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 Aci CastelloCasa a luci rosse a Vico Oratorio, CC denunciata proprietaria.  I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Acireale (CT) hanno denunciato una donna, di 53 anni, per agevolazione e favoreggiamento della prostituzione. La signora, per incrementare il proprio budget, aveva locato vicino ai Faraglioni (assolutamente in nero)  un appartamentino in Vico Oratorio ad Acitrezza, nota frazione del comune di Aci Castello (CT), ad alcune donne, di origine italiana e rumena, che nell’alcova avrebbero intrattenuto ad arte numerosi clienti. Il tutto organizzato sulla bacheca on line “Catania Annunci” dov’erano riconoscibili attraverso alcuni nomi d’arte tra i quali “Angela”. I militari, nel corso delle indagini,  hanno accertato che le squillo, tra i 30 e i 40 anni,  chiedevano per ogni prestazione un cinquantina di euro e che settimanalmente versavano, nelle casse della proprietaria di casa,  250 euro esentasse. Ovviamente la casa è stata sequestrata.


MisterbiancoCC verificano inosservanza custodia domiciliare, 1 in carcere. I Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato, Giuseppe GIUFFRIDA 36enne, del posto,  in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere  emesso dal GIP del  Tribunale di Catania. Il giudice, sulla base di alcune informative dei CC, concernenti la ripetuta inosservanza delle prescrizioni imposte dal regime di custodia domiciliare cui era sottoposto, ha inasprito la misura cautelare ordinando la reclusione nel carcere di Catania Piazza Lanza.


Maletto  CTEtna, anziano disperso trovato dai Carabinieri. L’ansia del figlio Salvatore, preoccupato per il mancato rientro a casa dell’anziano padre 73enne, brontese è terminata alle 23:30. L’uomo verso le 18:30, non vedendo rientrare in casa il genitore, come d’abitudine, dopo aver cercato inutilmente di contattarlo telefonicamente (assenza di campo), si è presentato ai Carabinieri della Stazione di Maletto, denunciandone la scomparsa. Il padre si era recato,  al mattino, sul parco dell’Etna, in contrada Nave di Maletto, alla ricerca di funghi e castagne ed al calare del sole il figlio, non aveva ancora sue notizie. Le ricerche dell’uomo sono state immediate. Diverse  pattuglie dei Carabinieri, del Corpo Forestale e del soccorso alpino della Guardia di Finanza, si sono attivate in zona, raggiungendo le quote più elevate, sino a scandagliare il bosco a 1.800 metri di altezza. L’auto dell’anziano è stata trovata alle 21:30, primo segno che le ricerche erano state indirizzate nel verso giusto. I militari della Compagnia di Randazzo, in supporto a quelli di Maletto, nel frattempo, hanno provveduto al monitoraggio delle celle telefoniche (agganciate intorno alle 21:15) relative al cellulare in uso al disperso. Le  celle d’aggancio hanno consentito di avere la certezza che il disperso fosse vivo, giacché era in movimento in direzione di Randazzo. I militari di Maletto qualche ora dopo, hanno  recuperato il 73enne in area boschiva, a circa 6 chilometri dalla sua auto, infreddolito ma in buone condizioni di salute.   


Fiumefreddo Sicilia CT1 viola sorveglianza: ai domiciliari. I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in flagranza, il 46enne Salvatore BRUNETTO, del luogo, appartenente al sodalizio mafioso dei “Brunetto”, per violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale. Il soggetto, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, è stato sorpreso da una pattuglia dell’Arma in via Calvario mentre conversava con altri pregiudicati del luogo. L’arrestato, in attesa del giudizio per direttissima, è stato relegato ai domiciliari.


Mascali CT1 preso con cocaina. I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in flagranza,   Giuseppe TARDA 32enne, del posto,  per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I militari nell’ambito di una breve ma efficace attività info operativa hanno perquisito l’abitazione del soggetto rinvenendo e sequestrando 7 dosi di “cocaina”, già pronte per la vendita al minuto, del materiale utilizzato per il  confezionamento della droga, e 50 euro, verosimilmente il guadagno illecito del pusher. L’arrestato è stato trattenuto in camera di sicurezza   in attesa di essere giudicato per direttissima.


Acireale  CTTenta estorsione a genitori, 1 in manette. Padre e madre, erano esausti per l’ennesimo atto di violenza del figlio, ed hanno chiesto aiuto ai CC. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Acireale  hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza, un 29enne, del posto,  per tentata estorsione e danneggiamento. Neanche i due giorni passati in cella hanno ridestato in lui quel sentimento di amore e rispetto dovuto ai due anziani genitori. Il giovane, proprio il 25 ottobre scorso,  era stato arrestato dai CC (chiamati da un vicino di casa) e rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza, al culmine dell’ennesimo episodio violento, compiuto in danno dei   genitori per estorcergli del denaro.  Il GIP del Tribunale di Catania, dopo 48 ore, ne aveva  convalidato l’arresto e disposto la liberazione con l’obbligo di non avvicinarsi più alla loro abitazione  e comunque a mantenere dagli stessi una distanza superiore ai 100 metri. Il soggetto di sera, in barba alla prescrizioni imposte dal giudice, si è recato nuovamente in casa dei congiunti e dopo aver sfondato la porta d’ingresso li ha minacciati chiedendo 500 euro. Le vittime, ormai sfinite da anni di vessazioni di ogni genere,  hanno trovato la forza ed il coraggio di chiamare il 112 che ha inviato immediatamente sul posto l’equipaggio di una gazzella ed ha bloccato ed  arrestato l’energumeno. Il giovane  è stato rinchiuso di nuovo nel carcere di Catania Piazza Lanza.


Catania Carte di credito clonate: Polposta, 2 in manette.  Si tratta di : Angelo CASTELLI   52enne ed il rumeno Stefan ALEXANDRU ALIN  29enne. Agenti del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania hanno arrestato in flagranza di reato Angelo CASTELLI e Stefan ALEXANDRU ALIN,  poiché entrambi sono ritenuti responsabili di utilizzo fraudolento di carte di credito. Gli arrestati sono stati sorpresi da  uomini  della Polizia Postale in un esercizio commerciale, intenti a pagare beni del valore di alcune centinaia di euro, utilizzando carte di credito clonate. I poliziotti erano già sulle tracce dei 2 arrestati. I soggetti, la sera precedente l’arresto, avevano effettuato acquisiti, sempre utilizzando carte di credito clonate, presso un noto centro commerciale etneo. L’azione della Polizia è stata possibile grazie anche alla stretta collaborazione con le società emittenti le Carte, finalizzata alla repressione del fenomeno ed   elevare gli standard di sicurezza di utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento. Entrambi i soggetti sono stati reclusi presso la locale Casa Circondariale di Piazza Lanza.


Catania - 4 minorenni aspiranti rapinatori in azione: ammanettati.  La Polizia di Stato ha tratto in arresto 4 minorenni incensurati: S.K. 16enne; B.L. 16 enne; L.F. 16 enne; S.A. 14 enne; responsabili, in concorso tra di loro, del reato di rapina aggravata in danno di un giovane studente. La Squadra Mobile ha intensificato i servizi nella zona del centro cittadino al fine di evitare la commissione di reati contro il patrimonio quali furti, scippi e rapine. Un  giovane nel pomeriggio di domenica, all’interno della “Villa Bellini” era stato aggredito, malmenato e rapinato del telefono cellulare e di 10 euro, da quattro aspiranti malviventi giovanissimi, di cui uno armato di coltello. Poliziotti della Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” in servizio moto montato, hanno acquisito tutte le informazioni utili (vestiario, tratti somatici, colori degli abbigliamenti, etc.) al fine di rintracciare i giovani e si sono posti immediatamente alla ricerca dei maldestri. I tutori dell’ordine hanno  percorso via Etnea, ed all’altezza della Piazza Stesicoro, notato e fermato 4 ragazzi che corrispondevano alle descrizioni fisico – somatiche indicate dalla vittima. I sospetti sono stati perquisiti ed addosso ad S.K. è stato rinvenuto 1 coltellino con una impugnatura in legno di colore grigio ed 1 lama di circa 10 cm.  del quale  non sapevano fornire spiegazioni circa il possesso, più la somma di  10 € , esatto ammontare di quella rapinata al giovane studente. I 4 sono stati condotti in ufficio, ed hanno confermato di aver commesso la rapina e per tanto sono stati tratti tutti in arresto per il reato di rapina aggravata in concorso tra di loro. La  vittima,  ha riconosciuto senza ombra di dubbio i quattro ed ha avuto la restituzione del maltolto i dieci euro rapinati. Il  telefono non è stato rinvenuto in quanto i quattro hanno riferito di averlo venduto ad un extracomunitario che non sapevano indicare. I 4,   dopo le incombenze di rito sono stati condotti presso il Centro di Prima Accoglienza a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Numerosi sono stati i controlli di giovanissimi a bordo di ciclomotori ed in gruppo,  5 dei quali sono stati denunciati per guida senza patente. I tutori dell’ordine hanno   sequestrato 5 ciclomotori.


PalagoniaDroga, 4 anni in carcere.  I Carabinieri della Stazione di Palagonia hanno arrestato Giuseppe RUSSO, 33enne, del luogo, su ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Caltagirone. Il personaggio, già agli arresti domiciliari per altra causa, dovrà scontare un pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione e pagare una multa di 18 mila euro poiché ritenuto colpevole dei reati di detenzione di armi e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, commessi a Palagonia e Ramacca nel settembre 2012.L’arrestato è stato associato nel carcere di Caltagirone, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Maniace   -   CC, 1 preso combustione illecita di rifiuti. Carabinieri della Stazione di Maniace nella tarda serata hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Catania un 51enne, operaio forestale. Il soggetto, credendo di agire indisturbato, in Contrada Porticelli, in area boschiva ha dato alle fiamme rifiuti solidi urbani, di probabile provenienza domestica. Una pattuglia dei Carabinieri, in servizio perlustrativo, ha notato il fumo provenire dalla boscaglia e si portata in zona per appurare quanto stava accadendo.  Il  51enne è stato sorpreso intento ad alimentare il rogo, con grave pericolo per la natura e la salute dei cittadini. Il soggetto è stato denuncialo così per combustione illecita di rifiuti, nuovo delitto introdotto nel febbraio del 2014 in seguito all’emergenza rifiuti in Campania.


Acireale Chiesto pizzo: 65000€, CC 1 in carcere. Si tratta di Antonino Francesco MANCA, 36enne. Carabinieri della Compagnia di Acireale nella mattinata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di Antonino Francesco MANCA,   soggetto già noto alle forze dell’ordine. L’accusa a carico dell’arrestato è di tentata estorsione in concorso. I  militari dell’Arma a seguito delle denunce ricevute, hanno condotto un’attività investigativa acquisendo inequivocabili indizi di reità nei confronti del soggetto.  L’estortore aveva fatto recapitare nel gennaio scorso al titolare di un’attività commerciale 1 busta contenente 1 biglietto dal chiaro tenore estorsivo, con il quale  richiedeva al gestore dell’esercizio una somma di 65.000 euro. Le indagini sono ancora in corso per individuare eventuali complici nell’evento criminoso.  L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Belpasso  CTCC catturano ricercato, è ritenuto dei Santapaola-Ercolano. Davide SEMINARA, 36enne, nel luglio scorso, era sfuggito alla cattura nell’ambito dell’operazione “Forte Apache”, della Squadra Mobile della Questura di Catania. I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania, ieri notte, a conclusione di un’attività info-operativa, lo hanno catturato nella frazione di Piano Tavola del comune di Belpasso. L’arrestato è stato associato al carcere di Catania Bicocca.


 PaternòArmi e droga in ovile. I Carabinieri della Compagnia di Paternò hanno arrestato, in flagranza, Giuseppe TILENNI SCAGLIONE, bracciante agricolo di 27 anni, per detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, alterazione di armi, ricettazione  e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Gli uomini dell’Arma, a conclusione di un’attività info investigativa, con il prezioso ausilio delle unità cinofile del Nucleo di Nicolosi, hanno perquisito l’ovile gestito dal giovane, ubicato in Contrada PORRAZZO, agro di Paternò,  dove sono stati rinvenuti e sequestrati:  1 pistola marca “CZ” calibro 7,65 priva di matricola, pronta all’uso con il colpo in canna,  in ottimo stato di conservazione,  1 fucile automatico Pietro Beretta modello A300 cal. 12 con le matricole del castello e della canna abrase, in ottimo stato di conservazione, 1 fucile automatico Pietro Beretta modello  A-M-301 cal. 12 magnum,  con le matricole del castello e della canna abrase, in ottimo stato di conservazione, 1 grammo di cocaina e 10 grammi di marijuana, già suddivise in dosi,  2 bilancini di precisione e vario materiale utilizzato per il confezionamento della droga. L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.




ULTIMORA 2014









Ultimora    ott. 2014


 

Catania - Corte Assise Appello presidente Russo, omicidio Benvenuto: assolto Briganti, tesi difensiva avvocato Santi Terranova. E’ stata legittima difesa. La Corte di Assise d'Appello di Catania, presidente Russo, nei giorni scorsi, ha assolto Umberto BRIGANTI, agricoltore 57enne di Francofonte, dalla contestazione di omicidio volontario ai danni di Salvatore Benvenuto, 60enne detto Ciatuzzu, netturbino  di Francofonte. Il fatto di sangue avvenne il 7 luglio 2006 nelle campagne in contrada Masireschi, in territorio di Francofonte. Secondo la ricostruzione la vittima era intervenuta, con un personaggio noto alle forze dell’ordine, della zona, tale Gino MALLIA, per perorare la causa di Salvatore DRAGO che aveva un contenzioso legato alla compravendita di un agrumeto con il nipote dell'omicida Gesualdo Briganti. La disputa di natura finanziaria tra il Briganti ed il proprietario terriero in ordine alla compravendita di appezzamento di terra per il quale l'imputato aveva già pagato soltanto una parte della caparra precedentemente concordata sarebbe stato l’elemento scatenante. Il mancato rispetto degli accordi aveva indotto il proprietario terriero a ritenere nullo l'atto di compravendita, ma la sua decisione fu aspramente contestata dal Briganti, il quale se in torto per non avere onorato gli impegni presi, non voleva perdere quello che lui riteneva un giardino. Alla fine della fallita trattativa  proiettili sfiorarono Umberto Briganti che, pur se terrorizzato per essere un facile bersaglio, si gettò a terra e strisciando raggiunse la cuccia del cane, dal cui interno prelevò un fucile. Caricata l'arma, Briganti esplose fucilate in direzione del  posto da dove erano partiti i colpi di pistola. Impugnando il fucile il Briganti si avvicinò alla parte in cui erano partiti i colpi di pistola e scoprì a terra il Benvenuto, che stava sanguinando. Briganti ed altri due suoi congiunti si prodigavano a soccorrere Benvenuto, e l’accompagnarono all'ospedale di Lentini. I  medici constatarono la morte. Briganti, arrestato dai Carabinieri dopo una settimana di latitanza, raccontò immediatamente di avere ucciso per legittima difesa, ma nessuno gli diede credito, se non l’avvocato Santi Terranova. La Corte di Assise d'Appello di Catania, ha definitivamente accertato, con l'esito del giudizio di secondo grado, che la vittima, prima di essere raggiunta da un unico colpo di fucile esploso da Umberto Briganti, aveva sparato 1 colpo di pistola probabilmente nei confronti di quest'ultimo. I Giudici aretusei in primo grado, avevano inflitto a Umberto Briganti la condanna a 18 anni di reclusione denegando la scriminante della legittima difesa per “avere l'imputato generato una situazione di pericolo predisponendosi a respingere un eventuale attacco del Drago”. La tesi difensiva proposta dall'Avvocato Santi Terranova è stata definitivamente accolta dalla Corte di Assise d'Appello ravvisandosi chiaramente nel comportamento del Briganti i caratteri della legittima difesa che ha consentito l'emanazione di una sentenza pienamente assolutoria.


CataniaCC, 3 fratelli  fermi per omicidio a Librino. Si tratta di : : Antonino 42enne , Michele 38enne e Davide 23enne  CELSO. I militari dell’Arma  stanno ancora svolgendo   indagini per delineare il quadro dell’omicidio ed il movente.I militari dell’Arma di Catania hanno eseguito 3  fermi, nell’ambito dell’attività investigativa condotta a seguito dell’omicidio di Daniele Massimiliano Di Pietro 39enne avvenuto ieri nel quartiere Librino in Viale Bummacaro 9. Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Catania, titolare del fascicolo, dott.ssa Marisa Teresa Scavo, che ha proceduto agli interrogatori degli arrestati aveva imposto  lo stretto riserbo sulle loro generalità. Catania -  Colpi di pistola a Librino, ucciso Daniele Massimiliano Di Pietro 39enne.  I killer hanno atteso la vittima  che stava facendo ritorno a casa al civico 9 di viale Bummacaro. Daniele Massimo Di Pietro era a bordo di uno scooter ed erano appesa trascorse le 15.00, quando è stato affrontato dai sicari. I militari dell’Arma dei carabinieri della stazione di Fontanarossa di sono portati sul posto per gli accertamenti ed hanno ricostruito il delitto. Sembra che i killer abbiano inseguito la vittima che avendo compreso quanto stava accadendo, stava tentando di fuggire per salvarsi. Il tentativo di nascondersi tra le auto da parte della vittima predestinata sarebbe stato vano, poiché i killer hanno agito con fredda determinazione investendo con un fuoco di piombo Daniele Massimiliano Di Pietro, caduto al suolo crivellato di colpi. Alcuni passanti avrebbero notato il corpo della vittima per terra e dato l’allarme. L’ambulanza giunta sul posto ha trasferito il poveretto, morente in ospedale al Vittorio Emanuele ma Di Pietro è sarebbe giunto già cadavere. I militari hanno avviato subito le indagini dirette dal Procuratore aggiunto Marisa Scavo, gli investigatori stanno scavando sulle conoscenze ed amicizie di Di Pietro. La vittima era conosciuta dagli investigatori per questioni riguardanti spaccio ed altro, ma non sarebbe ritenuto un personaggio di elevata pericolosità. Tutte le piste al momento vengono vagliate dagli inquirenti che sembra ritengano escludere una “guerra”.


 



Blitz Halloween, 50 Carabinieri: presi 5 pusher  in piazza Teatro Massimo


    

ultimo aggiornamento

 

 

CataniaDonna tenta rapina, vittima resiste, lei investe marito: in manette anche per tentato omicidio. La Polizia, ieri mattina  ha tratto in arresto Emanuela Rosa Santa NICOTRA 27enne, già nota, ritenuta responsabile dei reati di tentato omicidio e tentata rapina aggravata. La Sala Operativa della Questura alle ore 12.00 circa di ieri 7 settembre, a seguito di segnalazione pervenuta su linea 113, ha diramato la nota radio di una rapina consumata in via Aurelio Saffi, nella zona di Nesima. le pattuglie della Squadra Mobile - Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” giunte sul posto, hanno appurato che, poco prima, una donna, era stata vittima di una tentata rapina commessa da un soggetto fuggito a bordo di auto di colore nero. L’autore del reato aveva tentato di arraffare la borsa  di una donna anziana che, a causa della violenza utilizzata, era finita a terra mantenendo tuttavia la presa. Il  marito nel contempo, aveva respinto l’assalto, costringendo il rapinatore alla fuga, collaborato da alcuni passanti intervenuti in difesa della coppia di coniugi. Il malfattore, raggiunta una Fiat Panda di colore scuro parcheggiata poco distante, era partito ad alta velocità ed aveva investito l’anziano signore scaraventandolo per terra. Il ferito, prontamente condotto tramite ambulanza presso un nosocomio cittadino,  ha  riportato alcune fratture agli arti superiori ed inferiori ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico.  Le vittime hanno indicato l’autore come un individuo di sesso maschile, dalla giovane età, con capelli rasati sui lati. I “Condor” agenti, nonostante venisse indicato il rapinatore come uomo,  si sono recati nell’immediatezza dei fatti presso l’abitazione di Emanuela Rosa Santa NICOTRA, conosciuta per i suoi precedenti, ma anche per avere una corporatura ed un taglio di capelli perfettamente identici a quelli dell’autore dei reati. Gli investigatori hanno ricordato, inoltre, che la stessa fosse proprietaria di una Fiat Panda di colore nero: il modello ed il colore di autovettura indicata per realizzare l’azione criminosa. L’intuizione si è rivelata esatta: gli investigatori hanno individuato all’esterno dell’abitazione la Fiat Panda rintracciando la donna.  NICOTRA è stata condotta presso gli Uffici della Squadra Mobile, e riconosciuta da entrambi i coniugi, avrebbe ammesso le sue responsabilità in ordine alla rapina. Emanuela Rosa Santa NICOTRA espletate le formalità di rito, è stata dichiarata in arresto per i reati di tentato omicidio e tentata rapina aggravata e rinchiusa presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza di Catania a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Gli anziani coniugi sebbene provati dalla terribile esperienza, hanno avuto parole di apprezzamento per i poliziotti della Squadra Mobile i quali, con un’indagine lampo, hanno assicurato alla giustizia la pericolosa rapinatrice.


CataniaBlitz Halloween, 50 Carabinieri: presi 5 pusher  in piazza Teatro Massimo. Si tratta di extracomunitari arrestati, in flagranza: Sulayman, SILLAH, 29enne, del Senegal, Mohamed MOUSSA, 26enne, del Ghana, Yankuba TUNKARA, 20enne, del Mali, e denunciato altri 2 giovani, del Mali e del Gambia, rispettivamente di anni 20 e 26. I soggetti   spacciavano droga ai giovani della movida catanese: 3 arresti e 2 denunce. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania nella notte di “halloween” ha organizzato e svolto un imponente servizio di prevenzione nelle zone più calde della movida catanese con l’impiego di circa 50 carabinieri, supportati da unità cinofile e reparti speciali. Le recenti polemiche insorte sul tema sicurezza hanno comportato il potenziamento del controllo. I  militari hanno svolto il dispositivo rinforzato. I carabinieri hanno svolto monitoraggio in assetto investigativo dedicato e quindi in borghese in specifiche strade limitrofe a  piazza Teatro Massimo. I carabinieri del Reparto Operativo, nel corso del servizio   hanno arrestato, in flagranza Sulayman, SILLAH, 29enne, del Senegal, Mohamed MOUSSA, 26enne, del Ghana, Yankuba TUNKARA, 20enne, del Mali, e denunciato altri 2 giovani, del Mali e del Gambia, rispettivamente di anni 20 e 26, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I 5 pusher  erano stati    notati mentre stavano cedendo droga ai moltissimi giovani presenti. I  militari, dopo avere pazientemente osservato lo stratagemma  utilizzato dal gruppetto per la vendita della droga, in  Via Ciancio, li hanno bloccati e perquisiti rinvenendo circa 50 dosi-involucri di carta stagnola, contenenti complessivamente una cinquantina  di grammi di marijuana, e circa 150 euro in  banconote di piccolo taglio. La droga e il denaro sono stati sequestrati, i tre arrestati sono stati trattenuti in camera di sicurezza.  


Catania -  Collaboratori giustizia svelano corruzione guardie carcerari, 1 ai domiciliari. Le ipotesi delittuose sono a carico di Mario MUSUMECI(ai domiciliari), Antonino RAINERI, Giuseppe SEMINARA (assistente capo della polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Catania Bicocca, sospeso dal servizio in quanto già sottoposto a misura cautelare nell'ambito  dell'operazione c.d. "Fiori Bianchi"), Vito LIMONELLI (già assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza). I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, nella giornata di ieri, hanno eseguito un provvedimento di sottoposizione agli arresti domiciliari, emesso dal G.I.P., su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania nei confronti di Mario MUSUMECI, assistente capo della Polizia Penitenziaria, in sevizio presso la Casa Circondariale di Catania Bicocca, per i reati di corruzione continuata e detenzione a fine di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana e cocaina, commessi dall'anno 2009 sino al febbraio 2013. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, sono state avviate a seguito dell'arresto in flagranza di reato, operato nel novembre 2012, dell'assistente capo della Polizia Penitenziaria Antonino RAINERI, in servizio presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza, allorquando fu  trovato in possesso di un pacco contenente cocaina, marijuana, "pizzini", profumi ed altri oggetti che doveva consegnare ai detenuti dietro il corrispettivo di denaro.  RAINERI, in relazione a ciò, è stato condannato con sentenza non ancora definitiva dal Tribunale di Catania per detenzione di droga e corruzione. L'attività investigativa sviluppata successivamente, grazie all'apporto fornito da diversi collaboratori di giustizia ed agli esiti di attività di intercettazione, ha consentito di documentare l'esistenza di un sistema di corruzione che ha visto coinvolti in modo sistematico alcuni appartenenti alla Polizia Penitenziaria, in servizio presso le Case Circondariali di Catania Piazza Lanza e Bicocca, che, in modo continuativo e dietro corresponsione di somme di denaro (in qualche caso una tantum ed in altri con cadenza mensile), hanno favorito numerosi soggetti affiliati ad organizzazioni mafiose operanti a Catania e provincia durante i periodi di detenzione presso le strutture carcerarie. Le attività di indagine hanno fatto emergere come alcuni agenti fossero disposti, dietro pagamento di somme di denaro, a favorire le richieste provenienti dai detenuti appartenenti a consorterie mafiose o, comunque, ad esse contigui. La gamma dei servizi e delle prestazioni fornite in favore dei detenuti era estremamente variegata anche in relazione alla posizione ricoperta all'interno del Corpo di Polizia Penitenziaria. Si andava, infatti, dall'introduzione all'interno del carcere di materiali di genere vietato, quali alimenti non consentiti, sostanze alcoliche, profumi, telefoni cellulari, supporti informatici MP3 ed, addirittura, sostanza stupefacente di tipo cocaina e marjuana, fino a garantire ai soggetti apicali dei sodalizi mafiosi la possibilità di incontrarsi tra loro riservatamente, di avere colloqui telefonici con i propri familiari anche oltre il numero massimo consentito, di essere tempestivamente avvisati in occasione dell'imminente esecuzione di misure cautelari, di ricevere e veicolare messaggi e comunicazioni ai congiunti. Le indagini  avrebbero fatto emergere, in particolare, che Giuliano Gerardo CARDAMONE, già Comandante della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Bicocca, fosse un soggetto stabilmente a disposizione dei componenti della consorteria mafiosa Laudani da cui veniva mensilmente retribuito con somme di denaro. Nei confronti dello stesso è stata ravvisata la sussistenza, oltre che del delitto di corruzione aggravata ai sensi dell'art. 7 della legge 203/91, anche di quello di concorso esterno in associazione mafiosa.In altri casi si è accertato che il pagamento avveniva in relazione alla singola prestazione illecita fornita dal pubblico ufficiale infedele con somme variabili dai 200 ai 300 euro per ogni pacco, contenente generi vietati, introdotto all'interno delle strutture carcerarie configurandosi, pertanto, il delitto di corruzione. Il Giudice per le Indagini Preliminari, pur riconoscendo l'estrema gravità dei fatti contestati e la sussistenza di un grave quadro indiziario a carico di tutti gli indagati, ha disposto l'applicazione della misura degli arresti domiciliari solo al MUSUMECI, in quanto, per gli altri indagati non ha ravvisato elementi che, unitariamente considerati e valutati, consentissero di formulare una prognosi di sussistenza delle esigenze cautelari, non ravvisando, quindi, l'attualità del pericolo di reiterazione di condotte analoghe, avendo gli altri indagati interrotto il rapporto lavorativo con l'amministrazione penitenziaria per intervenuto pensionamento, congedo o per sospensione dal servizio attivo. Nell'ambito della stessa indagine sono stati altresì denunciati, a titolo di concorso nel reato di corruzione, numerosi detenuti che hanno usufruito delle illecite prestazioni dei pubblici ufficiali corrotti.


Catania Fidanzati “scafisti” in manette. Agenti della Polizia di Stato nella serata del 29 ottobre, hanno  posto in stato di fermo di indiziato di delitto la coppia di cittadini tunisini:  Walid JERBI   22enne  ed Asala  (HATTAY  20enne,  in quanto gravemente indiziati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I 2:  un ragazzo di 22 anni e la donna di 20 anni, sono stati individuati quali scafisti di un peschereccio in legno lungo circa 10 metri, di colore celeste e bianco, su cui viaggiavano 249 migranti, soccorso il pomeriggio del 27 ottobre 2014, in acque internazionali, dalla nave della Marina Militare Italiana “Chimera”, impegnata nell’operazione “Mare Nostrum”. L’unità della Marina Militare “Chimera” era giunta la mattina del 29 ottobre presso il Porto di Catania con a bordo 289 migranti. Dalle indagini è emerso che l’uomo, “primo” capitano dell’imbarcazione, si alternava al timone con la compagna che lo collaborava in tutto e per tutto. I fermati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Acireale  CTCC presi 4 giovani rapinatori. I Carabinieri dei Nuclei Operativi delle Compagnie di Giarre (CT) e Acireale (CT), a conclusione di un’articolata attività investigativa, hanno arrestato un 19enne e un 18enne, oltre a due 16enni, tutti di Misterbianco. 4 malfattori, la notte tra il 23 e il 24 luglio 2014, ad Acireale, avevano rapinato un telefono cellulare ed il portafogli ad un giovane passante. 4 soggetti in concorso tra loro dopo meno di un’ora, a Fiumefreddo di Sicilia (CT), rapinarono 1 coppia di giovani fidanzati che si erano appartati,  impossessandosi di monili e di 1 telefono cellulare. L’attività investigativa svolta, avvalorata dalle attività tecniche  (intercettazioni telefoniche ed esame dei tabulati di traffico delle utenze in uso ai malfattori), ha consentito ai Carabinieri  di Giarre ed Acireale di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei 4 arrestati ritenuti gli autori materiali degli episodi delittuosi analizzati. Il quadro probatorio è stato integralmente condiviso dall’Autorità Giudiziaria che nei vari gradi di competenza ha emesso i provvedimenti cautelari. I 2  maggiorenni sono stati  sottoposti agli arresti domiciliari mentre i due minorenni sono stati accompagnati presso due distinte comunità alloggio, una nel messinese e l’altra  nell’agrigentino.


CataniaSorvegliato ruba in Centro commerciale. I Carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno arrestato, in flagranza, Angelo LICCIARDELLO, 34enne di Catania, per furto aggravato e inosservanza dei doveri inerenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.  Carabinieri dei comandi territoriali e i servizi di sicurezza dislocati nei vari ipermercati etnei, nell’ambito del rapporto di reciproca collaborazione ieri sera,  hanno bloccato il sorvegliato con dei prodotti alimentari rubati poco prima dagli scaffali dell’ipermercato “Auchan” di Gelso Bianco. La refurtiva è stata restituita all’ avente diritto mentre l’uomo è stato relegato ai domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.


Catania2 ultras rossazzurri derubano tifoso ospite, arrestati e rimessi in libertà. Si tratta di L.A. 34enne e N.S. 25enne. L’episodio si è verificato lo scorso 28 ottobre presso lo stadio “Angelo Massimino” di Catania. Le squadre di calcio della serie cadetta stavano si è disputato l’incontro ì valevole per il campionato di serie “B” Catania – Virtus Entella al quale hanno assistito una decina di tifosi dell’Entella, tutti provenienti dal Comune di Chiavari. Un tifoso dell’Entella, tuttavia, presentatosi ai varchi d’ingresso, non ha potuto accedere allo stadio in quanto sprovvisto della tessera del tifoso. Lo stesso decideva, perciò, di guardare la partita sugli schermi televisivi, visibili dall’esterno della vetrina di un negozio di via Sangiuliano. Mentre era da poco iniziato il secondo tempo, 2 ultras del Catania sopraggiunti a bordo di un ciclomotore e si sono avvicinati al ligure. 1  dei due ultras etnei, a quel punto, avuta la conferma della sua provenienza avendo scambiato poche battute con quest’ultimo, ha tirato energicamente a sé lo zainetto che il sostenitore dell’Entella portava sulle spalle e ne ha controllato il contenuto. Il soggetto, accortosi immediatamente che all’interno vi erano 2 striscioni dell’Entella, se n’è appropriato ed allontanato celermente col ciclomotore in compagnia del correo. Com’è infatti noto, nella fenomenologia del mondo degli ultras la conquista dei simboli e dei vessilli delle squadra avversarie rappresenta un inequivocabile   segno di forza da ostentare. Lo zaino sottratto, inoltre, oltre agli  striscioni, conteneva 1 carica batteria per iphone, 1 mazzo di chiavi, 1 paio di pantaloncini, la carta d’identità della persona offesa e la somma di  70€. L’attività investigativa tempestivamente avviata dalla Squadra Tifoserie della D.i.g.o.s. ha consentito d’individuare i responsabili dell’azione delittuosa. I due maldestri, L.A. 34enne e N.S. 25enne, erano, infatti, noti ultras della ‘Curva Nord’ che non potevano accedere allo stadio giacché il primo sottoposto al D.A.SPO. ed il secondo in condannato in primo grado per reati connessi alle manifestazioni sportive. La perquisizione domiciliare a carico dei soggetti da parte della   polizia giudiziaria ha consentito di rinvenire lo zaino, il carica batteria, il mazzo di chiavi ed i pantaloncini. Gli ultras etnei, già gravati da diversi precedenti penali commessi tutti in ambito sportivo, sono stati posti in stato d’arresto per il reato di furto con strappo in concorso e rimessi immediatamente in libertà dall’Autorità Giudiziaria procedente.


Catania 80enne 2kg droga sotto gonna: “fermata nonnina della coca”. La Polizia di Stato ha tratto in arresto: Fatmir AVDIAJ    24enne, Bledar  KASMI  22enne, responsabili, in concorso tra loro, di trasporto di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Poliziotti  della Squadra Mobile Sezione “Antidroga” a seguito di attività info-investigativa avevano appreso che, nel pomeriggio di sabato 25 ottobre, sarebbe giunto in  centro un carico di droga trasportata da cittadini di nazionalità albanese a bordo di una  vettura Ford Fiesta. Gli agenti hanno predisposto un servizio mirato di osservazione presso i caselli dell’autostrada A/19 in località San Gregorio. I tutori dell’ordine, dopo lunghe ore di attesa, hanno notato 3 soggetti, tra cui un’anziana donna, dai tratti somatici dei balcani a bordo di un’auto  Ford Fiesta. I  3 soggetti a seguito di espressa richiesta degli uomini dell’Antidroga, non hanno fornito spiegazioni plausibili circa il loro viaggio in Sicilia, mostrando, nella circostanza, segni di insofferenza al controllo che, in prima battuta, ha dato esito negativo. I  tre stranieri, al fine di verificare meglio la posizione e procedere ad un accurato controllo del mezzo, sono stati accompagnati presso gli uffici della Mobile. La  pervicacia degli investigatori, non disgiunta dal  formidabile “fiuto” investigativo è risultato vincente. L’attenzione di uno dei poliziotti si è indirizzata verso l’anziana donna albanese K. H. ultra ottuagenaria, la quale si è presentata con abito tipico albanese - la  “xhubleta” costituito da una gonna lunga a forma di campana, mantello e copricapo bianco. Gli investigatori hanno deciso di procedere ad una accurata perquisizione dell’anziana donna, zia di uno degli arrestati, ad esito della quale, abilmente occultati sotto la gonna, coperta peraltro dal mantello, venivano rinvenuti 3 panetti di cocaina per un peso complessivo di 2 kg. circa legati tra loro da un filo di spago a mo’ di cintura. AVDIAJ e KASMI, espletate le formalità di rito, sono stati associati presso il carcere di piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre l’anziana ma arzilla nonnina, in ragione dell’età avanzata è stata denunciata in stato di libertà. La droga del valore di circa 70.000 euro, avrebbe fruttato su “piazza” 200.000 euro circa.


Aci Castello CT  - 2 rapinano farmacia, 1 in carcere.  I Carabinieri della Stazione di Aci Castello CT, ieri mattina, hanno arrestato il catanese, Massimiliano PRIVITERA, 19enne in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale etneo. 2 giovani con il volto travisato il 17 gennaio di quest’anno, prima della chiusura serale, fecero irruzione in una farmacia di Aci Castello dove, sotto la minaccia di armi, rapinarono la somma di 350 euro, custodita nelle casse. I  due al termine della rapina fuggirono a piedi, facendo perdere le tracce. Le indagini avviate nell’immediatezza dai militari di Acicastello hanno consentito, grazie alle impronte rilevate sul luogo e l’esame incrociato delle celle telefoniche, relative ai cellulari utilizzati dai criminali, di raffigurare un quadro probatorio, interamente condiviso dal magistrato inquirente, che ha indotto il GIP ad emettere il provvedimento restrittivo nei confronti del rapinatore individuato. Il giovane è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.


Catania 1 ai domiciliari per violazioni.  Agenti delle Volanti dell’U.P.G.S.P. ieri mattina  hanno arrestato ai domiciliari il già noto Roberto COSTANZO 31enne, per la violazione delle prescrizioni inerenti la Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno e per guida senza patente. Gli  agenti di una volante, alle 10.05, transitando per la via Susanna, hanno notato un individuo che stava viaggiando a bordo di ciclomotore privo di targa. Il soggetto vista la pattuglia, ha accelerato la marcia, tentando di far perdere le tracce. I  poliziotti,  hanno riconosciuto e con  difficoltà, hanno raggiunto e bloccato il fuggitivo. COSTANZO era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Catania ed era privo della patente di guida perché mai conseguita ed è stato tratto in arresto. Il  P.M. di turno, ha disposto gli arresti domiciliari presso l’abitazione in attesa dell’udienza del Giudizio per direttissima.


Catania  - Spaccio in Centro Storico, 1 ai domiciliari. Si tratta di Angelo KRAIEM, 22enne. I militari della Compagnia di Catania Piazza Dante, in via Del Toscano, a pochi metri dalla centralissima Via Etnea, hanno acciuffato un pusher.  Angelo KRAIEM da Librino si era spostato in centro città per poter piazzare la “roba” alle miriadi di giovani che amano frequentare le notti catanesi. i Carabinieri, dopo avere osservato il soggetto cedere droga ad alcuni clienti, l’hanno fermato e perquisito trovandogli addosso una quarantina di dosi di marijuana, del peso complessivo di 80 grammi,  e circa 30€. La droga ed il denaro sono stati sequestrati mentre lo spacciatore è stato relegato agli arresti  domiciliari. I  Carabinieri nel corso del servizio hanno controllato diversi locali notturni, sanzionato ed allontanato alcuni parcheggiatori abusivi,  identificate una cinquantina di persone e sequestrate numerose moto  giacché i conducenti erano sprovvisti del casco obbligatorio.


Belpasso - Lutto cittadino per Veronica vittima per femminicidio. Il sindaco Carlo Caputo con propria ordinanza ha proclamato ufficialmente il lutto cittadino: “Domani tutta la Comunità, profondamente scossa per l’accaduto, si stringerà attorno alla famiglia Valenti. Domenica il corteo di solidarietà per la famiglia vittima di un insopportabile crimine come il femminicidio. Alla famiglia Valenti va tutta la solidarietà dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità belpassese, profondamente scossa per il terribile accaduto: solidarietà, per una famiglia vittima di un crimine davvero insopportabile come il femminicidio, che mostreremo pubblicamente con un corteo per le vie del centro di Belpasso che si terrà domenica 2 novembre”.

Catania60 secondo l'autopsia le coltellate inferte all'impiegata catanese, che rifiutò l'ex senegalese: femminicidio. La vittima è Veronica VALENTI 30enne originaria di Belpasso. La polizia ha ,“arrestato l’autore dell’omicidio della giovane che è stato perpetrato in via Tezzano”.  Le manette sono scattate per Gora MBENGUE cittadino senegalese 27enne. I poliziotti della Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P., alle alle ore 22.15 circa di ieri 27 ottobre,  si  erano recati in via Tezzano (nelle zona della stazione Centrale) dove era stata segnalata la lite animata in una vettura. Gli investigatori, sul posto, all’interno di un’auto Peugeot 107 hanno rinvenuto sul sedile anteriore lato guidatore, il corpo esanime di Veronica VALENTI 30enne, impiegata. La poveretta presentava numerose ferite d’arma da taglio sul lato sinistro dell’addome e della schiena. Gli inquirenti  hanno elaborato le prime indicazioni fornite da alcuni soggetti abitanti nella zona. Gli investigatori hanno appreso che al culmine della violenta lite un soggetto verosimilmente di razza africana si era allontanato dal luogo del delitto. Gli agenti nella vettura, hanno rinvenuto e sequestrato 1 ciabatta, l’altra è stata trovata nei pressi del mezzo. Gli investigatori, durante il sopralluogo condotto da uomini del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, ed ultimata l’ispezione esterna del cadavere a cura del medico legale, hanno rinvenuto e sequestrato il coltello utilizzato per commettere il delitto. La presenza delle ciabatte lasciava ritenere che l’autore del delitto stesse nelle immediate vicinanze dal luogo teatro del tragico evento. Gli agenti hanno eseguito dei controlli sul posto ed  appurato che la donna aveva avuto una relazione sentimentale con un giovane senegalese domiciliato proprio in via Tezzano. Gli investigatori hanno identificato il giovane per Gora MBENGUE ed hanno  avviato una serrata attività condotta sia da agenti della Squadra Mobile che dell’U.P.G.S.P.. La ricerca si è conclusa nella mattinata allorquando lo straniero è stato individuato e fermato in via Plebiscito. Il soggetto vistosi accerchiato dagli investigatori non ha opposto resistenza dichiarando immediatamente e spontaneamente di essere l’autore dell’omicidio. Presso  gli uffici di polizia l’arrestato ha reso dichiarazioni autoaccusatorie dalle quali è emersa la premeditazione del delitto. L’individuo, infatti, all’appuntamento con la giovane aveva portato al seguito un coltello. Gora MBENGUE non appena la giovane gli ha manifestato la volontà di non riprendere la relazione l’ha assassinata. L’arrestato  è stato associato presso la locale casa circondariale di piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Catania2 evadono dai domiciliari, presi.  Agenti dell’U.P.G.S.P. hanno arrestato ai domiciliari Giuseppe RUSSO 25enne e Samuele CONSOLI  20enne  entrambi per evasione dagli arresti domiciliari. gli agenti di una volante alle ore 18.45 circa, hanno notato in viale Medaglie D’oro 2 individui a bordo di autovettura ed alla vista della pattuglia hanno accelerato la marcia non fermandosi all’ “Alt Polizia”. gli Agenti hanno iniziato un inseguimento fino in via Acquedotto Greco dove l’auto si è fermata a causa dell’intenso traffico veicolare. Il  conducente, successivamente identificato per Giuseppe RUSSO, è stato tempestivamente bloccato mentre tentava di fuggire. Il  passeggero approfittando di tali frangenti si è dileguato a  piedi ma è stato riconosciuto dagli agenti per Samuele CONSOLI, un noto personaggio già sottoposto alla detenzione domiciliare e successivamente rintracciato presso la sua abitazione. Gli Agenti dagli accertamenti  hanno compreso che il conducente del mezzo fosse sottoposto alla misura della detenzione domiciliare. RUSSO e CONSOLI sono stati tratti in arresto per il reato di evasione e così come disposto dal P.M. di turno sottoposti agli arresti domiciliari presso le abitazioni in attesa dell’udienza del Giudizio per direttissima.


Catania – Movida, 1 scippa ragazza: CC lo bloccano. I militari della Stazione di Catania Piazza Dante, durante un servizio coordinato predisposto al fine di vigilare e controllare l'area dei locali notturni nel centro storico e la movida catanese, hanno arrestato un 22enne, catanese, per furto, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. In particolare il giovane, approfittando della confusione e distrazione di una ragazza che stava passeggiando con degli amici vicino a Piazza Teatro Massimo, l’ha affiancata e con fare fulmineo le ha rubato dei documenti personali dalla borsetta, cercando poi di fuggire per le vie limitrofe. I militari, che gravitavano in zona, attirati dalle grida della ragazza intervenivano immediatamente individuando il ladro che dopo un breve e concitato inseguimento bloccavano. Nella circostanza il reo, che opponeva un’energica resistenza all’arresto, aveva addosso anche di 2 grammi di marijuana e per tale motivo veniva pure segnalato alla Prefettura di Catania, per uso personale di stupefacenti. La refurtiva è stata restituita alla legittima proprietaria. L’arrestato è stato posto ai domiciliari in attesa di essere giudicato con rito direttissimo, come disposto, dall’Autorità Giudiziaria.


RandazzoBlitz CC in zona pedemontana trovate armi e droga. I  Carabinieri della Compagnia di Randazzo alle prime luci del giorno all’alba, hanno operato un controllo diffuso del territorio, effettuando diversi blitz su alcuni degli obiettivi investigati nel corso delle ultime settimane. A conclusione di mirate attività d’indagine, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, coadiuvati da quelli delle Stazioni di Bronte e Piedimonte Etneo, in quei territori hanno effettuato diverse perquisizioni, rinvenendo armi e droga. A Piedimonte Etneo, in casa di due fratelli, rispettivamente di 20 e 22 anni, hanno fatto irruzione in un garage adibito al confezionamento delle dosi, rinvenendo ben 65 grammi di marijuana e materiale utile al confezionamento, tra cui 2 bilancini, abilmente occultati. I soggetti al termine dei primi accertamenti sono stati dichiarati in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, su conforme parere dell’Autorità Giudiziaria catanese che, non ritenendo di dover adottare misure cautelari ne ha disposto l’immediata liberazione: questo, ovviamente, non li salverà dall’affrontare un processo.   I  Carabinieri hanno eseguito un’altra perquisizione presso l’abitazione di un 31enne rinvenendo  4 grammi di marijuana. Il giovane è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania per detenzione di sostanze stupefacenti. A Bronte,   i militari hanno scovato un piccolo deposito di armi e munizioni, abilmente occultate in un’’abitazione rurale, e relative pertinenze, di un 33enne, brontese. Gli investigatori hanno recuperato: 1 fucile a canne mozze, perfettamente funzionante, 1 pistola a salve priva del tappo rosso, 59 cartucce per fucile cal. 16,  1 cartuccia cal. 32 nonché 1 bossolo di proiettile per artiglieria, oltre ad 1 cassetta militare per il trasporto del munizionamento. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro. Il  giovane è stato dichiarato in arresto per detenzione di arma alterata e clandestina oltreché di munizionamento da guerra. Il fucile a canne mozze sarà inviato al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per gli accertamenti tecnico balistici atti a stabilire se lo stesso è stato utilizzato in eventuali azioni criminose. L’arrestato è stato associato al carcere di Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


CataniaArmi e droga in area servizio: CC 6 in manette. I Carabinieri della squadra “Lupi” del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Catania hanno arrestato Rosario LONGO, 38enne, C.L., 34enne, M.G., 44enne, P.G., 40enne, S.S., 35enne, V.A. 28enne, tutti ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti mentre il 28enne dovrà rispondere anche di detenzione illegale di armi e ricettazione. I militari, ieri sera durante un servizio di controllo del territorio, in via Zia Lisa hanno notato i soggetti nell’area di servizio “Erg” ed insospettiti dal loro atteggiamento, poiché erano riuniti all’interno di un locale del distributore, hanno proceduto ad un controllo identificandoli e perquisendoli. I Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 3 buste di plastica contenenti complessivamente  2,3 Kg di marijuana, la somma contante di 25.450 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio, ed 1 bilancino elettronico di precisione. I militari dopo nell’ufficio del 28enne, gestore del distributore carburanti, hanno rinvenuto e sequestrato, abilmente occultati in un cassetto di una scrivania e in un controsoffitto di lamierino, 1 fucile Steven Arms & T001 Co cal. 16, 1 pistola semiautomatica Pietro Beretta cal. 22, caricata con 7 cartucce,  risultata rubata nell’ottobre  2013 a Siracusa, 1 pistola semiautomatica Pietro Beretta cal. 9  corto, caricata con 6 cartucce,  rubata a Belpasso  il 18 maggio  2013, 1 congegno artigianale a forma di penna modificato allo scopo di esplodere munizionamento da fuoco a colpo singolo cal. 6,35, caricato con una cartuccia, 1 pugnale Focus Line”, con una lama da 19 cm, e 30 cartucce di vario calibro. Le armi, in buono stato d’uso ed efficienti, saranno inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per gli accertamenti tecnico balistici atti a stabilire se le stesse siano state utilizzate in eventuali azioni criminose. Gli arrestati sono stati associati nel carcere di Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Motta Sant’Anastasia3 “topi d’auto” a centro commerciale, CC presi: ai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Motta Sant’Anastasia hanno arrestato Alessandro BUZZA 34enne, del luogo, Sorvegliato Speciale di Pubblica Sicurezza, Maurizio Silvestro CITTADINO, 36enne, catanese, ed una 32enne, Motta Sant’Anastasia, tutti responsabili del reato di furto aggravato mentre il BUZZA dovrà rispondere anche di violazione dei vincoli della Sorveglianza Speciale. I  tre ieri sera hanno rubato 2 Fiat Panda, lasciate parcheggiate regolarmente all’interno del centro commerciale “Etna Polis” da alcuni clienti. Le vittime però si sono accorte subito del furto ed hanno telefonato al 112 riferendo quanto accaduto. Una pattuglia che si trovava in zona è intervenuta immediatamente sul posto ed ha acquisito ogni informazione ed elemento utile al fine di individuare e rintracciare i ladri. Le indagini tempestive avviate poco dopo hanno dato i suoi frutti poiché i militari sono riusciti ad intercettare e bloccare i 3 con i mezzi rubati in una strada periferica di Motta Sant’Anastasia. Le Fiat Panda sono state restituite ai legittimi proprietari. Gli arrestati sono stati posti ai domiciliari in attesa di essere giudicati con rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Santa Maria di Licodia  CT - Evasione scolastica: CC denunciano 232 genitori. - Maxioperazione di controllo a Santa Maria di Licodia contro l'evasione scolastica, i Carabinieri hanno denunciato per il reato di inosservanza continuata dell’obbligo di istruzione dei minori 232 genitori, responsabili di aver procurato l’evasione scolastica dei propri figli, in totale 136 studenti. I controlli condotti dai militari sono stati estesi nel corso degli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015 sugli istituti di istruzione primaria e secondaria dai quali è emerso che molti genitori avevano causato o agevolato l’abbandono della frequenza scolastica o la sua interruzione ingiustificata, nonostante la “legge quadro in materia di riordino dei cicli d’istruzione” abbia imposto l’obbligo dell’istruzione fino al quindicesimo anno d’età'."Il controllo serve ad evitare che, specie negli ambienti rurali, i minori siano avviati ad attività lavorative in nero in conseguenza dell’abbandono degli studi, spesso forzato o comunque indotto da contesti socio-familiari degradati". In un caso si è accertato che un ragazzo di 11 anni non veniva deliberatamente mandato a scuola per collaborare il genitore nell’accudire il gregge.   I  Carabinieri, in collaborazione con gli istituti scolastici, hanno riscontrato condizioni di disagio familiare. I genitori hanno un età media tra i 30 ed i 45 anni, sono generalmente operai, ambulanti, braccianti agricoli, muratori, disoccupati, casalinghe, collaboratrici domestiche, operaie e il loro livello di istruzione non va oltre il diploma di scuola media inferiore. Gli indagati sono tutti italiani, escluso due genitori Polacchi. I controlli saranno svolto anche il prossimo anno scolastico per arginare questo fenomeno la cui gravità, più che nei numeri, risiede negli effetti devastanti su quei ragazzi che, non venendo avviati alla scuola e all’istruzione rischiano di andare ad ingrossare le fila della criminalità.


Catania Condannato per occultamento e distruzione documenti contabili. Polizia del Commissariato “Centrale” nella prima mattinata ha eseguito un provvedimento di carcerazione nei confronti del catanese Mario BOSCO 38enne, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, dovendo espiare la pena di 4 mesi  di reclusione per occultamento e distruzione di documenti contabili. Il soggetto è noto per furto, detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti ed emissione di fatture inesistenti.


CataniaPresa seriale furto ai magazzini. Agenti dell’U.P.G.S.P. hanno arrestato Francesca BURTONE 36enne già nota, per furto aggravato. Personale addetto alla sicurezza dell’esercizio commerciale “La Rinascente” di via Etnea, aveva sorpreso una donna nell’atto di rubare 2 borse da signora (del valore di 280,00 euro). Il vigilantes,  alle ore 20.10, aveva chiesto l’intervento su linea 113. La maldestra  si dava alla fuga inseguita dal personale di vigilanza e bloccata in via Sant’Euplio con agenti della volante prontamente intervenuti. La donna non era nuova ad atti di tale genere in quanto per ben 3 volte, negli ultimi anni, era già stata sorpresa a rubare merce in grandi magazzini della città.  La  donna, alla luce di quanto accaduto è stata identificata per Francesca BURTONE, è stata dichiarata in arresto per furto aggravato.


Ragusa - Droga da Catania a Ragusa e Siracusa: CC eseguono 20 ordinanze. L’operazione è stata denominata “Zatla”.  Dalle prime ore di questa mattina, oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, stanno dando esecuzione a circa 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nonché un provvedimento di divieto di dimora, emesse dal GIP del Tribunale di Ragusa su richiesta della locale Procura della Repubblica e   decine di perquisizioni domiciliari, nei confronti di un gruppo di soggetti- italiani e stranieri, dediti al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, nei comuni di Vittoria, Modica, Ispica, Scicli e Rosolini. Sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere: Riccardo  BATTAGLIA, 53enne nato a Gela,  Mohamed MEJJOUDOU, 45enne  nato in Marocco,  Hicham EL ATLASSI,  37enne nato in Marocco , Ali KHEMISSI, 44enne nato in Algeria ,  Rosy GIERI, 23enne nata a Modica, Makrem ZAHI, 29enne nato in Tunisia,   Seiffedine NAFTI, 23enne nato in Tunisia, Salvatore SAMBITO, 34enne nato a Modica, Makrem ZAHI,  29enne nato in Tunisia,  Hassen ZID  22enne nato a Vittoria. Sottoposti alla misura degli arresti domiciliari: Adriana IMMERNINO,  46enne nata ad Ispica, Imane EL KHAYALI, 19enne nato in Marocco, Pietro Roberto GAMBUZZA, 36enne nato a Ragusa. I provvedimenti restrittivi sono il risultato di un’indagine, condotta dai Carabinieri delle Compagnie di Modica e Vittoria, che ha consentito di accertare come gli indagati, tramite soggetti di origine maghrebina, si rifornissero di sostanze stupefacenti cocaina, eroina, hashish e marijuana sul mercato catanese e palermitano, per poi rivenderle ad altri spacciatori nei suddetti comuni. Ingente il quantitativo di stupefacente recuperato nel corso delle indagini. Gli ulteriori dettagli dell’operazione, tuttora in corso, resi noti durante la conferenza stampa, tenuta di mattina, presso il Comando Provinciale di Ragusa, alla presenza del Procuratore della Repubblica dott. Carmelo Petralia e del Sost. Proc. dott.ssa Serena Menicucci.  Il proseguo dell’attività investigativa ha   consentito ai Carabinieri di individuare alcuni personaggi, perlopiù di origine marocchina (da qui il nome dell’operazione Zatla che in arabo significa Hashish) tutti imparentati tra loro, che avevano messo in atto una proficua attività di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di eroina e cocaina, ma anche marijuana ed hashish, che ponevano in vendita ad acquirenti locali e dalla quale attività illegale ne traevano la loro principale fonte di sostentamento. L’indagine ha tratto origine dall’arresto in flagranza di reato, nell’ ottobre 2013, di uno dei soggetti destinatari del  provvedimento restrittivo: Riccardo Battaglia. Il personaggio, dopo un viaggio di approvvigionamento a Palermo, era stato sottoposto a controllo dai Carabinieri di Modica mentre si trovava a bordo del pullman di rientro dalla trasferta. Battaglia era stato sorpreso con circa 60 grammi di eroina suddivisa in 3 ovuli nascosti nelle parti più intime del corpo. Da questo episodio, l’indagine proseguì nei confronti di alcuni soggetti, extracomunitari e non, che gravitavano attorno alla figura del Battaglia e che erano dediti all’attività di spaccio. L’operazione antidroga è stata condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, militari delle Compagnie di Ragusa, Modica e Vittoria, collaborati da quelli del Nucleo Investigativo e del Nucleo Cinfofili di Nicolosi (CT) con il supporto di un velivolo del XII Nucleo Elicotteri di Catania.


Giarratana  RG Rapina banca con auto della madre: 3 etnei arrestati dai Carabinieri e Polizia di Ragusa. I soggetti sono:  Manuel SCIUTO, 29enne di Motta S. Anastasia (CT), Luigi Orazio MACCARONE, 23enne di Belpasso (Ct) e Walter ROCCELLA, 25enne anch’egli di Belpasso, tutti e tre noti. Il veicolo utilizzato per la rapina, che è stato sequestrato, è risultato essere di proprietà della madre di Walter Roccella.  I maldestri avevano perpetrato una rapina alla filiale presso l’Istituto di Credito Banca Agricola Popolare di Ragusa. 3  armati di taglierino verso le ore 09.30 circa, a Giarratana hanno fatto irruzione nella filiale della Banca Agricola Popolare. I personaggi   dopo aver minacciato gli impiegati si  sono fatti consegnare tutto il denaro contenuto nelle casse, dandosi immediatamente alla fuga. Giunto l’allarme al 112, ha fatto scattare il piano antirapina predisposto dal Comando Provinciale di Ragusa.   La  Centrale Operativa  ha fatto confluire sul posto le pattuglie dislocate sul territorio. I tre banditi, fuggiti a bordo di una Fiat Punto  di colore bordò, sono stati intercettati dai Carabinieri delle Stazioni di Giarratana e Monterosso Almo, mentre tentavano di allontanarsi in direzione di Catania. La  Fiat Punto durante la fuga  ha percorso a forte velocità il centro per svoltare in via Verga che per sfortuna dei rapinatori è senza sbocco. I  tre occupanti arrivati al termine della strada, si sono lanciati dal veicolo in corsa e lasciandone continuare la marcia  fino ad impattare contro il muro di un condominio. È  stato sfondato un cancello di un’abitazione e tamponato una vettura posteggiata e di proprietà di un agente di Polizia. I tre occupanti venivano quindi notati scappare in direzioni diverse lungo l’impervia vallata sottostante. 2 sono stati immediatamente catturati ed ammanettati dai carabinieri.   Polizia e Carabinieri nelle more delle ricerche del terzo fuggitivo, rivenivano lungo il tragitto utilizzato dai rapinatori, una busta dove vi era la refurtiva, consistente in quasi 10.000 euro. Un elicottero dell’Arma del Nucleo Elicotteri di Catania, è intervenuto  e dall’alto ha avvistato l’ultimo fuggitivo segnalandolo agli uomini che lo stavano cercando. Nel frattempo mentre la vallata rimaneva tutta circondata in modo da impedire qualunque via di fuga al terzo rapinatore, una pattuglia in abiti civili della Squadra Mobile con un carabiniere hanno individuato e bloccato il terzo rapinatore che sfinito per la fuga all’interno del bosco si arrendeva e complimentava con il poliziotto che gli aveva appena messo le manette. I tutori dell’ordine nel veicolo utilizzato dai rapinatori hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro: 3 taglierini, 1 coltello a serramanico, 1 parrucchino, 1 fascia in pile, 3 guanti in lattice e 3 paia di occhiali sole. I materiali erano stati utilizzati per commettere la rapina poco prima. L’intero malloppo ammontante a circa 10.000,00 euro è stato recuperato e restituito al direttore della banca che ha ringraziato l’Arma per il tempestivo intervento e per aver recuperato l’intero bottino.  I tre, dopo le formalità di rito sono stati dichiarati in arresto ed associati alla casa Circondariale di Ragusa così come disposto dal sostituto Procuratore di turno, dott. Gaetano Scollo, informato dai Carabinieri.

Il Comandante Provinciale dei carabinieri, Ten. Col. Sigismondo FRAGASSI si è immediatamente recato a Monterosso Almo presso la Caserma ove si trovavano i tre arrestati, per congratularsi con tutti i militari operanti e con il poliziotto che, sebbene libero dal servizio, aveva dato manforte ai colleghi dell’Arma.


Gravina di Catania –   CC preso corriere con 5 kg. droga. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato, in flagranza, un 49enne, di Catania, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I militari, nell’ambito dei servizi organizzati dai comandi territoriali per contrastare in modo significativo l’enorme flusso di droga immesso nel mercato etneo, come testimoniano le operazioni messe a segno nell’ultimo anno dal Comando Provinciale, i militari, ieri pomeriggio, hanno bloccato una Fiat 500, condotta dal pusher, che nascondeva nel bagagliaio  un borsone contenente 5 chili di  marijuana (valore al dettaglio di circa 50.000 euro).  La droga è stata sequestrata mentre l’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.


Catania Marito e moglie in manette per droga. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato, in flagranza  Salvatore GIUDICE 43enne, e la moglie, 40enne, entrambi catanesi, per detenzione illecita  e spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, nell’ambito dei servizi antidroga organizzati a San Giovanni Galermo, quartiere alquanto avvezzo allo smercio al  minuto di ogni tipo di droga, avendo notato a qualunque ora della giornata lo strano viavai  dall’abitazione dei coniugi, in via Capo Passero, ieri sera,  hanno fatto irruzione in casa e perquisendola hanno rinvenuto, nel  mobilio della sala da pranzo, 8 involucri, contenenti complessivamente 300 grammi di marijuana (valore al dettaglio di circa  3500 euro)  e la somma in contanti di 3.800 euro, ritenuta il ricavato per la vendita della droga.  La droga e i soldi sono stati sequestrati mentre gli arrestati sono stati associati al carcere di Catania Piazza Lanza.


Catania –  Arsenale in casa di coniugi a Picanello, ai domiciliari. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno arrestato, in flagranza,  due coniugi, lui  75enne  e lei 64enne,  per detenzione illegale di armi e munizioni nonché ricettazione. La  squadra “Lupi” del Nucleo Investigativo, ieri sera, in via Petrella, nel popolare quartiere di Picanello, a conclusione di un’attività info-investigativa, ha perquisito l’abitazione della coppia rinvenendo e sequestrando:    1 fucile da caccia marca Zanoletti, cal. 16, con canne mozzate,  risultato rubato ad Aci S. Antonio (CT) nel Settembre 2011, 1    pistola giocattolo marca “New Police”, cal. 8, con canna priva di tappo rosso;  244 munizioni di vario calibro,   1 giubbetto antiproiettile,  2 distintivi di riconoscimento, del tipo utilizzato  dalle forze dell’ordine (1 riproducente quello dei “carabinieri”), 2 coltelli a serramanico ed alcuni passamontagna. Gli  investigatori  stanno svolgendo approfondimenti per verificare la riconducibilità delle armi ai gruppi criminali mafiosi operanti nel quartiere. Il fucile sequestrato sarà inviato al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per gli accertamenti tecnico balistici per valutarne l’eventuale utilizzo in azioni criminose. Gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati entrambi posti ai domiciliari.


Paternò  CT - Arsenale: mitragliette e fucili in garage, 1 arrestato. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Paternò hanno arrestato in flagranza Francesco Santino PECI, 36enne, del luogo, insospettabile, per detenzione di armi clandestine, alterazione di armi, detenzione illegale di munizionamento e ricettazione. I  militari, nella tarda mattinata di ieri, hanno proceduto ad una serie di perquisizioni domiciliari in tutto il territorio. I tutori dell’ordine, in un garage in uso al soggetto, ubicato nelle palazzine popolari di Paternò, hanno rinvenuto e sequestrato, 2 mitragliatrici tra cui 1 UZI, con matricola abrasa, di cui 1 con silenziatore inserito, 1 fucile automatico Breda, con canna e calciolo mozzati, 1 fucile a pompa Remington 870 Express, con matricola abrasa, 33 cartucce cl. 7,65, 10 cartucce cal. 12, 30 cartucce cal. 9, 9 cartucce cal. 38, 1 artificio pirotecnico Black Thunder di IV Cat., ed 1 moto BMW GS, di grossa cilindrata risultata rubata nell’acese. L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Catania - Blitz CC a Librino sequestrato arsenale. Prosegue l’opera di disarmo delle cosche. I Carabinieri di Catania, all’alba in Viale Moncada 16 ,  con l’ausilio delle unità cinofile, hanno rinvenuto, occultati in un doppio fondo, all’interno di un vano ascensore in disuso: 5 chili  circa di  eroina, dei quali  quattro ancora  interi e uno già  suddiviso in almeno 1000 dosi; 20 dosi di cocaina per un totale di 4 grammi; 4 dosi di marijuana per un totale di 4 grammi; 1 bilancino di precisione; del materiale utilizzato  per il confezionamento della droga; 7 fucili da caccia, calibro 12, con le  matricole abrase; 6 pistole, di vario calibro, tra le  quali 4 revolver e  2 semiautomatiche; 250 munizioni di vario calibro. Sono in corso degli approfondimenti investigativi, orientati ad individuare a quale gruppo criminale appartenessero  la droga e le armi, atteso che proprio il civico 16 è considerato un punto strategico per lo spaccio di stupefacenti, come testimoniato dalle ultime operazioni di  polizia, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno  individuato in quel caseggiato-bunker una piazza consacrata allo smercio di eroina, cocaina e marijuana,  che peraltro negli anni ha fatto registrare alcuni decessi per overdose.  Gli investigatori  ritengono che la droga, considerato il prezzo al dettaglio ed il conseguente taglio, qualora immessa sul mercato avrebbe potuto far entrare nelle casse dei criminali oltre  300.000 euro. Il materiale sequestrato sarà inviato al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina  per gli ulteriori accertamenti chimici, sullo stupefacente,  e tecnico balistici, sulle armi, per accertarne l’eventuale utilizzo in eventi delittuosi.


Palagonia CT- Donna pusher con parola d’ordine e video sorveglianza ai domiciliari: "mi manda Eric il francese". I Carabinieri della locale Stazione, collaborati dal Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno arrestato, in flagranza, Concetta FIORITO 50enne, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I consumatori, sembra che per entrare in casa della pusher dovessero conoscere la parola d’ordine, una sorta di password vocale. Gli investigatori sono riusciti a saperla ed uno di loro, in abiti civili, si è presentato al citofono dell’abitazione e pronunciandola correttamente: "mi manda Eric il francese" si è fatto aprire la porta. Carabinieri col cane Ivan a quel punto hanno semplicemente fatto irruzione rinvenendo e sequestrando: una ventina di dosi di cocaina, del peso complessivo di circa 12 grammi, 1 bilancino di precisione e la somma di 210 euro, in banconote di piccolo taglio, ritenuta il guadagno dell’attività di spaccio. La donna, ad ulteriore protezione della fiorente attività, aveva sapientemente installato, per tutto il perimetro dell’immobile, un impianto di video sorveglianza con tanto di monitor interno. L’impianto è stato sequestrato mentre l’arrestata è stata relegata ai domiciliari.


Catania SCO arresta a Malta superlatitante Sebastiano BRUNNO. Uomini delle Squadre Mobili di Catania e Siracusa e del Servizio Centrale Operativo, con la collaborazione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, nella tarda mattinata ad esito di complesse indagini coordinate dalla D.D.A. di Catania, hanno tratto in arresto nell’isola di Malta: Sebastiano BRUNNO, 56enne, inteso “Neddu ‘a crapa”, latitante. Il soggetto, latitante dal mese di marzo 2009, inserito nell’"Elenco dei latitanti pericolosi", era stato colpito da ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il  6 marzo 2009 dalla Procura Generale della Repubblica di Catania - Ufficio esecuzioni penali - dovendo espiare la pena dell’ergastolo, per associazione per delinquere di stampo mafioso ed omicidio di  Nicolò AGNELLO, avvenuto nel 1992 a Lentini (SR) nell’ambito della faida tra le cosche mafiose antagoniste NARDO e DI SALVO. I poliziotti italiani, in collaborazione con la Polizia maltese, dopo avere localizzato l’abitazione utilizzata da Sebastiano BRUNNO, ubicata in località San Pawl Il Bahar, l’hanno fermato su strada.   Il  latitante ha esibito una carta d’identità intestata ad un uomo palermitano  di 49 anni.  Sebastiano BRUNNO è ritenuto reggente dell’organizzazione mafiosa Nardo, operante nel comprensorio settentrionale della provincia di Siracusa, con interessi anche nel comune catanese di Scordia, storicamente legata alla famiglia di Cosa nostra catanese - cosca Santapaola - Ercolano. I particolari dell’operazione, tuttora in atto, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa presso la Questura di Catania alle ore 11.00 del 3 ottobre. BRUNNO è stato rintracciato a 17 km dalla capitale maltese La Valletta. Il ricercato si era stabilito al secondo piano di una palazzina di tre piani; l’appartamento, è dotato di tutti i confort, si presentava in discrete condizioni di pulizia. La perquisizione eseguita dalla polizia operante ha permesso di rinvenire: la somma in contanti di 1.500 euro, 1 computer portatile ed 1 telefonino cellulare con sim maltese, materiale che, con la carta d’identità, sarà sottoposto ai dovuti accertamenti, anche al fine d’individuare la filiera dei fiancheggiatori del latitante. BRUNNO, dopo un lungo appostamento all’esterno dell’abitazione, dopo essere stato pedinato, è stato bloccato dai poliziotti, con un amico; il ricercato si stava recando in una zona certo per pranzare, dove  ci son numerosi ristoranti e pizzerie un Casinò. Sono in corso di esecuzione gli adempimenti nel territorio straniero per la successiva estradizione del catturato.


Catania Operazione "Markeb El Kebir" DDA Catania 10 egiziani in manette, 47 indiziati: associazione ingresso e permanenza stranieri. Investigatori  delle Squadre Mobili di Siracusa, Catania e del Servizio Centrale Operativo dalle prime ore odierne, stanno eseguendo 10 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere emesse dal GIP di Catania nei confronti di altrettanti soggetti, tutti egiziani, ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata a favorire l’ingresso e la permanenza irregolare sul territorio italiano ed europeo di stranieri. Il team investigativo – costituito nell’ambito delle iniziative intraprese dalla Polizia di Stato a seguito del sensibile incremento degli sbarchi registratisi nello scorso anno sulle coste siciliane – è stato coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. La complessa indagine, in particolare, ha consentito di individuare l’operatività a Siracusa, Catania, Milano, Como, Anzio (RM) e Andria (BA), di una rete criminale di cittadini egiziani dediti, dietro compenso, a fornire assistenza logistica, principalmente a connazionali ed a cittadini siriani giunti sbarcati in questa provincia e provenienti dalle coste del Nord Africa; proprio presso i citati capoluoghi sono in atto le segnalate catture. I  destinatari delle misure restrittive accoglievano i migranti irregolari, fuggiti da strutture di accoglienza o sottrattisi all’individuazione delle Forze dell’ordine al momento dello sbarco, presso abitazioni o strutture fatiscenti, provvedendo, dopo aver ricevuto somme di denaro, al loro trasferimento verso le destinazioni finali, solitamente individuate in Paesi del Nord Europa.I malfattori si sarebbero interessati a proteggere ed agevolare la fuga degli scafisti, fino a far loro raggiungere la località di destinazione o il rientro in Egitto per compiere altri viaggi per conto del consesso criminale.Gli investigatori, nel corso delle indagini, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 47 soggetti, sempre di nazionalità egiziana, e, con la collaborazione della Marina Militare, sono state sequestrate 3 “Navi Madre”, utilizzate dai trafficanti di uomini per trasportare i migranti a circa 150 miglia dalle coste italiane, dove venivano trasbordati su imbarcazioni più piccole, spesso fatiscenti. I dettagli dell’operazione illustrati nel corso della conferenza stampa, alle ore 10.30, presso la Sala Stampa della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania.


 

 


Arma 200 anni

 

200 anni


 

 

Notizie

LAV : NON

 

ABBANDONARLI

 

CataniaViola domiciliari, CC preso. I Carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno bloccato in flagranza, Vincenzo CANNIZZO 32enne, di Catania, per evasione. I  militari, di pattuglia, a mezzogiorno, l’hanno sorpreso in strada a passeggiare  in palese violazione della  misura restrittiva cui era sottoposto.


Catania  – Ruba cellulare, a negoziante, CC preso. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato, in flagranza, Kinteh LAMIN, 19enne originario del Gambia,  per resistenza a pubblico ufficiale,  furto aggravato e porto abusivo di arma da taglio. Il giovane, intorno alla 20:00 di ieri sera,  approfittando di un attimo di distrazione del proprietario, in una Legatoria di via Crociferi, ha rubato il cellulare  ed è fuggito. La vittima, telefonando al 112, ha permesso l’intervento di una gazzella che nel giro di pochi minuti è riuscita a rintracciare e ad arrestare il ladro, che ha tentato invano fisicamente di sottrarsi alla cattura. Il giovane, oltre al cellulare,  nascondeva in tasca 1 coltello del genere vietato (poi sequestrato). Il cellulare è stato restituito al proprietario  mentre l’arrestato è stato trattenuto in camera di sicurezza in attesa del rito per direttissima.


CataniaTunisino viola domiciliari: offende ed aggredisce poliziotti. Si tratta del noto Chouaib HFIDI, 21enne, di nazionalità tunisina. Agenti della Squadra Cinofili dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, nella tarda serata di ieri, nell’ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel centro storico, hanno arrestato il già noto Chouaib HFIDI, 21enne, di nazionalità tunisina, per i reati di Evasione, Oltraggio e Resistenza a Pubblico Ufficiale Uomini della Squadra Cinofili, alle ore 23.00, nel corso di un al controllo antidroga in piazza Vincenzo Bellini, hanno attenzionato un soggetto di nazionalità tunisina presso il quale il cane specializzato aveva fiutato la probabile presenza di sostanza stupefacente. Il giovane è stato, quindi, identificato e controllato. Il  tunisino ha subito mostrato insofferenza al controllo, andando in escandescenza e strattonando violentemente i poliziotti. Il soggetto ha iniziato a scalciare al punto di strappare la divisa dell’operatore di polizia intervenuto. Il tutto “condito” da frasi oltraggiose e insulti. Il motivo di tanta aggressività è stato, poi chiaro: in fase di identificazione, infatti, il soggetto è risultato essere, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari ed irreperibile dallo scorso 25 luglio.


Catania- 1 in carcere : viola domicilio. Agenti del Commissariato di P.S. “Centrale” nella mattinata del 30 ottobre, hanno tratto in arresto Gianluca BRUNO 30enne, nato a Catania, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Arezzo, poiché deve scontare una pena complessiva di 1 anno 2 mesi  e 21 giorni per il reato di violazione di domicilio, commesso ad Arezzo nell’anno 2008.


Adrano CT1 ai domiciliari per inosservanza. I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza,  Salvatore LIOTTA, 40enne del posto, per inosservanza degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. La pattuglia, ieri mattina, l’ha sorpreso a bordo di una vespa 150 mentre percorreva  via Catania, in palese violazione della misura preventiva cui era sottoposto. L’arrestato è stato posto ai domiciliari. 


 CataniaRissa tra extracomunitari, 1 accoltella avversario: in manette. Agenti delle Volanti dell’U.P.G.S.P. hanno arrestato, per lesioni aggravate e porto di arma da taglio, Achraf Omar Mohamed Alì ERRIYANI 36enne, di nazionalità libica, già noto e privo di rinnovo del permesso di soggiorno nel Territorio Nazionale. Una  violenta lite in atto tra cittadini extracomunitari in via Landolina alle ore 23.55 era stata segnalata su linea 113. gli  agenti giunti immediatamente sul posto hanno notato 1 straniero che si disfaceva di 1 coltello a serramanico ed un altro straniero che perdeva copiosamente sangue da un braccio. Entrambi sono stati identificati, recuperato il coltello. Gli  agenti hanno  appreso dai presenti sul posto che poco prima 1 di nazionalità senegalese aveva aggredito alle spalle con calci e pugni l’ERRIYANI il quale per difendersi aveva estratto il coltello e con un fendente ferito il senegalese. Il soggetto è stato identificato per Amadou MBENGUE 33enne e trasportato con l’ambulanza del 118 presso l’Ospedale “V. Emanuele” dove veniva dimesso con prognosi iniziale di 30 giorni.ERRIYANI è stato dichiarato in arresto e come disposto dal P.M. di turno veniva associato presso le camere di sicurezza in attesa dell’udienza del giudizio per direttissima.


Militello Val di Catania -I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato Salvatore CUTRARO 42enne, del luogo, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Firenze. Il soggetto deve espiare la pena residua di 1 anni, 9 mesi nove e 1 giorno di reclusione, per un furto commesso a Firenze nell’agosto del 2013, è stato rinchiuso nel carcere di Caltagirone (CT).


    

Catania - ½ kg di cocaina in garage, CC coniugi in manette. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania hanno  arrestato, in flagranza,    Antonino SANFILIPPO 38enne, già in passato ritenuto vicino  al clan “SCARVAGLIERI”, operante in Adrano (CT),  e la moglie di 33 anni,  per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I militari, a conclusione di un’attività info-investigativa, sono riusciti a scovare e sequestrare,  dentro un  garage di via Guglielmino, locato dalla coppia, quasi 900 involucri in cellophane contenenti mezzo chilo circa di  cocaina (valore al dettaglio di circa 500.000€),  4 apparati ricetrasmittenti,  1 bilancino di precisione e del materiale utilizzato per il confezionamento della droga. Il soggetto è stato trattenuto in camera di sicurezza mentre la moglie è andata ai domiciliari, nell’attesa, per entrambi, del giudizio per direttissima.


Acireale  CT- Tenta  estorsione ai genitori a cui danneggia auto.   I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Acireale hanno arrestato un 29enne, del luogo, per tentata estorsione e danneggiamento. Una  gazzella ieri sera, su richiesta di un anonimo cittadino che aveva segnalato una lite in famiglia, è intervenuta in un’abitazione del centro.   I  militari hanno accertato che il 29enne da tempo minacciava i propri genitori per consegnargli del denaro. il soggetto per l’ennesima volta ieri aveva reiterato la richiesta di 500 euro alla quale padre e madre non hanno acconsentito. Il maldestro a questo punto ha danneggiato l’auto del padre che si trovava parcheggiata sulla strada. L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


CataniaProstituzione: blitz  CC in case vacanza, B&B, appartamentini, presa anche escort 60enne. Le somme di affitto erano oscillanti tra i 1500 e i 4000 euro mensili a seconda del posto e del periodo, ed anche del numero di “ragazze” visto che in due dei locali sequestrati, quelli più grandi, ne esercitavano contemporaneamente tre. Sono stati denunciati alla Procura delle Repubblica di Catania :  T.R.M. 28enne dominicana che in via Ventimiglia aveva messo su un giro di connazionali; P.G. 54enne mascalese,  S.C.58enne catanese, M.F. 48enne e P.G. 28enne, entrambi siracusani che oltre alla casa di via Penninello gestivano anche un B&B in via Salvatore Paola dove facevano convergere le donnine quando l’altra casa era “piena”. I tutori dell’ordine nel vecchio quartiere di San Berillo, nel cadente centro storico, hanno denunciato una donna straniera di 60 anni M.N. che in barba al sequestro gravante sull’immobile di via della Rocchetta 12, dal lontano 2000, aveva forzato la porta di accesso rompendo i sigilli, per appropriarsi del locale dove ricevere, per pochi euro, qualche anziano cliente. Il servizio di controllo in centro città dei Carabinieri di Piazza Dante ha portato alla chiusura di alcuni lussuosi appartamentini adibiti o adattati per la prostituzione. I numerosi controlli messi in atto negli ultimi 15 giorni dai Militari di Piazza Dante su  case a luci rosse reclamizzate su siti internet o su quotidiani locali, hanno portato alla luce alcune pseudo strutture ricettive (case vacanza o B&B) che di fatto camuffavano dei giri di ragazze perlopiù sudamericane, e tutte con un denominatore comune, ovvero la provenienza dalla Spagna. I militari hanno controllato in tutto una ventina di case di tolleranza e tra queste ne sono state poste sotto sequestro ben 5, in via Ventimiglia alta, via Luigi Capuana, Via Penninello e via Bambino  con il deferimento di alcuni proprietari o affittuari, che li avevano riciclati a case di tolleranza alle spalle degli ignari titolari.  Negativi gli altri controlli atteso che le “meretrici” in esercizio erano presso abitazioni di proprietà o dove risiedevano regolarmente in affitto. Le cifre del giro di affari consentivano ai gestori rilevanti introiti, dato che le avvenenti donnine, pagavano, settimanalmente, laute cifre per il “noleggio” delle alcove.


Catania Spaccio a San Cristoforo, 1 ai domiciliari.  Spaccia cocaina e marijuana in strada. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Piazza Dante hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza, Domenico Walter SORRENTINO, 20enne del posto, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli uomini dell’Arma, ieri sera, hanno sorpreso il soggetto in via Stella Polare a spacciare marijuana ad alcuni clienti. Fermato e perquisito è stato trovato in possesso di 11 dosi di marijuana, del peso complessivo di 35 grammi,  8 dosi di cocaina, del peso complessivo di 2 grammi e la somma in contanti di circa 70 euro, ritenuta il guadagno dell’attività di spaccio. La droga e il denaro sono stati sequestrati mentre l’arrestato è stato recluso ai domiciliari in attesa di essere giudicato per direttissima.


Trecastagni CT- Presi tre tunisini per furto. I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in flagranza, tre tunisini, di 48, 42 e 39 anni, per tentato furto aggravato. I militari, ieri pomeriggio, durante un servizio di prevenzione, in via Papa Giovanni XXIII, hanno sorpreso il terzetto intento a trafugare, da un caseggiato adibito a magazzino, attrezzature per uso zootecnico. I Carabinieri, dopo avere restituito la refurtiva all’avente diritto, hanno posto il 48enne ai domiciliari e trattenuto in camera di sicurezza gli altri due, in attesa del giudizio per direttissima.


Maniace   -   CC, 1 preso combustione illecita di rifiuti. Carabinieri della Stazione di Maniace nella tarda serata hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Catania un 51enne, operaio forestale. Il soggetto, credendo di agire indisturbato, in Contrada Porticelli, in area boschiva ha dato alle fiamme rifiuti solidi urbani, di probabile provenienza domestica. Una pattuglia dei Carabinieri, in servizio perlustrativo, ha notato il fumo provenire dalla boscaglia e si portata in zona per appurare quanto stava accadendo.  Il  51enne è stato sorpreso intento ad alimentare il rogo, con grave pericolo per la natura e la salute dei cittadini. Il soggetto è stato denuncialo così per combustione illecita di rifiuti, nuovo delitto introdotto nel febbraio del 2014 in seguito all’emergenza rifiuti in Campania.


Acireale Chiesto pizzo: 65000€, CC 1 in carcere. Si tratta di Antonino Francesco MANCA, 36enne. Carabinieri della Compagnia di Acireale nella mattinata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di Antonino Francesco MANCA,   soggetto già noto alle forze dell’ordine. L’accusa a carico dell’arrestato è di tentata estorsione in concorso. I  militari dell’Arma a seguito delle denunce ricevute, hanno condotto un’attività investigativa acquisendo inequivocabili indizi di reità nei confronti del soggetto.  L’estortore aveva fatto recapitare nel gennaio scorso al titolare di un’attività commerciale 1 busta contenente 1 biglietto dal chiaro tenore estorsivo, con il quale  richiedeva al gestore dell’esercizio una somma di 65.000 euro. Le indagini sono ancora in corso per individuare eventuali complici nell’evento criminoso.  L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


 

 Catania Polstrada scopre deposito auto rubate e smantellate 3 presi. Si tratta di M.G., catanese  50enne, Mario CASTELLI, catanese 57enne e  Davide PREVITE, catanese 24enne.  Agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Catania, mentre si trovavano nella zona di Mascalucia (CT), hanno notato transitare in una via isolata di quella zona una vettura condotta da M.G., catanese  50enne noto per i suoi precedenti specifici in materia.  Gli  agenti insospettiti  hanno deciso di seguire il sospetto a distanza, arrivando davanti ad una grande abitazione disabitata alla periferia di Mascalucia.  Il  soggetto è sceso  dal veicolo  incontrando  altre due persone che uscivano dal piano seminterrato dell’edificio. Gli uomini della Squadra di P.G. hanno deciso d’intervenire fermando i  3 e sottoponendoli a controllo. I 2 soggetti che erano appena usciti dall’edificio venivano identificati per Davide PREVITE, catanese 24enne, e Mario CASTELLI, catanese 57enne. I due si presentavano vestiti con degli abiti da “lavoro” totalmente sporchi di olio e di grasso ed anche le mani erano sporche delle stesse sostanze. Gli agenti hanno accertato inoltre che l’edificio era una grande abitazione di due piani, ma disabitata ed ancora in fase di costruzione, ad eccezione del piano seminterrato, dove era stato realizzato un locale di circa 200 mq da adibire a deposito/garage, non visibile dalla via cittadina. Gli Agenti hanno proceduto a controllare l’interno del deposito, dove è stata rinvenuta 1 vettura Fiat Grande Punto, opportunamente sistemata su degli appoggi, in fase di smantellamento: aveva infatti la carrozzeria della parte anteriore parzialmente smontata ed il motore pure in fase iniziale di smontaggio. Dall’interno del veicolo erano già state smontate le portiere, il cruscotto e i sedili anteriori. Venivano trovati poggiati per terra  gli attrezzi meccanici utili allo scopo nonché tracce freschissime dei liquidi del motore (olio motore, liquidi di raffreddamento ed altro), segno inequivocabile che tali pezzi erano stati appena smontati e poggiati nelle immediate vicinanze, dove infatti venivano rinvenuti. Gli agenti hanno accertato inoltre che ad eccezione di una ristretta area intorno al veicolo parzialmente smantellato, il resto del deposito era letteralmente stipato di “carcasse” di veicoli precedentemente smantellati (circa una quindicina). Venivano inoltre rinvenute targhe e documenti di circolazione, come carte di circolazione, polizze assicurative, patenti ecc. Dagli accertamenti svolti si riusciva ad identificare compiutamente la Fiat Grande Punto in fase di “cannibalizzazione”, che risultava essere stata rubata nella zona di san Gregorio (CT) la notte scorsa, 18 settembre . Inoltre, dai primi accertamenti svolti sulle “carcasse” e sui documenti delle altre autovetture rinvenute nel deposito, si riusciva a risalire al furto di almeno altri 8 autoveicoli, tutti consumati in Catania e provincia, ma quest’ultimo dato è sicuramente da considerarsi parziale, attesa la necessità di effettuare ulteriori riscontri in merito agli altri “scheletri” rinvenuti. PREVITE e CASTELLI, pertanto, venivano posti in stato di arresto perché colti nella flagranza  del reato di riciclaggio dell’autovettura Fiat Punto che stavano smantellando, mentre M. G., che con loro si era appena incontrato, veniva deferito all’A.G. in stato di libertà per il medesimo reato in concorso. Com’è ormai condotta tipica per chi opera in tale settore, infatti, dopo essere state private di ogni loro parte, le autovetture rubate sempre più spesso “spariscono” in tal modo e vengono letteralmente rivendute “a pezzi” nel fiorente mercato clandestino degli autoricambi. La refurtiva è privata ovviamente dei dati identificativi, impedendo così alle forze dell’ordine di poter risalire al veicolo originario e quindi alla sua provenienza illecita. Gli accertamenti proseguono per risalire ai furti delle altre autovetture e stabilire eventuali ulteriori responsabilità di altri soggetti in merito alla “centrale” di riciclaggio scoperta.


CataniaPreso 1 ricercato per rapina. Agenti del Commissariato Librino hanno arrestato Gabriele Pietro VITTORIO 25enne, latitante dal mese di giugno 2014 poiché destinatario di un ordine di carcerazione emesso il   30 giugno 2014 dal Tribunale Ordinario di Catania per il reato di rapina in concorso. VITTORIO era già noto per rapina. VITTORIO, al momento dell’arresto, eseguito in va Della Sforzesca nel noto quartiere popolare di San Leone,si accompagnava ad altro noto personaggio della zona. Il soggetto è stato tradotto presso la casa circondariale di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


CataniaBlitz polizia a Librino, 1 kg droga in casa donna 67enne.  I poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, durante una perquisizione, eseguita sulla scorta di una notizia acquisita in via fiduciaria, nell’abitazione di Elena MAIORANO 67enne, in viale Castagnola, hanno rinvenuto nel terrazzo, sotto alcuni sacchi contenenti materiale di risulta e dentro 1 borsa da donna: 1 panetto di marijuana del peso di 1 chilogrammo e sostanza sfusa per ulteriori 85 grammi, insieme a materiale per il confezionamento. La donna, incensurata, che condivide  l’appartamento con la figlia, assente nella circostanza e resasi irreperibile, è stata quindi tratta in arresto per detenzione ai fine di spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizioni dell’Autorità Giudiziaria, posta agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima. L’U.P.G.S.P. nella mattinata di ieri, ha svolto un servizio straordinario di controllo del territorio nel quartiere di Librino con la partecipazione di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e della Polizia Locale, su disposizione del Questore Salvatore Longo. I poliziotti, durante tutta la mattinata hanno effettuato controlli straordinari nel quartiere, con l’identificazione di un centinaio di persone e con il riscontro di numerose violazioni al codice della strada. I tutori dell’ordine hanno altresì eseguito alcune perquisizioni alla ricerca di armi o sostanze stupefacenti. Gli agenti nel noto “palazzo di cemento”, hanno rinvenuto  101 “stecchette” di marijuana e  4 mini-dosi di cocaina, occultate tra le macerie.


San Giovanni La Punta Coniugi coltivano

 stupefacente, ai domiciliari. I Carabinieri  della Stazione di Trecastagni, collaborati dai militari di San Giovanni La Punta e dal Nucleo Cinofili di Nicolosi,  hanno arrestato il  Stefano PULVIRENTI 36enne e la moglie  32enne, entrambi di San Giovanni La Punta, per produzione, detenzione illecita  di sostanze stupefacenti e omessa denuncia di armi bianche. I  militari, ieri sera, a conclusione di un’attività investigativa, hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare nell’abitazione della coppia, a San Giovanni La Punta. Gli investigatori hanno rinvenuto e sequestrato 2 piante di marijuana, 2 involucri di carta stagnola contenente marijuana,  1 bilancino di precisione e 3 sciabole illegalmente detenute. Gli arrestati sono stati posti ai domiciliari.


CataniaDia: Renato Panvino designato capo Direzione investigativa antimafia di Catania. La Dia di Catania ha giurisdizione anche sulle province di Messina, Ragusa e Siracusa Il funzionario di polizia della Polizia di Stato, 

 Renato Panvino primo dirigente, fino a pochi mesi fa ha diretto il Commissariato di Ps di Taormina. Renato Panvino è nato a Reggio Calabria il 23 luglio 1968, ed è entrato all'Istituto superiore di polizia di Roma nel 1988 per la frequenza del ciclo di studi quadriennale al termine del quale ha conseguito il diploma e il grado di vicecommissario della Polizia di Stato. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all'ateneo di Messina e la laurea in scienze delle pubbliche amministrazioni all'ateneo di Catania. Nel 1993 è stato assegnato in qualità di dirigente dell'ufficio primo del Compartimento della polizia ferroviara della Calabria-Basilicata-Campania; nel 1994 è stato trasferito all'Ufficio volanti della Questura di Reggio, nel 1995 alla squadra mobile di Reggio Calabria come dirigente dell'Ufficio furti e rapine-prostituzione e pedofilia. Nel 1999 è stato nominato dirigente del commissariato di Cittanova, nel 2000 del commissariato di Condofuri Marina e nel 2001 è stato trasferito alla squadra mobile reggina dove diretto la sezione Catturandi. Nel 2007 è stato nominato vicedirigente della Mobile e dirigente della sezione criminalità organizzata con competenza provinciale. Nel corso della carriera ha partecipato alla cattura di oltre 40 latitanti ricercati a vario titolo per reati di mafia Nel 2006 ha ricevuto dall'associazione antimafia "Riferimenti" il premio Gerbera Gialla, e nel 2009 gli è stato conferito il premio "Saetta-Livatino". Nel 2009 Panvino è stato inviato in Venezuela in qualità di docente esperto di indagini riguardanti i sequestri di persona, riservato agli ufficiali della polizia locale ed a quelli appartenenti ai servizi di informazione.


Catania Assassinio Antonella Falcidia: 1ª Sezione Corte  Assise Appello conferma assoluzione Vincenzo Morici. Il  medico primario del reparto di Chirurgia generale dell'ospedale di Taormina, marito della vittima fu arrestato il 14 marzo 2007, a distanza di oltre 13 anni dalla morte della moglie, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare, con l'accusa di omicidio. L'inchiesta era stata riaperta dalla Procura di Catania nel febbraio 2007. Lo  scanner usato dall'università di Trieste, durante esami del Ris su una macchia di sangue confusa ai bordi inferiori di un divano con tappezzeria fiorata, aveva evidenziato, secondo l'accusa, le prime tre lettere a stampatello del nome del marito,  ENZ , che sarebbero state scritte dalla vittima.  Il   medico era stato accusato di avere ucciso per gelosia la sera del 4 dicembre 1993 la moglie, la professoressa Antonella Falcidia, nell’abitazione in via Rosso di San Secondo a Catania. In primo grado l'accusa aveva chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per uxoricidio con movente passionale. A conclusione del processo col rito abbreviato, il 3 marzo 2011, il professionista era  stato assolto dal Gup Grazia Caserta, con la formula "per non avere commesso il fatto". La  conferma della sentenza d'assoluzione di Vincenzo Morici, da parte della prima Sezione della Corte d’Assise d'Appello di Catania  mette fine ad un giallo che per 20 anni ha fatto discutere la Catania bene.


Acireale Droga  in sottoscala, 1 in carcere. Agenti del Commissariato P.S. Acireale hanno arrestato Paolo Vasta   55enne per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Gli investigatori, nell’ambito di programmati controlli volti a contrastare il traffico degli stupefacenti, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione del VASTA, già conosciuto, per i suoi trascorsi giudiziari anche in materia di stupefacenti. La perquisizione è stata estesa ad un sottoscala, chiuso da una porta, la cui chiave è stata trovata addosso al Vasta. I  poliziotti hanno rinvenuto, occultato tra varie masserizie: un quantitativo di gr. 20 di cocaina, materiale per il confezionamento, 2 bilance di precisione, forbici e ritagli di cellophane. Gli agenti addosso a Vasta, hanno trovato una cospicua somma di denaro del quale  non ha saputo fornire precise indicazioni circa il possesso. Gli agenti stanno svolgendo accertamenti al fine di verificarne la provenienza. Vasta è stato condotto presso la Casa Circondariale “Piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.  


Catania Carcere per evasione. Carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno arrestato, il  catanese Luca CALOGERO 28enne, in esecuzione di un ordine di espiazione pena detentiva emesso dal Tribunale di Catania. Il giovane,  già affidato in prova ai servizi sociali,  è stato condannato ad 3 anni, 9  mesi e 15 giorni di reclusione poiché riconosciuto colpevole del reato di evasione, commesso quest’anno a Catania. L’arrestato è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza.


 

 


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