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PALERMO Governatore Schifani riceve a Palazzo d’Orleans il questore di Palermo Laricchia. Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha ricevuto di mattina, in visita di cortesia a Palazzo Orleans, il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia. Le due allte cariche, nel corso del cordiale colloquio tenuto nella Sala degli Specchi hanno affrontato anche le tematiche della sicurezza nella provincia. Il governatore Renato Schifani ha ribadito l'apprezzamento per la professionalità e l'impegno profuso dalla Polizia di Stato nell’Isola, ed ha assicurato la massima collaborazione e cooperazione della Regione contro qualsiasi situazione di illegalità.


PALERMO -   CC scoprono piantagione indoor, preso 54enne. I carabinieri della stazione Villagrazia di Palermo, hanno arrestato con l’accusa di detenzione, coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato di energia elettrica, Giuseppe MARSALONE 54enne palermitano. I militari dell’Arma durante un servizio di contrasto al mercato degli stupefacenti, transitando invia Ciaculli, hanno notato un via vai di persone e la presenza di 5 unità esterne di climatizzatori fuori da un’abitazione. I tutori dell’ordine si sono accorti  del pungente odore di sostanza stupefacente, ed hanno proceduto a fermare uno che, nel seminterrato dello stabile, aveva realizzato una piantagione indoor, munita di lampade alogene, impianti di condizionamento ed aspirazione, ventilatori e materiale fertilizzante. Gli  accertamenti successivi hanno permesso di verificare che l’impianto artigianalmente realizzato per la coltivazione, era collegato abusivamente alla rete elettrica pubblica, così come confermato da una squadra di tecnici verificatori della società E-Distribuzione intervenuti sul posto. I tutori dell’ordine complessivamente hanno rinvenuto e sequestrato 256 piante di marijuana, di circa 1 metro di altezza. Lo stupefacente è stato campionato dai carabinieri del L.A.S.S. (Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti) del reparto operativo di Palermo per le analisi quantitative e qualitative. Il 54enne è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale “Lorusso”. L’Autorità Giudiziaria ieri ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.


PALERMO - DDA, Carabinieri luce su 2 omicidi di mafia, collaboratori svelano retroscena, 3 accusati. La Direzione Distrettuale Antimafia ha delegato i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di 3 indagati ritenuti responsabili di due omicidi commessi a Partinico, inquadrabili nella lotta intestina alla famiglia mafiosa di quel Comune. I destinatari del provvedimento sono Francesco LO IACONO, Corrado SPATARO ed il fratello Domenico. Le attività di indagine hanno consentito di: acquisire un quadro indiziario grave e concordante in relazione alle singole responsabilità penali in ordine a 2  omicidi:   Giuseppe LO BAIDO, avvenuto a Partinico il 13 luglio 2007 e  Giuseppe CUSUMANO perpetrato nella medesima cittadina il 2 settembre 2011. Gli investigatori hanno ricostruito le motivazioni da cui erano scaturiti i delitti.   La  vendetta del mandante Francesco LO IACONO e dell’attuale collaboratore di giustizia Sergio MACALUSO per l’omicidio di Maurizio LO IACONO, rispettivamente zio e fratellastro dei soggetti, avvenuto a Partinico il 3 ottobre 2005. L’indagine rappresenta una tranche dell’operazione “TALEA”, eseguita il  5 dicembre 2017 nei confronti degli esponenti dei mandamenti mafiosi palermitani di Resuttana e di San Lorenzo, nell’ambito della quale venivano intercettate alcune conversazioni in cui Sergio MACALUSO avrebbe effettuato riferimenti alla sua partecipazione ad alcuni gravi fatti di sangue. Sergio MACALUSO a seguito della successiva collaborazione, si sarebbe poi autoaccusato dei due omicidi, rivelandone le motivazioni, il mandante, i complici materiali e le relative modalità di esecuzione. Gli investigatori hanno così compreso che i delitti erano inquadrabili nella scalata al vertice della famiglia mafiosa di Partinico ed erano stati commissionati da Francesco LO IACONO a Sergio MACALUSO per vendicare l’omicidio di Maurizio LO IACONO avvenuto il 3 ottobre 2005 a Partinico. L’attuale collaboratore di giustizia avrebbe quindi commesso l’omicidio di Giuseppe LO BAIDO con la complicità del cognato Corrado SPATARO e l’omicidio di Giuseppe CUSUMANO con la complicità dell’altro cognato, Domenico SPATARO, il quale aveva sostituito il fratello Corrado che, in quel momento storico, era agli arresti domiciliari. La prosecuzione dell’indagine, attraverso numerose attività di intercettazioni autonome, ha permesso ai carabinieri di riscontrare pienamente le dichiarazioni di Sergio MACALUSO,  ed  acquisire ulteriori e univoci elementi indiziari che collimavano con la scena del crimine e con le indagini tecnico-scientifiche effettuate nell’immediatezza dei fatti. Un ulteriore momento di asseveramento del lavoro investigativo proveniva, poi, dalle propalazioni del collaboratore Domenico MAMMI il quale ha rilasciato dichiarazioni che risultavano nel merito di segno concorde rispetto a quelle fornite da Sergio MACALUSO. Francesco LO IACONO e Corrado SPATARO erano già reclusi in istituti penitenziari poiché arrestati nell’ambito delle operazioni “Talea” e “Talea 2”, in quanto ritenuti rispettivamente responsabili di: danneggiamento a mezzo incendio aggravato dalle modalità mafiose; associazione mafiosa ed estorsione aggravata dalle modalità mafiose;  mentre Domenico SPATARO, incensurato, è stato catturato nel corso della notte in provincia di Agrigento.


PALERMO – 37enne ai domiciliari evade per trascorrere compleanno in carcere: si consegna ai carabinieri. Alessandro RUGGIERI si è presentato al cancello della Stazione carabinieri “San Filippo Neri” dicendo :”Aiutatemi voglio andare in carcere”. La singolare richiesta posta del palermitano ai militari dell’Arma è stata esaudita in quanto avendo violato le prescrizioni degli arresti domiciliari è stato tratto arresto in flagranza di evasione e giudicato con rito per direttissima prima di essere tradotto in carcere.  


PALERMO -  Auto rubata a pensionato, Falchi bloccano 3 per estorsione con “cavallo di ritorno”. 2 sono finiti ai domiciliari, 1 destinatario di Custodia Cautelare in Carcere. Si tratta di Michele Arceri 50enne del Cep, ai domiciliari sono, invece, andati Vincenzo Nuara 26enne e Giuseppe Misseri 30enne, entrambi del quartiere di Passo di Rigano. Gli investigatori hanno definito i contorni di una estorsione, concretizzatasi in un quartiere della periferia occidentale di Palermo. I provvedimenti, eseguiti, cosi come le indagini svolte, dai “Falchi” della sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” della Squadra Mobile, sono stati disposti dal Tribunale di Palermo. La vittima della richiesta estorsiva un anziano cittadino, percettore di una pensione mensile di 500€ è stato costretto a versarne 550€ per rientrare in possesso della sua vettura. L’anziano, una mattina dello scorso settembre, si accorse del furto della vettura, lasciata parcheggiata sotto casa, la sera prima e, rammaricato dal cospicuo danno subito, rimase interdetto lungo le vie del quartiere. La  catena estorsiva iniziò allora a muovere le sue prime leve: l’anziano fu avvicinato da uno, poi identificato per Arceri, dalla vittima e conosciuto soltanto di “vista”; questi “si mise a disposizione” per ritrovare la vettura. La successione degli eventi fu rapida e coinvolse, anche emotivamente, la vittima, convincendola ad accondiscendere alle richieste estorsive, poiché intimorita dall’idea di non accontentare individui etichettati come “poco comprensivi” : nel giro di poche ore, la vettura, seppur danneggiata, fu riconsegnata al proprietario da Nuara ed Arceri che chiesero ed ottennero la somma di 550€ a titolo di “rimborso”, dilazionata in due tranches. La  prima rata di 400,00 euro sarebbe stata incassata dallo stesso Arceri, a riscuotere i rimanenti 150,00 euro fu Misseri. I  poliziotti della Mobile palermitana, a distanza di pochi mesi, sono riusciti, grazie ad una capillare attività infoinvestigativa, a ricostruire l’intera dinamica dell’episodio estorsivo ed i tre, oggi, risultano tratti in stato di arresto.


PALERMO - Carabinieri bloccano 1 per rapina a furgone tabacchi. I Militari del  Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Termini, con l’ausilio di personale della Stazione Carabinieri Oreto, nella mattina a Palermo, su ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese, hanno tratto

in arresto il palermitano Pietro RUBINO 37enne già noto, per i reati di rapina aggravata in concorso, sequestro di persona e violenza privata. L’arrestato, dopo una lunga e complessa attività investigativa, è stato ritenuto responsabile, il  3 agosto 2016, di una rapina ad un furgone di tabacchi avvenuta a Termini Imerese. Il  colpo  fu perpetrato da un commando composto da altri 4 soggetti rimasti ignoti, i quali bloccarono i due dipendenti della ditta incaricata al trasporto che avevano appena ultimato una consegna. I rapinatori, dopo aver separato, costrinsero i due facendo salire 1 di essi a bordo di un’auto rubata e l’altro sul furgone con i tabacchi assieme ad un rapinatore. I malfattori  condussero le vittime nella zona del porticciolo di Trabia dove ad attenderli vi era 1 altro complice con 1 furgone sul quale furono  caricati gli scatoli delle sigarette. Il  furgone con il complice, dopo aver trasferito il carico, si allontanò mentre i rapinatori a bordo dell’auto rubata sorvegliavano a vista per altri 10 minuti i due dipendenti affinché non potessero dare subito l’allarme. I rapinatori   poi si allontanarono in direzione del capoluogo facendo perdere le loro tracce. Pietro RUBINO, espletate le formalità di rito, è stato  condotto presso la Casa Circondariale “A. BURRAFATO” di Termini Imerese.  


Palermo - Pisana 35enne cela clandestino su auto a bordo di nave proveniente da Tunisi: arrestata.  La Polizia di Stato ha tratto in arresto una donna residente a Pisa, D.B.T. 35enne, resasi responsabile del reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Gli Agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Palermo, ieri mattina, nell’ambito di mirati e potenziati servizi di controllo finalizzati alla prevenzione ed al contrasto dell’immigrazione clandestina, sulle navi provenienti da Tunisi, hanno proceduto ai controlli di frontiera nei confronti dei passeggeri sulla nave  “Cruise Bonaria” giunta al porto di Palermo. Gli  Agenti della Polizia di Frontiera, oltre ai rituali controlli documentali, hanno effettuato accurate ispezioni nei garage dove erano custoditi circa un centinaio di automezzi dei passeggeri.  Questa  attività condotta con dovizia e meticolosità, ha permesso di scoprire in una vettura, una Fiat Punto, nascosto nel sedile anteriore, sotto una coperta, 1 giovane extracomunitario, privo di documenti.   Il  ragazzo è  stato identificato e denunciato per violazione delle norme sull’immigrazione clandestina ed affidato al comandante della nave per essere rimpatriato. Gli accertamenti esperiti sull’auto  hanno consentio di risalire all’intestataria D.B.T., ,  residente a Pisa. La  donna, alla luce dei fatti, è stata arresta per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. L’ Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto ed ha condannato la donna a 8 mesi di reclusione ed al pagamento di una multa di 10.000€. Con la medesima  sentenza veniva disposto il sequestro dell’autovettura.


Palermo –  Operazione Mare Sicuro: cerimonia  avvicendamento comando in porto  Palermo a bordo  Nave Bergamini. L’Ammiraglio di Divisione Aurelio De Carolis, lunedì 5 febbraio, passa il testimone al Contrammiraglio Angelo Virdis alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano. L’Operazione Mare Sicuro, in atto dal 12 marzo 2015, prevede lo schieramento di un dispositivo navale con missione di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali. La presenza del dispositivo aeronavale in alto mare garantisce la tutela degli interessi nazionali nell’aerea e un`adeguata cornice di sicurezza a tutti i mezzi navali dello Stato, e non, impegnati nelle attività di ricerca, soccorso e pesca. L’Ammiraglio De Carolis, nel suo periodo di comando, iniziato il 29 dicembre 2017,  ha potuto contare su un dispositivo in mare che ha visto, anche nel periodo delle festività natalizie, diverse unità navali con le rispettive componenti aeree ed i loro equipaggi composti anche da teams della Brigata Marina San Marco. Le  navi in totale hanno effettuato pattugliamenti per oltre 2.200 ore di moto a cui si aggiungono le 138 ore di volo degli elicotteri imbarcati. L’intervento delle unità dell’Operazione recentemente ha permesso l’evacuazione sanitaria via elicottero di 11 persone soccorse in mare verso l’ospedale di Sfax, in Tunisia.  La fregata Carlo Bergamini della Marina Militare, attuale flagship dell’operazione dal 4 al 6 febbraio 2018, è in sosta nella città siciliana. La fregata Carlo Bergamini è la prima nave italiana costruita nell’ambito del programma italo-francese denominato Fregata Europea Multi Missione (FREMM). La   Marina Italiana  prevede la realizzazione di 10  fregate, di cui 6 in configurazione polivalente (General Purpose - GP) come il Bergamini e 4 in configurazione antisommergibile (Anti Submarine Warfare - ASW). L’ equipaggio è di 168 tra uomini e donne, 144 metri di lunghezza ed un dislocamento a pieno carico di 6.700 tonnellate. La  nave Bergamini è una fregata polivalente, progettata all’insegna dell’innovazione e della flessibilità, in modo da operare attivamente nella tutela degli interessi nazionali e poter rispondere con successo agli scenari futuri. La  nave a Palermo, nei seguenti giorni ed orari: - domenica 4 febbraio dalle 15.30 alle 18.00; - lunedì 5 febbraio dalle 15:00 alle 18:00; - martedì 6 febbraio dalle 09:30 alle 11:30 e dalle 15:00 alle 18:00, è aperta alle visite della popolazione.


(ascolta intercettazioni)

Palermo - Guardia Finanza scopre e filma corruzione di ex dirigente INAIL. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale disposta nei confronti di Giuseppe La Mantia, ex Vice Direttore INAIL di Palermo e già Direttore dell’ufficio di Termini Imerese, ritenuto responsabile di aver consentito illecitamente il rilascio di numerosi DURC (Documenti unici di regolarità contributiva), a favore di una pluralità di imprenditori che l’avrebbero ricompensato pagando sostanziose mazzette.  Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, su proposta della Procura della Repubblica di Palermo, ed è stato eseguito dalle Fiamme Gialle del G.I.C.O. di Palermo. I Baschi Verdi  hanno operato il sequestro per equivalente di immobili e conti correnti nella disponibilità dell’ex dirigente, per un valore complessivo pari a 516mila €. Le indagini condotte dai finanzieri hanno permesso di ricostruire la fitta rete di complicità tra La Mantia, all’epoca ai vertici degli uffici palermitani dell’INAIL, ed imprese compiacenti che – nonostante il ricorrere di evidenti cause ostative, come l’esistenza di cartelle esattoriali mai pagate – venivano favorite nell’entrare in possesso delle certificazioni di regolarità contributiva. Il rilascio di Documenti Unici di Regolarità Contributiva del tutto falsi ha consentito ad imprenditori privi di scrupoli di realizzare, tra il 2007 ed il 2012, ingenti guadagni attraverso la partecipazione ad appalti e gare pubbliche senza averne titolo e, in altri casi, di ottenere pagamenti da pubbliche amministrazioni nonostante fosse sistematicamente evaso il versamento di contributi e premi assicurativi dovuti all’INPS ed dell’INAIL, determinando così un rilevantissimo danno alle casse dell’Erario ed una distorsione delle regole di funzionamento della concorrenza e del mercato.  Per le sue “prestazioni”, l’alto funzionario colluso sarebbe stato ricompensato con la consegna di buste contenenti denaro, che riscuoteva direttamente presso il suo ufficio, ovvero ottenendo l’accredito di somme direttamente su conti correnti di cui era titolare o di cui aveva la disponibilità perché intestati a familiari o persone a lui vicine. La  “mazzetta” in taluni casi, veniva riscossa anche sotto forma di concessione dell’uso gratuito di cellulari e auto di lusso. Oltre alle condotte di corruzione e concussione, gli investigatori hanno ricostruito l’inclinazione a commettere illeciti di Giuseppe La Mantia, il quale truffava la stessa INAIL, attestando falsamente le proprie presenze in ufficio, e chiedeva ad altri dipendenti di sottrarre e distruggere la documentazione custodita presso gli uffici INAIL di Termini Imerese (PA), durante l’esecuzione di perquisizioni svolte nei suoi confronti, da parte dei finanzieri all’uopo incaricati dall’Autorità Giudiziaria. Le investigazioni condotte hanno, inoltre, fatto emergere la vicinanza del La Mantia a diversi esponenti di “cosa nostra”, quali il costruttore Graziano Camillo, della famiglia mafiosa dell’Arenella, il capo del mandamento San Lorenzo, Vincenzo Giacalone,  e gli esponenti del clan Madonia, del quale per diverso tempo era stato il “cassiere”. Alcuni  collaboratori di giustizia, avevano, peraltro, parlato di La Mantia riferendo di una sua partecipazione alla gestione degli appalti di cui al tempo si era occupato Angelo Siino, il “ministro dei lavori pubblici” della Mafia. Le Fiamme Gialle, nel corso delle investigazioni, hanno documentato i rapporti d’affari intercorsi tra Giuseppe La Mantia e Giuseppe Damiata, anche quest’ultimo colpito da misura di prevenzione eseguita dalla Guardia di Finanza nel dicembre 2016 e con il quale il La Mantia divideva gli “utili” derivanti dalla gestione illecita di alcune cooperative.


Palermo – 31enne nasconde 1 panetto droga nel reggiseno, CC bloccata donna. I  Carabinieri della locale stazione Roccapalumba hanno svolto presso lo Stazione ferroviaria un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione degli illeciti afferenti lo spaccio ed il consumo delle sostanze stupefacenti. I carabinieri, durante il controllo ai passeggeri di un treno, proveniente da Palermo, hanno notato l'atteggiamento guardingo di una ragazza appena scesa da uno dei vagoni. I militari hanno deciso di procedere al controllo della giovane, R.A. 30enne, in conseguenza del quale, la stessa, ha consegnato spontaneamente 1 panetto di hashish, del peso di circa 100 grammi, occultato nel reggiseno. La perquisizione domiciliare successiva ha permesso ai carabinieri di rinvenire 1 bilancino di precisione e la somma in contanti di 1000€,  tutto sottoposto a sequestro.  Il  Tribunale, convalidando l'arresto della ragazza, ne ha disposto l'obbligo di dimora nel territorio del comune di Roccapalumba.


Palermo -  Questura ricorda anniversario assassinio capo squadra mobile Boris Giuliano.  Il 38° anniversario, dell’omicidio del  Dott. Boris Giuliano, Capo della Squadra Mobile di  Palermo ucciso dentro il Bar lux di via F.P.Di Blasi ricorre  il 21 luglio 2017. La Questura di Palermo ricorda la tragica uccisione con la deposizione  di una corona di alloro alle ore 9.00, sul luogo dell’omicidio  ed a seguire  la Messa  celebrata presso la Cappella della Soledad di Piazza della Vittoria.

La  Questura di Messina città dove ha vissuto, ricorda il Commissario di Polizia Giorgio Boris Giuliano, Capo della Squadra Mobile ucciso a Palermo  nel 1979 dalla mafia. La figura del Commissario di Polizia, lo spessore umano e le brillanti indagini per le quali pagò con la vita sono ricordati, durante tutto l’arco della giornata, con una serie di iniziative organizzate dall’associazione socio culturale “100Messinesi per Messina 2MILA8”. La commemorazione prevede, alle ore 08.10, stesso orario in cui il Commissario fu raggiunto da 7 colpi di pistola alle spalle nel bar Lux di Palermo, l’accensione della lanterna “Luce della vita” ed un momento di preghiera nella Parrocchia S.M. Annunziata e S. Giuseppe di Bisconte.  Il  convegno “Memorial Boris Giuliano 2017” è alle ore 9.30, presso la Sala “Accademia peloritana dei pericolanti” dell’Università degli studi di Messina. Una  corona di fiori alla base della lapide è posta alle ore 12.00 in sua memoria in via Natoli dove il dottor Giuliano ha vissuto. Iniziative  ludiche ricreative sono programmate alle ore 16.45, presso la Piazzetta del villaggio Bisconte.


Monreale PA – Rubati cave elettrici, strada al buio: CC 2 presi. I Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno bloccato Osvaldo LO BIANCO 32enne, e T.G.B., 29enne, entrambi monrealesi. I due sono stati sorpresi nel primo pomeriggio in via Regione Siciliana, quasi a ridosso della frazione di San Martino delle Scale, mentre stavano rubando 10 metri di cavi elettrici in rame dopo averli tranciati con una cesoia da alcuni pozzetti di derivazione posti alla base dei lampioni dell’illuminazione pubblica. L’azione ha provocato l’interruzione dell’illuminazione che al momento non resta funzionante in attesta del ripristino. La perquisizione domiciliare eseguita successivamente dai militari ha permesso di rinvenire nell’abitazione dei due arrestati più di 2 chilogrammi di tubi di rame, utilizzati per gli impianti del gas. I 2 alla vista dei Carabinieri erano in pantaloncini e scarpe ginniche e fingevano di fare “jogging”: trucco utilizzato per non dare nell’occhio dei numerosi automobilisti di passaggio. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato gli arresti disponendo per entrambi l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.


PalermoPolizia sloggia 30 parcheggiatori abusivi con Ordini D’Allontanamento. I  servizi della Polizia di Stato per il contrasto alla dilagante presenza di parcheggiatori abusivi in numerose aree cittadine proseguono incessanti.  Le attività di controllo, sono state disposte dal Questore e coordinate dal Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine. Decine  di poliziotti appartenenti ai Commissariati di P.S. cittadini, al Reparto Prevenzione Crimine e all’Ufficio Prevenzione Generale sono scesi in campo. I tutori dell’ordine  hanno battuto, palmo a palmo, i luoghi cittadini tradizionalmente preferiti dai parcheggiatori abusivi per lo svolgimento della loro attività illegale: capolinea di autobus e metropolitane, aree prossime ad ospedali e stazioni ferroviarie. 30 sono circa gli ODA (ordini di allontanamento per 48 ore dal luogo occupato), disposti nei confronti di altrettanti parcheggiatori abusivi rintracciati nelle zone cittadine controllate. 2 soggetti sono stati ulteriormente sanzionati per aver reiterato la condotta illecita a distanza di meno di un giorno da una precedente contestazione. Le posizioni dei parcheggiatori abusivi sanzionati sono adesso oggetto di ulteriore approfondimento per l’eventuale applicazione nei loro riguardi del cosiddetto “DASPO Urbano”, un provvedimento ancor più stringente, disposto dal Questore. La misura sanzionatoria prevede un lungo divieto di reingresso nelle aree dalle quali i trasgressori sono stati estromessi. La Polizia sottolinea : “ I servizi proseguiranno nel corso delle prossime settimane. Il parcheggiatore abusivo non lede soltanto il decoro urbano, precludendo la libera fruizione della città, ma viola anche la disposizione di un preciso articolo del Codice della Strada: considerevole, al riguardo, la sanzione prevista e comminata al singolo posteggiatore, quantificata in mille euro, con contestuale confisca del denaro in suo possesso ritenuto provento dell’illecita attività”.


Palermo Carabinieri trovano pistola in bara Badalamenti morto nel 2005. I militari del Nucleo Investigativo,nella mattinata di ieri, presso il Cimitero di “Santa Maria di Gesu’”,  in ottemperanza al decreto di esumazione straordinaria di cadavere e perquisizione emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia (Proc. Agg. Dott. S. De Luca e Sost. Proc. d.ssa C. Malagoli), hanno rinvenuto una pistola a tamburo, di fabbricazione italiana, e una borsa contenente oggetti vari occultati all’interno della bara del defunto: Agostino BADALAMENTI morto a 46anni  per cause naturali il 1 giugno 2005, ritenuto già reggente del mandamento mafioso di Palermo Porta Nuova. BADALAMENTI era balzato agli onori della cronaca poiché, dopo essere stato arrestato in flagranza di reato per l’omicidio di Michele LIPARI il 22 agosto 1979, si era finto pazzo riuscendo ad ottenere la semi infermità mentale ed a  evitare l’ergastolo facendosi rinchiudere nel manicomio giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto per 18 anni. il personaggio, scontata la pena, nel 1999 sarebbe stato investito direttamente da Bernardo PROVENZANO della carica di reggente del mandamento più importante della città. Il soggetto nuovamente fu arrestato dai Carabinieri nel 2003 con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione, morì 2 anni dopo a seguito di una malattia. Le  dichiarazioni del neo collaboratore Salvatore BONOMOLO, hanno contribuito al rinvenimento, avendo  riferito che, prima della tumulazione del cadavere, lui stesso aveva inserito nella bara di BADALAMENTI 1 pistola e 1 pacchetto di sigarette.  L’arma verrà trasmessa al RIS di Messina per l’analisi balistica e per verificare se in passato sia mai stata utilizzata per commettere delitti.


Palermo - Polizia arresta ghanese  per tentata corruzione. Si tratta di Evans Ebabio GYAMBIBI 42enne cittadino ghanese, responsabile del reato di istigazione alla corruzione. Il reato si è concretizzato allo sportello dell’Ufficio Immigrazione della Questura, in via S.Lorenzo, dove il soggetto era giunto per richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno. Il personaggio,  a fronte di specifiche domande da parte dell’operatore dello sportello circa il possesso dei requisiti necessari per ottenere il titolo di soggiorno, assumeva un atteggiamento taciturno fino a mostrare un evidente nervosismo. Il  ghanese, ultimata la consegna dei documenti e la procedura di acquisizione dei dati biometrici, all’atto di congedarsi, allungava il braccio ed offriva all’operatore dello sportello una somma di denaro, ben occultata nel palmo della mano. Il soggetto  compiva, così, senza dire parola, ma esprimendosi attraverso il più eloquente dei comportamenti corruttivi, il tentativo di addomesticare la pratica e di influenzare l’operatore nella direzione di una celere e positiva conclusione dell’iter amministrativo. Il  poliziotto senza alcuna esitazione, ha rifiutato il denaro e bloccato il soggetto traendolo in arresto per il reato di istigazione alla corruzione.


Palermo CC trovano a Misilmeri 215gr hashish, 1 marocchino in manette. I  Carabinieri di Misilmeri ieri hanno arrestato un  di origini marocchine con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: Rabin AASSOUL  37enne, già noto perché  fermato lo scorso aprile per il medesimo reato. I Carabinieri nel corso del controllo hanno rinvenuto nell’abitazione 200 grammi di hashish, 2 grammi di cocaina suddivisa in dosi e 5 grammi di marijuana. Il soggetto è stato tradotto presso la Casa Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese ed a seguito di udienza di convalida, l’Autorità Giudiziaria ha disposto la custodia cautelare carcere.


Palermo Espulso a Taranto, cuoco  in cucina a Palermo: CC 1 preso. I militari, dal controllo alla banca dati hanno rilevato che 1 extracomunitario non aveva ottemperato all’ordine, emesso nel settembre 2016 dal Questore di Taranto, di lasciare il territorio nazionale. La disposizione è stata  notificata con nuovo decreto di espulsione.  I  gestori del locale per questi motivi dovranno rispondere della violazione dell’art. 22 del D.Lgs. 286/98. Il titolare trasgressore è stato multato con sanzione da 110.000€ ed ha subito il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. I carabinieri della Compagnia San Lorenzo insieme ai Carabinieri del N.A.S., Nucleo Antisofisticazione e Sanità, e del N.I.L., Nucleo Ispettorato del Lavoro, specializzati nel settore, oltre a personale dell’A.R.P.A. e S.I.A.E., hanno   verificato  le autorizzazioni ed il rispetto delle norme di uno stabilimento balneare.  Il  N.A.S. al termine dell’ispezione  ha riscontrato  carenze strutturali. I militari hanno trovato un’area abusiva adibita a deposito alimentare e di bevande, ed il N.I.L. ha accertato   6 lavoratori in nero su 10, 1 cittadino privo del permesso di soggiorno, era stato impiegato nelle cucine.  Il  proprietario di un’altra attività: dopo il controllo, è stato denunciato per il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, previsto all’art. 659 del codice penale. La verifica dei tecnici dell’ARPA infatti ha accertato che il volume della musica era superiore ai limiti consentiti. I militari dell’Arma precisano che i controlli  continueranno nei prossimi giorni, e si rendono  necessari  per verificare il rispetto delle norme, al fine di permettere ai cittadini palermitani di divertirsi in sicurezza, evitando ogni situazione che possa turbare e mettere in pericolo l’incolumità pubblica.


Palermo Carabinieri sequestrano beni mafia, 30 milioni€ a Udine e Palermo.   I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, sotto l’egida del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, ha dato seguito ad un provvedimento di confisca di primo grado di beni, per un valore complessivo di circa 30 milioni  €, a carico di Vincenzo GRAZIANO,  66enne nato a Palermo, soprannominato “Viciuzzu”, ritenuto elemento di spicco della famiglia dell’Acquasanta, arrestato per associazione mafiosa nel 2008 nell’operazione “Addiopizzo” e nel 2014 nell’operazione “Apocalisse”.Il provvedimento ablativo è scaturito dalla piena condivisione da parte della magistratura palermitana del quadro probatorio fornito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo i quali, a seguito di minuziosi accertamenti patrimoniali, sono stati in grado di dimostrare che i beni in possesso di Vincenzo GRAZIANO erano frutto del reinvestimento dei capitali acquisiti dalla sua partecipazione all’organizzazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”.  Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della locale Procura della Repubblica, aveva già nel 2009 ordinato il sequestro di private abitazioni, imbarcazioni e autovetture di lusso e attività economico - imprenditoriali con sede a Palermo e in provincia di Udine. Il  provvedimento di confisca riguarda i seguenti beni: intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “A.F.G. Costruzioni S.R.L.” con sede a Palermo; intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “M.G. Costruzioni s.r.l.” con sede a Palermo; intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “Costruzioni Generali s.r.l.” con sede a Palermo; intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “A.G. Costruzioni s.r.l.” con sede a Tavagnacco (UD); intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “Immobiliare Tre s.r.l.” con sede a Tavagnacco (UD); 3 magazzini siti in Palermo; 1 garage sito in Palermo; 3 abitazioni site in Palermo; 1 appezzamento di terreno sito in Palermo; 1 appezzamento di terreno sito in Trabia (PA); 1 abitazione sita in Cinisi (PA); 8 autorimesse site in Martignacco (UD); 8 abitazioni site in Martignacco (UD); 2 appezzamenti di terreno siti in Martignacco (UD); 2 motocicli; 1 imbarcazione; quota di ½ di imbarcazione;  30 rapporti bancari.


 Palermo Tenta rapina durante permesso, preso da poliziotti. La Squadra Mobile di Palermo, ha eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, nei confronti di Giacomo Fiorentino 22enne palermitano resosi responsabile di una tentata rapina ai danni di un minore. L’episodio risale allo scorso 2 marzo, quando Fiorentino ha sorpreso alle spalle un giovane palermitano nella zona del “Villaggio Santa Rosalia” e, sotto la minaccia di un coltello, gli ha intimato di consegnare portafoglio e telefonino. Il colpo non è andato a buon fine, solo perché la giovane vittima, sfruttando un attimo di distrazione del malvivente, era riuscito a divincolarsi e fuggire. Le indagini della polizia per risalire all’autore della tentata rapina hanno preso spunto dalla dettagliata descrizione somatica fornita dalla vittima. gli agenti con  profonda conoscenza del territorio ed  esperienza hanno fornito un contributo investigativo importante. L’identikit fornito dalla vittima ha fatto correre il pensiero dei poliziotti a Fiorentino: nonostante la sua giovane età,  è  personaggio noto, conosciuto dai poliziotti i quali , anche recentemente, vi avevano avuto a che fare. I poliziotti hanno analizzato  cronologicamente gli ultimi eventi del sospettato per ricostruire i fatti. Il soggetto non sarebbe rientrato al Malaspina, dopo un permesso premio a fine febbraio, lo scorso 4 marzo. Fiorentino era stato rintracciato dai poliziotti in un supermercato. La rapina sarebbe stata, quindi, tentata in una “finestra di libertà” del maldestro, il 2 marzo, in una data in cui Fiorentino era certamente “operativo”. L’ipotesi investigativa è stata sposata dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento restrittivo eseguito dai poliziotti.


PalermoAnziano rapinato in condominio: agenti,  2 in  manette. Si tratta di Francesco ABBATE 58enne e Michele LO MEDICO 45enne. La Polizia di Stato ha bloccato, nella flagranza del reato di rapina aggravata, i 2 noti palermitani. I soggetti, ieri sera, intorno alle ore 21.00, hanno notato un anziano palermitano che stava facendo rientro a casa, in via Roma. I rapinatori hanno sorpreso il malcapitato alle spalle proprio mentre stava aprendo il portone dello stabile e l’hanno spinto nell’atrio condominiale, chiudendo il portone. I soggetti hanno accerchiato, spinto verso il muro e minacciato l’anziano a consegnare denaro ed oggetti di valore.  I 2, non ai soli oggetti di valore si sono rivolti prima di allontanarsi in direzione della Stazione Centrale, hanno sottratto all’anziano 1 Euro ed 1 pacchetto di sigarette, oltrechè 1 telefono cellulare. L’anziana vittima, subito dopo l’aggressione subita, è uscita in strada ed a distanza di pochi minuti, si è imbattuta in una Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. I poliziotti hanno ricevuto ogni dettaglio di quanto occorsogli e la descrizione dei rapinatori. I tutori dell’ordine via radio, hanno diramato la segnalazione a tutte le pattuglie della Polizia di Stato, comprese le molte dislocate lungo l’asse via Roma- Stazione Centrale. I due malviventi sono stati intercettati in via Manzoni e, dopo aver tentato di opporre resistenza ed avere minacciato ed ingiuriato gli agenti, sono stati immobilizzati e tratti in arresto.


Palermo –  Agenti bloccano 2 topi d’appartamento in azione  dentro B&B. I  poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico”  hanno ammanettato, nella flagranza del reato di tentato furto in abitazione, 2 giovani palermitani già noti: Giulio AVVENIMENTI  20enne e Nunzio LO GELFO  26enne. La  Polizia di Stato durante il ponte del 1 maggio, ha intensificato i servizi di controllo del territorio  con particolare riguardo alle abitazioni che, in queste occasioni, vengono spesso lasciate vuote dai proprietari. I  poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico”  ieri sera mentre transitavano nei pressi della Cala a bordo di una “Volante”, hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di tentato furto in abitazione i due giovani. Gli  agenti  hanno notato la persiana di un balcone del primo piano di un edificio, spalancata con il vetro infranto. I tutori dell’ordine hanno deciso di arrampicarsi ed entrare nella struttura, adibita a B&B, per verificare l’eventuale presenza di malviventi. I poliziotti hanno sorpreso, così, in flagranza di furto, due giovani i quali avevano già staccato 1 televisore dal muro e raccolto dei sacchi con all’interno teli da bagno  e lenzuola.  I  due giovani sono stati immediatamente bloccati, identificati, tratti in arresto e condotti presso gli Uffici della Questura per gli adempimenti di rito.


Palermo Nigeriano praticava aborti: manette degli agenti. La Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il nigeriano Elvis Osaretin AIWANSOSA 27enne residente a Palermo, ritenuto responsabile dei reati di interruzione di gravidanza senza il consenso della donna, lesioni personali aggravate ed atti persecutori. Il soggetto è stato denunciato, inoltre, per i reati di  esercizio abusivo di professione medica e commercio di farmaci scaduti e imperfetti. Una  donna nigeriana, agli inizi del 2016 aveva conosciuto il connazionale Aiwansosa ed aveva intrapreso con lui una relazione sentimentale all’insaputa del marito. La ragazza, successivamente era rimasta incinta, ma l’amante l’avrebbe costretta ad abortire, con la minaccia che se si fosse rifiutata, avrebbe rivelato al marito la verità ed avrebbe, inoltre, fatto del male a suo figlio, di cui conosceva l’istituto scolastico frequentato. La donna, terrorizzata dalle minacce ricevute, avrebbe accettato di sottoporsi all’intervento, che sarebbe poi stato praticato, all’interno della sua abitazione dallo stesso amante, con strumenti rudimentali e farmaci di dubbia provenienza.  La  donna, a seguito del procurato aborto, ha iniziato a manifestare gravi algie ed emorragie tali da essere costretta ad essere trasportata in autoambulanza presso un nosocomio cittadino. La  vittima  ha deciso, pertanto, di interrompere la relazione con l’amante. Il personaggio, non accettando la fine del rapporto, ha iniziato nei confronti della vittima una serie reiterata di molestie persecutorie ed offensive, continuando ad infastidirla con insistenti telefonate anche in orari notturni ed aggressioni in strada.  Le  indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile hanno evidenziato che l’indagato era solito praticare aborti clandestini a pagamento soprattutto a ragazze extracomunitarie dalle quali veniva contattavano addirittura anche da altre città. Gli  investigatori, nel corso di alcune perquisizioni all’interno dell’abitazione del soggetto hanno rinvenuto numerosi prodotti farmaceutici per l’induzione medica del parto e per il trattamento delle emorragie post aborto.


Palermo Zen, famiglia presa per eroina. I Carabinieri della Stazione San Filippo Neri, impegnati in un servizio antidroga, dopo un breve appostamento tra i padiglioni dello Z.E.N., hanno sorpreso Roberto VOLPICELLI 19enne palermitano, mentre stava cedendo 1 dose di eroina ad un acquirente (segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo di Palermo quale assuntore di sostanze stupefacenti). I militari hanno immediatamente avviato il controllo nell’abitazione del giovane, durante  la quale Luca PARISI 30enne palermitano, ha pensato bene di lanciare dalla finestra 1 barattolo contenente altre 11 dosi della medesima sostanza.  Altri  Carabinieri erano  appositamente nascosti sotto casa  e si sono subito accorti del tentativo di disfarsi della droga. Gli  uomini dell’Arma durante la perquisizione, si sono trovati di fronte ad una porta chiusa a chiave e per poter procedere al controllo della stanza,  hanno dovuto attendere la madre Rosa CUTAIA 55enne palermitana, l’unica ad essere il possesso delle chiavi.  I  militari in quella stanza  hanno trovato 1 ovulo di eroina, del peso di 11 grammi, e 1 altro involucro contenente la stessa sostanza dal peso di circa 5 grammi, oltre a 1 bilancino di precisione e 250 euro. I 3 sono stati arrestati con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. l’Autorità Giudiziaria ha convalidato gli arresti, dopo il giudizio direttissimo, la madre è stata rimessa in libertà, mentre i due figli sono stati condotti al Pagliarelli.



Palermo – Prostituzione su internet: 1 ai domiciliari, induzione, favoreggiamento e sfruttamento. La Polizia ha tratto in arresto ai domiciliari Marco Cricchio 38enne palermitano, ritenuto responsabile del reato di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I  tutori dell’ordine nei confronti del soggetto hanno eseguita un’ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari.Le indagini, condotte dai poliziotti della Sezione “investigativa” del Commissariato di P.S. “Libertà”, sono durate alcuni mesi, ed hanno registrato una costante e folta presenza di uomini nei pressi di alcuni edifici e, nello specifico, di alcuni appartamenti dislocati in distinte zone cittadine, immobili tutti riconducibili ad un unico conduttore, appunto Cricchio. Gli approfondimenti investigativi hanno definito i contorni di un grosso giro di prostituzione, realizzato secondo dinamiche ed accorgimenti tipici di tali fenomeni, attraverso lo sfruttamento di giovani ragazze provenienti esclusivamente dal Sud America.La circostanza che a prostituirsi fossero tante ragazze e non sempre le stesse era per il Cricchio, oltre che proficuo economicamente, anche una garanzia di riservatezza nei confronti di eventuali indagini delle Forze dell’Ordine: il continuo ricambio di cittadine straniere che regolarmente si avvicendavano per non fornire punti di riferimento, avrebbe, infatti, ridotto la possibilità di attirare attenzioni indesiderate. Cricchio alle giovani straniere forniva comode “garconniere” ricavate in appartamenti presi in affitto, alcuni anche in zone residenziali cittadine e subaffittate alle straniere che, oltre a ripagare il canone mensile, giravano all’uomo una grossa fetta dei loro guadagni. Il contatto con l’utenza, riservato ma efficace, avveniva attraverso le bacheche di un sito internet per incontri, sulle quali venivano postati messaggi inequivocabili in ordine alla natura degli incontri. On line, in ossequio al  principio di cautela, non veniva fornito l’indirizzo della casa dove si sarebbero consumati i rapporti, ma soltanto il contatto telefonico della donna straniera. La  straniera di turno avrebbe fornito ogni indicazione (indirizzo della casa e costo della prestazione), solo dopo avere esaminato telefonicamente il cliente ed averne testato l’affidabilità. In corso di indagine, sono stati ascoltati numerosi clienti, tutti provenienti dal capoluogo e dalla provincia e di diverse fasce sociali. La Polizia ha accertato che le prestazioni “costavano” da 40,00 a 100,00 euro. Ulteriori indagini sono in corso per accertare l’eventuale coinvolgimento nel giro di prostituzione di altre persone.


Palermo Carabinieri smascherano coppia truffatori di disabile. I militari di  Lercara Friddi PA hanno scoperto i malfattori che sono stati posti ad obbligo di dimora nel comune di residenza a Misilmeri. Si tratta di coppia L.B.M. 53enne e P.R. 24enne. I due, secondo le indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dal Sostituto Procuratore Annadomenica Gallucci del Tribunale di Termini Imerese, hanno indotto la loro vittima ad aprire un conto corrente presso l’ufficio postale di Roccapalumba, facendosi al contempo delegare ad operare liberamente, e ad usufruire del rilascio di carte di pagamento e carnet di assegni.  L’articolo 643 del Codice Penale punisce, tra gli altri, coloro i quali abusano dello stato di infermità o di deficienza psichica di una persona, allo scopo di trarne profitto. Oltre ad essere penalmente rilevante quindi, tale spregevole condotta ha il retrogusto amaro del moralmente deprecabile. E quanto accertato dai Carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi. La vittima:  è persona affetta da problemi di salute. I malfattori, denunciati in stato di libertà: la coppia L.B.M. 53enne e P.R. 24enne sono ora sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di Misilmeri. I militari stanno svolgendo accertamenti per verificare se e quante persone abbiano subito truffe nelle ultime settimane. I carabinieri specificano che per  ulteriori sviluppi sarebbe utile la collaborazione della popolazione, che con la denuncia dei fatti accaduti potrebbe aiutare gli inquirenti a chiarire la dinamica dell’intera vicenda, impedendo che tali episodi rimangano impuniti.


Palermo -   Droga e sigarette di contrabbando, CC 1 ai domiciliari. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Monreale hanno tratto in arresto M.M. 35enne palermitano, volto noto alle Forze dell’Ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I militari dell’Arma sospettando che lui potesse detenere dello stupefacente nella sua abitazione, hanno effettuato una perquisizione locale.  I militari in un primo momento hanno rinvenuto 20 stecche di sigarette di contrabbando, in quanto prive di bollo del Monopolio di Stato. I militari pochi minuti dopo, in un cassetto del comò nella stanza da letto, hanno trovato 2 panetti di hashish del peso di 85 grammi circa, 1 taglierino intriso di sostanza stupefacente e materiale per confezionarlo, oltre a 40€ in banconote e monete. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il regime degli arresti domiciliari, in attesa della convalida al G.I.P. che ha ordinato il regime degli arresti domiciliari.


Palermo CC sequestrano discoteca ad Isola delle Femmine, denunciati fratelli gestori.  I   Carabinieri della Compagnia di Carini nel corso dei servizi straordinari per il controllo del territorio e della movida nel fine settimana, hanno sottoposto nuovamente sottoposto a sequestro una nota sala da ballo e denunciato i due soci - amministratori: S.L. 50enne  e S.G. 42enne, fratelli originari di Palermo. La  discoteca, a settembre 2016, era già stata chiusa dai Carabinieri e successivamente dissequestrata. I due personaggi dovranno rispondere del reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo, per aver organizzato una serata danzate di “latino-americano”, in assenza delle previste autorizzazioni delle Autorità Amministrative e dell’agibilità infrastrutturale.  I tutori dell’ordine hanno rilevato che a rendere ancor più grave la mancanza, c’è stato l’elevato numero di avventori presenti in sala, circa 150 al momento del controllo, i quali sono stati costretti, tra lo stupore e la delusione, ad interrompere anticipatamente la serata. Il personale della SIAE di Palermo, che ha partecipato al controllo, ha elevato sanzioni pari a circa 2.500 euro per violazioni in tema dei diritti d’autore. I militari, nell’ambito dello stesso servizio, hanno denunciato in stato di libertà un 26enne di Terrasini, poiché sorpreso alla guida della sua auto con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti dalla legge, al quale è stata contestualmente ritirata la patente di guida.


 Roma CSM designa Lo Voi procuratore a Palermo. Il plenum del Csm ha eletto Francesco  Lo Voi

 57enne

 palermitano preferendolo ad altri due magistrati: il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e di Messina Guido Lo Forte. Francesco  Lo Voi ha ottenuto 13 preferenze dai togati di Magistratura Indipendente, dai laici di entrambi gli schieramenti e dai vertici della Cassazione. In magistratura dal maggio 1981, ha iniziato la carriera come Pretore a Sanluri (CA) e, successivamente è stato Giudice al Tribunale di Caltanissetta e poi Pretore a Palermo. Dal 1990 al 1997 è stato Sostituto Procuratore della Repubblica a Palermo, entrando a far parte della DDA fin dalla sua costituzione e lavorando sia con Giovanni Falcone che con Paolo Borsellino. Ha svolto le indagini e sostenuto in dibattimento l’accusa in numerosi e gravi processi di mafia, anche in contatto con altre DDA, coordinando altresì le ricerche di noti latitanti mafiosi, che sono stati tutti tratti in arresto. Dal 1997 ha svolto le funzioni di Sostituto Procuratore Generale a Palermo, continuando ad occuparsi di processi di mafia in grado di appello (tra i quali quelli contro esecutori e mandanti dell’omicidio di Padre Giuseppe Puglisi); è stato nominato Segretario Generale della Procura Generale della Repubblica e punto di contatto della Rete Giudiziaria Europea, fin dalla sua costituzione, nell’ambito della quale ha svolto un’intensa attività volta a facilitare le procedure di cooperazione giudiziaria internazionale. E’ stato designato relatore dal CSM in diversi incontri di studio in materia processuale penale ed ordinamentale ed ha partecipato, sia in Italia che all’estero, a convegni in materia di cooperazione giudiziaria internazionale; è stato inoltre chiamato dalla Commissione Europea a far parte di alcune commissioni di valutazione in materia di giustizia ed affari interni nei paesi candidati all’ingresso nell’U.E., all’esito delle quali ha redatto articolate relazioni. E’ stato eletto al CDC dell’ANM dal 1999 ed ha svolto, nella Giunta Esecutiva Centrale, gli incarichi di Direttore della Rivista “La Magistratura e, per quasi due anni, di Segretario Generale. 


Palermo Corso per diventare conciliatori a Palermo. L’iniziativa è programmata per venerdì 23, nella sede di Unioncamere Sicilia. I tempi lunghi ed i costi elevati con esiti incerti sono spesso la fotografia della giustizia civile con la quale si confrontano imprese e cittadini. Una via più breve è rappresentata dalla conciliazione, uno strumento di giustizia alternativa che consente di arrivare alla risoluzione delle controversie in maniera più veloce ed economica. Per questo Unioncamere Sicilia organizza un corso di specializzazione per formare “Conciliatori di controversie societarie, bancarie e di intermediazione finanziaria”. L’iniziativa, inserita nell’ambito della settimana nazionale della conciliazione (19-24 ottobre), è presentata venerdì 23 ottobre, alle 11, a Palermo, presso la sede di Unioncamere Sicilia, in via E. Amari 11. A fare gli onori di casa saranno Giuseppe Pace ed Alessandro Alfano, rispettivamente presidente e segretario generale di Unioncamere Sicilia. Parteciperà anche l’avvocato Roberta Calabrò di Adr Center spa, società leader nella risoluzione delle controversie ed accreditata dal ministero della giustizia come ente abilitato a tenere corsi di formazione specialistica sulla conciliazione. I professionisti di Adr Center formeranno gli aspiranti conciliatori di Palermo.Nel corso dell’incontro verranno diffusi i numeri delle controversie risolte tramite la mediazione extragiudiziale con un focus sull’utilizzo di questo strumento nelle regioni del Mezzogiorno e, in particolare, in Sicilia.



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PALERMO


ANTIMAFIA : BLITZ POLIZIA 8 INDAGATI MANDAMENTO BRANCACCIO

CARABINIERI BLITZ IN MANDAMENTO TRABIA  19 MISURE




PALERMO - CARABINIERI BLITZ ANTIMAFIA IN MANDAMENTO TRABIA ESEGUITE 19 MISURE CAUTELARI. I militari del Comando Provinciale di Palermo, alle prime di luci di oggi, coadiuvati nelle fasi esecutive dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, dal Nucleo Cinofili di Palermo – Villagrazia, con supporto aereo garantito dal 9° Nucleo Elicotteri, hanno dato esecuzione a 19 provvedimenti cautelari in carcere emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini hanno fatto emergere un grave quadro indiziario in ordine ai reati di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, lesioni personali, minacce, incendio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, trasferimento fraudolento di valori, furto in abitazione, favoreggiamento personale, turbata libertà degli incanti, commessi con l’aggravante del metodo mafioso. Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa condotta dal Reparto Territoriale dei Carabinieri di Termini Imerese dall’anno 2015 al 2022, di monitoraggio del mandamento mafioso di Trabia, con particolare riferimento alle famiglie di Termini Imerese, Caccamo, Trabia, Vicari e Cerda – Sciara. Le investigazioni hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, accolti nel provvedimento cautelare, in ordine all’operatività del sodalizio criminale che, mediante la forza d’intimidazione derivante dal vincolo associativo e la violenza, si imponeva nel panorama sociale ed economico locale avanzando richieste estorsive nei confronti di attività commerciali e imprenditoriali. Gli approfondimenti investigativi hanno inoltre portato alla ridefinizione dell’organigramma del mandamento mafioso di Trabia e delle famiglie ad esso collegate, individuandone vertici e reggenti, al fine di impedirne la riorganizzazione dopo l’incisiva azione di contrasto già posta in essere in diverse operazioni precedenti tra cui, da ultimo nell’anno 2016, l’operazione“Black Cat”, documentando inoltre legami e connivenze con i mandamenti mafiosi limitrofi. È doveroso rilevare che gli indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.


PALERMO - Polizia, Blitz antimafia 8 indagati per mandamento Brancaccio, eseguita Ordinanza di Custodia Cautelare inchiesta delitto Romano. La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha delegato la Squadra Mobile e la locale Sezione Investigativa dello SCO a dare esecuzione all’OCC in carcere a carico di 8 soggetti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di stupefacenti e detenzione illegali di armi.  Uomini dell’Arma dei Carabinieri, nel medesimo contesto operativo, sono stati delegati per l’esecuzione dello stesso provvedimento restrittivo a carico di 1 altro indagato, sodale al mandamento mafioso investigato. La complessa attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale di Palermo, ha interessato il territorio di Brancaccio e le famiglie mafiose che compongono l’omonimo mandamento cittadino Brancaccio, Roccella-Guarnaschelli e Corso dei Mille - delineando i nuovi assetti organizzativi delle compagini mafiose. Gli investigatori, nel corso delle indagini, avrebbero acquisito significativi elementi probatori sull’ascesa degli attuali referenti del mandamento. Gli inquirenti hanno evidenziato i soggetti che avrebbero assunto la gestione delle principali attività illecite a seguito della recente pressione giudiziaria ed investigativa che ha coinvolto il mandamento di Brancaccio. I tutori dell’ordine, nel contesto investigato avrebbero raccolti significativi elementi probatori in ordine a diversi casi di estorsione ai danni di aziende commerciali di varia natura colpendo con il sistema cd a tenaglia ogni forma di attività commerciale come hotel, officine meccaniche, finanche al venditore ambulante dello street food. Le risultanze investigative raccolte avrebbero altresì dato modo di rilevare l’interesse degli indagati nella gestione delle piazze di spaccio. I malfattori  agivano soprattutto nel quartiere Sperone.   La  pressione criminale della cosca mafiosa si è manifestata sia attraverso la gestione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente,  che tramite l’esborso di una somma mensile per l’esercizio dell’attività illecita nella zona di interesse. La propensione degli indagati ad estendere il loro controllo affaristico all’interno dell’area mandamentale sarebbe emerso inoltre nella gestione del gioco e delle scommesse on line, con la predisposizione dei cosiddetti pannelli “.com”, estranei al meccanismo legale la cui autorizzazione al rilascio è di competenza dell’Agenzia dei Monopoli. I tutori dell’ordine hanno delineato l’ambito in sarebbe scaturita la recente vicenda delittuosa che nei giorni scorsi è sfociata, con le tipiche modalità in stile mafioso, nell’omicidio di Giancarlo ROMANO. Il medesimo soggetto risulta indagato nel procedimento, nonchè nel grave ferimento di un altro sodale al contesto investigato, i cui presunti responsabili sono stati già sottoposti a provvedimento restrittivo della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. La determinazione dell’Autorità giudiziaria e l’operazione di polizia rappresentano pertanto una risposta immediata al recente dinamismo criminale che ha interessato il territorio di Brancaccio, anche nelle forme violente attraverso l’utilizzo di armi da sparo sulla pubblica via. Il provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo sulla base delle risultanze investigative condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Direzione Distrettuale di Palermo, si basa sui gravi indizi di colpevolezza. Le piene responsabilità penali per i fatti evidenziati dagli investigatori saranno accertate in sede di giudizio.


PALERMO - POLIZIA SGOMINA GANG 20 CRIMINALI DEDITI A RICICLAGGIO D’AUTO RUBATE ED ESTORSIONI COL CAVALLO DI RITORNO. Gli uomini del Commissariato di P.S. BRANCACCIO hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta dei PP.MM., nei confronti di n.20 soggetti facenti parte di un’associazione criminale dedita al riciclaggio di autovetture rubate ed alle estorsioni commesse con la tecnica criminale del cavallo di ritorno. Il gruppo che aveva base operativa allo Sperone, è risultato responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate. I tutori dell’ordine in relazione a tre estorsioni commesse a seguito di altrettanti furti di auto hanno rilevato l’interessamento di 2 noti mafiosi, 1 della famiglia di Brancaccio e 1 della famiglia di Villabate. Gli investigatori hanno rilevato che in relazione al furto di un’auto di proprietà della moglie di un detenuto mafioso è emerso come i componenti del gruppo criminale si siano alacremente impegnati per recuperare il veicolo. I poliziotti per quanto concerne il riferito interessamento al mafioso di Brancaccio, relativo alla restituzione di una vettura rubata presso il Centro Commerciale Forum hanno ascoltato che 1 indagato riferiva ad 1 complice che “dentro il Forum non vogliono che tocchino niente!”. I malfattori avrebbero alterato i dati dei telai mediante nuove punzonature effettuate illecitamente, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi. I malfattori, dopo montavano sulle auto rubate ripunzonate le targhe delle auto incidentate riuscendo a “commercializzarle” dopo inesistenti collaudi. I truffatori avrebbero anche cambiato, fraudolentemente, la destinazione d’uso da “autocarro” ad “autovettura”, attraverso la complicità di un impiegato infedele della Motorizzazione civile di Palermo, arrestato per analoghi fatti il 28 febbraio 2023 dal locale Compartimento della Polizia Stradale. Gli investigatori hanno anche accertato come il gruppo si sia reso responsabile di varie estorsioni consumate in danno di proprietari di auto rubate, che sarebbero state restituite dopo essere riusciti a riscuotere le somme di denaro estorte adottando la tecnica criminale denominata del “cavallo di ritorno”. I poliziotti in particolare, hanno riscontrato: 22 casi di riciclaggio di veicoli delle seguenti marche e modelli: n.13 Fiat Panda; n.2 Fiat 500; n.1 Fiat Punto; n.2 Smart; n.1 Peugeot 107; n.1 microcar Ligier, n.2 autocarri Iveco; 3 di ricettazione presso depositi individuati durante le indagini (con sequestri di numerosi organi motore e organi cambio rubati); 14 estorsioni, per la restituzione di auto rubate, commesse con la tecnica del cavallo di ritorno riguardanti le seguenti autovetture: n.8 Fiat 500; n.6 Lancia Y;  8 furti di autovetture, di cui n.4 Fiat 500; n.2 Fiat Panda; n.1 Lancia Y e n.1 Jeep Renegade. Gli inquirenti oltre alle auto sequestrate nel corso delle indagini hanno anche proceduto ad effettuare perquisizioni con sequestri presso dei siti individuati durante le investigazioni, dove i componenti dell’associazione hanno condotto i mezzi rubati e le auto incidentate, 1 individuato nel quartiere Sperone e 2 a Partinico. Le indagini sono state avviate nel Giugno del 2022, quando veniva commesso il furto di una FIAT Panda che veniva “rinvenuta” dal proprietario qualche giorno dopo ed intervenuta la Volante del Commissariato di P.S. “Brancaccio” col personale della Polizia Scientifica, che ha repertato una impronta utile appartenente ad un soggetto già noto.


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PALERMO- GDF COI CINOFILI SEQUESTRA 11 KG DI COCAINA IN SERBATOIO AUTO ARRESTATO CORRIERE, VALORE 1MLN € I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato gli 11 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina, occultata in un’automobile sottoposta a controllo nei pressi dello svincolo autostradale di Buonfornello in direzione Palermo. I servizi di controllo economico del territorio erano effettuati di sera lungo le rotabili che conducono al capoluogo. Una pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo ha sottoposto  a controllo un’auto procedendo all’identificazione del conducente. Il guidatore, nel corso delle operazioni, si è mostrato particolarmente nervoso e agitato. I militari hanno effettuato una più approfondita attività di perquisizione del mezzo, rinvenendo occultati nel serbatoio, grazie al fiuto dei cani antidroga ANOUK e ETHOO del Gruppo Pronto Impiego di Palermo, 10 involucri avvolti in buste di cellophane trasparente, per un peso complessivo di 10,9 kg. di cocaina.Lo stupefacente, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per circa 1 milione di euro. Il corriere, di nazionalità italiana, è stato tratto in arresto e condotto presso la casa circondariale “A. Lorusso - Pagliarelli” di Palermo, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria. Il Giudice ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari. L’attività della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti, per la tutela della sicurezza economico finanziaria dei cittadini, è costante.   La  guardia è  alta rispetto al fenomeno del traffico di stupefacenti, primaria fonte di finanziamento della locale criminalità organizzata. I  provvedimenti  a carico del soggetto sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza. VIDEO OPERAZIONE


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PALERMO CARABINIERI, 18 MISURE PER ASSENTEISMO ED ILLECITI PRELIEVI CARBURANTE  A  RAP SOCIETA’ PARTECIPATA PUBBLICA. I Militari del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 18 indagati, ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita. L'indagine è stata  svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, conclusa con oltre 100 indagati. I militari hanno condotto l’inchiesta da maggio a luglio 2021, con attività tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, escussione di soggetti informati sui fatti ed acquisizioni documentali. Le investigazioni hanno permesso ai carabinieri di  acquisire gravi elementi indiziari circa l’esistenza di un collaudato sistema nell’ambito della società integralmente partecipata pubblica, con molteplici condotte di assenteismo poste in essere in forma concorsuale tra i diversi dipendenti attraverso la reciproca condivisione dei tesserini marcatempo. I militari dell’arma hanno acquisito gravi elementi indiziari circa la commissione di plurime condotte criminose ad opera di 2 indagati impiegati nell’area logistica–officina della sede aziendale, i quali, approfittando della diretta disponibilità dei veicoli in riparazione e delle relative chiavi, avrebbero effettuato illeciti prelievi di carburante da svariati mezzi aziendali. I carabinieri hanno acquisito gravi elementi indiziari circa 1385 episodi di assenteismo e stimato un danno economico di quasi 40.000 euro per un ammontare di 2800 ore di assenza. Gli investigatori hanno recuperato diversi litri di gasolio indebitamente asportato dai veicoli aziendali dell’ente. Gli inquirenti precisano che  gli indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.


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PALERMO - Carabinieri Comando Provinciale sequestrano beni mafia 1 mln€, intercettazioni attività cosa nostra. Le indagini finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti all’organizzazione mafiosa “cosa nostra” svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, hanno portato, all’emissione da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, che aveva accolto le richieste della locale Procura della Repubblica, di un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di circa 1.000.000,00 di euro a carico di Giovanni NIOSI. Il personaggio è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Palermo nel novembre del 2017 nell’ambito dell’operazione denominata “TALEA”, con l’accusa di aver fatto parte dell’associazione mafiosa “cosa nostra” ed in particolare del “mandamento di Resuttana” a far data dal 2014, nonché per il reato di estorsione aggravata. Il soggetto per tali reati è stato condannato, con sentenza divenuta irrevocabile nel novembre del 2022, a 10 anni  di reclusione ed in atto già detenuto. Il personaggio in passato, più precisamente nel 2006, aveva riportato una condanna a 5 anni di reclusione perché indiziato di appartenere alla “famiglia mafiosa di Resuttana”, divenuta irrevocabile nel luglio del 2010. Il provvedimento di sequestro riguarda i seguenti beni: intero capitale sociale e complesso dei beni aziendali della società “AUTOCARROZZERIA UNIVERSAL DI NIOSI CONCETTA S.A.S.”, con sede in Palermo, con attività di autocarrozzeria; quota pari ad euro 1.250,00 del capitale sociale della società “SAN FRANCIS DI ARIOLO SERGIO & C. S.A.S”, con sede in Palermo; 11 rapporti bancari.


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PALERMO - CARABINIERI PALERMO ESEGUONO 39 MISURE  RICHIESTA DDA IN OPERAZIONE ANTIDROGA ALLO SPERONE. I militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Palermo Piazza Verdi, di  mattina, hanno dato esecuzione a 39 provvedimenti cautelari (14 in carcere, 17 domiciliari e 8 dell’obbligo di presentazione alla P.G.) emessi dall’Ufficio Giudice per Indagini Preliminari di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla disponibilità di armi e spaccio di sostanze stupefacenti. Le investigazioni hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto dal G.I.P., secondo il quale sarebbe emersa l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel quartiere Sperone di Palermo, consentendo l’individuazione della struttura, delle dinamiche organizzative e delle relative strategie criminali. L’ordinanza cautelare, riporta che sussistono gravi indizi con riguardo ad : attività di spaccio avveniva nei pressi del piazzale Ignazio Calona in favore di innumerevoli acquirenti che accorrevano dall’intera provincia. Gli inquirenti avrebbero accertato come lo spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana abbia rappresentato, sovente, una delle principali fonti di sostentamento per intere famiglie, i cui membri risulterebbero integralmente partecipi alle attività delittuose. Gli investigatori hanno evidenziato che l’organigramma dell’associazione sarebbe stato strutturato su due vertici che gestivano il rifornimento, l’organizzazione della piazza di spaccio e raccoglievano i proventi dell’attività con cadenza settimanale. Le indagini hanno inoltre consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla disponibilità da parte del gruppo di armi da fuoco tanto che, nel corso delle attività, è stata sequestrata una pistola clandestina cal. 7.65 perfettamente funzionante. L’inchiesta ha evidenziato un ruolo fondamentale sarebbe stato riconosciuto anche alle donne, parenti dei capi, le quali avrebbero collaborato nella direzione delle attività criminali e nel tenere la contabilità degli introiti, occupandosi, talvolta, anche di custodire lo stupefacente. L’inchiesta ha evidenziato che i pusher operativi su strada per conto della delineata associazione, sarebbero stati organizzati su turni di 12 ore per garantire la piena attività, anche in orario notturno, della piazza di spaccio. Ciascuno aveva compiti ben definiti, per i quali era prevista una specifica retribuzione: 100 euro al giorno per gli spacciatori e 50 per le vedette. Le indagini consentono di stimare che la piazza di spaccio avrebbe garantito al sodalizio consistenti profitti, valutati nell’ordine di 1,8 milioni di euro su base annua. Gli inquirenti hanno evidenziato, nel corso dell’attività, alcuni arresti già operati in flagranza di reato, segnalati alla locale Prefettura numerosi acquirenti e sequestrati circa 1 kg di stupefacente e oltre 5000 euro in contanti circa.  Agli indagati sono stati contestati oltre 1.650 singoli episodi di spaccio, ma le emergenze investigative consentono di stimare il numero di cessioni in oltre 500 giornaliere. Gli  indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente, e la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.



PALERMO Carabinieri, col. DESIDERI a comando 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, caserma “Calatafimi” cedente colo. ZANCHI. La cerimonia di cambio del Comandante del Reparto, tra il Colonnello Giampaolo ZANCHI (cedente, che andrà a ricoprire l’incarico di Capo di Stato Maggiore presso la Legione Allievi Carabinieri di Roma) ed il Colonnello Andrea DESIDERI (subentrante, proveniente dal Comando della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, in Sardegna), si è svolta nella mattinata del 6 settembre 2022, presso la caserma “Calatafimi”, sede del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”. Il passaggio di comando è avvenuto alla presenza di numerose Autorità civili, militari e religiose, tra cui il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Brigata Rosario CASTELLO, il Prefetto di Palermo, Dr. Giuseppe FORLANI, il Sindaco di Palermo, Prof. Roberto LAGALLA, e il Comandante della 1^ Brigata Mobile Carabinieri di Roma, Generale di Brigata Giovanni ADAMO, che ha passato in rassegna lo schieramento costituito dalla Bandiera di Guerra, dalla Fanfara e da tutte le componenti operative e mezzi del Reggimento. Il Colonnello ZANCHI, nel suo sentito e commosso discorso, ha voluto sottolineare il momento di profonda partecipazione emotiva per il distacco, dopo 3 anni di intenso lavoro, dalla meravigliosa terra di Sicilia ha detto : “Tre anni caratterizzati da eventi epocali, come quelli, ad esempio, della straordinaria emergenza sanitaria del COVID-19. Avvenimenti ai quali il Reggimento ha saputo rispondere con esemplare efficienza e abnegazione, attraverso molteplici interventi in favore della popolazione e determinante contributo a sostegno degli altri Reparti dell’Arma, meritando la concessione della ricompensa dell’Encomio Solenne del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. A tutti Voi, miei carabinieri, va quindi il ringraziamento per la determinazione, l’impegno e lo spirito di sacrificio che riponete nel servire la collettività, contribuendo in maniera determinante alla sicurezza e all’ordinata convivenza civile in questo meraviglioso territorio. I disagi e le rinunce che affrontate sono ricompensati dalla gratitudine e riconoscenza della gente che reputa la nostra attività “Benemerita”. Un appellativo che da sempre impegna la coscienza di tutti noi carabinieri, orgogliosamente consapevoli del dovere di onorare con il presente una impareggiabile storia di eroismo e di incondizionata dedizione al bene comune e alla tutela della legalità”.


PALERMO -  Comando Legione Carabinieri Sicilia: Generale  Castello subentra a Generale Cataldo. La  cerimonia di avvicendamento al comando della Legione Carabinieri Sicilia tra il Generale di Divisione Giovanni Cataldo ed il Generale di Brigata Rosario Castello,(nato a Noto SR) proveniente dal Comando della Legione Carabinieri Basilicata, si è svolta di pomeriggio, nella Caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il Comandante Interregionale “Culqualber” Generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio e  le più alte cariche militari, religiose e civili dell’isola, hanno preso parte alla cerimonia nel rispetto delle regole di distanziamento sociale dovute all’attuale situazione sanitaria. Il Generale Cataldo, dopo circa due anni, ha lasciato l’incarico destinato ad assumere la direzione, presso lo Stato Maggiore della Difesa, dell’Ufficio Generale Affari Giuridici, in qualità anche di Consulente Giuridico del Capo di Stato Maggiore della Difesa. L’alto ufficiale, commosso nel salutare tutti gli intervenuti, ha voluto ringraziare prima di tutto i Carabinieri caduti nell’adempimento del dovere, e poi tutti i suoi Carabinieri siciliani, ritenuti “la pietra di paragone” per valutare le sue esperienze pregresse e future. Il  Generale Cataldo ha  : “È stato un onore aver comandato la Legione che per sette anni è stata comandata dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa uno degli uomini più carismatici della storia dell’Arma dei Carabinieri, pietra angolare della nostra istituzione e della nostra Nazione, esempio di etica del comando, di abnegazione assoluta al servizio che il Generale ha lasciato a tutti i Carabinieri di ogni ordine e grado”. Il Generale Castello ha salutato tutti i presenti e sottolineato che con “emozione, profondo orgoglio ed entusiasmo oggi ha assunto il  Comando della Legione Carabinieri Sicilia”, dicendosi entusiasta per i positivi risultati raggiunti sinora e certo che i Carabinieri, sorretti da grande lealtà ed entusiasmo, serviranno la popolazione siciliana, essendo già sicuro riferimento per ogni cittadino. Il Generale, in questo senso, ha richiamato le funzioni proprie dell’Arma, tra le quali la rassicurazione sociale ed la prevenzione e la repressione dei reati, evidenziando la capacità di partecipazione alla vita della comunità, che in Sicilia è espressa dalla presenza delle 413 Stazioni e 7 Tenenze che operano sul territorio.  Il Generale Burgio ha concluso la cerimonia, ed ha sottolineato: “Oggi si sono avvicendati due gentiluomini  al comando della Legione Sicilia, che, anche grazie a loro, conta su un passato importante e su un futuro sicuro”. Generale di Brigata Rosario Castello Curriculum vitae : Il Generale di Brigata dei Carabinieri Rosario CASTELLO è nato a Noto (SR) il 14 giugno 1965. Coniugato con Maria Teresa Zearo, insegnante, ha due figli. Percorso formativo e professionale Ha intrapreso, da giovanissimo, la vita militare, accedendo alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, ove negli anni 1981-1984, ha condotto e completato gli studi classici.  Ha quindi proseguito frequentando l’Accademia Militare di Modena nel biennio 1984-1986 e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma nel biennio 1986-1988. Ha frequentato il 13° Corso d’Istituto per Ufficiali in s.p.e. dell’Arma dei Carabinieri presso la Scuola Ufficiali e presso la Scuola di Guerra dell’Esercito in Civitavecchia (RM), nell’Anno Accademico 1998-1999. Ha frequentato il 3° Corso di Stato Maggiore Interforze (ISSMI) presso il Centro Alti Studi Difesa (CASD) di Roma nell’Anno Accademico 2000-2001. Sempre presso il Centro Alti Studi Difesa, ha frequentato l’Istituto Alti Studi per la Difesa (IASD), 69° Sessione di studio, Anno Accademico 2017-2018. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno nel 1990, in Sociologia presso la stessa Università nel 1997, in Scienze della Sicurezza (I livello) e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna (specialistica) presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata nel 2003. Ha conseguito l’idoneità alla professione di Avvocato presso la Corte di Appello di Catanzaro nel 1993. Gli è stata attribuita l’attestazione di pubblica Benemerenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile, nonché la cittadinanza onoraria dalla Comunità Montana del Lazio Castelli Romani e Prenestini nel settembre 2013.  E’ decorato della Croce d’Oro per anzianità di servizio militare, della Medaglia d’Oro al merito di lungo comando, della Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare. E’ Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Incarichi ricoperti Dopo la fase formativa, nel 1988 è stato destinato, nel grado di Tenente, alla Scuola Allievi Carabinieri di Roma, ove ha ricoperto l’incarico di Comandante di Plotone dal 1988 al 1990. Nel 1990 è stato trasferito al ROS - Sezione Anticrimine di Catanzaro, ove dal 1991 al 1994 ha ricoperto l’incarico di Comandante della Sezione, nel grado di Tenente e poi Capitano. Dal 1994 al 1997 ha ricoperto l’incarico di Comandante di Compagnia Carabinieri di Termoli (CB). Dal 1997 al 2000 ha ricoperto l’incarico di Comandante di Compagnia Carabinieri di Torino Oltre Dora, nel grado di Capitano e Maggiore. Dal 2001 al 2004, presso la Scuola Ufficiali Carabinieri, è stato docente di “Tecnica Professionale” e “Servizio di Stato Maggiore”. Nell’autunno del 2004 è stato chiamato al Comando Generale dell’Arma, permanendovi sino al 2007 quale Capo Sezione presso l’Ufficio Logistico. Dall’agosto 2007 a settembre 2013, nel grado di Tenente Colonnello e poi Colonnello, ha ricoperto l’incarico di Comandante del Gruppo Carabinieri di Frascati. Da settembre 2013 a settembre 2015 ha ricoperto l’incarico di Comandante Provinciale Carabinieri di Bari, venendo poi nuovamente destinato al Comando Generale quale Capo Ufficio Personale Marescialli, da settembre 2015 a ottobre 2017.  Il 1° gennaio 2018 è stato promosso Generale di Brigata. Dal 18 giugno 2018 all’8 settembre 2020 ha ricoperto l’incarico di Comandante della Legione Carabinieri Basilicata, assumendo successivamente quello di Comandante della Legione Sicilia,  a cui vanno gli auguri di buon lavoro personali e de L’INFORMATORE.


PALERMO – ROS carabinieri : operazione “ABIAD” 15 indagati istigazione a terrorismo, favoreggiamento immigrazione clandestina e contrabbando. Il  Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, nella mattinata, nelle province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia con il supporto dei competenti Comandi dell’Arma Territoriale, ha dato esecuzione ad un Fermo di Indiziato di Delitto emesso dalla Procura Distrettuale di Palermo nei confronti di  15 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili di istigazione a commettere più delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di T.L.E, plurimi episodi di ingresso illegale di migranti clandestini nel T.N. ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria, reati questi aggravati poiché commessi avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività delinquenziali in più di uno Stato. L’indagine denominata “ABIAD” ha permesso di individuare un sodalizio criminale transnazionale prevalentemente formato da cittadini tunisini e particolarmente dinamico nell’organizzazione, in cambio di ingenti corrispettivi di denaro contante (pari a 6000 dinari tunisini pro- capite, circa 2.500 €.), di traversate di ristretti gruppi di cittadini tunisini dalle coste maghrebine a quelle trapanesi, attraverso trasporti marittimi con natanti off-shore, capaci di garantire trasferimenti rapidi e tendenzialmente in grado di eludere gli ordinari dispositivi di controllo. L’associazione, stabilmente operante in territorio italiano e tunisino attraverso una rete logistica alimentata con gli ingenti proventi delle attività delittuose perpetrate, curava anche l’espatrio dalla Tunisia di soggetti ricercati dalle locali Autorità e Forze di Polizia ed incrementava i propri guadagni illeciti implementando  la descritta condotta delittuosa con costanti attività di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, distribuiti nel territorio palermitano attraverso la preziosa mediazione esperita dagli associati italiani. Gli ingenti guadagni ricavati dalla struttura associativa, dopo essere confluiti nella “cassa comune” del sodalizio custodita da partecipi precipuamente incaricati allo scopo dai vertici dell’organizzazione, venivano in parte riutilizzati per il rifinanziamento della struttura operativa e logistica. Gli investigatori hanno appurato che tra l’altro che il denaro sarebbe servito per l’acquisizione di nuovi natanti in caso di fuori uso e/o sequestro dovuto alle attività repressive delle FF.PP. ovvero per il pagamento delle spese legali dei membri sottoposti a processo  ed in altra considerevole parte per alimentare e gestire l’attività d’intermediazione finanziaria esercitata abusivamente nei confronti dei connazionali tunisini. Le  investigazioni svolte in tale quadro, hanno consentito ai militari di acquisire diretto riscontro delle attività delittuose perpetrate, in particolare permettendo di rintracciare, fermare ed identificare alcuni gruppi di clandestini trasportati via mare in territorio trapanese. La gestione di tali illeciti servizi di trasporto da parte dell’organizzazione indagata (connotati da innovative e peculiari modalità di realizzazione, quali rapidità di trasferimento, selezione ed esiguità dei gruppi trasportati), oltre ad alimentare i gruppi di clandestini presenti sul territorio nazionale, ha rappresentato una più grave minaccia alla sicurezza dello Stato in ragione delle posizioni radicali pro “DAESH” rilevate in capo a un esponente di vertice del sodalizio.   Le  attività d’indagine, effettuate anche attraverso un mirato monitoraggio di alcuni profili social, hanno permesso di verificare che 1 degli indagati, oltre a svolgere mansioni direttive del sodalizio ed a custodirne la “cassa comune”, gestiva, mediante lo strumento informatico, una intensa attività d’istigazione e di apologia del terrorismo di matrice islamista, inserendosi nel network globale della propaganda e promuovendo gli efferati messaggi dell’organizzazione terroristica “DAESH”. Questo indagato, operando in perfetta coerenza con le attuali caratteristiche della cosiddetta “Jihad 2.0”, che vede nell’operatività dei “mujaheddin virtuali” un formidabile strumento di radicalizzazione delle masse e propaganda dei dettami del terrore di matrice islamista,  si adoperava per la diffusione e condivisione tramite social network di documenti e di materiale video-fotografico volti al proselitismo ed alla promozione dello Stato Islamico “DAESH”. Il soggetto, risultato in grado di sollecitare i fruitori dei messaggi alla condivisione dei macabri ideali promossi dalla rete globale del terrorismo, ha perpetrato detta condotta apologetica ed istigatrice tramite una pluralità di fittizie identità virtuali, al fine di tentare di sfuggire ai consueti strumenti di controllo. Gli inquirenti hanno evidenziato che, attraverso i vari profili riconducibili all’indagato, oltre alla diffusione dei descritti efferati messaggi, erano chiaramente esaltate le più crudeli attività terroristiche condotte in Tunisia, Iraq, Siria, Medioriente, Europa e Stati Uniti, così come erano curati i contatti con altri profili di altri utenti impegnati nella promozione delle medesime attività terroristiche. La  pericolosità del sodalizio investigato, in tale contesto, era altresì esponenzialmente amplificata in ragione del fatto che i proventi custoditi nella “cassa comune” dell’organizzazione potevano anche essere utilizzati per fini diversi rispetto a quelli strettamente connessi alle attività delittuose perpetrate dalla associazione criminale transnazionale. Le risorse economiche venivano infatti in parte occultate in proprietà immobiliari ed in altra parte depositate in banche tunisine su conti fittiziamente intestati a soggetti residenti in Tunisia. La circostanza, per quanto emerso grazie alle intercettazioni svolte, avrebbe suscitato l’attenzione del Battaglione Anti-Terrorismo Tunisino il quale starebbe svolgendo delle investigazioni volte ad accertare la finalità di sospette operazioni finanziarie che vedrebbero coinvolto uno degli odierni fermati.  Le  investigazioni svolte hanno  altresì fatto emergere che il sodalizio criminale, dopo alcuni interventi repressivi subiti sia in Tunisia che in Italia, si sia sempre dimostrato in grado di rigenerare la propria struttura logistica attraverso l’acquisizione di nuovi recapiti cellulari fittiziamente intestati a terzi e da destinare alle comunicazioni riservate tra gli associati, il reperimento/acquisto di nuovi potenti natanti off-shore da utilizzare per gli illeciti servizi di trasporto ed il ripristino dei canali di commercializzazione dei tabacchi contrabbandati dalla Tunisia, attività questa ultima operata con la preziosa collaborazione di fedeli sodali palermitani. L’operazione di Polizia Giudiziaria, volta alla disarticolazione della descritta organizzazione criminale dimostratasi potenzialmente capace, nel corso delle indagini, di trasferire dalla Tunisia all’Italia e viceversa individui e risorse economiche eludendo i consueti strumenti di controllo, costituisce un significativo contributo al contrasto delle attuali minacce alla Sicurezza Nazionale e ciò anche in considerazione della posizione radicale pro “DAESH” rilevata in capo a un esponente di vertice del sodalizio disarticolato.


PALERMO -  Rapina e picchia anziana in condominio,  telecamera svela identità ad agenti:  ammanettato. La Polizia di Stato ha sottoposto a Fermo di P.G. Salvatore Fontana  50enne palermitano noto, ritenuto il responsabile di una violenta rapina perpetrata nell’androne di un palazzo, nei pressi di via Bisazza ai danni di un’anziana palermitana. L’aggressione si è consumata ieri mentre la signora stava attendendo l’ascensore. Il malvivente,  ha   seguito la vittima fin all’interno dell’immobile, l’ha aggredita violentemente impossessandosi di alcuni anelli e di denaro contante. Le indagini avviate, tempestivamente dagli agenti del Commissariato di P.S. “Zisa Borgo Nuovo”, hanno ricevuto un primo importante impulso dalla visione delle telecamere del circuito di video sorveglianza interne al condominio e di quelle acquisite all’esterno. Gli investigatori, dopo avere visionato le fattezze del rapinatore ed il modello dello scooter con cui si era allontanato dopo la rapina, si sono messi sulle sue tracce. La caccia al rapinatore è giunta all’atto decisivo dopo alcune ore di ricerca, quando i poliziotti hanno intercettato uno scooter del tutto simile a quello immortalato dalle immagini, con a bordo uno  che, alla vista della Volante della Polizia di Stato, per evitare di essere fermato ha tentato di allontanarsi velocemente lungo corso Finocchiaro Aprile. Il sospettato, dopo alcune centinaia di metri,   è stato raggiunto e bloccato identificato per Salvatore Fontana: addosso aveva ancora i pantaloni e le scarpe della rapina. Gli agenti, a seguito di una perquisizione nel domicilio, hanno rinvenuto anche il maglione utilizzato nelle fasi dell’aggressione all’anziana. Fontana, alla luce di quanto emerso, è stato sottoposto a fermo di P.G. per il reato di rapina aggravata e condotto presso la casa Circondariale “Pagliarelli”.


PALERMO Tratta giovani donne importate per prostituzione: presi 3 nigeriani. La Polizia di Stato, con l’operazione denominata “Trafficking”,  ha eseguito 3 provvedimenti di Fermo, disposti dalla D.D.A. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di 3   nigeriani: 2 donne  Precious ERIC 22enne e Patience VINCENT, detta “AISHA”, 37enne, nonchè il compagno di quest’ultima, Israel Chukwma ABIA detto 52enne “Papi”  . Per gli stessi reati risulta, inoltre, indagato anche un altro soggetto, Samuel EBI 35enne, appartenente allo stesso gruppo che è attualmente detenuto nel carcere di Trapani. Le complesse e laboriose indagini, condotte dalla Squadra Mobile palermitana, hanno consentito di far luce su un desolante sistema di sfruttamento di giovani donne straniere giunte in territorio nazionale ed hanno configurato, quindi, nei confronti dei responsabili i reati di tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione in concorso, violenza sessuale aggravata e procurato aborto. Le attività investigative hanno preso le mosse dalle dichiarazioni di 2 donne vittime di tratta. Le malcapitate, dopo aver sopportato viaggi estenuanti, giunte in Italia venivano costrette a prostituirsi subendo innumerevoli abusi, fino ad esser violentate dal loro stesso sfruttatore ed in alcuni casi, essere addirittura costrette ad abortire.Le  indagini hanno evidenziato come una delle due maman, Precious ERIC, si sarebbe occupata di  accogliere le ragazze mandate in Italia, dopo essere state reclutate da connazionali a fronte del pagamento di un ingente corrispettivo. Eric successivamente,   avrebbe collocato le vittime in diverse case di prostituzione  sul nostro territorio per farle prostituire e “metterle in condizione” di ripagare il debito contratto con l’organizzazione. Gli  agenti, attraverso le indagini, hanno scoperto 2 case di prostituzione: 1 ubicata nel quartiere Ballarò di Palermo e 1 a Trapani,  gestite entrambe dalla maman AISHA con l’ausilio di alcuni suoi connazionali, tra cui il compagno Israel ABIA. I personaggi sono anche ritenuti responsabili del procurato aborto ai danni di una giovane nigeriana vittima di tratta. La malcapitata ragazza, una volta rimasta incinta, sarebbe stata costretta, con reiterate minacce e violenze, ad abortire per continuare ad essere sfruttata.


Palermo – Carabinieri ammanettano 1 latitante ricercato per estorsione. Carabinieri del Nucleo Investigativo del Provinciale di  Palermo e della Compagnia di Monreale ieri pomeriggio, a Carini, hanno rintracciato e tratto in arresto il catturando Giuseppe COSENZA 42enne, in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo – Ufficio Esecuzioni Penali. Cosenza aveva fatto perdere le proprie tracce, dal giugno del 2017  rendendosi irreperibile, ogni tentativo di rintracciare il destinatario del provvedimento restrittivo si era rivelato inizialmente vano. I  militari componenti del dispositivo investigativo predisposto, durante l’ennesimo mirato servizio di osservazione, ieri pomeriggio, nel controllo e pedinamento, hanno notato la moglie del Cosenza che, nella zona centrale di Palermo, si era posta alla guida di una Mercedes classe C di colore nero. L’atteggiamento della donna, alquanto guardingo, ha insospettito i militari che perseverando nel pedinamento hanno visto che  la donna ha bloccato repentinamente la marcia accostandosi al ciglio della strada. La  donna in quel frangente, con mossa fulminea, è passata sul sedile anteriore passeggero ed alla guida dell’auto  si è posto il Cosenza, apparso a piedi spuntando tra i veicoli in sosta nelle strade limitrofe ed è salito velocemente a bordo della vettura. Cosenza a quel punto   ha ripreso la marcia ed, a velocità sostenuta nonostante il traffico cittadino, si è allontanato, fino ad immettersi sull’autostrada in direzione di Trapani. Il dispositivo alle calcagna del Cosenza ha fatto convergere i militari sull’obiettivo sino a quando l’autovettura condotta dal COSENZA ha raggiunto l’area antistante un distributore di carburanti di Carini, dove nel frattempo si era recato. L’azione di accerchiamento dei militari componenti del dispositivo è stata pronta e tempestiva ed hanno sfruttato l’occasione.  Cosenza non ha avuto spazio ad eventuali tentativi di fuga. il personaggio è stato tratto in arresto, e portato al Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo. Il  soggetto, espletate le formalità di rito, è stato tradotto pressa la casa circondariale di Pagliarelli per espiare una pena complessiva di 6 anni e 4 mesi di reclusione nonché 9 mesi di arresto per ricettazione ed estorsione aggravata dal metodo mafioso commessi a Palermo tra il 2003 ed il 2009.  Cosenza era rimasto coinvolto, nell’operazione antimafia “Cerbero” del 2009, che aveva colpito duramente i mandamenti mafiosi cittadini di Porta Nuova e di Brancaccio. Il personaggio in qualità di emissario dell’organizzazione mafiosa, aveva contribuito in maniera attiva alla consumazione di un tentativo estorsivo di tipo mafioso in danno di un gioielliere.


Palermo - Quattrocchi eletto segretario SIULP a 8° Congresso Provinciale “Società e Sicurezza… tra percezione e realtà”. L’incontro si è svolto il 19 febbraio 2018, presso l’Hotel San Paolo di Palermo, hanno preso parte 85 delegati eletti nei vari Uffici di Polizia della provincia di Palermo, in rappresentanza di circa 800 iscritti. La  relazione introduttiva del Segretario Generale Provinciale Francesco Quattrocchi di mattina, ha aperto i lavori del convegno sul tema “Società e Sicurezza… tra percezione e realtà”. Il  convegno, è stato presieduto dal Segretario Nazionale SIULP Alessandro Pisaniello, sono intervenuti: il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il Questore di Palermo Dr. Renato Cortese, il Senatore PD Emanuele Fiano, l’Assessore Regionale al Territorio Toto Cordaro, l’Assessore Regionale alla Formazione Roberto La Galla, il Segretario Generale Provinciale UST CISL Palermo-Trapani Leonardo La Piana ed il Segretario Provinciale del PD Carmelo Miceli. Mauro Faso conduttore radiotelevisivo ha svolto il ruolo di moderatore. I lavori si sono conclusi con la relazione del Segretario Nazionale SIULP Alessandro Pisaniello. Francesco Quattrocchi è stato designato nuovo Segretario Generale Provinciale del SIULP di Palermo a conclusione dei lavori congressuali, presieduti dal Segretario Nazionale Michele Alessi, dopo l’elezione degli organismi statutari del Direttivo Provinciale. I  componenti della Segreteria Provinciale designati: Luigi Martusciello, Nunzio Naccari, Giacomo Procida e Antonino Santilli. L’impegno della Segreteria Provinciale del SIULP di Palermo sarà finalizzato al miglioramento delle condizioni lavorative e professionali dei poliziotti palermitani, attraverso un confronto serrato ma allo stesso tempo costruttivo, con i vertici dell’Amministrazione locale.


Palermo - Polizia trova arma e serra con droga in appartamento corso dei Mille presi padre e figlio.  I  poliziotti nel corso della perquisizione sono stati raggiunti da Francesco 30enne Marra, figlio  di Filippo 58enne, il giovane ha assunto su di sé la responsabilità della presenza nel casolare e nell’appartamento di tutto ciò che era stato ritrovato. Armi e droga, tanta droga, sono stati ritrovati e sequestrati nell’appartamento di corso dei Mille dalla Polizia di Stato.   L’esito di un intervento notturno condotto dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nato proprio dall’intuizione e dallo spirito di osservazione degli agenti delle “Volanti”. Padre e figlio Filippo Marra, 58enne ed il figlio  Francesco Marra, 30enne sono finiti manette.  Una  pattuglia in transito, stanotte, lungo la grossa arteria cittadina non si è fatta sfuggire l’ombra di una sagoma che si aggirava sul tetto di un capannone. I poliziotti hanno ritenuto opportuno di arrestare la marcia ed effettuare un controllo nella vasta area dove sorgeva quel capannone, per altro recintata da una cancellata. Filippo Marra, domiciliato nei pressi, ha consentito l’accesso agli agenti e schiudere la possibilità di ispezionare l’ampia porzione di terreno. Lui stesso ha condotto gli agenti in un magazzino, aprendone personalmente la porta, al cui interno i poliziotti hanno  trovato 1 busta contenente circa mezzo chilo di hashish, ed 1 pistola Beretta, modello “7,65”, con matricola abrasa, modificata, con tanto di silenziatore artigianale e 4 cartucce. Gli  agenti nel prosieguo della perquisizione hanno trovato addosso   la consistente somma in denaro di 3500€ circa, mentre in un appartamento, sempre nella sua disponibilità, sarebbe stata scovata una vera e propria serra “indoor” di marijuana.  Gli  agenti nell’immobile hanno ritrovato 1 bilancino di precisione, 1 busta contenente oltre 100 grammi di marijuana e, soprattutto, 110 piante di marijuana, alte poco meno di 1 metro cadauna, fatte crescere in un ambiente reso idoneo alla coltivazione perché corredato da lampade alogene, ventilatori e concimi vari. Nel corso della perquisizione, i poliziotti sono stati raggiunti da Francesco Marra, figlio di Filippo che ha assunto su di sé la responsabilità della presenza nel casolare e nell’appartamento di tutto ciò che era stato ritrovato. Tutto è stato posto sotto sequestro. Gli investigatori presumono che gli immobili di corso dei Mille fossero, allo stesso tempo, luoghi di produzione e di smercio di stupefacenti ed indagini sono i corso al riguardo. invece, il ritrovamento della pistola modificata ha dei contorni ancora oscuri, ed il personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica è, in queste ore, a lavoro per stabilire se l’arma abbia già sparato e, se sì, in che circostanze delittuose. Padre  e   figlio sono stati tratti in arresto.


Palermo CC trovano  in barattoli : 710gr. marijuana e 25gr. hashish, in casa, 1 preso. I Carabinieri della stazione Falde hanno avviato una serie di controlli nel quartiere “Arenella” finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, durante un  servizio, hanno bloccato Antonino Tarantino 41enne. I Carabinieri, dopo aver fatto accesso nell’abitazione, hanno rinvenuto 4 contenitori in vetro, con all’interno ben 710 grammi di  marijuana, 25 grammi di hashish ed un bilancino di precisione. Tarantino è stato pertanto arrestato per detenzione illecita di stupefacenti. Dopo la convalida dell’arresto, il 41 enne è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.


Palermo Carabinieri ammanettano 2 siracusani sorpresi in auto con 10 kh hashish su autostrada PA-CT. Si tratta di 2 insospettabili : Salvatore POCCHI 31enne nato a Siracusa ed Alessio MENSA 24enne nato a Siracusa. Il colpo ennesimo è stato portato a segno dai Carabinieri nell’attività di contrasto al mercato degli stupefacenti. I  militari della Compagnia di Cefalù, ieri pomeriggio, a Campofelice di Roccella, hanno bloccato i ospetti, i militari già hanno messo a segno una lunga serie di arresti per droga. I siracusani Salvatore POCCHI  ed Alessio MENSA, insospettabili, sono accusati di detenzione ai  fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due incensurati, sono stati fermati ad un posto di controllo, dall’equipaggio di una gazzella del Nucleo Radiomobile mentre erano a bordo di un’Alfa 147, condotta da  POCCHI, in viaggio di ritorno da Palermo in direzione Catania. I  due, al momento del controllo, hanno tradito le proprie emozioni facendo insospettire gli operanti, che hanno perquisito l’autovettura rinvenendo un sacchetto contenente 100 panetti di hashish dal peso complessivo di 10 chili. I due su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati associati presso casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese in attesa dell’udienza di convalida.


PALERMO - Polizia commemora 30° anniversario delitto poliziotto Natale Mondo. Il  Questore di Palermo, ha deposto una corona di alloro.  La manifestazione ha avuto luogo alla presenza delle autorità civili e militari locali, di mattina alle ore 10.15, presso la lapide che ricorda i caduti della Squadra Mobile di Palermo, ubicata nell’atrio interno della caserma “Boris Giuliano”, in occasione del trentesimo anniversario della vile uccisione dell’Agente Scelto della Polizia di Stato Natale Mondo. Una  funzione eucaristica officiata dal Cappellano della Polizia di Stato Don Massimiliano Purpura, successivamente è stata celebrata presso la Cappella della “Soledad”. Un ulteriore momento di ricordo dedicato a Natale Mondo si è svolto alle ore 12.00 presso la Caserma “Pietro Lungaro”, dove, alla proiezione di un filmato in sua memoria ed alle testimonianze di alcuni poliziotti, è seguito uno spettacolo, in chiave antimafia, di Pupi Siciliani.

 

Natale Mondo fu ucciso nel primo pomeriggio del 14 gennaio 1988, mentre si trovava davanti il negozio di giocattoli gestito dalla moglie nel quartiere “Arenella”. Il valoroso poliziotto si era arruolato in Polizia nel 1972 ed aveva prestato servizio nelle città di Roma, Siracusa e Trapani. Natale Mondo fu trasferito successivamente alla Questura di Palermo, e prestò servizio presso la Squadra Mobile dal 2.12.1982 al 9.10.1985, dove si occupò prevalentemente di indagini sulle cosche mafiose operanti nel capoluogo, apportando un prezioso contributo alle indagini su “Cosa Nostra”. Natale Mondo il 10 novembre 1999  è stato insignito della “medaglia d’oro al valor civile alla memoria”, per l’estremo sacrificio della propria vita, stroncata da un proditorio agguato criminale.


Palermo - CC antimafia: collaboratori giustizia Pipitone e Polizzi svelano retroscena omicidi, un banchetto dopo delitto. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno eseguito un provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale – Ufficio GIP di Palermo su richiesta della Procura distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di 3 esponenti mafiosi: Salvatore LO PICCOLO 75enne nato a Palermo; Sandro LO PICCOLO 42enne nato a Palermo;  Andrea ADAMO 64enne nato a Palermo. I  personaggi sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Bartolomeo SPATOLA, ucciso il 18 settembre del 2006, in una località tra Montelepre e Giardinello e poi seppellito in un terreno di Villagrazia di Carini.Le  recenti dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Antonino PIPITONE, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Carini, e quelle dell’altro collaboratore Gaspare PULIZZI, hanno contribuito alla svolta nelle indagini che, correlate  dagli investigatori con i riscontri eseguiti dai militari dell’Arma, hanno hanno consentito di ricostruire il delitto e determinare i ruoli ricoperti dai destinatari del provvedimento restrittivo. La  decisione, secondo la ricostruzione,  sarebbe stata adottata dal reggente dell’epoca del mandamento mafioso di Palermo San Lorenzo, Salvatore LO PICCOLO, e dal figlio Sandro, i quali, leggendo il contenuto di intercettazioni sviluppate nell’ambito di pregresse attività d’indagini, ritenevano che Bartolomeo SPATOLA, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Tommaso Natale, li avesse “traditi” e si fosse avvicinato al loro rivale, Antonino ROTOLO, reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli. Il tutto sarebbe maturato nell’ambito di contrasti già esistenti tra le due fazioni e dovuti al rientro dagli U.S.A. dei cosiddetti “scappati”, cioè coloro che avevano perso la “seconda guerra di mafia” e, per avere salva la vita, erano stati costretti ad allontanarsi dalla Sicilia. La delibera di Salvatore e Sandro LO PICCOLO per l’omicidio di Bartolomeo SPATOLA ebbe un risvolto ancora più tragico poiché gli esecutori materiali scambiarono Giuseppe D’ANGELO per la vittima designata uccidendolo, il 22 agosto 2006, mentre era seduto nei pressi di un fruttivendolo Natale Di Tommaso. I  collaboratori di giustizia, Gaspare PULIZZI e Francesco BRIGUGLIO, nonché gli altri componenti del commando di morte, per tale omicidio, sono stati già condannati, in via definitiva: il neo collaboratore di giustizia, Antonino PIPITONE, Gaspare DI MAGGIO ed i mandanti, Salvatore e Sandro LO PICCOLO. I collaboratori avrebbero svelato che la morte dell’incolpevole pensionato non era servita comunque a fermare i propositi omicidiari dei LO PICCOLO che avrebbero rinnovato la loro sentenza di morte a carico di Bartolomeo SPATOLA, premendo per l’uccisione del presunto “traditore”. La  vittima, che versava in precarie condizioni fisiche ed era in cura con l’ossigeno per gravi patologie respiratorie, la mattina del 18 settembre 2006, veniva prelevata nei pressi dello svincolo autostradale Capaci – Isola delle Femmine e condotta da Gaspare PULIZZI, a bordo di una motocicletta, nei pressi del cimitero di Capaci in cui vi era Antonino PIPITONE che avrebbe poi condotto Bartolomeo SPATOLA a Giardinello, in una casa di campagna abbandonata, ove erano giunti poco prima Sandro LO PICCOLO ed Andrea ADAMO. La vittima era convinta di partecipare ad un summit di mafia, tanto da aver portato con sé anche alcuni doni (carne di coniglio ed una bottiglia di whisky). La ricostruzione dei collaboratori avrebbe evidenziato che, Sandro LO PICCOLO si sarebbe allontanato ed Andrea ADAMO, in presenza di Antonino PIPITONE, avrebbe strangolato con una corda Bartolomeo SPATOLA, il quale, così come dichiarato da Antonino PIPITONE, “non aveva la forza di stare neanche in piedi… era malato, aveva problemi di asma… aveva sempre il fiatone con l’asma… oltre l’età pure…”. Gli  indagati, di seguito, dopo una mangiata, avrebbero provveduto a far sparire il corpo sotterrandolo in un fondo in Viallagrazia di Carini, i cui resti furono poi rinvenuti nel 2008 grazie alla collaborazione di Gaspare PULIZZI.


Bagheria Pa  Parcheggiatore abusivo a 6 anni  sfruttato da nonno, Polizia sequestra anche area illegale.  Gli uomini del Commissariato hanno proceduto al sequestro amministrativo, ex legge regionale 35/2000, di una vasta area in via “Donne vittime della violenza”, a Bagheria. I tutori dell’ordine sono stati attirati da un bambino di appena 6 anni che inequivocabilmente stava svolgendo le mansioni di parcheggiatore ben indirizzato a distanza dal nonno. I poliziotti hanno bloccato l’affare dell’anziano che utilizzava il piccolo congiunto. Il sequestro è stato la conseguenza di un accesso ispettivo realizzato dai poliziotti del Commissariato di P.S. “Bagheria”, unitamente a personale della Polizia Municipale. Una  famiglia di noti personaggi bagheresi ci “aveva visto lungo”, e da parecchio tempo ricavando un business dalla vicinanza di un proprio ampio appezzamento di terreno all’area dove, settimanalmente, si svolge il mercatino di Bagheria. L’anziano capo famiglia sembra abbia fatto “compattare” 300 metri quadri di questa ampia  fetta di terreno e l’abbia adibita a parcheggio abusivo di vetture, fornendo ai numerosi automobilisti destinati al mercatino, un comodo, seppur illecito, servizio di guardiania. I  poliziotti del Commissariato di Polizia, sono stati attenti a cogliere gli spunti d’illegalità, specialmente in luoghi ove convergono masse di cittadini, per cui non è sfuggita la solerzia di quei familiari che in particolare avrebbero usato  un bimbo di soli 6 anni, lanciandolo allo sbaraglio per il lucroso business. Poliziotti  ed agenti della Municipale   nel parcheggio hanno notato il bimbo intento a chiedere denaro ed indicare improvvisati stalli agli automobilisti, imbeccato al riguardo dal nonno. I tutori dell’ordine intervenuti hanno verificato come l’intera attività si svolgesse in spregio di ogni norma ed in assenza di qualsivoglia autorizzazione, motivo per cui hanno proceduto al sequestro del terreneo/parcheggio ed alla contestazione, nei confronti del nonno, dell’articolo 7, comma 15bis del Codice della Strada.


 

Palermo – “Se sotto casa vicino porta trovate  segni dei NOMADI telefonate subito ai Carabinieri”. Il Comando Provinciale dell’Arma dei carabinieri di Palermo ha diffuso un VADEMECUM su come proteggersi da furti in genere, che spesso sono commessi ai danni di anziani e fasce deboli: “non lasciamo soli i nostri cari anziani, anche se non abitano con noi, facciamoci sentire spesso ed interessiamoci ai loro problemi e alle loro esigenze personali” ALCUNI SUGGERIMENTI Proteggiamo la nostra casa Rendi sicure porte e finestre. Ideale è una porta blindata con serratura di sicurezza, antifurto e spioncino. Si a videocitofoni e/o telecamere. Non aprite il portone o il cancello automatico se non sapete chi ha bussato Se puoi installa in casa un sistema di antifurto elettronico o vetri antisfondamento. In alternativa è sempre valido il ricorso alle grate, purché siano robuste e lo spazio tra le sbarre non superi i 12 centimetri. Installate i dispositivi antifurto e collegateli con il 112. Non informate nessuno del tipo di apparecchiature di cui vi siete dotati. Se l'interruttore della luce è all'esterno, proteggilo con una cassetta metallica per impedire che qualcuno possa staccare la corrente. E' meglio non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore. Eventualmente custodirli nella cassaforte. Ricordati che luce e rumore tengono lontano i malviventi: se sei solo tieni accesa la luce in due o più stanze per simulare la presenza di più persone o anche la radio, in modo da mostrare all’esterno che la casa è abitata. Vicini di casa: scambiatevi i numeri di telefono per poterli contattare in caso di prima necessità Se perdi la chiave di casa o subisci uno scippo o un borseggio, cambia la serratura. Assicurati, uscendo e rientrando, che la porta di casa ed il portone del palazzo restino ben chiusi. No al portachiavi con targhette dove risulta indicato il vostro nome e indirizzo perché in caso di smarrimento rischierebbero di far individuare immediatamente l’appartamento Non far sapere, fuori dall'ambiente familiare, se in casa ci sono oggetti di valore o casseforti né dove si trova la centralina dell'allarme e se sei in ferie. Ricorda che i messaggi sulla porta dimostrano che in casa non è presente nessuno. Quindi non lasciate biglietti attaccati alla porta. Non fate sapere a chiunque che vivete soli. Chiudi sempre la porta a chiave e non lasciare le chiavi sotto lo zerbino o in altri luoghi alla portata di tutti. Non far sapere ad estranei i tuoi programmi di viaggi e vacanze. Evitate di pubblicare su social network (Facebook o altri) i vostri programmi di viaggio poiché queste informazioni possono arrivare indirettamente a persone poco raccomandabili. Evita l'accumularsi di posta nella cassetta delle lettere chiedendo ad un vicino di ritirarla. Evita l'accumularsi di posta nella cassetta delle lettere chiedendo ad un vicino di ritirarla. Considerate che i primi posti esaminati dai ladri in caso di furto sono gli armadi,  cassetti, vestiti, vasi, quadri , letti e tappeti. Opere d’arte/altri oggetti di valore: se avete oggetti di valore, fotografateli, al fine di agevolare alle forze dell’ordine il ritrovamento.  Se la serratura è manomessa o la porta è socchiusa Non entrate in casa, chiamate immediatamente il 112. Comunque se appena entrate vi rendete conto che la vostra casa è stata violata, non toccate nulla, per non inquinare le prove e telefonate subito ai Carabinieri. Quando rientrate a casa potreste trovare vicino alla porta di casa i segni dei NOMADI,  telefonate subito ai Carabinieri”.


PalermoGuerra mafia e delitto, Carabinieri 2 arresti: collaboratori, luce su meccanismo.  Le  recenti dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Antonino PIPITONE uomo della famiglia di Carini, e quelle dell’altro collaboratore Gaspare PULIZZI, correlate dai militari dell’Arma ai conseguenti riscontri eseguiti hanno consentito e contribuito alla svolta nelle indagini per ricostruire il delitto e determinare i ruoli ricoperti dai destinatari del provvedimento restrittivo. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno eseguito un provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale – Ufficio GIP di Palermo su richiesta della Procura distrettuale di Palermo, nei confronti di 2 esponenti di mafia:  Vincenzo PIPITONE 61enne nato a Torretta il 5 febbraio 1956;  Gaspare DI MAGGIO 56enne nato a Cinisi il 29 marzo 1961. in quanto responsabili dell’omicidio di Felice ORLANDO, ucciso il 17 novembre del 1999, nella sua macelleria ubicata nel quartiere Zen di Palermo. I carabinieri hanno ricostruito che  la decisione sia stata adottata dal reggente dell’epoca del mandamento mafioso di Palermo San Lorenzo, Salvatore LO PICCOLO  e dal figlio Sandro, entrambi già condannati, in primo grado, alla pena dell’ergastolo, quali mandanti del grave fatto di sangue, per una duplice motivazione:leggendo il contenuto di intercettazioni sviluppate nell’ambito di pregresse attività d’indagini, gli stessi venivano a conoscenza che Felice ORLANDO aveva utilizzato nei loro confronti espressioni dispregiative;  la vittima aveva manifestato l’intenzione di assumere un ruolo apicale nelle dinamiche mafiose del quartiere Zen di Palermo, rendendosi protagonista di relative condotte mai autorizzate dai vertici mafiosi di riferimento. Salvatore e Sandro LO PICCOLO  secondo la ricostruzione avrebbero delegato la commissione dell’omicidio a Vincenzo PIPITONE, all’epoca reggente della famiglia  di Carini, ed a Angelo CONIGLIARO (poi deceduto), i quali avrebbero individuato i materiali esecutori in Antonino PIPITONE e Gaspare PULIZZI (attuali collaboratori di giustizia), Gaspare DI MAGGIO e Ferdinando GALLINA, attualmente detenuto negli USA.Gli  esecutori, secondo la ricostruzione, nel corso delle fasi preliminari ed organizzative del grave fatto di sangue, avrebbero effettuavano alcuni sopralluoghi mirati all’individuazione della vittima (conosciuta soltanto attraverso alcune fotografie mostrate proprio da Salvatore LO PICCOLO) e dell’esatta ubicazione della sua macelleria all’interno del quartiere Zen di Palermo. I fatti ricostruiti : il giorno dell’omicidio, 17 novembre del 1999, il dispositivo era suddiviso in tre diverse autovetture: la prima era guidata da Gaspare PULIZZI; la seconda, una Fiat Uno oggetto di un precedente furto, era condotta da Antonino PIPITONE mentre Gaspare DI MAGGIO e Ferdinando GALLINA occupavano i sedili dei passeggeri; nella terza vi erano Vincenzo PIPITONE e Angelo CONIGLIARO.  Giunti nei pressi della macelleria, Gaspare DI MAGGIO e Ferdinando GALLINA calzavano dei capellini e, dopo aver lasciato il veicolo, entravano nell’attività commerciale in cui erano presenti Felice ORLANDO ed un suo assistente (rimasto illeso) che, intuendo quanto stava accadendo, cercavano riparo sotto al bancone. I killer raggiungevano Felice ORLANDO esplodendo diversi colpi di arma da fuoco che attingevano la vittima lungo il fianco esposto, provocandone la morte. Gaspare DI MAGGIO e Ferdinando GALLINA, dopo l’esecuzione dell’omicidio, sarebbero rientrati a bordo della Fiat Uno condotta da Antonino PIPITONE e l’intero commando avrebbe lasciato immediatamente la zona. La  Fiat Uno, dopo pochi chilometri, veniva abbandonata ed i relativi occupanti prendevano posto all’interno degli altri due veicoli.  


 

Palermo -   Falchi identificano e bloccano rapinatore seriale. La Polizia di Stato ha identificato e fermato l’autore di due violente e recenti rapine compiute in danno di due Farmacie cittadine. Si tratta del Diego GENNARO 24enne, già noto palermitano di via Sedievolanti. Lo scorso 17 ottobre, in orario tardo serale, un giovane rapinatore, con lo stesso modus operandi ed abbigliato con gli stessi indumenti, aveva depredato, in sequenza di rapida, 2 Farmacie: la prima in via Mariano Stabile e la seconda in corso Calatafimi. I colpi sono stati compiuti dal rapinatore  con un casco non integrale che lasciava intravedere i lineamenti del volto del soggetto armato di coltello e con il piglio autoritario di un malvivente certamente non nuovo a simili irruzioni. I poliziotti hanno registrato  la decisione delle minacce indirizzate ai dipendenti delle farmacie. Alcune  pattuglie, già nell’immediatezza dei colpi, si erano messe sulle tracce del rapinatore, ingaggiando un rocambolesco inseguimento, conclusosi tra i vicoli della Zisa, dove il giovane fuggitivo era riuscito a far perdere le tracce. Il  soggetto, tuttavia nulla ha potuto,  fronteggiare abilità e  conoscenza del territorio  del personale della Squadra Mobile: i  Falchi della sezione  Contrasto al crimine diffuso che hanno osservato le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso delle Farmacie ed in breve hanno ricollegato i  colpi  ad un giovane palermitano, noto per muoversi a suo agio nei luoghi della malavita. I  poliziotti hanno avviato capillari servizi di appostamento che, a distanza di qualche ora dai fatti contestati, hanno permesso di individuare Gennaro. Il  giovane ha tentato di fuggire ma è stato raggiunto e catturato.  I   Falchi nel   domicilio hanno  trovato alcuni degli indumenti usati per compiere le due rapine. Gennaro è stato, inoltre, riconosciuto anche da alcuni testimoni delle rapine. Il  Fermo è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.


Palermo Coltivazione 400 piante canapa indiana in centro storico trovata da Finanzieri. Le  Fiamme Gialle della Brigata  Carini (PA), di mattina, hanno scoperto e arrestato  G.C. 43enne, originario di Carini. I finanzieri  avevano individuato il personaggio come presunto produttore di marijuana e per questo avevano iniziato appostamenti nella zona. I Baschi Verdi durante il servizio  hanno sorpreso il coltivatore al lavoro nella piantagione.  La canapa indiana era ben nascosta da alberi e flora boschiva. Il soggetto  aveva eliminato dalle piante le foglie secche e stava procedendo ad irrigare il terreno. L’intervento delle Fiamme Gialle ha permesso di sequestrare oltre 400 piante, che avevano ormai raggiunto una lunghezza superiore ai 3 metri.  La consistente quantità di marijuana avrebbe fruttato sul mercato circa un milione di euro.  Il 43enne, già gravato di precedenti specifici, è stato arrestato e condotto in carcere. Gli accertamenti proseguono per individuare eventuali altri responsabili e ricostruire i flussi di denaro derivanti dall’attività illecita.


Resuttana Colli   PAPiantagione droga in villa con piscina: CC, preso coltivatore.  I Carabinieri della Stazione Resuttana Colli hanno bloccato con l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente Davide RECUPERO  21enne palermitano. I  militari dell’Arma, alle prime luci del mattino, sono piombati nell’abitazione dove vive il giovane: una villa di 3 piani con piscina. L’approfondita perquisizione in tutta la casa ha permesso di ritrovare una serra artigianale per la coltivazione di marijuana allestita all’interno della sala biliardo nel seminterrato. I militari di Resuttana Colli si sono trovati di fronte una vera e propria serra indoor provvista di tutto: lampade alogene per innalzare la temperatura e un termometro per poterla tenere sotto costante controllo, un sistema di areazione costituito da diversi tubi collegati con l’esterno per permettere la fuoriuscita dell’intenso odore, fertilizzanti di ogni tipo necessari per la crescita rapida delle piante. I carabinieri in totale hanno recuperato 35 piante di cui 13 già di un metro e cinquanta e le restanti in fase di coltivazione dall’altezza di trenta cm sono state sequestrate. I tutori dell’ordine, accanto alla serra, hanno notato vari barattoli contenenti 200 gr. di marijuana già essiccati. Il ragazzo, dopo essere stato arrestato ed essere stato condotto agli arresti domiciliari, è stato giudicato con rito direttissimo al termine del quale è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.


PalermoSparatoria e morte in mercato, CC 1 preso. Le manette sono scattate per Calogero LO PRESTI 23enne nato e residente a Palermo accusato per l’omicidio di Andrea CUSIMANO 29enne nato e residente a Palermo. I militari del Comando Provinciale di Palermo stamane, poco prima delle ore 08:00 circa,  hanno arrestato   LO PRESTI, dopo che lo stesso aveva esploso, per ragioni ancora da chiarire, diversi colpi d’arma da fuoco in direzione di Andrea CUSIMANO, 29enne nato e residente a Palermo. Il ferito, trasportato, tramite soccorso medico 118, presso l’ospedale Civico   è deceduto. I servizio disposti dal Comando Provinciale di Palermo, intensificati nei luoghi più sensibili e/o maggiormente frequentati da persone, hanno: consentito un rapido e risoluto intervento fermando l’autore presunto dell’omicidio che è stato letteralmente “buttato giù” dall’auto, dove sedeva come passeggero e con la quale ha tentato, invano, di fuggire, evitato che il fatto potesse degenerare visto che notoriamente il mercato storico, proprio di sabato, è frequentato da parecchie persone. Il conducente della vettura è riuscito invece a darsi alla fuga e le ricerche sono ancora in corso. I Carabinieri sono riusciti a recuperare l’arma del delitto (una pistola revolver marca “Lebel” di fabbricazione francese, calibro 8) di cui il LO PRESTI si era disfatto prima di darsi alla fuga. Calogero LO PRESTI è stato arrestato per il reato di omicidio e tradotto presso il carcere “Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.


Palermo – Carabinieri scoprono coltivazione marijuana, bloccato coltivatore.  I  militari hanno scoperto una vera e propria serra artificiale fabbricata da Saverio FORTUNATO 60enne palermitano residente a Carini. i Carabinieri della Stazione di Resuttana Colli hanno rivenuto la piantagione di marijuana, costruita fino a minimi dettagli, comprendente 7 piante dall’altezza di un metro e settanta circa ognuna e, proprio accanto ai 7 vasi di cannabis indica, una busta, contenente ben 39 semi dello stesso tipo, oltre a vario materiale fertilizzante usato per la coltivazione.  Il  60enne  per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacente, sarà giudicato anche per furto aggravato: l’intero impianto di ventilazione usato per allontanare il più possibile il forte odore emanato dalle piante di marijuana, assieme all’impianto di riscaldamento costituito da varie lampade alogene utilizzate per alzare ed abbassare la temperatura a seconda dello stato di coltivazione, era allacciato in maniera del tutto abusiva alla rete elettrica pubblica. Il  giudice, dopo aver convalidato l’arresto al termine dell’udienza di convalida, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, in attesa del processo.


Palermo Operazione antidroga, CC 2 presi. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Monreale impegnati in una serie di servizi di controlli hanno bloccato Christian MADONIA 28enne palermitano, volto noto il quale, al momento del controllo ha provato a disfarsi di 1 busta da 10,5 grammi di cocaina e di 1 dose della stessa sostanza da 0,6 grammi. Il soggetto, per questo motivo è stato accompagnato presso il carcere Pagliarelli di Palermo, in attesa della convalida, a seguito della quale è stato sottoposto agli arresti domiciliari.  I  militari della Stazione di Monreale hanno, durante un posto di controllo, hanno anche bloccato  L.P.M 23enne palermitano, perché trovato in possesso di 2 buste contenenti marijuana per un peso di 50 grammi.  la perquisizione domiciliare successiva ha consentito ai militari il rinvenimento di 2 capsule di droga del tipo MD e di 1 bilancino di precisione. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il regime degli arresti domiciliari in attesa della convalida al G.I.P..


Palermo Carabinieri ricordano 40° eccidio Ten.col. Russo e prof. Costa.  Il  40° anniversario dell’uccisione del Ten. Col. dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe RUSSO e del Prof. Filippo COSTA, ricorre il 20 agosto ed è avvenuta nel 1977 nella frazione di Ficuzza del Comune di Corleone nei pressi della Real Casina di Caccia del re borbonico Ferdinando IV. La cerimonia commemorativa, si svolge  alle ore 10:00 dello stesso giorno, nella medesima località dell’evento ed alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Tullio DEL SETTE, interviene anche la figlia del Ten. Col. Russo.

  

Palermo –  Strage a Passo Rigano: Gen. Galletta ricorda 7 carabinieri uccisi con bomba da Giuliano. Il 68° anniversario della strage avvenuta 19 agosto di 68 anni addietro in località Passo di Rigano di Palermo. Il grave evento criminoso provocò la morte di sette Carabinieri effettivi al Battaglione Mobile Carabinieri di Palermo i quali, mentre stavano viaggiando a bordo di un autocarro militare unitamente ad altri commilitoni, furono uccisi dall’esplosione di una mina collocata sotto il manto stradale, azionata a distanza dal bandito Giuliano. Una  corona d’alloro al Cippo commemorativo in onore dei caduti è stata deposta, alle ore 09.00, sul luogo dell’eccidio, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale di Brigata Riccardo Galletta, del Comandante della 1^ Brigata Mobile Carabinieri di Roma  Generale di Brigata Carlo Cerrina, e di alte Autorità Cittadine.  Il  Generale di Brigata Riccardo Galletta, presso la chiesa di San Giacomo dei Militari, ubicata all’interno del Comando Legione Carabinieri Sicilia, ha consegnato le Medaglie d’Oro al Merito Civile “alla Memoria” ai familiari delle Vittime, richiamando i contenuti storici dell’evento e sottolineando l’importanza della memoria quale momenti di commemorazione dei Carabinieri caduti e di formazione delle nuove leve che, non avendo vissuto in prima persona quei tragici eventi, possano ispirarsi a quei nobili ideali e consapevolizzare il ruolo e le responsabilità connesse con il servizio prestato.



Palermo Austriaco e tedesco cenano, si dileguano senza pagare conto, CC presi. Si  tratta di Stefan Marco GRAF 28enne, nato in Austria e Constantin Niels Winfried SONNTAG 34enne,  nato in Germania. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Palermo hanno ammanettato i due cittadini stranieri con l’accusa di violenza, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.   Stefan Marco GRAF   e Constantin Niels Winfried SONNTAG entrambi in Italia senza fissa dimora, dopo aver cenato in una pizzeria nel centro della città, si sono allontanati dal locale senza pagare. I personaggi sono stati seguiti e raggiunti dai titolari, hanno iniziato a minacciarli brandendo un coltello contro di loro. L’intimidazione proseguiva anche nei confronti di una pattuglia di militari dell’Esercito Italiano, che avendo notato quanto stava accadendo erano intervenuti, riuscendo a bloccare non senza difficoltà i due stranieri, uno dei quali non aveva la minima intenzione di buttare via il coltello. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, giunti sul posto nell’immediatezza, hanno preso in custodia i due accompagnandoli in caserma, e sequestrando il coltello usato pochi minuti prima. Stefan Marco GRAF e Constantin Niels Winfried SONNTAG, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati tratti in arresto e sottoposti a giudizio con rito direttissimo a seguito del quale, dopo la convalida sono stati sottoposti all’Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.


Bagheria PA – Stalker minaccia ex compagna col coltello, 1 in manette. Agenti della Polizia di Stato, appartenenti al Commissariato di P.S.  di Bagheria ed all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ieri sera, hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di atti persecutori, aggravato dall’uso di un coltello, S.G., bagherese di anni 41.  Una  telefonata alle ore 21.30, era  giunta alla Sala Operativa della Questura da parte di una donna impaurita che segnalava sotto la sua abitazione,  la presenza del suo ex compagno, armato di coltello. La vittima ha riferito che lui aveva citofonato dicendole di scendere perché “era giunto il suo momento” e doveva usare su di lei il coltello che qualche giorno prima le aveva mostrato.  2 volanti della Polizia di Stato immediatamente sono giunte sul posto.  Gli  agenti, sempre in contatto telefonico con la donna, hanno individuato il soggetto descritto, il quale, accortosi della loro presenza è  sceso repentinamente dall’auto con cui era giunto e maldestramente ha cercato di occultare sotto l’auto  un grosso coltello, con una lama in acciaio scintillante e manico nero. Il  gesto non è sfuggito ai poliziotti che in un attimo l’hanno bloccato e recuperato il coltello. La donna, ascoltata dagli agenti, ha raccontato  che da circa un anno e mezzo era finita la sua storia con S.G. e da allora lui, non rassegnandosi, aveva intrapreso nei suoi confronti una vera e propria persecuzione: minacce, ingiurie, soprusi e angherie, specialmente sul luogo di lavoro,   avevano reso la vita della vittima impossibile, inducendola a non uscire quasi più di casa. La donna ha aggiunto che qualche giorno prima aveva sorpreso lui sotto casa ed incurante della presenza del loro bambino, le aveva mostrato un grosso coltello, affermando che con quello l’avrebbe uccisa. La  donna, dopo l’ennesima minaccia ed il reale pericolo percepito, ha deciso di rivolgersi alla Polizia e denunciare tutto. S.G., è stato, tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese.


Palermo Blitz in casa a Mondello, agenti e cinofili trovano droga, 1 ai domiciliari. La Polizia di Stato ha tratto in arresto ai domiciliari M.R., 48enne palermitano, accusato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è maturato nell’ambito di articolate attività di indagine, appositamente predisposte dalla Questura, finalizzate alla prevenzione e alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti. I poliziotti appartenenti alla squadra investigativa del Commissariato di P.S. “Mondello”,  con l’ausilio di agenti dell’omonimo Commissariato e delle Unità Cinofile della Questura, ieri mattina, intorno alle ore 10.00, a seguito di mirate ipotesi investigative, hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione di M. R. a Mondello. I  poliziotti, grazie anche al fiuto del cane antidroga che ha segnalato, in maniera inequivocabile la possibile presenza di stupefacente, dopo un accurato controllo nell’immobile,  hanno rinvenuto e sequestrato stupefacente del tipo hashish e marijuana, per un peso complessivo di circa 100 grammi, di cui una parte già pronta e confezionata per la vendita. I tutori dell’ordine hanno inoltre, rinvenuto diversi arnesi atti al frazionamento ed al confezionamento dello stupefacente.  M. R., alla luce di quanto emerso, è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.


PalermoQuestore, omaggio per 32° anniversario omicidio commissario Montana. Una  cerimonia commemorativa si è svolta di mattina a Porticello, in occasione del trentaduesimo anniversario dalla tragica morte del Commissario Capo della Polizia di Stato, Giuseppe Montana.  Il Questore di Palermo ha reso omaggio alla memoria del Funzionario di Polizia barbaramente ucciso, deponendo un cuscino di fiori sul luogo dell’attentato. Il 28 luglio del 1985, proprio nella frazione marinara di Santa Flavia, “Cosa Nostra” decise di interrompere barbaramente l’azione di contrasto alle cosche mafiose che il dott. Montana, fino a quel momento, aveva brillantemente condotto, attraverso l’instancabile lavoro della Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile di Palermo. Onestà ed abilità professionali ne fanno, ancora a distanza di tanti anni, uno dei principali punti di riferimento di donne e uomini della Polizia di Stato.


Palermo  - Poliziotti in bicicletta a Mondello e zone movida. Da oggi, il servizio di prossimità e di controllo del territorio è assicurato anche di nuovi mezzi a 2 ruote. Biciclette  alla  Polizia di Stato, in città ed in provincia per a rendere più agile l’azione dei poliziotti nei luoghi tradizionalmente frequentati da cittadini e turisti nei mesi estivi. Le due ruote, donate da un’azienda locale ed assegnati ai Poliziotti di Quartiere, serviranno per dare slancio al contrasto del borseggio e del crimine predatorio nei luoghi classici della movida e di ritrovo estivo, per rendere più incisivo il servizio di “Polizia di Prossimità”, attraverso un più immediato contatto con cittadini e commercianti.  Turisti ed residenti sul litorale di Mondello od all’interno del grosso centro storico palermitano, ma anche sull’altro versante costiero della provincia, quello orientale, fino addirittura a Cefalù, potranno vedere pedalare poliziotti con indosso caschetti da ciclista. La bicicletta è il mezzo, tradizionalmente, più agile che potrà assicurare movimenti più rapidi ed interventi più dinamici anche all’interno di parchi e aree verdi della provincia, garantendo quindi efficaci standard di sicurezza, anche dal punto di vista ecologico.


Palermo – Mafia: Carabinieri sequestrano 1 milione€ in beni, 2 in carcere. I militari  del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso da parte del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica (dott. Sergio Demontis) con il quale è stato disposto un sequestro beni per un valore complessivo di circa 1.000.000 €  a carico di: Tommaso LO PRESTI in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Voghera in quanto tratto in arresto nell’ambito dell’operazione denominata “IAGO”,  nel   2014, con la quale erano stati tratti in arresto numerosi esponenti dell’organizzazione mafiosa facenti parte del mandamento di “Porta Nuova”.  Le indagini patrimoniali sono consequenziali all’operazione di polizia giudiziaria con cui si dimostrò che  Tommaso LO PRESTI aveva rivestito il ruolo di vertice del mandamento mafioso dirigendone le dinamiche delittuose con particolare riferimento alle attività estorsive, al traffico di sostanze stupefacenti, nonché alla gestione illegale di giochi e scommesse. Tommaso LO PRESTI,  per tale ragione, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Palermo alla pena di anni 12 di reclusione, pena poi confermata con Sentenza della Corte D’Appello di Palermo. Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali era in grado di dimostrare l’esistenza di beni immobili nella disponibilità di Tommaso LO PRESTI ma di fatto intestati a terze persone al fine di celarne la riconducibilità diretta e così scongiurare l’eventualità di un sequestro patrimoniale. La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali, ha così consentito di sequestrare un patrimonio illecitamente accumulato costituito dai seguenti beni: complesso dei beni aziendali riconducibile all’impresa individuale con attività di autoriparatore, avente sede in Palermo; 1 magazzino a Palermo, dove si svolge l’attività connessa alla suddetta impresa individuale; 1 abitazione a Palermo;  2 rapporti bancari, intestati alla coniuge. I  Carabinieri di Palermo, contestualmente, a seguito di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello, a Palermo e Reggio Calabria, hanno tratto in arresto rispettivamente: Tommaso DI GIOVANNI  51enne nato a Palermo, dovendo espiare la pena di 8 anni, 5 mesi  e 10 giorni; Calogero LO PRESTI 64enne  nato a Palermo, dovendo espiare la pena di 9 anni, 4 mesi; I soggetti erano già stati tratti in arresto nell’anno 2011 nell’ambito dell’operazione denominata “Pedro” in quanto ritenuti elementi di vertice del mandamento mafioso di Palermo – Porta Nuova e per aver preso parte alle attività delittuose dell’organizzazione mafiosa segnatamente alle attività estorsive, al traffico di sostanze stupefacenti e alle rapine. DI GIOVANNI è stato dunque associato alla Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, mentre  Calogero LO PRESTI è stato associato alla Casa Circondariale di Reggio Calabria.


PalermoSequestro 1,5 milioni € beni di Salvatore RIINA. I Carabinieri del R.O.S. coadiuvati da quelli del Comando Provinciale di Palermo e Trapani, hanno dato esecuzione ad un Decreto di Sequestro beni emesso dal Tribunale – sezione misure di prevenzione -  di Palermo su proposta della Procura della Repubblica di Palermo nei confronti del capo di cosa nostra Salvatore RIINA e del suo nucleo familiare per un valore complessivo di circa 1,5 milioni €.  Le indagini patrimoniali condotte dal ROS costituiscono il completamento della più generale attività di contrasto condotta dai Carabinieri nei confronti del potente mandamento mafioso di Corleone, uscito depotenziato negli ultimi 5 anni dagli esiti delle indagini Patria, All Stars e Grande Passo, ed ha consentito di individuare e colpire il patrimonio occulto riconducibile a Salvatore RIINA, alla moglie Ninetta BAGARELLA ed ai figli, Giuseppe Salvatore, Maria Concetta e Lucia. I beni sequestrati sono localizzati prevalentemente nelle province di Palermo e Trapani, e sono costituiti da 3 società, una villa, 38 rapporti bancari e, soprattutto, numerosi terreni di cui si è accertata l’attuale disponibilità al capo mafia corleonese. Il Punto cruciale dell’indagine patrimoniale è rappresentato dalla evidente sperequazione tra i redditi dichiarati negli anni da RIINA e dai suoi congiunti, da cui è stato possibile ipotizzare l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite. I carabinieri in tale quadro hanno fatto  emergere la significativa e continuativa disponibilità di denaro contante della famiglia, ed in particolar modo della moglie la quale, malgrado i molteplici sequestri di beni mobili subiti nel tempo ed a fronte dell’assenza di redditi ufficiali, è riuscita a emettere nel periodo 2007-2013 assegni per un valore di oltre 42.000 mila euro a favore dei congiunti detenuti. Il sequestro comprende, inoltre, la villa di 5 vani di Mazara del Vallo in via degli sportivi 42, in cui, in passato, nei periodi estivi Salvatore RIINA avrebbe trascorso la latitanza con il proprio nucleo familiare. Le indagini hanno ricondotto l’effettiva proprietà dell’immobile, intestata a un prestanome, a Salvatore RIINA il quale, dopo la sua cattura avvenuta nel gennaio del 1993, la cedeva al fratello Gaetano che l’ha occupata ininterrottamente attraverso un fittizio contratto di locazione.  Gaetano RIINA, nel gennaio del 1984, aveva già subito la confisca dell’abitazione a lui intestata, in contrada Banno Miragliano di Mazara del Vallo, da parte del Tribunale di Trapani, nella persona del Giudice Alberto Giacomelli che proprio per questo motivo subì la vendetta dei corleonesi che l’uccidevano il  14 settembre 1988 e per il quale Salvatore RIINA è stato condannato all’ergastolo.  Le intercettazioni hanno rivelato come l’abitazione oggetto dell’attuale sequestro fosse stata oggetto di disputa tra Gaetano RIINA e la cognata, Ninetta Bagarella, che ne rivendicava la proprietà per sé e i suoi figli. Il provvedimento  si estenderà alle province di Lecce e Brindisi, dove sono stati localizzati i beni aziendali formalmente intestati ad Antonino CIAVARELLO, genero di Salvatore RIINA (Società a Responsabilità Limitata Rigenertek, AC Service e Clawstek) tutte operanti nella vendita al dettaglio di autovetture e, stando agli esiti delle indagini patrimoniali, costituite con proventi di presunta derivazione illecita. I carabinieri, dall’esame incrociato della contabilità di queste aziende hanno evidenziato una sperequazione di ben 480 mila euro, immessi per lo più in contanti ed in numerose tranche nei patrimoni sociali senza alcuna giustificazione legale. Il Tribunale di Palermo, contestualmente al sequestro, ha inoltre sottoposto ad amministrazione giudiziaria l’azienda agricola dell’ente Santuario Maria Santissima del Rosario di Corleone. I militari hanno in particolare accertato l’ingerenza di Salvatore RIINA e della sua famiglia nel controllo e nella gestione di un vasto appezzamento di terreno del santuario, esercitati inizialmente attraverso Vincenzo DI MARCO, storico giardiniere ed autista del nucleo familiare di Salvatore RIINA, e dal 2001 per il tramite del figlio, Francesco DI MARCO.  Le indagini del ROS hanno posto in luce l’irregolare gestione dell’azienda agricola, di fatto amministrata per conto della famiglia RIINA alla quale spettava ogni decisione sia sull’utilizzo dei terreni che sulla distribuzione delle rendite, esautorando  il legale rappresentante dell’Azienda. Il  Tribunale per tali motivi ha disposto l’amministrazione giudiziaria per sei mesi allo scopo di consentire la rimozione degli ostacoli al libero esercizio delle attività aziendali depurandole dalle infiltrazioni mafiose. I decisivi riscontri in tal senso sono stati ricavati dagli esiti delle indagini della Compagnia Carabinieri di Corleone che, nel 2012, ha documentato l’esistenza di una controversia per la gestione di tali terreni tra il figlio del capo mandamento, Leoluca LO BUE e Francesco DI MARCO che aveva costretto quest’ultimo a rivolgersi prima a Giuseppe Salvatore RIINA e successivamente alla madre Antonina BAGARELLA. La questione, dopo un lungo ed aspro confronto, era stata risolta a favore del DI MARCO, rimanendo cogente l’iniziale decisione di Salvatore RIINA che il capo mandamento pro-tempore Rosario LO BUE non si era permesso di modificare.  I carabinieri hanno rilevato come il dato rappresenti un ulteriore elemento sintomatico di come l’anziano e malato capo di cosa nostra, nonostante la lunga detenzione, sia riuscito nel tempo ad imporre il proprio volere riguardo dinamiche criminali non solo interne al mandamento di Corleone, ma anche nei più generali assetti di cosa nostra, come hanno dimostrato, nel 2008, gli esiti dell’operazione denominata  “Perseo” dei Carabinieri.


nella foto da sin: Catalano,  Traina, Cosina, Loi e  Li Muli

Palermo –  Questura ricorda Strage via D’Amelio.  25° Anniversario della Strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli . La Questura di Palermo in occasione della ricorrenza il 19 luglio, ricorda le vittime del vile attentato con una Celebrazione Eucaristica, officiata da Don Luigi Ciotti, alle ore 18:00 presso la Cattedrale di Palermo. La manifestazione prevede a seguire  alle ore 19.30, presso il chiostro della Questura, l’ultimo degli incontri tematici dal titolo “Palermo, città normale”, nell’ambito dell’iniziativa “Da Capaci a via D’Amelio: il dovere della memoria”. i giornalisti Giovanni Bianconi e Salvo Palazzolo e lo scrittore Marco Malvaldi,  partecipano moderati da Marco Romano, Vice Direttore del Giornale di Sicilia. il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli interviene agli eventi.


Palermo Spaccio droga, carabinieri ammanettano ragazzo e donna. Si tratta dei palermitani Ivan LO DICO 26enne e Vincenza DE LUCA 45enne. I Carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo di pomeriggio hanno inferto l’ennesimo duro colpo al mercato degli stupefacenti. 2 arresti in altrettante distinte operazioni di servizio. La  prima ordine cronologico è a finire  in manette stata Vincenza DE LUCA. I Carabinieri avendo notato uno strano andirivieni di giovani in via Conte Federico, hanno effettuato una serie di servizi di osservazione. I  militari hanno identificato lo stabile e perquisito l’appartamento della DE LUCA, rinvenendo anche grazie al fiuto infallibile di “Lego”, pastore tedesco di 2 anni, in forza al Nucleo Carabinieri Cinofili di Palermo Villagrazia: 30 panetti di hashish, per un peso compressivo di  3 chilogrammi, 1 panetto e mezzo della medesima sostanza stupefacente per un peso complessivo di 154 grammi, 6 buste termosaldate contenenti 160 grammi di cocaina. Durante le operazioni sono stati rinvenuti e sequestrati 2 bilancini di precisione e 400 € in contanti, provento dell’attività illecita. Ivan LO DICO,  nel secondo caso è stato sorpreso in flagranza dai Carabinieri mentre nel suo box tra via Della Giraffa e via Degli Scalini era impegnato a “pesare e dividere” in dosi della marijuana.  I  Carabinieri complessivamente hanno rinvenuto: oltre 1 kg di marijuana, 1 dose di hashish, 2 bilancini di precisione e 700 € in contanti, provento dell’attività illecita. LO DICO è stato anche deferito in libertà con l’accusa di ricettazione e riciclaggio a seguito del rinvenimento di una Fiat Panda, completamente smontata, risultata asportata lo scorso 7 gennaio in danno di una 42enne. I due su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati arrestati con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti e tradotti presso la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo in attesa dell’udienza di convalida.


Altofonte Pa CC scoprono coltivazione 49 piante cannabis 1 ai domiciliari col braccialetto. Le  indagini condotte dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Monreale e dai Carabinieri della locale Stazione finalizzate alla ricerca di piantagioni di sostanza stupefacente del tipo cannabis indica, hanno condotto all’arresto ai domiciliari con braccialetto di  Paolo Trupiano, 46enne, palermitano.  I Carabinieri hanno notato che, nell’ abitazione di campagna del predetto, sita in contrada Rebuttone, le  finestre e le porte di ingresso erano sempre chiuse, con le tapparelle abbassate ed ancora che, i condizionatori erano, altresì,  in funzione ad ogni ora del giorno e della notte. I  Carabinieri, a seguito della perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto una serra con 49 piante di marijuana dell’altezza di circa 80 cm. Inoltre, all’interno dell’abitazione venivano trovati ulteriori 350 grammi di marijuana messi ad essiccare, mentre, nella casa di residenza a Palermo, sono stati rinvenuti altri 400 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana pronta per la commercializzazione illecita. La piantagione era, poi, stata asservita ad un impianto di irrigazione, di illuminazione e di riscaldamento ancorché allacciato abusivamente alla rete elettrica pubblica.  L’Autorità Giudiziaria ha disposto il regime degli arresti domiciliari nei confronti di Trupiano, in attesa della convalida del G.I.P.. Il Giudice, ha convalidato l’arresto disponendo gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.


Campofiorito PA – CC bloccano 2  mentre rubano gasolio da mezzi spazzatura. I militari hanno successivamente identificato 2 entrambi nati e residenti a Palermo : Natale ACCETTA 31enne e Salvatore CORRAO 44enne. I  Carabinieri della Stazione di Campofiorito, durante un servizio teso al contrasto dei reati predatoti, svolto nel territorio, dove si sono verificati altri furti del medesimo tenore,  sono riusciti ad assicurare alla giustizia gli autori del colpo, sventando il reato ed evitando di conseguenza uno stallo nel servizio raccolta rifiuti. I due volti noti alle forze dell’ordine, erano intenti a rubare gasolio dal compattatore per il recupero dell’immondizia, quando sono stati bloccati dai Carabinieri.  I soggetti sono stati fermati nella notte di lunedì nel deposito comunale di Campofiorito, dove l’autocompattatore era parcheggiato. Gli uomini dell’Arma che già da tempo controllavano la zona, hanno sorpreso in flagranza i due che sicuri di non essere sorpresi caricavano il gasolio in una tanica, svuotando il serbatoio del mezzo comunale con un tubo di gomma. Accompagnati in caserma, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati tratti in arresto e giudicati con processo per direttissima presso il Tribunale di Termini Imerese che, convalidato l’arresto, ha disposto gli arresti domiciliari.


Palermo Mafia, omicidio Lombardo: Polizia e Carabinieri ammanettano 2 indagati. Si tratta di Giuseppe GENNA 57enne nato a Paceco   e Rosario SCALIA  42enne nato a Castelvetrano. Uomini del RONI dei Carabinieri di Trapani e delle Squadre Mobili di Trapani e Palermo, con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del ROS, all’alba hanno tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio premeditato e aggravato dal metodo mafioso, nei confronti Giuseppe GENNA e Rosario SCALIA . Il provvedimento rappresenta il completamento del percorso investigativo che, il 26 novembre 2015, aveva condotto al fermo di indiziato di delitto a carico dei 2 esecutori materiali del crimine, i noti NICOLOSI e FOGAZZA (oggi collaboratori di giustizia) ed il successivo 15 dicembre all’arresto del mandante Giovanni Domenico SCIMONELLI, ritenuto esponente di spicco della famiglia mafiosa di Partanna. Il Giudice per le Indagini Preliminari, infatti, accogliendo le richieste formulate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, il Procuratore Aggiunto dott. Paolo GUIDO ed i Sostituti Procuratori dr. Carlo MARZELLA e dr. Francesco GRASSI, ha riconosciuto, in Giuseppe GENNA e Rosario SCALIA gli altri 2 concorrenti nell’omicidio. I fatti risalgono al 21 Maggio del 2009, allorquando  i Carabinieri di Castelvetrano, a seguito di una segnalazione anonima, si erano recati nei pressi del bar denominato "Smart Cafè", a Partanna. Gli investigatori hanno accertato che lì, Salvatore LOMBARDO, personaggio noto del luogo, era stato attinto da 2 colpi di fucile cal. 12 e si trovava esamine proprio all’ingresso del bar. Le indagini esperite nell’immediato, hanno  permesso ai carabinieri di accertare che   LOMBARDO era sottoposto all’obbligo di firma presso quel Comando alle ore 19.00 di determinati giorni, incombenza che aveva assolto anche quella sera,   poi era stato  mortalmente colpito, dopo essere tornato al noto  bar di via XV Gennaio.  L’azione di fuoco era stata posta in essere da due persone sconosciute.  Gli investigatori, nell’immediatezza dell’evento avevano anche acquisito le immagini riprese dalle videocamere di due esercizi commerciali, 1 gioielleria ed 1 fioraio, dislocati lungo il tragitto compiuto dalla vittima per andare e poi tornare dalla caserma dei Carabinieri. La visione delle immagini delle telecamere dei due esercizi commerciali ha consentito di accertare che  LOMBARDO, mentre si recava in caserma e mentre vi si allontanava, era stato seguito da vicino da 2 soggetti a bordo di un’autovettura Volkswagen Polo di colore scuro. I tutori dell’ordina poi hanno appurato successivamente che la macchina fosse compatibile con quella utilizzata dai killer dopo l’azione di fuoco. L’attività investigativa esperita nei mesi a seguire non consentì di individuare i responsabili dell’efferato delitto, né far luce sul suo movente ed il caso sembrava essere destinato a rimanere irrisolto. Le recenti indagini,   condotte dalla l’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato,  coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nell’ambito della ricerca del latitante Matteo MESSINA DENARO, hanno permesso di chiarire come Salvatore LOMBARDO fosse sospettato di essere l’autore del furto di un camion e di merce ai danni del supermercato DESPAR di Partanna (Tp) gestito, di fatto, da Giovanni Domenico SCIMONELLI e la sua uccisione rappresentasse in sostanza una vendetta. Le nuove indagini del RONI dei Carabinieri di Trapani e della Squadra Mobile di Trapani, con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del ROS, un’ulteriore e recente progressione investigativa che, attraverso servizi tecnici e l’escussione di numerosi testimoni, hanno permesso di individuare in Attilio FOGAZZA e Nicolò NICOLOSI i presunti autori dell’omicidio LOMBARDO ed in Giovanni Domenico SCIMONELLI il mandante.  Pregresse  attività d’indagine condotte dalle Squadre Mobili di Palermo e Trapani hanno appurato che SCIMONELLI, NICOLOSI e FOGAZZA fossero  già legati da uno stretto rapporto di amicizia al momento dell’omicidio. L’attento riascolto delle intercettazioni e la disamina del traffico cellulare dei protagonisti, ha consentito agli investigatori di affermare, che vi erano stati più momenti in cui  NICOLOSI e FOGAZZA, avessero avuto la possibilità d’incontrare   LOMBARDO il giorno del suo omicidio.I tutori dell’ordine hanno   collocato   SCIMONELLI sulla scena del crimine, con particolare riferimento alle fasi immediatamente antecedenti il delitto quando, grazie a Rosario SCALIA, teneva sotto controllo gli spostamenti della vittima accertandosi che tutto stesse proseguendo nei termini previsti.  Le indagini inoltre, supportate anche dalle dichiarazioni pienamente riscontrate di FOGAZZA e NICOLOSI che nel frattempo hanno deciso di collaborare con la giustizia, hanno permesso di accertare anche la responsabilità di altri 2 correi: gli  arrestati Giuseppe GENNA e Rosario SCALIA. Il primo aveva messo a disposizione di NICOLOSI e FOGAZZA l’auto  (WV polo) utilizzata per commettere l’omicidio e successivamente un’altra  vettura per far sì che gli stessi potessero immediatamente far perdere le loro tracce. Il secondo per avere intrattenuto  LOMBARDO all’interno del bar, comunicando a  SCIMONELLI, tramite sms, i movimenti della vittima. Gli inquirenti hanno ricostruito che, nel momento in cui il LOMBARDO lasciava il bar per recarsi presso la locale Stazione Carabinieri, SCALIA notiziava dell’evento   SCIMONELLI, il quale a sua volta avvisava NICOLOSI e FOGAZZA che avrebbero poi seguito ed ucciso  LOMBARDO al suo rientro presso il bar. Il gruppo d’investigatori dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, costituitosi allo scopo, ha, dunque, analizzato sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ogni dettaglio delle indagini esperite all’epoca dell’omicidio, ricostruendone nella sua interezza l’esecuzione, la cui pianificazione, che sarebbe avvenuto sicuramente nel contesto mafioso riconducibile al mandamento di Castelvetrano.


Palermo CC a Misilmeri  bloccano 3 che bruciano cavi elettrici rubati.  I  Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Misilmeri, di notte in collaborazione con i militari della stazione di Campofelice di Fitalia, hanno ammanettato 3 soggetti con l’accusa di combustione illecita di rifiuti e furto aggravato. I tre palermitani: G.R. 46enne, G.S. 18enne e M.l. 28enne sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre stavano dando fuoco ad alcune matasse di fili di rame in un appezzamento di terreno (in totale circa 600 kg di cavi) noncuranti delle gravi ripercussioni ambientali causate da questa pratica, e tantomeno della possibilità che l’incendio potesse propagarsi in maniera incontrollata causando danni più gravi. I  tre, alla vista dei militari, hanno tentato di allontanarsi ma sono stati immediatamente bloccati. I tutori dell’ordine nelle vicinanze hanno trovato un furgone Iveco Daily, di proprietà della moglie di uno dei tre soggetti, dove erano già state caricate alcune matasse di rame bruciate poco prima. I carabinieri stanno svolgendo accertamenti anche con l’ausilio di personale dell’E.N.E.L. per verificare dove siano state asportate le matasse di rame. Gli arrestati tradotti presso la Casa Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese su disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed a seguito dell’udienza di convalida è stato disposto per G.R. e M.l. gli arresti domiciliari mentre per G.S. l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.


Palermo -   CC arrestano 1 ricercato internazionale per violenza sessuale in Belgio. Si tratta di Ettore FAUGERA 44enne palermitano. Il personaggio era stato condannato a 3 anni di reclusione dall’Autorità Giudiziaria belga, perché accusato di aver commesso violenza sessuale aggravata e continuata nel periodo compreso tra il dicembre 2007 e l’aprile 2009. il condannato  si era reso irreperibile poco prima che la polizia belga potesse eseguire l’ordine di carcerazione. L’autorità dopo l’approvazione del giudice, aveva diramato in tutti i paesi europei il mandato d’arresto con contestuale rintraccio attraverso il sistema di informazione Schenghen, la banca dati istituita a livello europeo che consente di condividere e scambiare dati relativi a determinati soggetti. Ettore FAUGERA proprio durante un normale controllo della circolazione stradale ed alla successiva interrogazione nelle banche dati, è stato identificato  dai Carabinieri della Stazione Partanna Mondello i quali hanno accertato che  il 44enne palermitano, era ricercato dallo scorso giugno. I  militari dell’Arma completate le formalità hanno accompagnato il soggetto nel Carcere Pagliarelli. 


PalermoZen: CC, scoprono canile abusivo, 1 denunciato.   I  Carabinieri della Stazione San Filippo Neri ed  i militari Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo si sono imbattuti in un canile completamente abusivo. I tutori dell’ordine hanno effettuato  l’ispezione,   allo ZEN 2,  finalizzata alla verifica del rispetto del benessere degli animali. 22 cuccioli di varie razze, tutti collocati all’interno di 16 box, erano ospiti inconsapevolmente di una struttura fantasma. I  militari dell’Arma hanno accertato la mancanza di qualsiasi autorizzazione, e la completa assenza di un idoneo sistema di canalizzazione e scarico necessario per lo smaltimento di rifiuti organici. Il gestore è stato denunciato per attività di gestione dei rifiuti non autorizzata. I  22 cani stavano complessivamente bene. 2 beagle erano legati con una catena che non garantiva  movimento. E.F. 30enne, che deteneva i due beagle incatenati è stato denunciato per il reato di “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”. La struttura è stata sequestrata ed affidata al gestore. I carabinieri ricordano che :”in caso si vada in vacanza e non si possa portare al seguito il proprio amico a 4 zampe,  è consigliabile di verificare sempre che la struttura ed il personale a cui lo si affida, che sia regolarmente autorizzata”.


Palermo Agenti trovano portafoglio smarrito da turisti francesi: consegnato. La Polizia  ha riconsegnato ad una coppia di francesi ottantenni un portafoglio che conteneva tra gli altri anche tessere bancomat e carte di credito. I Poliziotti appartenenti al Commissariato di P.S. “Cefalù” dopo avere rinvenuto 1 portafoglio da donna di colore nero in similpelle si sono subito attivati per rintracciarne i proprietari estrapolando dagli appunti presenti tra i documenti il telefono appartenente ad un club francese il cui gestore, contattato nell’immediatezza, ha fornito indicazioni per risalire ai due coniugi francesi che l’avevano smarrito. La “sezione volanti”, comunicando con una parente della coppia francese tramite email ha fatto sì che nel corso della mattinata i due turisti prima che lasciassero la cittadina normanna si potessero recare presso il Commissariato per ritornare in possesso dei loro effetti personali. La coppia francese non ha mancato di ringraziare gli operatori del Commissariato di P.S. “Cefalù” per avere loro consentito di recuperare anche alcuni importanti appunti contenuti nel portafoglio che – a dire della coppia - custodivano informazioni importanti della loro famiglia.


Corleone  PA  - CC bloccano 3 con 100g. droga in auto: ai domiciliari. Carabinieri della Aliquota Radiomobile della locale Compagnia, coadiuvati  dai militari della Stazione nella serata hanno arrestato per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio tre soggetti, V.P.  38enne, Z.B41enne e S.R. 28enne , tutti residente a Corleone. I militari, nel corso di un servizio di perlustrazione svolto nel centro di Corleone che, nei giorni in questione ha avuto un incremento dei turisti in occasione dei festeggiamenti del Corpus Domini, sono stati insospettiti dal comportamento dei tre soggetti. I personaggi   viaggiavano a bordo della propria auto, ed i carabinieri hanno deciso di effettuare un controllo.  I 3, alla vista  dei militari, hanno lanciato dal finestrino lato guida 1 oggetto. L’involucro è stato immediatamente recuperato risultando essere 1 panetto di sostanza stupefacente del tipo hashish dal peso di grammi 100. Gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati sottoposti ai domiciliari in attesa della convalida. L’Autorità Giudiziaria al termine delle attività ha disposto per tutti la misura dell’obbligo di dimora.


Palermo Cinofili trovano 2 kg marijuana in casa: CC, sorpreso 32enne.    I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Monreale hanno bloccato Giovanni Corona 32enne palermitano, già noto alle Forze dell’Ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.  I  militari dell’Arma, sospettando che il personaggio potesse  tenere sostanza stupefacente nella sua abitazione, hanno ritenuto opportuno procedere ad una perquisizione domiciliare. Il  fiuto infallibile di Derby, pastore tedesco di 2 anni in forza al Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Palermo Villagrazia, ha permesso di rinvenire in un magazzino, 2kg marijuana, 1 bilancino e 410 € in banconote di vario taglio. Un parente del personaggio, è irreperibile dal momento del controllo, ed  è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per lo stesso reato. i militari ritengono che i due erano complici dello stesso disegno criminoso. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il regime degli arresti domiciliari, in attesa della convalida al GIP. Il Giudice ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di dimora per CORONA.


Palermo Prostituzione in casa: CC trovano figlia agevolata da madre e convivente. I Carabinieri della Stazione di Partanna Mondello hanno ammanettato con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione   Anthony Yehn  GAONA JEMENEZ 28enne e Gloria Ines  LOPEZ CASTENADA 54enne, entrambi nati in Colombia ma cittadini spagnoli. Gli investigatori, dopo un’attenta analisi effettuata su alcuni siti di incontri online, hanno posto l’attenzione in particolare, sull’annuncio di una donna che informava la clientela di essere in un appartamento nella periferia di Mondello, oltre alla pubblicazione di foto “osé”. I militari immediatamente hanno deciso di organizzare un apposito servizio, posizionandosi nei pressi dell’abitazione e riuscendo a trovare una posizione idonea che permettesse di osservare l’ingresso senza essere scoperti. I militari dopo   circa un’ora di osservazione hanno documentato diversi clienti che salivano e scendevano ripetutamente dall’abitazione, non prima che Anthony Yehn  GAONA JEMENEZ scendesse per prendere i contatti e pattuire la prestazione con i clienti.  Gli investigatori, dopo l’ultimo avventore, hanno fatto scattare il blitz in casa. I carabinieri hanno rinvenuto oltre a numerosi sex toys e preservativi, la donna con 2600 € nella borsa, mentre lui si era rifugiato in bagno. I  Carabinieri sono rimasti sorpresi ancora di più, poiché la donna trovata nella stanza da letto era  la figlia della 54enne ad effettuare l’attività di prostituta. Il fenomeno emerso con l’arresto dei due è alquanto particolare: i due arrestati erano da circa un mese in Italia ed erano pronti a partire l’indomani alla volta della Spagna insieme alla figlia. I soggetti sono stati  arrestati in flagranza di reato per favoreggiamento della prostituzione, previsto dall’Articolo 3 della legge Merlin. il giudice, dopo la notte trascorsa agli arresti domiciliari, ha convalidato l’arresto, e rimesso i due in libertà in attesa del processo, che si terrà nel mese di giugno con il rito abbreviato.


Palermo - Comandante interregionale di  divisione  Robusto  visita C.do Palermo. Il Generale di Divisione Luigi ROBUSTO, Comandante del Comando Interregionale Carabinieri “CULQUALBER", che ha competenza sulle Regioni Sicilia e Calabria, ieri mattina, si è recato in visita al Comando Legione Carabinieri Sicilia, ricevuto dal Comandante della Legione, Generale di Brigata Riccardo GALLETTA.  Il  Comandante Interregionale nel corso della visita ha reso gli onori alla Bandiera di Guerra del 12° battaglione Sicilia, firmato il Libro d’onore e incontrato i delegati del Consiglio di base della Rappresentanza Militare, l’Associazione Nazionale Carabinieri nonché il personale di ogni grado dello stesso Comando Legione, del 12° Battaglione, del Raggruppamento e delle Unità specializzate dell’Arma. Il Generale Luigi ROBUSTO si è intrattenuto con i militari ed ha espresso il suo orgoglio per aver assunto il comando di due legioni, la cui storia riunisce territori in cui uomini di valore hanno scritto pagine eroiche nella storia della Benemerita.  Il gen Robusto nel pomeriggio ha incontrato le Autorità locali, riservandosi di terminare le restanti visite nelle prossime occasioni . L’alto ufficiale, prima di lasciare il capoluogo siciliano, ha voluto rendere omaggio al Gen. Dalla Chiesa ed al Cap. D’Aleo recandosi sui luoghi degli attentati, con l'emozione di onorare coloro che, con profonda dignità, hanno dimostrato amore per i più deboli, terzietà e rigore morale, ponendosi quale indubbio riferimento e elevato esempio soprattutto per i giovani.


Palermo CC, scoperta in sotterranei condominio Zen 1 piantagione marijuana.    I  Carabinieri della Stazione di San Filippo Neri, nella notte durante  controlli allo Zen, hanno scoperto una coltivazione indoor di 59 piante di marijuana 1 metro ciascuna, nascoste  in un cunicolo sotterraneo collocato al di sotto di un padiglione. I militari hanno trovato anche apposite apparecchiature predisposte per la cura nei minimi dettagli : impianto di areazione, composto da un sistema di ventole per il ricambio dell’aria, con l’utilizzazione di diverse lampade alogene in alluminio, complete di paraluce, essenziali per il riscaldamento. I Carabinieri, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, hanno individuato, sul pavimento di un vano condominiale, 1 botola. Gli investigatori avuto accesso all’interno del buco, e seguendo le tracce che il fortissimo odore della marijuana sprigionava, hanno rinvenuto, dietro un parete, piante e materiale. I militari svolgono ancora accertamenti per individuare i proprietari della coltivazione.


Palermo ZEN, CC chiusi esercizi abusivi. I carabinieri della Stazione di San Filippo Neri, nell’ambito di un servizio organizzato all’interno del quartiere Zen 2, coadiuvati da personale della Polizia municipale e dai tecnici dell’Enel, hanno controllato gli esercizi commerciali presenti fra i padiglioni del quartiere. I tre titolari G.I, 55enne, A.Q, 25enne ed A.A., 34enne, sono stati dichiarati in  arrestato per furto aggravato di energia elettrica, invasione di edifici ed abusivismo edilizio, sono stati sottoposti al rito direttissimo dinanzi al Giudice del Tribunale di Palermo cha convalidato gli arresti. I militari dell’Arma hanno fatto accesso in una friggitoria, in un negozio adibito alla vendita di generi alimentari ed infine in un panificio. I locali, privi di qualsiasi autorizzazione ed alimentati da allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Altre 3 persone sono state denunciate per avere occupato abusivamente 3 garage presenti nello Zen.


 

Palermo Carabinieri : Lectio Magistralis del Gen. Galletta. Il Generale di Brigata Riccardo Galletta, Comandante della Legione Sicilia, ha tenuto la lectio magistralisFederico Il Grande: il primo servitore della Prussia”. L’evento, promosso e sostenuto dall’Università di Palermo dal suo Magnifico Rettore Fabrizio Micari, ha avuto come sfondo la prestigiosa sede di Palazzo Steri. La lectio è stata introdotta dal prof. Pietro Corrao, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Studi Storici, antropologici e geografici, e dal dott. Antonino Giuffrida, docente di Storia Moderna. L’excursus del Generale Galletta si è focalizzato sulla figura di Federico II di Prussia, passato alla storia come il re filosofo, uomo dalle grandi innovazioni, sia sul piano politico sia nell’arte militare, tanto da poterlo identificare come il precursore di Napoleone.  Numerose le Autorità civili, militari e religiose presenti, gli amici, numerosi Carabinieri di vari gradi e diversi comandi della Sicilia e, last but not least, un interessato, folto gruppo di studenti universitari.


Palermo CC scoprono truffa on line, denunciato 1 napoletano. Si tratta di G.C., 31enne già noto. Il fenomeno delle truffe on-line sta diventando d’interesse per tutti gli internauti e di ogni età. L’utente ignaro, infatti, ad ogni collegamento, è sempre più esposto alle numerose insidie provenienti da quelle che sono ormai definite frodi e truffe informatiche. Il più classico degli inganni consiste nel proporre un qualsiasi oggetto in vendita a prezzi vantaggiosi ed attendere che l’utente sprovveduto, allettato dall’offerta, invii il denaro al venditore che, una volta intascata la somma, si rende irreperibile.  I Carabinieri della  Stazione di Ustica sono riusciti ad identificare gli autori dell’ultima truffa in ordine di tempo. L’ultimo caso risale proprio a questi giorni.  Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata da un giovane dell’isola il quale, dopo aver effettuato il pagamento di 140 € per una consolle, nulla ha ricevuto e non è più riuscito a mettersi in contatto con il venditore. I militari, dopo accurati accertamenti, hanno denunciato G.C., 31enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine per simili episodi il quale al momento risulta irreperibile.  I  Carabinieri ad Ustica nel giro di un mese hanno già accertato quattro episodi di truffa on line.

Palermo – Mette in vendita su internet casa a Zen2 occupata abusivamente, bloccata dai CC. La gentil signora  C.C. 51enne aveva emulato   Totò che nel famosissimo film “Totò truffa ’62” aveva venduto la Fontana di Trevi.   La donna ha tentato di vendere su internet un immobile abusivamente occupato all’interno dello Zen2. La vicenda ha avuto inizio quando i Carabinieri della Stazione San Filippo Neri, passando al setaccio un noto sito internet alla ricerca di oggetti rubati, hanno trovato l’annuncio di un’abitazione in vendita all’interno del quartiere. I militari, che conoscono bene il territorio dove operano, hanno immediatamente intuito che qualcosa non andava.   La  vendita era pubblicizzata da una donna, C.C., che, dopo aver occupato abusivamente la casa, aveva pensato bene di metterla anche in vendita pur non essendo la proprietaria e pertanto non avendo alcun titolo a farlo.  L’intervento dei Carabinieri ha scongiurato ogni conseguenza e la donna è stata denunciata per invasione di terreni e tentata truffa aggravata.


Palermo Operazione pusher II dei Falchi : 13 arresti.

La Polizia di Stato ha effettuato nei giorni scorsi una vasta operazione finalizzata alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio cittadino e della provincia, denominata “Pusher II” che ha visto coinvolte diverse articolazioni della Questura  di Palermo coordinate dalla Squadra Mobile. La Polizia, nell’ambito di tale attività ha tratto in arresto 13 persone e denunciato 4 soggetti, responsabili a vario titolo dei reati di detenzione, cessione, trasporto e coltivazione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana. Tra gli episodi più significativi il ritrovamento da parte degli agenti delle Sezioni “Antidroga e Contrasto al Crimine Diffuso (“Falchi”) della Squadra Mobile, di un carico di oltre 2kg di cocaina trasportati in auto da un individuo; in un altro caso un uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari, è stato trovato in possesso di quasi 100 gr di hashish e 50 gr di marijuana. Le forze dell’ordine, nel contesto delle operazioni antidroga, che hanno riguardato l’intero territorio della provincia di Palermo, hanno schierato in campo numerosi poliziotti  appartenenti alla Squadra Mobile, all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ed ai Commissariati di P.S.  cittadini e distaccati. L’intensa attività condotta dai poliziotti ha portato al sequestro di oltre 3 kg di cocaina, 500 gr di marijuana, 200 gr di hashish oltre ad una decina di bottigliette di metadone.  La Polizia nel corso delle attività, ha inoltre, identificato 108 persone, controllato 87 veicoli, elevato 28 sanzioni amministrative e 8 sequestri.


Palermo Operazione antidroga “Palermo bene”: Polizia sequestra beni. Il Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, ha accolto le proposte avanzate dal Questore di Palermo per l’applicazione di misure di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di Stefano MACALUSO 31enne nato a Palermo. L’Autorità Giudiziaria ha emesso il decreto con il quale ha disposto il sequestro di un’attività commerciale operante nel campo della vendita al dettaglio di abbigliamento ed accessori e di un motoveicolo. Stefano MACALUSO è ritenuto dagli investigatori soggetto particolarmente pericoloso, incline a delinquere, come testimoniano i precedenti. Il personaggio, annovera una serie di condanne per reati contro il patrimonio, contro la fede pubblica e soprattutto legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, per l’ultimo è stato condannato con sentenza della Corte d’Appello di Palermo, divenuta irrevocabile il 15 marzo 2016, alla pena di 1 anno   e 4 mesi di reclusione. MACALUSO, già sottoposto alla misura di prevenzione personale dell’avviso orale del 22 dicembre 2014 dal Questore di Palermo, ha continuato a delinquere, a dimostrazione del suo persistente stile di vita. Il soggetto il 14 febbraio 2017, infatti, è stato nuovamente tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, a seguito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile. L’attività investigativa ha permesso di appurare l’assoluta attualità della pericolosità sociale del personaggio, il quale ha rivestito un ruolo di primo piano nell’attività di smercio della droga nel capoluogo. Lo stesso, infatti, ben lungi dal rivisitare in chiave critica i suoi trascorsi delittuosi, avrebbe rivestito, un ruolo di primo piano nelle ultime indagini svolte dalla Squadra Mobile, rappresentando un punto di riferimento per i vari assuntori, un sicuro fornitore a cui potersi riferire ogni giorno. La polizia ha evidenziato che si tratta di persona con una disponibilità costante e consistente di sostanza stupefacente capace di soddisfare le esigenze di una domanda sempre in crescita. L’attività sarebbe stata florida per MACALUSO e per i suoi complici, capaci di assicurare ai vari assuntori forniture certe di parecchio stupefacente. Un volume d’affari che si aggira  sui 300mila€ con circa 2kg di droga smerciata e con insospettabili professionisti tra gli acquirenti. Gli investigatori hanno appurato che per comprare la cocaina gli appuntamenti con gli indagati avvenivano anche nelle zone della movida palermitana. L’operazione  della Squadra Mobile denominata “H24” ha sgominato così due gruppi distinti dediti allo spaccio di cocaina, che attraverso alcune utenze cellulari “dedicate” e sempre accese, tra cui quella del MACALUSO, fornivano un servizio di consegne a domicilio dello stupefacente attivo h24. L’attività investigativa chiarisce  subito agli inquirenti che MACALUSO riveste un ruolo di primo piano nell’indagine. La scelta della custodia cautelare in carcere per lui  e   per i suoi complici, è come unica misura idonea ad interrompere la reiterazione delle condotte criminose, e la dice lunga sulla consapevolezza raggiunta dal magistrato circa la dimostrazione della professionalità e dell’intensità delle attività di spaccio. La polizia ha evidenziato il radicato inserimento di MACALUSO e dei suoi complici in un circuito criminoso organizzato a cui abitualmente si rivolge una fitta schiera di assuntori di droghe pesanti. Le  indagini patrimoniali esperite  da agenti dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura su Stefano MACALUSO e sul suo nucleo familiare a seguito dell’operazione di polizia, hanno permesso di appurare una dimensione reddituale così irrisoria e fortemente squilibrata rispetto agli acquisti ed investimenti effettuati, da poterli ritenere frutto dell’attività illecita connessa soprattutto allo spaccio di sostanze stupefacenti o costituenti comunque il reimpiego dei relativi proventi. Il  Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, pertanto accogliendo in toto le richieste del Questore di Palermo, ha emesso un provvedimento di sequestro di beni per un valore stimato di circa 120.000€.


Palermo -   Spaccio, Polizia  blocca pusher di casa in azione, denunciata compagna. Si tratta di  Entoni Toscano 24enne palermitano della “Zisa”,   denunciata la convivente. Gli agenti del Commissariato P.S. “Zisa-Borgo Nuovo”, nell’ambito di specifici servizi volti al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno notato, nei pressi di uno stabile della zona di piazza Crociferi, un sospetto andirivieni di presone.  La  profonda conoscenza del territorio e degli ambienti criminali,  ha permesso ai tutori dell’ordine i quali ben sapevano che in zona risiedesse Toscano, un volto già “noto”, di effettuare  un servizio di appostamento che ha colto nel segno. Gli agenti, dopo aver registrato visivamente uno scambio denaro-stupefacente, avvenuto secondo dinamiche tradizionali (l’assuntore ha citofonato al campanello dello spacciatore, questi, dal balcone, ha scambiato brevi cenni d’intesa con l’interlocutore, l’ha  raggiunge sull’uscio e scambiato denaro stupefacente) hanno deciso di entrare in azione. I poliziotti hanno  bloccato i due ed hanno fatto irruzione nell’appartamento: anche in questo caso, è avvenuto ciò che è facile accada durante analoghi blitz:  il lancio da una finestra di un sacchetto contenente stupefacente, da parte di  un congiunto dello spacciatore che si è, così, liberato di merce compromettente. Gli investigatori consapevoli di ciò che sarebbe potuto accadere e che, fatalmente, è accaduto, hanno posto un ampio dispositivo di polizia a bordo edificio per ogni evenienza. Il contenitore lanciato è stato recuperato ed al suo interno sono stati rinvenuti stupefacente, bilancino di precisione e carta per il confezionamento della sostanza. Toscano è stato tratto in arresto ed il congiunto denunciato, a piede libero, per il reato di favoreggiamento personale.


Bagheria  PACC scoprono condominio allacciato direttamente a rete elettrica pubblica. I Carabinieri della locale Stazione ieri, hanno proceduto al controllo di diverse abitazioni al fine di contrastare il fenomeno del furto di energia elettrica. I militari, nel corso delle verifiche effettuate con l’ausilio di tecnici specializzati dell’ENEL, hanno constatato come gli occupanti di un’intera palazzina   in via Mario Francese, in località Aspra, avessero effettuato un allaccio diretto alla rete pubblica mediante il quale riuscivano ad alimentare tutti gli appartamenti presenti nell’immobile. I militari, a seguito della  verifica, hanno dichiarato in arresto per il reato di furto aggravato in concorso : L.B.V. 29enne, G.V. 26enne, C.D. 29enne, N.M.C. 25enne, G.A. 29enne e M.S. 45enne. Il danno è stato quantificato complessivamente in circa diecimila euro. L’area è stata messa in sicurezza dai tecnici ENEL e gli arrestati sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che si è svolto presso il Tribunale di Termini Imerese, all’esito del quale gli arresti sono stati convalidati e gli interessati sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.


Palermo – Consegne cocaina a domicilio in“Palermo bene”: Polizia blocca gang. Si  tratta di : Stefano MACALUSO  31enne; Antonino DI BETTA  26enne; Danilo BIANCUCCI  26enne; Giovanni FIORELLINO 24enne; Alessandro LA DOLCETTA  20enne. La  Polizia di Stato, dalle prime ore di stamane, della Squadra Mobile di Palermo diretta dal Dr. Rodolfo RUPERTI, in esecuzione di Ordinanza emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari presso di Tribunale di Palermo dr. NICASTRO, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica dr. AGNELLO, ha tratto in arresto, sottoponendoli al regime della custodia cautelare in carcere, 5 soggetti,  ritenuti responsabili, a vario titolo,  di  più condotte di cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina. L’attività d’indagine è stata condotta dalla Sezione Antidroga ed ha  consentito di delineare l’operatività di ben 2 gruppi distinti dediti allo smercio di cocaina. I  personaggi,  attraverso alcune utenze cellulari dedicate agli acquirenti e sempre accese, fornivano un servizio di consegne a domicilio dello stupefacente attivo “H/24” che riguardava per lo più la cd. “Palermo bene”. Le attività investigative hanno evidenziato che tra gli acquirenti dello stupefacente vi erano numerosi professionisti palermitano che concordavano con gli indagati appuntamenti spesso fissati in zone rientranti nella “Movida” Palermitana. Gli inquirenti ritengono che del primo gruppo facessero parte  MACALUSO  e DI BETTA, suo vero e proprio alter ego con il quale si sarebbe alternato  in veri e propri “turni lavorativi”, scambiandosi il cellulare “di servizio” sul quale i due ricevevano centinaia di telefonate, tutte finalizzate alla compravendita di cocaina. I poliziotti, nell’ambito dell’indagine avrebbero scoperto  l’incessante attività illecita posta in essere dai due indagati, i quali in due mesi avrebbero ricevuto circa 80 richieste al giorno di cocaina che raddoppiavano nel giorni festivi, registrandosi, oltre 22.000 conversazioni finalizzate alla compravendita di cocaina e ben 339 potenziali clienti. I tutori dell’ordine avrebbero nel secondo gruppo di pusher identificato   BIANCUCCI, FIORELLINO e LA DOLCETTA che avrebbero rifornito di cocaina una fitta rete di acquirenti utilizzando, analogamente alla prassi adottata dal duo MACALUSO/DI BETTA, un’unica Sim quale utenza di “servizio”. FIORELLINO è stato tratto in arresto da personale della “Narcotici” il 3 dicembre scorso nella flagranza della detenzione di 34 gr. di cocaina.  il LA DOLCETTA a seguito dell’ arresto avrebbe  sostituito il collega, proseguendo l’attività con il BIANCUCCI. Gli investigatori, nell’arco di circa un mese, a loro carico, avrebbero registratno 13736 telefonate con una media di più di 457 telefonate/messaggi al giorno e la presenza di 331 nominativi chiamanti. Gli inquirenti hanno constatato  anche che alcuni dei potenziali acquirenti di tale, secondo,  gruppo erano gli stessi che con le medesime criptiche e sintetiche richieste contattavano la coppia MACALUSO-DI BETTA. L’analitico calcolo della cocaina smerciata da entrambi i gruppi, sulla base del numero medio di consegne giornaliere, calcolato al minimo assoluto in circa 60 gr. al giorno, raddoppiato nei week-end, lascia raggiungere complessivamente i quantitativi di nr. 2  chili di cocaina smerciata. Il volume d’affari mosso dai due gruppi criminali si aggira, complessivamente, sui 300.000,00 euro, circa. I poliziotti in un blitz a Ballarò hanno anche bloccato un pusher  nigeriano. Gli Agenti della Polizia di Stato in servizio presso  il “Commissariato di P.S. Libertà”, hanno tratto in arresto nigeriano  Omoniyi USOBOR 29enne , resosi responsabile dei reati di detenzione, spaccio di sostanze stupefacenti  e resistenza a Pubblico Ufficiale. I tutori dell’ordine hanno rilevato, che il mercato di Ballarò, spesso è luogo di spaccio di sostanze stupefacenti, a cielo aperto. Gli agenti hanno quindi attuato l’ennesimo blitz. I poliziotti della  Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. Libertà, in abiti civili,, mischiandosi ai tanti clienti interessati alle bancarelle del mercato, hanno in realtà scrutato le sospette movenze di tre giovani cittadini uno dei quali extracomunitario. I tre sembravano instaurare sin da subito un rapporto cordiale ma improntato alla dialettica venditore- compratore. I  poliziotti, dopo aver registrato il passaggio denaro involucri, ritenevano opportuno di entrare in azione. 2 dei 3 fuggitivi, lo spacciatore ed un acquirente, venivano bloccati e ciò nonostante il cittadino extracomunitario abbia inscenato una violenta reazione fatta di calci e pugni nei confronti degli agenti.  Gli agenti a seguito di perquisizione personale, hanno rinvenuto addosso al nigeriano una busta in cellophane contenente marijuana e circa 100 euro in contanti. La  busta in precedenza ceduta all’acquirente conteneva hashish. Usobor, pertanto veniva tratto in arresto mentre l’acquirente  veniva segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.



 

Palermo Giudice Rocco Chinnici: 30° anniversario strage mafia. 1983-2013:  4 persone furono uccise col tritolo. Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, lunedì 29 luglio, a Palermo. Il programma delle manifestazioni, predisposto dalla Fondazione Chinnici, prevede alle ore 9.15 la deposizione di corone di fiori sul luogo dell’attentato, in via Federico Pipitone dove abitava il magistrato, capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo e del primo pool antimafia della storia. A seguire, alle 9.45, nella chiesa di San Giacomo dei militari, all’interno della Caserma “Carlo Alberto Dalla Chiesa” sede del Comando Legione dei Carabinieri (in corso Vittorio Emanuele 475) sarà celebrata una messa in memoria del giudice Rocco CHinnici, dei carabinieri della scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e del portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. Le  vittime della strage ed il sacrificio di Chinnici per amore della giustizia e della verità sono ricordate dopo la messa. La nota attrice Pamela Villoresi leggerà alcuni brani tratti da un ricordo di Paolo Borsellino nel volumetto “L’illegalità protetta” al collega ed amico Rocco e dal recente libro “Così non si può vivere. Rocco Chinnici: la storia mai raccontata del giudice che sfidò gli intoccabili”, dei giornalisti siciliani Fabio De Pasquale ed Eleonora Iannelli, con la prefazione del presidente del Senato, Pietro Grasso (Castelvecchi editore di Roma). Al termine, un concerto della fanfara dei carabinieri. Le manifestazioni proseguono di pomeriggio a Partanna, dove Chinnici fu pretore, all’inizio della carriera (dal 1954), per dodici anni. In piazza Umberto I, alle ore 18.00, su iniziativa del Comune trapanese, avverrà la deposizione di corone sul bifrontale dedicato al giudice, nel piazzale antistante gli uffici giudiziari.


Palermo - Antonino ALLETTO Segretario Nazionale Uil Polizia solidarietà incondizionata per i poliziotti minacciati.  “Alle minacce occorre rispondere con i fatti solidarietà ai nostri colleghi ed alle loro famiglie. Siamo davvero indignati per quanto è accaduto in questi giorni nei confronti dei nostri colleghi. Sembra talmente assurdo oseremo dire surreale che appare come la trama di un film dove i cattivi sfacciatamente minacciano i buoni, ma questa non è una fiction ma la dura e cruda realtà. Questi balordi continuano a dimostrare disprezzo delle leggi e dello Stato minacciando i suoi servitori più fedeli insidiando nelle loro menti la paura per le persone che più amano  le loro rispettive famiglie. Riteniamo che i nostri colleghi non debbano essere  allontanati perché significa che stanno lavorando bene contro le consorterie mafiose e i fatti lo dimostrano, è un dovere preciso dello Stato difendere i nostri colleghi  e le loro famiglie. Un loro, seppur comprensibile,  allontanamento significherebbe un evidente atto di debolezza nei confronti di questi criminali . Se c’è ne fosse bisogno siamo pronti a difenderli da questi balordi finanche  liberi dal servizio ordinario ed in forma gratuita.  Che il Ministro dell’Interno intervenga duramente potenziando tutti presidi della Sicilia pesantemente indeboliti in questi ultimi anni dai taglia e dalla mobilità sempre più rada. F.to Antonino ALLETTO Segretario Nazionale Uil Polizia. Giacomo BENANTI Seg.Gen.Prov. UILPS Palermo ha dichiarato: "Solidarietà ai colleghi della catturandi,  questo è il segnale che dimostra che la strada percorsa è quella giusta… ora lo Stato faccia la sua parte  garantendo i suoi servitori  e le loro famiglie."  Ed ancora  Antonino ALLETTO Segretario Nazionale Uil Polizia afferma “Siamo davvero indignati per quanto è accaduto in questi giorni nei confronti dei nostri colleghi. Sembra talmente assurdo oseremo dire surreale che appare come la trama di un film dove i cattivi sfacciatamente minacciano i buoni, ma questa non è una fiction ma la dura e cruda realtà. Questi balordi continuano a dimostrare disprezzo delle leggi e dello Stato minacciando i suoi servitori più fedeli insidiando nelle loro menti la paura per le persone che più amano le loro rispettive famiglie. Riteniamo che i nostri colleghi non debbano essere allontanati perché significa che stanno lavorando bene contro le consorterie mafiose e i fatti lo dimostrano, è un dovere preciso dello Stato difendere i nostri colleghi e le loro famiglie. Un loro, seppur comprensibile, allontanamento significherebbe un evidente atto di debolezza nei confronti di questi criminali. Se c’è ne fosse bisogno siamo pronti a difenderli da questi balordi finanche liberi dal servizio ordinario ed in forma gratuita. Che il Ministro dell’Interno intervenga duramente potenziando tutti presidi della Sicilia pesantemente indeboliti in questi ultimi anni dai tagli e dalla mobilità sempre più rada”. F.to Antonino ALLETTO Segretario Nazionale Uil Polizia.


 

 

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 NON ABBANDONARLI


PALERMO- Picchia compagna incinta: Carabinieri Lercara Friddi arrestano 46enne, già noto nel palermitano. Lei telefona in caserma e chiede aiuto: salvata finisce in ospedale a Termini Imerese. La vittima ha urlato al 112 quanto stava accadendo, ed ha fatto scaturire il provvedimento.   La  richiesta di aiuto della donna è stata inviata alla Centrale Operativa, il cui operatore, sentendo le grida e la voce affannata della malcapitata, ha inviato d’urgenza una gazzella dell’Aliquota Radiomobile e personale sanitario. I militari hanno fornito quindi il primo intervento, soccorrendo la malcapitata, che veniva trasportata viste le condizioni gestazionali, al pronto soccorso di Termini Imerese, dove sono state scongiurate conseguenze negative per il nascituro.  I tutori dell’ordine, nel contempo hanno ricostruito l’accaduto, ripercorrendo le varie fasi dell’aggressione e raccogliendo elementi utili per provare l’abitualità dei comportamenti violenti del soggetto.  I  Carabinieri hanno attivato la procedura prevista dal cosiddetto “Codice Rosso” contro la violenza di genere, informando subito l’Autorità Giudiziaria che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari dell’aggressore in luogo diverso dall’abitazione “coniugale”.  L’ indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.


PALERMO Carabinieri a circo sequestrano  tigre col microchip di esemplare morto 3 anni addietro. I militari del Centro Anticrimine Natura di Palermo, a seguito di un controllo amministrativo presso una struttura circense, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria, V.C. 44enne, gestore del circo presente in città, poiché deteneva un esemplare di panthera tigris (tigre) femmina con microchip corrispondente ad un altro stesso esemplare ma deceduto tre anni fa. Il responsabile del circo non aveva i presupposti per la detenzione di Simba, questo il nome della tigre. I  Carabinieri hanno effettuato il sequestro della tigre che è stata temporaneamente lasciata in custodia al titolare del circo. Simba verrà trasferita presso struttura idonea appena possibile. Il responsabile è stato sanzionato anche per illecito amministrativo 10.000,00 € : omessa comunicazione di avvenuto decesso di esemplari.


PALERMO - Funerale con fuochi pirotecnici in strada : polizia denuncia 37enne. Agenti  del Commissariato di P.S. “Porta Nuova”  hanno denunciato un 37enne palermitano, il quale era stato spinto dal proposito di offrire il suo tributo in memoria del  congiunto defunto, durante il tragitto verso il cimitero. La Polizia di Stato è risalita all’identità del personaggio  il quale ieri mattina durante la cerimonia funebre, al seguito del feretro, ha fatto esplodere alcuni fuochi pirotecnici, paralizzando per qualche minuto la circolazione nei pressi di corso Tukory, creando non pochi disagi agli utenti. Lui 37enne palermitano, al termine della celebrazione e del rito funebre, avrebbe interrotto la marcia del feretro portato a spalla nei pressi dell’incrocio tra corso Tukory e via Carmelo Lodato ed a quel punto avrebbe tirato fuori e fatto esplodere una scatola contenente fuochi pirotecnici. Il gesto ha creato una situazione di pericolo per i numerosi cittadini che in quel momento stavano transitando la trafficata arteria del centro storico. I successivi accertamenti svolti dagli agenti del Commissariato di P.S. “Porta Nuova” hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti, individuarne il responsabile e denunciarlo per il reato di “accensioni ed esplosioni pericolose”.


PALERMO- Estorsioni, rapine e furti: polizia sequestra beni per 500mila€. Gli agenti hanno eseguito un sequestro di beni disposto dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Palermo, nei confronti di Giuseppe ISAIA 55enne noto palermitano con alle spalle una trentennale attività caratterizzata, anche da rapine, furti aggravati, estorsioni, associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di rapine ai danni di uffici postali, sia di Palermo che nel territorio di Agrigento, realizzate attraverso il “modus operandi” del buco alle pareti e gravato da diverse sentenze di condanna definitive per i numerosi gravi reati contro il patrimonio commessi. Gli accertamenti patrimoniali effettuati dagli agenti dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo nei confronti del soggetto e del suo nucleo familiare hanno evidenziato l’assoluta incompatibilità tra le risorse reddituali lecite dichiarate, addirittura incapaci a garantire anche il solo sostentamento familiare, ed il patrimonio acquisito nella sua disponibilità, colpito dal provvedimento ablatorio. I beni sono secondo gli investigatori evidentemente, frutto dei proventi illeciti accumulati nel corso dell’annosa attività delittuosa posta in essere nel corso degli anni. 3 beni immobili, tutti localizzati nella provincia di Palermo,  tra Altavilla Milicia e Trabia, 1 auto, e rapporti finanziari riconducibili al soggetto per un valore complessivo stimato in oltre 500.000€ sono finiti sotto sequestro.


PALERMO - Polizia arresta 3 rapinatori per assalto a portavalori: bottino 1 milione/600mila €. Si tratta  dei palermitani Giovanni GIOTTI 52enne, guardia giurata presso una  ditta locale di trasporti, Carmelo BALSAMELI  47enne e Marco MARSALA 38enne. La Polizia di Stato, nella mattinata, ha eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti degli accusati. Le indagini, condotte dalla Sezione “Reati Contro il Patrimonio” della Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno consentito di individuare, attraverso meticolose attività tecniche, i responsabili di una violenta rapina perpetrata il 12 agosto 2016 ad un furgone portavalori, nel corso della quale i malviventi riuscirono ad asportare l’ingente somma di denaro di circa 1.600.000,00 euro.  Le  attività investigative hanno fatto emergere il ruolo di BALSAMELI quale organizzatore della rapina, ritenuta la più consistente dell’ultimo ventennio in termini di denaro asportato. La guardia giurata ed i suoi complici, tutti travisati e armati di fucili e pistole, in via Puglisi si erano impossessati del furgone, immobilizzando attraverso la minaccia delle armi e l’uso di fascette, i vigilantes a bordo del portavalori. GIOTTI, come dimostrato dalle risultanze delle attività investigative, avrebbe assunto il ruolo di basista del gruppo e quel giorno avrebbe funto da autista del furgone portavalori. Il giudice nell’ambito della medesima ordinanza ha disposto, inoltre, un’ulteriore misura cautelare di custodia in carcere a carico dello stesso BALSAMELI e di MARSALA, ritenuti responsabili di una rapina tentata, il 31 maggio 2017, ai danni dell’agenzia di Poste Italiane di piazza della Costellazione. I malviventi, in quella circostanza, avevano praticato un foro nella parete che conduceva alla stanza del direttore della filiale, al fine di impossessarsi del denaro immesso nel circuito Bancomat dell’ agenzia. La rapina, però, non fu portata a compimento a causa dell’attivazione di un sensore luminoso che indusse i malviventi alla fuga.


PALERMO -   Polizia sequestra casa d’appuntamento in centro con  donne italiane e straniere. Il  proprietario dell’immobile ubicato nei pressi della via Principe di Paternò, un incensurato 47enne palermitano,  aveva adibito a “casa di appuntamento” destinandola ad accogliere prostitute, italiane e straniere, che “lavoravano” indisturbate, fornendo loro anche alcuni servizi extra, tra cui addirittura un “transfert” da e per l’aeroporto cittadino. Le donne avrebbero sborsato al proprietario di casa oltre 400 euro a settimana a titolo di affitto, per avere in cambio la piena disponibilità di una delle stanze dell’immobile, all’uopo attrezzate. I  poliziotti, nel corso delle indagini, hanno registrato un tanto insolito quanto sospetto via vai di uomini presso quello stabile ubicato in un tranquillo ed elegante quartiere residenziale della città. I  successivi approfondimenti investigativi hanno evidenziato quale fosse il motivo reale di tali movimenti. La Polizia di Stato, nell’ambito di mirate attività investigative volte al contrasto del fenomeno della prostituzione, aveva individuato, in pieno centro cittadino, nei pressi della via Principe di Paternò, l’appartamento al cui interno si svolgeva una fiorente attività di meretricio. Gli  agenti della sezione “Criminalità straniera e prostituzione” della Squadra Mobile di Palermo   hanno proceduto al sequestro dell’immobile ed al deferimento all’Autorità Giudiziaria del proprietario per il reato di sfruttamento della prostituzione.


PALERMO - Tunisino punta forchetta a collo, minaccia cliente ad uscita supermercato, ammanettato. La Polizia di Stato ha tratto in arresto M’Tiri Naceur  50enne tunisino, poiché responsabile del reato di violenza privata. Lo straniero dovrà anche rispondere del reato di false dichiarazioni. Il reato che ha visto protagonista il tunisino è avvenuto all’ombra del Lidl di via Roma. Un   palermitano era appena uscito dal supermercato quando è stato avvicinato da M’Tiri, probabilmente in stato di ebbrezza. Il tunisino, subito, ha manifestato le sue intenzioni per nulla amichevoli ed ha sfoderato dal taschino 1 forchetta che ha puntato al collo della vittima chiedendo il suo sacchetto della spesa. Il malcapitato terrorizzato, ha abbandonato su strada il sacchetto ed è fuggito, contattando il “113”.   Una  pattuglia del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione” ha raggiunto il luogo segnalato ed ha, effettivamente, intercettato lo straniero descritto con addosso la forchetta usata per intimidire la vittima. M’Tiri, alla richiesta di notizie sulla sua identità, ha risposto declinando false generalità, forse per celare i numerosi precedenti in tema di reati contro il patrimonio e di spaccio. I poliziotti, soltanto negli uffici del Commissariato, dopo ulteriori accertamenti, sono stati in grado di risalire alla reale identità di “M’Tiri. Lo straniero è stato tratto in arresto .


Palermo 1 ghanese blocca ladro di moto, preso da agenti. La Polizia di Stato ha tratto ha ammanettato, nella flagranza del reato di furto aggravato, il palermitano Benedetto PERRONE 26enne, del Borgo Vecchiogià noto. Un  equipaggio della Squadra Mobile della sezione “Contrasto al Crimine diffuso” di pomeriggio, intorno alle 17:00, si era recato in via Isidoro La Lumia ove un malvivente resosi responsabile del furto di un ciclomotore era stato bloccato da un ghanese. Il  38enne testimone del reato, in via Nicolò Gallo  ha impedito  il colpo ed inseguito, a piedi, il malvivente fino a bloccarne la fuga. Il gahnese, presente proprio in via Nicolò Gallo all’atto del furto, era stato insospettito dalla circospezione con cui due giovani palermitani, a bordo di ciclomotore, avevano ripetutamente fatto il giro dell’isolato, puntando la loro attenzione su una Honda “SH”, parcheggiato in zona. Il  maldestro blitz per furto dei 2  sarebbe scattato di lì a poco con protagonisti entrambi i malviventi nel consueto ruolo: rispettivamente, il conducente del mezzo rubato e guidatore del motociclo marciante destinato a trainare il primo.  Il gahnese non  ha pensato, si  è lanciato all’inseguimento dei fuggitivi intimando loro di arrestare la marcia.I 2, giunti in via Isidoro La Lumia, non  sono riusciti a raggiungere più certe vie di fuga a causa del traffico congestionato. Il tentativo di scansare vetture e ciclomotori su strada  si sarebbe rivelato goffo e controproducente provocando la caduta sia dei mezzi che dei fuggitivi. Il  guidatore del mezzo rubato è riuscito a far perdere le sue tracce, il conducente il mezzo a traino, Benedetto Perrone, è rimasto dolorante in terra .La  pattuglia della Squadra Mobile transitando in quel frangente  ha bloccato il maldestro ammanettandolo.


Palermo - Tenta violenza sessuale su operatrice comunità: ammanettato 17enne gambiano. La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 17enne gambiano per violenza sessuale nei confronti di una donna, operatrice di una struttura d’accoglienza per minori non accompagnati nella periferia palermitana. L’episodio ha turbato la convivenza di numerosi minori, ospiti della comunità, ed è avvenuto qualche giorno orsono nella zona del seminterrato della struttura. Una  delle operatrici italiane della comunità era stata attirata, con un pretesto, dallo straniero ed il minore l’avrebbe trascinata in una vicina stanza, dando luogo ad un violento approccio sessuale. Il 17enne non avrebbe proseguito  la sua condotta solo grazie alla reazione della vittima che si sarebbe sottratta con molta difficoltà. La donna si sarebbe allontanata, chiedendo ed ottenendo aiuto da un’altra operatrice della struttura. La  segnalazione al “113” da parte della responsabile della comunità alloggio è stata immediata. I  poliziotti della sezione “Reati sessuali ed in danno di minori” della Squadra Mobile sono intervenuti a distanza di pochi minuti, ed hanno proceduto, preliminarmente, a tranquillizzare la vittima ed ascoltarla. La versione della donna è stata confermata anche da chi aveva vissuto le fasi immediatamente successive all’accaduto. Il 17enne gambiano è stato, pertanto, tratto in arresto, dovrà rispondere del reato di violenza sessuale. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto, emettendo contestuale misura cautelare.


PALERMO  Polizia  sequestra 500 g. hashish in magazzino a  Brancaccio, 1 preso.  Si tratta di  Salvatore Gambino 37enne persona nota della “Zisa”.  L’operazione è maturata nell’ambito di attività info-investigative finalizzate alla repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, ed è stata condotta dai poliziotti del Commissariato di P.S. Libertà.  Gli agenti, nel corso di servizi mirati ed appostamenti nei pressi di un magazzino in una via dello “Sperone” nel quartiere “Brancaccio, “attenzionato” già da qualche giorno, hanno notato 2 individui intenti ad aprire i lucchetti della saracinesca. I poliziotti  si sono qualificati ed hanno intimato “l’Alt Polizia” ai sospetti, ma i due individui, per tutta risposta, si sono dati alla fuga, dividendosi in opposte direzioni.   Salvatore Gambino, uno dei due, è stato bloccato dopo un inseguimento rocambolesco a  piedi. I  poliziotti nel magazzino hanno rinvenuto, in alcuni sacchetti della spazzatura: attrezzatura idonea al confezionamento della droga e 500 grammi di Marijuana. La droga è stata posta sotto sequestro e lui fermato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.


PALERMO Antidroga, carabinieri bloccano spacciatore in rione Kalsa. Si tratta di  Sinibaldo CAMARDA 24enne palermitano volto noto. I militari della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, hanno effettuato un controllo mirato del territorio nel quartiere Kalsa, predisponendo un servizio volto alla prevenzione e al contrasto dello spaccio  di sostanze stupefacenti. Le  forze dell’ordine, nel corso del servizio hanno bloccato il 24enne palermitano perché nel corso di una perquisizione personale e domiciliare è stato trovato in possesso di : 109 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisi in 27 dosi e un panetto,  della somma di 105€ in banconote di piccolo taglio e 1 grosso coltello da cucina utilizzato per tagliare lo stupefacente. Il giovane, successivamente al rito direttissimo, è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora e di presentazione alla P.G.


Palermo -  Cerimonia 110° Anniversario Fondazione Polizia Ferroviaria. La manifestazione si è svolta  lunedì 18 dicembre, alle ore 11:00, presso l’Auditorium RAI Sicilia.  La Polfer  è la più antica delle Specialità della Polizia di Stato essendo nata il 24 giugno del 1907 con un provvedimento dell’allora Ministro dell’Interno Giovanni Giolitti.La  Cerimonia,  presenti  le più alte cariche istituzionali civili e militari della città, ha evidenziato  come la Polfer si sia evoluta nel corso degli anni, sia negli uomini che nei mezzi e nei compiti, per fronteggiare le nuove sfide che la società impone. La storia ultra centenaria della Ruota Alata è stata illustrata dagli uomini stessi della Specialità attraverso il filo conduttore dell’Ieri, dell’Oggi ed del Domani. L’occasione è anche per tracciare il bilancio di un anno molto impegnativo in cui la Polizia Ferroviaria oltre all’attività classica di prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario, è stata particolarmente impegnata anche sul fronte educativo e sociale. L’evento è stato contornato dalle esibizioni del Piccolo Coro “Canto di Gioia” del Comune di Villabate e del Coro Gospel “Holy Light” di Palermo.


PalermoBlitz Antimafia: 130 poliziotti per 30 perquisizioni a fiancheggiatori latitante Messina Denaro. Le ispezioni sono state a Castelvetrano su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Oltre 130 uomini della Polizia di Stato sono stati impegnati, dalle prime luci del giorno all'alba di oggi, in una serie di perquisizioni a Castelvetrano e nelle campagne circostanti, finalizzate a colpire i fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro. 30 Sono gli indagati nell'operazione condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Si tratta di soggetti che, nel corso degli anni, sono stati arrestati per mafia, o che hanno avuto collegamenti e frequentazioni con appartenenti a "Cosa nostra" e  di persone che, storicamente, sono state in stretti rapporti con il latitante Matteo Messina Denaro. la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, su segnalazione della Polizia di Stato, ora   ha sottoposto i 30 soggetti ad una nuova indagine perché sospettati di agevolare la latitanza del capomafia della provincia di Trapani. Uomini del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani e del Reparto Prevenzione Crimine hanno perquisito edifici, abitazioni, attività commerciali e masserie nella disponibilità degli indagati.


Palermo Carabinieri eseguono carcerazione per parcheggiatore abusivo. Rosario COSTANZA  61enne palermitano, esattamente 6 anni dopo il fatto, è stato raggiunto dall’ordine di carcerazione per una tentata estorsione commessa nel 2011.  COSTANZA, l’8 settembre del 2011 infatti era stato denunciato da un onesto cittadino al quale non erano andate giù quelle parole minacciose, proferite per la mancata corresponsione della fastidiosa “tassa”, che gli avrebbe consentito di parcheggiare in tutta tranquillità la sua auto in via Trieste. L’irritante richiesta di denaro, attraverso quelle parole intimidatorie, era un’imposta. Il  cittadino vittima di turno non avrebbe potuto  sottrarsi al pagamento secondo il 61enne. La  Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Palermo lo scorso 29 aprile, ha emesso l’ordine di carcerazione per Rosario COSTANZA. I  Carabinieri della Compagnia San Lorenzo sono riusciti a trovare  l’ex parcheggiatore abusivo condannato e portarlo al Pagliarelli dove, dovrà rimanere per 1 anno e 3 mesi.


  

PalermoAi domiciliari con braccialetto elettronico, spaccia da balcone col paniere.  Vincenzo FASONE 35enne palermitano, era ai domiciliari per un furto commesso ai danni di un tabacchi. Il personaggio aveva ingegnato “un meccanismo perfetto” per poter spacciare sostanze stupefacenti, rimanendo tranquillamente a casa, ed aveva agganciato un cavo d’acciaio collegato dal balcone alla strada per consegnare  le dosi richieste “ad  avventori” grazie ad un cestino legato ad una corda che faceva sfilare lungo il cavo. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Palermo San Lorenzo hanno fatto irruzione in casa. Lui è stato trovato seduto al solito tavolino al balcone con 21 dosi di hashish e 4 di cocaina, oltre alla somma di 105 euro ritenuto provento dell’attività illecita. La perquisizione estesa, poi, agli altri ambienti della casa, ha permesso di trovare, in un camerino, all’interno di alcune scatole per scarpe, altri 2 panetti di hashish, 3 bilancini di precisione e materiale  vario per il confezionamento delle dosi. Vincenzo FASONE è stato arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e  condotto nel Carcere “Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Palermo – 2 poliziotti fuori servizio, al supermercato per compere, bloccano 2 rapinatori. La Polizia di Stato ha tratto in arresto per rapina due noti palermitani della “Marinella” e dello “Zen”. Agenti liberi dal servizio e con le famiglie al seguito, mentre stavano effettuando acquisti in un supermercato in via Aiace, hanno notato entrare 2 giovani a volto coperto e con caschi da motociclista in testa.  1 dei 2 era armato di pistola che solo successivamente si è rivelata giocattolo. I malfattori si sono indirizzati velocemente alle casse ed hanno minacciato la cassiera, puntandole la pistola alla gola, per farsi consegnare l’incasso. I clienti hanno vissuto momenti di panico.  Le  fasi successive della rapina sono state caratterizzate dalla fuga dei numerosi clienti del supermercato, per il timore che il malvivente potesse esplodere colpi d’arma da fuoco ferendo o uccidendo qualcuno. Il provvidenziale intervento dei poliziotti che casualmente si trovavano nel supermercato ha consentito di evitare quello che poteva prefigurarsi come un tragico epilogo,   ancora non si conosceva la natura inoffensiva dell’arma impugnata dal malvivente mentre l’altro criminale era disarmato. I  poliziotti, senza alcuna esitazione e dopo aver verificato che gli acquirenti non corressero pericolo, hanno intimato l’ “Alt Polizia” ai due malviventi, che, vistisi scoperti, hanno tentato di fuggire verso l’esterno dell’esercizio. Il giovane armato, dopo una lunga colluttazione, è stato bloccato dagli agenti nell’esercizio commerciale, mentre il secondo, dopo aver colpito al capo uno dei poliziotti con un sacco pieno di monetine ha tentato la fuga, urlando al complice “SPARA SPARA”, affinchè potesse liberarsi dalla presa degli agenti che lo stavano trattenendo. 2 clienti che avevano assistito alle fasi dell’arresto,  all’esterno del supermercato, vedendo il secondo malvivente in fuga, a bordo di una moto, poi rivelatasi rubata, sono riusciti a bloccarlo.  I  2 hanno   lanciato contro il maldestro alcuni oggetti, fino all’arrivo dei poliziotti, che l’hanno immobilizzato definitivamente. Alcune  volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale sono giunte in pochi attimi sul luogo della rapina, in ausilio degli agenti. I due malviventi sono stati tratti in arresto e, dopo gli accertamenti di rito, tradotti presso la Casa Circondariale “Pagliarelli”.


Palermo  Famiglia specialista in furti a profumeria,  Polizia smaschera da film. Una  nota profumeria di corso Calatafimi il mese scorso  aveva registrato una serie di furti d’ingente valore, l’ultimo con un ammanco di prodotti per  un  totale 1.000,00 euro. I poliziotti del Commissariato di  P.S. “ Porta Nuova” hanno immediatamente avviato una serie di approfondite indagini, visionando le immagini dei sistemi di video-sorveglianza installati all’interno dell’esercizio ed  altri nella zona. Grazie a questa l’attività ha permesso  d’individuare una famiglia: padre, madre e figlia, che aveva messo a punto uno stratagemma impeccabile.  I maldestri, dopo aver guadagnato la fiducia delle commesse, puntando sull’insospettabilità del nucleo familiare, iniziavano a girovagare per i locali. I furbi quando si assicuravano di non essere osservati, il padre s’impossessava di un profumo e lo passava velocemente alla figlia, che lo nascondeva dietro un giornale per poi riporlo in borsa, mentre la madre colmava il vuoto sullo scaffale con un’ altra confezione. I soggetti, così facendo razziavano più merce possibile, per poi recarsi alle casse, dove pagavano soltanto alcuni oggetti di poco valore, chiedendo addirittura che fossero caricati i punti corrispondenti all’acquisto sulla loro “fidelity card”. I  tre personaggi, incalzati dagli agenti, hanno ammesso le loro responsabilità. I poliziotti nell’abitazione della famiglia hanno recuperato  una parte considerevole della merce trafugata. Padre, madre e la figlia, già gravati da diversi precedenti penali specifici, sono stati, pertanto, deferiti all’Autorità Giudiziaria per furto con destrezza,   i profumi sono stati riconsegnati alla responsabile del punto vendita.


Palermo - Zen 2,  CC trovate 30 abitazioni allacciate a rete elettrica pubblica. I  Carabinieri della Stazione San Filippo Neri, nei giorni scorsi, col supporto della Compagnia di Intervento Operativo del XII Battaglione “Sicilia”, hanno  denunciato 30 persone per furto aggravato di energia elettrica nel quartiere “ Zen 2”.  I  Carabinieri, dopo i primi accertamenti, condotti con la collaborazione dei tecnici dell’ Enel, si sono subito resi conto che i contatori del complesso residenziale presentavano delle anomalie.  Le successive verifiche hanno poi chiarito ogni dubbio: ben 30 abitazioni del padiglione sono risultate allacciate in maniera totalmente abusiva al cavo elettrico della rete pubblica. Altrettante persone sono state così denunciate alla Procura della Repubblica di Palermo per furto aggravato di energia elettrica.  


Palermo Carabinieri scoprono 3 dipendenti Comune Collesano assenteisti. Le tre impiegate, D.I. 30enne, M.V. 48enne, e C.C.43enne, sono state quindi bloccate subito dopo aver abbandonato il posto di lavoro.  Si sono conclusi con l’arresto dei tre i servizi di contrasto al fenomeno dell’assenteismo condotto dalla Compagnia Carabinieri di Cefalù. I servizi si sono protratti per più giorni, ed hanno consentito di portare alla luce la condotta di 3 donne le quali, dopo aver regolarmente accreditato la propria presenza tramite il sistema informatico a “badge”, si allontanavano immediatamente dal posto di lavoro per adempiere a diverse incombenze personali, tra le quali fare compere, recandosi dal fruttivendolo o al panificio, o ancora trascorrere ore presso private abitazioni per sbrigare impegni di natura privata. I servizi posti in atto hanno consentito inoltre  di documentare la condotta abitudinaria e continuata nel tempo, tanto da indurre i militari ad intervenire per arginare il dilagante fenomeno. Le  assenteiste sono state condotte presso i locali del Comando Stazione di Collesano, dove a seguito degli accertamenti di rito, sono state dichiarate in arresto per i reati di truffa e false attestazioni. Processate con rito direttissimo, nei loro confronti sono state disposte le misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.


PalermoPolizia blocca 2 ladri d’auto in azione. Gli agenti hanno sorpreso   Alfonso Maranzano 25enne già noto e Giovanni Buscemi 32enne incensurato, entrambi palermitani di viale Michelangelo, responsabili dei reati di furto, tentato furto aggravato in concorso su autovettura e ricettazione. Gli Agenti della Polizia di Stato appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, in servizio di controllo del territorio, intorno alle ore 02.30, nel transitare lungo la via Veronese, hanno notato a breve distanza 2 individui allontanarsi a bordo di una Fiat Punto, a fari spenti. I sospetti sono stati tempestivamente raggiunti, bloccati ed identificati.  I  due giovani, tradendo una certa ansia ed insofferenza al controllo, hanno provato a giustificare la loro presenza in zona, riferendo di cercare oggettistica da rivendere al mercato di Ballarò e che l’auto su cui stavano viaggiando fosse stata prestata loro da un non precisato conoscente. La vettura su cui sono stati sorpresi, ad un controllo in banca dati, è risultata oggetto di furto: e presentava  evidenti segni di effrazione ed il cilindretto di accensione manomesso; al suo interno sono state rinvenute, inoltre, n.9 batterie per auto ed alcuni attrezzi atti allo scasso.  Altre pattuglie, nel frattempo sono intervenute, dopo un’accurata perlustrazione della zona interessata dall’intervento, hanno scoperto altri 2 mezzi “visitati” dai due topi d’auto: la prima, una fiat 600, presentava entrambi i cilindretti delle portiere forzati, il cofano aperto e la batteria spostata dalla sua sede, con i cavi di collegamento ai morsetti recisi; la seconda autovettura, una fiat Punto, oltre ai cilindretti delle portiere e l’alloggiamento dell’autoradio danneggiati, risultava priva della batteria. Buscemi ed  Maranzano, alla luce di quanto accertato, sono stati dichiarati in arresto per i reati di furto e tentato furto aggravato in concorso e denunciati per il reato di  ricettazione.  


Palermo – Carabinieri bloccano 2 borseggiatori in azione su turista. I militari della Compagnia San Lorenzo hanno tratto in arresto due individui P.M. 50enne e G.D. 34enne, colti in flagranza del reato furto con destrezza. I  tutori dell’ordine durante un servizio di controllo nel mercato rionale nei pressi di via Montepellegrino, finalizzato al contrasto dei borseggi, hanno notato due soggetti che seguivano un turista, affascinato dalla bancarelle. I malfattori, con atto fulmineo, hanno estratto dallo zaino il libretto postale all’ignaro turista. L’intervento immediato dei Carabinieri ha permesso di riconsegnare la refurtiva e di arrestare i due borseggiatori. I ladri, dopo il rito direttissimo  sono stati sottoposti rispettivamente alle misure di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ed arresti domiciliari.

Palermo – Carabinieri bloccano, multano ed allontanano 4 parcheggiatori abusivi. I militari della Compagnia San Lorenzo  e la polizia municipale, hanno  svolto un servizio di controllo del territorio a Mondello, Arenella ed Uditore finalizzato al contrasto del fenomeno dei parcheggiatori abusivi. I  tutori dell’ordine hanno sanzionato 12 persone impegnate a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo. I militari hanno applicatola recentissima riforma nel settore, avvenuta con legge nr. 48 del 2017 che ha introdotto speciali misure volte a rafforzare e tutelare la sicurezza delle città, la vivibilità ed il decoro dei territori. I trasgressori hanno subito la contestazione amministrativa che ammonta a 1000 euro, con la confisca obbligatoria delle somme percepite. I 4 soggetti hanno anche ricevuto notifica  d’ordine d’allontanamento: infatti gli articoli 9 e 10 della legge in materia prevedono il potere di allontanamento dalla zona, nonché il divieto di accesso alla stessa, per un tempo massimo di 48 ore, e  riguarda i parcheggiatori abusivi trovati a svolgere l’illecita attività in aree interne o nelle pertinenze delle infrastrutture adibite al trasporto pubblico locale.   un extracomunitario senza fissa dimora e non in regola sul territorio era tra i parcheggiatori sanzionati e nei suoi confronti è stato emesso il decreto di espulsione dal territorio nazionale.


(ascolta intercettazioni)

Palermo -   Polizia e GdF eseguono 34 misure cautelari per Mandamento Brancaccio. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Palermo, di mattina, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, hanno proceduto, in Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria, all’esecuzione di 34 misure cautelari personali nei confronti di 17 esponenti del Mandamento mafioso di Brancaccio e di altrettanti loro complici, nonché al sequestro di 42 aziende, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro.  Tra i soggetti destinatari di custodia cautelare in carcere si annovera Pietro TAGLIAVIA, ritenuto capo del mandamento di Brancaccio e della famiglia di “Corso dei Mille”, attualmente ai domiciliari. Il personaggio in tale veste, avrebbe presieduto al traffico di stupefacenti, al sostentamento dei detenuti e dei loro nuclei familiari attraverso la gestione della cassa comune, al sistema delle estorsioni attuate sul territorio di riferimento, alla gestione, tramite compiacenti prestanome, di un ramificato gruppo di imprese - operanti sul territorio nazionale principalmente nel settore della commercializzazione degli imballaggi industriali (c.d. “pallets”) - nonché del gioco del lotto abusivo nel mandamento da lui controllato.  Polizia e  Guardia di Finanza hanno ricostruito l’intero organigramma delle famiglie mafiose appartenenti al mandamento, definendo ruoli e competenze di ciascun associato e, in particolare, individuando gli elementi di vertice.Gli investigatori ritengono   spiccare le figure di Claudio D’AMORE, Bruno MAZZARA e Giuseppe LO PORTO, tutti fidati collaboratori di TAGLIAVIA; Francesco Paolo CLEMENTE, Francesco Paolo MANDALA’, Gaetano LO COCO incaricati del controllo delle numerose aziende, tutte intestate a prestanome, utilizzate per realizzare le frodi di natura fiscale, conseguendo il monopolio regionale e una posizione dominante nel restante territorio nazionale nella commercializzazione degli imballaggi industriali; Giuseppe CASERTA e Cosimo GELOSO, rappresentanti della famiglia di “Brancaccio”; ed infine Giuseppe MANGANO, Giuseppe DI FATTA e Antonino MARINO, titolati rappresentanti della famiglia “Roccella”. Le investigazioni, eseguite in stretto coordinamento dalla Squadra Mobile e dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, hanno consentito di fare luce su numerosi episodi di minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti della cosca di Brancaccio. Gli investigatori hanno ricostruito decine di estorsioni perpetrate ai danni sia di imprese edili impegnate in importanti lavori di ristrutturazione sia di piccole attività commerciali storicamente attive nel territorio sul quale la consorteria esercita il proprio dominio.  Le forze dell’ordine hanno documentato come i rappresentanti del sodalizio mafioso, da prassi, abbiano voluto esibire il prestigio e fornire dimostrazione della forza anche in occasione di una delle ricorrenti feste rionali, autorizzando l’installazione di stand espositivi e monopolizzando i guadagni. Le indagini hanno evidenziato che nei casi in cui le vittime abbiano cercato di resistere alle pressioni degli associati non siano mancate le violente ritorsioni, che hanno trovato manifestazione in incendi di intere attività commerciali, in episodi di violenza privata e in danneggiamenti di notevole entità. Le indagini hanno permesso di dimostrare anche la disponibilità di armi in capo agli associati, i quali, in diverse occasioni, hanno dato prova di poterne fare uso all’occorrenza. Gli inquirenti ritengono che Pietro TAGLIAVIA, direttamente o per mano dei suoi più fidati collaboratori, abbia fornito costantemente la prevista assistenza economica a favore dei carcerati, dimostrata chiaramente, oltre che dalle attività tecniche, anche dal sequestro di un registro riportante tutte le somme versate a favore dei singoli detenuti. La strutturata attività di indagine ha altresì permesso di dimostrare il totale controllo, da parte dell’associazione, di un “gruppo imprenditoriale”, distribuito su diverse Regioni ma particolarmente radicato in Sicilia e Toscana, il quale, sistematicamente ed in forma organizzata, ha presieduto ad una molteplicità di reati tributari, in particolare utilizzando fatture false per decine di milioni di euro. Le aziende in questione, anche attraverso continui mutamenti degli organi societari e delle compagini imprenditoriali, si sono inoltre sottratte agli accertamenti del fisco ed alla coattiva riscossione delle imposte accertate in seguito a verifiche fiscali, arrivando a sviluppare complessivamente volumi d’affari annui, in relazione alle vendite effettivamente operate, per oltre 50 di milioni di euro, “foraggiando” senza soluzione di continuità la cosca mafiosa di riferimento, destinataria finale dei proventi derivanti dalla vendita degli imballaggi industriali, di fatto incassati senza il versamento di imposte. Il gruppo di imprese facente riferimento al mandamento mafioso ha, così, potuto prosperare e guadagnare posizioni di mercato a discapito degli operatori corretti, diventando uno dei leader nazionali del settore, anche in virtù dei prezzi particolarmente concorrenziali praticati.   Polizia di Stato e  Guardia di Finanza, nel corso delle operazioni, hanno proceduto, rispettivamente, al sequestro di numerosi veicoli ed autoveicoli utilizzati per la commissione dei reati contestati, nonché delle aziende riconducibili agli esponenti arrestati.


Palermo Carabinieri arrestano trafficante internazionale beni archeologici. I militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Nucleo di Palermo hanno arrestato un ricercato a livello europeo, responsabile di traffico internazionale di beni archeologici siciliani. I militari presso l’aeroporto di Roma Fiumicino, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese (PA), hanno arrestato un 50enne, italiano residente a Monaco di Baviera, di origini niscemesi, indagato per associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di beni archeologici. L’arresto si inserisce nell’ambito dell’Operazione “Himera” che, a maggio del 2016, ha portato all’esecuzione di 3 misure cautelari personali, la denuncia di 22 persone ed il sequestro di oltre 400 reperti di epoca greca e romana. Le indagini del Nucleo TPC di Palermo, coordinate dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, sono state avviate nel 2014, a seguito di un intenso fenomeno di scavi clandestini presso l’area archeologica di “Himera”, in località Buonfornello. Il lavoro investigativo ha permesso ai carabinieri di far luce su una complessa rete criminale, in grado di gestire tutte le fasi del traffico illecito: dagli scavi clandestini in vari siti siciliani, all’esportazione illecita (tramite “corrieri”) in Germania dove i beni, attraverso vari espedienti che ostacolavano l'identificazione della loro provenienza delittuosa, venivano rivenduti. Il personaggio, che svolgeva la funzione di “corriere” nell’ambito del sodalizio, in quanto non rintracciabile in territorio italiano, è stato destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese (PA).  Le  risultanze investigative del Nucleo TPC di Palermo ed il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, hanno permesso la localizzazione  del soggetto e procedere all’estradizione in Italia. Il  “corriere”,  espletate le formalità dell’arresto appena giunto sul territorio nazionale, è stato condotto a Niscemi (CL), in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria siciliana. Le indagini all’estero proseguono per il recupero dei beni illecitamente esportati dal territorio nazionale e per l’individuazione degli ulteriori complici dell’organizzazione.


Palermo CC, preso Pusher  e 800 g. hashish. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa e della Stazione di Monreale hanno bloccato il palermitano S.D.P. 27enne, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I militari dell’Arma hanno notato che il giovane aveva posato un pacchetto di sigarette in una fioriera. Gli investigatori, appena recuperato il contenitore hanno trovato al suo interno 15 dosi di sostanza stupefacente del tipo hashish da 1 grammo l’una. La perquisizione domiciliare eseguita successivamente ha consentito di rinvenire ben 7 panetti di hashish da 100 grammi l’uno e 1 barattolo contenente sostanza stupefacente dello stesso tipo, divisa in dosi di peso diverso, per un totale di 123 grammi, oltre al bilancino di precisione e 3 taglierini intrisi di sostanza stupefacente. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il regime degli arresti domiciliari;  in attesa del giudizio di convalida al Gip. Il Giudice in quella sede ha convalidato l’arresto e disposto la misura degli arresti domiciliari.


PalermoScuterista all’alt investe Poliziotto, CC ed agenti lo bloccano. Agenti  della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. Brancaccio e militari  dell’aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Misilmeri, di sera, hanno tratto in arresto per resistenza a P.U. il palermitano William BRUNO  29enne e denunciato in stato di libertà L.G., 16enne.  Una  Volante della Polizia, intorno a mezzanotte, in servizio di prevenzione e controllo del territorio, in piazza Figurella, a Villabate, si è accostata ad una pattuglia dell’Arma Carabinieri che stava effettuando un posto di controllo. I  Militari , in quel frangente, hanno intimavano “l’Alt “ ad un ciclomotore con a bordo 2 persone, ma il conducente, dopo una brusca frenata, ha effettuato una repentina e pericolosa inversione ad “U” tentando di eludere il controllo e scappando per piazza Figurella, in controsenso. Il  ciclomotore, nell’effettuare  la manovra è finito per rovinare per terra. I  due giovani sono stati raggiunti da un Agente e da un Militare, ma i 2 maldestri sono riusciti a rialzare il ciclomotore ed a riprendere la marcia.  William Bruno, durante questo ennesimo tentativo di fuga alla guida del ciclomotore, ha investito il Poliziotto che si era posto davanti al mezzo per impedire che si dileguasse, ma ha perso il controllo del ciclomotore ed è stato definitivamente bloccato, insieme al suo complice.


Palermo - Reali Olanda, re Gugliemo e regina Maxima a Palermo. Il presidente Crocetta ed il sindaco  Orlando hanno accolto la coppia  reale d’Olanda che si trova in Sicilia per visitare Palermo. Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ed il sindaco Leoluca Orlando,  stamane si sono recati in aeroporto al Falcone e Borsellino di Palermo. I  reali di Olanda : Re Gugliemo e la regina Maxima, sono in tour nell'ambito di un giro italiano di 4 giorni. Il  presidente Rosario Crocetta ha detto : “La visita non ha il solo scopo di conoscere la città ma anche quello di studiare il modello di accoglienza degli immigrati che viene praticato in Sicilia e che è apprezzato in tutta Europa. Alla coppia reale il più cordiale  benvenuto nell'isola più bella del mondo, manifestando la gioia e l'onore per  la presenza degli illustri ospiti”. 


Palermo - In spiaggia a spasso con arma bianca, CC 1 denunciato. La  Compagnia Carabinieri di Palermo San Lorenzo con l’avvio della stagione balneare, ha incrementato i controlli, soprattutto sulle spiagge e sulle maggiori vie di comunicazione della giurisdizione. I militari, nel pomeriggio di ieri, hanno  predisposto un servizio straordinario, con scenario di riferimento le spiagge di Mondello e Valdesi. Un 58enne è stato denunciato perché andava a spasso con un coltello di genere proibito, del quale non ha saputo fornire spiegazioni sul possesso. I militari hanno poi controllato e sanzionato ben 7 venditori abusivi, 3 italiani e 4 stranieri, poiché intenti al commercio senza le autorizzazioni previste. I 7 personaggi  sono stati sanzionati, per un totale di  5.778 €, sequestrati mezzi ed attrezzatura per il commercio. 5 gestori di altrettanti esercizi commerciali, sono stati invece sanzionati per occupazione abusiva del suolo pubblico: nelle attività commerciali di ristorazione e bar, non rispettavano i limiti autorizzativi. 2 parcheggiatori abusivi, sorpresi ad effettuare l’attività nei pressi delle spiagge sono stati multati. I controlli continueranno, al fine di garantire un’estate tranquilla ai cittadini ed ai tanti turisti presenti.


Palermo Carini, intitolata  strada  a  carabiniere Cutietta caduto in guerra. La  locale sezione dell’associazione nazionale carabinieri, nel 75esimo anniversario del sacrificio del soldato carinese ha proposto all’amministrazione comunale d’intitolare una strada di Carini al carabiniere Giuseppe Cutietta. Il militare era nato a Carini il 31 Gennaio 1910 ed è caduto sul campo di battaglia a Qukes (Albania) il 13 Aprile 1941, nell’adempimento del proprio dovere, durante gli eventi bellici del secondo conflitto mondiale. Le  Associazioni Militari state invitate alla manifestazione: Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Nazionale Marinai D’Italia, Associazione Nazionale Finanzieri D’Italia, Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, un invito speciale  all’Associazione SiciliAntica della sede di Isola delle Femmine per le ricerche storiche delle due guerre mondiali effettuate dal presidente Agata Sandrone. Il raduno si è svolto davanti al Palazzo comunale di Carini.  Un  corteo si è snodato fino al monumento dei caduti con una  cerimonia e deposizione di una corona.  La  santa Messa è stata celebrata in chiesa Madre dall’arcivescovo Michele Pennisi. La  scopertura della lapide toponomastica lungo la strada statale 113, con la  partecipazione della fanfara del 12° Battaglione Carabinieri Palermo ha concluso la manifestazione.


PalermoTenta forzare edicola: CC, 1 inseguito e preso. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno bloccato Fabio La Mattina 34enne, nato e residente a Palermo con l’accusa di tentato furto. I Carabinieri, su richiesta della locale Centrale Operativa, si erano portati in via Principe di Villafranca dove hanno sorpreso La Mattina mentre stava tentando d’introdursi nell’edicola ubicata nella stessa via forzando la porta d’ingresso in vetro blindato dell’esercizio commerciale. Il personaggio   viste  le “Gazzelle” ha tentato la fuga ma  dopo un breve inseguimento in via Catania è stato bloccato dai militari ed identificato. La Mattina, dopo le  formalità di rito, è stato accompagnato presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Il soggetto, dopo la convalida dell’arresto  è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.


Palermo Agenti bloccano 2 fratelli per contrabbando 90 kg tabacchi. La Polizia di Stato ha tratto in arresto 2 fratelli, palermitani già noti,  Matteo  28enne ed Antonino BIONDO 25enne colti nella flagranza del reato di detenzione di tabacchi lavorati esteri privi del sigillo dei Monopoli di Stato. Gli Agenti della Squadra Mobile di Palermo, nell’ambito di mirate attività investigative all’interno del popolare quartiere Zen, hanno sorpreso  Antonino Biondo a vendere su un banchetto di legno alcune stecche di sigarette estere prive del sigillo dei Monopoli di Stato, mentre altre stecche erano adagiate in sacchetti di plastica sul selciato. I poliziotti, successivamente hanno sottoposto a perquisizione anche l’abitazione, dove, abilmente occultate, sono state rinvenute ulteriori 78 stecche di “bionde”, anch’esse prive dei previsti sigilli, per un totale complessivo, comprese quelle che il personaggio vendeva in strada, di oltre 30 Kg. Gli agenti nell’ambito delle stesse attività, hanno deciso di effettuare un altro controllo presso l’abitazione del fratello Matteo Biondo, già noto per analoghi episodi di contrabbando di sigarette. I tutori dell’ordine, nell’abitazione, nascoste in alcuni borsoni, valigie e sacchetti,  hanno rinvenuto 296 stecche di sigarette estere di varie marche, prive del sigillo dei Monopoli, per un peso complessivo di circa 60 chilogrammi. I  due fratelli alla luce di quanto emerso, sono stati tratti in arresto per il reato di detenzione di tabacchi lavorati esteri privi del sigillo dei Monopoli di Stato e condotti presso gli Uffici della Squadra Mobile per gli adempimenti di rito.  Le sigarette rinvenute, per un peso complessivo di oltre 90 Kg, venivano poste sotto sequestro.


Bagheria PA –   CC preso liberiano con eroina: valore 400mila €. I militari della Stazione di Bagheria hanno tratto in arresto  Peter KEVIN 46enne cittadino liberiano,  per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I controlli continui dei Carabinieri sono stati finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti. Le risultanze investigative raccolte dai militari hanno permesso di individuare il soggetto in una zona di Palermo dove era solito cedere sostanza stupefacente. Il personaggio, sentendosi braccato, ha tentato la fuga cercando di liberarsi di 4 ovuli che contenevano sostanza stupefacente. I militari hanno recuperato circa 60 grammi di eroina che  avrebbero fruttato sul mercato oltre 400mila € di guadagno. Un’accurata perquisizione ha permesso di rinvenire anche una quantità di 3 grammi di marijuana ed una somma contante di circa 1000, verosimile provento dell’attività. Le operazioni di identificazione hanno permesso di verificare che lui era destinatario di un provvedimento degli arresti domiciliari emesso dal Tribunale di Palermo nel 2014, per reati concernenti l’ambito degli stupefacenti; mai notificato all’interessato che, da allora, aveva fatto perdere le sue tracce. Il soggetto, non avendo inoltre ottemperato ad un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Prefetto di Palermo, è stato deferito all’ Autorità Giudiziaria. Kevin Peter  è stato tradotto presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed in attesa dell’udienza di convalida.


Palermo - Coltiva marijuana ai domiciliari a Brancaccio: 1 in manette. Si tratta di Salvatore Ciprì 29enne palermitano, costretto in regime di detenzione domiciliare, nella sua abitazione in zona  Brancaccio, il quale ha finito con l’arresto il tentativo di botanica “fai da te”.   Agenti della Polizia di Stato, stanotte  durante un controllo effettuato nell’abitazione del personaggio, per verificarne la presenza, hanno colto un acre ed inconfondibile odore di sostanza stupefacente che ha consigliato loro di approfondire il controllo. I  poliziotti del Commissariato di P.S. “Brancaccio”, seguendo il forte odore, hanno raggiunto il camerino dell’abitazione, confinante attraverso una parete in carton gesso, con un vano che ospitava 6 vasi con relativi arbusti di marijuana, alti metri 1,60, cadauno e tutta l’attrezzatura necessaria alla coltivazione ed allo sviluppo della piccola serra indoor. Ulteriori controlli hanno portato gli agenti a scoprire come l’abitazione del soggetto, insieme ad altre due unità dello stesso edificio, riconducibili a congiunti del Ciprì, fossero allacciate abusivamente alla rete elettrica pubblica. L’allaccio era stato occultato sotto traccia muraria a sua volta celata da uno strato in cemento e ricoperto da intonaco colorato. Le piante e l’attrezzatura sono state sequestrate, Ciprì è stato tratto in arresto ed i due congiunti denunciati a piede libero. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.


Palermo -   Polizia blocca 2 fratelli “topi” d’auto in fuga. Agenti appartenenti al Commissariato di P.S. “Oreto - Stazione” hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due  palermitani, Z.R. 22enne e Z.S. 36enne, ritenuti responsabili del reato di furto aggravato in concorso. I poliziotti, intorno a mezzanotte, transitando per via Oreto, hanno notato un’autovettura Fiat 500, con a bordo due individui il cui guidatore, alla vista della pattuglia di Polizia ha dapprima rallentato repentinamente, per poi riprendere la marcia. La  manovra ha insospettito gli agenti che  hanno deciso di effettuare un controllo, intercettando la vettura in via Mortillaro. I tutori dell’ordine hanno fermato il veicolo, ed i due occupanti hanno tentato di guadagnare la fuga abbandonando l’auto. I sospetti  sono stati subito raggiunti e bloccati dai poliziotti. 1  dei due, in quel frangente, ha cercato di disfarsi di un oggetto metallico che, prontamente recuperato, è risultato essere una chiave alterata, il cosiddetto “spadino”, utilizzato per aprire le auto. Il  controllo sulla Fiat 500, ha permesso di appurare come la serratura lato guida ed il bloccasterzo fossero stati forzati. I due fratelli, in un primo momento hanno riferito di avere avuto l’auto in prestito da alcuni parenti, ma davanti all’evidenza dei fatti ed incalzati dalle domande degli agenti, hanno ammesso di averla rubata pochi minuti prima del controllo, in via  Silvio Boccone, dove si trovava regolarmente parcheggiata. La chiave alterata è stata posta sotto sequestro e i due fratelli dichiarati in arresto.


Palermo –  Operazione Fondali puliti a Isola delle Femmine. Le squadre hanno  recuperato: pneumatici, reti abbandonate, bottiglie di plastica e tanto altro, che sono stati successivamente differenziati e trasportati all’isola ecologica. SiciliAntica, Lega Ambiente, Explora , Asci Associazione Scout, Giornale di Isola , Rifiuti e Spreco Zero, Isola del Vento Vela, Diving J. Cousteau, Diving Dreams, Enpa, Guardia Costiera Ausiliare, Liberi Tutti, Isolnautica, Tecnomare, Cogepa Consorzio Pesca Artigiana, Area Marina Protetta Capo Gallo, Pescatori di Isola delle Femmine hanno preso parte alla manifestazione. La  Capitaneria di Porto di Palermo ha collaborato all’attività. Il riscontro   è stato grande per impatto sociale nell’Operazione “Fondali puliti” promossa dal Comune e dalle associazioni locali.  I Volontari e le squadre di sub si sono impegnati sabato 22 aprile per la pulizia dei fondali del porto di Isola delle Femmine, gli scali di alaggio e la scogliera tra il mercatino del pesce e punta Parato. I volontari si sono ritrovati alle 8 del mattino a piazza Pittsburgh dove era stato fissato il campo base.Tutti  i gruppi che hanno partecipato all’iniziativa sono stati premiati al termine delle operazioni di pulizia.


Palermo -   Donna 72enne enne trovata morta insanguinata, indagini CC Bagheria.  Una  telefonata è giunta di mattina intorno alle 10.10 alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Bagheria : una donna ha chiesto l’intervento dei militari dell’Arma in un condominio di via Salvator Rosa. I  Carabinieri, giunti nell’appartamento in questione, hanno trovato una 72enne senza vita, riversa a terra tra evidenti tracce ematiche. A seguito delle immediate indagini, supportate dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo, i Carabinieri della Compagnia di Bagheria dopo aver ascoltato i vari testimoni e condomini, hanno condotto in caserma un uomo per ulteriori accertamenti.


Palermo -  CC trovano deposito droga allo ZEN. Una  pattuglia di motociclisti del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Palermo, impegnata nella tarda mattinata in un servizio di controllo del territorio, transitando in una traversa di via Agesia di Siracusa, ha notato una porta di metallo del sottoscala di una palazzina, parzialmente aperta. I Carabinieri insospettiti sono andati a controllare, scoprendo che su di un ripiano erano poggiate: 30 stecche di hashish del peso complessivo di 70 grammi, 28 dosi di marijuana del peso di 40 grammi, 1 busta contenente marijuana del peso di 25 grammi, 2 involucri contenenti 10 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento ed il taglio delle dosi ed 1 bilancino di precisione. Tutta la sostanza stupefacente è stata posta sotto sequestro, ed inviata al Laboratorio Analisi Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo per le analisi qualitative e quantitative.


 

Palermo -   Carabinieri ed agenti ammanettano un pusher in stazione. Si tratta di C.G. 21enne cefaludese. I  militari della locale Stazione ed   i poliziotti del Commissariato di P.S. della cittadina, sabato scorso, 18 febbraio, presso la locale stazione ferroviaria, hanno tratto in arresto,  C.G. per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il   giovane, dopo essere sceso dal treno regionale proveniente da Palermo, accortosi della presenza di Carabinieri e Poliziotti nei pressi dell’uscita principale, aveva tentato di allontanarsi dalla stazione ferroviaria da un’uscita secondaria.  Militari ed Agenti insospettiti,  hanno,   raggiunto il 23enne ed a seguito della perquisizione personale hanno rinvenuto nella tasca dei pantaloni in tuta poco meno di una quarantina di grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish suddivisa in 15 dosi e, nella tasca della felpa, una “panetta” della medesima sostanza stupefacente del peso di circa gr. 90,00. Le  manette sono così scattate ai polsi del giovane cefaludese che, al termine degli accertamenti di rito e su disposizione del PM della Procura di Termini Imerese, è stato tradotto presso la Casa Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese.


PalermoCon corda a collo padre uccide figlio in lite. I carabinieri hanno trovato  Antonino ALU’ 61enne autista il quale ancora stringeva con forza una corda al collo del figlio Giuseppe 41enne, ormai morto.  Una  telefonata al 112 è giunta pochi minuti dopo le 14.00, l’interlocutore HA segnalato una lite furibonda in un appartamento in via Trapani ad Alimena (Pa). Una  pattuglia della locale Stazione Carabinieri è giunta immediatamente sul posto. Gli uomini dell’Arma entrati nell’appartamento, ed hanno trovato Antonino ALU’  mentre stava ancora stringendo con forza una corda al collo del figlio Giuseppe  il quale ormai era privo di vita. Il medico di guardia arrivato in via Trapani non ha potuto fare altro che constatare il decesso. I  Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo ed il medico legale sono giunti sul posto per gli accertamenti di legge.  L’autista Antonino ALU’ è stato immediatamente condotto negli uffici della Compagnia Carabinieri di Petralia Sottana ed è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Palermo CC, presi 3 catanesi che smerciavano soldi falsi. Si tratta di Cristian Camilo Todaro Melendez 31enne nato in Colombia, residente a Catania, Sarah Niceforo  20enne nata e residente a Catania e Luciano Alessandro Gatto 25enne nato e residente a Catania. I  Carabinieri della Compagnia di Petralia hanno bloccato tre persone con l’accusa di spendita ed introduzione nello Stato di monete falsificate. L’operazione è scattata dopo una segnalazione giunta al 112.   Un  commerciante ha avvertito i militari che 3 clienti, 2 soggetti ed 1 donna, avevano acquistato merce pagando in 2 negozi diversi, con banconote da 50 euro risultate essere false. Le ricerche erano scattate immediatamente. I tre malfattori sono stati fermati nei pressi dell’autostrada, vicino Alimena, comune nel quale avevano messo in circolo le banconote false, prontamente reperite e sottoposte a sequestro. Cristian Camilo Todaro Melendez, Sarah Niceforo e Luciano Alessandro Gatto   sono stati giudicati in sede direttissima presso il Tribunale di Termini Imerese che, dopo la convalida dell’arresto, ha disposto: per Sarah Niceforo la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e per Todaro Meledez e Gatto la misura dell’obbligo di dimora.


Palermo Intimidazione mafia a Di Matteo: solidarietà Musumeci. Il  presidente della Commissione Antimafia dell'Ars, Nello Musumeci ha dichiarato: ''Il magistrato Nino Di Matteo sappia che le istituzioni siciliane sono accanto a lui: la mafia stavolta non riuscirà a trovare compiacenze, come forse è accaduto nel '92'. Rivolgo un appello a tutte le parti politiche: in pochi mesi è la seconda volta che giunge notizia di un attentato per un magistrato antimafia, per questo non possiamo e non dobbiamo dividerci. Creare contrapposizioni su chi è più anti mafioso degli altri e su chi ha la coperta più bianca esposta al balcone non serve. Emarginiamo chi sbaglia, senza compiacenze e senza alcuna pietà, ma sulla legalità e sulla lotta alla criminalità organizzata evitiamo la ricerca del titolo a tutti i costi. La  debolezza della politica e l'incompetenza arrivista di certa classe dirigente sono linfa per l'associazione mafiosa che non vuole governi forti, ma istituzioni deboli da condizionare. Non possiamo permettere che i successi raggiunti dallo Stato negli ultimi anni vengano vanificati''. È stato un Collaboratore a rivelare:”Cosa nostra starebbe organizzando un attentato a Palermo, dove sarebbero già arrivati 15 chili di esplosivo”. La notizia sarebbe stata   data circa un mese addietro agli investigatori dal collaboratore legato al traffico di droga e ritenuto abbastanza attendibile. L’informatore non avrebbe fatto nomi, ma il maggiore indiziato è il pm del processo sulla trattativa Stato-mafia, Nino Di Matteo, al quale è stata rafforzata la scorta, con l'aggiunta di tre carabinieri del Gis, il Gruppo intervento speciale.


Realmonte   Universitaria e Comune solidali PM Di Matteo. L’iniziativa è stata della studentessa universitaria di giurisprudenza di Palermo, Gloria Di Mora che ha stimolato l'Amministrazione Comunale. La giovane ha ottenuto di poter   posizionare a palazzo municipale 2 cartelloni a sostegno del pm Nino Di Matteo dopo le minacce ricevute. Il cartellone "Realmonte a sostegno del Pm, Nino Di Matteo"  con sullo sfondo la Scala dei Turchi è stato collocato direttamente dal sindaco Piero Puccio e dalla studentessa universitaria.  Il  cartellone è stato posto davanti al Comune di Realmonte a sostegno del pm minacciato dalla mafia.


Palermo - Cammarata  guida ANCI Sicilia Diego Cammarata si era confermato sindaco di Palermo, avendo  battuto il diretto concorrente Leoluca Orlando .L’esponente del centro sinistra era senza dubbio il candidato più ostico avendo tra l’altro guidato dall'85 al 2000 quasi ininterrottamente la città di Palermo. La vittoria e riconferma a sindaco di Palermo di Diego Cammarata  non è stata  offuscata dalle accuse di brogli che erano state ipotizzati da Orlando. Le comunali di Palermo hanno registrato un record di partecipanti: 29 liste, 1.334 candidati al Consiglio comunale, 2.525 ai consigli circoscrizionali. Alta anche la percentuale di affluenza alle urne: 71,82%, con un aumento del 4,88% rispetto al 2001 e in linea con il dato complessivo della Sicilia, che è del 72,43%. Il sindaco Diego Cammarata (FI), è il pupillo di Gianfranco Micciché, sostenuto da 12 liste, ha conquistato circa il 54% dei consensi, staccando di dieci punti l'avversario. Il restante 2% viene distribuito ad Andrea Piraino (Italia di Mezzo), all'autonomista Massimo Costa e a Giovanni Zampardi (Forza nuova).