Catania
-
Pugno a commessa “Centro Sicilia” e rapina: CC catturano malvivente.
I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco (CT) hanno arrestato, nella
flagranza un catanese di 25 anni, per rapina e furto aggravati. Il
malfattore, ieri sera nell’ipermercato “Centro Sicilia” di Contrada Cubba -
Tenutella a Misterbianco, dopo avere sottratto in modo fraudolento 300€
dalla cassa del negozio di “Bucalo” è passato all’azione violenta recandosi
nell’abbigliamento “Fiorella Rubino” ed ha colpito alla testa con un pugno
la commessa, accortasi delle sue cattive intenzioni. Il malfattore ha
arraffato 700€ ed è fuggito via. La chiamata immediata al 112 da parte
della vittima e la descrizione telefonica delle fattezze del rapinatore ha
permesso ai militari il rintraccio. Il soggetto è stato inseguito e
bloccato dalla pattuglia dell’Arma ad un centinaio di metri dal centro
commerciale con addosso l’intera refurtiva. La donna, medicata dal medico
del 118, è stata giudicata guaribile in 5 giorni per un lieve trauma
cranico. Il maltolto è stato restituito ai rispettivi titolari dei negozi
mentre l’arrestato, in attesa della direttissima, è stato ristretto agli
arresti domiciliari.
Catania - 2 rapinano 36mila€ in agenzia gioco, 1 identificato
da filmato e vestiario. La Polizia di Stato ha
tratto in arresto: Carmelo DI MAURO 50enne – già
noto, in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di
delitto, emesso il 1 dicembre 2015 dalla Procura della
Repubblica di Catania, in quanto ritenuto responsabile
del reato di rapina aggravata in concorso con altri. 2
soggetti, di cui uno con volto parzialmente travisato da
sciarpa e cappello, la sera del 30 novembre, si erano
introdotti nei locali di un centro scommesse ubicato
nella zona del corso Italia, intimando ai dipendenti,
presenti, di aprire la cassaforte, brandendo nei loro
confronti un taglierino. I malviventi riuscirono ad
impossessarsi di una somma di oltre 36 mila euro in
contanti. equipaggi dell’U.P.G.S.P. e della Squadra
Mobile - Sezione Contrasto al crimine Diffuso si erano
recati sul posto a seguito di segnalazione di rapina.
Gli investigatori della Mobile avviarono immediatamente
le indagini, visionando le immagini del sistema di
video-sorveglianza installato presso il centro
scommesse. L’attività consentì di verificare che uno dei
due rapinatori aveva agito a volto scoperto: questi, una
vecchia conoscenza della Mobile - si tratta di un noto
soggetto - immediatamente riconosciuto per Carmelo DI
MAURO. Mentre sul posto veniva fatto intervenire
personale del locale Gabinetto Regionale di Polizia
Scientifica per i rilievi di natura tecnica, gli
investigatori dei “Condor” procedevano ad acquisire le
dichiarazioni dei dipendenti del centro. Contestualmente
altro personale della medesima sezione si recava presso
l’abitazione del DI MAURO, dove ne riscontrava
l’assenza. La perquisizione domiciliare eseguita ha
consentito di acquisire un importante elemento di
riscontro per attestare ulteriormente le sue
responsabilità nella rapina consumata quella sera.
Invero, veniva rivenuta e sequestrata la giacca
indossata dal DI MAURO in occasione del delitto. DI
MAURO veniva ricercato presso ulteriori domicili con
esito negativo. Sulla base degli inconfutabili elementi
di responsabilità raccolti a suo carico dalla Squadra
mobile, la Procura della Repubblica di Catania, stante
la sua irreperibilità, aveva emesso un decreto di fermo
nei confronti del DI MAURO. Le ricerche non avevano
sosta anche nella mattinata di ieri, finchè Carmelo DI
MAURO, vistosi braccato, ha deciso di presentarsi presso
questi Uffici dove veniva dichiarato in stato di fermo.
Espletate le formalità di rito, Carmelo DI MAURO è stato
associato presso la Casa Circondariale di piazza
“Lanza”. Sono in corso indagini volte ad individuare il
complice del DI MAURO.
Catania
–
Fontanarossa: Polaria arresta tunisino con documento italiano falso ad
imbarco volo Catania – Parigi.
Il soggetto è stato arrestato dagli uomini dalla Polizia di Catania.
Mohamed ABIDY 23enne, è stato intercettato da una delle pattuglie della
Polizia di Frontiera di Catania durante i controlli preventivi dei
passeggeri diretti presso l’aeroporto parigino di Orly. L’intensificazione
dell’attività di prevenzione e di controllo disposta dal Ministero
dell’Interno e dal Questore di Catania, in relazione agli eventi criminosi
verificatisi a Parigi lo scorso 13 novembre, ha dato frutti. Gli operatori
della Polaria alle ore 15.00 del 25 novembre scorso, hanno proceduto al
controllo documentale del cittadino tunisino che in un primo momento
presentava una carta d’identità italiana rilasciata da un comune siciliano
“non valida per l’espatrio”. ABIDY Mohamed, alle contestazioni degli Agenti
della Polaria, ha risposto con atteggiamento riottoso al punto da indurre
gli operatori, insospettiti dal comportamento dello straniero, a procedere
all’accompagnamento in Ufficio. Il sospetto è stato perquisito ed anche il
bagaglio, dove veniva rinvenuta, ben occultata, una seconda carta d’identità
italiana “valida per l’espatrio” fatto questo incongruente con il suo status
di cittadino tunisino. Gli approfondimenti investigativi immediati svolti
tramite gli strumenti in dotazione alla Polizia di Frontiera, facevano
emergere la contraffazione della carta d’identità rinvenuta nel bagaglio,
anch’essa rilasciata da un comune della Sicilia. Ulteriori accertamenti
hanno permesso di appurare che il cittadino magrebino, pur essendo titolare
di permesso di soggiorno italiano, in realtà lavora in “nero” presso una
società avente sede nella capitale francese. L’arresto del cittadino
tunisino segue quelli avvenuti nei giorni precedenti sempre ad opera degli
uomini della Polizia di Frontiera di stanza presso l’Aeroporto Fontanarossa
di Catania, di un cittadino siriano, di un albanese e di due cittadini del
Mali, tutti arrestati per possesso di documenti falsi.
Catania
- VIRGO FIDELIS Commemorata Patrona Arma Carabinieri. La VIRGO FIDELIS, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, è
commemorata sabato alle 11:00, nella Basilica del Duomo di Catania con una
Santa Messa in suffragio anche delle anime dei Caduti.La celebrazione è
officiata dall’Arcivescovo Metropolita di Catania, S.E. Monsignore
Salvatore GRISTINA e concelebrata dal Cappellano Militare. le Autorità
Civili e Militari della Provincia, i rappresentanti dell’Associazione
Nazionale Carabinieri, gli Ufficiali, i Marescialli, i Brigadieri, gli
Appuntati e i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania con i loro
familiari, nonché i congiunti dei Militari “Vittime del Dovere” prendono
parte alla manifestazione. Il 74° anniversario della Battaglia di
CULQUALBER e la Giornata Nazionale dell’Orfano, quest’ultima istituita per
la prima volta nel 1996, che simboleggia per i Carabinieri e per l’.O.N.A.O.M.A.C.
(Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei
Carabinieri) sono celebrati durante la ricorrenza, quale momento di
autentica vicinanza alle famiglie dei militari scomparsi.
Catania
– Evade
dai domiciliari: ripreso.
Gli uomini del Commissariato Librino, ieri pomeriggio, durante l’incessante
attività di controllo del territorio, giunti in Viale Castagnola 12, hanno
notato un gruppo di persone che si intrattenevano in piacevoli
conversazioni. 1 individuo, alla vista dei poliziotti, si è staccato dal
gruppo e con molta indifferenza ed altrettanta calma, si è allontanato. Gli
agenti però l’hanno riconosciuto quale Massimo STURNIOLO, volto già
familiare e che avrebbe dovuto trovarsi presso la sua abitazione, a scontare
gli arresti domiciliari. I poliziotti a tal punto, si sono recati al noto
indirizzo, in attesa dello STURNIOLO, e lì venivano accolti dall’anziana
madre. La donna, da un inizio di malore di circostanza, non solo confermava
l’assenza del proprio figlio, quasi giustificandone l’allontanamento
temporaneo, “giusto il tempo di farsi una sigaretta”, ma peraltro lo
sollecitava telefonicamente a non rientrare per non farsi arrestare dallo
Polizia che lo attendeva. STURNIOLO, una volta raggiunta la sua abitazione e
a sua volta, si sorprendeva di dover seguire i poliziotti presso il
Commissariato per essersi semplicemente “andato a fumare una sigaretta”.
Veniva, pertanto, arrestato per il reato di evasione.
Il processo celebrato con rito direttissimo ne ha ripristinato la
sottoposizione agli arresti domiciliari.
Misterbianco CT
– CC, 1 ai domiciliari per tentata estorsione. I Carabinieri della
Tenenza di Misterbianco hanno arrestato Biagio SAITTA 28enne, del luogo, su
ordine di esecuzione per detenzione emesso dalla Procura della Repubblica di
Catania. Il titolare di un centro scommesse di
Misterbianco, il 21 giugno del 2012, aveva denunciato ai Carabinieri un
tentativo di estorsione ad opera d’ignoti, avendo trovato dietro la
saracinesca un biglietto con scritto “facci trovare 50mila euro o facciamo
saltare tutto in aria”. Il foglietto estorsivo fu opportunamente repertato
ed inviato al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per
l’esaltazione di eventuali impronte lasciate dai criminali. Dal riscontro
alla banca dati AFIS (Automated Fingerprint Identification System) si è
risalito ad un’impronta, del dito anulare destro del SAITTA, prova
scientifica ampiamente recepita dall’Autorità Giudiziaria. Il
soggetto, che dovrà espiare la pena di 1 anno e 7 mesi di reclusione è stato
posto ai domiciliari.
Catania–
Polizia ammanetta 3 topi d’appartamento in azione. Gli
agenti hanno arrestato i catanesi Maurizio DI NUNZIO 41enne,
Riccardo PEDICONE 34enne ed Antonio CALA’ 32enne per furto in
abitazione in concorso. La Sala Operativa della Questura nella tarda
mattinata di ieri, aveva diramato la nota radio di un furto in atto presso
un’abitazione nella zona di viale XX Settembre. Equipaggi dell’U.P.G.S.P.
e della Squadra Mobile – Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” giunti sul
posto ed in perfetta sinergia, hanno circoscritto la zona entrando nello
stabile. I poliziotti sul posto hanno riscontrato che era in atto un furto
ed i malviventi, accortisi della presenza della Polizia, hanno tentato la
fuga.
Uomini delle Volanti sono riusciti a bloccare Riccardo PEDICONE mentre,
correndo, cercava di raggiungere altro condominio. Altri agenti hanno
scovato, nel contempo all’interno di un locale vasche sito al piano terra,
altro complice, identificato per Antonio CALA’, il quale veniva trovato in
possesso di 1 busta contenente monili vari. Il terzo complice, che aveva
trovato riparo nell’androne di uno stabile vicino, accortosi degli Agenti
dei “Condor”, ha tentato la fuga lungo via Pantano, nascondendosi tra le
auto in sosta. Il terzo maldestro è stato raggiunto, bloccato e trovato in
possesso di altri monili in oro asportati poco prima dall’abitazione. Il
sopralluogo effettuato con la Polizia Scientifica ha evidenziato che i
tre si erano introdotti nell’appartamento, infrangendo il vetro di 1
finestra ed una volta all’interno, avevano asportato quanto rinvenuto dagli
operatori. Il tutto veniva restituito al proprietario che ha sporto regolare
denuncia presso la Squadra Mobile. I tre sono stati arrestati per furto
aggravato in abitazione ed associati presso la Casa Circondariale di “piazza
Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
– Agenti bloccano topo d’auto in azione, 1 ai
domiciliari. Uomini delle volanti dell’U.P.G.S.P.
hanno bloccato ai domiciliari il già noto catanese
Carmelo GRASSO 46enne, per tentato furto aggravato.
I poliziotti, alle ore 5.10 sono stati inviati, a
seguito di segnalazione su linea 113, in via Papale per
furto in atto di una vettura parcheggiata sulla pubblica
via. Gli agenti giunti sul posto, hanno circondato la
zona per occludere le possibili vie di fuga. I
poliziotti sono riusciti a sorprendere un individuo
mentre armeggiava sull’autovettura segnalata. Il
malvivente, accortosi delle pattuglie, è fuggito
tentando di nascondersi tra i sedili della sua auto
parcheggiata poco distante, ma è stato scovato dagli
agenti ed identificato per Carmelo GRASSO. I
poliziotti hanno appurato che l’auto presa di mira
presentava la serratura forzata e la guarnizione del
finestrino di uno sportello danneggiata, inoltre, nella
macchina del GRASSO, venivano rinvenuti diversi arnesi
atti allo scasso. Il personaggio alla luce di quanto
commesso, veniva dichiarato in arresto e, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria di turno,
sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del
giudizio per direttissima fissato per la mattinata di
domani.
Paterno CT –
1 in manette viola obblighi. I
Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Paterno hanno
ammanettato in flagranza Orazio FARINA, 42enne, del luogo,
Sorvegliato Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel
comune di residenza, ritenuto vicino al clan mafioso “Morabito- Rapisarda”,
per violazione della Sorveglianza Speciale, danneggiamento e minaccia
aggravata, e denunciato un 16enne. Il 42enne nelle prime ore del mattino di
ieri, a bordo di uno scooter ed accompagnato dal minore si è presentato
sotto casa di un elettricista minacciandolo. Il malcapitato non sarebbe
riuscito a completare un impianto di videosorveglianza nella sua abitazione,
ed il personaggio avrebbe scaraventato il motorino a terra. I militari,
immediatamente intervenuti su richiesta della stessa vittima, subito dopo
hanno rintracciato il Sorvegliato Speciale, identificando anche il minore
che è stato denunciato alla Procura della Repubblica. L’arrestato è stato
associato nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania –Blitz a Librino, trovate armi e droga. Agenti
della Sezione “Antidroga”, la sera del 24 ottobre
scorso, nell’ambito dei servizi finalizzati a
contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti
nel quartiere di “Librino”, nonché alla ricerca di armi
ed esplosivi, hanno eseguito un controllo in un locale
in disuso ubicato al piano terreno di un palazzo sito in
viale Bummacaro. I poliziotti, a seguito del controllo,
occultato in un controsoffitto a carico di ignoti, hanno
rinvenuto e sequestrato : 1 pistola mitragliatrice di
fabbricazione cecoslovacca calibro 7.65 rifornita di
cartucce del medesimo calibro; numerose cartucce di
vario calibro. numerosi panetti di hashish per un peso
complessivo lordo di kg.1,4; hashish in dosi per un
peso complessivo di gr.50 circa; “Stecche” di marijuana
per un peso complessivo di gr.100 circa.
Aci Catena CT
–Truffa, 1 ai domiciliari. I Carabinieri della
Stazione di Aci Catena (CT) hanno arrestato il Alfio
MANCINO, 35enne del posto, in esecuzione di un ordine di
esecuzione pena emesso dal Tribunale di Termini Imerese
(PA). Il soggetto è stato condannato dai giudici ad 1
anno, 1 mese e 1 giorno di reclusione poiché ritenuto
colpevole di truffa e ricettazione, reati commessi
nell’ottobre del 2010 a Bompietro (PA). L’arrestato
sconterà la pena inflittagli in regime di detenzione
domiciliare.
Santa Maria di Licodia
– CC trovano
850 g. marijuana
in barattolo, 1 in manette.
I Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia
coadiuvati dai militari della Stazione di Ragalna
hanno arrestato
Alfio BARBAGALLO
43enne, del luogo, per detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti. I militari, a conclusione di
un’articolata attività info investigativa, stamani,
hanno proceduto ad 1 perquisizione domiciliare
nell’abitazione del soggetto a Santa Maria di Licodia
rinvenendo, abilmente occultati in un’anta della mobilia
del soggiorno, 3 buste di plastica e 4 barattoli in
vetro, contenenti complessivamente 850 g. di marijuana,
che è stata sequestrata. L’arrestato è stato associato
nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania- CC, stalker arrestato. I Carabinieri della
Tenenza di Misterbianco hanno ammanettato un 43enne, del luogo, su ordine di
custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Catania. Il GIP tenuto
conto delle risultanze investigative prodotte dai Carabinieri ha ritenuto il
soggetto responsabile di aggressioni, minacce e lesioni perpetrate ai danni
dell’ex convivente, reiterate tra il 2014 ed il 2015. L’arrestato è stato
associato nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Acireale - Spaccio in via F.Paradiso : CC, 1 ai domiciliari, 1
minore denunciato. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Acireale hanno arrestato ai domiciliari un 21enne e denunciato 1 minore per
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri, di sera
durante un servizio antidroga, hanno notato i due in via Francesco Paradiso
cedere delle bustine ad occasionali avventori. I tutori dell’ordine sono
intervenuti ed hanno bloccato immediatamente i 2 che sono stati trovati in
possesso in via residuale di alcune dosi di marijuana e della somma contante
di 40 euro, ritenuta parziale provento dell’attività di spaccio. La droga ed
il denaro sono stati sequestrati. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato posto ai domiciliari in attesa di essere giudicato
con rito direttissimo.
Giarre
– CC 1 ai domiciliari per lesioni, condanna. I Carabinieri della
Stazione di Giarre hanno arrestato Roberto PIRRUCCIO 47enne, del
luogo, su ordine di esecuzione per espiazione pena detentiva emesso dalla
Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo. Il soggetto dovrà espiare
la pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione poiché riconosciuto colpevole di
lesione personale e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale,
reati commessi a Palermo il 6 giugno 2007. L’arrestato è stato posto ai
domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Catania–
San Giorgio, trovato con cocaina su auto, finisce a piazza “Lanza” . La
Sezione Antidroga ha tratto in arresto: Enzo RAGUSA, 42enne già noto,
ritenuto responsabile di trasporto e detenzione illegale ai fini di spaccio
di sostanza stupefacente del tipo cocaina.I poliziotti nell’ambito di
servizi finalizzati alla repressione del fenomeno relativo allo spaccio di
sostanza stupefacente, avevano proceduto, in località San Giorgio, al
controllo di 1 auto condotta da Enzo RAGUSA. gli Agenti a seguito di
perquisizione personale estesa al mezzo di trasporto hanno rinvenuto 1
involucro in plastica trasparente con apice annodato contenente all’interno
sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso complessivo, di 52,1 g..
Espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato associato presso il
carcere di piazza “Lanza” di Catania a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania
–
Sperona gazzella dei CC che vuole bloccarlo: ladro in manette, 2 complici
denunciati.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno
arrestato, nella flagranza, il GiovambattistaGUGLIELMINO
53enne di Catania, per furto aggravato in concorso, resistenza a pubblico
ufficiale e danneggiamento e denunciato una 43enne, convivente
dell’arrestato, ed un 25enne, entrambi catanesi, ritenuti rei di furto
aggravato in concorso. La pattuglia ha intercettato i
personaggi in Via del Nocciolo, nella zona Nord di San Giuseppe La Rena,
mentre a bordo di una Ford Focus si stavano allontanando da un fondo
agricolo privato dove, poco prima, avevano rubato degli ortaggi e del
materiale utilizzato in agricoltura. Il conducente, invece di fermarsi
all’alt imposto dai militari, è fuggito ingaggiando un rocambolesco
inseguimento che, protrattosi per diversi chilometri, si è concluso
allorquando l’equipaggio, nonostante i reiterati speronamenti subiti, è
riuscito a bloccare l’auto precludendole ogni possibilità di manovra.
L’arrestato, in attesa della direttissima, è stato trattenuto in camera di
sicurezza.
Catania - Catturandi: 1 in manette per rapina. La Polizia
di Stato ha arrestato il catanese Lorenzo PADOVANI
61enne, destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione emesso il 13 ottobre 2015 dalla Procura
Generale della Repubblica presso la Corte d’appello –
Ufficio Esecuzioni Penali di Torino, eseguito da
personale della Squadra Mobile – Sezione “Catturandi”
dovendo espiare la pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione
per il reato di rapina in concorso.
Paternò CT - Rissa a “compro oro”: 4 denunciati.
Un’usuale compravendita di preziosi, sembra 3 grammi di diamanti, ieri
sera in un compro oro di Paternò è degenerata in una violenta rissa che ha
lasciato sul campo quattro feriti. Il tempestivo intervento dei
Carabinieri della locale Stazione, avvisati da una telefonata al 112, ha
evitato peggiori conseguenze. I militari, dopo aver separato i
contendenti, due coppie di padre e figlio, e favorito le medicazioni nel
locale Ospedale, con prognosi tra i 5 e i 25 giorni (prescritti per una
frattura alle ossa nasali), hanno denunciato i quattro, il titolare del
negozio ed il figlio, di 72 e 40 anni, ed un agente finanziario ed il
figlio, di 52 e 20 anni, ritenuti responsabili del reato di rissa.
Catania - “Catturandi” : 1 in manette. Si tratta di
Salvatore BONACCORSI 48enne, destinatario di ordine di
esecuzione per la carcerazione emesso il 24 ottobre 2015
dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Catania, che è stato eseguito dalla Sezione “Catturandi”
dovendo espiare la pena di 2 anni di reclusione per il reato
di furto aggravato.
Belpasso CT - Ai domiciliari per ricettazione. I
Carabinieri della Stazione di Belpasso (CT) hanno arrestato ai domiciliari
Sebastiano ARENA 45enne, del posto, ottemperando ad un
provvedimento di esecuzione per l’espiazione di pena detentiva emesso dal
Tribunale di Catania. il personaggio, già condannato per il reato di
ricettazione, commesso a Catania nel 1996, dovrà espiare ai domiciliari la
pena residua di 1 mese e 1 giorno di reclusione.
Catania
– 2 arresti: condanne per furto e droga. Si tratta di
Alfonso Giovanni MELI
40enne e Luciano SALANITRO 47enne. Agenti della
Polizia di Stato ha arrestato i catanesi Alfonso Giovanni MELI destinatario
di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 12 ottobre 2015 dalla
Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Catania, eseguito
dalla Squadra Mobile – Squadra “Catturandi”, dovendo espiare la pena di 4
anni e 6 mesi di reclusione per il reato di furto in abitazione e Luciano
SALANITRO anch’egli destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione emesso in data 14 ottobre 2015 dalla Procura Generale della
Repubblica presso la Corte d’Appello di Catania, eseguito dalla medesima
Sezione, dovendo espiare la pena di 4 anni di reclusione per reati in
materia di stupefacenti.
Catania
-
Sul bus 429 molesta ragazza 14enne, 1 dello Sri
Lanka ai domiciliari. Lo scorso 10 ottobre, Agenti
della Sezione Polizia Ferroviaria di Catania - Centrale hanno arrestato
ai domiciliari
Amal Pradeep HAPANGE SILVA, 37enne nato a
Maravilla (Sri Lanka), per molestia sessuale ai danni di un minore e porto,
senza giustificato motivo, di strumento da taglio atto ad offendere. La
pattuglia PolFer della Sezione di Catania intorno alle ore 10.40, era
allertata da personale dell’A.M.T. per la presenza nel bus nr.429 di un
soggetto che pochi momenti prima si era reso responsabile di molestie
sessuali nei confronti di una ragazzina di 14 anni. Gli
Agenti, avuta conferma dalla vittima hanno bloccato immediatamente il
soggetto e l’hanno perquisito trovandogli addosso 1 coltello con lama lunga
circa 30 cm., occultato nella parte posteriore dei pantaloni. HAPANGE SILVA
aveva notato la ragazzina da sola nel bus e dopo averla importunata,
chiedendole il nome ed il recapito telefonico, la molestava interponendosi
tra i due sedili in maniera tale da impedirle di alzarsi e quindi di
allontanarsi. La ragazza ha sfruttato un solo attimo di distrazione
dell’aggressore per divincolarsi e scendere dal mezzo per chiedere aiuto. I
genitori della ragazza, venivano ovviamente contattati e subito si
portavano negli Uffici della Polizia Ferroviaria, a cui la quattordicenne
veniva affidata, dopo la formalizzazione degli atti di Polizia relativi
all’episodio occorso. Per HAPANGE è stata disposta la misura degli arresti
domiciliari in attesa del rito direttissimo.
Catania
- Estorsione e danneggiamento: parcheggiatore abusivo in manette.
Gli agenti delle volanti dell’U.P.G.S.P., nella tarda serata di ieri, hanno
ammanettato il già noto tunisino Ezzedine ZAIRI 29enne in quanto
responsabile di estorsione e danneggiamento. I poliziotti hanno operato per
l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio disposti dal
Questore di Catania dott. Marcello Cardona, volti alla prevenzione dei reati
predatori, ed alla repressione delle violazioni al codice della strada ed al
controllo dei parcheggiatori abusivi. Gli agenti delle volanti , alle ore
23.30, sono intervenuti in piazza Pietro Lupo, a seguito di segnalazione su
linea 113 da parte di una ragazza che aveva segnalato la presenza di uno
straniero dedito all’attività di parcheggiatore abusivo, che dopo averla
minacciata le aveva danneggiato l’auto con calci e pugni. I poliziotti
immediatamente sul posto, grazie alle indicazioni fornite dalla donna hanno
individuato e bloccato lo straniero, identificandolo per Ezzedine ZAIRI, il
quale alla vista della pattuglia ha tentato di allontanarsi. Gli agenti
hanno appreso dalla vittima che mentre stava parcheggiando l’auto sugli
stalli a pagamento, il personaggio si è avvicinato a lei indicandole il
luogo in cui avrebbe dovuto parcheggiare l’auto, chiedendole del denaro per
la sosta. Il parcheggiatore abusivo, di fronte al rifiuto della ragazza,
l’ha minacciata di danneggiarle l’auto e, fortemente irritato dalla sua
ferma presa di posizione, l’ha colpita l’auto con calci e pugni,
danneggiandone la portiera. Lo straniero, privo di documenti d’identità e
senza fissa dimora, è risultato già noto per lo stesso reato, oltre che per
altro inerente gli stupefacenti e privo di permesso di soggiorno sul
territorio nazionale. Il tunisino è stato tratto in arresto e su
disposizioni dell’Autorità Giudiziaria di turno, associato presso le camere
di sicurezza in attesa di giudizio per direttissima.
Catania– Sanguinosa
rissa, bar sospeso 15 giorni. Polizia della Squadra Amministrativa
della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania ieri, ha
dato esecuzione al Decreto col quale il Questore Marcello Cardona ha
ordinato la sospensione di 15 giorni delle autorizzazioni per la gestione
del “Bar del Faro”. La motivazione del provvedimento è grave: nel corso
della notte dello scorso 27 settembre, infatti, quel locale fu teatro di una
sanguinosa rissa che vide protagoniste 5 persone, tutte denunciate per rissa
aggravata. L’intervento era stato di ben tre Volanti, accorse in ausilio di
una pattuglia della Guardia di Finanza. I rissosi si stavano affrontando
armati di bottiglie rotte, bastoni ed ogni sorta di contundente, furono
bloccati ed alcuni di loro, a causa delle gravi ferite riportate,
accompagnati in ospedale. L’attività di controllo della Polizia
Amministrativa, ha affiancato e completato quella giudiziaria di prevenzione
e repressione dei reati portata avanti dalle Volanti dell’UPGSP. Le F.O.
sono giunte all’emanazione di un provvedimento “sospensivo” che,
interessando il titolare del pubblico esercizio, ha individuato il bar in
cui si sono svolti i fatti come un esercizio che può costituire un pericolo
per l’ordine pubblico, per la sicurezza dei cittadini, ovvero dove siano
avvenuti gravi disordini. La Questura quindi ricorda “a tutti i
cittadini che la sicurezza e l’ordine pubblico non sono solo beni che vanno
tutelati con l’attività di prevenzione e di repressione delle Forze
dell’Ordine: essi, infatti, costituiscono un patrimonio comune a tutta la
collettività e ognuno incide su di esso, con il rispetto delle regole e con
l’osservanza dei principi di legalità. L’attività della Polizia
Amministrativa, ultimamente incrementata da una fitta rete di controlli e di
conseguenti sanzioni, mai come in questo caso è emblematica dell’intimo
nesso che lega l’attività “burocratica” degli Uffici della Questura, con
quella operativa delle Volanti, della Squadra Mobile e dei Commissariati. La
conduzione di un bar nel quale ben 5 persone si sono affrontate con ogni
mezzo offensivo, oggetto di devastazione e di violenza non può essere
considerato un luogo sicuro: su questo e su episodi come questo, la Polizia
di Stato non smetterà di vigilare”.
Catania-
Sbarco 106
migranti, presi 2 scafisti gambiani.
La Polizia e
la Guardia di Finanzahanno posto in stato
di fermo di indiziato di delitto: Osman
TRAWALLY 18enne, N.M. 17enne minore per
il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione allo
sbarco di migranti avvenuto nella mattinata di ieri nel porto di Catania.
Osman
TRAWALLY e N. M. sono stati individuati quali
componenti dell’equipaggio di un gommone con a bordo 106 migranti di varie
nazionalità provenienti dalla fascia sub-sahariana. L’intervento di
soccorso è stato dell’unità della Marina Militare Italiana la quale ha
trasbordato i migranti a bordo di pattugliatore delle Forze Armate maltesi.
Le attività investigative sono state svolte dagli uomini della Squadra
Mobile e del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catania che hanno raccolto
significativi elementi indiziari nei confronti dei due gambiani, “scafisti”
del gommone soccorso. Le attività degli investigatori della Polizia di Stato
e della Guardia di Finanza - condotte a terra sotto il coordinamento
dell’Autorità Giudiziaria etnea, hanno consentito di acquisire gli elementi
necessari all’adozione dei provvedimenti di fermo.
I due indiziati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Catania
“Piazza Lanza” e presso il il C.P.A. “via Franchetti”
a disposizione della
locale Procura della Repubblica.
Catania
-
CC blitz a Picanello, 1 preso con 1 kg droga. I
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale
hanno arrestato, nella flagranza, Giuseppe MANNINO
27enne di Catania, per detenzione illecita di sostanze
stupefacenti. L’incursione dei militari della Squadra “Lupi”
nel quartiere di Picanello si è conclusa positivamente. I
Carabinieri stanotte, a conclusione di una breve ma
proficua attività info-investigativa, hanno perquisito
l’abitazione del giovane detenuto rinvenendo e sequestrando
circa 1 kg di “marijuana” e 1 bilancino di precisione. L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di
Piazza Lanza.
Catania - Polizia:
sprechi e festeggiamenti, dissensi sindacali. Volantinaggio e documento
“duro di protesta” dei segretari provinciali
S.I.U.L.P. Maurizio Ferrara, S.I.A.P. Tommaso Vendemmia
UGL-POLIZIA di STATO Giuseppe Sottile, sulla situazione economica del
comparto. Scrivono i poliziotti:”I Segretari Provinciali del SIULP, SIAP e
UGL-PoliziadiStato, comunicano che il 29 settembre 2015, dalle ore 18:00
effettueranno un volantinaggio in piazza Vincenzo Bellini e per le vie
adiacenti, al fine di denunciare all’opinione pubblica gli sprechi operati
dal Ministero dell’Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza, anche in
occasione della ricorrenza del Santo Patrono della Polizia di Stato. La
Polizia di Stato, ed in particolare la Polizia Etnea, da anni soffre di
carenze importanti che si sono aggravate negli ultimi tempi, a discapito
della sicurezza dei cittadini e dei poliziotti, nonostante le priorità
ampiamente segnalate dalle organizzazioni sindacali. I sindacati di polizia
si fanno portavoce dei poliziotti, dei cittadini e delle associazioni, che
ritengono intollerabile distogliere e sprecare risorse pubbliche per
organizzare “feste private”. Una celebrazione che sarebbe stata opportuna
limitarla alla funzione religiosa, a cui tutti i poliziotti tengono e
partecipano”.
Catania
–Rapina e violenza, 1 in manette. Agenti del Commissariato Centrale
nella prima mattinata hanno individuato e tratto in arresto il già noto
Housen Cristian HAMAM 18enne nato e residente a Catania per rapina
aggravata, violenza a P.U. e lesioni, già affidato al servizio sociale, in
esecuzione del decreto di sospensione della misura alternativa
dell’affidamento in prova al servizio sociale, emesso dall’Ufficio di
Sorveglianza presso il locale Tribunale per i minorenni. Ultimate le
formalità di rito l’arrestato è stato tradotto presso l’I.P.M. di Catania
Bicocca a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.
Acireale
– “Cavallo di ritorno” per tablet rubato, CC ladro ai domiciliari.
All’appuntamento si sono presentati i Carabinieri. La vittima, ieri mattina
intorno alle 10:00, dopo aver parcheggiato la sua Citroen C3 in via Grassi
Bertazzi ad Acireale (CT). Il malcapitato sbadatamente ha dimenticato di
chiudere lo sportello lasciando in bella vista sul sedile passeggero un
tablet. Il gesto non è passato inosservato al ladro ed appena il
proprietario si è allontanato il malfattore ha aperto la portiera, rubando
il computer e fuggendo via. Il derubato, dopo qualche minuto, ritornando in
auto si è accorto del furto ed ha deciso di recarsi dai CC di Acireale per
presentare denuncia. L’uomo, mentre spiegava ai militari l’accaduto, ha
ricevuto sul telefonino una chiamata proprio dal numero associato al Tablet
rubato. Era il ladro, che “sfacciatamente” stava chiedendo alla vittima:
“Se lo rivuoi indietro mi devi dare 50 euro”. I Carabinieri hanno intuito e,
di concerto con il denunciante, hanno teso la trappola al malvivente
dandogli appuntamento alla “pescheria” di Acireale in Piazza Marconi. Il
giovane razziatore è spuntato dalle viuzze adiacenti e dopo aver
confabulato con la vittima ha estratto da una sacca il Tablet porgendolo
all’interlocutore per avere in cambio il denaro. I militari, confusi tra la
gente, sono intervenuti e l’hanno bloccato recuperato soldi e refurtiva. A
finire in manette ai domiciliari è stato un 23enne, del posto, che gli
uomini del Nucleo Operativo della locale Compagnia, dopo le formalità di
rito, hanno condotto nell’abitazione in attesa del giudizio per direttissima
e si dovrà difendere dall’accusa di tentata estorsione.
Catania
–Rapina, furto, danneggiamento, rissa e resistenza, 1 in carcere.
Agenti della Polizia di Stato hanno arrestato il già noto catanese Gaetano
BERTI 47enne, destinatario di ordine di esecuzione di pene concorrenti
emesso il 22 settembre 2015 dalla Procura Generale della Repubblica di
Catania, eseguito dalla Squadra Mobile – Squadra “Catturandi” dovendo
espiare la pena residua di 3 anni, 10 mesi e 24gg. di reclusione per cumulo
di pene (rapina - furto – danneggiamento – rissa resistenza a P.U. ed
altro).
Catania
–Evasione dai domiciliari, CC preso. I Carabinieri del Nucleo
Operativo della Compagnia di Piazza Dante hanno arrestato, nella flagranza,
Gheorghe TRUSCA 21enne di origini romene, ma domiciliato a
Catania, per evasione. Il
giovane, benché sottoposto agli arresti domiciliari per reati connessi agli
stupefacenti, ieri pomeriggio è stato riconosciuto e bloccato dai militari
in via Cortile Doberdò, a San Cristoforo, in palese violazione dei vincoli
restrittivi cui era soggetto. Nella circostanza il 21enne, al fine di
sottrarsi all’arresto, ha fornito ai carabinieri delle false generalità.
Smascherato è stato
arrestato e ricollocato ai domiciliari in attesa di essere ammesso al
giudizio per direttissima.
Viagrande CT - Spaccio, 1 ai domiciliari. I
Carabinieri della Stazione di Viagrande hanno arrestato ai
domiciliari Concetto Alfio NICOTRA, 44enne, del
luogo, su ordine di carcerazione emesso dalla Procura della
Repubblica del Tribunale di Catania. L’individuo dovrà
espiare la pena di 1 anno, 11 mesi e 15 giorni di reclusione
per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti,
reato commesso a Viagrande l’8 dicembre 2013.L’arrestato è
stato posto ai domiciliari, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania– Evade dai domiciliari, CC preso. I Carabinieri
della Stazione di Catania Librino hanno arrestato ai domiciliari, dando
esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Catania,
Orazio CASTRO, 20enne, catanese, già sottoposto agli arresti
domiciliari. Il giovane dovrà espiare la pena di 7 mesi e 10 giorni di
reclusione poiché ritenuto responsabile del reato di evasione, commesso il
27 novembre 2014 a Misterbianco. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato posto nuovamente ai domiciliari.
Catania
– Spaccio,
CC preso 1 domiciliari.
I Carabinieri del Nucleo Operativo di Catania Piazza Dante hanno arrestato
in flagranza Prospero Rosario FIASCHE' 24enne, catanese, per
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Una pattuglia dell’Arma, di
sera durante un servizio antidroga nel popolare quartiere San Cristoforo, ha
notato il giovane in via Cordai cedere delle bustine ad un occasionale
acquirente. Il fermato bloccato e perquisito è stato trovato in possesso di
6 dosi di cocaina, per un peso complessivo di 10 grammi, e la somma contante
di 30 euro, ritenuta parziale provento dell’attività di spaccio, che sono
stati sequestrati. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è
stato posto ai domiciliari in attesa di essere giudicato con rito
direttissimo.
Catania
– Furto a Roma, 1 ai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Catania
Librino hanno arrestato ai domiciliari Angelo KRAIEM, 23enne, su
ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale
di Roma. Il giovane dovrà espiare la pena di 4 mesi e 28 giorni di
reclusione poiché ritenuto colpevole di un furto aggravato, commesso a Roma
il 22 febbraio 2013.L’arrestato è stato posto ai domiciliari, su diposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Palagonia
– CC bloccano insospettabile: nasconde in auto cocaina e hashish,
arrestato. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di
Palagonia ieri pomeriggio, hanno arrestato, nella flagranza, un 25enne, di
Scordia (CT), reo di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. La
pattuglia, impegnata nel controllo del territorio, in Via Bachelet a Scordia,
ha fermato per controllo una Seat Leon condotta dal giovane scordiense. I
militari, insospettiti dall’irrequietezza mostrata dal fermato, hanno
perquisito l’abitacolo rinvenendo: 40 dosi di cocaina, un piccolo panetto di
hashish, di circa 50 grammi, e 440 euro in contanti. Il denaro e la droga
sono stati sequestrati mentre l’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di
Caltagirone.
Acireale - 1
evaso dai domiciliari, preso. Agenti del Commissariato PS di Acireale ieri,
hanno eseguito un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria arrestando l’acese
Mario ARDITA 59enne. Il personaggio, sottoposto agli arresti
domiciliari si è allontanato arbitrariamente dalla sua abitazione. Il
piano sistematico e puntuale di controllo delle persone sottoposte agli
arresti domiciliari ha consentito al personale di polizia di scoprire
l’evasione e di segnalare ARDITA all’
Autorità Giudiziaria.
Caltagirone CT
– Gambiano spaccia ai giardinetti, preso. Poliziotto del Reparto
Prevenzione Crimine di Palermo, libero dal servizio, ieri pomeriggio, a
Caltagirone all'interno della villa comunale ha tratto in arresto nella
flagranza di reato Ahmadou HANNEH, 27enne nato in Gambia e residente a
Palagonia (CT), per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente
del tipo hashish nonché del reato di false generalità rese a Pubblico
Ufficiale. Il poliziotto, nel corso dell'attività di P.G. a seguito di
perquisizione personale ha sequestrato 0,84 gr. di sostanza stupefacente del
tipo hashish.
Catania– Mazzei, Sorvegliato viola prescrizioni, in manette. I
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante hanno
arrestato, in flagranza,
Maurizio MOTTA, 46enne di Catania, per la inosservanza delle
prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Il
soggetto è ritenuto affiliato al clan legato alla famiglia dei “MAZZEI”,
operante nel quartiere di San Cristoforo, ed è stato fermato dalla pattuglia
dell’Arma in Via Plebiscito mentre la percorreva a bordo di un Honda SH 300
condotto senza patente poiché sospesa al momento dell’irrogazione della
misura preventiva. L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Piazza
Lanza.
Riposto CT
– Modello Trinacria: denunce e sanzioni. Carabinieri della Compagnia
di Giarre, coadiuvati dai colleghi della Compagnia d’Intervento Operativo
del battaglione “Sicilia” e da personale della Guardia di Finanza di Riposto
(CT), hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio
nell’ambito del piano del denominato “Modello Trinacria”, ottenendo i
seguenti risultati :
1 persona denunciata per furto aggravato. I Militari coadiuvati da personale
tecnico dell’Enel hanno accertato che un 49enne di Giarre aveva manomesso il
contatore della propria abitazione mediante allaccio diretto alla rete
elettrica pubblica; 1 denunciato a Riposto per aver violato gli obblighi
connessi alla custodia del proprio mezzo già sottoposto a sequestro
amministrativo;4 denunciati per guida senza patente, perché sorpresi mentre
conducevano i rispettivi mezzi privi di patente guida, poiché mai conseguita
o revocata; 4 giovani segnalati alla Prefettura di Catania per uso personale
di droga poiché trovati in possesso di 29 grammi tra hashish ed eroina. I
militari durante il servizio hanno controllato 52 persone, 26 veicoli, di
cui 2 sottoposti a fermo amministrativo, eseguito 1 perquisizione
domiciliare ed elevato 7 sanzioni al C.d.s. per valore complessivo di 2.700
euro.
Catania - 2 sorvegliati beccati a San Cristoforo in compagnia
di altri personaggi: denunciati. La pattuglia del Nucleo Operativo
della Compagnia Carabinieri di Piazza Dante, ieri pomeriggio, nel
transitare in via Belfiore, nel cuore di San Cristoforo, ha notato un
gruppetto di persone, tutte già note, impegnate a dialogare tra loro. I
militari tra queste, sottoposte a controllo, hanno identificato 2
sorvegliati speciali, O.C.,50enne, e D.G., 43enne, di cui il
primo ritenuto molto vicino al clan mafioso dei “MAZZEI”, che era in
evidente inosservanza degli obblighi imposti dalla misura preventiva. I
personaggi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Palagonia
CT
– CC catturano ricercato sfuggito in operazione DIA “Prato
Verde”.
I Carabinieri della Compagnia di Palagonia (CT) hanno arrestato ai
domiciliari il latitante, Carmine Bruno MARLETTA, 35enne originario di
Vercelli, ma da tempo residente a Palagonia. Il soggetto, il febbraio del
2014, era sfuggito alla cattura nell’ambito dell’operazione antimafia
denominata “Prato Verde” condotta dagli uomini della DIA di Catania che
disarticolò parte del clan Cappello, operante nella piana di Catania e nei
quartieri di Librino e del Pigno. I militari di sera, dopo più di un anno di
indagini e ricerche, rese difficoltose dai continui spostamenti del
ricercato tra la Sicilia ed il nord Italia, hanno chiuso il cerchio
riuscendo ad individuarlo e catturarlo con un’azione fulminea mentre in
macchina si spostava nel centro della cittadina palagonese. Come disposto
nella misura cautelare originaria l’arrestato è stato relegato ai
domiciliari con l’accusa di concorso in detenzione e spaccio di sostanze
stupefacenti.
Catania
– Poliziotti in azione ammanettano ai domiciliari 2 “topi” di villette.
Agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico,
hanno proceduto all’arresto ai domiciliari dei già noti catanesi Antonio
FARO 18enne e Christian Nicola FARO 20enne, entrambi abitanti nel
quartiere di Librino, per tentato furto aggravato in concorso tra loro. I
personaggi, dopo aver infranto le vetrate di una porta, hanno tentato di
introdursi in una villetta in via S. Catania, ma il tempestivo intervento
della Volante ha permesso di bloccare ed arrestare i due malviventi, che nel
frattempo stavano tentando vanamente di darsi alla fuga. Gli arrestati
giunti negli Uffici della Questura, a seguito di immediati e peculiari
accertamenti e grazie all’intuito investigativo degli agenti, sono stati
riconosciuti quali autori di altro analogo reato commesso alcuni giorni
prima ai danni di un’altra abitazione nella stessa zona. I due FARO su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati posti agli arresti
domiciliari, in attesa di giudizio. L’attività di controllo è stata
svolta, sia dal punto di vista della prevenzione che della repressione dei
reati in genere, nelle giornate del 14 e 15 agosto u.s., nell’ambito
dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio finalizzati
alla prevenzione e repressione dei reati in genere, disposti dal Questore di
Catania per il Ferragosto. Le forze impegnate con equipaggi della Polizia,
Carabinieri, Polizia Locale e delle varie specialità della Polizia di Stato
quali Reparto a Cavallo, Squadra Cinofili, Squadra Nautica, della Polizia
Amministrativa e con l’ausilio del Reparto volo con elicottero della Polizia
di Stato, hanno costantemente pattugliato tutte le arterie stradali in cui
vi era il maggior afflusso di persone, specie nelle zone del litorale Playa
e della Scogliera. Agenti delle volanti, hanno tratto in arresto un
individuo per furto aggravato di bagagli, il quale dopo aver forzato la
porta di un’auto parcheggiata, si è impossessato dei bagagli posti
all’interno dell’auto. Il soggetto è riuscito a fuggire pochi istanti prima
dell’arrivo delle volanti, ma gli operatori giunti sul posto, hanno
acquisito elementi utili per l’identificazione del malvivente che veniva
rintracciato e riconosciuto per Salvatore SEMINARA 20enne e quindi
ammanettato. Il soggetto nel corso della perquisizione domiciliare veniva
trovato in possesso di refurtiva. Il P.M. di turno, notiziato ha disposto
la custodia presso le locali camere di sicurezza, in attesa di giudizio per
direttissima.
Catania – CC, lotta a
posteggiatori abusivi in centro storico.
I militari hanno svolto prevenzione e contrasto del fenomeno dei
parcheggiatori abusivi nel centro città. La piaga affligge il capoluogo
etneo da tempo immemore. I Carabinieri della Compagnia di Piazza Dante, con
la preziosa collaborazione degli agenti della Polizia Municipale e dei
militari del battaglione “Sicilia”, in risposta alla complessa problematica,
su direttive del Comando Provinciale, hanno intensificato i servizi dedicati
alla delicata materia raggiungendo, solo nella giornata del 13 agosto, i
seguenti risultati: Zone controllate, Corso Martiri della Libertà, Piazza
della Repubblica, Corso Sicilia, Via Sant’ Euplio, Piazza Pietro Lupo e
Piazza Cutelli. una ventina di parcheggiatori abusivi, sono stati
identificati ed elevate a loro carico sanzioni per un totale di circa 8.000
euro con conseguente confisca delle somme illecitamente percepite, circa 300
euro. L’imponete dispositivo di controllo, è servito da deterrente per la
micro criminalità particolarmente attiva in questi giorni di ferragosto.
Catania – Picanello, rapinatore seriale ammanettato dopo 2°
colpo in farmacia. La Polizia di Stato ha arrestato il già noto
catanese Carmelo Giovanni MUSUMECI 44enne per tentata rapina
aggravata e rapina aggravata in pregiudizio rispettivamente di un negozio di
telefonia e di una farmacia cittadina. I tutori dell’ordine, erano in
azione nella serata dello scorso 6 agosto, dopo la segnalazione della Sala
Operativa della locale Questura che aveva diramato la nota via radio di una
tentata rapina consumata ai danni di un negozio di telefonia in zona
Picanello. I poliziotti della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della
Squadra Mobile, in servizio moto montato, di conseguenza si sono recati
tempestivamente sul posto dove hanno appreso dalla commessa e da due clienti
del negozio che poco prima uno, abbigliato con camicia celeste e con in
testa un casco da motociclista tipo jet di colore grigio ed occhiali da
vista, lasciando intendere di essere armato e con tono minaccioso, aveva
chiesto alla commessa di consegnargli il contenuto della cassa. La risposta
negativa della donna ha indotto il soggetto ad oltrepassare il back office
ed aprire i cassetti del bancone ma non ha trovato denaro. il maldestro,
durante la fuga ha minacciato i due clienti di morte nel caso avessero
chiamato la Polizia. La Sala Operativa, pochi minuti dopo, verso le ore
19.20, ha diramato una nota di rapina in corso ai danni di una farmacia
sempre nella zona di Picanello, ad opera di 1 le cui caratteristiche fisico
somatiche nonché l’abbigliamento usato, coincidevano con quelle del
malvivente che pochi minuti prima aveva tentato di rapinare il negozio di
telefonia. Altri poliziotti sul posto, hanno appreso dalla farmacista che
pochi attimi prima, uno di sesso maschile, di corporatura regolare, con lo
stesso abbigliamento della persona che poco prima aveva tentato l’altra
rapina, si era impossessato del contenuto della cassa, dileguandosi,
immediatamente dopo, a bordo di uno scooter di piccola cilindrata di colore
rosso. Gli agenti sulla scorta delle descrizioni apprese si sono recati
nella zona di Picanello presso l’abitazione del sospetto e l’hanno bloccato
ancora vestito con la camicia celeste utilizzata per commettere i delitti. MUSUMECI,
perquisito sul posto, è stato trovato in possesso della somma di 230€ tutte
in banconote da 10 €, esatto provento della rapina alla farmacia. Lo stesso
ha consentito anche il rinvenimento dello scooter utilizzato per la rapina
alla farmacia di Viale Ulisse. Il malvivente, è stato inoltre riconosciuto
senza dubbi dalle vittime. Il denaro è stato restituito alla titolare della
farmacia. Il soggetto è stato dichiarato arresto per i delitti di tentata
rapina al negozio di telefonia e di rapina aggravata in danno della farmacia
e, dopo le formalità di rito, associato presso la locale Casa Circondariale
di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Acireale – 92enne denuncia nipote per truffa. Agenti del
Commissariato di Acireale, a seguito di denuncia sporta, stanno conducendo
un indagine su un caso di probabile truffa ad un anziano per mano di un
familiare. Un acese del 92enne vedovo e senza figli aveva promesso ad una
delle sue nipoti di donarle una piccola somma di denaro (2.000 o 3.000 euro)
per contribuire all’acquisto della casa del suo pronipote. La nipote ha
accompagnato quindi lo zio presso l’ufficio postale per prelevare la somma.
La nipote nell’occasione avrebbe fatto apporre al proprio nonno delle firme
senza che quest’ultimo si rendesse conto come in effetti stava prelevando la
somma di 155.000€. Il 92enne accortosi di ciò, dopo qualche giorno, ha
cercato di farsi restituire la somma senza però riuscirci. L’anziano, a tal
punto preso dallo sconforto, trattandosi dei risparmi di tutta una vita e
rimanendo solo con qualche migliaio di euro nel conto, ha avuto la forza di
rivolgersi al Commissariato di P.S. di Acireale. Gli
uomini del Commissariato hanno attivato immediatamente le procedure previste
dalla legge e d’intesa col l’Autorità Giudiziaria, è stato immediatamente
convalidato il provvedimento, e disposto il sequestro preventivo della somma
in modo da evitare che la stessa potesse essere spesa in attesa di ulteriori
accertamenti e ha avviato un procedimento nei confronti dei familiari
coinvolti.
Catania
- Aggredì prostituta a scopo sessuale,
rinchiuso in carcere. I Carabinieri
del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno arrestato un 35enne di
origini trapanesi, ma residente nella provincia etnea, in esecuzione di un
ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Catania.L’individuo,
nel luglio del 2011, aggredì, a scopo sessuale, una prostituta di origini
romene al Viale Africa a Catania. Nella fattispecie furono i CC di Piazza
Dante a colsero il turpe in flagranza e l’arrestarono. Il Tribunale etneo a
distanza di anni ha reso esecutiva la condanna ad 1 anno e 6 mesi di
reclusione per tentata violenza sessuale. L’arrestato è stato rinchiuso nel
carcere di Catania Piazza Lanza.
Catania
- San Cristoforo, 3 pusher in trasferta da Augusta, presi dai Lupi: ai
domiciliari.
Si
tratta di : Carmelo
SALVO,
42enne, Salvatore Michael SALVO, 20enne, rispettivamente padre e
figlio, e Simone VERDE, 25enne, tutti provenienti da Augusta (SR). I
Carabinieri della squadra “Lupi” del Nucleo Investigativo, ieri sera intorno
alle 19:00, nello svolgimento di un servizio antidroga, hanno intercettato
in via PLAJA una Toyota Yaris con a bordo 3 individui sospetti. I
militari in moto, dopo un breve inseguimento, sono riusciti a raggiungere i
fuggitivi che nel frattempo avevano tentato invano di gettare dal
finestrino 2 panetti di droga, quasi sicuramente acquistati poco prima nel
fiorente mercato del popolare quartiere catanese. La droga, 200 grammi di
Hashish (circa 2.500 euro il valore al dettaglio) è stata sequestrata mentre
i tre pusher: Carmelo SALVO del figlio, Salvatore Michael SALVO
e Simone VERDE, tutti provenienti da Augusta (SR), sono stati
arrestati e relegati ai “domiciliari” in attesa del giudizio per
direttissima.
Belpasso CT
– Ruba cavi, 1 ai domiciliari. I Carabinieri della locale Stazione di
hanno arrestato ai domiciliari, nella flagranza
Antonino MECI 39enne di Paternò (CT), per furto aggravato. La pattuglia,
preposta al controllo del territorio ed in particolare al contrasto dei
reati predatori in genere, ieri pomeriggio lo ha bloccato in Via Casalina a
Belpasso mentre si allontanava con 30metri di cavi di rame rubati poco
prima dagli impianti telefonici della Telecom Italia. La refurtiva è stata
restituita alla società telefonica mentre l’arrestato, in attesa della
direttissima, è stato posto ai domiciliari.
Catania – Rapine ed evasioni, 1 in manette. Agenti del
Commissariato Centrale ieri hanno individuato e tratto in arresto
Antonino SORTINO 46enne, in ottemperanza al Provvedimento di esecuzione
di pene concorrenti nei confronti di condannato in detenzione domiciliare,
avente nr. 175/2014 SIEP nonché all’Ordinanza nr. SIUS 2014/6999 TDS Palermo
emessa il 17 luglio 2015 dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo, dovendo
scontare la pena di 5 anni, 9 mesi e 17 giorni di reclusione, multa di 3.480
€, Interdizione perpetua dai Pubblici Uffici ed Interdizione legale durante
la pena, per i reati di rapina, numerose evasioni e diversi furti.
Catania– Rubano profumi alla Coin: 2 donne bloccate da agenti.
Agenti delle Volanti dell’U.P.G.S.P. ieri, hanno tratto in arresto P.C.
36enne, già nota per ricettazione, responsabile di furto aggravato, in
concorso con una minorenne non imputabile. Poliziotti delle Volanti alle
ore 11.40 erano stati inviati in via Etnea 116 presso il negozio “Coin”,
dove il personale addetto alla vigilanza aveva bloccato all’uscita 2 donne
che si erano impossessate di merce dagli scaffali del reparto profumeria
(creme, trucchi, e profumi, per un valore di 342€). Le donne aprivano le
scatole esterne della merce, munite di anti-taccheggio, e ne nascondevano i
tubetti e le boccette nelle loro buste della spesa, quindi superavano la
cassa senza pagare. Il P.M. di turno ha convalidato l’arresto, disponendone
l’immediata liberazione, mentre la minore è stata affidata all’esercente la
potestà.
Belpasso CT
- CC si fingono clienti e denunciano 2 cinesi per sfruttamento
prostituzione. Carabinieri della Compagnia di Paternò, ieri a seguito di
mirata attività info investigativa, hanno denunciato in stato di libertà 2
cittadini cinesi di 41 e 43 anni, per sfruttamento della prostituzione. I
tutori dell’ordine hanno avuto notizia che presso un’abitazione nel comune
di Belpasso vi fosse un assiduo via vai di uomini. I militari hanno avviato
servizi mirati di osservazione e videoregistrazione. I carabinieri, da tale
attività di indagine hanno fatto emergere che l’abitazione era occupata da 1
cittadina cinese, risultata poi 37enne irregolare sul territorio nazionale,
che mediamente riceveva 10 clienti al giorno. I Carabinieri fingendosi
interessati all’annuncio dunque, sono riusciti a fissare un appuntamento e,
giunti presso l’abitazione, hanno rinvenuto un lettino per massaggi e
numerosi contraccettivi ed hanno appurato che la tariffa per le prestazioni
sessuali della donna era di 50 € dei quali solo una parte da lei trattenuta.
I tutori dell’ordine da accertamenti sull’abitazione hanno scoperto che
questa era presa in affitto dagli indagati, i quali gestivano l’attività
tramite annunci pubblicati su giornali locali. Sono in corso accertamenti
volti a verificare se vi siano ulteriori responsabili.
Paternò – 2 rapinatori 15enni ammanettati dai CC. I
Carabinieri della Compagnia di Paternò collaborati dai militari della
Compagnia d’Intervento Operativo del XII BTG “Sicilia”, durante un servizio
coordinato finalizzato a contrastare reati predatori in genere, hanno
arrestato due 15enni, del luogo, per rapina aggravata.
2 individui, col volto
travisato da passamontagna ed armati di pistola, di sera, hanno fatto
irruzione in una tabaccheria in Piazza Santa Barbara. I malfattori sotto la
minaccia dell’arma si sono fatti consegnare dal proprietario l’incasso della
serata, fuggendo poi di corsa per le vie circostanti. Un passante ha notato
la scena criminosa ed ha telefonato al 112 avvisando della rapina in atto e
fornendo una dettagliata descrizione dei rapinatori. Pattuglie che stavano
gravitando già in zona, sono intervenute immediatamente sul posto, su
richiesta della Centrale Operativa, ed hanno rintracciato e bloccato i due
rapinatori, minori, in una via adiacente all’esercizio commerciale. I
maldestri erano in possesso di 400 €, parte della somma rapinata, e dei
passamontagna appena utilizzati.Gli arrestati accompagnati nel Centro di Prima Accoglienza di Catania
in via R. Franchetti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Minorile.
Catania
- Polstrada interviene per BMW in fiamme in galleria autostrada CT-SR
a S.Demetrio. Il fuoco è divampato alle ore 20.30 circa lungo la
galleria di S.Demetrio in direzione di Siracusa al Km 6. Una BMW è andata in
fiamme mentre i 5 occupanti sono usciti appena in tempo dalla macchina ed
hanno atteso l’arrivo dei vigili del fuoco. Il traffico è rimasto rallentato
per il tempo intercorso fino a quando il veicolo incendiato non è stato
spento del tutto messo in sicurezza per le fiamme . Gran lavoro di Polstrada
e pompieri che sono stati coadiuvati dal personale del 118 intervenuto per
assistere i 5 passeggeri rimasti intossicati.
Catania
- Gen. Galletta
Comandante Legione Carabinieri Sicilia visita Comando
Provinciale.
Il nuovo Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”,
Generale di Brigata Riccardo Galletta, si è recato in
visita al Comando Provinciale di Catania dove è stato
ricevuto dal Comandante Alessandro Casarsa. Il Generale
Galletta nella circostanza ha incontrato una
rappresentanza dei Carabinieri del Comando etneo, dei
reparti speciali (ROS, Nucleo Operativo Ecologico,
Nucleo Antisofisticazione e Nucleo Ispettorato del
Lavoro), i componenti del Co.Ba.R. (Comitato di Base di
Rappresentanza) ed una delegazione dell’Associazione
Nazionale Carabinieri, esprimendo parole di elogio per
la professionalità e lo spirito di sacrificio dimostrati
nell’assolvimento dell’attività istituzionale e
delineando alcuni dei principi a cui si ispirerà la sua
azione di comando. Il Generale ha partecipato a Palazzo
dei Chierici ai funerali dei 13 migranti morti nel
naufragio del 18 aprile scorso e, subito dopo, ha
incontrato le Autorità cittadine nonché i vertici della
magistratura con i quali si è intrattenuto sulle
problematiche inerenti l’ordine e la sicurezza pubblica
e l’attività di contrasto alla criminalità organizzata
posta in essere dall’Arma locale.
Catania – Truffa vendita capi on-line: denunciata donna
napoletana. La maldestra C.T. 40enne, di Napoli avrebbe attirato
le vittime su uno dei portali più popolari di compravendita on-line, il
SUBITO.IT, commerciando in abbigliamento femminile. I Carabinieri di Bronte
(CT) l’hanno smascherata, grazie anche alla denuncia della vittima di turno,
una giovane brontese, che nel marzo scorso aveva ricaricato di ben 300 euro
la POSTEPAY della signora in cambio dell’invio di indumenti mai giunti a
destinazione. Gli investigatori hanno svolto accertamenti sul numero della
carta postale ed ecco che è saltata fuori l’identità della donna, C.T.
40enne, di Napoli, già gravata da precedenti penali specifici, denunciata
dai CC per truffa.
Catania
–Collaboratori, luce su guerra edomicidio Di
Pasquale detto “Giorgio Armani”, manette a Caruana. La
Polizia ha tratto in arresto: Dario CARUANA 36enne
già noto, destinatario di ordinanza di custodia cautelare
in carcere, emessa il 20 giugno 2015 dal G.I.P. del
Tribunale di Catania, in quanto ritenuto responsabile, in
concorso con Salvatore GUGLIELMINO 42enne ed altri
soggetti non individuati, di omicidio, detenzione e porto
illegale di armi da fuoco, con le aggravanti di aver
commesso il fatto con premeditazione ed al fine di agevolare
il gruppo mafioso appartenente a Cosa Nostra già facente
capo a Alfio MIRABILE 50enne. Il delitto fu
perpetrato la notte del 29 aprile 2004, in via Galermo, nei
pressi di una rivendita ambulante di panini, allorquando
Salvatore DI PASQUALE 35enne (nato nel 1969), già noto,
inteso “Giorgio Armani”, veniva colpito a morte con numerosi
colpi d’arma da fuoco al torace, alla schiena ed agli arti.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile avevano evidenziato
il coinvolgimento nel fatto di sangue di Dario CARUANA e
Salvatore GUGLIELMINO sospettati di essere tra gli esecutori
materiali dell’omicidio. Le investigazioni condotte nei
confronti di appartenenti alla cosca Santapaola-Ercolano
avevano, tra l’altro, evidenziato che in seno
all’organizzazione era in corso una lotta intestina tra il
gruppo facente capo ad Antonino SANTAPAOLA (cl.1954), inteso
“Nino ‘u Pazzu”, e ad Alfio MIRABILE cui si contrapponeva la
famiglia Ercolano-Mangion. I contrasti già risalenti
all’anno 2003 sarebbero stati determinati da contese in
ordine all’accaparramento di estorsioni a cui erano
sottoposte aziende della zona industriale di Catania e
dall’intenzione della famiglia Ercolano di contrastare il
ruolo da protagonista che Antonino SANTAPAOLA stava
assumendo nell’ambito dell’organizzazione. Quest’ultimo,
peraltro, aveva elevato Alfio MIRABILE, suo cognato, al
rango di reggente della famiglia Santapaola. Alfio MIRABILE,
il 24 aprile 2004, deceduto poi nel 2010, veniva attinto da
diversi colpi d’arma da fuoco rimanendo gravemente ferito,
con una paralisi agli arti inferiori. L’omicidio di DI
PASQUALE, avvenuto a distanza di pochi giorni, costituiva
una risposta all’attentato in pregiudizio di MIRABILE.
Infatti, il DI PASQUALE, appartenente alla frangia opposta,
dopo il tentato omicidio di MIRABILE, aveva apertamente
gioito per quanto accaduto. Le risultanze investigative
raccolte all’epoca - nel corso di attività che sfociò
nell’esecuzione, in data 20 luglio 2004, di provvedimenti di
fermo (operazione “Risiko”) emessi proprio per infrenare la
temuta escalation di omicidi dalla Procura Distrettuale
della Repubblica di Catania per il reato di associazione
mafiosa nei confronti di appartenenti alla cosca
Santapaola-Ercolano, tra i quali i GUGLIELMINO, CARUANA,
Francesco MIRABILE (cl.1956), Paolo MIRABILE (cl.1977) - si
sono arricchite con le dichiarazioni di alcuni collaboratori
di giustizia, consentendo di raccogliere gravi indizi di
colpevolezza nei confronti del CARUANA in ordine
all’omicidio di DI PASQUALE. Il soggetto è stato associato
presso la casa circondariale di Catania “Bicocca”.
Palagonia CT
- Coltellate
al vicino. Rintracciato ed arrestato.
I
Carabinieri della Stazione di Palagonia (CT) hanno arrestato, in flagranza,
Gianluca FAGONE 37enne del posto, ritenuto responsabile di lesioni
aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Il vicino
alle 23:00, armato di coltello, per alcuni dissidi di “buon” vicinato,
all’altezza del civico 39 di via del Nord, improvvisamente ha sferrato
alcuni fendenti al vicino di casa, un 48enne, ed è scappato via. La vittima,
seppur ferita, ha dato l’allarme al 112 fornendo la descrizione
dell’aggressore. I militari di pattuglia, ricevuta la segnalazione dalla
centrale operativa, hanno iniziato le ricerche terminate poco dopo con
l’individuazione e l’arresto del reo che, nel frattempo, era riuscito a
disfarsi dell’arma. L’arrestato, in attesa di giudizio, è stato ristretto
agli arresti domiciliari. La vittima, medicata all’ospedale di Militello Val
di Catania, è stata giudicata guaribile in una decina di giorni per una
ferita da taglio alla testa e tagli superficiali alla zona dell’addome.
Catania – Falso, furto e rapina, 3 in carcere. Uomini
della Polizia di Stato – Sezione Catturandi della Squadra Mobile,
nell’ambito di servizi di esecuzione di misure restrittive, ha tratto
arrestato i catanesi Walter SPINA 53enne, destinatario di ordine
di esecuzione per la carcerazione emesso il 26 giugno 2015 dalla
Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario – Ufficio
Esecuzioni Penali di Catania, dovendo espiare la pena di 2 anni, 11mesi
e 25 gg. di reclusione per truffa e falsità materiale commessa da
pubblico ufficiale, Sebastiano VISCUSO 36enne, destinatario di
ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 25 giugno 2015 dalla
Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario – Ufficio
Esecuzioni Penali di Catania, dovendo espiare la pena di 6 mesi di
reclusione per furto aggravato e Giuseppe GIANCOLA 35enne,
destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 26
giugno 2015 dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania,
dovendo espiare la pena residua di 3 annidi reclusione per il reato di
rapina. I soggetti, sono stati associati presso la Casa Circondariale
“Piazza Lanza” di Catania.
Catania- San Cristoforo, CC sequestrano 2 fucili nascosti su tetto
palazzina. I Carabinieri del Nucleo Investigativo
del Comando Provinciale di Catania, ieri pomeriggio a
conclusione di breve ma proficua attività
info-investigativa, hanno fatto irruzione in una palazzina
di via Zitelli, nel rinomato quartiere di San Cristoforo,
dove, in una intercapedine ricavata sul tetto
dell’edificio, sono state rinvenute e sequestrate le
seguenti armi:
1 fucile BROWNING,
calibro 12 e 1fucile LR WEATHERBY BERETTA,
calibro 22. Le armi, in perfetto stato d’uso, di concerto
con l’Autorità Giudiziaria saranno inviate al Reparto
Investigazioni Scientifiche di Messina per gli
opportuni accertamenti tecnico-balistici che ne
verificheranno l’eventuale utilizzo in pregressi eventi
delittuosi. Sono in corso degli approfondimenti
investigativi per stabilire le armi a quale gruppo criminale
appartenessero.
Gravina CT
– 1 in carcere per droga.
I Carabinieri della Stazione di Gravina di Catania hanno
arrestato Dario MAZZARA
28enne,
del luogo, su ordine di carcerazione emesso dalla
Procura della Repubblica del Tribunale di Catania.
Il giovane dovrà scontare la pena residua di 1 anno di
reclusione poiché riconosciuto colpevole di detenzione e
spaccio di sostanze stupefacenti, reato commesso a
Catania il 26 ottobre 2012. L’arrestato è stato associato nel carcere di
Piazza Lanza, come di sposto dall’Autorità Giudiziaria.
Catania – Tenta rapina a sacerdote in strada, preso da agenti
in moto. La Polizia di Stato ha tratto in arresto:
Matteo SCIOLINO 54enne già noto Sorvegliato Speciale di P.S., perché
ritenuto responsabile di tentata rapina aggravata e violazione degli
obblighi derivanti dalla misura di prevenzione della Sorveglianza
Speciale di P.S. I poliziotti nell’ambito dei servizi di controllo del
territorio disposti dal Questore di Catania, hanno dislocato alcune
pattuglie della Squadra Mobile nella zona del centro storico anche in
relazione alla presenza di numerosi turisti. Agenti della Sezione
“Contrasto al Crimine Diffuso”, mentre pattugliavano a bordo di moto la
zona del centro, sono stati attirati dalle grida di aiuto provenienti da
via della Lettera, dove un individuo stava aggredendo un sacerdote
dell’ordine dei Salesiani indossante un “clergyman”. Il sacerdote ha
opposto resistenza all’energumeno che lo stava strattonando con
violenza. Il soggetto, successivamente è stato identificato per Matteo
SCIOLINO. Il maldestro accortosi della presenza dei poliziotti che gli
intimavano di interrompere l’azione, è fuggito a bordo di uno scooter
elettrico che aveva lasciato nelle immediate vicinanze, ma è stato
bloccato ed arrestato. Il soggetto è stato condotto presso gli uffici
della Squadra Mobile ed è stato dichiarato in arresto per il reato di
tentata rapina aggravata ed inosservanza degli obblighi derivanti dalla
misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. e condotto
presso la Casa Circondariale di Catania a “piazza Lanza”.
Catania- 2
evasi dai “domiciliari” arrestati a Librino e San
Cristoforo.
I militari del Nucleo Radiomobile e della Compagnia di
Piazza Dante, in due distinti contesti operativi,
nell’ambito del controllo del territorio, svolto
particolarmente nei quartieri a rischio del capoluogo
etneo, ieri sera, hanno arrestato 2 personaggi, entrambi
evasi dai domiciliari. I 2 sono stati bloccati:
Vincenzo
VERGA
29enne, al viale MONCADA a Librino ed Antonio
SCALIA 32enne, in via Plebiscito a San Cristoforo,
in attesa del rito per direttissima, i personaggi sono
stati ricollocati agli arresti domiciliari.
Catania – Stupefacenti, 19enne in manette. Agenti del
Commissariato Centrale ieri, hanno individuato ed arrestato
il già noto Pietro D’AMICO 19enne nato a Catania, in
ottemperanza al Provvedimento di esecuzione di pene
concorrenti, emesso dalla Procura Generale della Repubblica
di Catania. Il giovane deve espiare la pena di 4 anni e 4
mesi di reclusione, con multa di 15.000€ ed interdizione dai
Pubblici Uffici per la durata di 5 anni, per i reati di
detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti,
resistenza a Pubblico Ufficiale ed evasione , commessi nel
2013 e 2014.
Catania
- Baby gang: 2 identificati su Facebook, in villa
Bellini aggredirono e rapinarono studentesse. Poliziotti
della Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” hanno tratto in
arresto i minori: M.S. 15enne e S.M.J.I.
16enne, in esecuzione all’ordinanza di applicazione della
misura cautelare della permanenza in casa, emessa il 7
maggio 2015 dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di
Catania per i reati di rapina aggravata, violenza e lesioni,
in danno di due giovani studenti. Lo scorso inverno, due
giovani studenti avevano denunciato che mentre si trovavano
nel tardo pomeriggio all’interno della villa Bellini, di
essere stati malmenati (con calci e pugni) e rapinati di 1
telefono cellulare che una della malcapitate vittime teneva
nella tasca dei pantaloni, ad opera di una “baby gang”
composta da alcuni giovinastri. Le vittime riuscite a
divincolarsi ed uscire dal giardino pubblico erano inseguite
dal alcuni dei rapinatori; questi ultimi, raggiunte le
malcapitate, le avevano aggredite nuovamente con schiaffi e
pugni facendole rovinare a terra; nella circostanza ad uno
dei due minori veniva sottratto uno smartphone di ultima
generazione. Gli investigatori si erano messi subito
all’opera, prendendo spunto dalle indicazioni e descrizioni
di alcuni degli autori dei reati fornite dalle giovani
vittime. Analizzando Facebook, veniva individuato S.M.J.I.
come colui che aveva aggredito e rapinato il minore mentre
M.S. come colui che aveva dato inizio
all’aggressione dopo avere chiesto una sigaretta. Gli
agenti hanno identificato, un terzo componente della gang
che aveva preso parte alle violenze fisiche nei confronti
delle giovani vittime, che è stato deferito alla Procura
della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di
Catania. Proseguono le indagini finalizzate ad identificare
altri componenti della gang, verificando eventuali loro
responsabilità per altri reati.
Catania
- Polposta, 20 indagati in operazione contro pornografia
minorile, 17 province.
La Procura Distrettuale della Repubblica e la Procura per i
Minorenni di Catania hanno disposto numerose perquisizioni
domiciliari in varie città d’Italia, eseguite dalla Polizia
di Stato, nei confronti di 20 soggetti italiani indagati per
detenzione di immagini di pornografia minorile, di questi 10
sono i soggetti minorenni aventi oltre 14 anni. 2 degli
indagati maggiorenni avevano precedenti in materia di
pornografia minorile. Le città interessate dalle
perquisizioni sono state: Catania, Siracusa, Ragusa,
Palermo, Caltanissetta, Reggio Calabria, Potenza, Avellino,
Roma, Reggio Emilia, Lucca, Milano, Torino, Cuneo, Treviso e
Venezia. L’operazione di contrasto della pornografia
minorile è stata svolta dalla Polizia di Stato, coordinata
dalla Procura Distrettuale della Repubblica e la Procura per
i Minorenni di Catania.Numerose le perquisizioni domiciliari
in varie città d’Italia, eseguite dalla Polizia Postale nei
confronti di indagati maggiorenni e minorenni. L’indagine
era scaturita dalla denuncia alla Polizia Postale di Catania
dei genitori di una ragazza di anni 16, che inizialmente si
erano rivolti all’Associazione a tutela dell’infanzia Meter.
I genitori hanno raccontato che la propria figlia era stata
costretta a realizzare delle immagini intime cedute a vari
soggetti, soprattutto mediante sistemi di messaggistica
internet quali WhatsUp. Le indagini informatiche hanno
consentito di ricostruire le chat e gli invii compiute dalla
minore, identificando tutti i soggetti che le avevano
richieste. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati
smartphone, tablet e computer. Le prime attività svolte nel
corso delle perquisizioni da parte del personale
specializzato della Polizia hanno confermato la detenzione
delle immagini riferibili alla minore, alcuni degli indagati
avevano anche altre foto di minori verosimilmente adescate
on-line.
Catania
– Blitz polizia a S.Cristoforo, 1 in manette per armi.
Uomini del Commissariato San Cristoforo, coadiuvati dal
Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, dalla Guardia
di Finanza, dalla Polizia Provinciale e dalla Polizia
Locale, hanno arrestato Francesco BUSSOLARI per
detenzione abusiva di armi da fuoco, ricettazione ed omessa
denuncia di munizioni e per furto aggravato di energia
elettrica. L’operazione si è svolta nel contesto del piano
d’azione denominato “Modello Trinacria” con Forze di
polizia impegnate, col coordinamento della Questura, in
approfonditi controlli del territorio. I poliziotti hanno
controllato la stalla di proprietà del BUSSOLARI. I tutori
dell’ordine hanno trovato custoditi ben 3 cavalli privi
del prescritto microchip: una violazione che è costata al
proprietario una sanzione di oltre 11.000 euro. Il contatore
dell’energia elettrica installato era stato alterato con
l’applicazione di un by pass che permetteva di prelevare la
corrente elettrica senza essere registrata. I poliziotti
hanno recuperato un revolver, nella disponibilità del
BUSSOLARI ed illecitamente detenuto, risultato rubato nel
1986 in una località del Centro Italia. L’arma era stata ben
nascosta, all’interno di una trave del soffitto
dell’edificio. La perquisizione si è spostata all’interno
dell’abitazione del BUSSOLARI, dove, oltre al fucile ed alle
2 pistole regolarmente detenute, sono state trovate decine
di cartucce (di cui 15 “a punta cava”) di cui il
proprietario non aveva fatto denuncia. Il sequestro di tutte
le armi è scattato immediatamente, mentre sono già in corso
le ulteriori incombenze per l’irrogazione del divieto di
detenzione armi. L’arrestato è stato rinchiuso presso la
Casa Circondariale di Piazza Lanza.
Catania
– Preso rapinatore seriale "solitario". Agenti della
Polizia di Stato, nel pomeriggio di ieri hanno posto in
stato di fermo di P.G.: Filippo INDORATO
50enne già noto, ritenuto responsabile del reato di rapina
aggravata e continuata. Poliziotti della Sezione IV –
“Contrasto al Crimine Diffuso”, nel corso di mirati servizi
volti alla repressione delle rapine ai danni di farmacie ed
altre attività, transitando per via Plebiscito, hanno notato
un individuo che si trovava nei pressi di una farmacia con
atteggiamento circospetto. Questi, alla vista della
pattuglia, ha cercato di allontanarsi frettolosamente dal
luogo, ma è stato bloccato e trovato in possesso di un
taglierino. Condotto presso gli uffici della Squadra Mobile,
dove sono state esaminate le immagini relative ad alcune
rapine commesse a Catania lo scorso mese di aprile, è stato
riconosciuto quale responsabile di 6 rapine, tra le quali 5
perpetrate in danno di farmacie ed 1 consumata presso un
ufficio postale, tutti ubicati nella zona di via Plebiscito
– via Garibaldi – via Vittorio Emanuele e Corso Sicilia.
INDORATO avrebbe agito sempre da solo ed armato di
taglierino. Il fermato è stato associato presso la casa
circondariale di “piazza Lanza”.
Maniace CT –
Finto agente “SISAL” si fa accreditare 2.000€ su
POSTEPAY. 1 denunciato per truffa. L’abilità investigativa dei Carabinieri
della Stazione di Maniace (CT) ha permesso di scoprire una
truffa perpetrata in danno di 2 maniacesi, un uomo e una
donna, finiti nella rete di un 61enne, originario di
Pistoia ed abitante nella provincia di Firenze. L’individuo,
fingendosi un agente della “Sisal” (acronimo
di Sport Italia Società A
Responsabilità Limitata), una delle principali
agenzie di gestione di concorsi a pronostici,
approfittando della buona fede delle vittime e promettendo
ricavi sicuri sulle scommesse da lui stesso effettuate,
riusciva a farsi accreditare sulla sua carta postale quasi
2.000 euro.
Catania
- Ruba a Librino condutture impianto antincendio in
condominio, 1 ai domiciliari. Polizia di Stato ha
arrestato ai domiciliari il già noto catanese Giuseppe
DISTEFANO 34enne per furto aggravato. Poliziotti delle
volanti dell’UPGSP, alle ore 11.30, a seguito di
segnalazione su linea 113, si erano recati in viale
Bummacaro, nel rione “Librino”, dove era stato segnalato un
individuo intento a rubare tubazioni in ferro nei garage di
un condominio. Gli agenti giunti sul posto, hanno bloccato
l’individuo, identificandolo per Giuseppe DISTEFANO, mentre
era intento a caricare su di una moto-ape circa 80 metri di
tubazioni in ferro costituenti le condutture di adduzione
dell’impianto antincendio dei locali garage. Il personaggio,
alla luce di quanto accaduto su disposizione del P.M. di
turno è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa
dell’udienza per direttissima fissata per le la mattina
odierna.
Catania - Affitto camere singole e 1 doppia. Camere
grandi recentemente ristrutturate, tutte balconate ed
arredate in piazza Castello Ursino, 72 accanto
ristorante Camelot. Per informazioni chiamare cell.
3490079458.
ULTIMORA
Traffico
stupefacenti,
rapine ad
autotrasportatori
ed anziani: 28
arresti
ultimo aggiornamento
Catania – Spaccio: CC ammanettano 4 in piazza Palestro. I
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Piazza Dante hanno arrestato
Gaetano DAMMONE SESSA, 26enne,
Salvatore MAGGIORE, 43enne,
Giuseppe BOSCO, 24enne, tutti di Militello Val di Catania,
ed un 42enne di Catania, per detenzione e spaccio di
sostanze stupefacenti. I militari, stanotte, durante un
servizio finalizzato a contrastare il fenomeno dello
spaccio, hanno notato uno strano via vai di persone
nell’abitazione del 42enne, catanese, in un vicolo nei
pressi di Piazza Palestro. I Carabinieri intervenuti
hanno trovato e bloccato i 5 all’interno
dell’appartamento e proceduto ad una perquisizione
personale e domiciliare rinvenendo 455
grammi di hashish, la somma contante di 8.100€, ritenuta
provento dell’attività di spaccio e dei bilancini di
precisione ed altro vario materiale utilizzato per il
confezionamento della droga, che sono stati
sequestrati. Gli arrestati sono stati associati nel
carcere di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania
- Carabinieri catturano vicino Parigi latitante
Sciurello, ricercato omicidio ristoratore Pappalardo.
L’operazione dei Carabinieri di Catania, si è conclusa in
collaborazione con le autorità di polizia francesi, che
hanno assicurato alla giustizia il pericoloso latitante,
ritenuto l’autore materiale di un efferato delitto commesso
nel marzo scorso in provincia di Catania. I particolari
dell’operazione sono stati resi noti alle ore 11,15 in una
conferenza stampa nella saletta della Procura Distrettuale
della Repubblica di Catania. A conclusione di una attività
investigativa derivata dall’efferato omicidio di Massimo
Pappalardo, 32enne di Valverde (CT,) avvenuto l’8 marzo
scorso a Paternò (CT), uomini della Brigata Nazionale
Francese per la ricerca dei Fuggitivi, supportata
dall’attività investigativa della Compagnia Carabinieri di
Paternò, con il coordinamento della Direzione Centrale di
Polizia Criminale - Divisione S.I.RE.N.E. di Roma ed il
collaterale organo di collegamento presso l’Ambasciata
italiana di Parigi, hanno localizzato a THIAIS, località a
pochi chilometri da Parigi, ed arrestato il latitante
Ignazio SCIURELLO 45enne ricercato per l’omicidio del
giovane ristoratore, nonché occultamento e distruzione del
cadavere oltre al porto e detenzione illegale di arma da
fuoco.La complessa attività d’indagine condotta dai
Carabinieri di Paternò con l’ausilio di sofisticate
tecnologie, ha permesso di individuare sia i presunti gli
autori dell’omicidio che le modalità di commissione,
raccogliendo importanti elementi accusatori che hanno
consentito alla Procura Distrettuale della Repubblica di
Catania di emettere un decreto di fermo di indiziati di
delitto nei confronti di Ignazio SCIURELLO 45enne, già
noto, del fratello Giuseppe SCIURELLO 54enne, già
noto e Massimo DISTEFANO 41enne, già noto. Gli
ultimi due espletate le formalità di rito erano stati
associati nel carcere di Piazza Lanza dove successivamente
era stato notificato l’ordine di custodia cautelare in
carcere emesso dal GIP del Tribunale di Catania. Ignazio
SCIURELLO, sottoposto alla misura cautelare degli arresti
domiciliari per altri reati, sentendosi braccato ed
immaginando che la sua libertà si sarebbe conclusa in breve
tempo, si era reso immediatamente irreperibile dandosi poi
alla latitanza. L’indagine finalizzata alla sua cattura, è
stata svolta dai Carabinieri di Paternò sotto la direzione
della Procura della Repubblica etnea, che con l’attento
impiego di sofisticate apparecchiature tecnologiche sono
riusciti a rintracciare il luogo di latitanza in Francia. La
circostanza con altri elementi ha consentito ai magistrati
di emettere il Mandato di Arresto Europeo. L’attività
connessa ha consentito di far luce sulla squadra di
fiancheggiatori del latitante che si occupava del vitto,
alloggio e del mantenimento dei rapporti telefonici con i
familiari. La proficua collaborazione internazionale ha
infine permesso di sorprendere SCIURELLO nei pressi di un
ristorante della cittadina francese. Il soggetto non ha
opposto resistenza ed ha subito avvisato gli agenti, in
accento siciliano, di non sapere il francese esibendo una
carta d’identità risultata poi contraffatta. La cattura ha
posto fine ad una latitanza che durava dallo scorso mese di
aprile.
Catania – “Cannabis” a San Nullo, preso coltivatore.
Agenti delle volanti dell’U.P.G.S.P. e della Polizia di
Frontiera ieri pomeriggio, hanno arrestato ai
domiciliari Agatino APERI 36enne, già noto, per
il reato di coltivazione illegale di “cannabis”, per
detenzione al fine di spaccio del medesimo stupefacente
nonché per occupazione abusiva di luogo sottoposto a
custodia giudiziale e furto di energia elettrica. Uomini
della Polizia di frontiera nell’ambito della propria
attività informativa istituzionale aveva appreso che
Aperi aveva impiantato una coltivazione di cannabis in
un immobile disabitato e sottoposto a sequestro
giudiziario, situato nel rione San Nullo. Gli uomini
delle volanti dell’UPGSP, coordinati da un funzionario
della Polizia di Frontiera, in relazione a ciò, nel
primo pomeriggio di ieri, hanno fatto irruzione
nell’immobile in questione, sorprendendovi Agatino
Aperi, il quale, non appena scorti gli agenti, ha subito
evidenziato chiari segni di apprensione. Gli Agenti
hanno, eseguito l’ispezione delle stanze dell’immobile,
nel corso della quale, hanno scoperto la coltivazione
“domestica” di cannabis, ed hanno rinvenuto quanto
occorre per il mantenimento della piantagione: 29
piantine di cannabis in vasi in fase di crescita; 6
sacchetti contenenti la stessa sostanza per un peso
complessivo di 800 grammi, 9 lampade alogene corredate
da 2 alimentatori di corrente, 1 tubo di ventilazione
elettrico, 1 deumidificatore e 1 bilancino di
precisione. Gli Agenti inoltre, hanno riscontrato, con
l’ausilio di personale ENEL, un elevatissimo consumo
energetico ottenuto tramite allaccio diretto alla rete
elettrica. La casa nella quale l’Aperi aveva installato
la piantagione era oggetto di sequestro giudiziario a
seguito di procedura fallimentare. Su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria il soggetto è stato sottoposto
agli arresti domiciliari in attesa di giudizio per
direttissima.
Catania
-
Traffico stupefacenti, rapine ad autotrasportatori ed
anziani: 28 arresti.
La
Polizia di Catania ha dato esecuzione all’ordinanza
applicativa di misure cautelari su delega della Procura
Distrettuale della Repubblica di Catania, nei confronti
di 28 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei
reati di associazione per delinquere finalizzata al
traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti, associazione per
delinquere finalizzata alla commissione di reati contro
il patrimonio, rapine, sequestro di persona e furti,
nonché reati in materia di armi. I particolari
dell’operazione denominata “Adernò” alle ore 11.30, sono
stati illustrati nel corso di una conferenza stampa
presso gli uffici della Procura della Repubblica di
Catania in viale XX Settembre. Le investigazioni
condotte dalla Squadra Mobile di Catania e dal
Commissariato P.S. di Adrano hanno riguardato il
comprensorio di Adrano - Biancavilla consentendo di far
luce su un vasto traffico di stupefacenti e su numerose
rapine sia ad autotrasportatori che ad anziani. La
Polizia all’alba su delega della Procura Distrettuale
della Repubblica di Catania, ha dato esecuzione ad
ordinanza di custodia cautelare, emessa il 4 dicembre
2015 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti
di 28 persone, traendo in arresto:
Vito AMOROSO 48enne già noto sottoposto agli arresti domiciliari per
altra causa; Maurizio BONACCORSO 41enne già noto;
Emanuel BUA 25enne, inteso “Billy”, già sottoposto agli arresti
domiciliari per altra causa; Alfredo BULLA 31enne , inteso “ ‘a zotta”, già noto Sorvegliato Speciale
della P.S.; Gioacchino CUTRUNEO 33enne
già noto; Sebastiano Mario DI STEFANO
26enne già noto; Salvatore
FALLICA 41enne già noto;
Alessio LA MANNA 27enne già noto, già sottoposto agli
arresti domiciliari per altra causa; Carmelo
LA MANNA 29enne già noto;
Davide MANNA 25enne già noto, Sorvegliato Speciale
della P.S.;
Angelo LO CICERO 40enne già noto, inteso “riricato”, già
detenuto per altra causa; Salvatore LONGO
39enne già noto, già detenuto per altra causa;
Giuseppe MAURO 70enne; Salvatore MAZZAMUTO 32enne già noto; Giulio
NICOTRA 26enne già noto; Pierdario PETRONIO 31enne già noto;
Giuseppe PIGNATARO 31enne già noto;
Salvatore PITERA’ 49enne già noto;
Salvatore RICCA 29enne, inteso “passuluni”, già noto, già
detenuto per altra causa; Francesco ROSANO 25enne, inteso “CiccioPipituni”, già noto; Pietro SANTANGELO 49enne, inteso “Pietro 48”, già noto, già sottoposto agli
arresti domiciliari; Andrea SCUTO
45enne già noto;
Paolo TETTO 47enne già noto, già detenuto per altra
causa; Alfio
VENTURA 29enne già noto, inteso “ ‘u cinisi”, già
detenuto per altra causa; Antonino
ZIGNALE 28enne già noto, inteso “ ‘u ruvettu” ;
Angela VENTURA 32enne, per la quale sono stati disposti
gli arresti domiciliari; ritenuti responsabili, a vario
titolo, dei reati di associazione per delinquere
finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti,
detenzione ai fini dello spaccio e spaccio di sostanze
stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata
alla commissione di reati contro il patrimonio, rapina,
sequestro di persona e furto, nonché reati in materia di
armi. La misura cautelare ha accolto gli esiti di
attività di indagine di tipo tecnico, coordinata dalla
Procura Distrettuale di Catania, avviata alla fine del
2102 e condotta nel 2013 dal Commissariato di P.S. di
Adrano e dalla Squadra Mobile che ha riguardato, nella
medesima congiuntura temporale, tre distinte
associazioni criminali, operanti ad Adrano (CT) e nei
comuni limitrofi, delle quali 2 dedite al traffico di
sostanze stupefacenti ed 1 alla commissione di reati
contro il patrimonio, quali rapine e furti. Tra i
destinatari della misura figurano Vito AMOROSO –
ritenuto dagli investigatori elemento di rango apicale
dell’organizzazione Toscano-Mazzaglia-Tomasello, di
Biancavilla (CT), alleata della famiglia di Cosa nostra
catanese Santapaola - Ercolano- e Francesco ROSANO -
ritenuto dagli investigatori appartenente all’omonima
famiglia organica alla cosca Santangelo “Taccuni”,
operante ad Adrano, anch'essa alleata della famiglia
Santapaola - Ercolano. AMOROSO era stato tratto in
arresto dalla Squadra Mobile il 2 agosto 2013, per
detenzione illegale di armi clandestine, munizionamento,
nonché possesso di documenti di identificazione falsi e
ricettazione dei medesimi. I poliziotti nell’abitazione
del soggetto, all’epoca domiciliato a Catania,
sequestrarono armi, munizioni e documenti contraffatti
che erano stati occultati in una borsa termica . ROSANO
è figlio del più noto Vincenzo (cl. 1968), detenuto, e
ritenuto capo dell’omonimo gruppo, tratto in arresto,
lo scorso 21 aprile, dalla Squadra Mobile, in
collaborazione con il Commissariato di P.S. di Adrano,
in quanto destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione, emesso dalla Procura Generale della
Repubblica di Catania, dovendo espiare la pena di 4 anni
e 8 gg. di reclusione per associazione per delinquere
di stampo mafioso. Vincenzo ROSANO era stato tratto in
arresto il 4 maggio 2009 nell’ambito dell’operazione
“Terra Bruciata”, condotta dalla polizia etnea, in
esecuzione a provvedimenti emessi dalla Procura
Distrettuale Antimafia di Catania, nei confronti di
appartenenti alla cosca Santangelo ed alla cosca Scalisi
gravemente indiziati, avario titolo, dei reati di
associazione per delinquere di tipo mafioso,
associazione per delinquere finalizzata al traffico di
sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione ed in
materia di armi. La misura cautelare rappresenta la
naturale prosecuzione delle indagini sfociate
nell’operazione “Binario Morto”, condotta dalla polizia
nell’aprile 2014, che aveva condotto all’arresto di
alcuni degli attuali indagati Salvatore LONGO, Pietro
SANTANGELO, Angelo LO CICERO e Salvatore RICCA già
detenuti. L’operazione “Binario Morto” aveva portato
all’arresto, tra gli altri, di Valerio ROSANO 24enne,
fratello di Francesco, ritenuto responsabile, con il
ruolo di promotore ed organizzatore, del reato di
associazione per delinquere finalizzata al traffico di
sostanze stupefacenti. La polizia, nel corso delle
indagini hanno arrestato in flagranza di reato e
sequestri di sostanza stupefacente, tra i più
significativi: il 23 maggio 2013 Andrea SCUTO,
Salvatore FALLICA e Giulio NICOTRA trovati in possesso
di 6,3 kg. di sostanza stupefacente del tipo marijuana;
l’ 8 luglio 2013 Salvatore RICCA, trovato in possesso
di gr. 30 di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Le
indagini hanno evidenziato che sul “mercato” di Adrano e
nei comuni limitrofi, veniva immessa droga del tipo
cocaina e marijuana, proveniente da Catania, nonché
metadone. Il gruppo capeggiato da Vito AMOROSO e
Antonino ZIGNALE avrebbe trafficato in cocaina mentre
quello di cui facevano parte Salvatore FALLICA Giulio
NICOTRA, Angela VENTURA e Giuseppe MAURO in marijuana.
Le medesime investigazioni hanno evidenziato, altresì,
l’operatività di un’organizzazione costituita dai
FALLICA, NICOTRA, dai fratelli Angela ed Alfio VENTURA,
Gaetano BIVONA nonché dai germani Alessio e Davide LA
MANNA, dedita alla commissione di reati contro il
patrimonio quali rapine ai danni di autotrasportatori,
perpetrate a mano armata con il sequestro di persona di
questi ultimi al fine di impedire loro di dare
l’immediato allarme, ed in pregiudizio di anziane donne
alle quali venivano sottratte borse e collane. Le
indagini della polizia hanno consentito di fare luce su
6 rapine, delle quali 3 ai danni di autotrasportatori,
e 3 scippi, commessi tra il dicembre 2012 ed il mese di
giugno 2013, con alcuni arresti eseguiti nel corso delle
indagini. Alfio VENTURA e Gaetano BIVONA, furono tratti
in arresto il 22 aprile 2013 quali responsabili di una
rapina ai danni di una donna anziana alla quale era
stata strappata dal collo una collana. Davide LA MANNA,
il 17 luglio 2013 era stato tratto in arresto, in
esecuzione di O.C.C.C., perché ritenuto responsabile di
una rapina, commessa il 9 giugno 2013, ai danni di
un’anziana alla quale era stata strappata dal collo una
collana. 2 destinatari della misura restrittiva sono
irreperibili perché all’estero. Espletate le formalità
di rito, gli arrestati sono stati associati presso le
Case Circondariali di Catania “Bicocca” e “Piazza
Lanza”.
Catania -
REVENGE IV, Questore ottiene sequestro beni
Leonardi-Strano : 12.000.000€. Il Capo della Polizia
Prefetto Alessandro Pansa si è congratulato con il
Questore di Catania, Marcello Cardona, per "la brillante
operazione" eseguita. Poliziotti della Divisione
Anticrimine della Questura di Catania, nell’ambito delle
attività istituzionali mirate al contrasto della
criminalità operante nel territorio delle provincia
etnea finalizzate in particolare all’aggressione dei
beni illecitamente conseguiti dai soggetti socialmente
pericolosi, ha eseguito il Decreto di confisca,
disposto, dal Questore di Catania, dal locale Tribunale
– Sezione Misure di Prevenzione - di numerosissimi beni
appartenenti e/o riconducibili a Massimo LEONARDI 43enne
nato a Catania e residente in via Del Principe nr. 37;
Daniela STRANO 41enne nata a Catania r residente in via
Del Principe nr. 37. La proposta del Questore che ha
portato all’emissione del provvedimento di confisca ha
tratto origine da una articolata e complessa attività
d’indagine, coordinata dalla D.D.A. etnea ed eseguita,
dalla locale Squadra Mobile. L’attività è culminata il
19 luglio 2009 nell’ordinanza di custodia cautelare in
carcere, emessa dal Tribunale di Catania, sez. G.I.P.,
nei confronti di 20 persone, (operazione di polizia
denominata “REVENGE IV”) con la quale Massimo LEONARDI
e Daniela STRANO, furono tratti in arresto essendo stati
accusati di aver fatto parte di un’associazione mafiosa
collegata al clan Cappello- Bonaccorsi
“Carateddi” finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti del tipo marijuana e cocaina. I tutori
dell’ordine ritengono che Massimo LEONARDI, nello
specifico, risulta aver avuto nell’ambito del sodalizio
criminale diverse mansioni organizzative, dal
procacciamento di clienti al controllo dei sodali, fino
alla cessione a terzi della piazza di spaccio dietro
compenso da corrispondere settimanalmente. STRANO
Daniela, ha svolto invece la funzione di contabile e di
custode del denaro, ricevendo una retribuzione fissa.
Massimo LEONARDI era stato già denunciato ai sensi
dell’art. 12 quinquies co. 1 L 356/1992, poiché trovato
in possesso di 400.000€ somma ritenuta riconducibile al
cognato Alessandro BONACCORSI, questi ritenuto elemento
di spicco dei Carateddi; Bruna STRANO moglie del
personaggio, nella stessa circostanza era stata trovata
in possesso della somma di 393.285€ nonché di
numerosissimi oggetti preziosi (fatti accertati il
3.8.2010). gli investigatori con l’attività d’indagine
patrimoniale svolta hanno accertato la sproporzione
tra il valore dei beni intestati a Massimo LEONARDI ed a
Daniela STRANO, od a predetti comunque riconducibili,
ed i redditi leciti dei quali i medesimi godevano
all’epoca dei relativi acquisti. Gli inquirenti hanno
dimostrato, dall’esame degli atti pubblici di
compravendita, che per l’acquisto degli immobili oggetto
del provvedimento ablativo (tra cui diversi appartamenti
e terreni) è stato utilizzato denaro contante, ritenuto
derivante dai proventi dell’attività di traffico e
spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno
consentito di accertare Massimo che LEONARDI, pur non
ricoprendo cariche all’interno della società METAL
FERROSI SRL con sede a Catania c.da Torre Allegra
(quest’ultimo è stato socio solo per un anno tra il 1998
ed il 1999) di cui gli attuali soci sono il padre Felice
e lo zio Salvatore LEONARDI, quest’ultimo anche
amministratore unico, avrebbe immesso liquidità con lo
scopo di riciclare il denaro di provenienza illecita,
consentendo pertanto una rilevante crescita aziendale a
partire dalla fine degli anni 90 e successivi. Gli
investigatori, oltre alla società, hanno confiscato
anche la GIADA IMMOBILIARE SRL, costituita il 20 luglio
2012 (ovvero il giorno dopo l’esecuzione dell’O.C.C.C.
denominata “Revenge IV”) di cui la totalità delle quote
sono possedute dalla società METAL FERROSI S.r.l. e
dalla madre e dalla zia di MASSIMO LEONARDI,
(rispettivamente Rosa Maria SCURSUNI CANTARELLA e Delia
STELLA), in quanto sarebbe stato dimostrato che i
capitali per la costituzione della società erano
formalmente riconducibili, direttamente o indirettamente
(attraverso altre persone comunque familiari) sempre ai
coniugi Massimo LEONARDI e Daniela STRANO. Il solo
volume di affari complessivo annuo delle società
ammonta a circa 12.000.000€. Il Tribunale ha inoltre
inserito tra gli oggetti di confisca ben 4 vaste aree di
terreni e 7 corpi di fabbrica, tutti ricadenti in ambito
cittadino nonché 15 tra autovetture ed autocarri.
L’Autorità Giudiziaria ha disposto la confisca dei saldi
attivi dei conti correnti e dei rapporti bancari e
postali dei coniugi Massimo LEONARDI / Daniela STRANO.
Massimo LEONARDI è stato sottoposto alla misura di
prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per la
durata di 2 anni e 6 mesi, con obbligo di soggiorno nel
comune di residenza e di presentazione bisettimanale
all’autorità di P.S., con imposizione di cauzione in
misura di 10.000€.Daniela STRANO è stata sottoposta
alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale
di P.S. per la durata di 1 anno e 6 mesi, con obbligo di
soggiorno nel comune di residenza e con imposizione di
cauzione in misura di 10.000€. Il valore complessivo
dei beni oggetto di confisca (società, terreni,
fabbricati, mezzi pesanti, auto, motoveicoli, conti
correnti bancari e postali), ammonta a 12.000.000€.
Catania
–
CC
smantellano banda 10 rapinatori seriali trasfertisti.
Il GIP presso il Tribunale Ordinario di Ascoli Piceno,
dott.ssa Giuliana FILIPPELLO il 19 gennaio 2016 ha
emesso il provvedimento della custodia cautelare in
carcere per : DAMIANO CASTELLI 22enne nato a Catania;
SALVATORE CASTELLI 20enne nato a Catania; VINCENZO
FLORIO 38enne nato a Catania; ANTONIO GIUSEPPE FLORIO
21enne nato a Catania; ANTONIO DAVIDE FLORIO 28enne
nato a Catania; ANGELO OTTAVIO ISAIA 43enne nato a
Catania; ROSARIO ASTORINA 35enne nato a Giarre (CT);
degli arresti domiciliari per: EMANUEL CATANIA 25enne
nato a Catania; ANDREA MAZZARINO 28enne nato a Giarre
(CT). Carabinieri dei Nuclei Investigativi dei Comandi
Provinciali di Ascoli Piceno, Catania ed Imperia, alle
prime ore dell’alba hanno dato esecuzione ad 1 misura
cautelare restrittiva nei confronti di 10 indagati tutti
ritenuti responsabili, ognuno per parte e ruolo di
competenza del reato previsto dall’articolo 416 c.p.
associazione a delinquere finalizzata alla commissione
di più rapine nel centro nord Italia ed altri reati
connessi. L’indagine avviata a seguito della efferata
rapina perpetrata con il sequestro di 21 persone, il 27
agosto 2015, ai danni dell’UNICREDIT, agenzia di Porto
D’Ascoli del Comune di San Benedetto del Tronto, per un
bottino di oltre 115.000 euro, ad opera di 3 soggetti di
cui 1con viso travisato. L’inchiesta veniva avviata dal
Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, mirata con
attività d’indagine, coordinate dalla Dott.ssa Cinzia
PICCIONI della Procura di Ascoli Piceno. Il particolare
modus-operandi, poi riscontrato in altri episodi censiti
dai Carabinieri nel corso delle indagini, caratterizzato
dal sequestro di persona sia degli impiegati che della
clientela presente e quella che affluiva, con un
controllo certosino che tutti avessero posato i loro
apparati cellulari e le chiavi delle autovetture in loro
possesso, così da potersi muovere con maggior sicurezza
nelle fasi successive, ovvero aspettare che i timer
delle casseforti e del bancomat si sbloccassero, con un
tempo di attesa di oltre un’ora, con le persone
rinchiuse in un ufficio sotto la minaccia di taglierini.
Le indagini erano partite da un attento sopralluogo con
attività tecniche sul posto, per poi proseguire con la
visione dei filmati e le testimonianze delle 21 persone
sequestrate. Gli inquirenti dall’analisi di tutte le
informazioni raccolte hanno intrapreso il giusto filone
investigativo che ha portato a fissare l’attenzione
verso un gruppo di giovani soggetti noti tutti di
origine della Provincia di Catania, alcuni dei quali già
con precedenti penali specifici. La successiva attività
di intercettazione sviluppata su alcune utenze
cellulari nella disponibilità degli indagati, ha
consentito di corroborare l’ipotesi investigativa tanto
da iniziare a tracciare i loro movimenti che dalla prima
periferia etnea che portava, alternativamente, in
diverse località del territorio nazionale soprattutto
del nord dove i maldestri perpetravano la rapina. I
soggetti agivano previa preventiva attività di
localizzazione dell’obiettivo da rapinare e sempre con
lo stesso modus operandi, ovvero il sequestro degli
impiegati e clienti presenti all’interno dell’agenzia
attenzionata, in attesa dell’apertura delle casseforti.
L’incrocio delle risultanze delle prime attività
investigative (intercettazioni telefoniche e tabulati) e
quelle strettamente scientifiche legate al sopralluogo
(impronte digitali e DNA) permetteva in un primo step
di incastrare i 3 autori materiali della rapina
all’UNICREDIT BANCA di San Benedetto del Tronto. Gli
inquirenti partendo da questo punto fermo, sono
riusciti a ricostruire una fitta rete di legami e
rapporti delinquenziali che legavano questi ultimi ad
una serie di sodali tutti votati all’organizzazione di
colpi in istituti di credito del centro nord Italia,
veri e propri pendolari delle rapine con sequestro di
persone. I militari nel corso delle indagini sono
riusciti ad appurare le responsabilità del sodalizio in
due tentativi di rapina in danno di altrettanti istituti
di credito in Taggia (IM) nella giornata del 29.09.2015,
ed in Marcon (VE) nella giornata del 30.09.2015. Le
azioni delittuose pianificate non venivano portate a
conclusione per difficoltà riscontrate dai rapinatori in
fase esecutiva, certificate sia attraverso le
intercettazioni telefoniche sia attraverso i servizi
mirati dell’Arma competenti territorialmente, attivati
dal Nucleo Investigativo di Ascoli Piceno . I militari,
dopo aver tenuto sotto stretta osservazione per più
giorni i movimenti del gruppo malavitoso, il 14
ottobre 2015 a San Lazzaro di Savena (BO), unitamente a
Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna, sono
riusciti a sorprendere nella flagranza di reato 4
rapinatori appartenenti al più ampio gruppo già
monitorato, mentre stavano perpetrando la rapina
all’interno della locale agenzia della UNIPOLBANCA,
traendoli in arresto. Quest’ultimo determinante
riscontro operativo e tutti gli elementi raccolti
ritenuti importanti e congrui per fissare ruoli e
responsabilità dei singoli sodali appartenenti a
quest’associazione a delinquere finalizzata alla
commissione di rapine in banca con sequestro di persona,
ha indotto il Nucleo Investigativo a redigere ls
dettagliata informativa di reato che ha depositava
all’Autorità Giudiziarias con la richiesta di una misura
cautelare nei confronti di 10 indagati, tutti già noti e
dimoranti nella Provincia di Catania.
Catania
-DIA
confisca patrimonio Faro: 7 milioni€, ritenuto vicino ai
Santapaola. Uomini della Direzione Investigativa
Antimafia di Catania, diretta dal dr. Renato PANVINO,
dalle prime ore della mattinata, stanno eseguendo il
decreto di confisca beni emesso dal Tribunale di Catania
accogliendo la proposta della locale Direzione
Distrettuale Antimafia. Si tratta dell’esito d’indagini
eseguite dalla D.I.A. di Catania, nei confronti di
Giuseppe FARO, 58enne, noto imprenditore a capo di
imprese operanti nel settore dell’edilizia e del
movimento terra, ritenuto vicino all’organizzazione
mafiosa facente capo al clan “LA ROCCA”, affiliata alla
potente famiglia mafiosa “SANTAPAOLA” di Catania di cui
è rappresentante nel territorio di influenza di
Caltagirone. Giuseppe FARO, che annovera una condanna
per una serie di rapine ai danni di autotrasportatori, è
stato coinvolto nell’operazione di polizia denominata “CALATINO”,
condotta dalla D.I.A. di Catania nel 2000 nei confronti
del clan mafioso operante nel territorio di Caltagirone
e comuni viciniori, storicamente capeggiato dal potente
e considerato boss Francesco LA ROCCA (emerso anche in
numerosi “pizzini” della corrispondenza con
Bernardo Provenzano), affiliato alla famiglia mafiosa
“SANTAPAOLA” di Catania. FARO, sulla base delle
risultanze investigative, è stato giudicato e
condannato, con rito abbreviato, alla pena di 3 anni di
reclusione per il reato di estorsione in concorso, con
l’aggravante mafiosa di cui all’art. 7 D.L. 152/91 e
succ. mod. La figura di Giuseppe FARO emerge inoltre,
seppur non colpito da provvedimenti giudiziari, anche
nell’operazione di polizia denominata “IBLIS”,
nell’ambito della quale da una conversazione ambientale,
lo stesso viene indicato come soggetto sul quale il noto
boss Vincenzo AIELLO, all’epoca rappresentante
provinciale di “Cosa Nostra”, poteva contare per
l’illecita aggiudicazione di gare di appalto. Giuseppe
FARO col provvedimento è stato sottoposto alla misura di
prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per la
durata di 2 anni con obbligo di soggiorno nel comune di
residenza e presentazione bisettimanale all’Autorità di
P.S. territorialmente competente, nonchè al pagamento di
una cauzione di 5.000€.Le indagini di natura
economico-finanziaria e patrimoniale, delegate dalla
locale D.D.A. alla D.I.A. di Catania e riguardanti il
periodo compreso tra il 1992 ed il 2011, finalizzate a
rilevare la capacità reddituale di FARO Giuseppe e del
suo nucleo familiare, hanno permesso di accertare forti
profili sperequativi tra i redditi dichiarati ed il
patrimonio posseduto, tali da fondare la presunzione,
condivisa dalla Procura Distrettuale Antimafia di
Catania ed accolta dalla Sezione Misure di Prevenzione
del Tribunale di Catania, di una illecita acquisizione
patrimoniale derivante dalle attività delittuose
connesse all’organico e prolungato rapporto di
frequentazione di FARO Giuseppe con esponenti di vertice
delle famiglie mafiose di Catania e Caltagirone. Le
indagini espletate dalla D.I.A. di Catania hanno
rilevato come Giuseppe FARO,dopo avere
costituito imprese e società operanti soprattutto nel
settore dell’edilizia e del movimento terra nonché la
disponibilità di due cave estrattive ubicate nel
territorio di Palagonia (CT) e Licodia Eubea (CT),
successivamente all’arresto avvenuto nell’anno 2001,
abbia preferito eclissarsi dalla scena economica,
delegando a moglie e figli il compito di incrementare il
patrimonio di famiglia, investendone i frutti delle
attività delittuose da lui poste in essere nell’acquisto
di quote societarie, nella titolarità di imprese,
nell’acquisto di numerosi immobili e autoveicoli. Il
patrimonio sottoposto a confisca è stato stimato
complessivamente in 6 milioni e 700 mila € ed è
costituito da quote societarie e numerose società
operanti perlopiù nel settore edile-immobiliare,
terreni, immobili e fabbricati siti nei comuni di
Palagonia (CT), San Zenone degli Ezzelini (TV),
Albignasego (PD), Surbo (LE), autocarri e autovetture,
oltre a rapporti bancari e postali su tutto il
territorio nazionale.
Catania
– Collaboratori giustizia su
Cappello-Bonaccorsi,37 ordinanze: droga, ambulanze e bare, indagati anche
titolari onlus e pompe funebri.
La Polizia di Stato di Catania all’alba ha arrestato 37
persone ritenute responsabili, a vario titolo, di
associazione per delinquere di stampo mafioso (cosca
Cappello-Bonaccorsi), associazione per delinquere
finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti,
detenzione e spaccio delle medesime, reati in materia di
armi, con l’aggravante di cui all’art.7 L.203/91.
Il G.I.P. del Tribunale di Catania, il 17 novembre
2015 a seguito delle indagini condotte dalla Squadra
Mobile di Catania, aveva emesso l’ordinanza di custodia
cautelare, su delega della Procura Distrettuale della
Repubblica, che è stata eseguita nei confronti di:
Gaetano BELLIA, 32enne, già noto; Attilio BELLIA,
36enne, già noto e già detenuto per altra causa;
Salvatore BONACCORSI 27enne già noto, già detenuto
per altra causa; Maurizio BONSIGNORE 52enne già
noto, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra
causa; Giuseppe Agatino CAVALLARO 40enne già
noto, già detenuto per altra causa; Antonino
COSENTINO 35enne; Francesco DI MAURO 31enne
già noto; Alfio FASSARI 50enne già noto, già
detenuto; Luciano GUZZARDI 50enne, inteso
“Lucianu lavati ‘i manu”, già noto; Tommaso INGRASSIA
34enne già noto; Carmelo Orazio ISAIA 26enne già
noto, già detenuto per altra causa; Gaetano LO
GIUDICE 55enne già noto; Dario Santo PRIVITERA
34enne già noto; Domenico PRIVITERA 42enne,
inteso “’u Stunnu”, già noto, già detenuto per altra
causa; Carmelo RUSCICA 35enne già noto, già
sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
Fabio REALE 47enne , inteso “Fabrizio”, già noto
Sorvegliato Speciale della P.S.; Salvatore RINAUDO
33enne già noto; Alfio SANFILIPPO, 49enne,
inteso “Alfiu ‘u carruzzeri”, già noto, Sorvegliato
Speciale della P.S.; Carmelo SICALI 49enne già
noto; Massimo SQUILLACI 34enne, inteso “Mattiddina”,
già noto già sottoposto agli arresti domiciliari per
altra causa; Nicolò Roberto Natale SQUILLACI
44enne, inteso “Mattiddina”, già noto, già detenuto per
altra causa; Sebastiano SOZZI 32enne già noto;
Alessandro STRANO 40enne già noto, già detenuto;
Claudio STRANO 37enne già noto, già sottoposto
agli arresti domiciliari per altra causa; Marco
STRANO 32enne già noto, già sottoposto agli arresti
domiciliari per altra causa; Gabriele TORRISI
27enne già noto; Francesco BELLUARDO 47enne, per
il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
Filippo BUZZA 40enne già noto, per il quale sono
stati disposti gli arresti domiciliari; Gregorio
LUMINARIO 37enne , per il quale sono stati disposti
gli arresti domiciliari; Ferdinando MAZZULLO
30enne , per il quale sono stati disposti gli arresti
domiciliari; Rosario NOE’ 23enne, per il quale
sono stati disposti gli arresti domiciliari; Andrea
GUELI 31enne già noto, già sottoposto agli arresti
domiciliari per altra causa, per il quale sono stati
disposti gli arresti domiciliari; Antonino Santo
RIELA 55enne già noto, per il quale sono stati
disposti gli arresti domiciliari; Sebastiano ROMEO
52enne , inteso “Iano pastina”, per il quale sono stati
disposti gli arresti domiciliari; Salvatore
SPAMPINATO 37enne, per il quale sono stati disposti
gli arresti domiciliari; Claudio SPERANZA 51enne
già noto, per il quale sono stati disposti gli arresti
domiciliari; Massimiliano VENTURA 43enne , per
il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.
La misura cautelare ha accolto gli esiti di 2 distinte attività
di indagine condotte nell’arco temporale 2011 - 2013,
condotte dalla Squadra Mobile con il coordinamento dalla
Procura - Direzione Distrettuale Antimafia - che hanno
riguardato l’organizzazione mafiosa Cappello -
Bonaccorsi, concernenti la prima i riscontri alle
dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia,
a cui sono state unite le risultanze di pregresse
investigazioni tecniche, e l’altra, le indagini
esclusivamente di tipo tecnico che hanno riguardato in
particolare il gruppo dei “Carateddi”. Il complesso
articolato investigativo ha permesso di attestare la
piena operatività della cosca nei rioni cittadini di San
Cristoforo, Monte Po’ e San Berillo Nuovo, oltre che
nell’hinterland del capoluogo, segnatamente a Belpasso
(CT) - frazione Piano Tavola -. Tra i destinatari della
misura figurano Salvatore BONACCORSI, figlio del più
noto Concetto 54enne detenuto e sottoposto al regime di
cui all’art.41 bis O.P. ritenuto dagli inquirenti al
vertice dell’omonima cosca, e Gaetano LO GIUDICE, padre
di Sebastiano LO GIUDICE 37enne detenuto e sottoposto
al regime di cui all’art.41 bis O.P. che ne era stato
reggente, nonché i fratelli Alessandro, Claudio e Marco
STRANO ed i germani Nicolò Roberto e Massimo SQUILLACI,
ritenuti appartenenti alle omonime famiglie radicate
rispettivamente a Monte Po’ e Belpasso (CT) - frazione
Piano Tavola - storiche componenti dell’organizzazione
mafiosa Santapaola - Ercolano transitate tra le fila
della cosca Cappello - Bonaccorsi. Le indagini hanno
consentito di riscontrare la gestione, da parte del
gruppo dei c.d. “Carateddi” di alcune “piazze di
spaccio” dislocate nei citati quartieri di San
Cristoforo, San Berillo Nuovo e Monte Pò. Gli
investigatori hanno appurato che ad occuparsi
dell’approvvigionamento e della successiva messa sul
mercato dello stupefacente erano i germani Attilio e
Gaetano BELLIA che, oltre a gestire direttamente, sotto
l’egida degli STRANO e con la collaborazione di Fabio
REALE e Francesco DI MAURO la “piazza di spaccio” di
Monte Po’, si sarebbero occupati di controllare quelle
ubicate nei rioni di San Cristoforo e San Berillo Nuovo.
Leindaginihanno
evidenziato
comeGaetano LO
GIUDICEpretendessedaGaetano
edAttilioBELLIA
la
restituzione
di200.000euro
cheil figlioSebastianoavevaaffidatoaiduegermani
cheavrebberodovuto
occuparsidelsostentamento dellostessoedei
suoi
familiari. Le indagini hanno, altresì, evidenziato che,
in alcuni casi, la sostanza stupefacente veniva
trasportata all'interno di ambulanze di una Onlus, la
“New Città di Catania”, riconducibile a Salvatore
SPAMPINATO ed Antonino COSENTINO. Quest’ultimo, inoltre,
gestisce un’agenzia di onoranze funebri, la “R.E.T.O.F.”
che sarebbe stata usata come base logistica per la
consegna della sostanza stupefacente. Gli inquirenti nel
medesimo contesto hanno rilevato la cessione di
stupefacenti, con cadenza settimanale, a Francesco
BELLUARDO, titolare di un’agenzia di onoranze
funebri con sede a Francofonte (SR). I tutori
dell’ordine nel corso delle indagini hanno effettuato
arresti in flagranza di reato e sequestri di sostanza
stupefacente, dei quali i più significativi: arresto
Ferdinando MAZZULLO ed Andrea GUELI, trovati il 4 marzo
2013 in possesso di gr.160 di cocaina in pietra. Il 19
marzo 2013 è stato tratto in arresto il già noto
Antonello VENTALORO 43enne, non colpito dalla misura
cautelare, ritenuto responsabile del reato di trasporto
di sostanza stupefacente del tipo cocaina, tentato
omicidio e resistenza a P.U. Il soggetto che, a bordo
della sua autovettura, si era recato a Monte Pò dove
aveva ricevuto dello stupefacente da Giuseppe Agatino
CAVALLARO, veniva intercettato da due equipaggi
della Squadra Mobile, a bordo di moto, che decidevano di
procedere al controllo. Tuttavia, VENTALORO, anziché
arrestare la marcia si era dato alla fuga procedendo a
velocità sostenuta. Iniziava, pertanto, un lungo
inseguimento, durante il quale, a più riprese, il
conducente del mezzo tentava di investire gli equipaggi
dipendenti. Il fuggitivo, giunto in via San Giacomo,
perdeva il controllo del mezzo andando ad impattare
violentemente contro un muretto di un passaggio a
livello ferroviario, riportando una ferita alla testa
giudicata guaribile in gg.10. Gli agenti della Squadra
Mobile e del locale Gabinetto Regionale di Polizia
Scientifica all’interno dell’auto, rilevarono la
presenza di tracce di sostanza stupefacente sui sedili e
sul pianale rinvenendo e sequestrando 26gr. circa di
cocaina. I poliziotti durante un sopralluogo, in piazza
San Pio X sequestrarono 1gr. della medesima sostanza e
venivano rilevate tracce di altra sostanza stupefacente
non repertabile di cui VENTALORO si era disfatto durante
la fuga. I tutori dell’ordine il 23 marzo 2013 avevano
tratto in arresto Giuseppe Agatino CAVALLARO, Gabriele
TORRISI e Maria SALANITRI 38enne - quest’ultima non
destinataria del provvedimento cautelare - a carico dei
quali venivano sequestrati gr.410 di sostanza
stupefacente del tipo cocaina. Tra i destinatari del
provvedimento, vi sono alcuni soggetti, non appartenenti
al clan Cappello-Bonaccorsi, ritenuti responsabili del
reato di detenzione, trasporto e spaccio di sostanze
stupefacenti. Nei confronti di 11 destinatari della
misura, il G.I.P. ha disposto gli arresti domiciliari.
Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati
associati presso le case circondariali di Catania
“Bicocca” e “Piazza Lanza”. I particolari
dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una
conferenza stampa presso gli uffici della Procura della
Repubblica di Catania siti in viale XX Settembre alle
ore 10.30. L’operazione è stata denominata “Revenge 5”.
Catania – Antidroga blocca 1 corriere con 2, 200kg. cocaina.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto: Salvatore
MESSINA 48enne già noto,in quanto ritenuto
responsabile del reato di trasporto e detenzione di
sostanza stupefacente del tipo cocaina. Uomini
della Squadra Mobile - Sezione “Antidroga”, a seguito
di attività info-investigativa, avevano appreso che
nella giornata del 21 novembre sarebbe giunto in centro
città uno a bordo di una jeep di colore bianco con un
ingente carico di cocaina. Poliziotti
dell’Antidroga, considerato che il corriere sarebbe
giunto verosimilmente dalla Calabria, hanno deciso di
predisporre, già dalla mattina, un mirato servizio di
osservazione all’imbarcadero dei traghetti del porto di
Messina e presso i caselli autostradali dell’autostrada
A18 a San Gregorio (CT). Una Jeep Renegade del tipo
segnalato dopo alcune oro di paziente attesa, da un
traghetto è scesa in terra siciliana con a bordo uno,
successivamente identificato per MESSINA. La Jeep è
stata pedinata e giunta in territorio di Catania
sottoposta a controllo. Il corriere è stato condotto
presso gli uffici della Squadra Mobile, dove, a seguito
di meticolosa perquisizione eseguita nel mezzo, venivano
rinvenuti e sequestrati 2 panetti di cocaina
avvolti in confezioni ritraenti il logo del famoso
personaggio dei cartoni animati Ben Ten per un
peso lordo complessivo di kg.2,200. La droga del valore
di oltre 100.000 euro, avrebbe fruttato, sul mercato
etneo almeno 300-400 mila euro. MESSINA espletate le
formalità di rito, è stato associato presso il carcere
di Catania “piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania
– Fontanarossa, presi extracomunitari con documenti falsi.
Si tratta dei maliani Keita Chiaka 24enne,
Samake Beyake 25enne e Khalil Alghazi 16enne
siriano, Hasanaj Erol 19enne albanese. Agenti
dell’Ufficio Polizia di Frontiera, a seguito della
intensificazione dell’attività di prevenzione e di
controllo del territorio disposta dal Questore di
Catania, in relazione agli eventi criminosi verificatisi
a Parigi lo scorso 13 novembre, nel corso di specifici
servizi finalizzati ad implementare la vigilanza ed i
controlli documentali in area aeroportuale, il 20
novembre 2015, hanno proceduto all’arresto di 2
cittadini maliani per i reati previsti e puniti ai sensi
dell’art. 497/bis (possesso e fabbricazione di atto
falso) e art. 5 comma 8 bis del D.Lgs. 286/98 (uso nello
specifico, nel corso della stessa mattinata di permesso
di soggiorno falsificato). Una pattuglia a piedi della
locale Squadra Frontiera Aerea, nell’ambito dei servizi
di controllo documentale a campione effettuati nei
confronti di passeggeri presenti in zona arrivi “land
side”, ha identificato 2 cittadini maliani, Keita Chiaka
24enne e Samake Beyake 25enne(dei quali si allegano le
rispettive foto), in procinto di imbarcarsi per Malta.
I personaggi hanno esibito, oltre i passaporti ordinari
maliani in corso di validità, anche delle carte
d’identità e dei permessi di soggiorno italiani che
hanno insospettito immediatamente gli operatori di
polizia. Gli approfondimenti investigativi svolti
immediatamente tramite gli strumenti in dotazione alle
forze di polizia, facevano emergere la falsità dei
permessi di soggiorno. I due extracomunitari, messi alle
strette dalle precise, continue ed incalzanti domande
fatte dai poliziotti, hanno ammesso che i documenti in
effetti non erano i loro ma che li avevano comperati a
Napoli, nei pressi di quella Stazione di Piazza
Garibaldi, da sconosciuti. I due maliani dopo gli
accertamenti di rito sono stati tratti in arresto ed
associati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria,
presso le “camere di sicurezza” della locale Questura in
attesa del giudizio per “direttissima”. Analoghi servizi
di vigilanza e controllo, effettuati nei giorni scorsi
nell’ambito di queste attività di innalzamento del
livello di sicurezza, hanno portato, altresì,
all’arresto di Khalil Alghazi 16enne siriano, e di
Hasanaj Erol 19enne albanese (dei quali si allegano le
foto), entrambi responsabili del reato di possesso e
fabbricazione di documenti falsi, in attesa di partire
rispettivamente per Malta il primo e per Manchester il
secondo.
Catania -
Operazione Polizia “Global Airport Action”
biglietti aerei acquistati in frode:
137 denunciati. (108 in Europa, 15 in America
Latina, 14 in Canada).
L’operazione a largo raggio ha impegnato la Polizia,
tra il 3 e 4 novembre scorso, nel controllo di titoli di
viaggio acquistati fraudolentemente attraverso
l’indebito utilizzo di carte elettroniche di pagamento e
che ha interessato circa 100 aeroporti in 31 Stati dei
cinque continenti, resa possibile anche grazie alla
fattiva collaborazione di circa 40 vettori operanti nel
campo del trasporto aereo, di Mastercard, Visa, American
Express, Diners, Discover, IATA e Perseuss, ed il
contestuale supporto di Interpol, Europol, Ameripol,
Frontex, Eurojust e Iata. La Polizia
per l’operazione ha allestito 3 centrali operative a:
Ottawa, dove personale dell’Interpol ha coordinato le
attività nelle aereostazioni asiatiche;
Bogotà, con personale di Ameripol che ha coordinato le
attività degli scali delle due Americhe;
L’Aja, dove personale dell’Europol ha gestito le
informazioni provenienti da tutto il mondo.
Il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ha
istituito una Sala Operativa con compiti di
coordinamento del personale sul territorio italiano che
ha visto interessati gli aeroporti di Torino Caselle,
Genova Sestri, Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo
Orio al Serio, Venezia Marco Polo, Bologna Guglielmo
Marconi, Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Napoli
Capodichino, Reggio Calabria Tito Minniti, Catania
Fontana Rossa, Palermo Punta Raisi, Cagliari Elmas.
I controlli delle segnalazioni provenienti dagli
istituti emittenti delle carte di credito in Italia,
hanno portato complessivamente alla denuncia di 15
persone (3 a Milano Malpensa, 1 Milano Linate, 2 a
Cagliari Elmas, 1 a Bergamo Orio al Serio, 1 a Torino
Caselle, 3 a Napoli Capodichino, 1 a Roma Ciampino e 3 a
Roma Fiumicino), perché trovate in possesso dei
biglietti aerei ma non avevano al seguito le carte di
credito con le quali avevano acquistato in frode i
titoli di viaggio. I biglietti erano stati acquistati
da terze persone od attraverso organizzazioni criminali
che gestiscono agenzie di viaggio abusive alle quali si
rivolgono le persone che li utilizzano.
L’illecito utilizzo dei dati delle carte di credito per
l’acquisto illegale di biglietti aerei è un fenomeno che
comporta non solo enormi perdite finanziarie per le
compagnie aeree ed il settore della monetica, ma
facilita anche altre forme di illecito, fornendo mezzi
di trasporto e generando fondi per il finanziamento
della criminalità organizzata a livello globale.
Roberto Sgalla Direttore delle Specialità della
Polizia di Stato spiega:
“Una grande soddisfazione non solo per i risultati
raggiunti dall’attività di intelligence ma anche per la
consolidata partnership tra pubblico e privato
realizzata dal Servizio Polizia Postale e delle
Comunicazioni. È stato dimostrato ancora una volta che
la cooperazione internazionale può avere un grandissimo
impatto nella lotta contro la criminalità organizzata.
Le oltre 137 denunce dimostrano ai criminali che non si
possono sentire sicuri da nessuna parte. La preziosa
collaborazione con gli uffici antifrode delle varie
società emittenti ed intermediarie di carte di pagamento
ha consentito di intensificare l’attività di prevenzione
che ha permesso di cancellare preventivamente. I
biglietti aerei acquistati in frode, diminuendo in tal
modo il danno patrimoniale a carico degli emittenti le
carte di credito e dei vettori aerei.
In tale direzione si muove OF2CEN che rappresenta un
innovativo sistema per il contrasto del Financial
Cybercrime in condivisione con le principali realtà
bancarie italiane e che, a fronte dei positivi risultati
raggiunti, sarà esportato negli altri paesi dell’Unione
Europea grazie al nuovo progetto EUOF2CEN, già approvato
e finanziato dalla Commissione Europea.”
Il Direttore di Europol Rob Wainwright, ha
dichiarato: “Questa operazione rappresenta il culmine di
molti mesi di pianificazione meticolosa tra Europol, le
agenzie di controllo delle frontiere, le compagnie aeree
e le società di carte di credito. E’ un perfetto esempio
di come le nostre forze combinate possono fronteggiare
le organizzazioni criminali responsabili di frode su
larga scala. Europol è grata a tutti i suoi partner per
l’eccellente collaborazione nel rendere il cyberspazio
il più sicuro possibile per i cittadini di tutto il
mondo."
Aleks Popovich,
Vice Presidente di IATA, ha dichiarato: “Fraud
Prevention non è semplicemente il nome di un programma
multiforme iniziato dalla IATA nel 2015, ma anche una
delle priorità strategiche del nostro programma per gli
anni a venire. IATA è consapevole della portata che la
frode ha avuto sulle sue componenti, e crede fermamente
che il settore del trasporto aereo di per sé non è in
grado di porre fine a questa tendenza in rapida
crescita. È per questo che siamo orgogliosi di aver
contribuito nel corso del tempo con i partner di fiducia
di Europol nella pianificazione e nella riuscita di
questa operazione.” Meta Backman, il presidente
dell’European Airline Fraud Prevention ha commentato:
“Un’operazione che coinvolge così tante nazioni in tutto
il mondo a lavorare insieme per combattere questa frode
comporta molto impegno. Sono grato per il sostegno che
l’European Cybercrime Centre di Europol (EC3) sta
mostrando nei confronti dell’industria dei viaggi,
mettendo a segno queste operazioni. Attraverso ogni
operazione si conosce di più e ci si può concentrare
sulle aree che necessitano di maggiore attenzione.”
Catania
– Barbiere abusivo occupa immobile IACP a Librino per
attività. Gli agenti del Commissariato di P.S. di
Librino, sezione di Polizia Amministrativa, operando su
delega della locale
Autorità Giudiziaria,
avrebbero dovuto consegnare all’avente diritto un
immobile precedentemente posto sotto sequestro. I
poliziotti nello specifico, lo scorso 21 luglio, durante
un controllo operato dal personale del medesimo
Commissariato, avevano denunciato un 25enne per attività
abusiva di barbiere in un locale cantinato di proprietà
I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari) e quindi
invasione di edificio, furto aggravato di energia
elettrica e di acqua. Lo stesso individuo,
successivamente, in occasione di altro controllo lo
scorso 11 novembre, aveva reiterato la sua condotta,
inottemperante all’ordine di cessazione di attività
emessa dal Sindaco, scaturito dalla pregressa denuncia.
Il barbiere aveva proseguito l’attività abusiva,
violando i sigilli dell’immobile comunale e
ripristinando gli allacci abusivi alla rete elettrica e
idrica, forniture senza le quali, ovviamente, non
avrebbe potuto operare. Gli uomini del Commissariato
Librino ieri, in esecuzione della delega del magistrato,
dovendo consegnare l’immobile sequestrato all’avente
diritto, quindi all’Istituto Autonomo Case Popolari, si
erano recati sul posto col responsabile del Servizio
Patrimonio del Comune di Catania, per la reimmessione in
possesso. I poliziotti ancora una volta, con una punta
di stupore, hanno constatato che il giovane già
denunciato in stato di libertà, perseverava nella sua
attività. Il barbiere è stato trovato all’interno del
locale, di cui ne aveva violato ancora una volta i
sigilli, con un cliente al quale stava offrendo la sua
professionalità, non prima di aver, ancora una volta,
ripristinato l’acqua corrente e la luce elettrica.
L’ennesima denuncia per gli stessi fatti, sempre
commessi con le medesime modalità è quindi scattata.
Paternò – CC, Blitz in sale giochi ad Adrano. I
Carabinieri della Compagnia di Paternò coadiuvati da
personale dell’Azienda Autonoma Monopoli di Stato hanno
effettuato diversi controlli mirati al contrasto di
violazioni in materia di giochi d’azzardo nel Comune di
Adrano. I militari, a conclusione degli accertamenti e
delle verifiche compiute in diverse sale giochi e centri
scommesse del centro hanno denunciato alla Procura della
Repubblica di Catania 3 persone. Il titolare di un
centro scommesse è stato denunciato perché trovato privo
del titolo autorizzativo, previsto dal T.U.L.P.S. è
rilasciato dal Questore, rendendosi cosi responsabile
della violazione di raccolta illegale di scommesse. Il
titolare ed il rappresentante, inserito nella licenza,
di una sala giochi sono stati denunciati per aver
installato degli apparecchi comunque idonei a consentire
l’esercizio del giuoco con vincite in denaro ma non
collegandoli alla raccolta della rete statale. I
carabinieri, all’interno dell’esercizio commerciale
hanno rinvenuto anche un videopoker truccato, che
riproduceva i giochi legalmente autorizzati dal
Monopolio. La macchina in apparenza poteva sembrare in
regola ma in realtà anche questa non era collegata alla
rete e, dunque, i proventi non potevano pervenire né
essere controllati dallo Stato. L’apparecchiatura, a
seguito del controllo nell’interno conteneva 191 euro,
in contanti posti nella cassetta contenitore delle
puntate, e 31 ticket per lo scambio della vincita in
denaro per un valore complessivo di euro 1067,29, ed è
stata sequestrata. Il titolare della sala giochi è
stato sanzionato per una violazione amministrativa a
20.000€.
Catania
–
San Cristoforo, 1 venditore preso con droga.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Catania Piazza Dante hanno arrestato Salvatore
GIARDINI 47enne, di Catania, per detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti. Una pattuglia
dell’Arma, di sera, durante un servizio antidroga nel
popolare quartiere San Cristoforo, ha notato il soggetto
sul marciapiede di via Concordia angolo via Paulet, con
un fare sospetto. Il 47enne, già conosciuto dai
militari, è stato subito bloccato, perquisito e trovato
in possesso di 58 dosi di cocaina, per un perso
complessivo di 22 grammi, e 3 dosi di marijuana, per un
peso complessivo 4,8 grammi. Inoltre la successiva
perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione
del fermato ha consentito ai Carabinieri di
rinvenimento ulteriori 50 dosi cocaina, per un peso
complessivo di 19 grammi ed una busta con 17 grammi di
marjuana.
L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza
Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Catania–
Stupefacenti, 27enne in manette. I Carabinieri
del Nucleo Radiomobile hanno arrestato Antonino
GRILLO 27enne, di Catania, su ordine di
carcerazione emesso dal Magistrato di Sorveglianza di
Cosenza in sostituzione del misura di affidamento
terapeutico. Il provvedimento è scaturito dal cumulo
pene per il reato di detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti commesso dal 27enne. L’arrestato è
stato associato nel carcere di Piazza Lanza, come
disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Catania
–Acquicella, somalo ferisce barista con bottiglia spezzata.
Gli agenti delle volanti alle ore 02.05 della notte appena
trascorsa, procedevano ad arrestare il cittadino
extracomunitario di nazionalità somala Mohamed ALI JAMAC
20enne. Questi i fatti: a seguito di segnalazione su linea
113 relativa ad una violenta lite all’interno del bar presso
la stazione Acquicella, venivano inviati uomini delle
volanti. I poliziotti giunti sul posto, hanno notato diversi
cestini buttati a terra e numerosi frammenti di bottiglie,
ed un cittadino straniero in evidente stato di ebbrezza il
quale con la mano sinistra brandiva il collo di una
bottiglia rotta. Lo stesso alla vista dei poliziotti ha
tentato di colpirli opponendo resistenza al controllo, ma è
stato a bloccato. Gli agenti nel contempo, hanno appurato
che pochi istanti prima, con la stessa bottiglia il
cittadino straniero aveva provocato un taglio al fianco di
un dipendente del bar, che a mezzo di personale del 118
fatto giungere sul posto veniva trasportato presso il P.O.
Vittorio Emanuele. Il ferito è stato refertato con una
prognosi di giorni 7. L’extracomunitario è stato tratto in
arresto in ordine ai reati di “resistenza a P.U.”, “minacce”
e “lesioni personali”. Il P.M. di turno, ha disposto di
associare l’arrestato presso la Casa Circondariale di piazza
Lanza, in attesa della convalida.
Catania
– Colpi di pistola a rumeno, risentimenti: 2 di
Palagonia accusati, tentato omicidio. La Polizia di
Stato ieri ha tratto in arresto: Gioele Livio NAZO
22enne già noto e Gaetano SCIRE’ SCAPUZZO 24enne,
in quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro,
di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto
illegale di arma da fuoco con relativo munizionamento
nonché ricettazione di medesimi. Emirah MUSTAFA’
27enne di nazionalità rumena domiciliato a Catania, la
notte dell’1 novembre scorso, alle 2.00 circa, era
giunto nel presso il Pronto Soccorso del locale Ospedale
Garibaldi, attinto da colpi d’arma da fuoco alla gamba,
all’addome ed alla testa. I sanitari, dopo avere
riscontrato alcune ferite d’arma da fuoco con proiettili
ritenuti alla coscia ed alla testa, hanno sottoposto il
malcapitato a duplice intervento chirurgico al fine di
estrarre i due proiettili. Le investigazioni si
palesavano immediatamente difficili atteso che nessuna
segnalazione di colpi d’arma da fuoco era pervenuta ai
numeri di emergenza (113 - 112). I piccoli dettagli
forniti dalla vittima, le cui condizioni erano gravi ma
non tali da essere in pericolo di vita, secondo quanto
riferito dai medici del nosocomio catanese, hanno
permesso ai tutori dell’ordine di localizzare il luogo
dove era avvenuto il fatto di sangue individuato nella
zona del vecchio quartiere di San Berillo. I poliziotti,
a seguito di un certosino sopralluogo eseguito con
uomini del locale Gabinetto Regionale di Polizia
Scientifica, reso difficoltoso dalle pessime condizioni
meteo, il luogo dell’agguato veniva individuato
nell’intersezione stradale tra via Ventimiglia e via
Pistone dove venivano rinvenuti e sequestrati alcuni
bossoli di piccolo calibro. Gli investigatori della
Mobile hanno visionato i filmati dei sistemi di
videosorveglianza del centro cittadino, individuando la
Mercedes di colore scuro le cui caratteristiche, per
modello e colore, coincidevano con quanto riferito dalla
vittima. Il meticoloso ma celere lavoro ha consentito
agli agenti di individuare la targa del mezzo che è
risultata in uso ad un giovane di Palagonia, Gaetano
SCIRE’ SCAPUZZO. Ulteriori accertamenti hanno permesso
agli inquirenti di verificare che il soggetto era
solito accompagnarsi a Gioele Livio NAZO per cui le
attenzioni degli investigatori si sono concentrate sulle
ricerche dell’autovettura. 2 donne di nazionalità
rumena, una delle quali convivente della vittima, nel
contempo venivano rintracciate e riferivano di
conoscere 2 giovani provenienti da un non meglio
indicato paese della provincia di Catania che
viaggiavano a bordo di una Mercedes. Le donne hanno
riferito ai poliziotti di avere udito alcuni “botti” ma
di avere pensato in un primo momento a petardi connessi
alla ricorrenza di Halloween, salvo rendersi conto di
quanto era accaduto vedendo la vittima procedere a piedi
con difficoltà e con il volto insanguinato. Gli agenti
hanno predisposto un piano finalizzato alla ricerca
della Mercedes, coordinato dal Dirigente e dal
funzionario della Squadra Mobile i quali hanno disposto
che uno degli Agenti venisse dislocato a controllo delle
telecamere cittadine pronto a fornire indicazioni utili
al rintraccio del mezzo con a bordo i soggetti
sospettati di essere gli autori del delitto. Il mezzo
ricercato, alcune ore più tardi, è stato visto
transitare dalla zona meridionale del capoluogo,
pertanto appariva verosimile potesse fare rientro verso
Palagonia.Le pattuglie dislocate all’uscita della città
hanno visto transitare la Mercedes con a bordo due
soggetti che ha imboccato la SS.417 Catania - Gela. Gli
agenti hanno seguito la macchina fino lungo l’arteria
stradale prestabilita allorquando veniva fermata.
Gaetano SCIRE’ SCAPUZZO e Gioele Livio NAZO erano a
bordo della vettura e sono stati condotti presso gli
Uffici della Squadra Mobile dove il mezzo è stato
attentamente ispezionato, dagli uomini della
Scientifica, alla ricerca dell’arma. I poliziotti, dopo
l’accurata perquisizione dell’autovettura, abilmente
occultata all’interno di un incavo sottostante il vano
posacenere, hanno rinvenuto e sequestrato 1 pistola di
piccolo calibro, con caricatore rifornito ed 1a scatola
contenente ulteriori 25 cartucce del medesimo calibro.
Il calibro è risultato lo stesso dei bossoli rinvenuti
sul luogo teatro del grave fatto di sangue, pertanto il
quadro indiziario nei confronti dei due giovani si
faceva sempre più chiaro.I due giovani durante la
permanenza negli Uffici della Squadra Mobile, nel corso
della mattina e del pomeriggio di ieri, hanno reso
spontanee dichiarazioni confessorie agli inquirenti, nel
corso delle quali avrebbero indicato il movente del
gesto in un risentimento personale nei confronti della
vittima. NAZO e SCIRE’ SCAPUZZO, alla luce degli
elementi raccolti a loro carico, sono stati dichiarati
in arresto ed associati presso la Casa Circondariale
di Catania piazza “Lanza” a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania
- Bimbe abusate da adulti ed animali: Polposta
arresta blogger pedopornografico, sequestrati 55mila
video ed immagini. L’indagine a Catania, è stata
avviata a seguito di segnalazione dell’Associazione
Meter di Don Fortunato di Noto. Agenti della Polizia
di Stato hanno proceduto all’arresto in flagranza per
detenzione e diffusione di materiale pedopornografico ex
artt.600 ter e quater c.p. di un soggetto 38enne,
senza occupazione, residente, nella Provincia di Udine,
destinatario di 2 distinte attività d’indagine condotte
rispettivamente dai Compartimenti Polizia Postale e
delle Comunicazioni di Catania e di Torino. Il
personaggio, attivo in rete da diverso tempo, si sarebbe
procurato il materiale e dopo averlo catalogato e
selezionato lo avrebbe messo a disposizione degli
utilizzatori della rete mediante spazi web e blog da lui
steso creati e gestiti.I gestori dei spazi web, quando
si accorgevano dei contenuti illeciti provvedevano a
sospendere il servizio, ma il soggetto noncurante li
ripristinava. Gli investigatori, nel corso della
perquisizione, disposta dalle Procure Distrettuali di
Catania e Torino, hanno rinvenuto un ingente
quantitativo di materiale pedopornografico, circa 55
mila tra immagini e video catalogati per genere, con
contenuti particolarmente crudi riguardanti anche
bambine in tenerissima età coinvolte in abusi sessuali
con adulti ed in alcuni casi con animali. Il soggetto è
stato sorpreso dagli agenti nell’atto di condividere
tale materiale con altri utenti della rete secondo una
modalità che gli permetteva di procurarsi anche un
guadagno mediante un articolato sistema di collegamenti
associati alle immagini ed ai video che lo stesso
pubblicizzava attraverso un suo blog. Il guadagno di
alcune migliaia di euro, scaturiva da banner
pubblicitari anteposti e mostrati agli internauti dello
spazio web che riconduceva poi a detti contenuti
illeciti.
Catania
- - CC arrestano latitante, accompagnava figlia a
scuola. Si tratta del catanese Giovanni PATTI
43enne. Carabinieri del Nucleo Investigativo del
Comando Provinciale, ieri mattina, hanno messo a segno
un’importante operazione che ha consentito, dopo mesi di
complesse indagini, condotte anche con il Servizio di
Cooperazione Internazionale del Dipartimento di Pubblica
Sicurezza, di individuare e catturare un pericoloso
latitante su cui pendeva un mandato di arresto europeo
ai fini estradizionali per rapina a mano armata commessa
in Germania. Il catanese Giovanni PATTI 43enne, con
numerosi precedenti penali per reati contro il
patrimonio, era ricercato dal maggio del 2014, periodo
in cui l’Autorità Giudiziaria tedesca ne aveva ordinato
la cattura per una rapina a mano armata (pistola e
coltello) commessa il 12 maggio 2014 in danno
dell’istituto bancario VOLKSBANK nella cittadina di
OLBRONN-DURRN, che aveva fruttato al malvivente migliaia
di euro. I militari del Nucleo Investigativo hanno
svolto una meticolosa attività di indagine ed un attento
lavoro di analisi fino a quando non hanno scoperto che
le figlie del soggetto frequentavano una scuola di San
Cristoforo a Catania. Gli investigatori hanno effettuato
così una serie di servizi di osservazione che hanno
permesso di verificare che il personaggio, benché fosse
ricercato, non rinunciava ad accompagnare, adottando una
serie di cautele, le figlie a scuola. Il latitante,
ieri mattina dopo aver lasciato le bimbe, è stato
bloccato allorché si trovava nei pressi della Via
Vittorio Emanuele. I Carabinieri, dopo l’arresto hanno
proceduto ad una accurata perquisizione nella sua
abitazione, ubicata in via Zitelli, nel corso della
quale hanno sequestrato 10 involucri di cellophane termosaldati contenenti circa 1 chilo di cocaina. La
droga, immessa sul mercato catanese, avrebbe fruttato
almeno 100.000 euro. L’arrestato è stato rinchiuso nel
carcere di Catania Piazza Lanza a disposizione delle
competenti Autorità Giudiziarie. Giovanni PATTI dovrà
difendersi dalla duplice accusa di rapina aggravata
commessa in Germania e di traffico e detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti.
Aci Sant’Antonio CT
– In comunità per estorsione, rapina, furto: picchia
ospite, CC 1 in carcere. I Carabinieri della
Stazione di Aci Sant’Antonio (CT) hanno arrestato
Attilio BELLIA 37enne, di Catania, in esecuzione di un
ordine di carcerazione emesso dal Tribunale etneo. Il
soggetto è stato arrestato ieri pomeriggio all’Ospedale
Garibaldi di Nesima, a Catania, dove una quindicina di
giorni fa era stato ricoverato in regime di T.S.O. per
aver picchiato un ospite della comunità alloggio “Villa
Sant’Antonio”, ubicata nell’omonimo comune, dov’era
stato relegato agli arresti domiciliari. Già ritenuto
dagli inquirenti aderente al clan mafioso dei
“Cappello-Bonaccorsi” è stato condannato dai giudici
etnei a 10 anni, 6 mesi e 10 giorni di reclusione per i
reati di estorsione, rapina, furto ed evasione, commessi
tra il 2002 e il 2008 nella provincia etnea. L’arrestato
è stato rinchiuso nel carcere di Catania Bicocca.
Vizzini CT
– Viola domiciliari, CC preso al bar. Giovanni Battista
NOCE
50enne di Vizzini (CT), era stato arrestato alcuni
giorni fa dai Carabinieri mentre, ubriaco, tentava di
sfondare la porta d’ingresso dell’abitazione
dell’anziana madre. Il soggetto in quel frangente si era
scagliato contro i militari intervenuti in soccorso
della donna. NOCE era stato relegato ai domiciliari, ma
ieri pomeriggio, durante un servizio di controllo del
territorio, è stato sorpreso dalla pattuglia della
locale Stazione mentre si stava intrattenendo ai
tavolini di un Bar in via Roma. Il soggetto è stato
dichiarato in arresto e su disposizione del magistrato
di turno, rinchiuso nel carcere di Caltagirone (CT).
Catania
- (video
sequestro)Anticrimine sequestra beni
Scuderi per 1 milione €.
Si tratta del contrasto della Polizia di Stato ai
patrimoni illeciti. Il Tribunale – Misure di Prevenzione
di Catania su proposta del Questore ha disposto il
sequestro di numerosi beni immobili e mobili registrati
ed attività commerciali, nei confronti di un soggetto
indagato per associazione mafiosa con particolare
riguardo ai reati di usura ed estorsione. Si tratta di
Carmelo Scuderi(video
sequestro)
già noto e ritenuto appartenente a “cosa nostra etnea”.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel
corso di una conferenza stampa alle ore 11.00 presso la
sala riunioni della Questura di Catania. Gli uomini
dell’Anticrimine di Catania nell’ambito delle attività
istituzionali mirate al contrasto della criminalità
operante nel territorio etneo, finalizzato in
particolare all’aggressione dei beni illecitamente
conseguiti dai soggetti socialmente pericolosi, attività
di contrasto che ha avuto obiettivamente un forte
impulso nell’ultimo anno, hanno dato esecuzione alla
misura di prevenzione patrimoniale di sequestro disposta
dal locale Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione -
nei confronti di Carmelo SCUDERI, 54enne nato a Catania,
residente in Mascalucia, in atto sottoposto al regime
degli arresti domiciliari e già sorvegliato speciale di
P.S. I beni oggetto di sequestro sono : 1 terreno di
circa 1 ettaro, a Mascalucia (CT) -c/da Tre Altarelli-,
1 auto SMART, 1 vettura COOPER COUNTRYMAN, 1 moto BMW
GS 1200 e 2 imprese individuali denominate
rispettivamente “CHIOSCO CRISTIANO” e “CHIAMAMI PIZZA”,
beni tutti riconducibili a Carmelo SCUDERI. Il
decreto ha disposto il sequestro di numerosi rapporti
bancari e postali intestati e/o riconducibili a SCUDERI.
Il provvedimento di sequestro trae origine dalla
proposta avanzata dal Questore di Catania a seguito
dell’arresto di Carmelo SCUDERI, operato da Agenti della
locale Squadra Mobile, avvenuto il 25 febbraio 2014, in
esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere
emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania il 28 gennaio
2014, nell’ambito dell’operazione di Polizia denominata
“Money Lender”, in quanto gravemente indiziato dei reati
di usura e tentata estorsione in concorso, con
l’aggravante di aver agito avvalendosi delle condizioni
di assoggettamento e di omertà previste dall’art. 416
bis c.p.. Carmelo SCUDERI nell’ordinanza veniva ritenuto
gravemente responsabile dei reati di usura in concorso
(ex artt. 81, 110 e 644 commi 1 e 5 n.3 e n. 4 c.p.),
in un contesto che vedeva coinvolti, a vario titolo,
altri 30 soggetti, in ordine ai reati di associazione
per delinquere, usura, estorsione, con l’aggravante del
metodo e delle modalità mafiose. L’ordinanza di custodia
cautelare era scaturita dall’attività d’indagine svolta
dalla Squadra Mobile, a decorrere dalla fine del 2007,
tesa a fare luce in ordine al coinvolgimento in seno a
cosa nostra catanese di taluni componenti della
famiglia BOSCO, titolari a Catania di numerose attività
commerciali. La Polizia di Catania, attraverso complesse
e meticolose attività info-investigative ha provveduto
ad analizzare, negli anni che vanno dal 2008 al 2014, la
crescita delle capacità patrimoniali di Carmelo SCUDERI
e dei suoi familiari conviventi, provvedendo a tracciare
altresì la provenienza del patrimonio e, quindi, a
dimostrare l’incongruenza ovvero la sproporzionalità tra
quanto formalmente dichiarato e quanto effettivamente
realizzato. Gli investigatori hanno delineato un
complesso di beni costituito da aziende, beni immobili e
mobili registrati, conseguiti evidentemente attraverso i
facili guadagni e ritenuti frutto delle molteplici
attività illecite svolte dall’interessato. Carmelo
SCUDERI il 9 settembre 2015, era stato nuovamente tratto
in arresto dalla Squadra Mobile di Catania, in
esecuzione di ulteriore ordinanza dal G.I.P. del locale
Tribunale il 4 settembre 2015, in quanto gravemente
indiziato, in concorso con altri, di usura ed estorsione
con l’aggravante di avere commesso tali fatti
avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis del
c.p. L’ordinanza, delinea la condotta delittuosa di
SCUDERI (inteso “Melu di Mascalucia”) il quale, in un
ristretto arco temporale individuato da gennaio del 2012
ad ottobre del 2014, concedeva ad un imprenditore in
stato di bisogno più prestiti di denaro con
l’applicazione di un tasso di interesse usurario
superiore al 10% mensile. Il valore presunto complessivo
dei beni sottoposti a sequestro, ai sensi del D. Lgs.
159/2011 e succ.mod., ammonta a circa 1.000.000€.
Catania
– Rapinatore trasfertista in manette. I
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto
Operativo di Catania hanno arrestato Emilio Giuseppe
GANGEMI 40enne, catanese, su ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di
Livorno, per rapina aggravata in concorso e porto di
armi ed oggetti atti ad offendere. Il provvedimento
restrittivo è scaturito da una specifica attività
d’indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo
Investigativo di Livorno a seguito di una rapina,
commessa il 27 maggio scorso 2015, ai danni della
filiale della Monte Paschi di Siena di Vicarello a
Collesalvetti (LI).
Il personaggio con un complice fece irruzione nella
banca e puntando alla gola 1 taglierino ad un impiegato
lo costrinse a consegnargli oltre 6.000€ in contanti
custoditi nelle casse. I due rapinatori, si
impossessarono del bottino e poi riuscirono a scappare
facendo perdere le loro tracce. Le immagini delle
telecamere a circuito chiuso presenti all'interno della
banca e, soprattutto, le impronte digitali raccolte dai
militari durante il sopralluogo hanno tradito il 40enne.
Le indagini sono ancora in corso al fine di risalire
all'identità del complice. L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza Lanza, a
disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Gravina di Catania CT
– CC ammanettano sorvegliato con arma, droga munizioni e
soldi falsi in casa. I Carabinieri della Compagnia di
Gravina di Catania hanno arrestato, nella flagranza, Diego Enrico MAVILLA
39enne, del posto, poiché ritenuto responsabile di
detenzione illegale di armi e munizionamento, detenzione
illecita di sostanze stupefacenti, violazione delle
prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale, ricettazione
e falsificazione di monete. L’operazione è scattata ieri
mattina quando i militari, a conclusione di una rapida ma
efficace attività info-investigativa, con il prezioso
ausilio dell’unità cinofila del Nucleo di Nicolosi (CT),
hanno fatto irruzione nell’abitazione del sorvegliato
speciale sottoponendola a perquisizione.
L’operazione ha consentito il rinvenimento ed il sequestro
di: 1 pistola “scacciacani”, modificata in modo da
aumentarne le potenzialità offensiva, completa di caricatore
contenente 3 cartucce “GFL” cal. 7,65; 55 cartucce di vario
calibro; 100 grammi di cocaina; 500 grammi di marijuana;
30 grammi di hashish; 70 grammi di metanfetamina; 1
bilancino di precisione; 27 banconote da 20 euro,
verosimilmente contraffatte, nonché la somma in contanti di
circa 1.300 euro, incassati presumibilmente dalla vendita
della droga. Gli stupefacenti sequestrati, se piazzati al
dettaglio, avrebbero potuto produrre un introito molto
vicino ai 20.000 euro. La pistola, come da prassi
consolidata, sarà inviata al Reparto Investigazioni
Scientifiche di Messina per gli opportuni esami
tecnico-balistici che potranno dimostrare l’eventuale
utilizzo dell’arma in un pregresso episodio criminoso. L’arrestato
è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.
Calatabiano
– Truffa anziani soli, donna in manette. I
Carabinieri della Stazione di Calatabiano stamani hanno
dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere emessa dal Gip di Catania, su richiesta della
Procura etnea, nei confronti della già nota Giuseppa
CRESCIMONE 66enne, di origine agrigentina ma residente
a Belpasso, accusata di furto aggravato in abitazione.
L’indagine, condotta dai militari della locale Stazione,
ha fatto luce su due furti in abitazione ai danni di
anziani soli e con problemi di salute. Grazie il
racconto delle vittime e della badante di una di queste
e la visione dei filmati dei sistemi di
videosorveglianza installati nelle vicinanze delle
abitazioni degli anziani, hanno permesso di raccogliere
gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagata. La
Crescimone, fintasi addetta alle pulizie del comune, si
era introdotta nell’abitazione della povera vittima, la
quale veniva convinta che avrebbe ottenuto un aumento
della pensione a seguito di misurazione della superficie
dell’immobile. La donna, ispezionando con questa scusa
tutti i locali, era riuscita a scorgere in un mobile
della camera da letto 1 portafogli con all’interno 400
euro e 8 assegni bancari, sottraendoli e dandosi subito
dopo alla fuga. La maldestra in un secondo episodio
contestato, si sarebbe presentata quale collaboratrice
del medico di famiglia dell’anziana signora.
L’ingannatrice riusciva, con la scusa di far ottenere
alla malcapitata sconti sui farmaci di cui aveva
bisogno, ad entrare nell’abitazione ed, in un momento di
distrazione della vittima, a sottrarre circa 200 euro.
L’arrestata è stata associata nel carcere di Piazza
Lanza a Catania, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania
- Polizia scopre pedopornografia su Internet:
operazione “CLOUD” 17 indagati, 3 arresti. La
Polizia di Stato, coordinata dalla Procura Distrettuale
di Catania, ha concluso un’operazione di polizia
giudiziaria individuando un’associazione a delinquere
finalizzata allo scambio, divulgazione e distribuzione
di materiale pedopornografico su Internet, che ha
portato all’arresto di 3 soggetti. La polizia ha
identificato un’associazione di pedofili operando 3
arresti e 14 indagati. Gli investigatori nell’operazione
“CLOUD” hanno agito su direttive della Procura
Distrettuale di Catania, ed hanno concluso l’indagine
individuando un’associazione a delinquere finalizzata
allo scambio, divulgazione e distribuzione di materiale
pedopornografico. E’ una delle prime indagini in Italia
in cui viene contestato il delitto associativo in
relazione ad un sodalizio virtuale nato e sviluppatosi
esclusivamente sulla Rete con lo scopo della
divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico.
17 le persone indagate, di queste, 3 sono state
arrestate in flagranza per la detenzione di ingente
quantitativo di immagini e video ritraenti minori
impegnati in scene di sesso anche con adulti o in pose
erotiche. L’indagine, avviata d’iniziativa lo scorso
anno dal personale del Compartimento Polizia Postale di
Catania, coordinato dal Centro Nazionale di Contrasto
della Pedopornografia on-line (CNCPO) di Roma, è nata
dal monitoraggio della Rete. Polizia Postale ha
appurato l’esistenza di una pagina web contenente foto
di nudo di minori e numerosi messaggi di commento a
dette immagini, chiaramente indicativi di un interesse
di tipo sessuale verso minori, alcuni messaggi
risultavano provenire verosimilmente da soggetti di
nazionalità italiana. La successiva attività
sottocopertura, immediatamente autorizzata dalla Procura
Distrettuale, ha permesso di individuare una vera e
propria “comunità virtuale” tra utenti del web che,
protetti dall’anonimato e favoriti dalla dimestichezza
dei vari servizi di cloud storage offerti in rete,
utilizzavano i servizi al fine di scambiare materiale
pedopornografico, creare archivi ingenti di detto
materiale e incrementarli progressivamente. Le
caratteristiche proprie del servizio di archiviazione
offrivano ai soggetti particolari garanzie di
impermeabilità all’azione invasiva dell’Autorità
Giudiziaria e della Polizia Postale, consentendo agli
associati di avere la disponibilità di innumerevoli
immagini e video di natura pedopornografica, di
scambiarle senza lasciare alcuna traccia su personal
computer o smartphone atteso che tutto il materiale
veniva custodito, appunto, sul cloud storage. L’attività
di indagine svolta consentiva di apprezzare le graduali
tappe dell’affiliazione dei singoli associati e
l’estrema cautela nell’accettazione di nuovi sodali:
solo dopo un graduale contatto e dopo aver dimostrato un
effettivo interesse al materiale illecito e una
effettiva disponibilità di materiale da offrire in
cambio di altro materiale, il singolo associato veniva
ammesso alla condivisione dell’archivio esistente sul
cloud storage. L’attività di indagine, dispiegatasi
attraverso l’uso di diversi strumenti investigativi ed
innovative metodologie, si è adattata e modellata a
questa nuova modalità di agire illecito sino al momento
finale delle perquisizioni, assicurando l’acquisizione
di elementi investigativi che con modalità tradizionali
di indagine non sarebbero emersi, così ancora una volta
ribadendo la capacità del personale della Polizia
Postale di intervenire e perseguire le diverse forme
dell’agire criminale con le nuove tecnologie dalla
strumentalizzazione della rete T.O.R. a quella dei
servizi di cloud storage. L’indagine ha, altresì,
permesso di accertare numerosi contatti tra gli indagati
e soggetti di diversa nazionalità aventi pari turpe
interesse (Francia, Regno Unito, Islanda, Polonia,
Brasile, Marocco), i relativi dati sono stati comunicati
alle Autorità internazionali. Le città interessate dalle
perquisizioni sul territorio nazionale sono: Milano,
Cremona, Ascoli Piceno, Varese, Salerno, Napoli, Nuoro,
Rieti e Treviso. La Polizia Postale in tre casi ha
proceduto all’arresto in flagranza in ragione
dell’ingente quantitativo del materiale illecito
rinvenuto: a Napoli è stato tratto in arresto uno di 40
anni, libero professionista, trovato in possesso di
circa 1500 video di pornografia minorile (l’attività di
perquisizione e arresto in flagranza è stata, in questo
caso, curata direttamente da personale del Compartimento
Polizia Postale della Sicilia Orientale); a Milano è
stato tratto in arresto uno di anni 55, dipendente
pubblico, che ad una prima ispezione dei dispositivi
deteneva circa 110.000 immagini e 1700 video
pedopornografici, a Salerno è stato tratto in arresto
uno di 51 anni, trovato in possesso di oltre 2000 video
pedopornografici. Le perquisizioni hanno dato esito
positivo anche per gli altri indagati, anche in tal caso
importando il sequestro di ulteriore materiale illecito.
La Polizia Postale nel complesso, ad una prima verifica
effettuata in sede di perquisizione informatica, su
hard disk e servizi di cloud storage ha rinvenuto un
milione circa di immagini e video di natura
pedopornografica (molti di quali di contenuto
particolarmente raccapricciante in quanto raffiguranti
minori impegnati anche in scene di sesso con animali o
sottoposti a strumenti di tortura e costrizione,
circostanza che evidenzia la particolare perversione
degli indagati). La Polizia Postale evidenzia che,
essendo ancora in corso gli accertamenti tecnici sul
materiale sequestrato, la cifra indicata è senz’altro
approssimativa per difetto, pur rappresentando allo
stato il maggior quantitativo di materiale
pedopornografico rilevato in occasione di attività di
polizia giudiziaria.
Catania
–
CC, 1 pusher in manette, in via Pantelleria.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando
Provinciale hanno arrestato, nella flagranza,
Alessio CORSARO
22enne, catanese, per spaccio e detenzione illecita di
sostanze stupefacenti. Una gazzella, ieri sera, durante
un servizio di controllo del territorio, transitando per
via Pantelleria a San Giovanni Galermo ha notato il
giovane cedere 1 involucro ad 1 cliente. Il maldestro è
stato bloccato e perquisito e trovato in possesso di
circa 140 dosi di marijuana, confezionati con della
carta stagnola, per un peso complessivo di 231 grammi.
La droga è stata sequestrata mentre l’arrestato è stato
associato al carcere di Piazza Lanza a Catania.
CATANIA
- DIA sequestra beni 18 milioni € a Fisicaro ritenuto
esponente dei Nardo. Uomini della Direzione
Investigativa Antimafia di Catania durantle le prime ore
della mattinata hanno eseguito il decreto di sequestro
di beni, emesso dal Tribunale di Siracusa - Sezione
Misure di Prevenzione, su proposta avanzata dal
Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio FERLA, nei
confronti di Ciro FISICARO 52enne, ritenuto elemento di
vertice dell’organizzazione mafiosa “Nardo”, egemone
nella provincia di Siracusa e collegato al clan mafioso
“Santapaola” di Catania. I particolari dell’operazione
resi noti nel corso della conferenza stampa, alle ore
10.30 odierne, nella sala riunioni del Centro Operativo
di Catania, in via Vecchia Ognina nr. 168. il
personaggio è stato condannato all’ergastolo per
numerosi omicidi ed associazione di stampo mafioso. Il
Tribunale di Siracusa ha disposto il sequestro dei beni,
per un valore complessivo di circa 18.000.000 di euro,
consistenti in 3 (tre) società rispettivamente
operanti nel settore immobiliare, dei trasporti e della
grande distribuzione, nonché in 10 (dieci) immobili (tra
appartamenti, magazzini e locali adibiti ad uffici e
garage), in diversi beni mobili registrati, in conti
correnti e in altri rapporti finanziari ancora da
quantificare. Il personaggio nel novembre del 2013 era
stato colpito, con l’imprenditore Giuseppe MAUCERI, da
Ordinanza di custodia cautelare in carcere e contestuale
decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di
Catania – Sez. del GIP – perché attribuiva fittiziamente
a quest’ultimo la titolarità di immobili e di quote
societarie (cd. operazione Hermes). Il MAUCERI,
operatore nel settore dell’autotrasporto degli agrumi
prodotti nell’area di Scordia (CT), fratello di Mario
MAUCERI detto “u lintinisi” (il lentinese), già
condannato per associazione mafiosa ed ucciso nel 2009
ad Agnone Bagni (SR), è sempre rimasto ai confini della
realtà associativa mafiosa annoverando precedenti penali
solo per reati contravvenzionali o di scarso rilievo,
ancorché sia stato più volte indicato dai collaboratori
di giustizia per la sua contiguità a membri del “clan
NARDO”. Gli investigatori ritengono si tratti del
soggetto di fiducia tramite il quale il FISICARO,
durante la sua detenzione, avrebbe continuato a gestire
gli interessi del clan di appartenenza, dando
indicazione dal carcere durante i colloqui. La
ricostruzione del profilo criminale del FISICARO,
unitamente agli approfonditi accertamenti patrimoniali
svolti dal personale della D.I.A., hanno consentito di
verificare la rilevante sproporzione tra i redditi
dichiarati e gli investimenti dello stesso. Gli
investigatori hanno evidenziato che FISICARO pur
detenuto, avrebbe assunto in via diretta ed immediata
tutte le scelte imprenditoriali più significative per la
vita delle società intestate fittiziamente al MAUCERI,
il quale puntualmente le avrebbe eseguito senza porle in
discussione. Durante i colloqui in carcere con i
familiari, il MAUCERI non era mai nominato, era indicato
come ”u babbàleccu”, soprannominato così in codice e in
virtù del suo balbuzziare. Tale complessa attività
investigativa è stata condivisa dal Tribunale di
Siracusa che ha disposto il provvedimento ablativo in
corso di esecuzione, riguardante il sequestro di beni
stimati in circa 18 milioni di euro, consistenti in:
100% delle quote societarie della “MAUCERI TRASPORTI
srl”, con sede legale a Catania, c.da Torre Allegra,
compreso il patrimonio aziendale; quote societarie pari
al 50% della società “Immobiliare Gagliola s.r.l.” con
sede legale in Gravina di Catania (CT), vai San Paolo nr.
96/A; quote societarie pari al 50% della società “RAMA
s.r.l.” con sede legale in Gravina di Catania (CT), via
San Paolo nr. 96/A, subaffittuaria della “EUROSPIN
SICILIA s.p.a.” per la gestione e conduzione di un
supermercato sito in Scordia (CT); 1 capannone sito in
Scordia (CT), contrada Gagliola, che ospita il locale
supermercato EUROSPIN; 10 (dieci) immobili (tra
appartamenti, magazzini e locali adibiti ad uffici e
garage); numerosi beni mobili registrati (50 mezzi
pesanti, tra trattori e rimorchi, un camper e 6
autovetture), conti correnti e altri rapporti
finanziari.
Catania
– Cocaina in scatola
VIVIN C, CC 2 a Piazza Lanza. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania
Piazza Dante hanno arresto in flagranza Massimo RAIA
44enne e Michele BALSAMO 50enne, già posto ai
domiciliari, per detenzione e spaccio di sostanze
stupefacenti.
I militari, di sera durante un servizio antidroga nel
popolare quartiere San Cristoforo, hanno notato il
50enne affacciarsi, di volta in volta, dal balcone della
sua abitazione e fornire delle bustine di cellophane,
all’interno di un tubetto di plastica delle VIVIN C, al
44enne che si presentava a bordo di un ciclomotore.
Quest’ultimo prelevata la merce, si portava all’angolo
della strada e da lì col motociclo raggiungeva i vari
“clienti” per smerciare la roba. I due sono stati
bloccati perquisiti e trovati in possesso in via
residuale di 7 dosi di cocaina, per un peso complessivo
di 7g., e la somma contante di 180 euro, ritenuta
parziale provento dell’attività di spaccio, che sono
stati sequestrati. Gli arrestati sono stati associati
nel carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania
–
CC 2 in manette a Nesima per droga.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Catania Fontanarossa hanno arrestato Gianluca SCIUTO,
29enne, e Filippo LONGO, 63enne, Sorvegliato
Speciale di Pubblica Sicurezza, per detenzione e spaccio
di sostanze stupefacenti. I militari, stanotte durante
un servizio finalizzato a contrastare lo spaccio di
stupefacenti nel popolare quartiere Nesima, hanno
sorpreso i 2 in via Re di Puglia intenti a cedere degli
involucri termosaldati con carta stagnola ad occasionali
acquirenti. I due sono stati prontamente bloccati e le
perquisizioni estese, anche, nelle rispettive abitazioni
hanno permesso ai militari di rinvenire e sequestrare
300 grammi di marijuana, 110 grammi di cocaina già
suddivisa in dosi, 200 euro in contanti, ritenuto
parziale provento dell’attività di spaccio, un bilancino
di precisione e vario materiale utilizzato per
confezionare dello stupefacente. Gli arrestati sono
stati associati nel carcere di Piazza Lanza, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
– Ai domiciliari con arma in casa, 1 in carcere.
La Sezione Antidroga ha tratto in arresto: Angelo
KRAIEM, 22enne- già sottoposto al regime degli
arresti domiciliari,ritenuto responsabile di detenzione
illegale di arma comune da sparo clandestina modificata.
Agenti della Sezione “Antidroga”, hanno proceduto a
perquisizione domiciliare presso l’abitazione di KRAIEM,
dove hanno rinvenuto 1 pistola cal. 8 mm knall (a
salve), riproduzione di arma, che risultava modificata
in un’arma da fuoco idonea a deflagrare, munizionamento
per armi comuni da sparo. Espletate le formalità di
rito, l’arrestato è stato associato presso il carcere di
piazza “Lanza” di Catania a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania
– Stupefacenti ed armi, 2 arresti. La Squadra Catturandi
ha tratto in arresto: Claudio GENEPRO, 49enne,
destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione emesso il 23 ottobre 2015 dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Catania, dovendo
espiare la pena di 3 mesi di reclusione per reati in
materia di stupefacenti. Emanuele CALTAGIRONE,
37enne , destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione emesso il 23 ottobre 2015 dalla Procura
Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di
Catania, dovendo espiare la pena di 4 anni e 5 mesi di
reclusione per il reato di detenzione illegale di armi
da fuoco.
Catania
- Denuncia estorsione mafia: CC 3 arresti, presunti
Mazzei. Si tratta degli accusati : Carmelo OCCHIONE 51enne, Carmelo GRASSO 42enne e
Giovanni TOMASELLI 33enne. I carabinieri del Comando
Provinciale di Catania, hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di
Catania, Ufficio G.I.P., su richiesta della locale
Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale
Antimafia, nei confronti di Carmelo OCCHIONE, già
detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di
Bicocca, Carmelo GRASSO e Giovanni TOMASELLI, perché
tutti sono ritenuti colpevoli in concorso tra loro dei
reati di estorsione e rapina con l’aggravante dell’art.
7 l. 203/91, per essersi avvalsi del cosiddetto metodo
mafioso che deriva dalla loro presunta appartenenza al
clan MAZZEI alias carcagnusi. Il provvedimento
restrittivo è scaturito dagli esiti dell’attività
d’indagine sviluppata dai carabinieri di Paternò,
coordinata dalla DDA etnea. I militari, hanno agito a
seguito della denuncia sporta da un imprenditore edile
belpassese esasperato dalle minacce e violenze subite
per costringerlo ad effettuare un lavoro di
ristrutturazione del valore di circa 8.000€
nell’abitazione dell’OCCHIONE,
che si trova in un popolare quartiere catanese. I
carabinieri hanno appurato che gli estorsori, per
costringere l’imprenditore a completare il lavoro, si
sono recati più volte presso l’azienda per minacciarlo e
in un’occasione ne trattenevano il furgone
dell’impresa. I soggetti avrebbero successivamente
rapinato la vittima della sua auto con lo scopo di
trattenerla sino al completamento del lavoro e per la
cui restituzione l’hanno costretto a pagare la somma di
circa 2.000€ .
Catania
– Polposta scopre adescamento e sfruttamento minori
su internet: augustano e donna messinese accusati.
Uomini della Polizia di Stato, Compartimento Polizia
Postale di Catania, hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del
Tribunale di Catania su richiesta della Procura
Distrettuale nei confronti di G.G., 31enne
soggetto residente in Augusta, e P.A., donna
33enne, residente in Messina. I 2 sono ritenuti
responsabili: il primo, di adescamento di minori su
internet, detenzione di materiale pedopornografico ed
estorsione; la seconda, di produzione di materiale
pedopornografico. L’indagine ha tratto origine da
un’attività investigativa della Polizia Postale avviata
a seguito di una delega della Procura di Catania che
aveva ricevuto segnalazione, anche da parte del
Commissariato di Polizia di Augusta, di un soggetto che
adescava minori tramite Facebook, attivando diversi
profili tutti di finti minori. La Polizia, anche con
attività sottocopertura è riuscita ad identificare
compiutamente il soggetto ed i minori vittime. I tutori
dell’ordine in tal modo, hanno svolto diverse
intercettazioni dalle quali è emerso che l’indagato
adescava minorenni, riusciva ad ottenere da loro qualche
foto erotica. Il personaggio in un caso aveva ricattato
1 minore chiedendo altri scatti o addirittura incontri a
scopo sessuale pena la divulgazione delle immagini. La
polizia nel frattempo, nel corso delle investigazioni,
ha scoperto un legame di amicizia tra il soggetto
arrestato ed una donna di Messina, madre di figli
minori, la quale, su richiesta e dietro promessa di
regali ai piccoli, realizzava delle foto ritraendo le
parti intime dei bambini che cedeva al personaggio. I
minori adescati sono stati sentiti dal Pubblico
Ministero ed hanno confermato quanto subito. La polizia
nel corso della esecuzione dell’ordinanza cautelare ha
compiuto perquisizioni domiciliari e sequestrato i
dispositivi elettronici e telefonici degli arrestati. Il
dirigente della Compartimento Polizia Postale di
Catania
Marcello
La Bella,
(ascolta l'intervista)
dichiara: “L’ennesima investigazione di cui si è data
oggi notizia, conferma l’importanza della prevenzione
per evitare che i minori rimangano vittime di
adescamento. Occorre tenere alta l’attenzione sulla
navigazione dei nostri figli e, soprattutto, sul rischio
derivante da un possibile adescamento on-line, il
cosiddetto grooming. I pedofili in questi casi compiono
un lungo e certosino lavoro di manipolazione per
avvicinare i minori, anche fingendosi minori dell’altro
sesso, per indurli a fare cose che non sono adatte alla
loro età, per obbligarli a fotografare e filmare il
privato che può diventare pubblico, su internet. I
genitori spesso non sanno e fanno fatica a capire che
tutto quello che i loro figli vivono è frutto di un
reato, di un comportamento sbagliato messo in atto da un
adulto, di un azione illegale che si deve perseguire.
Nei casi in cui un bambino, un adolescente rimane
vittima di grooming occorre denunciare. La denuncia è un
atto importante che apre la strada alla messa in
sicurezza dei bambini e dei ragazzi e la chiude
definitivamente alle intenzioni malate dei pedofili
on-line.La Polizia
di Stato è fortemente impegnata nelle scuole ed in
numerose campagne di prevenzione. In ogni caso è bene
che i genitori leggano i consigli che da tempo diamo
anche sui nostri siti www.poliziadistato.it e
www.commissariatodips.it”.
Catania
– Sequestro beni 4.000.000€ a presunto boss, uscì dal
carcere per depressione. Agenti della Questura di
Catania hanno dato esecuzione ad una misura di
prevenzione patrimoniale di sequestro e confisca
disposta dal locale Tribunale - Sezione Misure di
Prevenzione nei confronti di Giacomo Maurizio IENI
inteso ”Nuccio”, 58enne, già noto, già
sorvegliato speciale di P.S.. Il personaggio è
considerato dagli investigatori a capo della cosca
mafiosa “Pillera - Puntina”. Il sequestro ha
riguardato 2 beni immobili, 2 imprese individuali,
diversi rapporti bancari, nonché la nota discoteca
“Empire” di Catania, società quest’ultima formalmente
intestata a terzi ma, nella sostanza, riconducibile al
suddetto IENI. La polizia ha operato nell’ambito delle
attività istituzionali mirate al contrasto della
criminalità operante nel territorio della provincia
etnea. l’azione è finalizzata in particolare
all’aggressione dei beni illecitamente conseguiti dai
soggetti socialmente pericolosi. I provvedimenti di
sequestro e confisca traggono origine dalla proposta
avanzata dalla Procura della Repubblica e dalla Questura
di Catania, a seguito dell’arresto di IENI avvenuto il
29 giugno 2006, ad opera della Squadra Mobile e della
Guardia di Finanza di Catania, in esecuzione
dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa
il 23 giugno 2006 dal GIP presso il Tribunale di Catania
(operazione denominata ATLANTIDE), in quanto gravemente
indiziato in ordine ai reati di associazione di stampo
mafioso perché, con numerosi altri soggetti, faceva
parte della associazione di tipo mafioso “PILLERA-PUNTINA”,
finalizzata alla commissione di una serie indeterminata
di delitti contro la persona (ivi compresi gli omicidi,
al fine di mantenere i rapporti di forza nel territorio
e di tutelare gli stessi membri della consorteria),
delitti contro il patrimonio (rapine, furti ed
estorsioni), nonché delitti di altro genere, quali
quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori attraverso complesse attività
info-investigative avevano analizzato, negli anni che
vanno dal 2000 al 2006, tutti gli elementi probatori che
hanno determinato l’imponente crescita delle capacità
patrimoniali che il personaggio ha avuto e, dopo averle
raffrontate con quanto formalmente dichiarato, hanno
provveduto a tracciare la provenienza e quindi, a
dimostrare l’incongruenza ovvero la sproporzionalità tra
quanto formalmente dichiarato al fisco e quanto
realizzato in termini di beni mobili e immobili
conseguiti. Giacomo Maurizio Ieni, 58 anni, presunto
capo della cosca mafiosa Pillera era depresso, e dopo 3
anni, aveva lasciato il regime di 41 bis per tornarsene
a casa.. La decisione era stata presa dalla Terza
Sezione Penale del Tribunale di Catania e, da lunedì,
Ieni si trova agli arresti domiciliari nel capoluogo
etneo. Il presunto boss era detenuto nel carcere di
Parma dal 30 giugno 2006 per associazione mafiosa. Il
personaggio era sottoposto al regime di carcere duro, e
lo stava scontando nel centro clinico dell'istituto
penitenziario. Ieni nel corso di un’udienza del processo
che lo riguardava, era collegato in teleconferenza, ed
era scoppiato in lacrime sostenendo di “essere
fortemente depresso e di non riuscire a stare in
carcere”. I giudici decisero di accogliere la richiesta
dei legali Enrico Trantino e Giuseppe Lipera secondo
cui, durante la detenzione, Ieni aveva perduto 20kg di
peso. Ieni come scrisse il Tribunale ”potrà ricevere
quel sostegno psicologico che la struttura carceraria
non può dargli, Tra l'altro la sua condizione
personale è tale da fare ritenere che ci si trovi in
presenza di una situazione di pericolosità grandemente
scemata”. Le numerose dichiarazioni concordanti fornite
all’Autorità Giudiziaria da diversi collaboratori di
giustizia, i riscontri investigativi e giudiziari hanno
fatto emergere chiaramente che anche la proprietà
degli immobili e della discoteca “EMPIRE” di Catania,
sebbene intestata a terzi, sono da ricondurre a pieno
titolo a Giacomo Maurizio IENI, in quanto realizzati
con le ingenti risorse provenienti dalle illecite
attività svolte dall’associazione mafiosa “Pillera-Puntina”.
Il Tribunale, a carico di IENI, con il medesimo decreto
ha disposto la misura di prevenzione personale della
Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno
nel comune di residenza per la durata di 3 e 6 mesi.
Il valore dei beni oggetto del provvedimento di
sequestro e confisca ammonta a 4.000.000€ circa.
Vizzini CT
- Bastonato
ed ucciso, CC 2 accusati. La vittima è Giovanni
Cutrera 50enne. I carabinieri di Vizzini e del
Nucleo Operativo di Palagonia hanno accusato i fratelli
Salvatore 54enne e Giuseppe Daniele Faciano
Miraglia 42enne originari della provincia di
Messina, entrambi devono rispondere di omicidio. Un
35enne vizzinese è rimasto ferito nella stessa
aggressione, ma avrebbe evitato conseguenze più gravi
riuscendo a fuggire. Il 50enne è stato assassinato in
contrada Conventazzo, in prossimità della strada statale
Catania-Ragusa. Gli investigatori non escludono
l’ipotesi di un regolamento di conti tra allevatori
rivali finito male. I carabinieri stanno indagando su 3
incendi di auto avvenuti durante la stessa notte, 1
macchina era di proprietà di un confinante di Cutrera. I
presunti autori del delitto sono difesi dall’avvocato
Francesco Villardita.
Catania
-
7 scafisti egiziani a piazza Lanza.
La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania
hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto
sette cittadini sedicenti egiziani per il reato di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in
relazione allo sbarco di migranti avvenuto presso il
Porto di Catania lo scorso 10 ottobre.
In particolare, Ayman Ahmad MOHAMMAD 30enne,
Yasir DARWISH 39enne, Hany ABU AL HASAN
41enne, Ahmed Mohamed IBRAHIM 19enne, Mohammad
SHUMANI 49enne, Ahmed AHMED 25enne e Gaber
BASHANTI 24enne sono stati riconosciuti quali
componentidell’equipaggio del
peschereccio su cui viaggiavano 134 migranti per lo più
provenienti dall’africa sub-sahariana.L’intervento di
soccorso è stato della nave militare croata
“AndrijaMohorovicic”
sulla quale era imbarcato, in qualità di “liason
officer Frontex” e con funzioni di collegamento, un
militare della Guardia di Finanza.Le
evidenze preliminari acquisite dall’equipaggio del
pattugliatore e le attività investigative svolte dagli
uomini della Squadra Mobile e del G.I.C.O. della Guardia
di Finanza di Catania, coadiuvati da personale della
locale Sezione Operativa Navale del Corpo, hanno
permesso di raccogliere significativi elementi indiziari
nei confronti dei componenti dell’equipaggio. Le
attività degli investigatori della Polizia di Stato e
della Guardia di Finanza, coordinate a terra dalla
Procura Distrettuale etnea, hanno consentito di
acquisire gli elementi necessari all’adozione dei
provvedimenti di fermo. I sette presunti
scafisti sono stati associati presso la casa
circondariale di Catania “Piazza Lanza” a
disposizione della locale Procura della Repubblica.
Catania – Estorsione
fino a 5mila€ al mese, CC manette a 8 ritenuti dei
Santapaola.
Le ordinanze sono state notificate a: Antonino
SANTAPAOLA 61enne, Salvatore AIASECCA
56enne, Dario CARUANA 36enne, Salvatore FIORE
47enne, Davide Salvatore LICCIARDELLO 37enne,
Salvatore MIRABELLA 50enne, Angelo MIRABILE
49enne, Francesco PETRALIA 52enne. Il Comando Provinciale di Catania ha eseguito
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesso dal
Tribunale di Catania – Ufficio G.I.P., su richiesta
della locale Procura della Repubblica - Direzione
Distrettuale Antimafia, nei confronti di 8 persone
ritenute affiliate alla famiglia “Santapaola –
Ercolano”, ritenute responsabili a vario titolo di
estorsione in concorso, aggravata dall’aver agito
avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis
e al fine di agevolare il sodalizio d’appartenenza, in
danno della vecchia gestione del “Bingo Family”
dell’hinterland catanese, dal 2002 al 2012. Il pagamento
del “pizzo”, per una somma di circa 5000 € mensili,
veniva versato a titolo di “protezione” ed i proventi
illeciti venivano destinati ad alimentare la “cassa
comune” della famiglia mafiosa Santapaola. Tra gli
arrestati emerge, per spessore, Antonino SANTAPAOLA,
fratello dello storico capo Nitto, recluso al 41bis.
Il gruppo sarebbe stato operante nel popolare quartiere
del Villaggio Sant’Agata, ed avrebbe costretto nel
tempo la vittima mediante la minaccia, anche implicita,
di gravi ritorsioni contro l’incolumità personale e
contro l’integrità dei beni commerciali a corrispondere
in occasione delle festività natalizie e pasquali, somme
in contanti oscillanti fra 2000 ed i 3000 euro e
consegnare mensilmente, nei primi anni, la somma di 2500
e successivamente 5000 euro a titolo di “protezione”. Le
risultanza investigative hanno acclarato, altresì, come
i proventi delle estorsioni fossero destinati al
mantenimento delle famiglie dei sodali, anche detenuti.
Catania
- DIA
sequestra beni per 2 mln€ a presunto “cassiere” dei
Santapaola. Uomini della Direzione Investigativa
Antimafia di Catania, dalle prime ore della mattinata,
stanno eseguendo il decreto di sequestro beni emesso dal
Tribunale di Catania - Sezione Misure di Prevenzione -
su proposta avanzata dal Direttore della D.I.A., Nunzio
Antonio FERLA, nei confronti di Orazio Benedetto
COCIMANO, 51enne, nativo di Catania ritenuto
elemento di vertice dell’organizzazione mafiosa etnea
SANTAPAOLA-ERCOLANO. COCIMANO. Il personaggio dal 2009
avrebbe iniziato la scalata alla gerarchia interna del
sodalizio, divenendone il reggente “militare” con il
compito di detenere la cd. “cassa degli stipendi”. Il
Tribunale di Catania ha disposto il sequestro dei beni,
per un valore complessivamente stimato inoltre
2.000.000di euro, consistenti in 4 (quattro)
società operanti nel settore dell’edilizia, autoveicoli
e motoveicoli, nonché 6 (sei) tra conti correnti e
depositi bancari. I particolari dell’operazione resi
noti nel corso della conferenza stampa, alle ore 10.30,
nella saletta conferenze della Procura della Repubblica
di Catania, alla presenza del Procuratore Capo reggente
dr. Michelangelo PATANE’.
Orazio Benedetto COCIMANO nel mese di luglio 2014 era
stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile della
Questura di Catania nell’ambito dell’operazione “Ghost”
poiché gravemente indiziato del reato di fittizia
intestazione di società operanti nel settore delle
costruzioni edili, al fine di eludere le disposizioni di
legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali e
di agevolare la commissione dei delitti di riciclaggio
ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza
illecita. Reato commesso in concorso e con l’aggravante
di essersi avvalso delle condizioni di assoggettamento e
di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione
mafiosa SANTAPAOLA - ERCOLANO. Il personaggio,
successivamente all'arresto di Santo LA CAUSA, di
Carmelo PUGLISI e (nell’ambito dell’operazione "Iblis")
di Francesco Carmelo ARCIDIACONO detto “Francu u Salaru",
avrebbe raggiunto il vertice operativo
dell'organizzazione mafiosa Santapaola - Ercolano
diventando, alla fine del 2009 fino al 2011, reggente
operativo dell’ala militare della “famiglia”, nonché
detentore della “cassa degli stipendi”. Più volte
arrestato, già nella metà degli anni ’90 ed in seguito
nell’anno 2011, per il reato di estorsione, Orazio
Benedetto COCIMANO, il 03 maggio 2000, era stato
raggiunto da una nuova ordinanza di misura cautelare
nell’ambito dell’operazione di Polizia “Orione 3” per il
reato di associazione per delinquere di tipo mafioso,
quale affiliato al Clan Santapaola, ed associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti. Particolarmente vicino al pericoloso boss
santapaoliano Maurizio ZUCCARO, il collaboratore Santo
LA CAUSA, del quale sarebbe stato il successore in seno
all’organizzazione, lo ha indicato come componente del
gruppo di fuoco che nel 1996 uccise Luigi ILARDO,
confidente del Col. CC Riccio, negli anni della ricerca
dell’allora latitante capo di cosa nostra Bernardo
PROVENZANO, e la cui vicenda costituisce oggetto di
discussione nel noto processo sulla presunta trattativa
Stato-Mafia. Il medesimo collaboratore ne riferisce un
ruolo anche nell’omicidio del rampollo dei SANTAPAOLA,
Angelo. COCIMANO è stato, inoltre, più volte sottoposto
alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale
di PS con obbligo di soggiorno, nel 2011 e nel 2013. La
ricostruzione del profilo criminale di Orazio Benedetto
COCIMANO unitamente agli approfonditi accertamenti
patrimoniali, estesi anche al suo nucleo familiare,
svolti dagli uomini della D.I.A., che hanno consentito
di verificare la rilevante sproporzione tra i redditi
dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti
patrimoniali di COCIMANO è stata positivamente valutata
dal Tribunale di Catania che ha, con il provvedimento
ablativo, disposto il sequestro dei beni
complessivamente stimati in oltre 2.000.000,00 di euro,
beni fittiziamente intestati a prestanome e consistenti
in 4 (quattro) società operanti nel settore
dell’edilizia, nonché autovetture, motoveicoli, conti
correnti e altri rapporti finanziari in corso di
quantificazione.
Pedara
CT
- Commerciante ruba acqua pubblica, fa funzionare autolavaggio: ai
domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Pedara (CT) hanno arrestato
ai domiciliari, nella flagranza, un 56enne, di Belpasso (CT), per furto
aggravato. I militari hanno scoperto che il titolare di un autosalone a
Pedara, aveva allacciato illegalmente l’annesso autolavaggio alla rete
idrica pubblica. Il danno arrecato all’ente erogante è in corso di
quantificazione. L’arrestato, in attesa di giudizio, è stato relegato ai
domiciliari.
Catania
–
Uccisa da stalker il giorno del processo.
Fermato dai Carabinieri l’autore dell’omicidio della
20enne di Nicolosi.
I
Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, ieri
sera collaborati dalla Sezione Anticrimine di Catania e
dal Comando Provinciale di Milano, hanno sottoposto a
fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura
Distrettuale della Repubblica di Catania,
Antonio PRIOLO, 25enne di Belpasso, per il reato di
omicidio. I Carabinieri di Nicolosi ieri mattina,
avevano ritrovato un’autovettura Audi A2 con all’interno
il cadavere di Giordana DI STEFANO, una ragazza 20enne
di Nicolosi. I militari della Sezione Investigazioni
Scientifiche del Comando Provinciale di Catania che
subito sono intervenuti sul posto, col medico legale,
hanno effettuato il sopralluogo sulla scena del crimine.
La donna, riversa sui sedili anteriori, presentava
numerose ferite al petto da arma da taglio. Gli
investigatori hanno avuto chiaro quindi che la vittima
aveva avuto una colluttazione all’interno
dell’autovettura con una persona che poi si era data
alla fuga. Le indagini avviate dai Carabinieri del
reparto Operativo e della Compagnia di Paternò hanno
consentito di verificare che la ragazza aveva presentato
una denuncia nel 2013 per stalking nei confronti del suo
ex convivente, con il quale aveva avuto una bambina nel
2011, per cui ci sarebbe stata una udienza presso il
Tribunale di Catania nel corso della mattinata.Gli
investigatori hanno cominciato così ad interrogare una
serie di testimoni o persone che potessero riferire
notizie utili sulla vita della ragazza e su come potesse
avere trascorso la serata precedente. Le indagini hanno
consentito di comprendere che la DI STEFANO aveva visto,
la sera precedente, proprio il suo ex convivente Antonio
PRIOLO con il quale aveva avuto una discussione,
connessa alla denuncia presentata nel 2013 ed
all’udienza che ci sarebbe stata la mattina stessa,
durante la quale lui aveva avuto un vero e proprio
raptus che lo aveva portato a colpire la donna al petto
più volte con un coltello. I Carabinieri si sono messi
immediatamente sulle sue tracce ma il soggetto si era
reso irreperibile. E’ iniziata così una vera e propria
ricerca prima su tutto il territorio siciliano e poi su
quello nazionale. L’autovettura con sui stava scappando,
una Chrysler Spark di colore bianco, è stata ritrovata
presso la Stazione ferroviaria di Messina. L’analisi
delle utenze telefoniche e delle celle di aggancio hanno
permesso di comprendere come il soggetto stesse
scappando verso Nord e che probabilmente aveva
intenzione di prendere un treno per la Svizzera. Antonio
PRIOLO è stato, così, localizzato presso la Stazione
Centrale di Milano e solo l’intervento tempestivo dei
Carabinieri del posto, attivati dai colleghi di Catania,
non gli ha permesso di prendere un treno per Lugano. Il
soggetto è stato accompagnato presso il Comando
Provinciale di Milano dove ha reso, prima davanti ai
militari e poi al magistrato, piena confessione
compatibile con le acquisizioni investigative fino a
quel momento raccolte. Antonio PRIOLO è stato sottoposto
a fermo di indiziato di delitto emesso dal dott.
Alessandro Sorrentino della Procura della Repubblica di
Catania ed accompagnato presso il carcere di San Vittore
di Milano.
Catania
-
Evasione, 1 preso. Agenti del Commissariato “Centrale” hanno individuato e tratto in
arresto il catanese Carmelo INGRASCIOTTA 43enne
nato a Catania già noto anche per reati specifici,
resosi responsabile del reato di evasione. Il soggetto è
stato individuato mentre percorreva Corso dei Martiri ed
accompagnato in ufficio per l’espletamento delle
formalità di rito in vista della celebrazione del rito
direttissimo. L’arrestato non è nuovo a simili
“imprese” tanto che non più tardi di un mese fa era
stato già denunciato per lo stesso reato dagli uomini
del Commissariato Centrale in quanto risultato assente
dal proprio domicilio durante i controlli effettuati.
Catania – Pizzo : “15mila € per stare tranquillo”,
Carabinieri ammanettano 2 estortori lentinesi. Si
tratta del già noto Filadelfo
CARPAGNANO 43ennee di un incensurato F.G.,
34enne entrambi ritenuti dalle F.O. vicini al clan Nardo
di Lentini (SR), diretta diramazione della famiglia
mafiosa dei Santapaola-Ercolano di Catania. I
personaggi, nei giorni scorsi, hanno preso di mira un
cantiere allestito in territorio catanese ai confini con
il comune di Lentini (SR), per la costruzione di un
impianto di compostaggio per la trasformazione dei
rifiuti solidi urbani e degli scarti di produzione
agricola e industriale biodegradabili. La richiesta
degli estortori, è stata “Quindicimila euro per stare
tranquillo”, ripartiti in tre tranche da cinquemila euro
cadauna. L’imprenditore ha deciso di rivolgersi ai
militari del Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale dei Carabinieri di Catania, i quali hanno
installato cimici e telecamere all’interno del cantiere.
I due estortori sono stati inchiodati alle proprie
responsabilità e bloccati dai carabinieri subito dopo
aver riscosso la prima tranche dalle mani
dell’imprenditore. Operazione brillante, ed ennesima
condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale etneo
sul versante della lotta al racket, che si inquadra
nella più vasta opera di prossimità avviata, ormai da
alcuni anni, dai militari dell’ “Arma” etnea, con
imprenditori e commercianti locali. Gli arrestati, dopo
le formalità di rito, sono stati rinchiusi nella Casa
Circondariale di “Catania – Bicocca”, a disposizione del
magistrato inquirente, il sostituto procuratore della
Repubblica, dottor Marco Bisogni.
Catania
– Droga tra Napoli, Catania e Siracusa : “Ouverture”,
1 arrestato. La Polizia di Stato ha tratto in
arresto: Luigi EMMANUELE 51enne già noto,
colpito da ordine di esecuzione per la carcerazione
emesso il 29 settembre 2015 dalla Procura Generale
della Repubblica di Catania, dovendo espiare la pena di
8 anni di reclusione, per il reato di associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti e spaccio della medesima sostanza. Luigi
EMMANUELE era stato tratto in arresto nell’ambito
dell’operazione “Ouverture” condotta dalla Squadra
Mobile etnea il 14 gennaio 2010, in esecuzione a tre
distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dal
G.I.P del Tribunale di Catania, nei confronti di 84
persone ritenute responsabili, a vario titolo, di
associazione per delinquere finalizzata al traffico e
spaccio di sostanza stupefacente e reati in materia di
armi. La misura cautelare riguardante EMMANUELE ha
accolto gli esiti delle indagini condotte dalla Squadra
Mobile – Sezione Criminalità Organizzata nei confronti
di una frangia dell’organizzazione Santapaola- Ercolano
radicata nella zona di Lineri – frazione di
Misterbianco, che avevano consentito di individuare un
vasto traffico di stupefacenti. La droga, acquistata da
“cartelli” di Napoli – Secondigliano, i
c.d.”Scissionisti”, veniva immessa nel mercato locale,
segnatamente nella “piazza” di San Giovanni Galermo e
nella zona settentrionale della provincia siracusana
(Lentini e Francofonte). Emmanuele, è ritenuto esponente
dell’organizzazione Santapaola – Ercolano ”gruppo di
Lineri” ed era stato nuovamente tratto in arresto dalla
Squadra Mobile – S.C.O. il 30 maggio 2011, in
esecuzione di misura cautelare nei confronti di 10
persone ritenute responsabili di associazione per
delinquere di stampo mafioso, estorsioni e reati in
materia di armi. La predetta operazione aveva consentito
di disarticolare il citato gruppo di Lineri. Espletate
le formalità di rito, l’arrestato è stato associato
presso la casa circondariale di Catania “Bicocca”.
Camporotondo
Etneo
– 2 giovani rapinatori banca bloccati in azione da CC.
I malfattori ieri pomeriggio a Camporotondo Etneo, in
provincia di Catania erano entrati in banca. I
rapinatori, hanno agito a viso scoperto e senza armi,
per oltrepassare senza complicazioni il metal detector.
I soggetti hanno fatto irruzione nell’agenzia della
“Banca Popolare di Lodi” di Via Umberto 41. I
malfattori, giunti all’interno dell’istituto si sono
divisi i compiti, 1 ha raggiunto l’ufficio del
direttore che, nell’attesa dell’apertura temporizzata
della cassaforte, è stato minacciato e strattonato
violentemente nonché costretto a consegnare il
portafogli. L’altro è rimasto nella sala principale,
per tenere a bada i clienti e gli addetti alle casse. 1
dei clienti è stato addirittura perquisito e privato
del portamonete. Uno degli impiegati per fortuna, è
riuscito a far scattare l’allarme silenzioso collegato
alla centrale operativa dei Carabinieri. L’equipaggio di
una “gazzella” del Nucleo Radiomobile della Compagnia di
Gravina di Catania in pochi minuti ha raggiunto
l’istituto di credito, entrando nei locali, affrontando
i malviventi che, nel giro di pochi secondi, sono stati
immobilizzati ed ammanettati. Gli arrestati, 2 catanesi
di 22 e 17 anni, dopo le formalità di rito, sono stati
rispettivamente associati al carcere di Piazza Lanza ed
al Centro di Prima Accoglienza per minori. Entrambi
dovranno difendersi dall’accusa di rapina aggravata in
concorso.
Catania
-
Evasione, CC 1 preso.
I Carabinieri della Stazione di Librino hanno arrestato,
nella flagranza, Domenico CALOGERO 44enne, del
posto, per evasione. La pattuglia, durante il controllo
del territorio, lo ha fermato mentre passeggiava in
strada in palese violazione della misura restrittiva cui
era sottoposto. L’arrestato, in attesa della
direttissima, è stato trattenuto in camera di sicurezza.
Catania
–
Spaccio, CC 3 ai domiciliari.
Carabinieri del Nucleo Operativo di Catania Piazza
Dante, di sera durante un servizio antidroga nel
popolare quartiere San Cristoforo, in due diverse
circostanze hanno arrestato in flagranza per detenzione
e spaccio di sostanze stupefacenti:
Rosario CONTI, 23enne,
e Alberto SALVATI, 27enne, già ai domiciliari,
poiché notati in via Villa Scabrosa cedere delle bustine
ad un occasionale “cliente“. I due, bloccati e
perquisiti sono stati trovati in possesso di 4 dosi di
cocaina, per un peso complessivo di 9 grammi e la somma
contante di 110 euro, ritenuta parziale provento
dell’attività di spaccio, che sono stati sequestrati.
Antonino Simone DI GREGORIO, 25enne, catanese, è
stato osservato in via Castone cedere degli involucri ad
un occasionale acquirente e prontamente bloccato trovato
in possesso di 5 dosi di cocaina, per un peso
complessivo di 10gr., e la somma contante di 20 euro,
ritenuta parziale provento dell’attività di spaccio, che
sono stati sequestrati. Gli arrestati sono stati posti
ai domiciliari in attesa di essere giudicati con rito
direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Mascali
– CC, 1 in manette per associazione e tentata
estorsione. Carabinieri della Stazione di Mascali
hanno arrestato Marcello PORTOGALLO 44enne, del
luogo, su ordine di esecuzione per espiazione pena
detentiva in regime di semilibertà emesso dalla Procura
della Repubblica del Tribunale di Catania. il soggetto
dovrà scontare una pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione
poiché condannato per associazione per delinquere,
tentata estorsione aggravata in concorso e furto
aggravato in concorso, reati commessi a Mascali,
Fiumefreddo di Sicilia, Riposto e Messina, tra il 2001 e
2003. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato associato nel carcere di Piazza
Lanza.
Catania
– Viola prescrizioni, CC 1 preso.
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno arrestato
Mariano ARCIDIACONO,21enne, del luogo,
già sottoposto agli arresti domiciliari, per evasione.
Il giovane di sera, è stato riconosciuto e bloccato in
via Vittorio Emanuele III da una Gazzella dell’Arma
mentre era alla guida della sua auto, in palese
violazione dei vincoli restrittivi cui era soggetto. Il
personaggio è stato trattenuto in una camera di
sicurezza dell’Arma in attesa di essere giudicato con
rito direttissimo, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania
-
Minaccia strage in Tribunale: imprenditore catanese ai
domiciliari.
Si tratta di Rosario Maria Antonino PUGLIA
67enne. Il personaggio avrebbe in più circostanze
minacciato di conseguenze gravi l’Ufficiale Giudiziario
che si era portato presso la sua azienda per eseguire
dei pignoramenti, non nascondendo livore e frustrazione
neanche dinanzi ai Carabinieri della Stazione di
Linguaglossa. L’imprenditore, subito dopo i noti fatti
di Milano, all’inizio del mese di Giugno, avrebbe
minacciato di compiere una strage al Tribunale di
Catania. Rosario Maria Antonino PUGLIA, imprenditore per
tali motivi, è stato arrestato nel pomeriggio del 24
settembre 2015 dai Carabinieri della locale Stazione in
esecuzione di ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale
di Catania e ristretto agli arresti domiciliari, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
– Evasione: CC, 1 a Piazza Lanza.
I Carabinieri della Stazione di Catania Nesima hanno
arrestato Gianfranco CASABONA 47enne, catanese,
già ai domiciliari, su ordine di carcerazione emesso
dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Catania.
il personaggio dovrà espiare la condanna definitiva di 3
mesi e 5 giorni di reclusione poiché ritenuto colpevole
di evasione, reato commesso il 9 novembre 2012 a
Catania. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato associato nel carcere di Piazza
Lanza.
Catania
- Spaccio a Librino, CC 1 ai domiciliari.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Catania Fontanarossa hanno arrestato ai domiciliari in
flagranza Vittorio RUSSO 24enne, catanese, per
detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari, di sera durante un servizio finalizzato a
contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti
nel popolare quartiere Librino, hanno sorpreso il
giovane mentre prelevava 1 busta di plastica da 1
cassetta di energia elettrica collocata sul viale
Grimaldi. Il 24enne è stato subito bloccato e perquisito
ed i militari nella busta hanno rinvenuto 200 dosi di
marijuana, per un peso complessivo di 270 grammi, 15
dosi di hashish, per un peso complessivo di 30 grammi,
che sono state sequestrate. L’arrestato, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, è stato posto ai domiciliari
in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.
Caltagirone CT
– Manette a coltivatore stupefacenti : 17 piante.
La Polizia di Stato ieri pomeriggio, ha tratto in
arresto Francesco SIRAGUSA 46enne, per
coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti del tipo marijuana. Agenti della Sezione
“Criminalità Straniera” e del Commissariato di P.S. di
Caltagirone nel corso di servizi mirati e diretti alla
repressione dei reati in materia di stupefacenti, hanno
rinvenuto e sequestrato in un appezzamento di terreno,
in agro di Mineo (CT), di proprietà del SIRAGUSA, 17
piante di cannabis indica. La perquisizione domiciliare
conseguentemente eseguita presso l’abitazione del
soggetto, ha consentito ai poliziotti di rinvenire 2
involucri contenenti sostanza stupefacente del tipo
marijuana per un peso complessivo di 15 gr. circa.
Francesco SIRAGUSA, espletate le formalità di rito, è
stato associato presso la Casa Circondariale di
Caltagirone (CT) a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Giarre
- Evasione dai domiciliari: CC, donna in carcere.
Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di
Giarre hanno arrestato, dando esecuzione ad un’ordinanza
di aggravamento della misura cautelare emessa dal
Tribunale di Catania,
Gabriela VIRLAN
26enne, originaria della Romania, già ai domiciliari a
Catania. Il provvedimento scaturisce dall’evasione dagli
arresti domiciliari commessa dalla giovane, mentre era
ristretta in un domicilio a Palermo in attesa di essere
giudicata per un furto aggravato commesso a Catania il
17 settembre scorso. L’arrestata è stata associata nel
carcere di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania
– Preso su auto da poco rubata, 1 ai domiciliari.
Agenti delle volanti ieri mattina, hanno arrestato ai domiciliari
il già noto catanese Orazio CRISAFULLI 37enne
perché resosi responsabile di furto aggravato di
autovettura. Agenti di una volante, intorno alle ore
6:40, durante il servizio di controllo del territorio,
mentre stavano transitando per via Sisinna, hanno
sorpreso CRISAFULLI a bordo di un’auto Fiat 500, che
aveva poco prima asportata sempre dalla stessa via.
Il
personaggio
è stato tratto in arresto e, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, condotto presso la sua abitazione, in
regime degli arresti domiciliari, in attesa di giudizio
direttissimo previsto per la mattinata.
Catania
-Detenzione illegale armi, 1 in manette.
La Polizia, ieri pomeriggio, ha arrestato il catanese
Giovanni DI MAURO 27enne, già sottoposto agli
arresti domiciliari, in esecuzione ad ordinanza
applicativa di misura cautelare in carcere, emessa il
22 settembre 2015 dal G.I.P. del Tribunale di Catania,
perché ritenuto responsabile di detenzione illegale di
armi comuni da sparo. La misura cautelare ha accolto gli
esiti di un’attività di tipo tecnico condotta dalla
Squadra Mobile - Sezione Antidroga coordinata dalla
Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, svolta
nell’arco temporale gennaio 2014 - aprile 2014. la
polizia ha rilevato come la figura di Giovanni DI MAURO,
quale personaggio fiduciario di Arnaldo Santoro
37enne, ritenuto affiliato al gruppo criminale facente
capo a Lorenzo Saitta 39enne già noto, inteso “’u
scheletru”, gravitante in seno alla consorteria mafiosa
Santapaola-Ercolano. Le indagini hanno permesso alla polizia di
acclarare l’esistenza di armi illegalmente detenute dal
DI MAURO oltre a quelle già precedentemente sequestrate
a suo carico, il 23 gennaio 2014 da agenti dell’
U.P.G.S.P. della Questura di Catania. i poliziotti
nell’occasione avevano rinvenuto 2 bombe a mano, 1
mitragliatore da guerra, 1 congegno artigianale da sparo
(1 penna/pistola) e relativo munizionamento, oltre a
sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana,
materiale per il confezionamento ed un dispositivo
elettronico per il rilevamento di microspie. Espletati gli adempimenti di rito,
l’arrestato è stato associato presso il carcere piazza
“Lanza” di Catania a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania - Si finge boss, rapina studenti universitari.
Agenti della Polizia di Stato, il 23 settembre hanno
dichiarato in arresto:
Francesco FRANCESCHINI, 43enne in quanto
responsabile di due rapine ai danni di studenti
universitari fuori sede. 3 studenti universitari fuori
sede si erano presentati nel novembre 2014, presso gli
uffici della Squadra Mobile denunciando di essere stati
rapinati da 1 che per commettere la rapina aveva usato
un particolare “modus operandi”. I tre studenti, dopo
aver effettuato degli acquisti in un centro commerciale,
venivano avvicinati da 1 che descrivevano di circa 45
anni, di media altezza, capelli neri brizzolati sui
lati. Il soggetto, pur se apparentemente disarmato,
sarebbe riuscito ad intimidire e spaventare gli
studenti, asserendo di essere un boss malavitoso e di
avere al proprio seguito una banda di malviventi pronti
ad intervenire ad un suo segnale. I ragazzi impauriti
dalle minacce del malvivente, e su sua esplicita
richiesta, hanno effettuato prelievi di denaro presso
banche cittadine, e consegnato al “boss” tutto
l’importo prelevato (da 180,00 a 200,00 € cadauno). Le
descrizioni fornite dagli studenti, alquanto sommarie,
sul momento non avevano consentito l’identificazione del
soggetto, anche perché non venivano trovate immagini
relative al fatto-reato. Altri tre studenti
universitari, il 6 maggio u.s., anche questi fuori sede,
avevano denunciato di essere stati vittime di rapina da
parte di uno che, nell’occasione, aveva usato il
medesimo modus operandi della prima rapina. Il soggetto
avrebbe fatto effettuare prelievi di denaro (da 60,00
a 250,00 €) da banche cittadine ed anche in questo caso,
pur non mostrando armi riusciva a spevantare gli
studenti, affermando di essere a capo di una
organizzazione criminale e che i suoi uomini erano nei
dintorni pronti ad intervenire. I tre giovani studenti
davano una descrizione molto più dettagliata dell’autore
della rapina, descrivendone con dovizia di particolari i
tratti fisico – somatici, soffermandosi sul particolare
delle orecchie a sventola e degli incisivi ridotti male.
Gli Agenti della Sezione – “Contrasto al Crimine
Diffuso” della Squadra Mobile, sulla scorta delle
descrizioni fornite dalle vittime e della conoscenza del
territorio sono risaliti al Franceschini Francesco, il
cui aspetto fisico coincide perfettamente con le
descrizioni fornite e ne inserivano la foto in un album
fotografico. L’album in questione veniva posto in
visione alle vittime che indicavano FRANCESCHINI senza
alcun dubbio come l’autore della rapina in loro danno.
L’esito positivo dell’individuazione fotografica, ha
indotto gli investigatori a riconvocare presso gli
uffici della Squadra Mobile i tre giovani studenti
universitari, fuori sede, vittime della rapina del
novembre scorso. I tre, dopo aver ribadito nuovamente le
descrizioni del malvivente, visionavano anche loro
l’album fotografico nel quale era stata appositamente
inserita la foto di FRANCESCHINI e tutti, senza alcun
dubbio lo riconoscevano quale autore della rapina in
loro danno. A FRANCESCHINI, già detenuto per il reato di
rapina, il provvedimento è stato notificato in carcere.
Belpasso CT
–CC presi 6 coltivatori di stupefacente: 500kg canapa
ed armi. Le manette sono scattate per Gianluca
PRESTI 34enne, sottoposto alla libertà vigilata,
ritenuto dagli inquirenti vicino alla famiglia mafiosa
Santapaola-Ercolano, ed i collaboratori: L.R.,
36enne, di Belpasso, L.D. 31enne, di Belpasso,
G.S.,32enne, F.V., 19enne, di Mascalucia, ed
il minore C.S. 16enne, di Belpasso. Il Blitz dei
Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Paternò (CT)
è stato nelle campagne di Belpasso (CT). Preziosa
l’attività info-investigativa svolta dai militari della
locale Stazione, che da alcuni giorni avevano
individuato il sito. I militari ieri pomeriggio hanno
sorpreso le 6 persone e sequestrato: mezza tonnellata
di droga (500 piante di canapa indiana), 1 fucile
semiautomatico marca Franchi cal. 12, tenuto
illegalmente, 22 cartucce del medesimo calibro, 2
bilance, delle quali 1 di precisione, e una macchina
trituratrice. I militari, dopo aver cinturato il fondo
agricolo di Contrada Edera, ed osservato che
all’interno vi stavano lavorando alcune persone hanno
deciso di fare irruzione sorprendendo ben 6 soggetti
intenti a lavorare tra la piantagione ed un casolare,
dove stavano ripulendo le piante raccolte per estrarne
le foglie essiccate che, passate nella macchina
trituratrice, venivano trasformate in “marijuana” pronta
ad essere immessa sul mercato al dettaglio. La
lavorazione era diretta dal belpassese, Gianluca
PRESTI, sottoposto alla libertà vigilata, ritenuto
dagli inquirenti vicino alla famiglia mafiosa
Santapaola-Ercolano, ed i collaboratori: L.R., 36enne,
di Belpasso, L.D. 31enne, di Belpasso, G.S.,32enne, F.V.,
19enne, di Mascalucia, ed il minore C.S. 16enne, di
Belpasso. Il fucile sequestrato sarà inviato al Reparto
Investigazioni Scientifiche di Messina per accertarne
la provenienza e l’eventuale utilizzo in pregressi
episodi criminosi. I cinque maggiorenni sono stati
rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza mentre il minore è
stato associato al Centro di Prima accoglienza di
Catania in via R. Franchetti. L’accusa è per tutti di
coltivazione illecita di sostanze stupefacenti e
detenzione illegale di armi e munizioni.
Catania – Tormenta anziani genitori e fratello: CC 1 è
rinchiuso. La denuncia delle vittime e le indagini
svolte dai Carabinieri della Stazione di Piazza Dante, hanno
confermato ogni sorta di vessazione fisica e morale
compiute dal soggetto catanese, 45enne, nei confronti
degli anziani genitori e del fratello. Il GIP del Tribunale
di Catania, ritenendo valido il quadro probatorio
rappresentato, ha ritenuto opportuno emettere una ordinanza
di custodia cautelare in carcere. I militari, al momento
della cattura, hanno rinvenuto nell’abitazione del
personaggio 1 coltello del genere vietato, avente una lama
di circa 20 cm. Il coltello è stato sequestrato mentre
l’arrestato è stato associato al carcere di Piazza Lanza.
Paternò CT – CC bloccano stalker in azione.
L’individuo è stato arrestato mentre stava forzando la
porta di casa della ex. L’individuo era armato di
coltello. La vittima una ragazza 23enne, mentre era con
l’ex fidanzato dietro la porta, pronto a forzarla per
irrompere nell’abitazione, la, di Paternò (CT), ha
chiesto aiuto al 112. La centrale operativa del Comando
Provinciale di Catania ha immediatamente allertato i
militari della locale Stazione che, coadiuvati dai CC
del battaglione “Sicilia”, sono immediatamente
intervenuti sul posto bloccando ed arrestando
l’individuo mentre era ancora “impegnato” a forzare
l’uscio di casa. Perquisito è stato trovato in possesso
di un coltello. La vittima, confortata dalla presenza
dei Carabinieri, ha trovato il coraggio di denunciare
l’ex fidanzato che, non accettando la fine del loro
rapporto sentimentale, risalente allo scorso anno, l’ha
perseguitata con ogni mezzo. L’arma è stata
sequestrata. L’arrestato, un 25enne del posto, già
gravato da precedenti penali, in attesa del rito per
direttissima, è stato trattenuto in camera di sicurezza.
Risponderà al Giudice di atti persecutori e porto
illegale di armi od oggetti atti ad offendere.
Catania
– Spaccio a Picanello, polizia blocca Platania.Si tratta di: Luigi Santo
PLATANIA 52ennegià noto perché ritenuto
responsabile dei reati di spaccio e detenzione ai fini
di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Agenti della Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso”
della Squadra Mobile, il pomeriggio del 19 settembre
u.s., a seguito di una notizia confidenziale ricevuta
secondo la quale il già noto Platania, (già noto per i
suoi specifici trascorsi criminali in materia di droga
ed in atto sottoposto agli arresti domiciliari dal
luglio del 2014, in quanto tratto in arresto per
identica tipologia di reato) aveva avviato una fiorente
attività di spaccio, presso la sua abitazione nel
quartiere “Picanello”. La Squadra Mobile ha organizzato
un servizio di appostamento nei pressi dell’appartamento
dotato di una porta blindata e di un apposito faretto
sul pianerottolo, il cui comando di accensione era
direttamente collegato dall’interno dell’appartamento.
Gli Agenti sfruttando l’ingresso di un’acquirente hanno
fatto irruzione nell’abitazione sorprendendo Platania
in piena attività di spaccio. La perquisizione
conseguente ha consentito di rinvenire 21 involucri con
apice termosaldato tutti contenenti sostanza
stupefacente del tipo cocaina per un peso complessivo di
circa 10 grammi ed 1 bilancino di precisione. PLATANIA
espletate le formalità di rito, è stato condotto presso
la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania –
I Carabinieri della squadra “Lupi” del Nucleo
Investigativo hanno arrestato, nella flagranza, Rosario TRIPOTO 47enne, catanese, sorvegliato
speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno,
ritenuto affiliato al clan “Santapaola-Ercolano”, per
inosservanza degli obblighi inerenti la Sorveglianza
Speciale. I militari, nel primo pomeriggio di ieri,
hanno individuato il soggetto in via Saturno, nel
quartiere di PICANELLO, in compagnia di altre persone,
già gravate da pregiudizi penali, in palese violazione
dei divieti imposti dalla misura preventiva cui era
sottoposto. L’arrestato è stato associato al carcere di
Piazza Lanza.
Catania
–
I Carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno
arrestato Giuseppe LA ROSA, 42enne, catanese, in
esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal
Tribunale di Catania.il soggetto dovrà espiare la condanna definitiva a 2 anni di
reclusione poiché ritenuto colpevole per un furto
commesso a Santa Maria di Licodia nel marzo scorso. Il
42enne, in quella circostanza con l’aiuto di un
complice, aveva svaligiato l’abitazione di un pensionato
rubando preziosi. L’arrestato è stato rinchiuso nel
carcere di Piazza Lanza.
Belpasso
CT
– Anziana ruba scarpe in centro commerciale. I
Carabinieri della Stazione di Belpasso in flagranza
hanno arrestato ai domiciliari Agata RACITI,
64enne, di Catania, per furto aggravato. Una pattuglia
dell’Arma, su richiesta del personale della vigilanza, è
intervenuta al centro commerciale Etnapolis ed ha
bloccato l’anziana donna, che aveva tentato di
allontanarsi, con una busta contente scatoli e scarpe
appena asportate, dopo avere danneggiato i dispositivi
di antitaccheggio, in un negozio. La refurtiva, del
valore di 100 euro, è stata restituita al responsabile
del centro commerciale. L’arrestata è stata sottoposta
agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicata
con rito direttissimo, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Gravina di Catania - CC trovano arsenale in casa di 21enne.
Si tratta di Giovanni PLATANIA . Carabinieri della
Compagnia di Gravina di Catania, stanotte, a conclusione
di attività info-investigativa, hanno fatto scattare un
vero e proprio blitz nella zona di via CARRUBBELLA dove,
con l’ausilio delle unità cinofile, sono state
effettuate numerose perquisizioni ed in una di queste,
nella residenza di un catanese già noto, sono state
rinvenute e sequestrate numerose armi da fuoco, così
elencate: 1 fucile automatico marca Franchi cal. 12
con monocanna mozzata e matricola parzialmente abrasa;
1fucile automatico marca Benelli cal. 12;
1pistola semiautomatica cal. 8 mm, marca
BBM modello. 315, priva di matricola e dotata di
serbatoio; 1 pistola semiautomatica cal. 7,65 marca
Astra mod. A-80 dotata di serbatoio, con matricola
abrasa e la canna modificata per l’applicazione di
silenziatore; 1pistola semiautomatica cal. 22
marca beretta mod. 948, dotata di serbatoio; 1
pistola semiautomatica cal. 7,65,dotata di
serbatoio; 1 pistola semiautomatica cal. 7,65 priva
di marca e matricola, dotata di serbatoio; 1
pistola a tamburo marca beretta e circa 500 munizioni di
vario calibro. I militari hanno scoperto un
mini-bunker, ricavato in una vano sottoscala, che come
unico accesso si serviva di un finto mobile – stile
appendiabiti - che, abilmente modificato,
all’occorrenza, fungeva da porta d’ingresso al locale
celato. Il proprietario Giovanni PLATANIA
21enne è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di
Piazza Lanza,con l’accusa di detenzione illegale
di armi - anche clandestine e modificate - e munizioni.
Le armi saranno
inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche
di Messina per verificarne l’eventuale utilizzo in
pregressi episodi criminosi nonché stabilirne la
provenienza attraverso il rispristino del contrassegno
matricolare abraso.
Catania – Cosa Nostra catanese : dibattito libro “Catania
Bene” a Comando Carabinieri. L’incontro-dibattito,
si è svolto presso la sede del Comando Provinciale
Carabinieri di Catania, ed è stato incentrato su Cosa
Nostra catanese. Gli operatori degli assetti
investigativi dell’Arma di tutta la provincia ed il
Procuratore Aggiunto della Repubblica di Messina, dott.
Sebastiano Ardita hanno trattato argomenti caldi ed
attualisu Cosa Nostra catanese . Il magistrato
da sempre è stato considerato profondo conoscitore delle
dinamiche mafiose etnee. Il Comandante Provinciale
Col. Alessandro Casarsa, nel fare gli onori di casa ha
voluto lumeggiare la brillante carriera svolta dal
magistrato a Catania in prima linea al fianco dell’Arma
nella lotta al crimine negli anni ’90 con il
raggiungimento di importanti successi investigativi. Il
Procuratore, al termine dell’incontro ha illustrato la
storia di un modello mafioso che è diventato dominante,
compendiato nel suo ultimo libro dal titolo “Catania
Bene”, edito dalla casa editrice Mondadori.
Biancavilla CT
- Maltrattamenti in famiglia: CC 1 ai domiciliari. I
Carabinieri della Stazione di Biancavilla (CT), hanno
arrestato Salvatore RICCERI 47enne in esecuzione di
un provvedimento per l’espiazione di pena detentiva, in
regime domiciliare, emesso dal Tribunale di Sorveglianza di
Catania. Il personaggio, già condannato, per maltrattamenti
in famiglia e lesioni personali, reati commessi a
Biancavilla nel 2007, dovrà espiare la pena residua di 1
anno e 3 mesi di reclusione nel suo domicilio.
Catania
– Poliziotto blocca ricercato a spasso ad Acitrezza.
Agenti della Polizia di Stato hanno tratto in
arresto:
Carmelo PIACENTE
50enne già noto ed irreperibile dal mese di
giugno 2015, in quanto destinatario di decreto di fermo
di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della
Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia- di
Catania il 23 giugno 2015, per porto e detenzione
illegale di armi da guerra e comuni da sparo, nonché
ricettazione delle medesime. Un Agente della Squadra
Mobile - Sezione Contrasto al Crimine Diffuso -, nel
primo pomeriggio di sabato 12 settembre scorso, libero
dal servizio, mentre si trovava nella frazione marinara
di
Acitrezza ha notato, nei pressi del lungomare, un
soggetto che, nonostante indossasse un cappellino ed
occhiali da sole, ha riconosciuto per Carmelo PIACENTE,
ritenuto noto appartenente alla famiglia mafiosa dei
c.d. “Ceusi”, radicata nel popolare rione di Picanello.
Il poliziotto, dopo avere avvertito l’Ufficio, che
provvedeva immediatamente ad inviare degli equipaggi dei
“Condor” ad Aci Trezza, ha visto che il soggetto,
destinatario di misura restrittiva, stava per
allontanarsi ed ha deciso di intervenire bloccando il
PIACENTE, successivamente coadiuvato da altri agenti
intervenuti in loco. Carmelo PIACENTE, fratello del più
noto Giovanni PIACENTE 53enne inteso “l’ergastolano”,
in atto detenuto alla pena dell’ergastolo, era stato già
posto a fermo di indiziato di delitto per i medesimi
reati nel mese di gennaio del 2009. I poliziotti della
Squadra Mobile il 7 gennaio 2009, a seguito di una
perquisizione eseguita nell’abitazione dello stesso,
ubicata in via Spontini, nel rione “Picanello”, avevano
rinvenuto fucili mitragliatori, armi munite di
silenziatori e diverso munizionamento: 2 fucili
mitragliatori Kalashnikov AK47, 1 fucile mitragliatore
Uzi, 1 pistola mitragliatrice Skorpion, 3 pistole di
vario calibro corredate da silenziatori di fattura
artigianale e diversi caricatori nonché oltre 500
munizioni di vari calibro. Gli agenti nel prosieguo
delle investigazioni, all’interno di un garage di via
Borrello, evidenziarono nella esclusiva disponibilità di
Carmelo PIACENTE, numerose copie di armi, anche da
guerra, e dell’occorrente per modificarle in modo da
renderle atte allo sparo, ed attrezzature idonee a
caricare munizionamento. PIACENTE nella circostanza si
rese irreperibile e venne arrestato il 16 gennaio 2009
nel capoluogo di Messina. Espletate la formalità di
rito, PIACENTE è stato associato presso la casa
circondariale di Piazza Lanza a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Catania - Rapinatore impone prelievo col bancomat e fugge,
CC identificato ed ammanettato. Si tratta di
Francesco FRANCESCHINI 44enne, di Catania. Un
professore, il 27 giugno scorso, era proveniente da
Centuripe (EN), ed in via Mandrà a Catania, era stato
obbligato, sotto la minaccia di una pistola, a
consegnare il denaro custodito nel portafogli, prelevare
da 2 distinti sportelli–bancomat l’importo di 600€ e
darli al rapinatore, poi fuggito via. I militari della
Stazione di Catania Nesima, delegati per competenza, a
seguito della denuncia presentata ai Carabinieri del
paese d’origine, hanno scrupolosamente ricostruito la
dinamica del colpo estrapolando le immagini registrate
dalle telecamere sistemate sui 2 bancomat riuscendo, per
conoscenza operativa diretta, ad identificare il
rapinatore che in un secondo momento è stato anche
riconosciuto in foto dalla vittima. Il GIP del Tribunale
di Catania, su proposta del pubblico ministero
inquirente, ritenendo esaurienti le prove prodotte dai
Carabinieri ha emesso una ordinanza di custodia
cautelare nei confronti di Francesco FRANCESCHINI
44enne, di Catania, accusato di rapina aggravata e
violenza privata. Il personaggio è stato arrestato e
rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.
Catania
– Pusher preso in azione da CC. Si tratta di
Alessandro ZAPPALA’, 45enne di Catania. il soggetto stava smerciando droga in
Via Ustica, nel popoloso quartiere di San Giovanni
Galermo. Una “gazzella” dei Carabinieri del Nucleo
Radiomobile ha sconvolto i piani del pusher. Il soggetto
vedendo l’auto si è affrettato a buttare lo stupefacente
tra i cespugli cercando poi di defilarsi. Lo
stratagemma non è sfuggito ai 2 militari che l’hanno
immediatamente bloccato riuscendo, dopo una breve
ricerca, a rinvenire, tra le erbacce, circa 20 dosi di
cocaina. il personaggio è stato perquisito e trovato in
possesso di circa 70 euro in contanti che, insieme alla
droga, gli sono stati sequestrati quale possibile
guadagno sulla vendita della droga. Alessandro
ZAPPALA’, 45enne di Catania, è stata bloccato, con
l’accusa di spaccio e detenzione illecita di sostanze
stupefacenti, è stato trattenuto in camera di sicurezza
in attesa della direttissima.
Misterbianco
– CC trovano pistola nascosta tra vegetazione in
strada. Carabinieri della Tenenza di Misterbianco,
di sera, durante un servizio di controllo del
territorio, in via Calabria, nella frazione di Serra,
hanno rinvenuto e sequestrato 1 pistola calibro 7,65 con
marca e matricola abrase, dotata di caricatore e 3
proiettili del medesimo calibro. L’arma, conservata in
una sorta di astuccio, era occultata tra la vegetazione
esistente ai margini della strada. La pistola verrà
inviata al Reparto Investigazioni Scientifiche
di Messina per verificarne l’eventuale utilizzo in
pregressi episodi criminosi nonché stabilirne la
provenienza attraverso il ripristino del contrassegno
matricolare abraso.
Catania
– CC intercettano a Nesima furgone con 1000 kg
canapa indiana. Lotta incisiva al traffico e
spaccio di stupefacenti dell’Arma etnea. i Carabinieri
della Tenenza di Misterbianco, ieri sera, nel corso di
un servizio antidroga, in via Gaetano di Giovanni a
Catania, sono riusciti ad individuare e sequestrare un
furgone Citroen JUMPER che stava trasportando nel vano
di carico ben 500 piante di canapa indiana già essiccata
(circa 1000 chili). Alcuni individui erano stati notati
a bordo del mezzo e vedendo i CC sono riusciti a
fuggire. Il mezzo, utilizzato per il trasporto della
droga, è risultato rubato a Catania il 10 settembre
scorso. Le piante erano sicuramente destinate a
rimpinguare, dopo l’opportuna lavorazione, il fiorente
mercato al dettaglio gestito dalle cosche catanesi che,
nello specifico, avrebbero potuto introitare almeno
MEZZO MILIONE DI EURO. Sono in corso degli
approfondimenti investigativi per identificare i
corrieri ma soprattutto individuare il/i destinatario/i
dell’ingente carico di droga.
Biancavilla
– Guida senza patente CC 1 ai domiciliari.
I Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno
arrestato ai domiciliari, nella flagranza, Alfio
MUSCIA 37enne, del posto, per l’inosservanza dei
doveri legati alla sorveglianza speciale di pubblica
sicurezza e guida senza patente. I militari, impegnati
nel controllo del territorio ieri pomeriggio, hanno
sorpreso il personaggio in via Vittorio Emanuele alla
guida di una Fiat Panda condotta senza la patente
revocatagli al momento dell’irrogazione della misura
preventiva. L’arrestato, in attesa della direttissima, è
stato relegato ai domiciliari.
Giarre
- Scuterista non si ferma all’alt, tenta di investire
carabiniere. Si tratta di Andrea NOLFO
26enne, di Sant’Alfio. Il soggetto, ieri sera a Giarre,
intorno alle 22:00, era alla guida di una moto piaggio,
con a bordo un altro passeggero, non si è fermato
all’alt imposto dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile
della locale Compagnia. Il guidatore ha tentato
addirittura di investire proprio il militare che lo
aveva invitato a fermarsi. Il fuggitivo è stato
immediatamente inseguito dalla “gazzella”, e dopo varie
serpentine per le vie cittadine, è stato bloccato in via
Francesco Scrofina nel limitrofo comune di Riposto. Il
giovane, sottoposto alla sorveglianza speciale di
pubblica sicurezza, stava viaggiando a bordo del mezzo
senza patente, poiché mai conseguita, e privo di casco
protettivo. Il veicolo è stato sequestrato e
l’arrestato, in attesa del rito per direttissima, è
stato trattenuto in camera di sicurezza. Resistenza a
pubblico ufficiale e guida senza patente i reati
contestati.
Catania
- CC sequestrano a Librino armi e cocaina pronta da
smerciare. Lo stratagemma più volte utilizzato dalla
criminalità organizzata, nel quartiere-roccaforte di
Librino, è adoperare gli anfratti di androni nei palazzi
per occultare la droga, già suddivisa in dosi, e messa a
disposizione del pusher di turno incaricato alla
vendita. I Carabinieri del Nucleo Operativo della
Compagnia di Fontanarossa, ieri sera, in un edificio del
Viale Grimaldi, durante una delle tante incursioni nel
quartiere, grazie anche al prezioso fiuto di un cane
antidroga, hanno rinvenuto e sequestrato 1 borsone. I
militari hanno trovato all’interno del contenitore:
60gr. di cocaina, già confezionata ed 1 bilancino di
precisione. Sono in corso degli approfondimenti
investigativi per individuare il “proprietario” della
sostanza stupefacente. I
militari del Nucleo Operativo della Compagnia di
Fontanarossa, coadiuvati dalle unità cinofile del nucleo
di Nicolosi, ieri sera, hanno setacciato palmo a palmo
il quartiere di San Giovanni Galermo, avamposto
periferico utilizzato dai clan per lo smercio al minuto
di ogni tipo di droga. L’operazione ha consentito il
rinvenimento e sequestro di 2 pistole calibro 7,65 (una
marca VALTRO), entrambe con matricola abrasa, complete
di caricatori, di mezzo chilo di droga ripartita in
cocaina, hashish e marijuana, nonché di 2 bilancini di
precisione, il tutto conservato in un borsone nascosto
tra la vegetazione esistente dietro le case popolari di
Via Capo Passero. Gli inquirenti stanno indagando per
cercare di dare una “paternità” alle armi e la droga
sequestrate.
Catania - Posti di controllo in centro città. Uomini del
Commissariato Centrale, del Reparto Prevenzione Crimine
Sicilia Orientale di Catania, della Guardia di Finanza e
della Polizia Municipale, ieri, nel quadro dei servizi
di controllo del territorio disposti dal Questore di
Catania dott. Marcello Cardona, volti alla prevenzione
dei reati predatori ed alla repressione delle violazioni
al codice della strada, hanno operato dei controlli di
prevenzione lungo gli itinerari turistici con posti di
controllo nel centro città.
I risultati al termine del servizio: 46
persone identificate; 42 i veicoli controllati; 54 i
verbali elevati per violazioni al Codice della Strada; 5
i sequestri amministrativi di motoveicoli i cui
conducenti non facevano uso del casco protettivo; 1 autovettura sequestrata;
diversi i controlli a soggetti sottoposti agli arresti
domiciliari e sorveglianza speciale di P.S. Un individuo nell’ambito del medesimo
servizio, è stato denunciato in libertà, quale
sorvegliato speciale di P.S., per guida senza patente e
poiché sorpreso a bordo di un motoveicolo sprovvisto di
copertura assicurativa.
Catania
- Non si ferma all’alt CC, fugge in auto da Paternò
a Catania: incensurato ai domiciliari. La sinergia
dimostrata dalle pattuglie dell’Arma presenti sul
territorio, coordinate magistralmente dalla centrale
operativa del Comando Provinciale di Catania, ha
permesso ieri mattina l’arresto ai domiciliari, nella
flagranza, di un 30enne di Catania, ritenuto
responsabile di resistenza e lesioni a pubblico
ufficiale, danneggiamento e guida senza patente. Il
personaggio, intorno alle 11,00, percorrendo la SS 121,
nel territorio di Paternò, a bordo di una BMW 530 non
si è fermato all’alt imposto da una pattuglia dei
Carabinieri della locale Compagnia. Il maldestro è
fuggito in direzione del capoluogo etneo ed è stato
prima intercettato ed inseguito da una pattuglia della
Tenenza di Misterbianco. Il fuggitivo, successivamente,
è stato agganciato dai carabinieri di una “gazzella” del
Nucleo Radiomobile di Catania che sono riusciti, dopo
un concitato inseguimento in Via Palermo, “ornato” anche
da alcuni suoi speronamenti, a bloccarlo ed arrestarlo.
L’auto, priva di copertura assicurativa, è stata
sequestrata mentre l’arrestato, in attesa della
direttissima, è stato posto ai domiciliari. Uno dei militari è rimasto leggermente contuso.
Acireale
– 1 ai domiciliari usa figlio 12enne per spacciare.
Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale in
servizio di controllo del territorio hanno sorpreso
Santo FISICARO 31enne, nell’attività di spaccio di
sostanze stupefacenti del tipo marijuana. Fisicaro, in
regime di arresti domiciliari, avrebbe utilizzato il
figlio dodicenne per gestire i contatti all’esterno
della sua abitazione con gli acquirenti. Il minore, dopo
aver ricevuto su strada la richiesta della droga,
sarebbe rientrato a casa dal padre che gli avrebbe
fornito la dose da vendere. Gli agenti di polizia, in
uno di questi “viaggi” hanno intercettato il minore al
momento dell’ingresso a casa e, facendo irruzione
nell’abitazione, hanno sorpreso Fisicaro in possesso di
grammi 26 di marijuana, pronta ad essere smerciata.
Catania – Presi 7 scippatori, 2 i minorenni. il Dirigente
della Squadra Mobile, alla presenza del Questore
Marcello Cardona e del Sindaco Enzo Bianco, alle ore
11.00, presso la Sala riunioni della Questura, ha
illustrato i particolari dell’operazione di polizia che
ha portato all’individuazione di sette scippatori, tra
cui due minorenni.
Catania
- Usura ed estorsione Santapaola – Ercolano:
ordinanza per 8. Su delega della Procura
Distrettuale Antimafia di Catania, la Polizia di Stato
ha in corso di esecuzione un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere nei confronti di 8 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, dei reati di usura ed
estorsione, con l’aggravante di avere commesso il fatto
avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis
c.p. Le investigazioni condotte dalla Squadra Mobile di
Catania hanno permesso di appurare numerosi episodi di
prestiti usurari e di estorsioni, in cui gli autori, con
l’utilizzo di vari metodi, facevano leva sulla propria
influenza e persuasività derivante dalla contiguità alla
cosca mafiosa Santapaola - Ercolano. I particolari
dell’operazione illustrati nel corso di una conferenza
stampa presso gli uffici della Procura della Repubblica
di Catania siti in viale XX Settembre.
Catania –
49
migranti
morti: sopravvissuti riconoscono equipaggio e comandante
libici.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Catania, ha proceduto
nelle giornate del 21 e 24 agosto all’espletamento
dell’incidente probatorio nel corso del quale sono stati
escussi alcuni dei migranti soccorsi il 15 agosto
dalla nave OPV Cigala Fulgosi della Marina Militare
Italiana,
a bordo di un natante dove avevano trovato la morte 49
uomini intrappolati nella stiva. I testimoni dinanzi al
GIP hanno ricordato quanto accaduto durante quel viaggio
durato solo una notte, sufficiente per far perdere la
vita ai loro compagni. Gli sventurati hanno riconosciuto
nelle persone fermate dalla Squadra Mobile della Polizia
di Stato e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza, il
comandante dell’imbarcazione e gli altri membri
dell’equipaggio. I testi hanno riconosciuto nel libico
Ayooubil HARBOOB comandante del barcone. I testi
hanno delineato i ruoli degli altri sette fermati,
e segnatamente Tarek JOMAA LAAMAMI
18enne (sedicente libico), Mohamed ASSAYD
18enne(sedicente libico), Alì Farah AHMAD
18enne(sedicente libico), Mohannad JARKESS
(dichiaratosi inizialmente minorenne ma identificato, a
seguito di ulteriori accertamenti, quale maggiorenne),
Mustapha SAAID 22enne(sedicente marocchino),
Isham BEDDAT 29enne(sedicente marocchino),
AbdArahman ABD AL MONSSIF 18enne(sedicente libico),
i
quali avevano il preciso compito di mantenere l’ordine a
bordo ed impedire ai migranti di salire dalla stiva sul
ponte esterno, facendo ricorso ad atti di violenza
caratterizzati da calci, pugni e colpi di cinghia contro
chiunque tentasse di sporgere il capo oltre i pochi e
stretti boccaporti di accesso dalla parte inferiore alla
parte superiore dell’imbarcazione. Quanto emerso durante
le due udienze conferma ed al contempo cristallizza
l’ipotesi accusatoria delineata dal pool di
investigatori della Squadra Mobile e del G.I.C.O. della
Guardia di Finanza di Catania il quale, con il
coordinamento della Procura della Repubblica di Catania,
ha permesso di raggiungere in tempi rapidissimi un
importante risultato. Intanto, per 37 delle 49 salme è
stato emesso il “nulla osta” al seppellimento, mentre
per le altre 12 salme sono in corso gli esami autoptici
per ulteriori e più approfonditi accertamenti. Le cause
del decesso verosimilmente sono riconducibili
all’assenza di aria all’interno dell’angusta stiva le
cui dimensioni, nella parte centrale, erano di circa 6 X
4 X 1,20 mt di altezza e diminuivano procedendo sia
verso poppa che verso prora. Nella stiva coercitivamente
erano stati sistemati solo uomini in base alla loro
nazionalità: Bangladesh, Pakistan e per ultimi, a
poppa,i sub-sahariani. Sul ponte erano stati sistemati
siriani, libici e migranti del Maghreb, compresi donne e
bambini.
Aci Catena CT –
Maneggia pistola modificata, si spara alla mano, CC ai
domiciliari. T.M. 46enne, di Aci Catena,stanotte mentre si trovava nella cucina di casa ha
iniziato a giocherellare con una pistola VALTRO 7.65 –
all’origine giocattolo ma poi modificata in arma da
sparo, finché dall’arma non è partito un colpo che l’ha
ferito alla mano sinistra. Il ferito è stato
trasportato con ambulanza all’Ospedale di Acireale è
stato medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni
proprio per le lesioni alla mano. i Carabinieri della
Stazione di Aci Catena sono intervenuti sul posto ed
immediatamente hanno sequestrato la pistola ed
arrestato il “maldestro” accusato di detenzione di arma
clandestina. L’arrestato, in attesa della direttissima,
è stato posto ai domiciliari.
Catania
– Librino, CC preso pusher bulgaro: ai domiciliari. Si
tratta di
ANGUSHEV KIRIL LYUBOMIROV
30enne.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania
nell’opera di contrasto alla criminalità organizzata,
nel settore più redditizio connesso al traffico di
droga, ieri sera, al Viale Grimaldi, hanno assestato un
colpo apprezzabile ai clan della zona. L’operazione,
condotta dai militari del Nucleo Operativo della
Compagnia di Fontanarossa, è scattata intorno alle
19:00, quando diverse pattuglie in auto e moto,
coadiuvate dalle unità cinofile di Nicolosi (CT), hanno
setacciato la zona del Viale Grimaldi riuscendo ad
incastrare tra le proprie maglie conducendolo ai
domiciliari il pusher bulgaro ANGUSHEV KIRIL LYUBOMIROV
30enne - da qualche anno abitante a Misterbianco (CT).
Il soggetto è stato bloccato mentre spacciava “erba” ad
alcuni clienti abituali. LYUBOMIROV è stato
immediatamente perquisito e trovato in possesso di 50
dosi di “marijuana” e di 100 euro in contanti. Gli
uomini dell’Arma, nel medesimo contesto operativo grazie
anche al fiuto dei cani, sono riusciti a scovare, tra la
fitta vegetazione esistente
in corrispondenza del civico 6 di Viale Grimaldi, 1
borsone contenente 60 dosi di “cocaina”, 150 dosi di
“marijuana” e 1 bilancino di precisione, nascosti in
attesa che lo spacciatore di turno se ne potesse servire
per la vendita al dettaglio. La droga, del valore di
circa 10.000€, è stata sequestrata mentre l’arrestato,
in attesa del giudizio per direttissima, è stato
relegato ai domiciliari.
Catania –
Cocaina e skunk:
CC ammanettano giovane
pusher a S. Cristoforo.
Si tratta di A.V. 23enne, di Catania, che ieri
sera, grazie ad un’operazione lampo dei Carabinieri
della Compagnia di Piazza Dante, è stato arrestato con
l’accusa di detenzione illecita di sostanze
stupefacenti. I militari del Nucleo Operativo nel
pattugliare San Cristoforo, quartiere-roccaforte di
alcune famiglie mafiose catanesi, hanno notato il
giovane mentre, a bordo di uno scooter, stava
percorrendo sistematicamente lo stesso tragitto dalla
sua abitazione di via Siracusa a Piazza Caduti del
Mare, luogo prediletto dai pusher per lo smercio al
minuto della droga. I CC l’hanno bloccato sotto casa e
perquisendogli l’appartamento sono riusciti a rinvenire
e sequestrare circa 80 grammi di cocaina pura,
ancora da tagliare, 5 panetti di "hashish" e 3 buste
piene di marijuana “skunk” per più di 900 grammi di peso
complessivo. Il valore al dettaglio della droga
sequestrata si aggira intorno ai 20.000 euro.
L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Piazza
Lanza dove rimarrà a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Randazzo CT – CC 3 denunciati: picchiarono gestore distributore
carburante per rapina. L’acume investigativo dei
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Randazzo (CT) ha permesso l’identificazione dei 3
malviventi, di 23, 24 e 36 anni, tutti catanesi, che
sono stati denunciati all’ Autorità Giudiziaria per
tentata rapina in concorso e lesioni personali
aggravate. I fatti risalgono al giugno dell’anno scorso,
quando i 3, con un’auto a noleggio, si recarono da
Catania e Randazzo per rapinare l’anziano gestore di un
distributore di carburante del posto. La vittima fu
assalita sotto casa. I rapinatori lo estrassero a forza
dall’auto ed iniziarono a picchiarlo ferocemente col
preciso intento di sfilargli dai pantaloni il denaro
dell’incasso. Le urla dell’uomo richiamarono
l’attenzione di alcuni vicini di casa che per aiutarlo
non esitarono a lanciare contro gli aggressori dei vasi
di terracotta, con le relative piante, tenuti sui
balconi. I tre, colti di sorpresa, fuggirono via. Gli
investigatori dell’Arma visionando le immagini
registrate da alcune telecamere presenti in zona,
confrontate con le testimonianze acquisite dalla vittima
e dai vicini di casa, riuscirono ad estrarre un numero
di targa e il tipo d’auto utilizzata dai rapinatori. I
carabinieri dalla targa dell’auto, una Fiat Panda
risalirono ad un autonoleggio del capoluogo etneo. I
militari diedero un volto alla persona che affittò la
vettura adoperata per il raid. Una lunga serie di
pedinamenti, svolti sul soggetto identificato, già
gravato da precedenti di polizia, hanno fatto emergere
le sue frequentazioni. Queste persone essendo in gran
parte già note ai Carabinieri è stato formato un album
fotografico dal quale i numerosi testimoni li hanno
potuti riconoscere quali autori materiali della tentata
rapina.
Biancavilla
- Musica ad alto volume su auto in pieno
centro , CC denunciati 5 giovani.I
Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno
denunciato alla Procura della Repubblica 5 giovani, del
luogo, per disturbo del riposo delle persone.I 5
di notte, a bordo di 2 vetture parcheggiate nel centro
cittadino, hanno improvvisato una discoteca all’aperto
riproducendo musica ad alto volume con le autoradio
disturbando la quiete pubblica ed il riposo delle
persone. I Carabinieri intervenuti immediatamente, su
richiesta al 112 da parte di alcuni cittadini, hanno
sorpreso i giovani ancora sul posto e ristabilito subito
la tranquillità spegnendo gli apparati audio,
identificandoli e denunciandoli.
Catania – Rapina una turista, 1 in manette. La Polizia ha
arrestato: FrancescoSQUILLACI
33enne già noto, perché resosi responsabile,
in concorso, del reato di rapina ai danni di una
turista. Un giovane a bordo di ciclomotore, nella tarda
serata di ieri, nella zona di via Teatro Greco, ha
scippato la borsa ad una turista toscana mentre, con il
marito, stava facendo rientro in albergo dopo aver
trascorso la serata nel centro storico cittadino. la
signora, nel corso dello scippo, aveva opposto
resistenza essendosi accorta per tempo di quanto stava
per accaderle, ed era rovinata in terra, procurandosi
delle escoriazioni. Il tempestivo intervento di alcune
pattuglie dei “Condor” della Squadra Mobile, che
prestavano anche assistenza alla donna, ha consentito
d’individuare rapidamente lo scippatore, identificato in
Francesco SQUILLACI, che veniva trovato in possesso del
denaro contenuto nella borsa. Il soggetto è stato
condotto negli uffici della Squadra Mobile, e tratto in
arresto, dopo le formalità di rito, è stato condotto
presso la Casa Circondariale di Catania a Piazza Lanza.
La coppia di turisti, nonostante la negativa esperienza,
ha apprezzato l’operato della Polizia, sia per il veloce
intervento che per l’assistenza prestata ed il risultato
conseguito, collaborando, a loro volta, con i
poliziotti nell’individuazione del colpevole.
Scordia (CT)-
Agricoltore scordiense mimetizza piantagione canapa
indiana tra agrumi e peperoni. Il 58enne R.A.,
di Scordia (CT), per incrementare il suo budget
familiare si era inventato, in Contrada GAGLIOLA, una
rigogliosa piantagione di canapa indiana perfettamente
mimetizzata tra gli alberi di agrumi e le piante di
peperoni. Il buon fiuto dei Carabinieri del Nucleo
Radiomobile della Compagnia di Palagonia (CT), ha
attinto da rumor di paese. i militari hanno saputo
attendere il momento propizio rivelatosi quando l’arguto
coltivatore è andato ad irrigare le sue creature. I
carabinieri hanno sequestrato 34 piante di canapa
indiana, alte circa 2 metri, ed una quindicina di grammi
di “marijuana” rinvenuti dentro 1 barattolo nella sua
abitazione. L’arrestato, su diposizione del magistrato
di turno, è stato posto agli arresti domiciliari con
l’accusa di coltivazione illecita di sostanze
stupefacenti.
Catania –
CC,
scoperta casa luci rosse a 50€ in “Chinatown” catanese:
tenutaria ai domiciliari.
I Carabinieri della Compagnia di Piazza Dante hanno
arrestato ai domiciliari, nella flagranza, la cinese AIZHEN
XIA 43enne, ritenuta responsabile di favoreggiamento
e sfruttamento della prostituzione. Il vicinato, forse
stanco nel sentirsi accerchiato da una moltitudine di
cinesi, che in zona hanno creato la loro piccola
Chinatown, ha trovato il modo di avvicinare in diverse
circostanze alcune pattuglie dell’Arma segnalando al
civico 102 di via Giordano Bruno, in pieno centro, uno
strano quanto inusuale viavai di uomini. Gli
investigatori, acquisita la notizia, hanno iniziato ad
osservare attentamente il civico indicato riscontrando
effettivamente, in determinate ore delle giornata,
l’andirivieni di soggetti di sesso maschile di tutte le
età. I militari hanno anche monitorato la pubblicità in
un sito online – categoria massaggi di prestazioni a
pagamento proprio al numero 102 di via Giordano Bruno. I
CC hanno ieri sera fatto irruzione nell’appartamento
dove oltre alla tenutaria, poi arrestata, i militari
hanno trovato 2 donne cinesi seminude, di 46 e 47 anni,
che intrattenevano alcuni clienti. Gli habitué
interrogati, hanno ammesso che le donne per 50 euro,
corrisposte all’ingresso alla maitresse, oltre ai
massaggi offrivano anche delle prestazioni sessuali
extra. L’arrestata, su disposizione del magistrato di
turno, è stata relegata agli arresti domiciliari.
Zafferana Etnea –
CC preso mentre scassina bancomat
Credito Siciliano a Zafferana Etnea:1
ai domiciliari.
I
Carabinieri della Stazione di Zafferana Etnea hanno
arrestato ai domiciliari nella flagranza Sebastiano
CAVALLARO, 43enne di Milo (CT), per tentato furto
aggravato. La recrudescenza degli assalti a sportelli
bancomat ha spinto i presidi territoriali dell’Arma, su
preciso input del Comando Provinciale di Catania, ad
incrementare i servizi notturni riuscendo, come nel caso
di stanotte, a porre un argine al fenomeno. La
pattuglia dei Carabinieri transitando via Roma ha
sorpreso il malvivente mentre, armato di arnesi da
scasso, stava tentando di forzare la cassa-bancomat
della locale agenzia del Credito Siciliano.
L’intervento dei militari ha bloccato sul nascere
l’azione criminale cristallizzata alla sola asportazione
della cornice metallica del distributore automatico. Gli
arnesi sono stati sequestrati mentre l’arrestato è
stato relegato ai domiciliari in attesa del giudizio
per direttissima.
Caltagirone CT
- Ubriaco massacra di botte convivente.
L’intervento dei CC è stato provvidenziale. Il
soggetto, B.D. 32enne di origini romene ieri mattina a
Caltagirone (CT), già la sera precedente, era stato
assalito da una gelosia morbosa, ed aveva aggredito la
poveretta, una connazionale di 31 anni. La vittima era
ricorsa alla cure del locale pronto soccorso e se l’era
cavata con un paio di giorni di prognosi ma non aveva
sporto denuncia contro il compagno. Il personaggio, il
mattino dopo, in stato di alterazione psicofisica, per
l’uso smodato di superalcolici, col medesimo pretesto
e con inaudita violenza ha picchiato la donna con calci
e pugni. Alcuni vicini, sentendo per fortuna, le urla
della vittima, hanno avvisato il 112 che immediatamente
ha inviato sul posto l’equipaggio di una “gazzella” che
non esitando ha sfondato la porta di casa ed è riuscito,
dopo una breve colluttazione, a bloccare ed ammanettare
l’esagitato. La donna, con il volto insanguinato, è
stata soccorsa e trasportata in ambulanza all’Ospedale
di Caltagirone dove i medici le hanno diagnosticato:
“Trauma regione nasale con infrazione apice ossa nasali,
escoriazioni al collo sinistro ed al braccio destro,
trauma labbro superiore con contusione ed escoriazione
mucosa interna”, con una prognosi di venti giorni.
La vittima, nell’
esporre ai militari anni ed anni di sopraffazioni di
ogni genere, ha deciso finalmente di porre fine al
calvario denunciando il convivente. L’arrestato è stato
rinchiuso nel carcere di Caltagirone con le accuse di
atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e
lesioni personali.
Aci Catena CT
– CC scoperta macelleria clandestina di cavalli:
denunciato proprietario. I Carabinieri della
Stazione di Aci Catena (CT) hanno denunciato un 54enne,
del posto, per macellazione clandestina. I militari, di
pomeriggio, coadiuvati dai veterinari dell’ASP di
Catania ed Acireale (CT), hanno ispezionato, in via
Allegra Cuore, un’azienda dove si allevano equini e
bovini riscontrando all’interno la presenza di 7 equini
e 4 vitelli privi di microchip. I carabinieri, nel
proseguo del controllo hanno scoperto 1 cella
frigorifera con all’interno 2 equini già macellati
clandestinamente e divisi in quarti. Gli animali vivi e
la cella frigorifera con il macellato sono stati posti
sotto sequestro.
San Giovanni La Punta CT
– Gruppo smantella cassa distributore benzina, CC 3
presi.
Furto aggravato in concorso e ricettazione i reati
contestati ai tre soggetti: Salvatore Andrea
CAMPISI, 28enne Stefano BALSAMO 48enne e
G.D. 43enne, tutti catanesi, momentaneamente sono
stati relegati ai domiciliari in attesa del giudizio per
direttissima. Sono attive le ricerche degli altri
componenti della banda. Una banda composta da almeno
cinque persone di notte, aveva letteralmente sradicato,
servendosi di una catena d’acciaio legata ad 1 auto, la
cassa automatica del distributore di carburante “Q8
Easy” di via Duca degli Abruzzi a San Giovanni La
Punta. L’allarme è scattato al 112, tramite la centrale
della telesorveglianza di Roma, sul posto è intervenuta
immediatamente una pattuglia del Nucleo Radiomobile
della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania che,
con l’ausilio del proprietario, anch’egli giunto sul
posto, ha visionato le immagini delle telecamere di
sicurezza attive nel distributore. I militari,
raggiunti dagli altri colleghi del Nucleo Operativo, nel
visionare le immagini sono riusciti a focalizzare 1
delle autovetture utilizzate per il furto, una Renault
Clio di colore grigio-chiaro metallizzato. I CC
all’istante si sono posti alla ricerca dei criminali e
qualche ora dopo, alle prime luci dell’Alba, in via
Pietra dell’Ova a Tremestieri Etneo (CT), una delle
pattuglie impegnate nelle ricerche ha incrociato 1
Nissan MICRA con 2 soggetti a bordo che si stava
allontanando velocemente da un residence ubicato al
civico 380.I militari hanno immediatamente preclusa
all’auto la possibilità di fuggire e bloccato il
conducente, poi dopo un breve inseguimento a piedi,
sono riusciti ad acciuffare il secondo passeggero. I
carabinieri, successivamente, hanno rinvenuto nell’auto
la cassaforte rubata, ed hanno ispezionato i garage del
complesso residenziale da dov’era uscita l’auto, notando
davanti ad 1 di essi tracce del trascinamento
dell’intera colonnina automatica. Alzando la
saracinesca, rimasta socchiusa, gli investigatori hanno
altresì recuperato il telaio della cassa ed alcuni
attrezzi che erano serviti per asportarne lo
scrigno-blindato in essa contenuto e caricato sull’auto.
I militari hanno identificato il proprietario del
garage, abitante nello stesso complesso, e provveduto a
perquisirgli l’abitazione dove sono state trovate le
chiavi della famosa Renault Clio parcheggiata a pochi
metri dall’ingresso del residence. L’auto, restituita
alla legittima proprietaria, le era stata rubata pochi
giorni fa a San Giovanni La Punta. La refurtiva, circa
6.000 gli euro contenuti nella cassa automatica, dopo
gli adempimenti di rito sarà restituita al proprietario
del distributore.
Catania
– Librino, Polizia sequestra 8,5 kg marijuana e
hashish. Attività di contrasto al traffico di
sostanze stupefacenti nel quartiere Librino. I tutori
dell’ordine hanno svolto servizi straordinari nel piano
d’azione denominato TRINACRIA, che hanno eseguito in
collaborazione con personale del Reparto Volo di Reggio
Calabria, del Reparto Prevenzione Crimine, dell’unità
cinofile dell’U.P.G.S.P., equipaggi della Guardia di
Finanza e Polizia Municipale. Le forze dell’ordine
recentemente hanno intensificato i servizi, così come
disposto dal Questore di Catania, con l’avvio della
stagione estiva. L’elicottero stava sorvolando il
palazzo di viale Moncada nr. 5, con dispositivo di
osservazione della Polizia di Stato sul luogo
dell’operazione – la cui attività veniva incentrata su
aree esterne, appartamenti e garages, con scrupolose
perquisizioni a tappeto. Un soggetto, ancora non meglio
identificato, nella mattinata nel corso di mirati
servizi nel cuore pulsante del quartiere Librino, ha
ritenuto opportuno disfarsi di 2 borsoni, lanciandoli da
un balcone. Gli agenti hanno rinvenuto nelle sacche
piovute dal cielo, oltre 5 Kg di marijuana e hashish,
ancora perfettamente sigillati in pacchi per alimenti in
sottovuoto. Secondo le nuove strategie di “economia
aziendale” del quartiere, infatti, risulta meno dannoso
disfarsi del bottino, per quanto costoso, piuttosto che
farsi identificare e quindi incappare nelle maglie della
giustizia.Ulteriori perquisizioni domiciliari sono
scattate, quindi, con l’ausilio delle unità cinofili,
nei garages e nelle pertinenze, rinvenendo un
ulteriore borsone, con oltre 3,5 Kg di marijuana e
hashish, opportunamente murato in un intercapedine ma
non per questo sfuggito all’infallibile fiuto di Jaugus
e Vite, i cani antidroga.La merce rinvenuta, per un
totale di oltre kg. 8.5, era imballata in singole
confezione, dai gr. 200 al kg cadauno, non ancora
porzionata per la vendita al minuto ed il cui valore
commerciale, al dettaglio, è assai rilevante,
quantificabile in circa 50.000€. Singolare il sistema
di confezionamento della merce, in cellophane per
alimenti, sottovuoto, con doppio imballaggio, il più
esterno dei quali contenente verosimilmente polvere di
caffè, tipico odore che disturba il fine olfatto
dell’unità cinofila, ma che nella circostanza non è
stata tratta in inganno. Ulteriori indagini sono in
corso al fine di ricostruire l’organigramma della
piazza di spaccio e di individuare l’autore del lancio.
L’intervento delle FF.OO., le cui diverse specialità
hanno lavorato in perfetta sinergia, ha consentito,
ancora una volta, di guastare i progetti dei pusher di
zona in occasione dei festeggiamenti del Ferragosto.
Una squadra dell’ENEL, nella medesima circostanza,
all’uopo richiesta, ha verificato la posizione
irregolare circa la fornitura di energia elettrica in 4
abitazioni, per gli inquilini è scattata la denuncia a
piede libero per furto aggravato.
Catania
–
Anticrimine sequestra beni Salanitro: influenza
“Santapaola-Ercolano”.
Uomini della Divisione Polizia Anticrimine della
Questura di Catania hanno dato luogo al sequestro di
beni immobili e mobili registrati appartenenti ad
un’impresa individuale nonché di denaro contante, per un
valore oltre di 1.000.000€, in esecuzione del Decreto di
sequestro emesso dal Tribunale di Catania – Sezione
Misure di Prevenzione, nei confronti di Luciano
SALANITRO, 48enne, già noto, ritenuto orbitante
nell’area di influenza dei “Santapaola-Ercolano”.
Il sequestro, sulla scorta del supporto, scaturisce
dalla proposta avanzata dal Questore di Catania
Marcello Cardona per l’applicazione di una misura di
prevenzione patrimoniale, nei confronti del SALANITRO.
Le indagini patrimoniali, poste a fondamento della
proposta ed estese anche al nucleo familiare, hanno
acclarato una evidente sproporzione tra i redditi
dichiarati ed i beni acquisiti nel tempo sia dal
SALANITRO che dai componenti del nucleo familiare. Gli
investigatori alla luce di quanto emerso, hanno chiesto
il sequestro di 2 appartamenti in centro città, di 2
vetture e 2 moto, (una SMART, una MERCEDES classe A e 2
scooter SH 300), di 1 impresa individuale (l’esercizio
di bar tavola calda e di somministrazione di alimenti e
bevande denominato “Rivombrosa”, in Corso Vittorio
Emanuele angolo via Plebiscito) e di numerosi conti
correnti. Luciano SALANITRO era stato tratto in arresto,
da ultimo il 18 ottobre 2012, quando la Squadra Mobile
eseguì un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere,
emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania che lo
ritenne gravemente indiziato, in concorso con altri 4
soggetti, dei reati di associazione finalizzata alla
produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze
stupefacenti. Le risultanze investigative compendiate
nell’Ordinanza, hanno acclarato che nel periodo dal 7
novembre 2011 al 1 febbraio 2012 Luciano SALANITRO,
insieme a suoi familiari, avrebbe allestito una vera e
propria “piazza di spaccio” in un cortile del centro
storico, nei pressi dell’abitazione di alcuni dei
consociati. Lo smercio della droga era gestito e
organizzato con la precisa ripartizione dei ruoli da
svolgere: dall’occultamento della cocaina, alla
consegna; dalla ricezione e distribuzione del denaro
provento dello spaccio al contatto con l’acquirente. Le
riprese video eseguite dalla Polizia Giudiziaria
nell’ambito delle indagini, hanno consentito di
evidenziare come le singole attività di spaccio fossero
espressione di un unico progetto. Al momento
dell’arresto, nel corso di una perquisizione
domiciliare, eseguita presso l’abitazione del SALANITRO,
all’interno dell’armadio della camera da letto, fu
rinvenuta e sequestrata un’ingente somma di denaro in
contanti ammontante a 12.350€ (suddivisa in banconote di
grosso taglio).2 moto nella circostanza furono
sequestrati al soggetto.
Aci Castello - CC ammanettano
sorvegliato che “sconfina” a mare.
I Carabinieri della Stazione di Aci Castello (CT) hanno
arrestato, nella flagranza
Francesco
RIZZOTTI 35enne di Catania, per violazione delle
prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di
pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno. La voglia
di mare ha tradito il personaggio che, ieri pomeriggio,
è stato fermato dai CC mentre, a bordo di auto ed in
compagnia di altre persone, stava percorrendo la via
Pezzana, sul lungomare di Aci Castello. L’arrestato, in
attesa del giudizio per direttissima, è stato trattenuto
in camera di sicurezza.
Bronte - Ubriaco
molesta avventori Pub, si scaglia contro CC
intervenuti, 1 ai domiciliari.
Si tratta di
Placido
CORICA
38enne. I Carabinieri della Compagnia di Randazzo (CT)
ieri notte, a Bronte (CT), in via Madonna di Loreto,
hanno arrestato ai domiciliari, nella flagranza, il
38enne, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale,
rifiuto di fornire le proprie generalità e lesioni
aggravate sotto l’effetto di sostanze alcoliche. Il
personaggio, nei pressi del noto Pub “CATOIO”, locale
frequentato dalla movida brontese, alle ore 1:00
circa, è andato il escandescenza. Il proprietario e
gestore del locale, tramite il 112, ha chiesto
l’intervento dei Carabinieri per la presenza di una
persona in stato di ubriachezza molesta che, a suo dire,
stava disturbando gli avventori del locale. L’equipaggio
della gazzella non appena giunto sul posto, ha avuto
difficoltà ad identificare l’ebbro che, alla richiesta
dei documenti, non ha esitato ad aggredire a calci e
pugni i militari. I carabinieri, dopo una violenta
colluttazione, sono riusciti a bloccare ed ammanettare
il soggetto. L’arrestato, in attesa del giudizio per
direttissima, è stato posto ai domiciliari.
Catania – 2 studenti tentano saccheggio scuola infanzia a
Pigno, presi. L’allarme telefonico era giunto in
Sala operativa intorno alle 16.00 di ieri, ed è stato
sufficiente a far sorprendere con le mani nel sacco i
due giovani malfattori che hanno saccheggiato la scuola
dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo Cardinale Dusmet
del quartiere “Pigno”.
La Volante di zona ha fatto in tempo a cogliere i
maldestri nell’atto di scavalcare la cinta muraria della
scuola. I 2 soggetti appena hanno visto i poliziotti,
sono scappati in direzioni opposte, cercando di
sorprendere gli uomini in divisa. L’equipaggio si è
messo alle calcagna di T.G., un minorenne,
studente (che a scuola entra per rubare!) il quale, pur
correndo a più non posso, non è riuscito a scrollarsi
dei due poliziotti che, alla fine l’hanno costretto a
rifugiarsi in un cortile. Il giovane ha capito che non
c’era scampo e si è consegnato alla Polizia, indicando
il luogo dove aveva riposto il computer, completo di
monitor, tastiera e mouse, che poco prima aveva
asportato dall’Istituto scolastico.
I poliziotti insieme al Dirigente scolastico, hanno
proceduto all’ispezione della scuola, dove hanno
verificato che i due avevano scardinato 1 finestra,
senza riuscire a rubare altro che il P.C. che è stato
immediatamente restituito.
Il giovane arrestato è stato condotto presso il Centro
di Prima Accoglienza di via R. Franchetti di Catania.
Catania – Violazioni,
sorvegliato speciale fermato in moto.
I Carabinieri della Compagnia di Piazza Dante hanno
arrestato ai domiciliari nella flagranza, Maurizio
VIRRUSO
41enne di Catania, per inosservanza degli obblighi
imposti dalla sorveglianza speciale di pubblica
sicurezza con obbligo di soggiorno. I militari del
Nucleo Operativo, stanotte, in Via PLAJA a San
Cristoforo, impegnati in un servizio anticrimine,
hanno bloccato il personaggio alla guida di una moto
senza la patente di guida ritiratagli al momento
dell’irrogazione della misura preventiva.
L’arrestato, in attesa del giudizio per direttissima, è
stato relegato ai domiciliari.
Catania -
Evasione dai domiciliari, 1 in carcere.
I Carabinieri della Stazione di PLAJA hanno arrestato
Pasqualino NAPOLI
23enne, di Catania, in esecuzione di un provvedimento di
aggravamento della misura cautelare emesso dal Tribunale
di Catania. I giudici, recependo in toto le informative
dei CC, che puntualmente hanno sanzionato le violazioni
della misura restrittiva cui era sottoposto il giovane
catanese ed hanno deciso di aggravarne la misura
cautelare ordinandone l’arresto e la reclusione nel
carcere di Piazza Lanza.
Randazzo CT
- 49enne denunciato per detenzione e porto illegale
di coltello a serramanico. I Carabinieri
dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Randazzo
hanno denunciato alla Procura della Repubblica di
Catania un 49enne, di Giarre, gravato da pregiudizi
penali, per detenzione e porto ingiustificato di
strumenti atti ad offendere. Una gazzella dell’Arma, di
sera durante un servizio di controllo della
circolazione stradale, in una via del centro di Randazzo
ha imposto l‘Alt ad una Ford Mondeo con 2 individui a
bordo. il 49enne, che era passeggero, è stato trovato in
possesso di 1 coltello a serramanico, della lunghezza di
17 cm., che è stato sequestrato.
Gravina di Catania- Aggredisce e minaccia di morte i genitori, bloccato
dai CC. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Gravina di Catania
hanno arrestato un 24enne, di Tremestieri Etneo, per maltrattamenti in
famiglia. Il giovane di sera, mentre si trovava a casa, per futili motivi,
ha iniziato a litigare col padre e la madre, ed in preda all’ira ha prima
inveito e poi aggredito e minacciato, i congiunti costringendoli a
barricarsi dentro una stanza. I vicini udite le urla e le richieste di aiuto
dei genitori hanno chiamato il 112. Una gazzella è immediatamente
intervenuta ed ha bloccato il 24enne in un evidente stato di agitazione
mentre era intento a sfondare la porta dove vi erano i famigliari.
L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza Lanza, come disposto
dall’Autorità Giudiziaria.
Santa Maria di Licodia CT –
2 col metal detector arraffano monete antiche in sito
archeologico. I Carabinieri hanno beccato i 2 in
Contrada Civita di Santa Maria di Licodia (CT) mentre,
con tanto di “metal detector” e “badili” cercavano
reperti antichi all’interno di un sito archeologico
riconosciuto dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e
Ambientali di Catania. I due pensionati, 68enne e
65enne, previa perquisizione domiciliare, sono stati
trovati in possesso di ben 122 monete antiche
(di cui esiste un florido commercio illegale) di
presumibile valore storico-culturale. L’attrezzatura e
le monete sono state sequestrate e debitamente
repertate, saranno sottoposte alla perizia della
soprintendenza per stabilirne il conio. Ricettazione e
Violazione in materia di ricerche archeologiche i reati
contestati ai provetti “Indiana Jones”.
Catania
– Sparatoria in centro : 1 manette. Agenti della Squadra
Mobile, ieri su delega della Procura della Repubblica di
Catania, hanno dato esecuzione ad Ordinanza Custodia
Cautelare in Carcere, emessa il 1 agosto 2015 dal
G.I.P. del Tribunale di Catania, traendo in arresto il
catanese Rosario PRIVITERA 24enne già noto. Il
personaggio è ritenuto responsabile dei reati di lesioni
aggravate, porto illegale di arma comune da sparo e
minacce aggravate. La misura cautelare compendia gli
esiti di attività investigativa, anche di tipo tecnico,
coordinata dalla Procura della Repubblica ed eseguita
dagli uomini della Sezione “Reati contro la Persona” a
seguito del ferimento di P.A.D. avvenuto la notte
del 7 giugno scorso in via Santa Maria del Rosario. Il
personaggio era stato attinto da 1 colpo d’arma da fuoco
che provocò una ferita alla caviglia destra, giudicata
guaribile in giorni 15. Gli investigatori della Mobile,
la notte del 7 giugno scorso, tra sabato e domenica,
avvertiti dalla Sala Operativa che vi era stata una
sparatoria in via Santa Maria del Rosario, stradina del
centro storico cittadino. Le acquisizioni testimoniali
hanno permesso ai poliziotti di chiarire che tra le 1.30
e le 2.00 di notte un individuo, dopo aver aggredito
senza un motivo apparente una ragazza in via Santa Maria
del Rosario, colpendola con un pugno alla testa che le
cagionava lesioni giudicate guaribili in gg.4, a seguito
della reazione delle stessa e di altra giovane donna ivi
presente, si allontanava facendo ritorno sul posto,
qualche minuto più tardi, armato di pistola. Il
soggetto, dopo aver minacciato le due donne puntando
loro in viso una pistola semiautomatica, a seguito
dell’intervento in loro difesa di P.A.D., che si
era frapposto, aveva esploso 1 colpo che attingeva la
vittima alla caviglia. Gli investigatori procedendo a
setacciare in maniera certosina le telecamere di
video-sorveglianza di alcune attività commerciali e
dalla visione dei filmati emergeva che in orario
coincidente con quello indicato dai testimoni un’auto
BMW si era allontanata dalla zona per poi farvi rientro
alcuni minuti più tardi. L’auto in questione risultava
intestata a PRIVITERA, soggetto che già noto per reati
contro il patrimonio e che in diverse circostanze era
stato fermato proprio alla guida del mezzo. Le attività
tecniche, non disgiunte dal certo riconoscimento fatto
da alcuni astanti e dalle vittime, hanno consentito di
acquisire univoci e concordanti elementi di
responsabilità a carico di PRIVITERA in ordine al fatto
delittuoso. Espletate le formalità di rito, PRIVITERA è
stato associato presso il Carcere di Catania “Piazza
Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania-
DIA sequestra beni Morabito 500 mila €.
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha
eseguito nella mattinata un decreto di sequestro beni,
emesso ai sensi delle vigenti disposizioni antimafia dal
locale Tribunale – Sez. Penale M.P. –, nei confronti di
Roberto MORABITO
ritenuto contiguo al clan Santapaola del gruppo di
Picanello. Il personaggio, già condannato in via
definitiva per tentato omicidio e per una serie di
rapine commesse tra Catania ed alcune città della
Toscana, con sentenza del 10 giugno 2013 dalla 2^
Sezione del Tribunale di Catania – , è stato condannato
alla pena complessiva di 9 anni e 8 mesi di reclusione
per estorsione, usura e installazione di apparecchiature
atte ad intercettare ed impedire conversazioni
telegrafiche e telefoniche. Con il decreto è stato
disposto il sequestro di 1 elegante villa nel centro
cittadino, di 2 autovetture di grossa cilindrata, nonché
rapporti bancari, per un valore stimato in oltre
500.000,00 euro. Le indagini di natura
economico-finanziaria e patrimoniale, delegate dalla
locale D.D.A. - espletate dal C.O. D.I.A. di Catania
diretto dal Primo Dirigente della P. di S. dott. Renato
PANVINO -, hanno evidenziato profili sperequativi tra i
redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dal
MORABITO e dai suoi familiari, tali da fondare la
presunzione, accolta dal Tribunale, di una illecita
acquisizione patrimoniale. Il sequestro del patrimonio
di Roberto MORABITO, trae la sua genesi
dall’applicazione delle norme giuridiche vigenti di
contrasto alla criminalità organizzata, testimonia
certamente una costante attenzione all’evoluzione del
fenomeno mafioso da parte della Magistratura in stretta
collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia.
L’attività del Centro Operativo di Catania, incentrata
sul c.d. principio di “doppia azione”, mira non soltanto
a contrastare il fenomeno mafioso assicurando alla
giustizia i partecipanti ai sodalizi criminali, ma anche
a livello patrimoniale, al fine di spogliare di
qualunque risorsa i sodalizi criminali depotenziando
l’intera organizzazione.
Catania
– Carabinieri arrestano alla Playa donna ricercata per
estorsione e favoreggiamento prostituzione, ricattarono
politico.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale di Ragusa e quelli della Compagnia
Carabinieri di Catania – Fontanarossa nella mattinata
hanno rintracciato ed arrestato la latitante cittadina
rumena Janina MARIN 30enne, colpita da un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del
Tribunale di Ragusa (dr. Giampiccolo) su richiesta
dell’allora P.M. dott.ssa Serena Menicucci della locale
Procura della Repubblica, per i reati di tentata
estorsione in concorso e favoreggiamento della
prostituzione. Per tale vicenda, già nel mese di
febbraio 2015, gli stessi Carabinieri di Ragusa, avevano
eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti
domiciliari nei confronti di Salvatore IACONO 64enne di
Vittoria, imprenditore agricolo incensurato, accusato
degli stessi reati. Janina MARIN, che con lo stesso
provvedimento risultava destinataria della misura della
custodia cautelare in carcere, nella circostanza era
riuscita a rendersi irreperibile, poiché aveva fatto
ritorno nel suo paese d’origine ossia in Romania. Le
ricerche da parte dei militari di Ragusa da allora, però
non si sono mai interrotte e la stessa risultava
latitante internazionale poiché colpita anche da Mandato
d’Arresto Europeo che, in caso di rintraccio, avrebbe
consentito il suo arresto in Romania. I militari,
comunque, non hanno dovuto recarsi fino a tale paese
poiché, monitorando gli spostamenti di Janina MARIN,
sono riusciti a capire che la stessa si sarebbe recata a
far visita a suo fratello George, che si trova ristretto
agli arresti domiciliari a Catania, in un’abitazione in
località Playa, per gli stessi fatti per i quali anche
lei è stata arrestata. I Carabinieri della Compagnia di
Catania – Fontanarossa, per tale motivo, su indicazione
dei militari di Ragusa, durante un normale controllo di
George MARIN per verificare il rispetto da parte dello
stesso della misura degli arresti domiciliari cui si
trova sottoposto, hanno fatto accesso all’abitazione
trovando in casa anche la sorella Janina, che veniva
quindi arrestata. Le indagini che hanno condotto
all’arresto dei due componenti della famiglia MARIN,
venivano avviate negli ultimi mesi dell’anno 2013,
quando un imprenditore di Vittoria ed allora esponente
di un partito politico, dopo aver avuto un rapporto
sessuale con giovani donne dell’est europeo, contattate
tramite una bacheca di annunci on-line, rimaneva vittima
di un’estorsione poiché, durante il rapporto, gli
venivano scattate delle fotografie compromettenti e, per
impedirne la divulgazione delle stesse, in più tranche,
gli veniva richiesta la somma complessiva di 100.000€,
da consegnare nell’arco di un mese. Il politico, capendo
di essere rimasto intrappolato in un ricatto da cui non
sarebbe più riuscito a venire fuori, aveva deciso di
sporgere denuncia presso i Carabinieri che,
immediatamente, avevano avviato le indagini per
individuare gli autori del fatto. Gli investigatori, a
seguito dell’ennesima richiesta di pagamento di una
somma di denaro per impedire la divulgazione delle foto,
con l’accordo della vittima, il 19 dicembre 2013,
avevano organizzato un servizio di osservazione
finalizzato a fermare gli estortori proprio nel momento
in cui ritiravano una busta con il denaro richiesto. Il
servizio sortì gli effetti sperati, poiché furono
arrestati in flagranza del reato di estorsione in
concorso i cittadini rumeni George MARIN e Veronica
HODOROG, sorpresi mentre stavano ritirando dal posto
convenuto la busta depositata dalla vittima e in cui
avrebbe dovuto trovarsi la somma di denaro richiesta
che, solo come 1^ tranche del totale, doveva essere di
2.000/3.000 €. Le indagini proseguirono, al fine di
accertare se altri erano rimasti vittime dello stesso
tipo ricatto e se vi erano altri soggetti coinvolti
nella vicenda. Gli investigatori dai successivi
accertamenti, svolti anche monitorando le bacheche di
annunci on-line esistenti sul web e relativi alla
provincia di Ragusa, hanno evidenziato che vi erano una
serie di giovani donne, tutte di nazionalità rumena,
dedite alla prostituzione, che adescavano i loro clienti
tramite tali annunci e dalle indagini emerse pure che
l’attività di meretricio veniva esercitata all’interno
di alcune abitazioni nel comune di Comiso.
Catania
– Collaboratori, luce su omicidio Rosario Sciuto: CC
eseguono ordinanza per 3 Marino.
Il delitto fu compiuto il 21 novembre 2011. Carabinieri
del Comando Provinciale di Catania il 23 luglio 2015,
hanno eseguito 3 provvedimenti restrittivi nei confronti
di Raffaele MARINO, 48enne, e dei suoi figli
Gaetano 24enne, ed Alessio 19enne, ritenuti
responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione
per delinquere di tipo mafioso, omicidio, detenzione e
porto abusivo di armi. L’operazione è nata dalle
indagini sviluppate dai Carabinieri di Catania, sotto la
direzione della locale Direzione Distrettuale Antimafia,
supportate da attività tecniche e dichiarazioni dei
collaboratori di giustizia, fra i quali Fabrizio
Nizza, ritenuto “responsabile” del gruppo di “Cosa
Nostra” catanese operante nel quartiere di Librino fino
alla data del suo arresto, avvenuto l’8 febbraio 2012,
Davide Seminara, “luogotenente” del Nizza,
Salvatore,Cristaudo organico al summenzionato sodalizio
criminale, e Giuseppe Scollo, capo della compagine
santapaoliana operante a Lineri. Le indagini hanno
permesso ai militari dell’Arma di ricostruire la
dinamica dell’omicidio di Rosario Sciuto, inteso U
sucaro, organico al clan Mazzei, e di individuarne il
presunto l’autore in Gaetano MARINO, il quale la sera
del 21 novembre 2011 avrebbe atteso Sciuto nell’androne
dello stabile di Viale Moncada 13 dove viveva ed avrebbe
esploso al suo indirizzo 10 colpi di cal.38 di cui 1
alla testa come “colpo di grazia”. Il Marino si sarebbe
determinato all’azione in quanto lo Sciuto non solo
sarebbe stato un concorrente nella gestione di una
lucrosa piazza di spaccio di Librino ma anche perché si
sarebbe opposto alla relazione sentimentale che questi
aveva con la figlia. I carabinieri, nel corso
dell’attività hanno raccolto elementi che hanno
consentito di contestare ai
tre anche il reato di associazione a delinquere di tipo
mafioso in quanto ritenuti organici alla famiglia “Santapaola-Ercolano”.
Catania - DIA confisca beni 2 mln €, famiglia VACANTE,
suocero Santapaola. La Direzione Investigativa
Antimafia di Catania ha eseguito un Decreto di confisca
di beni, a Catania e provincia, nei confronti di
Roberto VACANTE video sequestro52enne più volte condannato in via definitiva per il
reato di associazione mafiosa, poiché ritenuto elemento
di spicco del clan “SANTAPAOLA”, ad esso legato da
vincoli di parentela. Roberto VACANTE è coniugato con
Irene Grazia SANTAPAOLA, figlia di Salvatore SANTAPAOLA
(deceduto il 3 gennaio 2003), fratello di Benedetto
SANTAPAOLA, ritenuto rappresentante provinciale
dell’organizzazione Cosa Nostra. Il provvedimento ha
disposto la confisca di 2 ville, 1 impresa di gestione
di impianti sportivi e disponibilità bancarie per un
valore complessivo di circa 2 milioni €, e la
sottoposizione del VACANTE alla misura di prevenzione
della Sorveglianza Speciale di P.S. per la durata di 2
anni e 6 mesi, con l’obbligo di soggiorno nel Comune di
residenza. Le indagini di natura economico-finanziaria e
patrimoniale, delegate dalla locale D.D.A. - espletate
dal Centro Operativo D.I.A. di Catania, diretto dal
Primo Dirigente della Polizia di Stato dott. Renato
PANVINO, hanno permesso di individuare una serie di beni
che, benché formalmente intestati ai suoi congiunti
prossimi, sono stati ritenuti effettivamente
riconducibili alla titolarità del personaggio
attraverso l’intestazione degli stessi alla propria
moglie Irene Grazia SANTAPAOLA ed al fratello Giancarlo
VACANTE. Il Centro Operativo D.I.A. di Catania, diretto
dal Primo Dirigente della Polizia di Stato dott. Renato
PANVINO ha accertato la capacità reddituale del VACANTE
e del suo nucleo familiare nell’arco temporale compreso
tra il 1988 e il 2013, il cui esito ha evidenziato forti
profili sperequativi tra i proventi dichiarati e il
patrimonio posseduto. Da qui la presunzione, accolta dal
Tribunale, di un’illecita acquisizione patrimoniale
derivante dalle attività delittuose connesse
all’inserimento del VACANTE nell’ambito del clan “SANTAPAOLA”.
Il Centro Operativo D.I.A. di Catania, diretto dal Primo
Dirigente della Polizia di Stato dott. Renato PANVINO
altresì rammenta che l’adesione di Roberto VACANTE al
consesso mafioso SANTAPAOLA, deve farsi risalire sin
dagli inizi degli anni ‘90, allorquando nell’ambito
dell’operazione di polizia denominata “VEGA”, venne
tratto in arresto con altri 33 coindagati tutti
appartenenti al clan “SANTAPAOLA”, in esecuzione di
Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del
Tribunale di Catania, poiché ritenuto responsabile di
associazione per delinquere di stampo mafioso
finalizzata alla commissione di estorsioni, rapine usura
ed omicidi.
Il personaggio veniva nuovamente tratto in arresto il 7
dicembre 2000, nell’ambito dell’operazione di polizia
denominata “ZEFIRO”, con altri 8 soggetti tutti ritenuti
responsabili di associazione per delinquere di stampo
mafioso finalizzata alla commissione di estorsioni ed al
gioco d’azzardo. Roberto VACANTE è stato, altresì,
tratto in arresto il 9 ottobre 2007, nell’ambito
dell’operazione di P.G. convenzionalmente denominata
“ARCANGELO”,
condotta dal Centro Operativo di Catania, in esecuzione
di Ordinanza di Custodia Cautelare
emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania,
in quanto responsabile di associazione per delinquere di
stampo mafioso finalizzata alla commissione di traffico
di stupefacenti ed estorsioni. La sua intraneità
all’organizzazione mafiosa “SANTAPAOLA-ERCOLANO” è stata
inoltre confermata dalle dichiarazioni di diversi
collaboratori di giustizia. Roberto VACANTE annovera 2
condanne, con sentenze passate in giudicato, per il
reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. La
prima sentenza di condanna a 2 anni e 10 mesi di
reclusione, emessa dalla Corte d’Appello di Catania il
22 gennaio 2003, definitiva il 7 febbraio 2003, ha
affermato la responsabilità in ordine all’appartenenza
all’associazione a delinquere di stampo mafioso
denominata “ERCOLANO-SANTAPAOLA” a far data dal 1996.
Una successiva pronuncia di condanna alla pena di 6 anni
di reclusione, all’esito del procedimento “ARCANGELO”,
giusta sentenza del G.U.P. di Catania del 9 febbraio
2009, per fatti accertati fino al novembre 2005,
parzialmente riformata dalla Corte di Appello di Catania
con sentenza del 14 luglio 2010, definitiva il 27
gennaio 2012, con la quale la pena è stata ridotta ad 1
anno di reclusione.
Catania – Librino: CC scoprono arsenale e bloccano 1 per droga.
I carabinieri stavano svolgendo un servizio
straordinario di controllo del territorio. I militari
hanno scoperto l’arsenale tra la vegetazione in un
terreno abbandonato. I
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Catania Fontanarossa di sera, hanno effettuato un
servizio straordinario di controllo del territorio nel
popolare quartiere Librino, scandagliando e controllando
in particolare diversi spazi condominiali, aree e
terreni adiacenti ai palazzoni in Viale Grimaldi. I
militari,
durante il servizio, hanno rinvenuto, abilmente
occultate tra la vegetazione in un’area abbandonata ed
incolta adiacente al civico 7, un vero e proprio
arsenale:
1 fucile mitragliatore Thompson Submachine Gun cal. 45, con relativo caricatore e
munizioni e senza, (mitra statunitense impiegato dalle
forze armate durante la seconda Guerra Mondiale ed altri
conflitti, particolarmente apprezzato per l’elevata
potenza di fuoco ed il potente calibro del proiettile),
all’arma è stato eliminato il calciolo per renderla più
maneggevole, 1 pistola Beretta cal. 7,65, con
caricatore, 1 pistola Revolver F. Tettoni
Brescia mod. 1916 cal. 10,35 e 270 cartucce di
vario calibro, che sono stati sequestrati. Le armi,
in
buono stato d’uso e conservazione, sono inviate al Reparto
Investigazioni Scientifiche di Messina
per le gli accertamenti tecnico balistici del caso e
per stabilire se le stesse siano state utilizzate in
eventuali eventi criminosi. I militari nel contesto
dello stesso servizio hanno arrestato ai domiciliari
Daniele ROSSELLO, 21enne, già sottoposto ai
domiciliari, per evasione e detenzione e spaccio di
sostanze stupefacenti. Il giovane è stato notato, sulla
pubblica via, al civico 10 di Viale Grimaldi mentre
stava cedendo delle bustine ad un occasionale
avventore. Il fermato è stato bloccato è perquisito e
trovato in possesso di 34 dosi di marijuana, per un peso
complessivo di 34 grammi, 4 dosi di cocaina, per un peso
complessivo di 1,6 grammi, e la somma contante di 10
euro, ritenuta parziale provento dell’attività di
spaccio, che sono state sequestrate.
L’arrestato
è stato posto nuovamente ai domiciliari in attesa di
essere giudicato con rito direttissimo, come disposto
dall’Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Fontanarossa hanno arrestato Daniele ROSSELLO
22enne di Catania, in esecuzione di un provvedimento di
aggravamento della misura cautelare emesso dal Tribunale
di Catania. I giudici, recependo le informative dei CC,
che puntualmente hanno sanzionato le violazioni della
misura restrittiva cui era sottoposto il giovane
catanese, hanno deciso di aggravarne la misura
cautelare ordinandone l’arresto e la reclusione nel
carcere di Piazza Lanza.
Catania – 18enne
teneva pistola e mitraglietta, munizioni e droga. I
Carabinieri della squadra “Lupi” del Nucleo
Investigativo hanno arrestato Giuseppe LA ROCCA,
18enne, catanese, per detenzione illegale di armi
clandestine e munizioni e detenzione ai fini dello
spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, ieri
mattina, durante un servizio di controllo del territorio
atto a prevenire e reprimere reati in genere,
transitando per via Capo Passero 8 hanno notato il
giovane in prossimità dell’ingresso della palazzina al
civico 8 con un atteggiamento sospetto, che stava
muovendosi con agitazione tra l’ingresso ed un piccolo
terreno con un canneto adiacente al palazzo. I
Carabinieri a questo punto sono intervenuti bloccando il
giovane e procedendo ad una perquisizione nel canneto
rinvenendo 1 busta contenente avvolte in uno
strofinaccio 1 mitragliatrice Sturm Ruger & Co.Inc.,
cal. 223, con matricola abrasa, 1 pistola Browning, cal.
6,35, con matricola abrasa, completa di caricatore ed 1
confezione contente 6 cartucce, marca Fiocchi, calibro
12 caricate a pallettoni. La perquisizione successiva,
in quella palazzina, nell’abitazione del giovane ha
permesso ai militari di rinvenire, abilmente occultati
in un’anta dell’armadio della sua stanzetta, 96 dosi di
marijuana, per un peso complessivo di 67 grammi, 26 dosi
di cocaina, per un peso complessivo di 10 grammi e 4
cartucce, marca Fiocchi, calibro 12 caricate a
pallettoni uguali a quelle rinvenute nel canneto. Le
armi, che erano tenute in buono stato d’uso ed
efficienti, sono state sequestrate con la munizioni e
droga ed inviate al Reparto Investigazioni
Scientifiche di Messina per gli accertamenti
tecnico balistici del caso atti a stabilire anche se
siano state utilizzate in eventuali eventi criminosi.
L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza
Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Udine
-
Violazione obblighi assistenza familiare:
carcere per pena definitiva.
I Carabinieri della Stazione di Bronte hanno arrestato
Giuseppe LONGHITANO 51enne, del luogo, in esecuzione di
ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Udine.
Il personaggio, condannato a 7 mesi di
reclusione, poiché ritenuto responsabile della violazione
degli obblighi di assistenza familiare, reato commesso ad
Udine nel 2007, dovrà scontare la pena nel carcere di
Catania Piazza Lanza dov’è stato rinchiuso.
Catania – DIA Catania confisca beni a Navanteri per 500.000€.
La Direzione Investigativa Antimafia
di Catania ha eseguito, in territorio di Vizzini CT,
Francofonte SR e Teglio SO, su decreto emesso dal
Tribunale di Siracusa, Sezione Penale, la confisca di
beni immobili riconducibili aSalvatore NAVANTERI video, ritenuto elemento di spicco del
clan mafioso “Nardo”. Si tratta di beni immobili del
valore complessivo di circa 500.000€. La proposta di
sequestro era stata inoltrata dal Direttore della
D.I.A., su indagini ed accertamenti patrimoniali svolti
dal Centro Operativo di Catania, che ha accertato
l’assenza in capo al NAVANTERI di risorse lecite idonee
a giustificare gli investimenti effettuati nel corso
degli anni.
Catania – Cursoti, DIA cattura ricercato Paolo Balsamo. A
conclusione di una articolata attività di indagine
dipanatasi mediante l’utilizzo delle attività tecniche e
pedinamenti, uomini della D.I.A. di Catania, e di Torino
e supportati dalla Sezione Operativa di Catanzaro, hanno
tratto in arresto a Rossano (CS) il ricercato Paolo
BALSAMO
video 49enne, ritenuto pericoloso elemento di spicco
del clan dei Cursoti. Il personaggio era stato
condannato alla pena di anni 30 per associazione mafiosa
ed omicidio. I dettagli illustrati nel corso della
conferenza stampa presso il Centro Operativo D.I.A.Peraltro,
sullo stesso gravava un provvedimento di cumulo pene
emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello
di Catania. BALSAMO è stato rintracciato a Rossano (CS),
in viale Santangelo, in prossimità della Stazione
Ferroviaria, a bordo di un’autovettura Fiat Punto, di
proprietà di una delle due donne in compagnia delle
quali è stato fermato. La cattura del ricercato è
avvenuta a seguito di numerosi e prolungati servizi di
osservazione protrattisi a Rossano sin dalle prime ore
del mattino del 14 luglio, effettuati contestualmente ad
attività tecniche. Il ricercato all’atto della cattura
si stava facendo accompagnare presso la vicina stazione
per allontanarsi dalla città di Rossano, ma vistasi
preclusa ogni possibilità di fuga dagli uomini della
DIA, non ha opposto resistenza facendosi trarre in
arresto. Paolo BALSAMO, alias Sucasangu-Buttafuoco,
è ritenuto appartenente al clan catanese dei “Cursoti”,
si era reso irreperibile il 16 giugno 02015, non
facendo rientro presso la struttura carceraria di
Bologna, al termine del turno di lavoro che avrebbe
dovuto espletare quale operatore volontario presso la
cooperativa sociale “Sammartini” nella città emiliana,
in conseguenza del regime della semi-libertà cui era
stato ammesso. Gravato da numerosi precedenti per
associazione a delinquere di stampo mafioso, reati
concernenti le armi e le sostanze stupefacenti, subiva
diversi attentati alla sua vita ad opera delle avverse
organizzazioni criminali etnee e veniva, di contro,
condannato dalla Corte d’Assise di Appello di Catania,
nel 2002, alla pena di 30 anni di reclusione per
l’omicidio di Carmelo MURABITO, strangolato il 21
gennaio 1991 con un filo del telefono e poi bruciato.
L’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di una guerra di
mafia che vide contrapposti i clan “Laudani” e
“Cappello”. Il soggetto era ritenuto dagli investigatori
organico negli anni 80, fino al 1991, al clan “Pillera-Cappello”,
e poi sarebbe transitato nel clan dei “Cursoti”, in
particolare in una frangia capeggiata da Rosario PITTARÀ,
Antonio GIUSTOLISI e Salvatore PRIVITERA, alleati con i
“Cursoti” Milanesi del noto Jimmy MIANO. Più volte, nel
corso del 1991, Paolo BALSAMO avrebbe manifestato
l’intenzione di collaborare con l’Autorità Giudiziaria
di Catania, mostrandosi tuttavia inaffidabile e
sottraendosi in più occasioni al programma di cui
fruiva. BALSAMO al termine delle formalità di rito è
stato condotto presso la casa circondariale di Cosenza a
disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.
CATANIA
- Cosca Scalisi: estorsione, polizia esegue 8 misure
cautelari. La Polizia, su delega della Procura
Distrettuale Antimafia di Catania, ha dato
esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure
cautelari nei confronti di 8 persone ritenute
responsabili, dei reati di associazione per delinquere
di stampo mafioso - cosca Scalisi, estorsione, con
l’aggravante di essere l’associazione armata. Le
indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di
Catania e dal Commissariato P.S. di Adrano ed hanno
consentito di decapitare i vertici dell’organizzazione
mafiosa Scalisi, operante nel comprensorio di Adrano,
alleata della famiglia Laudani di Catania. I
particolari dell’operazione illustrati nel corso di una
conferenza stampa presso gli uffici della Procura della
Repubblica di Catania in viale XX Settembre.All’alba di
oggi, su delega della Procura Distrettuale della
Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato
esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in
carcere, emessa in data 9.7.2015 dal G.I.P. del
Tribunale di Catania, nei confronti di: Giuseppe
SCARVAGLIERI, 46enne, inteso “Pippu ‘u zoppu”, già noto,
già detenuto per altra causa;Pietro MACCARRONE, 45enne,
inteso “Fantozzi”, già noto, Sorvegliato Speciale di
P.S.;Francesco COCO, 37enne, inteso “Ciccio mafia ”, già
noto, già detenuto per altra causa;Alfio DI PRIMO,
47enne, inteso “Pisciavino”, già noto, già detenuto per
altra causa;Pietro SEVERINO, 57enne, inteso “ ‘u
Trummutu”, già noto, già detenuto per altra
causa;Gaetano DI MARCO, 52enne, inteso “Caliddu”, già
noto;Massimo DI GUARDIA, 28enne, già noto, già detenuto
per altra causa;Davide DI MARCO, 27enne, già noto, già
detenuto per altra causa. I personaggi sono ritenuti
responsabili del reato di associazione per delinquere di
stampo mafioso, con l’aggravante di essere
l’associazione armata, e Gaetano DI MARCO anche di
tentata estorsione. La misura cautelare accoglie gli
esiti di attività di indagine di tipo tecnico,
coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed
eseguita dalla Squadra Mobile - Sezione Criminalità
Organizzata e dal Commissariato di P.S. di Adrano, nei
confronti dell'organizzazione mafiosa Scalisi, operante
in territorio di Adrano (CT), alleata della famiglia
catanese Laudani. Le indagini, erano state avviate nel
mese di maggio 2011 e si erano concluse nell'aprile
2012, ed hanno permesso ai tutori dell’ordine di
monitorare le dinamiche interne alla cosca, che aveva
subito un duro colpo a seguito dell'operazione di
Polizia "Terra Bruciata", condotta il 29 aprile 2009
dagli uffici di Polizia, in esecuzione a due distinti
provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi
dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, nei
confronti rispettivamente di 12 affiliati del clan
Santangelo e di 15 affiliati del clan Scalisi. Le
investigazioni hanno attestato come il presunto boss
Giuseppe SCARVAGLIERI, sebbene detenuto, continuasse a
mantenerne la leadership dettando le disposizioni per
mantenere il controllo delle attività illecite nel
comprensorio adranita. Proprio il detenuto, visto che
le indagini avevano coinvolto direttamente anche la
madre Carmela SCALISI, il fratello Antonio SCARVAGLIERI
ed altri congiunti, nonché i soggetti più
rappresentativi della consorteria criminale, aveva
maturato un cambio di strategia, preferendo mantenere
defilati dalla gestione del sodalizio i propri
familiari. Il soggetto avrebbe per tale motivo
designato, quale responsabile operativo, Giuseppe
SANTANGELO - deceduto per cause naturali il 20 agosto
2014 - il quale, in attesa della scarcerazione, avrebbe
goduto dell’appoggio di altri soggetti tra cui Gaetano
DI MARCO il quale, in attesa della scarcerazione del
Santangelo, ‘figlioccio’ di Scarvaglieri, era diventato
il referente del gruppo. Le indagini hanno evidenziato
lo stato di fibrillazione presente in seno al gruppo,
dovuto proprio all’assenza momentanea di un leader
all’altezza di reggerne le fila, motivo per il quale la
stessa famiglia Laudani di Catania era direttamente
intervenuta affiancando al Di Marco un proprio
referente. Tra i destinatari della misura figurano
Pietro MACCARRONE, ritenuto dagli inquirenti attuale
reggente della cosca, ed altri elementi di rango apicale
quali Pietro SEVERINO e Francesco COCO, nonché Gaetano
DI MARCO e Alfio DI PRIMO. I poliziotti, nel corso delle
indagini hanno individuato un tentativo di estorsione in
danno di un imprenditore impegnato nei lavori di
risistemazione della S.P. 231, il quale aveva subito il
danneggiamento di un mezzo meccanico di proprietà
dell’azienda, in relazione al quale il 28 dicembre
2011 erano stati tratti in arresto, in flagranza di
reato, Davide DI MARCO e Massimo DI GUARDIA.
L’operazione è stata denominata “Time-Out”.
Catania - Marinaio picchiato e rapinato appena uscito da
discoteca, CC 4 arresti. Il giovane aveva trascorso
una serata al BANACHER. I Carabinieri della Stazione
di Aci Castello (CT) hanno arrestato, in flagranza,
Cristian
Danilo RIELA 22enne, G.G., 21anni, T.G.,
24anni e B.C., 34anni, tutti abitanti nel
quartiere di Librino a Catania, ritenuti responsabili di
rapina aggravata in concorso. Le disavventure per il
giovane marinaio 22enne, sono iniziate intorno alle
04:30 di stanotte quando, dopo una serata trascorsa a
ballare al “BANACHER” ad Aci Castello, è uscito nel
parcheggio del locale ed ha trovato la sua auto
danneggiata. Il giovane marinaio rivolgendosi al
posteggiatore ha chiesto delle spiegazioni. Alcuni
giovani, posti a pochi metri, si sono intromessi nella
discussione e minacciando il marinaio gli dicono di
non fare storie e di andarsene. Il militare, impaurito,
è salito sulla sua auto ed allontanandosi ha chiamato
il 112 raccontando l’accaduto. Il giovane, mentre stava
percorrendo la SS 114 in direzione di Acireale,
all’altezza del ristorante “Manteca”, è stato raggiunto
da una Lancia Y con a bordo 4 individui, gli stessi che
poco prima lo avevano intimidito, che, scesi dalla loro
macchina, l’hanno “pestato” letteralmente sottraendogli
una banconota da 50 euro e lo Smartphone. I maldestri,
risaliti in auto sono fuggiti in direzione di Catania.
La pattuglia dell’Arma pochi secondi è sopraggiunta e,
sentita la vittima, a sirene spiegate si è posta
all’inseguimento dell’auto dei rapinatori, intercettata
e bloccata nei pressi del Motel Agip di OGNINA. Uno
degli occupanti ha cercato di disfarsi dello Smartphone
depredato ma i carabinieri si sono accorti della mossa e
l’hanno recuperato sotto un auto lì parcheggiata. I
maldestri sono stati perquisiti e trovati in possesso di
banconote dello stesso taglio di quella rapinata. Il
militare, medicato al pronto soccorso dell’Ospedale
Cannizzaro, è stato giudicato guaribile in 15gg per
“trauma cranio-facciale”. Gli arrestati sono stati
rinchiusi nel carcere di Catania Piazza Lanza, così come
disposto dal magistrato di turno.
Catania
- Procuratore Salvi saluta militari Comando
Provinciale.Il Procuratore della Repubblica di
Catania, Giovanni Salvi, in procinto di assumere il
nuovo incarico a Roma quale Procuratore Generale presso
la Corte di Appello ha salutato i Carabinieri della
Provincia di Catania presso la sede di Piazza Giovanni
Verga. L’alto magistrato nella circostanza ha
sottolineato i traguardi operativi in tema di lotta
alla criminalità organizzata e comune raggiunti nei
quattro anni della sua direzione cosi come l’impegno
costante dimostrato dai presidi dell’Arma soprattutto
nei territori dove questi costituiscono unica presenza
dello Stato. Il Comandante Provinciale Alessandro
Casarsa ha rivolto un sentito grazie al Procuratore per
la costante opera di indirizzo che ha consentito ai
Carabinieri di lavorare con proficuità anche nel settore
relativo alla gestione della documentazione di polizia
giudiziaria fortemente rimodulato e snellito nelle
procedure.
Catania
-
Furto dati ed estorsione via internet: Polizia Postale
scopre attività virus “Cryptolocker”.
Le numerose segnalazioni che giungono dagli internauti
su questo nuovo virus che imperversa ormai da un po’ di
tempo sul web, ha indotto la Polizia di Stato ad
aumentare le misure di prevenzione attraverso ogni
strumento utile a garantire la sicurezza di chi naviga
in Rete. La Polizia Postale e delle Comunicazioni in
tale contesto, ha concluso, proprio in queste ultime
ore, un’operazione che ha permesso di sgominare
un’organizzazione criminale per associazione per
delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico,
estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi
realizzati mediante la diffusione del virus “Cryptolocker”,
di cui sono rimaste vittima privati cittadini ma anche
aziende, private e pubbliche. Le denunce ricevute dal
Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni da
parte di enti pubblici, imprese e liberi professionisti
che sono rimasti vittima del virus in provincia di
Catania, sono diverse : oltre 20 da gennaio ad oggi con
ingenti danni alle attività. Molti e diversi casi
registrati anche nelle province di Messina, Ragusa e
Siracusa. Lo scenario è il seguente: l’ignaro utente
riceve sulla propria casella di posta elettronica un
messaggio che fornisce indicazioni su presunte
spedizioni a suo favore oppure contenente un link
relativo ad un acquisto effettuato on line a anche da
altri servizi. Cliccando sul link oppure aprendo
l’allegato (solitamente un documento pdf), viene
iniettato il virus che immediatamente cripta il
contenuto delle memorie dei computer, anche di quelli
eventualmente collegati in rete. Il ricatto dei
criminali informatici a questo punto si realizza e
richiedono agli utenti, per riaprire i file e rientrare
in possesso dei propri documenti, il pagamento di una
somma di alcune centinaia di euro in Bitcoin a fronte
del quale ricevere via e-mail un programma per la
decriptazione. Il Bitcoin è una moneta virtuale,
esprimibile con un numero a 8 cifre decimali. Non esiste
un'autorità centrale che la distribuisce e che ne
traccia le transazioni in quanto le operazioni sono
gestite collettivamente dal network attraverso dei siti
c.d. exchanger che rilasciano monete virtuali
incamerando moneta proveniente da carte di credito o
altri strumenti elettronici di pagamento, ossia codici
che a loro volta possono essere convertiti in denaro
contante). Il valore di un BTC è stabilito dal mercato,
come per ogni altro bene (attualmente 1 BTC corrisponde
a circa 217 euro, ma tale valore è destinato ad
aumentare, considerando che il numero massimo di BTC
producibili attraverso il cd. processo di “mining” cui
possono partecipare tutti i nodi della rete, è fissato a
21 milioni. La Polizia Postale ricorda che :” E’
importante non cedere al ricatto, anche perché non è
certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file
criptati! Tenere sempre aggiornato il software del
proprio computer, munirsi di un buon antivirus, fare
sempre un backup, ovvero una copia dei propri file, ma
soprattutto fare attenzione alle mail che ci arrivano,
specialmente se non attese, evitando di cliccare sui
link o di aprire gli allegati, sono i consigli più
importanti da seguire per impedire l’infezione del
Cryptolocker. Per maggiori informazioni e assicurare un
contatto diretto e continuativo con il cittadino, si può
fare riferimento anche al Commissariato di P.S. On-line,
per tutti coloro che frequentano la rete, caratterizzato
da innovativi sistemi di interattività con l’utente,
reperibile all’url: www.commissariatodips.it. Il portale
è stato appena integrato con apposita “app” scaricabile
gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per
consentire di venire incontro alle crescenti richieste
di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete, in
tempo reale, e di conoscere sempre di più il mondo del
web, i suoi rischi e le sue opportunità”.
Aci Castello
–Carabinieri bloccano rapinatori in azione, 2 erano ai
domiciliari.
Carabinieri della Compagnia di Acireale (CT) ieri
pomeriggio, ad Aci Castello (CT) a conclusione di
attività info-investigativa, hanno arrestato
nella flagranza di reato Massimiliano BIFFI,
33enne Rosario CAMPOLO 47enne (ritenuto dagli
inquirenti presunto affiliato clan Santapaola)
e Luciano CAVALLARO 47enne (ritenuto dagli
inquirenti presunto affiliato clan Santapaola), i primi
due originari di Catania ed il terzo di Riposto (CT).
I criminali, intorno alle 17:00, in parte travisati da
occhiali e cappellini, armati di pistola (una Beretta
cal. 7,65 con matricola punzonata), si sono introdotti
in una gioielleria della zona con l’intento di mettere a
segno una rapina. L’immediato intervento dei militari
del Nucleo Operativo, appostati sul retro del locale e
nelle immediate vicinanze, ha fatto sì che l’azione
stessa venisse sventata. I Carabinieri, tempestivamente,
hanno affrontato e bloccato i due rapinatori che,
entrati nell’esercizio, avevano minacciato il titolare
per farsi consegnare la refurtiva, mentre il complice,
rimasto all’ingresso con 1 borsa pronta ad accogliere
l’eventuale bottino, è stato immediatamente fermato dai
militari posizionati all’esterno della gioielleria. I
militari, nel corso dell’operazione hanno inoltre
sequestrato un’Alfa 147 utilizzata dai malviventi e
risultata rubata nella mattinata precedente a
Misterbianco (CT). I carabinieri dai successivi
accertamenti hanno anche denunciato per il reato di
evasione avendo rilevato che BIFFI e CAMPOLO
che erano entrambi agli arresti domiciliari per altri
reati. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere
di Catania Piazza Lanza a disposizione della competente
Autorità Giudiziaria.
Catania-
Revoca
domiciliari a presidente Pulvirenti e Cosentino.
Il massimo dirigente del
Calcio Catania Nino Pulvirenti e l'amministratore delegato Pablo Cosentino
su decisione del Gip Fabio Di Giacomo che ha ritenuto attenuate le esigenze
cautelari dopo le dimissioni dei due dai loro incarichi ha ottenuto la
revoca dei domiciliari. I due dirigenti hanno l'obbligo di firma 4 giorni a
settimana in un ufficio della polizia di Stato ed il divieto di espatrio, e
per questo gli sono stati ritirati i passaporti. Pulvirenti e Cosentino,
erano ai domiciliari dal 23 giugno scorso per truffa e frode sportiva.
Messina
– DIA sequestra beni 4 mln€ : 2 imprenditori vicini a
clan “Santapaola” e “Barcellonesi”. Si tratta di 2
personaggi Concetto BUCCERI Salvatore DI SALVO,
detto “Sam l’Americano” condannati per mafia ai
quali la D.I.A. di Messina, con il coordinamento del
Centro Operativo di Catania nella mattinata, ha posto i
sigilli su alcune importanti attività imprenditoriali
del comprensorio di Letojanni e Barcellona Pozzo di
Gotto, nella provincia peloritana, riferibili, anche
attraverso interposte persone, ai due noti imprenditori
vicini al “Clan Santapaola” ed al “Clan dei
Barcellonesi”. La Direzione Investigativa Antimafia -
Sezione Operativa di Messina, coordinata dal Centro
Operativo di Catania, nella mattinata odierna, a
conclusione di un’articolata e complessa indagine, nel
quadro di una più ampia attività istituzionale
finalizzata all’aggressione dei patrimoni illecitamente
acquisiti dalle cosche mafiose, avvalendosi nella fase
esecutiva del Commissariato della Polizia di Stato di
Taormina, ha dato esecuzione a provvedimenti ablativi di
beni, per un valore complessivo di circa 4.000.000,00
di euro,nella disponibilità di Concetto
BUCCERI, personaggio già noto alle forze
dell’ordine, attualmente detenuto ed organicamente
ritenuto inserito, secondo copiose risultanze
processuali, nella consorteria criminale dei “PICANELLO”,
collegata al clan mafioso etneo dei “SANTAPAOLA”
ediSalvatore DI SALVO, detto
“Sam l’Americano”, anch’egli detenuto per reati di
mafia, ritenutoesponente di spicco del clan dei
“barcellonesi”, operante nella fascia tirrenica della
provincia di Messina. I provvedimenti sono stati emessi
dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di
Prevenzione, a conclusione di una complessa attività
svolta dagli specialisti della Sezione Operativa di
Messina, su proposta formulata dal Direttore della
D.I.A. Nunzio Antonio FERLA, in ordine al
Concetto BUCCERI e, previo coordinamento del
Procuratore Capo, dr.Guido LO FORTE e dei
Sostituti Procuratori della Repubblica presso la locale
D.D.A. di Messina, dr.Vito di GIORGIO e
dr. Angelo CAVALLO, per Salvatore DI SALVO.
Le attività d’indagine, poste in essere dagli
investigatori della D.I.A., previa ricostruzione di
innumerevoli passaggi finanziari, hanno permesso di
rilevare una considerevole incapienza reddituale dei
soggetti attenzionati che, nel tempo, sono riusciti ad
incrementare il loro lucroso patrimonio curando, nel
contempo, le attività imprenditoriali di loro interesse.
Gli elementi info-investigativi, elaborati in un’ottica
di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati,
hanno consentito di dimostrare come i soggetti proposti
siano riusciti a schermare, attraverso la compiacenza di
fidate “teste di legno”, anche organismi
societari operanti, con fatturato considerevole, nel
settore delle commesse pubbliche. Le motivazioni
formulate, nell’ambito delle proposte trasmesse
all’Autorità Giudiziaria messinese, hanno fotografato
l’illecita accumulazione del patrimonio, risultato
essere, anche sulle base delle indagini finanziarie
eseguite, sproporzionato rispetto ai redditi
ufficialmente dichiarati. Il provvedimento di sequestro
ha interessato i seguenti beni: 1 impresa (società di
capitali esercente attività di costruzione e opere di
ingegneria civile) comprensiva del patrimonio aziendale
e quote sociali; 1 (una) unità immobiliare (fabbricato)
ubicata nel Comune di Gallodoro (ME); rapporti
finanziari. quote sociali della “P.C.T.
Costruzioni S.r.l. unipersonale”, attiva nel settore
dell’edilizia e del commercio di abbigliamento, con sede
in Barcellona P.G., con relativo patrimonio aziendale;
diversi autoveicoli, un trattore ed un rimorchio.
Catania
- Mafia, ROS
sequestro quote azionarie 6% Eurospin eredi imprenditore
Bonanno. I Carabinieri del ROS hanno dato esecuzione
ad un provvedimento di sequestro dei beni emesso dal
Tribunale di Catania - Sezione misure di prevenzione su
richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica,
nei confronti di Ferdinando BONANNO, imprenditore emerso
nell’ambito dell’indagine IBLIS poiché legato ad
esponenti apicali della famiglia di cosa nostra catanese
SANTAPAOLA - ERCOLANO. Il provvedimento, che ha per
oggetto il 6% delle quote azionarie della EUROSPIN
SICILIA S.p.A. già intestate a Ferdinando BONANNO fino
alla data del suo decesso 27 marzo 2014 ed attualmente
riconducibili ai suoi eredi, scaturisce dalle risultanze
emerse nel corso della indagine IBLIS con la quale,
erano stati tratti in arresto 50 indagati ritenuti a
vario titolo responsabili di partecipazione in
associazione mafiosa (famiglie di cosa nostra di
Catania, Caltagirone e Ramacca), concorso esterno in
associazione mafiosa, omicidio, distruzione di cadavere,
estorsioni, intestazione fittizia di beni ed altri
delitti tutti aggravati dalle finalità mafiose.
I ROS, in questo contesto investigativo avevano
evidenziato la figura di Ferdinando BONANNO il quale
all’epoca, oltre ad essere titolare della quota
azionaria 6% della EUROSPIN SICILIA, ricopriva in essa
la qualifica di responsabile del settore sviluppo e
quindi operava nella individuazione dei luoghi per
l’apertura di nuovi punti vendita della società. BONANNO,
in tale veste al fine di aprire nuovi punti vendita ed
espandere l’azienda nel territorio isolano, sarebbe
entrato in qualificati rapporti con esponenti apicali di
cosa nostra catanese e, per il tramite di questi, con
quelli di altre famiglie mafiose che operano in diverse
aree della Sicilia; attraverso questo sinallagmatico
legame instaurato BONANNO avrebbe ottenuto indubbi
benefici nello svolgimento delle sue attività e, nel
contempo, si sarebbe messo a disposizione di cosa nostra
garantendo talvolta ad esponenti della medesima
associazione la gestione di alcuni supermercati o
comunque altri benefici sia in termini economici che
nell’assunzione di soggetti segnalati dal sodalizio.
Nell’ambito della indagine IBLIS emergeva il particolare
legame che BONANNO aveva con i fratelli Vincenzo AIELLO
(all’epoca rappresentante provinciale della famiglia
mafiosa SANTAPAOLA - ERCOLANO) ed Alfio, nonché con il
noto Rosario DI DIO (esponente apicale della
articolazione di cosa nostra attiva nel territorio di
Ramacca e Palagonia). BONANNO, attraverso i fratelli
AIELLO, si sarebbe messo a disposizione di cosa nostra
agrigentina, al tempo rappresentata dall’allora
latitante Giuseppe FALSONE, per l’apertura di nuovi
punti vendita in quel territorio. L’avvicinamento da
parte dell’imprenditore avvenuto grazie ai catanesi
veniva salutato con favore da FALSONE che, sfruttando
questa nuova opportunità e investendo della questione
l’allora capo di cosa nostra Bernardo PROVENZANO per il
rispetto delle regole circa la competenza territoriale,
cercava di scalfire il progetto di espansione
nell’agrigentino di altra catena di supermercati
promosso da Matteo MESSINA DENARO. Analoghe dinamiche
venivano documentate sempre grazie alla indagine IBLIS
con riferimento al territorio della provincia di Catania
dove, in particolare a Palagonia, per l’apertura di un
nuovo supermercato BONANNO si sarebbe relazionato con
Rosario DI DIO e promosso l’acquisto di un terreno
indicato dall’associazione mafiosa, trattando
direttamente con DI DIO e non con il venditore.
L’operazione, di contro, avrebbe assicurato a BONANNO il
sostegno di tale consorteria per ottenere tutte le
necessarie autorizzazioni urbanistiche e commerciali
presso la pubblica amministrazione competente che, come,
era all’epoca pesantemente infiltrata da cosa nostra e
rappresentata al vertice dal sindaco pro tempore Fausto
FAGONE (anche egli, come DI DIO, tratto in arresto a
seguito dell’indagine IBLIS). Ferdinando BONANNO, anche
grazie alle risultanze della indagine IBLIS, era stato
condannato il 27 maggio 2013 dalla Corte di Appello di
Palermo alla pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione
poiché ritenuto responsabile di concorso esterno in
associazione mafiosa. Il provvedimento colpisce un
patrimonio azionario del valore stimato in circa
3.600.000 euro.
Catania
–DIA confisca beni carlentinese Nocita 700.000€.
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania, in
queste ore, sta eseguendo un decreto di confisca di beni
mobili e immobili riconducibili a NOCITA Graziano ed al
suo nucleo familiare. L’attività di confisca, in corso
di esecuzione, scaturisce da un provvedimento emesso dal
Tribunale di Siracusa – Sezione Penale a seguito di una
proposta di applicazione di misura di prevenzione
patrimoniale avanzata dalla Procura della Repubblica di
Catania diretta dal dott. Giovanni Salvi. Graziano
NOCITA, 43 anni, già gravato da numerosi precedenti
penali per violazione della disciplina sugli
stupefacenti, da ultimo, è stato tratto in arresto nel
2012 nell’ambito dell’operazione “Pac Man”, che ha
permesso di evidenziare il ruolo condotto dallo stesso
NOCITA quale promotore di un sodalizio stabilmente
dedito al traffico di stupefacenti sul territorio di
Augusta, Lentini, Carlentini e altri comuni della
provincia di Siracusa, con diramazioni al centro – nord
Italia. Nell’operazione furono sequestrati ingenti
quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina,
eroina e marijuana che avrebbero fruttato
all’organizzazione cospicue somme di denaro che
sarebbero state reinvestite nel medesimo traffico
illecito. Gli esiti delle indagini patrimoniali,
delegati dalla DDA etnea al Centro Operativo DIA di
Catania, diretta dal Dott. Renato Panvino, hanno
evidenziato profili sperequativi tra i redditi
dichiarati ed il patrimonio posseduto dal predetto
NOCITA. L’impegno della DIA sul fronte della lotta
all’accumulo di illecite ricchezze di soggetti
malavitosi si è concentrato sulla puntuale verifica
delle modalità di acquisizione del patrimonio del
menzionato NOCITA ed è culminato con l’inoltro di una
proposta di misura di prevenzione all’Autorità
Giudiziaria che l’ha pienamente accolta emettendo, ai
sensi della normativa antimafia, l’odierno provvedimento
di confisca che fa seguito ad un precedente
provvedimento di sequestro beni emesso alla fine del
2013. Il Tribunale di Siracusa, ha, in sintesi,
positivamente valutato sia il curriculum criminale,
rilevandone la pericolosità sociale, sia l’esito degli
accertamenti patrimoniali che hanno permesso di
constatare l’assenza di risorse lecite idonee a
giustificare gli investimenti posti in essere,
affiancata da una cospicua e generalizzata sproporzione
tra i redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti. Il
provvedimento di confisca aggredisce l’intero patrimonio
riconducibile al Graziano NOCITA, costituito da 4
immobili, 2 autovetture, un’impresa esercente l’attività
di commercio di autoveicoli e diversi rapporti bancari
per un valore complessivo stimato in circa 700.000€.
Catania – Gang seriale usa esplosivo per aprire casseforti
Polstrada esegue
13 misure cautelari.
Agenti
della Polizia di Stato della Squadra di P.G. del
Compartimento Polizia Stradale Sicilia Orientale di
Catania, coadiuvati da uomini delle Squadre di P.G.
Sezionali nella mattinata hanno proceduto a dare
esecuzione a 13 misure cautelari, 6 in
carcere, 4 agli arresti domiciliari e 3 relative
all’obbligo di dimora nel comune di residenza, emesse la
G.I.P. di Catania su richiesta della Procura etnea, nei
confronti di:
Custodia Cautelare in carcere:
AlfioMAUGERI 37ennenato a Catania;
MarcoMUSMECI22enne nato ad
Acireale; Orazio AlfioPAPPALARDO 27enne
nato a Catania; Giuseppe CASTORINA
35enne nato a Giarre; AndreaSAPIENZA 40enne nato a Giarre;Liborio PREVITI 33enne
nato a Catania. Custodia Cautelare degli arresti
domiciliari: SalvatorePAPPALARDO32enne nato a Catania;Salvatore
PATANE’54enne nato a Catania; GiuseppeFINOCCHIARO36ennenato a
Catania; Gaetano ZAMMATARO 27enne nato a
Catania. Misura dell’obbligo di dimora nel comune
di residenza e del divieto di allontanarsi dalla propria
abitazione dalle ore 21,00 alle ore 07,00: Gaetano
FLORIO 25enne nato ad Acireale ; Ignazio RAO
24enne nato ad Acireale; Alessandro PREVITI
23enne nato a Catania. Le misure cautelari sono
scaturite a seguito di una articolata e pressante
attività investigativa, coordinata dalla Procura di
Catania, effettuata dalla Squadra di P.G. del
Compartimento Polizia Stradale di Catania, che ha
portato a delineare una associazione per delinquere
finalizzata alle rapine ai danni di esercizi
commerciali ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività di indagine ha avuto inizio a seguito di 2
rapine consumate il 28 s settembre 2012 ed il 27
dicembre 2012 ai danni degli esercizi commerciali
all’interno delle due Aree di Servizio AGIP della
A/18 ME-CT, in territorio di Aci Sant’Antonio (CT). I
malfattori, dopo avere proceduto al sequestro degli
addetti, facevano saltare le relative “Casse
Continue”, facendole esplodere ed inserendovi
all’interno del gas acetilene attraverso una cannula
collegata ad una bombola di gas, e poi sigillando lo
sportello con poliuretano espanso e con del das. I
rapinatori nelle due occasioni si impossessarono della
somma di 62.000 € circa contenuta nelle due casse. Le
investigazioni successive consentirono di delineare un
agguerrito e pericoloso sodalizio criminale, vicino
alla famiglia mafiosa “Santapaola” operante
soprattutto nel territorio ionico - acese, dedito
costantemente alle rapine, quasi sempre con la
medesima tecnica esplosiva. L’attività criminosa in
ogni circostanza, poneva in serio pericolo l’incolumità
degli astanti, poiché l’esplosione non risultava spesso
controllata; infatti in una occasione, l’intera somma
contenuta nella cassa, circa € 43.000, 00 andava
totalmente distrutta dalle fiamme. I soggetti, anche
durante l’esecuzione delle attività criminose sono
risultati particolarmente agguerriti tanto ché, in una
occasione, uno dei componenti ha esploso un colpo di
fucile caricato a pallettoni senza, comunque, attingere
fortunatamente alcuna persona. Le indagini esperite al
fine di individuare i responsabili, consentivano di
accertare anche l’esistenza di una attività di spaccio
di sostanze stupefacenti nella quale alcuni degli
associati risultavano particolarmente attivi. Gli
inquirenti, durante l’attività hanno proceduto
all’arresto in flagranza di 6 soggetti, 3 dei quali
oggi raggiunti dalla misura cautelare, i quali si
stavano portando presso un supermercato, dotato di cassa
continua, per effettuare l’ennesima rapina. I
malfattori, nella circostanza, venivano intercettati in
una auto FIAT Fiorino, 2 nei posti anteriori e 3 dentro
il cassone, i quali, al momento, erano armati, con
pistole e fucile a canne mozze, ed incappucciati con a
seguito tutto l’occorrente per fare saltare la cassa
dell’esercizio commerciale e precisamente un
supermercato sito nel comune di Santa Venerina (CT).
L’attività ha consentito di accertare che il sodalizio
si era reso responsabile, nell’arco temporale di sei
mesi, di altre 6 rapine. La misura cautelare ad Alfio
Orazio PAPPALARDO è stata notificata presso la casa
circondariale di Enna, dove si trovava detenuto, mentre
ad Alfio MAUGERI veniva notificata presso una comunità
di recupero di Messina. Altri due soggetti, destinatari
della misura risultano attualmente irreperibili e sono
attivamente ricercati.
Misterbianco
–
Cocaina in caramelle, colombiano già residente in
manette.
Polizia di Stato di Catania ieri, ha effettuato 2
distinte operazioni di contrasto al fenomeno del
traffico e spaccio di sostanze stupefacenti traendo in
arresto 5 persone. La Sezione “Contrasto al Crimine
Diffuso” ha tratto in arresto:
John Einer DIAZ MOSQUERA
35enne
responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio
di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I poliziotti
della stessa sezione avevano appreso che un colombiano
domiciliato a Misterbianco, identificato per John Einer
DIAZ MOSQUERA, con precedenti specifici in materia di
droga, era in possesso di cocaina. Gli investigatori,
dopo opportuni accertamenti, hanno predisposto una
mirata attività culminata con una perquisizione
domiciliare. Gli agenti, ad esito dell’indagine, presso
il domicilio del soggetto, hanno rinvenuto un involucro
contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina per un
peso complessivo di gr.36,00 circa nonché sostanza da
taglio e due bilancini di precisione. La pervicacia
degli investigatori, non disgiunta da un formidabile
“fiuto” investigativo ha portato l’attenzione di 1 dei
poliziotti su una busta di caramelle marca “Colombina”
contenente 1 caramella che risultava successivamente
composta in parte da sostanza stupefacente del tipo
cocaina per un peso complessivo di gr 3,8. Espletate le
formalità di rito, il soggetto è stato dichiarato in
arresto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
- Antidroga infiltrata blocca 2 corrieri con 5,5 kg.
cocaina e 2 fornitori. La Sezione “Antidroga “ha
tratto in arresto
:
Paola Vittoria CREA, 38enne, Giovanni GIORGI,
42enne già noto, Walter BUSCEMA, 22enne già
noto Andrea Giovanni BUSCEMA, 25enne,
responsabili, in concorso tra loro, del reato di
trasporto, detenzione, cessione e acquisto di sostanza
stupefacente del tipo cocaina.A seguito di
attività info-investigativa Uomini della Squadra Mobile
Sezione “Antidroga” avevano appreso che i germani
Andrea Giovanni BUSCEMA e Walter, quest’ultimo soggetto
già noto agli investigatori per reati in materia di
stupefacenti e sottoposto alla misura degli arresti
domiciliari, doveva ricevere un carico di cocaina
da un soggetto calabrese della Locride, segnatamente di
Bovalino, indicato come Giovanni GIORGI, anch’egli già
noto per reati in materia di stupefacenti. Le notizie
erano che nella mattina del 26 giugno sarebbe giunto a
Catania Giovanni GIORGI che avrebbe scortato una donna,
in viaggio da sola a bordo di una Fiat croma di colore
grigio metallizzato, all’interno della quale era stato
occultato lo stupefacente. Poliziotti della Squadra
Mobile, dalle prime ore del mattino di ieri, dopo avere
effettuato preliminari accertamenti che consentivano di
appurare che GIORGI aveva nella disponibilità una
Renault Captur (intestata alla moglie), hanno
predisposto un mirato servizio di osservazione presso i
caselli dell’autostrada A/18 a San Gregorio. Gli
investigatori, dopo lunghe ore di attesa, hanno notato
un’auto Fiat Croma con a bordo una donna,
successivamente identificata per Crea Paola Vittoria.
Gli agenti hanno proceduto a bloccare la donna, seguita
a distanza da Giovanni GIORGI a bordo proprio della
Renault Captur segnalata, entrambi provenienti dalla
Calabria. La donna ha manifestato subito segni di
insofferenza: la sua eccessiva irrequietezza lasciava
ritenere che la soffiata potesse essere giusta, pertanto
i due sono stati condotti pressi gli Uffici della
Mobile. I tutori dell’ordine, a seguito di minuziosa
perquisizione, all’interno dell’autovettura condotta
dalla CREA, abilmente occultati sotto il sedile
anteriore, hanno rinvenuto i 5 panetti contenenti
sostanza stupefacente del tipo cocaina per un
peso complessivo di kg. 5,5. Il controllo
immediato dei telefoni ha dato modo di accertare come
Vittoria CREA comunicasse, durante il tragitto
Locride-Catania, tramite “WhatsApp”, con Giovanni
GIORGI che utilizzava come nome profilo “Scarface”,
il quale si sincerava della regolarità del viaggio.
GIORGI durante il controllo è stato trovato in possesso
di un ulteriore apparecchio cellulare dove erano
presenti sms intercorsi con Walter BUSCEMA,
destinatario indicato dello stupefacente che dal tenore
dei messaggi era chiaro fosse in attesa del carico. Gli
investigatori sfruttando tale elemento, hanno inviato,
dal telefono del IORGI, un messaggio verso l’utenza di
Buscema, recitante “Buon giorno 20 minuti sono da te”
che rispondeva “Ok”. Gli Agenti dell’Antidroga,
utilizzando la vettura del GIORGI, si sono recati presso
l’abitazione di Walter BUSCEMA, e giunti nei pressi
hanno inviato un ulteriore messaggio verso la sua
utenza: “Mi apri” . Walter BUSCEMA, affacciatosi
dal balcone della sua abitazione, notata l’auto del
GIORGI che evidentemente conosceva utilizzando un
telecomando, ha aperto il cancello automatico che dava
accesso ai garage. I fratelli BUSCEMA, sull’uscio di
casa sono rimasti esterrefatti poiché si sono trovati
di fronte gli Agenti dell’Antidroga che nel corso della
perquisizione domiciliare hanno rinvenuto e sequestrato
la somma di 43.000€ in contanti, che costituiva un
acconto per l’acquisto dello stupefacente. Espletate le
formalità di rito, i soggetti sono stati associati
presso il carcere di Catania “Piazza Lanza” a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
- La Squadra Mobile ha arrestato ai domiciliari
Francesco Alfio TERRANOVA 52enne già noto sfuggito
alla cattura lo scorso 16 giugno nell’esecuzione
dell’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa
l’8 giugno 2015 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei
confronti di 30 persone ritenute responsabili, a vario
titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso
(cosca Mazzei- “Carcagnusi”), associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime,
estorsione, rapina, furto e reati in materia di armi,
aggravati dall’art.7 L.203/91. Il soggetto, ieri sera,
si è presentato spontaneamente presso gli uffici della
Mobile, dove i tutori dell’ordine hanno formalizzato
l’arresto e, quindi, l’hanno sottoposto agli arresti
domiciliari.
Catania
- La Squadra Mobile ha dato esecuzione di un ordine, di
carcerazione, eseguito nei confronti del già noto
Dario RUSSO, 42enne, destinatario di ordine di
esecuzione per la carcerazione emesso il 17.6.2015 dalla
Procura Generale della Repubblica di Catania. Il
soggetto deve espiare la pena di 2 anni, 5 mesi e 15
giorni di reclusione per il reato di furto aggravato.
Catania – Operazione “i treni del gol” per vertici Calcio
Catania: Pulvirenti, Cosentino e Delli ai domiciliari.
video PulvirentiLa DIGOS della Questura di Catania ha eseguito 7 Ordini
di Custodia Cautelare nei confronti dei vertici del
Calcio Catania, tra cui lo stesso presidente Antonino
Pulvirenti. Uomini della DIGOS di Catania su ordine
della locale Procura Distrettuale della Repubblica, con
l’ausilio di agenti della DIGOS delle Questure di Roma,
Chieti, e Campobasso e del Compartimento della Polizia
Postale di Catania hanno dato esecuzione alle 7
ordinanze di custodia cautelare con cui è stata disposta
la misura degli arresti domiciliari con contestuale
perquisizione anche informatica a carico delle 7 persone
ritenute responsabili di frode in competizioni
sportive e di truffe, diretti ad influire sul risultato
e ad alterare, nel campionato di calcio di serie “B” ,
il naturale esito delle partite in cui era impegnato il
Calcio Catania con la conseguente vittoria della
società. Le misure sono state adottate per Antonino
PULVIRENTI 52anni detto Nino, nato a Catania,
Presidente del ‘Calcio Catania’; Pablo Gustavo
COSENTINO, 47enne nato a Buenos Aires (Argentina),
Amministratore Delegato del ‘Calcio Catania’; Daniele
DELLI CARRI, 43enne nato a Foggia, ex Direttore
Sportivo del ‘Calcio Catania’; Giovanni Luca
IMPELLIZZERI, 43enne nato a Catania, Agente di
scommesse sportive on-line; Piero DI LUZIO, 51enne nato
a Roma, tesserato del ‘Genoa Cricket and Football Club’;
Fabrizio MILOZZI, 45enne nato a Roma già noto; Fernando
Antonio ARBOTTI 55enne alias Michele, 55enne nato a
Montecilfone (CB), Procuratore Sportivo e Agente
F.I.F.A. L’attività investigativa, coordinata dalla
Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e
condotta dalla D.I.G.O.S. di Catania, si è avvalsa anche
del supporto di servizi d’intercettazione telefonica.
Gli investigatori hanno messo in luce, per tutta la
durata delle operazioni tecniche, numerose conversazioni
particolarmente esplicative del modus operandi adottato
per alterare fraudolentemente l’esito degli incontri di
calcio del Catania validi per il campionato di ‘Serie
B’. I poliziotti hanno raccolto importanti elementi a
sostegno dell’esistenza di un’associazione per
delinquere composta dai soggetti indagati con una
struttura organizzativa stabile articolata in diversi
ruoli e compiti e finalizzata a realizzare una serie
indeterminata di delitti di frode in competizioni
sportive e di truffe diretti ad influire sul risultato e
ad alterare, nel campionato di calcio di serie B, il
naturale esito delle partite in cui era impegnato il
Calcio Catania con la conseguente vittoria di
quest’ultima società. L’origine dell’associazione per
delinquere può verosimilmente farsi risalire al mese di
marzo 2015 allorquando, in considerazione della
difficile situazione in classifica del campionato di
‘Serie B’ a seguito della sconfitta esterna con la Virtus
Entella del 21 marzo 2015, in piena zona retrocessione,
i vertici della società rappresentati dal Presidente
Antonino PULVIRENTI, dal direttore sportivo Daniele
DELLI CARRI e dall’amministratore delegato Pablo Gustavo
COSENTINO, avrebbero deciso di attivarsi e prendere
contatto con gli altri indagati per realizzare una serie
indeterminata di delitti di frode sportiva favorendo le
vittorie della squadra etnea negli incontri di calcio
che si sarebbero disputati da quel momento in poi.L’associazione,
che utilizzava un modus operandi sempre identico,
avrebbe goduto di consistenti risorse economiche e
finanziarie messe a disposizione da Gianluca
IMPELLIZZERI utilizzate per pagare i favori dei
partecipanti alle manifestazioni sportive, nonché di
risorse umane, contatti e rapporti di conoscenza vantati
dall’ARBOTTI per individuare ed avvicinare i calciatori
ritenuti disposti a offrire le loro prestazioni in
cambio di un’offerta o promessa di denaro. La DIGOS nel
corso delle conversazioni, avrebbe rilevato che gli
indagati, al fine di celare il contenuto del programma
delinquenziale, avrebbero adoperato un linguaggio
ritenuto volutamente criptico ed allusivo, svelato dagli
investigatori di Polizia Giudiziaria, utilizzando un
codice linguistico cifrato che sarebbe corrispondente
allo schema seguente: “il magistrato” = il presidente
PULVIRENTI; “l’udienza o la causa” = l’incontro di
calcio; “tariffa o parcella dell’avvocato” = prezzo per
la corruzione del calciatore; “il treno” = il
calciatore; “l’orario del treno o il binario” = il
numero di maglia del calciatore. Allo stato le partite
di ‘Serie B’ di cui gli inquirenti ritengono accertata
la combine sarebbero 5: Varese-Catania disputatasi il
2 aprile 2015 e terminata con il risultato di 0-3;
Catania–Trapani disputatasi in data 11 aprile 2015 e
terminata con il risultato di 4-1; Latina-Catania
disputatasi in data 19 aprile 2015 e terminata con il
risultato di 1-2; Catania–Ternana disputatasi in data 24
aprile 2015 e terminata con il risultato di 2-0;
Catania–Livorno disputatasi in data 2 maggio 2015 e
terminata con il risultato di 1-1. Sotto indagine è
anche la partita Catania–Avellino disputatasi in data 29
marzo 2015 e terminata con il risultato di 1-0.
Trecastagni
–
Droga, 1 ai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Trecastagni collaborati dai
militari del Nucleo Cinofili di Nicolosi hanno
arrestato
Roberto CERAMI,
41enne, domiciliato a Pedara, per detenzione e spaccio
di sostanze stupefacenti. I militari, di mattina a
conclusione di un’articolata attività info
investigativa, hanno proceduto ad una perquisizione
nell’abitazione del soggetto rinvenendo e sequestrando,
abilmente occultati nell’armadio della camera da letto,
1 busta di cellophane contenente 3 panetti di cocaina,
per un peso complessivo di 42 grammi, 1 bilancino di
precisione. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato posto ai domiciliari in attesa di
essere giudicato per direttissima.
Catania - Svaligiano auto a turisti australiani, Condor
prendono 3 con refurtiva. La Polizia di Stato ieri
mattina ha tratto in arresto
:
Fabio RACITI
40enne già noto,
Federico RACITI 33enne già noto, Natale
AntonioValentino LEOTTA 30enne ritenuti
responsabili, in concorso, di furto aggravato. La
cosiddetta criminalità diffusa negli ultimi tempi ha
fatto registrare una serie di furti su auto lasciate in
sosta nella zona del centro storico. I tutori
dell’ordine hanno rilevato che in più circostanze,
specie nella zona della pescheria, della piazza F. di
Svevia, etc, ignari turisti nel riprendere l’auto hanno
avuto la sgradita sorpresa di non trovare più i propri
bagagli lasciati nel cofano. Uomini della Sezione
“Contrasto al crimine diffuso”, sulla scorta di
indicazioni operative del Signor Questore di Catania,
dopo una attenta pianificazione degli elementi
analizzati, hanno intensificato i controlli nelle zone a
rischio avendo cura di controllare anche i sistemi di
video - sorveglianza di attività commerciali al fine di
recuperare dati investigativi interessanti. L’attività
investigativa ieri mattina, ha dato i suoi frutti
quando, agenti della Sezione Contrasto al Crimine
Diffuso della Squadra Mobile, transitando per la via
Porta di Ferro, all’angolo con la via Barcaioli, hanno
notatoi due Raciti, soggetti ben conosciuti dai
“Condor”, ed un terzo amico, Natale Antonio Valentino
Leotta, nell’atto di introdursi in uno stabile proprio
in via Barcaioli, recando al seguito vistosi trolley. I
tutori dell’ordine considerando il fatto che i due
Raciti sono già noti per la commissione di furti su auto
in danno di turisti in transito hanno dato una rapida
occhiata nelle immediate vicinanze e subito individuato
un’autovettura Citroen C4 modello Picasso, con il vetro
anteriore destro rotto, parcheggiata nella Piazza
Cutelli. Gli agenti, a quel punto, non avendo più dubbi
sul fatto che i trolley fossero provento di furto, hanno
fatto irruzione nello stabile e tra il terzo ed il
quarto piano, hanno rinvenuto, sparsi sulle scale, 4
trolley aperti ed alcune buste in plastica, nonché
alcune borse contenenti effetti personali ed altro
materiale tutto riversato per terra. I poliziotti, nello
stesso tempo hanno udito trambusto provenire dalla
terrazza. Gli agenti hanno rilevato che all’interno di
un appartamento in stato di abbandono, in prossimità
della terrazza e raggiungibile solo da essa, vi erano ed
hanno sorpreso Federico e Fabio Raciti, mentre tentavano
la fuga. i maldestri sono stati prontamente bloccati
sul posto. Il terzo amico, riconosciuto come proprio
Natale Leotta, visto poco prima entrare nello stabile
insieme ai due Raciti, notati i poliziotti era fuggito
lanciandosi da uno dei balconi dell’appartamento, su di
un altro del palazzo attiguo, sfruttando la vicinanza
tra i due edifici riuscendo, dandosi momentaneamente
alla fuga. Il fuggitivo è stato ricercato con esito
negativo, sia nella sua abitazione che nelle zone dallo
stesso frequentate. I due malviventi fermati, sono stati
dichiarati in arresto perché responsabili di furto e
ricettazione, e condotti in ufficio. Il materiale
rinvenuto è stato portato negli uffici in attesa di
essere restituito ai legittimi proprietari. Altri
poliziotti hanno rintracciato 4 australiani in vacanza
in Sicilia ed in transito a Catania, i quali avevano
noleggiato la Citroen C4 per visitare la città e
l’avevano momentaneamente posteggiata proprio in Piazza
Cutelli aggirandosi a piedi nella zona del Teatro
Massimo. I derubati in ufficio, hanno visionato e
riconosciuto tutti i bagagli recuperati come
appartenenti a loro e quindi, dopo aver appurato che
nulla mancava, in sede di denuncia, il tutto veniva loro
restituito e nell’occasione mostravano gratitudine alla
Polizia di Stato. Leotta, che si era reso
momentaneamente irreperibile, lo stesso pomeriggio, si è
presentato alla polizia e dopo le contestazioni a suo
carico, è stato posto in arresto ed associato, insieme
agli altri due, presso la casa Circondariale di Piazza
Lanza e posti a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania- 201° Annuale Fondazione Arma Carabinieri.
La cerimonia per il 201° anniversario della
fondazione dell’Arma dei Carabinieri è stata celebrata il 5
giugno, alle ore 18,30, nella caserma “Vincenzo
Giustino” di Piazza Giovanni Verga, storica sede del
Comando Provinciale Carabinieri di Catania.
Il
Comandante Provinciale, Colonnello Alessandro Casarsa,
durante l’evento,
con lo
schieramento di un Reparto di formazione e con
rappresentanze delle singole specialità dell’Arma, degli
organismi di rappresentanza e dell’Associazione
Nazionale Carabinieri, alla presenza delle Autorità
cittadine, ha riassunto i numerosi risultati conseguiti dall’Arma
etnea ed ha proceduto alla consegna delle
ricompense ai militari maggiormente distintisi in
attività di servizio. La cerimonia ha avuto un momento solenne
durante la
lettura
dei messaggi del Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella e dell’Ordine del Giorno del Comandante
Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio Del
Sette.
Catania
- Pannello decorativo inaugurato in occasione del
201° anniversario dell’Arma dei Carabinieri. La
cerimonia commemorativa del 201° anniversario della
fondazione dell’Arma si è svolta nella splendida cornice
della Caserma “Vincenzo Giustino”, sede del Comando
Provinciale dei Carabinieri di Catania. Il Colonnello
Alessandro Casarsa, Comandante Provinciale dei
Carabinieri ha ricevuto le innumerevoli Autorità
militari, civili e politiche, che hanno preso parte
alla celebrazione del 201° anniversario dell’Arma dei
Carabinieri, che prevedeva fra le altre cose
l’assegnazione di alcune ricompense, benemerenze ed
encomi ai militari dell’Arma che si sono
particolarmente distinti nell’esercizio delle proprie
funzioni. Un pannello decorativo in ceramica con
cornice in noce antico è stato posto nei locali, in
piazza Giovanni Verga e più precisamente nella sala
operativa adibita a sala stampa. L’opera è stata
realizzata dal prof. Sebastiano Aiello al cui montaggio
ha collaborato fattivamente il sig. Gaetano Rizzo,
facente parte del personale ATA del Liceo Artistico
Regionale “Raffaele Libertini” di Grammichele.
Completavano la delegazione del liceo il dirigente
scolastico, prof. Massimo S. Inzirillo e la sig. ra
Caterina Luisa Digeronimo – direttore S.G.A. Presenti
anche alla cerimonia l’onorevole Concetta Raia e il
senatore Pippo Compagnone.Il pannello (mt lineari 2,20 x
1.60) realizzato da mattonelle di cm 20x20 rivestito da
smalto ceramico cavillato è suddiviso in tre sezioni:La
prima parte è rappresentata da due fasce monocromatiche
dove vengono raffigurate nell’una la storia, vista
attraverso le civiltà che si sono succedute nel corso
dei secoli che partendo dal periodo ellenico passa per
quello romano, medievale, rinascimentale e barocco fino
all’Unità d’Italia; la seconda, considerata la vocazione
agricola del territorio siciliano, rappresenta invece
scene del mondo contadino e rurale, con tutte le sue
sfaccettature: carretto siciliano, frutti della terra,
spighe di grano, pane e cesti di frutta. ai frutti della
terra fanno da contraltare i frutti della pesca che
provengono dal mare mediterraneo. Le due fasce sono
contornate da un intreccio di foglie di acanto al cui
interno sono stati posti i simboli araldici delle otto
sezioni relative alle compagnie delle città’ che le
ospitano: Catania, Acireale, Giarre, Gravina di Catania,
Caltagirone, Paternò, Palagonia e Randazzo. Nella parte
centrale campeggia invece, l’immagine del territorio
della provincia di Catania con i suoi terreni
pianeggianti, le colline ed il mare sovrastati da quel
miracolo naturale che è il vulcano Etna. Nella parte
destra l’araldica ufficiale dell’Arma dei Carabinieri
con il solenne motto che li contraddistingue “ Nei
Secoli Fedeli”, il tutto racchiuso e contornato da una
cornice che formalmente somiglia ad un occhio
stilizzato, metafora dello sguardo scrupoloso ed
incisivo del carabiniere attento osservatore di tutto
quel territorio che comprende cielo, terra e mare.
Catania – Guardia Costiera sequestra area demaniale marittima
occupata abusivamente. Il Nucleo Operativo Difesa
Mare della Guardia Costiera in viale Kennedy – Plaja
durante i controlli del litorale catanese effettuati
ieri, è intervenuto dove era stata occupata
abusivamente un’area di circa 120 mq., mediante il
posizionamento di recinzioni in legno, piante, vasi,
panchine e tavoli ad uso esclusivo dell’attigua attività
di ristorazione. L’area è stata immediatamente
sottoposta a sequestro dai militari della Guardia
Costiera, mentre i responsabili dell’illecito sono stati
deferiti all’autorità Giudiziaria.
Catania - Guardia Costiera sequestra ad Acitrezza solarium
abusivo. Il Nucleo Operativo Difesa Mare del Comando
di Catania nell’ambito dei normali controlli sul demanio
marittimo, che si sono intensificati con l’inizio della
stagione balneare, ieri è intervenuto nel tratto di
costa prospiciente via Livorno,146 in località
Acitrezza, dove era stato realizzato abusivamente un
solarium in legno di circa 400mq. sulla scogliera.Il solarium è stato
immediatamente sottoposto a sequestro dai militari della
Guardia Costiera, mentre i responsabili dell’illecito
sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. La Guardia
Costiera ha, inoltre, rilevato ed accertato che non
sussistevano i requisiti di sicurezza a tutela dei
bagnanti in quanto la struttura in questione era priva
delle previste certificazioni strutturali e del servizio
di assistenza ai bagnati.
Catania
– ROS e CC sequestrano beni mafia, 22 milioni€ : 26 immobili, 9
imprese, 6 disponibilità finanziarie. I beni sono riconducibili a
Giuseppe
Sandro Maria MONACO.
Catania-
Unificazione forze
polizia: #piazzapermanente
Gianni Tonelli a Catania.
Giuseppe
COCO Segretario Provinciale SAP informa che il camper
del SAP raccoglie le firme dei cittadini per chiedere
l’unificazione delle forze di polizia “7 FORZE DI
POLIZIA: NO GRAZIE!”. Il Camper del SAP proviene dalla
vicina Calabria, ed ha già fatto tappa in molte
provincie italiane, domenica 30 novembre, dalle ore
9,00 alle ore 13,00, in Piazza Stesicoro a Catania,
inizierà il tour siciliano per la battaglia del
Sindacato Autonomo di Polizia (SAP). Il titolo è “#piazzapermanente”,
a sostegno della proposta di unificazione delle Forze di
Polizia.
Gianni TONELLI
Segretario Generale del SAP, è con il vice Presidente
Rosario Indelicato e l’intera Segreteria Provinciale di
Catania, impegnati in raccolta firme dei cittadini etnei
nell’ambito della petizione a favore della
razionalizzazione dell’apparato sicurezza e la
conseguente unificazione dei corpi. Giuseppe COCO
Segretario Provinciale del SAP di Catania sostiene: “E’
un modo per dire no agli sprechi, diminuendo la spesa e
migliorando l’utilizzo delle risorse umane. “+ sicurezza
– tasse” è lo slogan che in pochi mesi ha già raccolto
il consenso di migliaia di italiani grazie al tour che
il camper del SAP sta effettuando in lungo e in largo
per la penisola con il suo Segretario Generale. E’ una
riforma che viene chiesta, in primis, dagli operatori
della sicurezza ma anche dall’Unione Europea. L’Italia è
l’unico paese al mondo ad avere ben 7 forze di Polizia,
5 a carattere nazionale e 2 locale senza contare Vigili
del Fuoco e Guardia Costiera. Un apparato di sicurezza
ridondante e poco efficiente sul piano economico. Il
vero risparmio starebbe nell’accorpare le 7 forze di
Polizia che riordinate (e non tagliate) porterebbe un
risparmio stimato di 2/3 miliardi di euro. Non è
chiudendo oltre 200 presidi di Polizia, come ha
intenzione di fare il Governo in carica, che si da più
sicurezza ai cittadini italiani. La petizione, oltre che
domenica in piazza Stesicoro, può essere sottoscritta
via web all’indirizzo www.poliziaunita.it”.
Catania - Polizia, 84 migranti, 1 fermo : immigrazione
clandestina. Indiziato di delitto è Gibi MBALO, 35enne nato in
Senegal, in quanto gravemente indiziato del reato di favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina. Il soggetto a conclusione delle indagini
condotte dalla Squadra Mobile di Catania - Sezione Criminalità Straniera e
Prostituzione, è stato individuato quale conducente di un gommone di 10
metri circa, privo di bandiera e sigla di identificazione, su cui
viaggiavano 84 migranti soccorsi, in acque internazionali, dal pattugliatore
della Guardia Costiera “CP 904 Fiorillo” giunto, alle ore 11.00 circa di
ieri, presso il Porto di Catania. Il fermato espletate le formalità di
rito, è stato associato presso il carcere di Catania “Piazza Lanza” a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
- Presidente Tribunale Catania Di Marco ringrazia CSM
v.pres. Legnini. Il
Presidente del Tribunale di Catania, dott. Bruno Di Marco, ha scritto in una
nota :" ringrazia sentitamente il vicepresidente del Consiglio
Superiore della Magistratura, dott. Onorevole Giovanni Legnini, per la
considerazione pubblicamente manifestata nei confronti degli Uffici
Giudiziari di Catania nella drammatica emergenza degli sbarchi, e in
particolare per la Procura della Repubblica e per l’Ufficio GIP.
firmato Dott. Bruno
di Marco"
Catania
– Naufragio, 1 ricovero al Cannizzaro: probabili imbarcati 950, circa 200
donne e 40 o 50 bambini. Secondo le prime informazioni raccolte, i
migranti naufragati provengono da diverse Nazioni, tra cui Algeria, Egitto,
Somalia, Nigeria, Senegal, Mali, Zambia , Bangladesh, Ghana. Il migrante
ricoverato al Cannizzaro è del Bangladesh ed è in cura per patologie di
natura indipendente dal naufragio. Lo sventurato è stato sentito dalla
Squadra Mobile ed ha reso dichiarazioni anche circa il numero dei migranti a
bordo del peschereccio, che ha indicato in 950, tra cui circa 200 donne e
tra i 40 e i 50 bambini. Questa indicazione dovrà essere sottoposta a
verifica. Molti migranti, secondo le dichiarazioni del testimone, sarebbero
stati stipati nei livelli inferiori della barca ed i trafficanti avrebbero
chiuso i portelloni, impedendone l'uscita. Il peschereccio sarebbe partito
da un porto libico a 50 chilometri da Tripoli. La Procura della Repubblica
ha dato direttive perché le operazioni di ricerca e salvataggio abbiano
ovviamente precedenza sulle investigazioni. E' comunque iniziata la raccolta
delle dichiarazioni dei superstiti a bordo delle navi della Guardia
Costiera.Gli inquirenti procedono per i delitti di naufragio colposo,
omicidio colposo plurimo e reati in materia di traffico di migranti. Gli
investigatori all'esito delle prime indagini valuteranno le responsabilità
penali e meglio qualificate giuridicamente le condotte. Le indagini sono
condotte dalla Guardia Costiera e dalla Polizia di Stato, Squadra Mobile di
Catania e Servizio Centrale Operativo.
Catania - 398 migranti: polizia individua 2
senegalesi conducenti gommone. Si tratta di Malle
CISSOKHO 36enne ed Abdourahmane NIANG 23enne
.
I 398 sventurati erano giunti, nella mattinata di ieri,
presso l’ambito portuale sull’unità della Guardia Costiera,
“Dattilo C.P. 940”, con a bordo i 398 migranti. Tutti
sarebbero provenienti dall’Africa subsahariana ed hanno
viaggiato a bordo di quattro gommoni, soccorsi il 19 marzo
scorso nell’ambito di tre distinti eventi S.A.R. (2 dei
gommoni sono stati soccorsi nel medesimo evento). Le
attività investigative condotte dalla Sezione “Criminalità
Straniera e Prostituzione”, svolte in collaborazione con la
Guardia Costiera, hanno portato al fermo del senegalese
Malle CISSOKHO 36enne individuato quale conducente di un
gommone di 10 metri circa, privo di bandiera e sigla di
identificazione, su cui viaggiavano 96 migranti. Le indagini
sono proseguite per giungere alla identificazione degli
scafisti degli altri natanti. Gli uomini della Sezione
hanno raggiunto la città di Ragusa dove erano stati
trasferiti parte dei migranti. Nel centro ibleo, I
poliziotti , in collaborazione con personale della Squadra
Mobile di Ragusa, sono giunti all’identificazione di altro
cittadino senegalese Abdourahmane NIANG 23enne
individuato quale conducente di un gommone di 12 metri
circa, anch’esso privo di bandiera e sigla di
identificazione, su cui viaggiavano 101 migranti. I fermati
sono stati associati rispettivamente presso la casa
circondariale di Catania “Piazza Lanza” e quella di Ragusa,
a disposizione delle rispettive Autorità Giudiziarie.
Catania –
SCO arresta a Malta superlatitante Sebastiano BRUNNO.
Uomini delle Squadre Mobili di Catania e Siracusa e del
Servizio Centrale Operativo, con la collaborazione del
Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia,
nella tarda mattinata ad esito di complesse indagini
coordinate dalla D.D.A. di Catania, hanno tratto in
arresto nell’isola di Malta: Sebastiano BRUNNO, 56enne, inteso “Neddu ‘a crapa”, latitante. Il soggetto, latitante dal mese di marzo 2009, inserito
nell’"Elenco dei latitanti pericolosi", era stato
colpito da ordine di esecuzione per la carcerazione
emesso il 6 marzo 2009 dalla Procura Generale della
Repubblica di Catania - Ufficio esecuzioni penali -
dovendo espiare la pena dell’ergastolo, per associazione
per delinquere di stampo mafioso ed omicidio di Nicolò
AGNELLO, avvenuto nel 1992 a Lentini (SR) nell’ambito
della faida tra le cosche mafiose antagoniste NARDO e DI
SALVO. I poliziotti italiani, in collaborazione con la
Polizia maltese, dopo avere localizzato l’abitazione
utilizzata da Sebastiano BRUNNO, ubicata in località San
Pawl Il Bahar, l’hanno fermato su strada. Il
latitante ha esibito una carta d’identità intestata ad
un uomo palermitano di 49 anni. Sebastiano BRUNNO è
ritenuto reggente dell’organizzazione mafiosa Nardo,
operante nel comprensorio settentrionale della provincia
di Siracusa, con interessi anche nel comune catanese di
Scordia, storicamente legata alla famiglia di Cosa
nostra catanese - cosca Santapaola - Ercolano. I
particolari dell’operazione, tuttora in atto, sono stati illustrati
nel corso di una conferenza stampa presso la Questura di
Catania alle ore 11.00 del 3 ottobre.
BRUNNO è stato rintracciato a 17 km dalla capitale
maltese La Valletta. Il ricercato si era stabilito al
secondo piano di una palazzina di tre piani;
l’appartamento, è dotato di tutti i confort, si
presentava in discrete condizioni di pulizia. La
perquisizione eseguita dalla polizia operante ha
permesso di rinvenire: la somma in contanti di 1.500
euro, 1 computer portatile ed 1 telefonino cellulare con
sim maltese, materiale che, con la carta d’identità,
sarà sottoposto ai dovuti accertamenti, anche al fine
d’individuare la filiera dei fiancheggiatori del
latitante. BRUNNO, dopo un lungo appostamento
all’esterno dell’abitazione, dopo essere stato pedinato,
è stato bloccato dai poliziotti, con un amico; il
ricercato si stava recando in una zona certo per
pranzare, dove ci son numerosi ristoranti e pizzerie un
Casinò. Sono
in corso di esecuzione gli adempimenti nel territorio
straniero per la successiva estradizione del catturato.
Catania
-video Estradato in Italia boss Sebastiano BRUNNO.
La Polizia di Stato nel pomeriggio, ha proceduto alla
notifica (eseguita da personale del Servizio Centrale
Operativo, delle Squadre Mobili di Catania e Siracusa,
nonché da personale del Servizio di Cooperazione
Internazionale di Polizia e della Polizia di Frontiera
di Roma - Fiumicino) dell’ordine di esecuzione per la
carcerazione, emesso il 28 ottobre 2014 dalla Procura
Generale di Catania, a Sebastiano BRUNNO 57enne
già noto, condannato alla pena dell’ergastolo per
omicidio ed altri reati. Il personaggio è giunto con
volo proveniente da Malta, località estera dove si
trovava ristretto a seguito dell’arresto. Sebastiano
BRUNNO,
inteso “Neddu ‘a crapa”, latitante, era stato
tratto in arresto la mattina del 2 ottobre 2014
nell’isola di Malta, a seguito di complesse indagini
coordinate dalla D.D.A. di Catania e condotte dalle
Squadre Mobili di Catania e Siracusa e del Servizio
Centrale Operativo, con il contributo del Servizio di
Cooperazione Internazionale di Polizia. BRUNNO,
latitante dal mese di marzo 2009, inserito nell’"Elenco
dei latitanti pericolosi", era stato colpito da ordine
di esecuzione per la carcerazione emesso il 6 marzo
2009 dalla Procura Generale della Repubblica di Catania
- Ufficio esecuzioni penali - dovendo espiare la pena
dell’ergastolo, per associazione per delinquere di
stampo mafioso ed omicidio di Nicolò AGNELLO, avvenuto
nell’aprile del 1992 a Lentini (SR), nell’ambito della
faida tra le cosche mafiose antagoniste Nardo e Di
Salvo. Poliziotti dei citati uffici, in collaborazione
con la Polizia maltese, dopo avere localizzato
l’abitazione utilizzata da Sebastiano BRUNNO, ubicata in
località San Pawl Il Bahar lo aveva fermato su strada
e, nella circostanza, il latitante aveva esibito una
carta d’identità intestata ad un uomo palermitano di 49
anni. La perquisizione eseguita dal personale operante
aveva permesso di rinvenire la somma in contanti di
1.500€, 1 computer portatile ed 1 telefonino cellulare
con sim maltese. BRUNNO, dopo un lungo appostamento
all’esterno dell’abitazione, dopo essere stato pedinato,
veniva bloccato dai poliziotti, con un amico; lo stesso
si stava recando in una zona ove insistono numerosi
ristoranti e pizzerie, nonché un casinò, per pranzare.
Sebastiano BRUNNO, è ritenuto dagli investigatori
soggetto estremamente pericoloso, all’epoca dell’arresto
era ritenuto il reggente dell’organizzazione mafiosa
Nardo, operante nel comprensorio settentrionale della
provincia di Siracusa, con interessi anche nel comune
catanese di Scordia. L’organizzazione è storicamente
legata alla famiglia di Cosa nostra catanese - cosca
Santapaola - Ercolano.
Catania
– Arrestato latitante liberiano: tentava
regolarizzazione con documenti falsi. Agenti della
Polizia di Stato hanno tratto in arresto: Sama WEYA
34enne di nazionalità liberiana – latitante. Il soggetto
era destinatario di Ordine di Esecuzione per la Carcerazione
emesso il 3 agosto 2015 dalla Procura della Repubblica
presso il Tribunale Ordinario di Roma, eseguito dalla
Sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” dovendo
espiare la pena di 7 mesi e 24 gg. di reclusione per
unificazione di pene concorrenti. Il personaggio, nella
tarda mattinata di ieri, si era presentato presso il locale
Ufficio Immigrazione per regolarizzare la propria posizione
sul territorio nazionale, dichiarando false generalità.
L’atteggiamento dello straniero faceva avanzare dei sospetti
sulle generalità dichiarate e, quindi, veniva informato
personale della Sezione “Criminalità Straniera e
Prostituzione”che, dopo un attento controllo, lo conduceva
presso il locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica
per essere sottoposto a fotosegnalamento. Gli esiti della
procedura identificativa hanno consentito di identificare
numerosi alias e verificare che il soggetto era stato anche
precedentemente fotosegnalato perché indagato per reati in
materia di stupefacenti. Con il nominativo di Sama WEYA
emergeva un provvedimento di cattura a suo carico e,
pertanto, veniva dichiarato in stato di arresto e condotto
presso la Casa Circondariale di “Piazza Lanza” di Catania a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Messina
- Traffico stupefacenti, ordinanza per 4 catanesi.
Arrestati dai Carabinieri: Luigi ARENA 24enne nato a
Catania, Antonio COSENTINO 25enne nato ad Acireale
(CT), Agatino ECORA 25enne nato a Catania,
Vincenzo D’ANGELO 39enne nato a Catania, il quale è
stato arrestato nel tardo pomeriggio dai Carabinieri di
Anzio sul litorale romano. I militari del Comando
Provinciale di Messina, oggi, in collaborazione con l’Arma
di Catania, hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare
in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Catania, per
“associazione a delinquere finalizzata al traffico di
sostanze stupefacenti e detenzione di sostanza stupefacente
ai fini di spaccio”. Gli arresti si inseriscono nel più
ampio contesto criminale disarticolato con l’indagine
“Intreccio” condotta dai Carabinieri del Nucleo
Investigativo di Messina. I Carabinieri il 17 luglio del
2014, infatti, nelle province di Messina e Catania,
eseguirono 11 misure cautelari personali emesse dal G.I.P.
del Tribunale di Messina nei confronti di altrettanti
soggetti indagati a vario titolo per reati associativi in
materia di stupefacenti ed armi. Le indagini, condotte tra
il 2011 ed il 2012, oltre che individuare l’organizzazione
malavitosa messinese smantellata a luglio del 2014, hanno
svelato l’esistenza e l’operatività di una autonoma cellula
criminale, dedita al traffico ed allo spaccio di droga nel
capoluogo etneo ed a Giarre. La Direzione Distrettuale
Antimafia di Messina per questo motivo, aveva rimesso i
relativi atti di indagine ai colleghi di Catania, competenti
per territorio, che hanno richiesto al G.I.P. i
provvedimenti di custodia. Le indagini, condotte dai
Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina, hanno
consentito di far luce su una associazione finalizzata al
traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, operante
nel capoluogo etneo. I militari hanno avviato nel dicembre
del 2011 le investigazioni. Gli esiti di una serie di
intercettazioni telefoniche ed ambientali disposte
nell’ambito di un’altra attività d’indagine, hanno dato
elementi di prova a carico degli arrestati. Gli inquirenti
ritengono esistente una contenuta nel numero, ma
agguerrita associazione a delinquere finalizzata allo
spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina,
operante nella città di Catania e nell’hinterland. Le
indagini hanno appurato che il ruolo centrale veniva
rivestivo da Vincenzo D’ANGELO che si sarebbe occupato della
gestione dell’organizzazione con autorevolezza. Il
personaggio avrebbe impartito ai consociati disposizioni
per la realizzazione delle operazioni di acquisto e
rivendita dello stupefacente, la tenuta della contabilità
necessaria a garantire gli approvvigionamenti e la raccolta
del denaro necessario mediante la puntuale riscossione dei
crediti. L’adempimento veniva inesorabilmente preteso anche
con modalità minacciose. Gli investigatori ritengono che
D’Angelo avesse un ruolo apicale. Gli altri componenti
avrebbero chiamato “zio” il soggetto in questione. Le
attività investigative dell’Arma hanno altresì consentito di
individuare il ruolo assunto dagli altri consociati
permettendo di rilevare che colui il quale avrebbe svolto
una funzione per molti aspetti intercambiabile con quella
del D’ANGELO, sarebbe stato Antonino COSENTINO che l’avrebbe
coadiuvato anche nell’approvvigionamento della droga da
spacciare. Agatino ECORA sarebbe stato il più stretto e
stabile collaboratore al quale D’ANGELO avrebbe consegnato
la droga di cui il gruppo si riforniva, accompagnandolo
nelle spedizioni finalizzate all’acquisto e con il quale
cooperava nella riscossione dei crediti. Luigi ARENA
sarebbe stato specificatamente addetto all’attività di
spaccio al minuto della droga con il contestuale compito di
riscuotere dagli acquirenti i relativi crediti. I militari
dell’Arma, nel corso delle indagini, hanno accertato ancora
come gli spacciatori preferissero i contatti diretti con i
clienti e quando erano costretti ad affidarsi ai telefoni
cellulari, tutti adottavano particolari cautele per
“criptare” la conversazione parlando di “motorino”,
“macchina” o “camion” per intendere la quantità dello
stupefacente da spacciare. Il quantitativo, in qualche caso,
veniva indicato con il valore corrispondente (ad esempio “50
euro”). 3 dei quattro arrestati, dopo le formalità di rito,
sono stati associati presso la Casa Circondariale di Catania
Piazza Lanza mentre il D’Angelo è stato arrestato in serata
dai Carabinieri nel litorale Romano.
Catania
- Antidroga ammanetta corriere calabrese con 3kg. coca
Reale. La Polizia di Stato ha tratto in arresto:
Rizieri CUA
50enne già noto, in
quanto ritenuto responsabile del reato di detenzione e
trasporto di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I
poliziotti della Squadra Mobile - Sezione “Antidroga”, a
seguito di attività info-investigativa, avevano appreso che
nella tarda mattinata di ieri sarebbe giunto in centro un
corriere proveniente dalla Calabria a bordo di una Fiat
Panda di colore bianco con un ingente carico di cocaina. i
tutori dell’ordine, alla luce di quanto appreso, avevano
predisposto, sin dalle prime ore del mattino, un mirato
servizio di osservazione presso i caselli dell’autostrada
A18 ME-CT di Giarre - Acireale e San Gregorio (CT). I
poliziotti, dopo alcune ore di paziente attesa, presso il
Casello di San Gregorio hanno visto giungere una FIAT Panda,
del tipo segnalato, con a bordo un signore brizzolato,
successivamente identificato per CUA. Il personaggio,durante
il controllo, ha manifestato segni di insofferenza, pertanto
gli investigatori dell’Antidroga hanno deciso di
accompagnarlo presso gli uffici della Mobile. I poliziotti,
a seguito di meticolosa perquisizione eseguita all’interno
del mezzo, abilmente occultati nello schienale del sedile
anteriore lato guida, hanno rinvenuto e sequestrati 3
panetti di cocaina per un peso lordo complessivo di
3,380kg..La droga del valore di oltre 150.000 euro, avrebbe
fruttato, sul mercato etneo una cifra pari a 600 mila euro
circa. CUA, espletate le formalità di rito, è stato
associato presso il carcere di Catania “piazza Lanza” a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania -Sbarcati 301 migranti: 3 presunti scafisti in manette.
Personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza
di Catania hanno posto in stato di fermo di indiziato di
delitto 3 presunti scafisti, 1 dei quali sedicente cittadino
senegalese, gli altri 2 di nazionalità gambiana, per il
reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in
relazione allo sbarco, sabato 5 dicembre, di 301 migranti
avvenuto nel Porto di Catania.Diallo
Mamadou
e Faal Mambanyck sono stati individuati quali
componenti dell’equipaggio di 1 gommone, con a bordo 80
migranti di nazionalità sub-sahariana mentre il terzo
scafista,Faye Assan, è risultato lo
scafista di
un
ulteriore gommone con 103 migranti.
Gli interventi di soccorso sono stati operati al largo della
Libia dall’unità della Marina militare italiana “Cigala
Fulgosi”. Le attività investigative, svolte dagli uomini
della Squadra Mobile e del G.I.C.O. della Guardia di Finanza
di Catania, coadiuvati da personale della Sezione operativa
navale di Catania delle Fiamme Gialle, hanno permesso di
raccogliere significativi elementi indiziari a carico dei
tre soggetti ritenuti “scafisti” dei gommoni soccorsi. Le
indagini, sviluppate a terra sotto il coordinamento
dell’Autorità Giudiziaria, hanno infatti consentito di
acquisire gli elementi necessari all’adozione dei
provvedimenti di fermo.
I tre indiziati sono stati, pertanto, associati, i primi due
presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza”
mentre il terzo nel carcere di Caltagirone, a disposizione
della Procura della Repubblica.
Catania
– Adesca 13enne su Facebook: PolPosta denuncia professionista del
siracusano. Uomini della Polizia di Stato, Compartimento Polizia
Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale” di Catania, hanno
individuato e denunciato un individuo 40enne, residente in provincia di
Siracusa, libero professionista, per il reato di adescamento di minori. La
Procura Distrettuale di Catania ha immediatamente disposto una perquisizione
nei confronti del soggetto che ha dato esito positivo. Il soggetto
utilizzando un falso profilo Facebook, aveva contattato alcuni mesi fa una
13enne della provincia di Siracusa e, dicendo di essere il responsabile di
un’agenzia di moda le aveva chiesto incontri finalizzati verosimilmente alla
consumazione di prestazioni sessuali. Di seguito alcuni esempi di frasi
utilizzate nell’attività di adescamento, utili per comprendere l’importanza,
in generale, di prestare la massima attenzione da parte dei genitori nei
riguardi dei contatti on-line intrattenuti dai figli minori: "ti piace
vestire sexy? Se ti invitassi in agenzia da me?...se ti chiedessi di stare
nuda davanti a me lo faresti?...e se ti volessi toccare?..”. Le indagini
della Polizia Postale, coordinate dalla Procura Distrettuale, hanno
consentito, così come accaduto in passato per episodi criminosi simili, di
risalire all’attuale indagato che si connetteva dal suo studio
professionale. Egli ha ammesso le sue responsabilità, tra l’altro confermate
dalla perquisizione informatica. Sono in corso ulteriori attività tecniche
per comprendere se altri minori siano stati vittime di adescamento. Il
dirigente della Compartimento Polizia Postale di Catania
Marcello
La Bella,
(ascolta l'intervista)dichiara: “Questo ennesimo caso di tentato
adescamento conferma la necessità dell’azione di prevenzione compiuta dalla
Polizia di Stato nelle scuole, primarie e medie. Dobbiamo spiegare ai
bambini, ai ragazzi che non sempre l’utilizzatore di un profilo social è la
persona che dice di essere.” Tante le iniziative messe in campo dalla
Polizia, presente anche sui canali social con l’Agente Lisa e Vita da
Social: il progetto “Colombo. Alla scoperta della Rete” giunto alla V
edizione, che ha interessato lo scorso anno scolastico 86 istituti (scuole
primarie, medie e superiori) di questa provincia, 16.000 studenti e 600
insegnanti, nonché tutte le iniziative di carattere nazionale quali il truck
“Una vita da social” che il prossimo anno farà tappa a Catania e
Caltagirone.
Catania
– 2 assaltano bancomat con fiamma ossidrica, CC presi, ai
domiciliari.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato nella
flagranza Rosario NICOSIA 54enne, di Misterbianco, e
Carlo BONNICI 49enne, di Catania, per tentato furto
aggravato in concorso, danneggiamento e resistenza a
Pubblico Ufficiale. Una pattuglia dell’Arma, di sera intorno
alle 21,30, durante un servizio di controllo del territorio,
transitando per Piazza Cavour ha notato la presenza di 2
individui, 1 con un casco e l’altro con volto travisato da
1 berretto, all’interno dell’Istituto di Credito Banca
Popolare Siciliano, che armeggiavano davanti allo sportello
Bancomat, ubicato proprio lì dentro. I due malviventi, per
non essere visti dalla strada, avevano parcheggiato una
vettura, Volkswagen Golf, davanti all’ingresso e lasciato 1
scooter col motore acceso, pronto per la fuga. I due ladri,
accortisi dell’arrivo dei Carabinieri, sono usciti di corsa
dalla Banca tentando di dileguarsi, prendendo direzioni
opposte. I militari intervenuti con rapidità dopo un breve e
concitato inseguimento hanno raggiunto e bloccato i 2, che
hanno opposto un’energica resistenza. 1 dei fuggitivi
durante la corsa ha tentato di disfarsi di uno zaino, che
poi è stato recuperato con all’interno diversi arnesi atto
allo scasso. I Carabinieri accanto al Bancomat, ancora
fumante, hanno rinvenuto bombole ed 1 fiamma ossidrica. I
Vigili del Fuoco di Catania sono intervenuti poi sul posto,
ed hanno spento le fiamme nello sportello automatico e messo
in sicurezza le bombole e tutta la zona circostante.
L’autovettura e lo scooter, un Aprila Scarabeo, risultati
rubati, sono stati sequestrati unitamente allo zaino con gli
attrezzi da scasso, la fiamma ossidrica ed il casco. I due
arrestati, già conosciuti dalle forze dell’ordine con
precedenti specifici, sono stati posti ai domiciliari, in
attesa di essere giudicati con rito direttissimo, come
disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Catania
– Motovolanti ammanettano 1 rapinatore in fuga.
Agenti delle motovolanti, durante il normale
servizio di controllo del territorio, finalizzato al
contrasto dei reati predatori, alle ore 18.20 di ieri, hanno
proceduto all’arresto di Benedetto Costanzo 24enne, già
noto, per diverse rapine. Gli operatori transitando in via
Garibaldi hanno notato uscire dalla gioielleria “Scandurra”
2 che fuggivano precipitosamente ed 1 di esse impugnava 1
pistola. I due operatori immediatamente, hanno inseguito i
malfattori. 1 dei 2 durante l’inseguimento è riuscito a
dileguarsi mentre quello che impugnava l’arma, dopo un breve
inseguimento con le moto nelle strette vie della zona, è
stato bloccato ed ammanettato con difficoltà, poiché ha
opposto tenace resistenza. Gli agenti nel contempo, hanno
recuperato l’arma che il Costanzo aveva gettato a terra, e
che risultava essere una fedele riproduzione di 1 pistola
semiautomatica, priva del tappo rosso con caricatore
inserito, priva di munizioni. I poliziotti hanno eseguito
anche una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del
COSTANZO, che dava esito positivo. Gli agenti in un garage
pertinente all’abitazione, hanno rinvenuto 1 altra pistola
abilmente occultata dentro una valigetta, modello “Bruni 92”
in metallo di colore nero e priva del tappo rosso,
verosimilmente usata per compiere altre rapine. Costanzo è
stato pertanto arrestato in ordine ai reati di “tentata
rapina in concorso” e resistenza a P.U. Gli agenti
proseguono le indagini tese alla identificazione del
complice. Il P.M. di turno, ha disposto che l’arrestato
fosse tradotto presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza,
in regime di vita comune, in attesa dell’udienza di
convalida.
Catania
– Librino, 1 spacciatore ai domiciliari. Si tratta di
Fernando GIARRATANO, 20enne caduto nella rete
dell’incessante l’attività degli uomini del Commissariato
Librino del fine settimana. I poliziotti, nel corso dei
servizi predisposti dal Questore di Catania dott. Marcello
Cardona, finalizzati al contrasto dello spaccio e traffico
di sostanze stupefacenti, hanno ispezionato le note piazze
di spaccio nel quartiere San Giorgio. La pattuglia, con
occhio acuto, ha notato un “movimento anomalo” da parte di
un giovane che, a bordo di ciclomotore privo di targa, si
era fermato a prelevare “qualcosa” da una grondaia
dell’acqua piovana. Il conducente del motorino, poi
identificato in Fernando GIARRATANO, 20enne, alla vista
della pattuglia del Commissariato Librino, ha abbandonato il
motorino cercando di guadagnarsi la fuga a piedi,
disfacendosi di bustine in cellophane, lanciate in mezzo
alla vegetazione incolta. GIARRATANO è stato raggiunto, ma
si è opposto al controllo di polizia in modo piuttosto
violento, sferrando numerosi calci contro gli uomini in
divisa. GIARRATANO ridimensionato a più mite condotta, è
stato trovato in possesso di una sostanziosa somma di denaro
in ordine alla quale, essendo disoccupato, non sapeva
fornire alcuna indicazione di provenienza lecita. I
poliziotti hanno altresì recuperato le bustine di
cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo
marijuana, singolarmente confezionata in dosi. La conferma
della attività di spaccio ha trovato riscontro anche nella
perquisizione domiciliare, con sequestro di altra sostanza
stupefacente essiccata, nonché di 1 pianta in vaso. Fernando
GIARRATANO, era stato tratto in arresto per detenzione ai
fini di spaccio di sostanza stupefacente, violenza e
resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente, non
appena una settimana prima, sempre di sabato pomeriggio,
aveva già avuto un confronto con altra pattuglia del
Commissariato Librino. I poliziotti in quella circostanza
avevano notato medesima attività, medesime modalità, ma
nascondiglio diverso: 1 cassonetto della spazzatura.
GIARRATANO, non pago di 1 denuncia a piede libero per i
medesimi fatti, si era sentito autorizzato a proseguire
nella sua condotta illecita, oggi infrenata dalla
sottoposizione agli arresti domiciliari.
Catania
– Blitz CC in viale Castagnola, droga e pizzini, 2
ai domiciliari.I Carabinieri del Nucleo Investigativo del
Comando Provinciale hanno arrestato ai domiciliari,
nella flagranza : Carmelo PULVIRENTI 39enne e Michele
GANGI 23enne, entrambi catanesi, rei nel concorso di
spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Sono stati i militari della Squadra “Lupi” ieri sera ad
appostarsi nei pressi di uno dei tanti palazzoni di
Viale Castagnola, teatro di spaccio per conto delle
famiglie mafiose controllanti la zona, e notare i due
attori principali, la vedetta, posta alla base delle
scale del caseggiato, e il pusher, che in fondo alla
scala consegnava la droga ed incassava il corrispettivo
in denaro. Per poterli catturare entrambi, gli operanti,
hanno preferito non fermare gli acquirenti per poi
piombargli addosso al momento propizio ed arrestarli.
Perquisito, l’incaricato alla vendita, è stato trovato
in possesso di oltre 100 dosi tra “cocaina”, “hashish”,
“orange-skunk” e “marijuana” nonché di un centinaio di
euro in contanti. Particolare importante è il
rinvenimento nelle tasche del pusher di un pizzino con
annotati dei nomi (perlopiù fittizi) e delle cifre,
accanto ad ognuno di essi, indicanti le cifre incassate
o da incassare, come si potrebbe rilevare dalle somme
più apprezzabili. La droga, il denaro e il pizzino sono
stati sequestrati mentre gli arrestati, in attesa della
direttissima, sono stati relegati ai domiciliari.
Catania
– Stupefacenti, 27enne in manette. I Carabinieri del
Nucleo Radiomobile hanno arrestato Antonino GRILLO
27enne, di Catania, su ordine di carcerazione emesso dal
Magistrato di Sorveglianza di Cosenza in sostituzione del
misura di affidamento terapeutico. Il provvedimento è
scaturito dal cumulo pene per il reato di detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti commesso dal 27enne.
L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza Lanza,
come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Catania
– Resistenza e danneggiamento: IENI e BONFIGLIO in
manette.
La Polizia
di Stato ha tratto in arresto i già noti: Giacomo Maurizio IENI
57enne, inteso “Nucciu ‘u mattuffu” e Giacomo Mario Davide BONFIGLIO
31enne, in quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di resistenza
a P.U., danneggiamento aggravato e lesioni. Agenti della Squadra Mobile
etnea, nel pomeriggio di sabato 31 ottobre stavano transitando lungo via
Umberto. I poliziotti hanno notato un’auto Nissan Qashqai sulla quale
viaggiava, seduto lato passeggero, Giacomo Maurizio IENI, ritenuto esponente
dell’organizzazione Pillera-Puntina, destinatario della misura di
prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di Soggiorno nel
comune di residenza ancora da notificare.I componenti dell’equipaggio, dopo
essersi qualificati, hanno intimato agli occupanti della Nissan Qashqai di
fermarsi. Il guidatore ha accelerato repentinamente la marcia dandosi alla
fuga. Un lungo inseguimento si è svolto, per più strade cittadine, mettendo
seriamente a repentaglio l’incolumità di automobilisti e pedoni. I
fuggitivi sono stati raggiunti in piazza Verga, dove hanno urtato
violentemente l’auto con colori di serie ma venivano costretti a fermarsi.
Giacomo Maurizio IENI è sceso dal mezzo, ed ha tentato la fuga a piedi
lungo Corso Italia ma è stato fermato ed accompagnato col BONFIGLIO presso
gli Uffici della Squadra Mobile. Un operatore di Polizia, a causa dello
ferite riportate a seguito dell’urto, è stato condotto presso l’Ospedale
Garibaldi dove i sanitari riscontravano una frattura alla mano. La
Divisione Anticrimine della Questura, lo scorso 15 ottobre, aveva dato
esecuzione al decreto di sequestro e confisca, emesso il 1° ottobre 2015
dal Tribunale di Catania - Sezione Misure di Prevenzione - nei confronti di
Giacomo Maurizio IENI, con il quale era stato disposto il sequestro e la
confisca di 2 beni immobili, 2 imprese individuali, diversi rapporti bancari
intestati all’interessato, nonché la discoteca “Empire”, per un valore
complessivo di 4.000.000 euro. Il medesimo decreto aveva disposto a carico
di IENI la misura dei prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con
obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di 3 anni e 6
mesi che non era stata notificata perché il soggetto non era stato
rintracciato. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati
associati presso la Casa Circondariale di Catania “piazza Lanza” a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
- Miglior@giustizia: convegno a Palazzo di Giustizia.
La manifestazione è programmata per venerdì 30 ottobre 2015
a partire dalle ore 16:00 e fino alle ore 21:00, presso il
Palazzo di Giustizia di Catania.
L’attività è rivolta a tutti i cittadini.
L’atrio del Palazzo di Giustizia è aperto al pubblico per il
Pomeriggio civico con cittadini e studenti.
I giudici, le associazioni di volontariato, gli enti che si
occupano di migranti e di contrasto alle mafie incontreranno
i cittadini e presenteranno:il
lavoro delle sezioni penali del Tribunale di Catania (misure
di prevenzione antimafia, riesame e del Giudice per le
Indagini preliminari), le Buone pratiche
in favore dei minori migranti in tema di adozione e
contrasto all’illegalità, a cura del Tribunale per i Minori
e della Procura per i Minori, l’Ordine degli avvocati di
Catania presenta lo sportello per il Cittadino, itirocinanti
della Corte di Appello forniscono nel contempo informazioni
per l’accesso ai tirocini formativi presso gli uffici
giudiziari catanesi.
Il concerto conclusivo dell’orchestra giovanile Falcone
Borsellino ha inizio alle ore 19:00, nell’atrio del
Palazzo.
La Corte di Appello ed il Tribunale di Catania, in
contemporanea, sempre al Palazzo di Giustizia,presso
l’Aula delle Adunanze, presentano alla città il progetto
Miglior@giustizia, Il progetto Fondo Sociale Europeo degli
uffici giudiziari catanesi, in collaborazione con la Regione
Sicilia e con il supporto del Formez.
Il convegno, ha inizio alle ore 16:00 con la partecipazione
di rappresentanti delle Istituzioni giudiziarie e locali,
del Prefetto del Ministero dell'Interno, dott. Angelo
Trovato, del Vice Presidente della Regione Siciliana,
dott.ssa Mariella Lo Bello, del Prefetto di Catania,
dott.ssa Maria Guia Federico, del Sindaco del Comune di
Catania, sen. avv. Enzo Bianco, del Rettore dell'Università
degli Studi di Catania, dott. Giacomo Pignataro, del
Direttore Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati
del Ministero della Giustizia, dott. Pasquale Liccardo, del
Presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati, dott.
Maurizio Magnano di San Lio. 10 i progetti di miglioramento
organizzativo in corso presso gli uffici giudiziari di
Catania e prospettive di coinvolgimento di tutti gli uffici
giudiziari giudicanti del Distretto che sono illustrati: URP
di Palazzo, Guida ai Servizi, Bilancio Sociale, Progetto
Migrantes Amministrazioni di Sostegno, Affari Civili,
Informatizzazione procedure esecutive: Protocollo Telematico
Esecuzioni, Sperimentazione CCIAA, Agenda del Giudice,
Passaggio fascicoli tra il primo e il secondo grado di
giudizio.
L’iniziativa Miglior@giustizia chiude un primo ciclo di
attività a favore degli Uffici Giudicanti di Catania,
realizzate all’interno dell’iniziativa della Regione
Siciliana - Assessorato dell’Istruzione e della Formazione
professionale, Dipartimento Regionale dell’Istruzione e
della Formazione Professionale, finanziato nell’ambito del
POR FSE 2007 - 2013, asse VII - Capacità Istituzionale,
Obiettivo specifico P): Rafforzare la capacità istituzionale
e dei sistemi nell’implementazione delle politiche e dei
programmi con la finalità di supportare l’ammodernamento
delle attività tecnico amministrative degli uffici
giudicanti di Catania, in un contesto di gravi difficoltà e
di contenzioso crescente.
Catania
– Blitz CC in via Capo Passero, sequestrate armi e droga.
Carabinieri della Compagnia di Fontanarossa e del
Battaglione “Sicilia” di sera hanno attuato un controllo
straordinario del territorio nella zona a Nord del capoluogo
etneo, precisamente tra Trappeto e San Giovanni Galermo,
luogo ad alto indice criminale. I militari perquisendo
vari edifici, al civico 121 di via Capo Passero, occultati
in una intercapedine muraria ricavata dietro il battiscopa
della scala condominiale, hanno rinvenuto e sequestrato: 1
pistola semiautomatica marca Bernardelli cal. 7.65 con
matricola abrasa, completa di serbatoio e otto cartucce, 1
pistola a tamburo marca Bernardelli cal. 32 con matricola
abrasa e sei cartucce, 3 buste contenenti circa 800 grammi
di marijuana, 1 busta contenente circa 200 grammi di
hashish, e 80 dosi di cocaina per complessivi 50 grammi
circa (droga che se immessa sul mercato avrebbe permesso un
introito di almeno 15.000 euro). Mentre in Via Pantelleria
sono stati fermati e denunciati un 22enne e un 45enne,
entrambi pregiudicati, poiché trovati in possesso di una
mazza ferrata naturalmente posta sotto sequestro.I
carabinieri per furto energia hanno dichiarato in arresto,
nella flagranza, in Via Capo Passero, Carmelo PRIVITERA
53enne, Margherita GUGLIELMINO 47enne nonché
un’altra donna di 48 anni, per furto aggravato. I
militari nella circostanza, coadiuvati dai tecnici
dell’Enel, hanno accertato che i rei avevano allacciato i
loro contatori privati alla rete elettrica pubblica. Il
personale dell’ente erogante ha provveduto a ripristinare i
collegamenti originari.
Acireale CT –2 Rom minorenni aggrediscono anziano in casa per
derubarlo: associate al CPA per minori. I Carabinieri
della Stazione di Acireale (CT) ieri pomeriggio in via
Scilla, hanno arrestato, nella flagranza, una 15enne ed una
14enne, di origini nomadi, per il concorso in rapina.
L’anziano pensionato di 79 anni, aveva poco prima chiesto
aiuto al 112 denunciando l’aggressione patita per mano di
due ragazze che, dopo essere penetrate nella sua abitazione,
posta a pianterreno (aveva lasciato per un attimo la porta
d’ingresso socchiusa), gli avevano rubato dei monili in oro
ed alcuni oggetti in argento. 2 pattuglie, già impegnate nel
controllo del territorio, su input della centrale operativa
hanno all'istante raggiunto la zona riuscendo a
rintracciare ed arrestare le minorenni mentre tentavano la
fuga. La gente in strada, intuendo l’accaduto, anche per la
presenza dell’anziano derubato, che aveva provato ad
inseguire le 2, ha accennato un tentativo di aggressione
nei confronti delle giovani ladre. Il linciaggio è stato
sedato sul nascere dai Carabinieri. L’intera refurtiva è
stata recuperata e restituita alla vittima mentre le
ragazze, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto,
sono state associate al Centro di Prima Accoglienza di
Caltanissetta.
Mazzarrone CT
– CC, 1 borseggiatore romeno ai domiciliari. Ionut Daniel
ISPAN 27enne, di origini romene, secondo la
ricostruzione fatta dai Carabinieri della Stazione di
Mazzarrone (CT), condivisa appieno dall’Ufficio del GIP del
Tribunale di Caltagirone, sarebbe l’autore del furto con
destrezza, di un borsello contenente 260 euro, commesso il
9 giugno scorso in danno di un 50enne del luogo. Il
giovane ieri sera è stato arrestato e, come disposto nel
provvedimento cautelare emesso dell’Autorità Giudiziaria,
ristretto ai domiciliari.
Catania – 2 in moto rapinano turista su auto incolonnata,
Condor 1 preso. Agenti della Polizia di Stato hanno
tratto in arresto: Luigi FIDUCIA 31enne, poiché colto
nella flagranza del reato di rapina aggravata in concorso ai
danni di una turista. Una pattuglia della Sezione
“Contrasto al Crimine Diffuso”, ieri pomeriggio, mentre
transitava lungo via Plebiscito, nei pressi di via
Garibaldi, ha notato 2 individui a bordo di scooter che
muovevano in direzione opposta alla loro. La moto si è
avvicinata ad 1 vettura incolonnata nel traffico ed il
passeggero, sceso dal mezzo, con mossa repentina, ha aperto
lo sportello lato passeggero per sottrarre qualcosa che si
trovava all’interno. La donna a bordo dell’auto ha tentato
di trattenere una borsa di colore marrone, ma è stata
sopraffatta dalla maggiore forza e violenza utilizzata dal
malvivente, che riusciva ad impossessarsene. Gli Agenti dei
“Condor”, avvedutisi della scena, si sono posti
all’inseguimento dello scooter che, sfrecciando ad alta
velocità, si è diretto all’interno del rione “San
Cristoforo”. I due malfattori, a causa dell’alta velocità,
rovinavano per terra, ma ugualmente tentavano di sottrarsi
all’arresto, fuggendo a piedi. Gli operatori dei “Condor”
sono riusciti a bloccare 1 dei malviventi, identificato per
Luigi FIDUCIA, che veniva condotto presso gli uffici della
Squadra Mobile. Un altro equipaggio della Mobile nel
contempo, è intervenuto in loco ed ha proceduto a recuperare
la borsa che, completa del suo contenuto, veniva restituita
alla vittima. La turista accusando dei dolori alla mano, è
stata condotta presso il pronto soccorso di un ospedale
cittadino, dove i sanitari le riscontravano la frattura di
un dito della mano e, dopo averla medicata, la dimettevano.
Luigi FIDUCIA è stato dichiarato in arresto e posto a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. E’ in corso attività
volta alla identificazione del complice. Luigi FIDUCIA è
personaggio noto agli investigatori della Squadra Mobile per
essere stato tratto in arresto nel giugno del 2008, in
quanto responsabile con la sorella di detenzione di armi e
stupefacenti. Il soggetto, a seguito di perquisizione
eseguita dalla Squadra Mobile nell’abitazione ubicata nel
rione “San Cristoforo”, fu trovato con 500 gr. circa di
cocaina e 2 pistole. La vittima, una turista straniera in
visita nella città di Catania, nonostante la brutta
esperienza ha ringraziato il Dirigente della Squadra Mobile
per l’efficienza e la gentilezza dimostrata nei suoi
confronti dagli uomini della Squadra Mobile.
Riposto CT
– Donna viola domiciliari, CC presa. I Carabinieri
della Stazione di Riposto hanno arrestato in flagranza
Sebastiana MESSINA, 55enne, del luogo, per evasione. La
donna, benché sottoposta agli arresti domiciliari dal 21
febbraio scorso, ieri pomeriggio è stata sorpresa dai
militari sulla pubblica via mentre si allontanava dalla sua
abitazione senza alcun giustificato motivo, in palese
violazione dei vincoli restrittivi cui era soggetta.
L’arrestata è stata posta nuovamente ai domiciliari in
attesa di essere giudicata per direttissima, come disposto
dall’Autorità Giudiziaria.
Catania – Corso Sicilia, 78enne aggredito e rapinato, 2 in
manette. Polizia ha arrestato i già noti: Giampiero TROVATO
29enne ed Antonio TRINGALE 51enne, Sorvegliato Speciale di P.S., in
quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di rapina
aggravata in danno di un pensionato catanese. Alle ore 9.40 circa di ieri,
un pensionato catanese di 78 anni rimaneva vittima di una rapina commessa da
due individui, i quali, dopo averlo aggredito e scaraventato a terra, si
impossessavano della somma di 1.300,00 € (milletrecento/00) prelevata poco
prima da un Istituto di Credito di questo Corso Sicilia dandosi alla fuga a
bordo di uno scooter. La vittima riferiva anche di aver tentato di opporsi
alla rapina ma la superiorità numerica dei rapinatori (dei quali forniva le
descrizioni) e la sua età avanzata non gli avevano consentito di opporre
un’efficace resistenza. L’anziano, durante la colluttazione, ha riportato
lesioni al volto e ad 1 mano per le quali non necessitava l’intervento dei
sanitari. L’immediato intervento di equipaggio della Squadra Mobile -
Sezione Contrasto al crimine Diffuso - sul luogo del delitto consentiva di
rinvenire, grazie alle indicazioni della vittima, un telefono cellulare
smartphone verosimilmente appartenente ad uno dei rapinatori. La polizia con
immediato accertamento esperito presso il gestore di telefonia mobile della
scheda contenuta all’interno dell’apparecchi cellulare ha appurato che era
intestata a Giampiero Trovato. La vittima, si trovava presso gli uffici
della Questura, e nel mentre Giampiero Trovato formalizzava denuncia di
rapina del proprio scooter, un Honda @ di colore grigio, all’interno del
quale vi era lo smartphone, dichiarando di essere stato rapinato del mezzo
da 2 persone travisate da caschi mentre era in via Garibaldi. Un passante
nel contempo, consegnava presso il Commissariato di P.S. di Nesima la
patente di guida di Giampiero Trovato dichiarando di averla rinvenuta per
terra nei pressi di Corso Indipendenza nel rione di San Berillo Nuovo -
zona dove è ubicata l’abitazione del Tringale,. La polizia dalla disamina
del telefono ha evidenziato i collegamenti fra Trovato ed Antonio Tringale,
pochi minuti prima della commissione della rapina. Trovato veniva
immediatamente rintracciato ed accompagnato presso gli uffici della Mobile
dove riconosceva il suo telefono cellulare ed ammetteva le proprie
responsabilità in ordine alla rapina. Altri equipaggi della Sezione
“Condor” contestualmente si recavano presso l’abitazione di Antonio Tringale;
questi, accortosi dell’arrivo della polizia ha tentato di fuggire dal retro
dell’abitazione, ma è stato prontamente bloccato. I poliziotti nel domicilio
hanno rinvenuto il casco utilizzato dal soggetto per compiere la rapina.
Alla luce degli elementi raccolti a loro carico Giampiero Trovato ed Antonio
Tringale, entrambi già noti, in particolare quest’ultimo per reati specifici
contro il patrimonio, sono stati dichiarati in arresto ed associati presso
il Carcere di piazza “Lanza” di Catania a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Catania
– Agente blocca rapinatori che lo feriscono e si dileguano: 2 presi.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto: GiuseppeAURORA
26enne già noto e SalvatoreCOSENZA 21ennein quanto
ritenuti responsabili, in concorso tra loro ed altro rapinatore in fase di
individuazione, dei reati di rapina aggravata, lesioni aggravate, resistenza
e violenza a P.U. 3 individui a bordo di una vettura Mercedes cl.C, alle ore
19,40 circa del 16 ottobre scorso, erano giunti nel parcheggio antistante un
esercizio commerciale della zona industriale di Misterbianco. 2 occupanti
la macchina era travisati 1 passamontagna e l’altro con maschera
carnascialesca da vecchio, di cui uno armato di pistola, irrompevano
all’interno del negozio e nel mentre l’autista rimaneva al lato guida. I
malfattori sotto la minaccia dell’arma, si facevano consegnare dai
malcapitati la somma di 500,00 € circa. Un dipendente della Squadra Mobile,
Sezione “Contrasto al Crimine diffuso”, libero dal servizio e privo di arma
in dotazione, proprio mentre era in corso l’azione criminosa, era appena
uscito dal medesimo esercizio in compagnia della moglie e dei figli minori
ed aveva fatto appena in tempo a sistemare all’interno della sua autovettura
dei pacchi con gli acquisti appena fatti. Il poliziotto vista la scena,
dimostrando un innegabile coraggio e con ottima scelta operativa, ha alzato
le braccia in alto in segno di resa, posizionandosi così davanti l’uscita
del negozio. L’Agente della Squadra Mobile non appena i due malviventi
uscivano speditamente dal negozio per raggiungere l’auto dove il complice si
attendeva con il motore acceso, si era avventato contro il rapinatore più
alto e corpulento – oltre 2 metri – che era in possesso della pistola, nel
tentativo di bloccarlo e disarmarlo. Il Poliziotto, nel corso della violenta
colluttazione scaturita, riusciva a togliere il passamontagna al rapinatore
armato. L’Agente nel corso della colluttazione, alla quale prendeva parte
anche il secondo rapinatore, veniva colpito alla testa con l’arma e, sebbene
ferito e sanguinante, il tutore dell’ordine tentava di bloccare la fuga del
veicolo, aggrappandosi allo sportello lato guidatore. La ripartenza veloce
dell’auto provocò la caduta del poliziotto, che rovinò sul selciato. Il
poliziotto, durante le fasi concitate, riuscì a vedere bene il volto del
rapinatore armato, avendogli tolto il passamontagna, e del complice che si
trovava alla guida della Mercedes. L’Agente veniva trasportato tramite
ambulanza presso il nosocomio di un ospedale cittadino, dove gli veniva
riscontrata una profonda ferita lacero-contusa alla testa, per la quale
erano necessari diversi punti di sutura, ed altre ferite al corpo. Diversi
equipaggi della Squadra Mobile, in particolare della Sezione “Contrasto al
Crimine Diffuso”, erano intervenuti subito sul posto ed avviavano le
indagini volte alla identificazione dei 3 malviventi, acquisendo le immagini
degli impianti di video-sorveglianza del negozio rapinato e di altri nella
zona. Il passamontagna utilizzato dal rapinatore in sede di sopralluogo
eseguito sulla scena del crimine da esperti della Polizia Scientifica,
veniva rinvenuto e sequestrato. Le indagini condotte in continuità hanno
consentito di addivenire alla targa del mezzo risultato un vecchio Mercedes
cl. C, che veniva rinvenuto all’alba dell’indomati 17 ottobre, parcheggiato
in viale Bummacaro, nel rione di “Librino”. Il veicolo veniva sottoposto ai
rilievi della Scientifica e, successivamente, sequestrato. Gli investigatori
da accertamenti all’utilizzatore del mezzo, hanno identificato Giuseppe
AURORA già noto per rapina, e riconosciuto dall’operatore di Polizia,
proprio per colui il quale guidava la Mercedes. I poliziotti, nel contempo,
grazie ad una serrata attività investigativa, hanno individuato ed
identificati anche gli altri due complici. I tre venivano ricercati una
prima volta in maniera vana. AURORA nella serata si presentava presso gli
uffici di Polizia, mentre COSENZA veniva rintracciato nella zona di “Monte
Po”. Le relative perquisizioni hanno consentito alla Polizia di rinvenire e
sequestrare alcuni indumenti indossati in occasione della rapina. AURORA e
COSENZA presso gli uffici della Squadra Mobile hanno reso dichiarazioni
confessorie. Gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale
di Catania - piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre
il terzo complice, dopo ulteriori e vane ricerche, è stato indagato in stato
di irreperibilità.
Catania
–
Infermiera perseguitata da ex paziente stalker.
L’Ex degente è stato arrestato e rinchiuso in carcere. I
Carabinieri della Stazione di NESIMA hanno arrestato un
personaggio catanese, di 51 anni, in esecuzione di una
ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale
di Catania in ordine al reato di “atti persecutori”. Tutto
ha avuto inizio nel luglio scorso col ricovero del soggetto
in uno dei reparti dell’Ospedale Garibaldi di NESIMA. Il
personaggio, durante il periodo di degenza, iniziò a fare la
corte ad una delle infermiere in servizio al reparto. Lo
stalker per nulla era ricambiato ma continuò, anche dopo le
dimissioni dal nosocomio, a braccare la sua preda sia sul
posto di lavoro che per strada, costringendo la donna,
39enne, a rivolgersi ai Carabinieri. i militari hanno
svolto indagini e gli opportuni riscontri, portarono
inizialmente un provvedimento cautelare dell’Autorità
Giudiziaria che ne vietò l’avvicinamento ai luoghi
frequentati dalla vittima. La misura purtroppo non si
rivelò adeguata per fermare lo stalker che, imperterrito,
proseguì la vessazione attraverso ogni mezzo (telefonate -
sms – social network), distribuendo addirittura in ospedale
dei volantini dal contenuto diffamatorio nei confronti della
donna. Il procedere delle indagini e le informative
prodotte dagli uomini dell’Arma sono state accolte
favorevolmente dal GIP del Tribunale Etneo che ha ordinato
PER LO stalker l’arresto e la reclusione preventiva nel
carcere di Piazza Lanza.
Catania
–
Oltraggiano agenti a controllo in
centro storico.
Agenti della Squadra a Cavallo e Cinofili dell’U.P.G.S.P.
ieri sera hanno arrestato e rimesso immediatamente in
libertà il già noto catanese Luca BRANCATO 22enne, in
quanto responsabile di resistenza, minacce, ingiurie,
oltraggio a P.U. nonché hanno denunciato in stato di libertà
il già noto A.E. 18enne, in quanto responsabile di
false dichiarazioni sull’identità e oltraggio a P.U. Gli
Agenti della Squadra a Cavallo e Cinofili alle ore 20.25 in
piazza Vincenzo Bellini avevano deciso di procedere al
controllo di 3 individui a piedi, nell’ambito dei servizi
disposti dal Questore di Catania Marcello Cardona,
finalizzati all’ordine e sicurezza pubblica nel centro
storico. I poliziotti hanno appurato che gli stessi, privi
di documenti d’identità risultavano tutti già noti. Uno di
essi, identificato successivamente per Luca BRANCATO, ha
inveito contro gli agenti e, per sottrarsi al controllo, ha
tentato di allontanarsi dimenandosi con violenza ma è stato
prontamente bloccato e tratto in arresto, e su disposizioni
dell’Autorità Giudiziaria di turno rimesso immediatamente in
libertà. Un secondo soggetto, aveva pronunciato anch’esso
frasi oltraggiose nei confronti degli agenti, e fornito
inizialmente false generalità, mentre la vera identità
veniva scoperta una volta condotto in Questura e sottoposto
ad accertamenti. Lo stesso è stato quindi denunciato in
libertà per oltraggio e false dichiarazioni sull’identità
personale.
Mascali CT – Coltellate in testa e botte perché gay: CC, 3 giovani ai
domiciliari. L’aggressione è stata solo a sfondo
discriminatorio.
3 giovani del posto, rispettivamente di 18, 19 e 20 anni,
armati di coltello, ieri notte a Mascali, in provincia di
Catania, nei pressi di un Bar di Via Siculo Orientale,
hanno aggredito un 44enne, anch’egli del luogo,
verosimilmente per il solo fatto che fosse omosessuale. La
vittima, per sua fortuna, è riuscita a sfuggire alla furia
degli assalitori: pugni e calci oltre a qualche fendente. Il
malcapitato si è rifugiato nella Stazione dei Carabinieri. I
militari l’hanno immediatamente soccorso e trasportato
all’Ospedale di Taormina (ME) dove i medici l’hanno medicato
repertando un “trauma cranico con ampia ferita da taglio del
cuoio capelluto in sede parietale destra e trauma
mandibolare” con una prognosi di giorni 15. I Carabinieri,
coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Giarre (CT) e
della Stazione di Sant’Alfio (CT), contestualmente,hanno
proceduto a ricercare ed arrestare i tre aggressori che, su
disposizione del magistrato di turno, sono stati relegati ai
domiciliari. Ammessi al giudizio per direttissima dovranno
difendersi dall’accusa di lesioni personali aggravate in
concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Catania
- Carabinieri catturano vicino Parigi latitante
Sciurello, ricercato omicidio ristoratore Pappalardo.
L’operazione dei Carabinieri di Catania, si è conclusa in
collaborazione con le autorità di polizia francesi, che
hanno assicurato alla giustizia il pericoloso latitante,
ritenuto l’autore materiale di un efferato delitto commesso
nel marzo scorso in provincia di Catania. I particolari
dell’operazione sono stati resi noti alle ore 11,15 in una
conferenza stampa nella saletta della Procura Distrettuale
della Repubblica di Catania. A conclusione di una attività
investigativa derivata dall’efferato omicidio di Massimo
Pappalardo, 32enne di Valverde (CT,) avvenuto l’8 marzo
scorso a Paternò (CT), uomini della Brigata Nazionale
Francese per la ricerca dei Fuggitivi, supportata
dall’attività investigativa della Compagnia Carabinieri di
Paternò, con il coordinamento della Direzione Centrale di
Polizia Criminale - Divisione S.I.RE.N.E. di Roma ed il
collaterale organo di collegamento presso l’Ambasciata
italiana di Parigi, hanno localizzato a THIAIS, località a
pochi chilometri da Parigi, ed arrestato il latitante
Ignazio SCIURELLO 45enne ricercato per l’omicidio del
giovane ristoratore, nonché occultamento e distruzione del
cadavere oltre al porto e detenzione illegale di arma da
fuoco.La complessa attività d’indagine condotta dai
Carabinieri di Paternò con l’ausilio di sofisticate
tecnologie, ha permesso di individuare sia i presunti gli
autori dell’omicidio che le modalità di commissione,
raccogliendo importanti elementi accusatori che hanno
consentito alla Procura Distrettuale della Repubblica di
Catania di emettere un decreto di fermo di indiziati di
delitto nei confronti di Ignazio SCIURELLO 45enne, già
noto, del fratello Giuseppe SCIURELLO 54enne, già
noto e Massimo DISTEFANO 41enne, già noto. Gli
ultimi due espletate le formalità di rito erano stati
associati nel carcere di Piazza Lanza dove successivamente
era stato notificato l’ordine di custodia cautelare in
carcere emesso dal GIP del Tribunale di Catania. Ignazio
SCIURELLO, sottoposto alla misura cautelare degli arresti
domiciliari per altri reati, sentendosi braccato ed
immaginando che la sua libertà si sarebbe conclusa in breve
tempo, si era reso immediatamente irreperibile dandosi poi
alla latitanza. L’indagine finalizzata alla sua cattura, è
stata svolta dai Carabinieri di Paternò sotto la direzione
della Procura della Repubblica etnea, che con l’attento
impiego di sofisticate apparecchiature tecnologiche sono
riusciti a rintracciare il luogo di latitanza in Francia. La
circostanza con altri elementi ha consentito ai magistrati
di emettere il Mandato di Arresto Europeo. L’attività
connessa ha consentito di far luce sulla squadra di
fiancheggiatori del latitante che si occupava del vitto,
alloggio e del mantenimento dei rapporti telefonici con i
familiari. La proficua collaborazione internazionale ha
infine permesso di sorprendere SCIURELLO nei pressi di un
ristorante della cittadina francese. Il soggetto non ha
opposto resistenza ed ha subito avvisato gli agenti, in
accento siciliano, di non sapere il francese esibendo una
carta d’identità risultata poi contraffatta. La cattura ha
posto fine ad una latitanza che durava dallo scorso mese di
aprile.
Catania
- Stalker evade dai domiciliari, forza finestra in casa
vittima, si nasconde in bagno: CC arrestato. Si tratta
di Mariano ARCIDIACONO 21enne
. Evaso dai
domiciliari, dov’era ristretto per altra causa, di
pomeriggio è stato colto da una sorta di fobia per la
ragazza tanto desiderata recandosi sotto casa dell’amata. Il
soggetto dopo aver forzato una finestra è entrato in casa
nascondendosi nel bagno in attesa che la vittima
rientrasse. La sorella della perseguitata era in casa ed,
impaurita per i rumori generati dall’effrazione, ha
chiesto aiuto al 112. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile
della Compagnia di Acireale (CT), sono arrivati
immediatamente sul posto ed entrati nell’immobile, hanno
sorpreso ed arrestato lo Stalker ancora asserragliato nel
bagno. I militari, approfondendo la vicenda, hanno raccolto
la denuncia della vittima che ha rivelato le reiterate
molestie verbali e telefoniche sofferte per colpa del
giovane molestatore che a tutti costi la voleva costringere
ad intrattenere una relazione amorosa. Lo Stalker è finito
in su disposizione del
magistrato di turno, è stato rinchiuso nel carcere di Piazza
Lanza, i reati contestati: evasione, violazione di domicilio
ed atti persecutori.
Bronte
CT
– Viola prescrizioni, CC 1 in carcere. I Carabinieri
della Stazione di Bronte (CT) hanno arrestato Nunzio
GARDANI 36enne del luogo, in esecuzione di un ordine di
carcerazione emesso dal Tribunale di Catania. Il soggetto,
già sottoposto all’affidamento in prova, era stato colto in
flagrante dai CC mentre ne violava le prescrizioni.
L’informativa prodotta è stata pienamente accolta in fase
processuale dai giudici che hanno ritenuto opportuno
condannare il reo ad una pena di 1 anno di reclusione da
scontare nel carcere di Piazza Lanza a Catania.
Catania
- Carabinieri
contrastano illegalità a San Giovanni Galermo. I
militari ieri pomeriggio hanno preso ome obiettivo il
quartiere in zona Via Ustica, già in passato al centro di
operazioni collegate al traffico e lo spaccio di sostanze
stupefacenti. I Carabinieri della Stazione di Nesima e
del battaglione “Sicilia”, con la preziosa collaborazione
dei tecnici dell’Enel hanno controllato numerose abitazioni
dove sono state riscontrate diverse irregolarità: allacci
abusivi alla rete elettrica pubblica con conseguente
denuncia di ben otto persone. Tra i denunciati 2
pregiudicati agli arresti domiciliari e 4 donne, di cui 1
gravata da precedenti di polizia. Il personale dell’ente
erogante ha proceduto, alla presenza dei Carabinieri, a
ripristinare i collegamenti originari dei contatori
elettrici.
Paternò CT
- Commerciante trovato con pistola in auto: CC arrestato.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Paternò (CT), stanotte, hanno arrestato nella flagranza un
54enne, di Belpasso (CT), per porto illegale di arma da
fuoco e munizioni, e denunciato il figlio, 28enne, per
omessa custodia di armi. I militari, coadiuvati dagli uomini
del battaglione Sicilia, durante l’espletamento di un
servizio anticrimine, hanno fermato per controllo l’auto
condotta dal commerciante. I Carabinieri percependo nel
fermato un certo nervosismo hanno provveduto a perquisirgli
l’auto rinvenendo e sequestrando 1 pistola semiautomatica
marca Kel Tec modello p32 cal. 7,65, munita di serbatoio con
7 cartucce all’interno. L’arma, dai successivi accertamenti
è risultata in carico al figlio autorizzato alla sola
detenzione. La perquisizione, estesa alle abitazioni di
padre e figlio, hanno permesso ai carabinieri operanti di
accertare, in casa del giovane, la detenzione di numerose
armi da caccia con relative munizioni, regolarmente
denunciate ma custodite in modo assolutamente inadeguato. il
figlio ha subito il ritiro del porto d’armi - uso caccia -
mentre le armi sono state preventivamente sequestrate.
Il genitore che, come disposto dal Pubblico Ministero di
turno, è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.
Santa Maria di Licodia
CT
– Cumula pene : CC 1 in carcere. I Carabinieri della
Stazione di Santa Maria di Licodia
(CT) hanno arrestato Giacomo VICINO 41enne del
posto, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso
dal Tribunale di Catania. il personaggio, già condannato per
furto aggravato, commesso nel 1998 a Montevarchi (AR),
concorso in lesioni personali, commesso nel febbraio 2001 a
Paternò (CT), concorso in favoreggiamento personale,
commesso nel febbraio 2007 a Ragalna (CT),
dovrà scontare la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione nel
carcere di Piazza Lanza dove è stato tradotto, dopo le
formalità di rito.
Catania
- Evaso
dai domiciliari: CC, 1 in carcere I Carabinieri del Nucleo Operativo della
Compagnia di Catania Piazza Dante hanno arrestato, eseguendo un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura del Tribunale di Catania,
Filippo STELLA , 44enne, catanese, già sottoposto agli arresti
domiciliari. Il
provvedimento scaturisce dall’evasione dai domiciliari dal lui commessa il
16 settembre scorso. L’arrestato è stato associato nel carcere di Piazza
Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Misterbianco CT
– CC, 1 in carcere per rapina a SR. I Carabinieri
della Tenenza di Misterbianco (CT) hanno arrestato Dario
TOSCANO, 32enne del posto, in esecuzione di un ordine di
carcerazione emesso dal Tribunale di Catania. il
personaggio, condannato per rapina aggravata in concorso,
reato commesso a Siracusa nell’agosto del 2003, dovrà
scontare la pena definitiva di 11 mesi e 20 giorni di
reclusione nel carcere di Piazza Lanza dove, è stato
tradotto, dopo le formalità di rito.
Catania
– Picanello: evade dai
domiciliari, CC preso.
Francesco SCUDERI 63enne, già agli arresti
domiciliari per rapina, ieri pomeriggio, non poteva passare
inosservato ai militari della Stazione, ubicata nel popoloso
quartiere di Picanello. Il personaggio con un misto di
sfrontatezza ed arroganza ha avuto il coraggio di evadere
dal proprio domicilio e passare proprio dinanzi la sede
della caserma, in Via Petrella. SCUDERI è stato
immediatamente riconosciuto, bloccato ed arrestato.
L’arrestato, in attesa della direttissima, è stato
ricollocato ai domiciliari.
Catania
- CC blitz notturno a “bulli” movida: 3 rapinatori
in manette.
I carabinieri di Catania hanno eseguito un provvedimento
cautelare nei confronti di 3 giovani ritenuti
responsabili di rapina, minaccia lesioni personali e
violenza privata. Le indagini hanno avuto inizio da più
denunce di ragazzi che asserivano di essere stati
malmenati ed aggrediti nel centro storico. I
particolari dell’operazione illustrati dal Procuratore
della Repubblica di Catania, dott. Angelo Patanè, nel
corso di una conferenza stampa alle ore 11.00 presso la
saletta della Procura della Repubblica di Catania.
Gravina CT – Picchia moglie, CC 1 in manette.
Arrestato un 41enne per atti persecutori e maltrattamenti
in famiglia. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della
Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato in flagranza
A.R.,41enne, di Mascalucia, per atti
persecutori e maltrattamenti in famiglia. Una Gazzella
dell’Arma, ieri sera, su indicazione al 112 da parte di un
anonimo cittadino ha ricevuto segnalazione una lite in
famiglia. I militari sono intervenuti in un’abitazione a
Mascalucia ed hanno bloccato l’individuo in un’evidente
stato di agitazione mentre inveiva contro la consorte
minacciandola di morte. I Carabinieri nella circostanza,
hanno accertato che il 41enne da circa 10 anni aveva tenuto
delle condotte persecutorie nei confronti della moglie ed
altri componenti del nucleo familiare, picchiando la donna,
usandole violenza ed in alcuni casi costringendola anche a
consegnargli del denaro. L’arrestato, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, è stato associato nel carcere di
Piazza Lanza.
S.G. La Punta
CT
–
Adulterazione, contraffazione sostanze alimentari: 1 ai
domiciliari. I Carabinieri della Stazione di San
Giovanni la Punta hanno arrestato RUSSO Nunzio,
67enne, del luogo, su ordine di esecuzione per espiazione di
pena detentiva emesso dalla Procura della Repubblica del
Tribunale di Catania. Il personaggio riconosciuto colpevole
di lesioni personali colpose e adulterazione o
contraffazione di sostanze alimentari, reati commessi a
Catania nel 2006, dovrà espiare la pena ai domiciliari di 1
anno di reclusione. L’arrestato, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria è stato posto ai domiciliari.
Misterbianco
CT
–
Truffa, 1 finisce
a
piazza Lanza.
I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco hanno arrestato
Cristian LONGO 33enne, catanese, su ordine di
carcerazione emesso dalla corte di Appello di Catania.
L’individuo dovrà espiare la pena di 11 mesi e 25 giorni di
reclusione poiché ritenuto colpevole di truffa, reato
commesso a Catania tra giugno e luglio 2007. L’arrestato è
stato associato nel Carcere di
Catania a
Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Fiumefreddo
CT
– Evaso dai domiciliari, CC preso. I Carabinieri
della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia hanno arrestato in
flagranza Carmelo COCO, 30enne, del luogo, ritenuto
vicino al sodalizio mafioso “Brunetto”, per
evasione. L’individuo,
benché sottoposto ai domiciliari, ieri pomeriggio è stato
individuato e bloccato dai militari mentre si allontanava
dalla propria abitazione, senza alcun giustificato motivo,
in palese violazione dei vincoli restrittivi cui era
soggetto. L’arrestato è stato posto nuovamente ai
domiciliari in attesa di essere giudicato con rito
direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Acireale CT
–
Viola Sorveglianza,
CC preso. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Acireale
hanno arrestato in flagranza Salvatore GRASSO,
41enne, del luogo, per violazione degli obblighi della
Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza e guida senza
patente. Il Sorvegliato Speciale di Pubblica Sicurezza con
obbligo soggiorno nel comune di residenza, stanotte è stato
individuato e bloccato da una Gazzella dell’Arma in Corso
Savoia mentre era alla guida di un Fiat Doblò, sprovvisto
di patente di guida in quanto revocata per mancanza di
requisiti, in palese violazione dei vincoli della misura
preventiva cui era sottoposto. L’arrestato è stato
trattenuto in una camera di sicurezza in attesa di essere
giudicato con rito direttissimo, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
Catania - CC scoperta piantagione droga a Vaccarizzo,
coltivatore 1 in manette. Si tratta di Francesco
BATTAGLIA 42enne di Catania. Incisiva la lotta
dell’Arma ai fenomeni criminali correlati al Alla droga.
Carabinieri della Stazione di Playa di sera hanno
scoperto e sequestrato più di 150 piante di canapa indiana
ed altri 150 grammi di “marijuana”, già pronta per la
smercio. I militari, hanno individuato il fondo agricolo,
esistente in Contrada Vaccarizzo a Catania, ed hanno
pazientemente osservato ed atteso l’arrivo del proprietario
per farvi irruzione e sequestrare la piantagione e la droga,
rinvenuta nella successiva perquisizione eseguita
nell’abitazione dell’uomo. Francesco BATTAGLIA 42enne di
Catania, deve rispondere di coltivazione illecita di
sostanze stupefacenti. Il coltivatore è stato rinchiuso nel
carcere di Piazza Lanza.
Catania – Antidroga blocca 1 con cocaina e marijuana in auto.
Agenti della Polizia di Stato hanno ammanettato Giuseppe
ALFIERI siracusano (cl.1987) per detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e
cocaina. Uomini della Squadra Mobile - Sezione “Antidroga”,
nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dei reati
in materia di stupefacenti, hanno proceduto al controllo, in
contrada “Passo Martino”, di ALFIERI che stava viaggiando
a bordo di autovettura Volkswagen “Golf”. I poliziotti, a
seguito di perquisizione personale estesa al veicolo hanno
rinvenuto 1 busta in cellophane al cui interno si trovava 1
pacco sottovuoto contenente 985 gr. circa di marijuana e 1
altro involucro contenente 105 gr. circa di cocaina “in
pietra”. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato
associato presso la Casa Circondariale piazza Lanza di
Catania a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
– Manovale ruba in casa ex cliente, infligge cavallo di
ritorno: CC 1 ai domiciliari. La vittima, una donna di
67 anni, originaria di Roma ma residente a Catania, nel
marzo scorso si era rivolta ai Carabinieri della Stazione di
Ognina denunciando di avere patito un furto ed una
successiva estorsione da parte di 1 degli operai edili che
aveva partecipato ai lavori di ristrutturazione della sua
abitazione. Il personaggio, in concomitanza della fine dei
lavori, approfittando dei momenti in cui la proprietaria si
allontanava dall’appartamento, avrebbe pian piano trafugato
alcuni oggetti di valore: sculture, sedie antiche,
argenteria e 1 parure di brillanti. La donna, alcuni giorni
dopo, accorgendosi del furto, nutrendo forti sospetti
proprio su quel manovale, l’ha contattato telefonicamente
chiedendogli apertamente la restituzione del maltolto.
L’operaio “candidamente” avrebbe fatto intendere che il
presupposto per la restituzione dell’intera refurtiva era
l’elargizione di 1.500 euro e per una sola delle sculture,
molta cara alla signora, avrebbe dovuto sborsare almeno
200€. La vittima facendo finta di accettare la richiesta
l’indomani si fece restituire la scultura ma consegnò nelle
mani dell’operaio, solo una ventina di euro, cacciandolo in
malo modo da casa. I Carabinieri, dopo una serie di
accertamenti, sono riusciti a produrre una informativa che
ha convinto il GIP del Tribunale di Catania, su proposta del
P.M. titolare del fascicolo, ad emettere un provvedimento
cautelare nei confronti del 26enne catanese, relegato
momentaneamente ai domiciliari con l’accusa di estorsione e
furto aggravato. I militari stanno svolgendo
approfondimenti investigativi proiettati al reperimento
della refurtiva che sembra sia stata piazzata dal malvivente
in qualche negozio di antiquariato.
Catania
– Finge sinistro stradale
per risarcimento
e deruba ignara vittima, 1 ai domiciliari. Si tratta di
Arcangelo BEVILACQUA
39enne, originario di Roma, ma residente a Catania. Il
personaggio avrebbe simulato un sinistro, facendosi poi risarcire sul posto e
successivamente avrebbe rubato il borsello all’ignara
vittima. il soggetto
a maggio di quest’anno, mentre si trovava nel centro di San
Giovanni La Punta (CT), fingendo di avere patito un
incidente stradale ha lamentato un graffio allo sportello
e costretto un automobilista a fermarsi facendosi risarcire
il presunto danno dietro corresponsione di 150 euro in
contanti. Il personaggio, non contento della truffa portata
a termine, avrebbe approfittando di un attimo di distrazione
della vittima, e rubato anche il borsello contenente altri
700 euro. Il GIP del Tribunale di Catania, avvalendosi
dell’informativa prodotta dai Carabinieri della locale
Stazione, ha ritenuto opportuno emettere un provvedimento
cautelare nei confronti di Arcangelo BEVILACQUA,
puntualmente eseguito ieri pomeriggio dai CC di OGNINA che
lo hanno relegato ai domiciliari.
Acireale –Arresto per usura, estorsione: gatto
morto ad ingresso azienda. Agenti del Commissariato P.S.
di Acireale hanno arrestato Mario FOTI
31enne in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di
Catania, giusta richiesta della Procura Distrettuale della
Repubblica etnea, per i reati di usura aggravata, estorsione
continuata e lesioni ai danni di un imprenditore operante
nel territorio acese. L’imprenditore, nei giorni scorsi si
era recato presso il Commissariato di Acireale in preda al
più assoluto sconforto, denunciando di essere da tempo
vittima del FOTI, al quale in un tempo pregresso di grave
crisi finanziaria aveva chiesto un prestito per una cifra
intorno a 15.000€. Lo stesso imprenditore non era riuscito a
rispettare le scadenze pattuite, già di per sé usurarie, per
cui il debito aveva prodotto interessi composti pari al 10%
mensile. La vittima di fronte alle difficoltà crescenti,
anche per l’aumento esponenziale del debito,aveva chiesto
clemenza, ma per tutta risposta erano arrivate le minacce,
anche sotto forma di avvertimenti, nonché le aggressioni
verbali e fisiche; di fronte alla sede dell’impresa era
stato trovato nei giorni scorsi persino un gatto morto.
L’imprenditore aveva taciuto, anzi aveva coperto le minacce,
fino a quando è entrato in uno stato di esasperazione
e, consigliato da un’associazione di categoria, si è rivolto
all’ufficio di Pubblica Sicurezza acese, che ha effettuato i
dovuti riscontri. La polizia ha poi riferito
le risultanze all’Autorità Giudiziaria, che ha
emesso in tempi rapidi il provvedimento restrittivo già
eseguito. FOTI è stato tradotto presso la Casa Circondariale
“Piazza Lanza” di Catania.
Mascali CT
– CC 1 preso nel cedere 100 grammi “hashish”. Azione
fulminea dei Carabinieri del Nucleo Operativo della
Compagnia di Giarre (CT) che, ieri sera a Mascali (CT), in
collaborazione con i militari della locale Stazione, hanno
arrestato, nella flagranza, Salvatore CALTABIANO
39enne, ritenuto affiliato al clan Brunetto, contiguo a cosa
nostra catanese, ed un incensurato, G.A, 19enne, ritenuti
responsabili in sequenza di cessione e detenzione illecita
di sostanze stupefacenti. I CC si sono appostati in Via San
Giuseppe, sotto casa del personaggio noto, ed al momento
propizio gli sono piombati addosso nel preciso istante in
cui stava cedendo 1 panetto da 100 grammi di “hashish” al
giovane (scelto consapevolmente per lo status di soggetto
con la fedina penale “pulita”, quindi arruolabile tra le
fila dei spacciatori). In casa del cedente sono stati
altresì rinvenuti e sequestrati 1.100 euro in contanti,
probabile introito di altre operazioni legate allo spaccio
di droga. Entrambi gli arrestati sono stati rinchiusi nel
carcere di Piazza Lanza.
Acireale
- Furto energia col “magnete”, 6 smascherati. Agenti
del Commissariato P.S. di Acireale hanno proceduto, su
richiesta di personale dell’Ufficio Verifiche ENEL di
Catania, ad alcuni controlli mirati ad esercizi commerciali
e pubblici ed abitazioni residenziali.I poliziotti
hanno verificato 6 immobili, in ciascuno dei quali è stato
riscontrato un furto di energia elettrica, mediante il
sistema del cosiddetto “magnete”, per cui sono stati
denunciati i titolari del relativo contratto di
somministrazione o i reali utilizzatori beneficiari della
fornitura. L’autore del furto, nei casi in questione, si
giova di un espediente al fine di simulare un mancato
consumo od un consumo di gran lunga inferiore a quello
effettivo, applicando al contatore una calamita di grosse
dimensioni, che riesce ad alterare la lettura del contatore,
in modo da far risultare un consumo inferiore a quello reale
di un percentuale fino al 97%. Nel caso di un noto bar del
centro acese il danno stimato, considerato il presumibile
lasso di tempo, si aggira intorno ad 150.000 Euro. In una
macelleria il danno stimato è stato calcolato intorno ad
40.000 Euro. Il proprietario, in questo caso ha inveito in
maniera violenta contro gli operatori di polizia, facendo
resistenza e procurando lesioni ad uno di loro al fine di
permettere ad un dipendente di staccare il magnete ed
impedire quindi l’accertamento. Il magnete è stato comunque
ritrovato nel retrobottega e sequestrato. La lettura della
curva dei consumi ha permesso di stimare appunto l’ammanco
in 40.000 Euro, considerato il punto in cui il grafico ha
registrato un picco corrispondente al momento in cui era
stato asportato il magnete. Considerate le circostanze del
fatto, un incensurato 58enne è stato
arrestato ai domiciliari per furto aggravato continuato di
energia elettrica, in concorso, e per resistenza e violenza
a P.U. e condotto presso la sua abitazione in regime di
arresti domiciliari, poi revocati. Un dipendente è stato denunciato
per favoreggiamento. Altre due persone nel mese scorso
erano state arrestate per fatti analoghi; in quel caso
l’esercizio commerciale era un negozio di generi alimentari
e relativo deposito, con un danno stimato di 100.000. Euro.
La polizia sta svolgendo ancora indagini volte
all’identificazione di eventuali irregolarità in esercizi
commerciali od in private abitazioni che utilizzano gli
stessi sistemi per rubare l’energia elettrica.
Catania
– Guida moto controsenso ed investe agenti all’alt, 1 ai
domiciliari. Uomini della “Sezione Volanti” dell’Ufficio
Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, di mattina,
nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, hanno
arrestato ai domiciliari il già noto catanese Marcello
PESCATORE 21enne per resistenza al P.U., lesioni
personali, danneggiamento e guida senza patente perché mai
conseguita.
L’equipaggio
della “Volante” , alle ore 4,30 circa, ha controllato, un
individuo a bordo di scooter il quale stava percorrendo la
via Plaia, in senso di marcia opposto a quello consentito
dalla segnaletica stradale. Il conducente, anziché
ottemperare all’invito degli agenti di fermarsi, ha
aumentato l’andatura ed a forte velocità si è scagliato in
direzione dei tutori dell’ordine, uno dei quali ha riportato
lesioni personali, provocando nel contempo, danni alla
carrozzeria dell’auto di servizio, per poi darsi alla fuga.
il soggetto a seguito di un movimentato inseguimento è stato
bloccato nei pressi di via Madonna delle Salette. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato
posto agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio
direttissimo.
Pedara CT
- CC, fidanzati presi a “ripulire” appartamento
“Tarderia” .
I Carabinieri della Stazione di Pedara (CT)
hanno bloccato, nella flagranza, una giovane coppia di
fidanzati, entrambi 21enni, per furto aggravato in concorso.
I due proprio nel pomeriggio di ferragosto
avevano deciso di forzare la porta d’ingresso di
un’abitazione di Via Tarderia 78, in quel momento
disabitata, per asportarne mobili e suppellettili vari.
Carabinieri di pattuglia per sfortuna dei maldestri, hanno
notato l’anomalia delle ante in legno divelte all’ingresso
ed entrati nell’immobile hanno sorpreso i due a rubare. Il
proprietario di casa è stato immediatamente avvisato mentre
per i ladruncoli il magistrato di turno, dopo averne
convalidato l’arresto, ne ha disposto la momentanea
liberazione in attesa di giudizio.
Acitrezza – Polizia Nautica salva 11 bagnanti investiti da
nubifragio su natanti in alto mare. Agenti della Squadra
Nautica dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso
Pubblico, nel tardo pomeriggio di ieri, nello specchio
d’acqua antistante l’isola Lachea, a bordo di una
motovedetta della Polizia di Stato, durante il controllo
delle coste del litorale ionico, hanno tratto in salvo 11
persone tra cui 2 bambini. I bagnanti, a bordo di 4 pedalò
ed 1 canoa, a causa di un improvviso e violento temporale
abbattutosi nella zona, venivano sorpresi dalle sfavorevoli
condizioni meteo, e non riuscendo a governare i piccoli
natanti venivano sospinti dal forte vento verso il largo. In
due contestuali operazioni di soccorso, sia le persone che i
mezzi nautici, venivano rimorchiate e poste in sicurezza
all’interno del porto di Acitrezza.
Aci Sant’Antonio CT
- Pugno a Vigile Urbano: CC, 1 ai domiciliari. Salvatore ZINNA
52enne di Mascalucia (CT), di sera stava litigando con
alcuni giovani nella centralissima Piazza Cantarella ad Aci
Sant’Antonio (CT). Un Vigile Urbano del locale ufficio di
Polizia Municipale era ad assistere al battibecco ed è
intervenuto per calmare gli animi ed identificare i
contendenti, ma è stato aggredito dal personaggio che gli ha
sferrato un pugno sul viso. Qualcuno dei presenti ha
avvertito i Carabinieri della locale Stazione che sono
intervenuti sul posto e riusciti a bloccare ed ammanettare
l’aggressore. Il vigile, visitato dal dottore di turno
della guardia medica, è stato riscontrato affetto da lesioni
guaribili in un paio di giorni. L’arrestato, in attesa del
giudizio per direttissima, dove risponderà di resistenza a
pubblico ufficiale, è stato relegato ai domiciliari.
Fiumefreddo CT
– 60enne tenta violenza sessuale su dottoressa
consultorio familiare. L’aggressione sessuale è stata
alle 20:00 ai danni del medico di Fiumefreddo di Sicilia
(CT). Il soggetto è stato poi inseguito ed arrestato dai CC.
I Carabinieri della locale Stazione immediatamente sono
accorsi in aiuto della poveretta riuscendo ad inseguire ed
acciuffare l’aggressore, identificato per Q.F.
60enne, già noto della zona jonica. Il medico, una
dottoressa applicata al servizio di ginecologia, avendo
dimenticato il telefono cellulare nell’ambulatorio è
rientrata per riprenderlo lasciando la porta d’ingresso
socchiusa. L’individuo, appostato all’esterno della
struttura, ne ha approfittato ed in pochi istanti è entrato
sorprendendo la donna alle spalle, afferrandola per un
braccio e strappandole alcuni indumenti di dosso allo scopo
di abusarne sessualmente. La vittima coraggiosamente ha
opposto resistenza riuscendo a divincolarsi e trovare
rifugio in una abitazione limitrofa da dove ha chiamato il
112. La vittima, curata dai medici dell’Ospedale di Taormina
(ME), per sua fortuna, ha solo riportato delle
“escoriazioni agli arti inferiori e superiori”, guaribili
in pochi giorni. L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere
di Piazza Lanza con le accuse di violenza sessuale e
sequestro di persona.
Catania
– Polizia ammanetta ai traghetti corriere 68enne con
4,7kg cocaina. Polizia arresta:
Sebastiano ADORNO
68enne, in quanto ritenuto responsabile del reato di
trasporto e detenzione di sostanza stupefacente del tipo
cocaina. Agenti della Squadra Mobile - Sezione “Antidroga”,
ieri, a seguito di attività info-investigativa, hanno
appreso che in tarda serata sarebbe giunto in centro un
anziano signore a bordo di una VW Passat station wagon di
colore bianco con un ingente carico di cocaina. Uomini
dell’Antidroga considerato che il corriere sarebbe giunto
verosimilmente dalla Campania, hanno deciso di predisporre,
già dal pomeriggio, un servizio mirato di osservazione
all’imbarcadero dei traghetti del porto di Messina. Gli
investigatori hanno visto, dopo alcune oro di paziente
attesa, una Volkswagen Passat del tipo segnalato con a bordo
un signore brizzolato, successivamente identificato per
ADORNO è scesa da un traghetto in terra siciliana. Il
soggetto, dopo avere fornito ai tutori dell’ordine
differenti versioni sulla sua provenienza, dapprima ha
dichiarato di provenire da Velletri quindi dalla città di
Napoli. Il sospetto è stato condotto presso gli uffici della
Squadra Mobile, dove, a seguito di meticolosa perquisizione
eseguita nel mezzo, abilmente occultati nei pannelli degli
sportelli posteriori, venivano rinvenuti e sequestrati 4
panetti di cocaina per un peso lordo complessivo di
kg.4,700. La droga del valore di oltre 200.000 euro, avrebbe
fruttato, sul mercato etneo almeno 600-700 mila euro. ADORNO
espletate le formalità di rito, è stato associato presso il
carcere di Catania “piazza Lanza” a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Catania
– Preso corriere
con 10 panetti cocaina 11kg. La Polizia di Stato ha
tratto in arresto Bruno PALESE
51enne, in quanto ritenuto responsabile del reato di
trasporto e detenzione di sostanza stupefacente del tipo
cocaina. Agenti della Squadra Mobile - Sezione
“Antidroga”, ieri mattina, transitando lungo la
tangenziale hanno notato, nei pressi dello svincolo di
San Giorgio, 1 furgone Fiat Ducato con 1 individuo alla
guida. Il conducente, alla vista della pattuglia
“civetta” ha imboccato lo svincolo tentando di eludere
il controllo. La manovra non è passata certo inosservata
e gli agenti hanno deciso di procedere al controllo del
mezzo. Il conducente, fermato, identificato per Bruno
PALESE, autotrasportatore incensurato, ha manifestato
evidenti segni di insofferenza, dichiarando di avere
sbagliato strada. La condotta anomala e le gratuite
giustificazioni rese dell’uomo hanno fatto nascere il
sospetto che potesse detenere all’interno del mezzo
qualcosa di illecito. Gli investigatori stavano
procedendo alla perquisizione del furgone, e PALESE ha
ammesso di avere all’interno della droga. Abilmente
occultati all’interno di un pannello posteriore, sono
stati rinvenuti e sequestrati nr.10 panetti di cocaina
per un peso lordo complessivo di kg.11,320. La droga del
valore di oltre 500.000 euro, avrebbe fruttato, sul
mercato etneo 3 milioni di euro. Espletate le formalità
di rito, il predetto è stato associato presso il carcere
di Catania “Piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Gravina di Catania -
Lite condominiale: minaccia vicino con ascia, si scaglia
contro i CC.
I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno
arrestato, in flagranza, un 54enne, di San Giovanni La Punta
(CT), ritenuto responsabile di minaccia aggravata e
resistenza a pubblico ufficiale.
La lite
è scoppiata ieri sera in un condominio di via Avola a San
Giovanni La Punta (CT). Il condomino, al culmine di una
diatriba, scaturita da questioni di natura condominiale, ha
imbracciato l’ascia brandendola minacciosamente nei
confronti del vicino di casa. L’opportuna richiesta di
aiuto al 112, espressa da altri condomini presenti, ha
permesso l’immediato intervento di 2 pattuglie dei CC che
appena giunte sul luogo hanno affrontato l’energumeno. Il
soggetto era in evidente stato di alterazione psicofisica,
dovuta all’abuso di alcol, non ha esitato a scagliarsi
contro i militari intervenuti. L’aggressore, dopo una breve
colluttazione, fortunatamente è stato bloccato ed
ammanettato. L’ascia è stata sequestrata mentre l’arrestato
è stato trattenuto in camera di sicurezza in attesa di
essere giudicato per direttissima.
Catania – Furto su moto: 3 maldestri presi in corso Italia.
Sono finiti in manette ai domiciliari: Gaetano Mario
TERNULLO 27enne, Graziano PREVITE 24enne e
G.D 25enne. I soggetti erano arrivati in loco a bordo
di un’elegante Mercedes, ma anziché godersi il fresco della
notte e passeggiare per il centro cittadino, si erano armati
di leve, cacciaviti e quant’altro di utile per forzare il
blocco d’accensione di uno scooter, Honda SH, lasciato in
sosta nella vicina via Giuseppe Simili. I personaggi hanno,
quindi, lasciato in sosta la vettura, per passare
all’attacco del motociclo, all’evidente scopo di farlo
sparire. La mossa ha attirato l’attenzione di alcuni
passanti che hanno trovato facile appoggio nell’equipaggio
della Volante “Bellini” che perlustrava la zona. I
poliziotti, avendo capito al volo con cosa si sarebbero
trovati ad avere a che fare, hanno chiesto ausilio di un
altro equipaggio, per precludere ai malfattori ogni via di
fuga. La Volante “Squalo”, equipaggio di coordinamento
delle pattuglie, ha fatto spalla ai poliziotti, chiudendo in
una trappola ben congegnata i tre scassinatori i quali, nel
frattempo, avevano abbandonato lo scooter, allontanandosi a
bordo della loro Mercedes. Il terzetto aveva già fatto in
tempo a scassinare la moto che è stata riconsegnata al
proprietario, dopo la formalità della denuncia. Gli
arrestati, su disposizione del P.M. di turno, sono stati
condotti presso le rispettive abitazioni, in regime di
arresti domiciliari, dove attendono il giudizio “per
direttissima”.
Palagonia
CT - Coltiva “marijuana” in agrumeto, ai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di
Palagonia (CT) hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza, C.G.,
26enne del luogo, per coltivazione di sostanze stupefacenti. I militari,
stamattina, a conclusione di mirata attività investigativa, hanno proceduto
ad una perquisizione nella casa rurale e nel terreno di proprietà del
giovane, in contrada ALBANELLO, rinvenendo e sequestrando alcune piante di
canapa indiana ingegnosamente coltivate tra gli alberi di agrumi.L’arrestato
è stato posto ai domiciliari in attesa di essere giudicato per direttissima.
Catania
– 1 tenta rapina ad anziano che esce da poste: ammanettato.
La Squadra Mobile ha tratto in arresto Simone MELARDI
36enne già noto, perché ritenuto responsabile di tentata
rapina aggravata ai danni di una persona anziana che aveva
usufruito dei servizi postali. Una pattuglia della Sezione
“Contrasto al Crimine Diffuso”, nella mattinata di ieri,
nell’ambito dei servizi di controllo del territorio nella
zona del centro cittadino, in servizio nella zona di Corso
Italia a protezione di uffici postali e di sportelli
bancari, è intervenuta davanti al Palazzo delle Scienze, a
seguito della segnalazione di una tentata rapina, ad opera
di un singolo malvivente, ai danni di un anziano che era
appena uscito dal vicino ufficio Postale. Agenti sul posto,
hanno acquisito le prime descrizioni dell’aggressore dalla
stessa vittima, riuscendo poco dopo ad intercettare Simone
MELARDI, già noto per reati contro il patrimonio, a poche
centinaia di metri dal luogo dell’aggressione, esattamente
in via Alberto Mario angolo via Simili. La vittima, alla
quale il malvivente, nonostante l’età avanzata, aveva
inferto alcuni colpi, ha riferito che il rapinatore, dopo
averlo minacciato verbalmente, gli aveva intimato la
consegna del denaro, che l’anziano per precauzione aveva
evitato di prelevare, essendosi accorto di un individuo
sospetto all’interno del citato ufficio postale. MELARDI
condotto presso gli uffici della Squadra Mobile, è stato
dichiarato in arresto per il reato di tentata rapina
aggravata e associato presso la Casa Circondariale di
Catania “Piazza Lanza”. L’anziano, ricevuto dal Dirigente
della Squadra Mobile, ha ringraziato gli uomini dei “Condor”
per la positiva conclusione della vicenda e per l’umanità
dimostrata nei suoi riguardi.
Catania
- Omicidio Fichera, luce dei collaboratori, accusato
Orestano. Su delega della Direzione Distrettuale
Antimafia, la Squadra Mobile di Catania ha dato esecuzione
ad ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa in data
24.7.2015 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei
confronti di: Giuseppe ORESTANO
52enne già noto, già detenuto per altra causa, ritenuto
responsabile, in qualità di esecutore materiale,
dell’omicidio del noto Sebastiano FICHERA (cl.1971),
commesso a Catania la sera del 26 agosto 2008. Agenti della
Squadra Mobile, alle ore 20.10 circa del 26 agosto 2008, a
seguito di una segnalazione giunta su linea 113, si recarono
in via Cairoli, nel popolare rione Nesima, dove dinanzi al
civico 39 era stato attinto mortalmente da colpi d’arma da
fuoco Sebastiano FICHERA, noto per associazione, traffico di
stupefacenti, reati contro il patrimonio ed altro,
Sorvegliato Speciale di P.S. I poliziotti durante il
sopralluogo accertarono che FICHERA, mentre si trovava a
bordo di uno scooter, era stato fatto segno mortalmente, da
ignoti killer, con 3 colpi d’arma da fuoco alla nuca ed
alla spalla. Sul selciato furono rinvenuti 4 bossoli calibro
7.65. La misura cautelare compendia gli esiti di indagini
tecniche condotte dalla Squadra Mobile sotto il
coordinamento della D.D.A., corroborate dalle dichiarazioni
rese nel tempo all’Autorità Giudiziaria da numerosi
collaboratori di giustizia. Per il medesimo delitto, in
data 1 dicembre 2011 era stato tratto in arresto, in
esecuzione di misura cautelare Biagio SCIUTO 66enne,
ritenuto capo indiscusso dell’omonima cosca mafiosa, il
quale, in qualità di mandante, aveva deciso l’eliminazione
del FICHERA, anch’egli affiliato ai Tigna, a seguito di
contrasti economici. Gli investigatori non escludono che
venisse imputato alla vittima di fare affari nel settore
degli stupefacenti con appartenenti alla cosca Cappello -
Bonaccorsi senza dare conto alla famiglia di appartenenza.
Questa circostanza sarebbe stata mal tollerata dai vertici
della cosca Sciuto - “Tigna” che si vedevano sottratti
ingenti guadagni in favore della famiglia Cappello –
Bonaccorsi. Proprio a causa di tale situazione, ritenendo
che FICHERA mancasse ai propri doveri di affiliato, Biagio
SCIUTO e Giacomo SPALLETTA ne avrebbero decretato la morte.
Le indagini svolte costituiscono l’ideale prosecuzione ed il
completamento di quelle sfociate nell’operazione Revenge
dell’ottobre del 2009 e Revenge III del novembre 2011 che
hanno consentito di disvelare numerosi fatti di sangue
commessi nell’arco dell’ultimo decennio.
Catania– Pistola e munizioni illegali in casa, 1 in manette. La
Polizia ha tratto in arresto: Gianluca SAPIENTE
32enne, perché responsabile di detenzione illegale e
ricettazione di arma clandestina con relativo
munizionamento. Agenti della Squadra Mobile – Sezione
“Contrasto al Crimine Diffuso” sabato sera avevano acquisito
notizia confidenziale secondo cui un soggetto, tale Gianluca
SAPIENTE già noto in materia di stupefacenti, abitante nel
rione di San Giovanni Galermo, deteneva presso la sua
abitazione un’arma da fuoco. Gli Agenti dopo aver esperito i
preliminari accertamenti, si sono recati sul posto per
eseguire una perquisizione domiciliare nel corso della quale
SAPIENTE veniva trovato in possesso di 1 pistola cal.9 con
matricola abrasa, con colpo in canna e caricatore rifornito.
Espletate le formalità di rito, il soggetto è stato
associato presso il carcere di Catania “piazza Lanza” ad
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania – Minorenne indotta a prostituzione, 1 nigeriana
condannata. La Polizia di Stato ha tratto in arresto:
Mercy OSAWE,
47enne su Ordine di esecuzione per la carcerazione emesso
dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte
d’Appello di Catania il 4 luglio 2015 dovendo espiare la
pena di 2 anni, 3 mesi e 4 giorni di reclusione per il
reato di tratta di persone. L’arresto della cittadina
nigeriana rientra in una più vasta attività condotta dalla
Squadra Mobile – Squadra Catturandi a carico di soggetti
colpiti da provvedimenti restrittivi dell’Autorità
Giudiziaria. La donna era stata tratta in arresto nel luglio
del 2008 ad esito di complesse indagini condotte dalla
Squadra Mobile nei confronti di alcuni cittadini nigeriani,
ritenuti responsabili di riduzione in schiavitù e
sfruttamento della prostituzione ai danni di una
connazionale minorenne. Le investigazioni coordinate dalla
Procura della Repubblica di Catania hanno fatto luce su un
caso di una giovane nigeriana minorenne che era stata
acquistata per 11.000 euro e dopo essere stata assoggettata
al gruppo tramite il c.d. rito wodoo era stata costretta a
prostituirsi nella zona di via L.Sturzo.
Catania– CC catturano al mare nel siracusano latitante ritenuto dei
“Santapaola”. E’ finita la latitanza per
Stefano PREZZAVENTO 30enne, ritenuto “vicino” alla
famiglia mafiosa “Santapaola-Ercolano” e già coinvolto in
una delle tranche dell’operazione “Fiori Bianchi”, eseguita
nel 2013 dai Carabinieri di Catania. Era ricercato dal 2
ottobre dell’anno scorso quando, per evitare un controllo
dei Carabinieri, evase dai domiciliari, dov’era ristretto
per aver violato la sorveglianza speciale, rendendosi
irreperibile. i Carabinieri del Nucleo Investigativo del
Comando Provinciale di Catania, ieri sera, con un blitz
fulmineo, lo hanno localizzato e catturato in una abitazione
di Contrada Granelli a Pachino (SR) dove, con moglie e
figli, si “godeva” la clandestinità a pochi metri dal mare.
L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Siracusa.
Catania
- DIA sequestra beni ergastolano Brunno.
Collaboratore Giustizia conferma disponibilità
appartamento intestato a costruttore.
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania, in queste ore, sta sequestrando beni mobili
e immobili riconducibili e nella disponibilità del boss
di cosa nostra Sebastiano BRUNNO,
alias "Neddu a crapa" e del suo nucleo familiare.
Le attività di sequestro scaturiscono dal provvedimento
emesso dal Tribunale di Siracusa – Sezione Penale a
seguito di una proposta di applicazione di misura di
prevenzione patrimoniale avanzata dalla Procura della
Repubblica di Catania, diretta dal dott. Giovanni Salvi,
all’esito degli accertamenti delegati al Centro
Operativo DIA di Catania, diretto dal Primo Dirigente
della P.S. dr. Renato Panvino. Sebastiano BRUNNO, il cui
nome era inserito nell’elenco dei ricercati più
pericolosi e già condannato, nel 2005, dalla Corte di
Assise di Appello di Catania, alla pena dell’ergastolo
per il reato di concorso in omicidio aggravato di Nicolò
AGNELLO, è considerato un capo del clan lentinese
“Nardo”, legato al gruppo Santapaola di Catania. La
condanna inflitta al BRUNNO nel 2009 diventò definitiva
e lo stesso, al fine di sottrarsi alla gravosa
espiazione della pena, si rese irreperibile, rimanendo
“latitante” fino al 2 ottobre scorso, quando fu
arrestato a nord dell’isola di Malta. Il provvedimento
di sequestro aggredisce l’intero patrimonio
riconducibile all’ex superlatitante, tra cui un
appartamento a Carlentini, che benché risulti ancora
intestato all’impresa costruttrice che lo realizzò,
secondo numerose evidenze investigative è assolutamente
da ritenere nella disponibilità del Sebastiano BRUNNO.
Oltre alla marcata sperequazione tra redditi e
patrimonio del boss lentinese, hanno consentito di
ricostruire una chiara riconducibilità dell’appartamento
in sequestro al BRUNNO anche le dichiarazione rese da un
collaboratore di giustizia che ha riferito:
“l’appartamento dove abita ancora oggi la famiglia
Brunno (a Carlentini, in zona Balate di Zacco) è tuttora
intestato al costruttore …omissis…, ma si tratta di un
trucco finalizzato ad evitarne il sequestro da parte
della magistratura; ciò mi è stato raccontato dallo
stesso Brunno nel 2007-2008”. L’attività del Centro
Operativo di Catania è incentrata sul principio “di
doppia azione”, cioè oltre al contrasto al crimine,
assicurando alla giustizia i partecipanti ai sodalizi
criminali, si affianca quello patrimoniale, al fine di
spogliare di qualunque risorsa i sodalizi criminali
depotenziando l’intera organizzazione ed è proprio in
tale ambito si innesta il sequestro del patrimonio di
Sebastiano BRUNNO, del valore stimato in circa
200.000,00 euro, che testimonia una costante attenzione
all’evoluzione del fenomeno mafioso da parte della
Magistratura in stretta collaborazione con la Direzione
Investigativa Antimafia.
Catania -
Viola Sorveglianza Speciale, ai domiciliari. Agenti dell’U.P.G.S.P., hanno arrestato ai domiciliari
il già noto Giuseppe NICOLOSI
40enne per l’inosservanza delle prescrizioni inerenti la
Sorveglianza Speciale di P.S. Il soggetto è stato sorpreso
alla guida di una moto, è stato controllato intorno alle ore
16.50 dai componenti di una Volante che stavano pattugliando
la via Carlo Pisacane. I poliziotti dagli accertamenti
esperiti, hanno appurato che lo stesso era sottoposto alla
misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S.
con obbligo di soggiorno nel comune di Catania, a seguito
della quale gli era stata revocata la patente di guida.
NICOLOSI è stato condotto in Questura da dove, su
disposizione del P.M. di turno, è stato tradotto agli
arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del
giudizio per direttissima.
Fiumefreddo di Sicilia
CT
– Evade dai domiciliari, CC preso. I Carabinieri
della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia hanno arrestato ai
domiciliari
Carmelo COCO, 30enne, del luogo, già sottoposto ai
domiciliari, per evasione.
Una pattuglia dell’Arma, ieri mattina durante un servizio
finalizzato a controllare individui sottoposti a misure
restrittive, hanno sorpreso il personaggio sulla pubblica
via mentre si allontanava dalla sua abitazione, senza
plausibili motivi, violando così i vincoli della misura cui
era soggetto. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato posto nuovamente agli arresti
domiciliari in attesa di essere giudicato per direttissima.
Belpasso
- Rapinatori minacciano anziana
madre tabaccaia con lama alla gola, filmati ed identificati,
CC 2 ai domiciliari. Sabato sera, intorno alle 17:00, i
due criminali, con i volti coperti da passamontagna ed
armati di taglierino, hanno fatto irruzione nella
tabaccheria di Via Roma 127 e sotto la minaccia dell’arma,
rivolta contro l’anziana madre della proprietaria, in quel
momento seduta vicino l’ingresso della rivendita, hanno
rapinato, alla presenza di alcuni clienti e della stessa
titolare, tabacchi e valori per un ammontare di circa 500
euro. Finita l’azione delittuosa sono fuggiti a piedi. La
richiesta d’aiuto al 112 del Comando Provinciale ha
allertato i militari della locale Stazione e le “gazzelle”
del radiomobile della Compagnia di Paternò, in pochi minuti
hanno raggiunto il luogo della rapina. Gli investigatori
analizzando i filmati registrati dalle telecamere a
circuito chiuso posizionate nella rivendita, grazie anche
all’ottima conoscenza del territorio ed alle testimonianze
dei presenti, sono riusciti ad identificare i rapinatori e
catturarli poco dopo nelle loro abitazioni. I soggetti sono
stati accompagnati in caserma e messi alle strette hanno
confessato le proprie responsabilità. I Personaggi sono
stati condotti dai militari in aperta campagna dove avevano
nascosto i passamontagna ed il taglierino utilizzati per la
rapina. Gli arrestati, un 18enne e un 17enne, entrambi del
posto, come disposto dall’Autorità Giudiziaria sono stati
posti ai domiciliari. I carabinieri stanno svolgendo
approfondimenti investigativi per risalire all’identità
della terza persona che dopo la rapina ha preso in
“custodia” la refurtiva ancora non recuperata.
Caltagirone
-
2 romeni rapinano anziano
in centro, in manette.
Si tratta di Ionut Sebastian LUPU 18enne e
Ionut SPIESCU 23enne di origini romene. Operazione
lampo dei Carabinieri della Compagnia di Caltagirone.
Che di mattina gli investigatori erano riusciti, nella
flagranza, ad assicurare alla giustizia i 2
personaggi. Ionut Sebastian LUPU 18enne, di origini
romene, che I maldestri intorno alle 12:00, avevano
rapinato della collana d'oro un pensionato, di 62 anni,
mentre stava passeggiando in Via Alessandro Manzoni. Il
giovane, Ionut Sebastian LUPU è stato intercettato ed
arrestato a poche centinaia di metri dal luogo del
reato, precisamente in Viale Maria Milazzo, ed era
stato rinchiuso nel carcere di Caltagirone. L’acume
investigativo degli inquirenti ha permesso, anche
attraverso le immagini registrate dai sistemi di video
sorveglianza presenti nella zona, di dare un volto
all’altro criminale rintracciato di sera, intorno alla
mezzanotte, nella sua abitazione di Grammichele (CT)
dove, i militari, durante la perquisizione, hanno
rinvenuto e sequestrato, celati dentro una stufa, gli
indumenti utilizzati dal malvivente nel corso della
rapina. Ionut SPIESCU è accusato di rapina in
concorso e lesioni personali. Il giovane, sottoposto a
fermo di indiziato di delitto, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, ha raggiunto il complice nel
carcere di Contrada Noce di Caltagirone CT.
Catania
– 30 misure cautelari per clan Mazzei, anche
commercianti invischiati nel pizzo. Su delega della
Procura Distrettuale Antimafia di Catania, la Polizia di
Stato ha in corso di esecuzione un’ordinanza applicativa
di misure cautelari nei confronti di 30 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione
per delinquere di stampo mafioso - cosca Mazzei “Carcagnusi”-,
associazione per delinquere finalizzata alla detenzione
e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapina e
reati in materia di armi, con l’aggravante di avere
agito avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e
di omertà tipiche della citata organizzazione mafiosa ed
al fine di agevolarla. La misura cautelare condotta
dalla Squadra Mobile di Catania riguarda la famiglia
Mazzei inserita in Cosa nostra e legata a quella
palermitana, in quanto Santo MAZZEI, suo capo bastone -
in atto detenuto in regime di cui all’art.41 bis O.P. -
divenne “uomo d’onore” su decisione del boss corleonese
Leoluca BAGARELLA. Tra i destinatari della misura
cautelare figura l’attuale reggente, Sebastiano MAZZEI,
inteso “Nucciu ‘u carcagnusu”, figlio di Santo MAZZEI,
latitante sino allo scorso 10 aprile allorquando venne
arrestato dalla Polizia di Stato in una villetta in
territorio di Ragalna (CT). Gli investigatori, nel
corso delle indagini, hanno arrestato in flagranza di
reato alcuni affiliati mentre ritiravano il “pizzo”
presso attività commerciali, sono stati sequestrati:
sostanza stupefacente ed armi da fuoco. Tra i
destinatari, figurano diversi imprenditori e
commercianti ai quali è stato contestato il reato di
concorso in estorsione attuata con modalità mafiose per
essersi rivolti ad esponenti dell’organizzazione Mazzei
per recuperare i propri crediti.
Catania – Antidroga blocca 2 corrieri su panda con 700 gr
marijuana. La Squadra Mobile ha arrestato due di origine
magrebina:
Hicham MAJI 20enne e Abdelali ZGAIDA
23enne perché responsabili, in concorso tra loro, di
trasporto di marijuana.I poliziotti a seguito
di un intensa attività info-investigativa, avevano appreso
che nella mattinata di giovedì 4 giugno sarebbe giunto a
Catania un carico di droga, trasportata da cittadini
extracomunitari a bordo di un’auto Fiat Panda. Gli uomini
della Sezione “Antidroga”, hanno quindi predisposto un
servizio mirato di osservazione presso i caselli
dell’autostrada A/19, in località San Gregorio. I
poliziotti, dopo lunghe ore di attesa, hanno notato 2
soggetti dai tipici tratti somatici del Maghreb, viaggianti
proprio a bordo di una vettura Fiat Panda. I due soggetti a
seguito di espressa richiesta degli uomini dell’Antidroga,
non hanno fornito spiegazioni plausibili circa il loro
viaggio in Sicilia, mostrando, nella circostanza, segni di
insofferenza al controllo che, in prima battuta, dava esito
negativo. I poliziotti al fine di verificare meglio la
posizione dei due stranieri e per procedere ad un accurato
controllo del mezzo, hanno accompagnato entrambi presso gli
uffici della Mobile dove, a seguito di un’approfondita
perquisizione, nella vettura sono stati rinvenuti 2
confezioni contenenti marijuana, per un peso complessivo di
700 gr. circa.
Catania – Guardia Costiera blocca escavatore, mentre scava
varco abusivo in scogliera. Militari del Nucleo Operativo Difesa Mare
della Guardia Costiera di Catania e Acireale, coadiuvati dalla Polizia
Municipale di Acireale, nel corso della quotidiana attività di controllo del
territorio, hanno sorpreso un individuo, che in località Pozzillo del Comune
di Acireale, con l'ausilio di un escavatore, stava provvedendo a creare un
varco abusivo nella scogliera. Al momento dell'intervento dei militari,
erano stati spostati massi per circa 17 metri lineari con conseguente
danneggiamento della scogliera lavica. Al fine di impedire il pericolo di un
ulteriore deturpamento dell'ambiente costiero, la Guardia Costiera ha
provveduto all'immediato sequestro del mezzo meccanico identificandone il
conduttore. I militari, dopo brevi indagini hanno provveduto, altresì, ad
individuare il committente dei lavori. Entrambi
i soggetti, sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per il reato di
occupazione abusiva di pubblico demanio marittimo e deturpamento di
bellezze naturali.
Catania– Antidroga trova 15 panetti: 1,5 kg
hashish e 8 di cocaina, 2 a Piazza Lanza. La Squadra
Mobile ha tratto in arresto i già noti Salvatore
SANTITTO 52enne e Salvatore GRASSO 21enne per
il reato di trasporto e detenzione ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
Poliziotti della Sezione “Antidroga” nell’ambito dei
servizi predisposti dal Questore di Catania Marcello
Cardona, finalizzati al contrasto dello spaccio e
traffico di sostanze stupefacenti, hanno individuato, a
San Giorgio di Catania, GRASSO e SANTITTO, già noti, a
bordo di una Citroen C2. I soggetti sono stati
immediatamente fermati e sottoposti a controllo ad esito
del quale, all’interno della vettura, sono stati
rinvenuti 15 panetti di hashish per un peso complessivo
di 1,5 kg. circa. La perquisizione è stata estesa
all’abitazione di GRASSO, dove sono stati rinvenuti 8
involucri contenente sostanza stupefacente del tipo
cocaina per un peso complessivo di gr.40 circa nonché un
bilancino di precisione e sostanza da taglio. GRASSO e
SANTITTO espletate le formalità di rito, sono stati
associati presso il carcere “Piazza Lanza” di Catania a
disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Catania– Ricercato a Milano per tentato
omicidio, preso a Catania.Agenti della polizia
di Stato, hanno sottoposto alla misura precautelare del
fermo di P.G. il già noto catanese Roberto MICALE
40enne, perché gravemente indiziato dei reati di tentato
omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco. L’equipaggio della
volante di zona, durante il servizio di controllo del
territorio, nelle prime ore del mattino, transitando in via
IV Novembre, ha notato 2 individui sospetti a bordo di una
Seat Ibiza che risultava da ricercare. Il conducente, alla
vista della Polizia, ha accelerato a tutto gas per eludere
il controllo, ma dopo qualche centinaia di metri gli agenti
sono riusciti a bloccare l’auto in fuga. I poliziotti dagli
accertamenti effettuati hanno compreso che a carico di uno
dei due individui, nello specifico MICALE, pendesse una nota
di rintraccio emessa dal Commissariato di P.S. di “Scalo
Romana” (Mi) per il reato di tentato omicidio e porto
illegale d’arma da fuoco. Il soggetto,
infatti, il 10 aprile scorso a Milano, in via Gratosoglio,
dopo essersi reso responsabile di un duplice tentativo di
omicidio finito con il ferimento di una persona ad una
gamba, si era dato alla macchia facendo perdere le proprie
tracce. Il
P.M. di turno, notiziato di quanto sopra, ha disposto che il
fermato in attesa della convalida fosse associato presso la
Casa Circondariale “Piazza Lanza” di Catania.
Catania - Carabinieri e ROS ammanettano latitante Rosta.
I militari del Comando Provinciale di Catania hanno
arrestato a Licata il latitante
Francesco ROSTA di Randazzo, ritenuto elemento di
spicco del clan Ragaglia di Randazzo e ricercato dal
settembre 2014.
I Carabinieri il 22 settembre 2014 eseguirono 8
ordinanze di custodia cautelare emesse dall’Ufficio del
GIP presso il Tribunale di Catania su richiesta della
Procura della Repubblica di Catania – Direzione
Distrettuale Antimafia, a carico di altrettanti soggetti
legati al clan mafiosodei “Ragaglia”,
operante a Randazzo e zone limitrofe, ai quali sono
contestati a vario titolo i reati di associazione a
delinquere di stampo mafioso, furto, estorsione, usura e
sequestro di persona; I militari appurarono si trattasse
di un’associazione armata legata alla famiglia catanese
dei “Laudani” meglio nota come dei “Mussi ‘i
ficurinia”, dedita a delitti contro la persona e il
patrimonio, tutte attività finalizzate all’arricchimento
del sodalizio, al controllo del territorio e
all’acquisizione, controllo e gestione del tessuto
economico locale. Le
indagini iniziate nell’anno 2011 e si protrassero sino
al 2013, mesi in cui i Carabinieri della Compagnia di
Randazzo hanno monitorato, con attività tecniche e di
tipo tradizionale, le mosse del sodalizio criminale e
dei suoi associati. Le risultanze investigative
confermarono in pieno la vitalità e l’operatività del
clan, articolato nella classica struttura organizzata e
verticistica il cui ruolo apicale sarebbe esercitato da
Claudio RAGAGLIA, 45enne, chiamato dagli altri sodali
“Il Direttore”, affiancato nell’attività di
direzione da Francesco ROSTA, 72enne.
Le indagini sviluppate dai carabinieri hanno permesso di
evidenziare il tentativo del gruppo criminale di
assumere il controllo del territorio, oltre che col
controllo di ogni attività illecita anche mediante
l’accurata gestione dei rapporti con altri gruppi
criminali limitrofi. La forza intimidatrice del clan,
specie in occasione del recupero delle somme concesse ad
usura, si era manifestata con particolare violenza,
tanto che, in uno degli episodi contestati, la vittima
veniva sequestrata, obbligata a salire in auto ed una
volta condotta in un casolare, legata, picchiata e
minacciata di morte con una pistola. I riscontri
investigativi, caratterizzati anche da attività tecniche
di intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno
permesso ai militari dell’arma di ricostruire
minuziosamente i ruoli ed il vissuto criminale del clan,
evidenziando anche la particolare accortezza degli
associati nell’evitare i controlli delle forze
dell’ordine.
La cattura di Francesco ROSTA, ritenuto dagli inquirenti
elemento di vertice del clan Ragaglia, articolazione
dell’organizzazione mafiosa dei Laudani operante nel
territorio di Randazzo, è stata effettuata, con
l’ausilio dei carabinieri del Raggruppamento Operativo
Speciale e del Comando Provinciale di Agrigento,
all’esito di un’attività d’indagine sviluppata dal
Nucleo Investigativo di Catania fin dal settembre del
2014 che ha consentito di localizzarlo a Licata.
Catania
– “Pillera”: Polizia sequestra beni, 2 milioni € a
Francesco Costanzo.
L’operazione è scattata nei giorni scorsi, ed ha portato gli uomini della
Questura di Catania al sequestro di beni per un valore di oltre due milioni
di euro, nei confronti di Francesco COSTANZO 32enne personaggio già
noto ritenuto vicino al clan mafioso “Pillera”.
L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’applicazione delle misure di
prevenzione personale e patrimoniale proposte dal Questore di Catania
Marcello Cardona, in applicazione della normativa antimafia, recentemente
rinovellata dal decreto legislativo nr. 159/2011, e adottate dal Tribunale
di Catania – Sezione M.P. Le indagini, sono state condotte in tempi record
dall’Ufficio Antimafia della Divisione Polizia Anticrimine della Questura
catanese, e sono partite dalla figura del Costanzo, un personaggio di
notevole caratura criminale che vanta nel suo curriculum un arresto,
effettuato nel dicembre dello scorso anno dalle Volanti dell’UPGSP di
Catania, per sfruttamento della prostituzione minorile. I poliziotti, nel
suo centro massaggi, denominato “La Fonte del Benessere”, infatti,
sorpresero una minorenne che intratteneva i clienti con massaggi erotici.
Costanzo per tale reato, venne sottoposto agli arresti domiciliari che
ebbero termine lo scorso mese di aprile. Il soggetto era già assurto agli
onori della cronaca nel 2009, quando venne arrestato nel corso
dell’Operazione Castoro, perché ritenuto responsabile di detenzione di
stupefacenti riconducibili alla cosca Pillera. Costanzo per tale reato,
ottenne una pena di un anno e otto mesi di reclusione. Dell’ingente
patrimonio finito nelle mani della giustizia, fanno parte: un terreno di
oltre 500 m.q. e due ville con piscina ubicate nel comune di Mascalucia; un
appartamento di cinque vani e due garage nel quartiere catanese di san
Giovanni Galermo; il centro massaggi - ubicato in centro città - “La Fonte
del Benessere”; la s.r.l. “ABC Style” la cui sede, costituita da tre
edifici, si trova in Catania; tre autovetture di grossa e media cilindrata e
1 moto; conti correnti bancari e postali per un importo complessivo di
26.781,75 euro.
Catania - Pesca frodo fermata da uomini Capitaneria Porto.
Reparti operativi della Guardia Costiera della
Direzione Marittima di Catania, al termine di complesse
attività d’indagine e controllo del territorio, hanno
eseguito una brillante operazione finalizzata al
contrasto della pesca illegale del Tonno Rosso. I
militari della Guardia Costiera hanno sequestrato circa
5 tonnellate di tonno rosso pescato, illegalmente, da 2
motopescherecci nel tratto di mare compreso tra il porto
di Pozzillo ed il Porto di Riposto. Uomini delle
motovedette delle Capitanerie di Porto di Catania,
Riposto e Acireale hanno preso parte all’operazione, a
testimonianza del costante e continuo monitoraggio del
mare e del territorio di giurisdizione. I militari, al
termine dell’operazione, hanno provveduto a redigere
apposita notizia di reato e l’invio degli atti alla
competente Autorità Giudiziaria, elevando
contestualmente verbali amministrativi per un importo
superiore a 15.000€ e la decurtazione di 11 punti dai
titoli professionali dei Comandanti dei pescherecci. Gli
esemplari di tonno rosso sottomisura, a seguito di
controllo sanitario da parte dei veterinari dell’Asp di
competenza, che l’hanno giudicato commestibile, è stato
interamente devoluto alle associazioni caritatevoli e di
beneficienza, il restante pescato verrà battuto all’asta
per il successiva vendita.