CATANIA
- CONSOLI
DIRIGENTE X REPARTO MOBILE CATANIA. Il Primo Dirigente dr. Giancarlo
Consoli, lo scorso 15 giugno, si è insediato quale comandante del X Reparto
Mobile della Polizia di Stato di Catania. il funzionario dr. Giancarlo
Consoli proviene dalla Questura di Catanzaro dove ha ricoperto l’incarico
di dirigente della Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e
dell’Immigrazione. Il dr. Consoli è
nato a Catania nel 1969, si è laureato in Giurisprudenza e Scienze delle
Pubbliche Amministrazioni presso l'Università degli Studi di Catania ed è in
servizio nella Polizia di Stato dal 1998 come Vice Commissario. Il dr.
Consoli, nel corso della sua carriera, ha ricoperto l’incarico di dirigente
dell’Ufficio Immigrazione e della Divisione Polizia Anticrimine presso la
Questura di Caltanissetta, è stato dirigente del Commissariato di P.S. di
Caltagirone e Funzionario di Gabinetto presso la Questura di Catania. Il
dr. ìConsoli ha diretto anche i Commissariati di P.S. Piazza Armerina,
Pachino, Licata, Avola, Priolo Gargallo, Adrano, Librino e Nesima. I nostri
auguri di buon lavoro al funzionario di Polizia.
PALAGONIA CT –Continua a spacciare dai domiciliari : Carabinieri bloccano pusher
recidivo. Si tratta di Samuele POZZO 20enne palagonese. I
militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Palagonia, in esecuzione di
un’ordinanza che ne dispone la sottoposizione agli arresti domiciliari,
emessa dal G.I.P. del Tribunale di Caltagirone in sostituzione di quella
meno afflittiva dell’obbligo di dimora, hanno ammanettato POZZO. Il
giovane era stato già sorpreso lo scorso 18 aprile e sanzionato per il
reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il 20enne
infatti utilizzando un’abitazione in via Penninello di Palagonia, ha svolto
proficuamente la sua danarosa ma illecita attività di spacciatore di droga.
POZZO che era stato tradotto agli arresti domiciliari ed ancora in attesa
delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria, non ha lasciato trasparire
segnali di pentimento. Il 20enne anzi, dopo soli tre giorni, in un controllo
effettuato dai carabinieri presso la sua abitazione, è stato nuovamente
tratto in arresto e denunciato per lo stesso reato. I carabinieri hanno
trovato il soggetto in possesso di quasi 2 grammi di cocaina, 1 bilancino di
precisione e 55 euro, ritenuti provento dello spaccio. L’esito degli
accertamenti, compendiati dall’Arma palagonese all’Autorità Giudiziaria, è
stato così accolto dal G.I.P. emittente che ha condiviso la necessita
dell’adozione di più gravose misure cautelari nei confronti del giovane.
CATANIA– Morde, picchia e maltratta donna connazionale, Mauriziano
irregolare, arrestato da agenti. La Polizia di Stato, ieri sera, ha
arrestato un mauriziano di 40 anni, per il reato di maltrattamenti in
famiglia e lesioni personali. Una segnalazione su linea 113 è giunta da
parte di un utente alle ore 22:30, per comunicare che in via Pietro dell’Ova,
si sentivano urla di una donna provenire dalla casa attigua ed oggetti in
frantumo. Una Volante prontamente è intervenuta sul luogo, ed ha
riscontrando la presenza di una donna di nazionalità mauriziana, scalza,
fuori dalla porta di casa. La malcapitata stava piangendo disperatamente
con il corpo visibilmente pieno di lividi e sanguinante. La vittima ha
riferito ai poliziotti di essere stata picchiata nell’ennesima lite
familiare dal proprio compagno, un connazionale. Il sogetto aveva malmenato
selvaggiamente la poveretta con calci e pugni, l’aveva minacciata con un
bastone, morso le dita della mano e distrutto tutto ciò che gli capitava a
tiro. L’energumeno aveva poi buttato fuori in strada la donna, barricandosi
in casa col proprio figlioletto. I poliziotti hanno fatto immediatamente
irruzione nell’immobile, e trovato uno scenario terrificante: suppellettili
rotti e sparsi per tutto il cortile pertinente all’abitazione, cocci di
bottiglia, mobili danneggiati riversi in terra. Gli agenti hanno appurato
che lui era solito fare uso di alcol e quella era l’ennesima reazione
violenta nei confronti della povera donna. La discussione era degenerata
come al solito proprio per l’assunzione dell’alcol. La vittima fatta
refertare in ospedale ha riportato una prognosi di 3 giorni. I poliziotti
hanno accertato che lui, fosse irregolare sul territorio, è stato
dichiarato in arresto e, su disposizioni del P.M. di turno, condotto presso
il carcere di Piazza Lanza.
CATANIA
– Carabinieri, blitz notturno a S.G.Galermo, trovata droga in
scantinato condominiale. I militari del Nucleo
Operativo della Compagnia di Fontanarossa hanno posto ai domiciliari nella
flagranza il catanese Mirko VENTALORO 30enne, poiché ritenuto
responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze
stupefacenti. L’operazione
è stata eseguita in piena notte dai militari dell’Arma in via Ustica,
quartiere San Giovanni Galermo. I militari in quel luogo, al termine di un
servizio di osservazione, hanno censito un anomalo afflusso di giovani
assuntori nall’abitazione del pusher. I tutori dell’ordine hanno fatto
irruzione nell’immobile ed all’interno, previa perquisizione, hanno
rinvenuto e sequestrato: circa 220 grammi di cocaina, 15 grammi di
marijuana, già suddivise in dosi, nonché del materiale comunemente
utilizzato dagli spacciatori per confezionare le dosi di stupefacente da
porre in commercio. I carabinieri, nel medesimo contesto operativo, hanno
esteso la perquisizione allo scantinato condominiale dove, occultati
all’interno di una intercapedine muraria, hanno rinvenuto e sequestrato
ulteriori 400 grammi di marijuana e 8 grammi di cocaina, anche queste
ripartite in dosi pronte alla vendita al dettaglio.Gli stupefacenti
sequestrati, se posti in vendita, avrebbero potuto fruttare oltre 40.000
euro. Il giovane dichiarato in arresto, in attesa della direttissima, è
stato relegato ai domiciliari.
GRAMMICHELE CT –Tra gli agrumi carabinieri trovano 307 piante canapa indiana protette con
pistola e colpo in canna. I Carabinieri della Stazione
di Grammichele hanno arrestato il catanese Antonio DINARO 50enne. I
tutori dell’ordine a coronamento di una serrata attività info investigativa
ed una lunga attività di avvistamento in contrada Valle delle canne, hanno
scoperto la coltivazione. Il soggetto deve rispondere d’avere coltivato
illecitamente sostanze stupefacenti ed avere detenuto e portato illegale
1arma clandestina.I militari,
individuata la piantagione, hanno pazientemente atteso che lui venisse a
curare il proprio “oro verde”. La costanza degli investigatori è stata
premiata nel pomeriggio di sabato dall’arrivo del coltivatore. Il soggetto
nascosto tra i filari dell’aranceto, si prodigava ad innaffiare le 307
piante di cannabis indica di altezza compresa tra i 60 e 160 cm. I
Carabinieri hanno bloccato ed ammanettato il coltivatore il quale è stato
sottoposto a perquisizione personale. I tutori dell’ordine hanno rinvenuto
anche 1 pistola a salve abilmente modificata in una 9mm con 5 cartucce nel
serbatoio ed 1 in canna.I Carabinieri
hanno provveduto ad estirpare e sequestrare le piante, mentre l’arrestato,
assolte le formalità di rito, è stato tradotto nel carcere di Caltagirone.
VIZZINI
CT – Pusher ai domiciliari per droga
persevera : arrestato e trasferito in carcere.
I Carabinieri della Stazione di Vizzini hanno eseguito un’ordinanza di
aggravamento da arresti domiciliari al carcere per il Gregorio
COSTANTINO 42enne, del luogo. Il personaggio già era gravato da
precedenti per detenzione di sostanze stupefacenti. La misura è stata
disposta dal G.I.P. del Tribunale di Caltagirone.che ha
concordato con le risultanze prodotte dai militari.I
carabinieri, appreso che lui curava i propri interessi economici
perseverando ancora con il commercio di droga nonostante fosse in stato di
detenzione, hanno effettuato un’accurata perquisizione della sua abitazione
rinvenendo ulteriore sostanza stupefacente. Il ritrovamento di droga è
stato immediatamente comunicato all’Autorità Giudiziaria che ha emesso il
provvedimento di arresto. L’arrestato
è stato quindi tradotto nel carcere di Caltagirone.
BELPASSOCT
– Marito da 30anni maltratta moglie, lei lo denuncia, magistrato dispone
arresti domiciliari in altra sede. La Procura Distrettuale della
Repubblica, nell’ambito di indagini a carico di C.A. 59enne, indagato
per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, commessi in
danno della moglie, 55enne, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare
degli arresti domiciliari eseguita dai Carabinieri della Stazione di
Belpasso. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui
reati che riguardano la violenza di genere, hanno evidenziato come la parte
offesa abbia dovuto patire dal lontano 1987 ad oggi ogni sorta di
vessazione psicofisica ad opera del proprio marito ed in presenza delle 2
figlie, oggi maggiorenni, quando queste erano ancora minorenni. Lui,
convivendo con la moglie, tenendo un atteggiamento aggressivo nei confronti
del coniuge, ingiuriandola e minacciandola con epiteti quali:”puttana,
troia, bastarda, devi morire!” picchiandola abitualmente con schiaffi e
spintoni (trauma guancia e orecchio sinistro con gg.8 di prognosi), nonché
in 1 episodio sbattendole ripetutamente la testa contro una porta (trauma
cranico con gg.8 di prognosi), ha assunto una posizione di prevaricante
supremazia che di fatto ha relegato la parte offesa ad una posizione di
sottomissione fisica e psicologica. La donna era anche costretta a dormire
sul divano, mentre il marito continuava a dormire nella stanza da letto. La
poveretta era sottomessa fino ad affrontare le difficoltà economiche a causa
del rifiuto di lui a contribuire alle spese domestiche. La vittima, grazie
anche al supporto delle figlie, ha trovato il coraggio di denunciare il
coniuge ai carabinieri i quali, in perfetta osmosi investigativa con il
magistrato titolare dell’indagine, hanno acquisito tutti gli elementi di
prova utili al giudice per l’emissione della misura cautelare.
PIEDIMONTE ETNEO CT
- Carabinieri arrestano figlio 27enne : minaccia col
coltello tagliare gola a madre, la costringe fuggire
da casa.
I militari della Stazione di Piedimonte Etneo hanno
arrestato nella flagranza un soggetto 27enne del posto,
poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in
famiglia ed estorsione, reati commessi in danno della
madre di 62 anni.Il
giovane, pur essendo stato già arrestato per analoghi
comportamenti vessatori, nonché sottoposto a misure
cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria, tra le quali
anche la detenzione in carcere, tornato in libertà, ha
dimostrato di non recedere nella persecuzione della
propria genitrice. La donna è stata costretta con la
forza ad elargire giornalmente del denaro utile
all’acquisto di droga ed al soddisfacimento di propri
vizi. Il
27enne, alcuni giorni addietro ha replicato l’azione
appropriandosi dell’auto della madre per fare un giro in
paese, mezzo peraltro privo di copertura assicurativa
per le difficoltà economiche della povera pensionata. Il
soggetto è poi rientrato in casa ed ha minacciato la
madre di tagliarle la gola con un coltello, l’ha
costretta a fuggire via e trovare rifugio
nell’abitazione dell’altro figlio. La vittima ha
lanciato la richiesta d’aiuto ai carabinieri che,
intervenuti immediatamente nell’appartamento della
donna, hanno potuto bloccare ed ammanettare il reo.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato
associato nel carcere di Catania a Piazza Lanza dove
permarrà così come deciso dal G.I.P. del Tribunale etneo
in sede di convalida.
CATANIA –Aggredisce e
picchia 2 vigili urbani: arrestato posteggiatore abusivo.
Il Sindaco Pogliese ha commentato:"Episodio grave, non cesseremo di
combattere l'illegalità a Catania". Le violenze, e le aggressioni ai
vigili urbani mentre svolgono il loro lavoro di controllo del territorio
e di vigilanza contro la contraffazione e l’abusivismo, sono sempre
attuate dagli stolti. Operazioni di controllo sono volute fortemente
dal sindaco Pogliese, e disposte dall’assessore Porto con la
collaborazione operativa del Comandante dei Vigili Stefano Sorbino e del
commissario Francesco Caccamo, responsabile della sicurezza urbana e
annona. La nuova aggressione, è stata perpetrata in piazza Mancini
Battaglia, da un cittadino dello Zimbawe, già arrestato nel passato per
violenze simili, il quale è stato sorpreso a svolgere mansioni di
parcheggiatore abusivo. Il soggetto si è scagliato violentemente contro
i due ispettori della polizia municipale. I vigili stavano controllando
l’attività e sanzionando, l’illegalità. L’energumeno ha colpito i due
agenti con pugni e calci. L’individuo è stato bloccato da una pattuglia
di carabinieri intervenuta sul posto. Il soggetto è stato poi condotto
presso gli uffici della polizia giudiziaria dove è stato dichiarato in
arresto per i reati lesioni volontarie e resistenza e oltraggio a
pubblico ufficiale come ipotesi di reato. Un ispettore, in particolare,
è stato colpito al volto e condotto al pronto soccorso dell'ospedale
Cannizzaro, dove i sanitari hanno riscontrato al ferito : lesioni non
gravi ad un occhio con prognosi di 9 giorni. L’aggressore è stato
processato di mattina con rito per direttissima. Il giudice ha
convalidato l’arresto per cui l’aggressore è stato condotto in
carcere. La Polizia municipale ha subito in poco tempo la seconda
aggressione, dopo la prima avvenuta una settimana addietro. I vigili
dell’Annona, durante controlli di contraffazione commerciale erano stati
malmenati e finiti in ospedale. Il sindaco Salvo Pogliese e
l’assessore Alessandro Porto sull’atto hanno dichiarato : “Un fatto di
estrema gravità che colpisce ancora una volta ispettori di polizia
municipale in servizio per fare rispettare la legalità. Non si possono
tollerare episodi di violenza contro operatori in divisa che svolgono
azione di presidio sul territorio per contrastare l’illegalità diffusa.
A loro va tutta la solidarietà dell’Amministrazione, poichè svolgono un
compito difficile a tutela dei cittadini e delle regole che vanno
rispettate da tutti, a maggior ragione da chi viene da altri paesi.
Continueremo sulla strada della lotta all’abusivismo, con la nostra
polizia locale unitamente alle altre forze dell’ordine, con cui
collaboriamo in azioni interforze. Catania deve cambiare rotta anche in
questo campo della sicurezza, un obiettivo per cui non tollereremo
nessuna deviazione, consapevoli che non siamo soli ma agiamo unitamente
ad altri reparti dello Stato che svolgono egregiamente il lavoro di
garantire la sicurezza dei cittadini.”
CATANIA- DIA Capo Centro Renato Panvino conclude
incarico a Catania, a Nuoro è il vicario Questore. Il primo dirigente in 5 anni
di permanenza nell’antimafia a Catania come Capo Centro Operativo della Dia
ha svolto e concluso moltissime inchieste in modo brillante. Il “Modello
Catania” sostenuto dal procuratore Carmelo Zuccaro è stato il percorso
operativo del
dott.
Renato Panvino video
intervistanella gestione della
Direzione Investigativa Antimafia etnea ed ha conseguito importanti
risultati nelle operazioni di lotta alla mafia in Sicilia orientale con
arresti anche di “colletti bianchi”, dell'imprenditoria e della pubblica
amministrazione, ha attuato l'aggressione ai patrimoni dei clan mafiosi con
il sequestro di beni per oltre 279 milioni di euro e la confisca per 456
milioni di euro. Il dott. Renato Panvino dalla DIA fa rientro in Polizia per
svolgere il ruolo di vicario nella Questura di Nuoro da sempre definita una
terra difficile.
Il
dirigente DIA, nel corso della conferenza stampa di fine mandato ha detto
“Sono
orgoglioso di essere stato il Capo Centro della Dia di Catania. Non ci ha
intimorito alcuna azione, abbiamo fatto sempre il nostro dovere senza
enfasi. Il nostro pensiero è alla gente semplice di Catania, ai cittadini
senza nome che ci fermano e ci dicono bravi continuate così, siete il
nostro orgoglio. Sono triste nel lasciare questa città, ma felice di
rientrare in Polizia e quale vicario di Questura in una terra difficile,
dove la mia amministrazione ha ritenuto io possa dare una mano, ad un
questore che ha grande esperienza. Un sincero e sentito saluto a Catania ed
ai giornalisti: siete indispensabili per la democrazia e per la lotta alla
mafia, siete stati preziosi compagni di viaggio, continuate a tenere la
schiena dritta e scrivere quello che avete sentito e visto".
BELPASSO
CT –Carabinieri, presi 2 mentre razziano deposito di una ditta edile. I
militari della Compagnia di Paternò hanno bloccato nella flagranza i
catanesi Massimo GARRO 36enne e Ferdinando BRUNO 38enne,
poiché ritenuti responsabili del concorso in furto aggravato. I personaggi
sono stati sorpresi dagli uomini del Nucleo Operativo in contrada Ferraria,
agro del comune di Belpasso, mentre stavano rubando dal deposito della ditta
“La Fenice S.r.l” 1 autocarro Iveco Daily, dei martelli pneumatici,
attrezzatura varia da cantiere ed un ingente quantitativo di materiale
ferroso. La refurtiva è stata restituita all’avente diritto, mentre i due
dopo l’arresto sono stati relegati ai domiciliari.
CATANIA
-Gambiano pusher a San Berillo
prova a strozzare poliziotto a controllo, ammanettato.
La Polizia di Stato lo scorso 22 gennaio, ha arrestato il gambiano Ousman
SENE 22enne, per il reato di Violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Una pattuglia del Commissariato Centrale, durante il normale servizio di
controllo del territorio, mentre stava transitando la zona del noto
quartiere di San Berillo vecchio, ha notato un giovane italiano acquistare
da persone non comunitari della sostanza stupefacente. L’acquirente ed il
pusher, alla vista dei poliziotti, si sono dati alla fuga. I poliziotti,
dopo un breve inseguimento, sono riusciti a fermare sia il giovane in
procinto d’acquistare il quale spontaneamente ha deciso di consegnarsi agli
agenti che, un secondo giovane, anch’esso extracomunitario, che si trovava
in compagnia del pusher. Lo spacciatore, noto ai due agenti intervenuti in
quanto già era stato arrestato in simili circostanze pochi giorni prima,
durante il controllo eseguito dai poliziotti, è andato in escandescenza
rifiutandosi di salire sull’auto di servizio.Il malfattore, ha
iniziato a sferrare calci e pugni ai due poliziotti, sempre più
violentemente, tanto che, nel tentativo di divincolarsi dalla presa degli
agenti, ha afferrato uno dei poliziotti per il collo stringendo la presa
delle mani. Solo grazie all’intervento del collega l’agente è riuscito a
liberarsi dalla stretta dell’aggressore, il quale, è stato poi bloccato per
essere ammanettato e fatto salire definitivamente sulla macchina.SENE, per questi motivi,
è stato rinchiuso nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio per
direttissima, mentre, il giovane acquirente è stato segnalato al Prefetto
per l’Art.75 del DPR 309/90.
CATANIA
- Poliziotto morto sulla Catania-Messina,
cordoglio FSP POLIZIA: “Un giorno nefasto. Ennesimo tributo di sangue
versato per lo Stato e i cittadini”. Angelo Gabriele Spadaro, 55 anni è il poliziotto deceduto,
l'Assistente Capo Giuseppe Muscolino è rimasto ferito. Valter Mazzetti, Segretario Generale FSP
Polizia di Stato, ha espresso il cordoglio suo e della Federazione Sindacale
di Polizia per la morte dell’Assistente Capo, Angelo Gabriele Spadaro,
55 anni, in servizio alla Sottosezione Polizia Stradale di Giardini Naxos.
Il poliziotto è deceduto martedì mattina a seguito di un incidente costato
la vita anche a un altro uomo ed a una donna che stavano viaggiando a bordo
di altri veicoli coinvolti nello scontro. Il poliziotto lascia i genitori,
la sorella ed il fratello, Ispettore di Polizia che presta servizio a
Messina. E’ rimasto ferito l’altro componente della pattuglia, l’Assistente
Capo Giuseppe Muscolino, che con Spadaro era intervenuto per un
precedente incidente. Valter Mazzetti, Segretario Generale FSP Polizia dice
: “Oggi è un giorno nefasto, l’ennesimo grave incidente sulle strade che
questa volta ha distrutto la vita di Angelo Spadaro, travolto e ucciso sulla
Catania-Messina. Il nostro primo pensiero è per i familiari e gli amici del
collega deceduto, per le famiglie delle altre vittime di questa drammatica
vicenda, per l’altro poliziotto rimasto ferito, Giuseppe Muscolino. Giornate
come queste non dovrebbero mai arrivare, ma invece purtroppo la morte è
sempre in agguato, specialmente per gli appartenenti alla Polizia di Stato,
che proprio con la Stradale continuano a pagare il più alto tributo di
sangue al Paese e ai cittadini. E oggi con Angelo se ne va un altro
servitore dello Stato, che con il suo lavoro diuturno e silenzioso
rappresenta un esempio di alto senso del dovere e di coraggio nello
svolgimento di compiti che, come ogni poliziotto sa, ma come troppi non
pensano, possono in qualsiasi istante costare la salute o la vita stessa. Un
altro doveroso pensiero vogliamo rivolgerlo anche a tutti gli altri colleghi
che ogni giorno, nonostante tutto, vanno in strada a onorare la divisa che
indossano e che, da oggi, continueranno a farlo, pronti ad aiutare chiunque
nel momento del bisogno se li troverà accanto, anche con l’immagine di
Angelo Spadaro nella mente e nel cuore”.
CATANIA
–32enne paternese aggredisce titolare
bar e Carabinieri intervenuti per fermarlo. I
militari del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale
di Catania hanno tratto in arresto un 32enne paternese
per lesioni aggravate, resistenza e violenza a pubblico
ufficiale. Il soggetto la scorsa notte si trovava in via
Dusmet presso il noto Bar Etoile in evidente
stato di alterazione psicofisica riconducibile
verosimilmente ad uso sostanze stupefacenti. Il
personaggio, dopo aver aggredito per futili motivi il
titolare dell’esercizio commerciale, si è avventato
anche contro i militari operanti intervenuti a seguito
della segnalazione pervenuta al numero unico 112.
L’individuo è stato bloccato e ammanettato e poi
essere tradotto presso la Casa Circondariale di Piazza
Lanza come disposto dall’A.G. etnea.
CATANIA
– Agenti bloccano corriere con cocaina ad uscita Autostrada. La
Polizia di Stato ha tratto in arresto: Salvatore ZUMMO 43enne, già
noto, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente del tipo eroina. Poliziotti della Sezione
“Criminalità Organizzata” della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S.
di Adrano (CT) la sera di martedì 8 gennaio presso il casello “San Gregorio”
dell’autostrada A/18 Messina - Catania, hanno proceduto al controllo di
un’auto condotta da Salvatore ZUMMO. Gli
agenti, ad esito della perquisizione, , hanno rinvenuto occultato
all’interno degli indumenti intimi e sequestrato 1 involucro in
cellophane, contenente sostanza stupefacente del tipo eroina per
un peso complessivo lordo di 100 gr. circa. Salvatore ZUMMO espletate le
formalità di rito è stato associato presso la Casa Circondariale di Catania
a piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
GRAMMICHELECT- Scippa a 87enne collana fuori
cimitero, lei cade si frattura femore: CC lui
preso. I Carabinieri della locale Stazione hanno
bloccato Gesualdo MONTEMAGNO 34enne, già
sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica
sicurezza ed alle misure cautelari dell’obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria e di obbligo di
dimora nel comune di residenza, poiché ritenuto
responsabile di rapina aggravata, lesioni personali
nonché violazione degli obblighi inerenti la misura di
prevenzione cui era sottoposto. La vittima, una donna
di 87 anni, la mattina del 31 ottobre scorso, in
occasione della giornate dedicate al ricordo dei
defunti, molto sentite in terra di Sicilia, era andata
ad onorare il marito sepolto nel cimitero di Grammichele.
L’anziana, all’uscita dal luogo sacro, è stata
affrontata dal criminale che, pur di strapparle dal
collo una catenina d’oro, l’ha fatta rovinare
violentemente al suolo provocandole la frattura del
femore, così come diagnosticato dai medici dell’Ospedale
“Gravina e Santo Pietro” di Caltagirone, nosocomio
presso il quale la poverina è tuttora ricoverata dopo
essere stata sottoposta ad un delicato intervento
chirurgico. La denuncia dei familiari della vittima,
presentata ai Carabinieri della locale Stazione, ha
permesso agli investigatori, coordinati dal magistrato
di turno presso la Procura delle Repubblica di
Caltagirone, dott. Vincenzo CALVAGNO D’ACHILLE, di
restringere il cerchio dei sospettati dediti alla
commissione di reati contro il patrimonio. I militari
con la collaborazione attiva di diversi testimoni
presenti al momento del grave reato e della stessa
vittima, hanno individuato con certezza l’autore. Il
malfattore è stato pertanto rintracciato ed ammanettato
ieri notte nella sua abitazione. L’arrestato, assolte le
formalità di rito, è stato associato al carcere di
Caltagirone così come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.
PATERNO’
–
Violenze sessuali a minori adescati su Facebook e chat
WhatsApp incontri in biblioteca e Torre Nornanna : CC 3
arresti.
La Procura della Repubblica di Catania ha condotto
indagini, delegate alla Stazione Carabinieri di
Biancavilla, a conclusione delle quali i Carabinieri
hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare in
carcere, emesse dal Tribunale di Catania, nei confronti
di 3 soggetti di Paternò ritenuti responsabili, in
concorso tra loro, dei reati di: violenza sessuale
aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di
minorenne e violenza sessuale di gruppo. I provvedimenti
sono scaturiti dalla denuncia presentata da una madre di
Biancavilla presso la locale Stazione Carabinieri
allarmata dall’adescamento subito dal figlio minore
attraverso il social network “Facebook” da parte di 1
adulto paternese. Il soggetto, dopo generiche
presentazioni, avrebbe cominciato a condividere le foto
del figlio sul proprio profilo. I Carabinieri, su delega
della Procura Etnea, hanno avviato immediatamente
un’attività d’indagine. Gli investigatori, già dalla
visione del profilo Facebook dell’indagato hanno
evidenziato foto pubbliche di alcuni minorenni a torso
nudo. Gli inquirenti hanno evidenziato altresì a carico
dello stesso soggetto anche una condanna per violenza
sessuale ai danni di minori commessa nel 1995. Gli
accertamenti sui contenuti dei dispositivi mobili in uso
al principale indagato hanno evidenziato inoltre
frequenti contatti tra soggetti maggiorenni e minori. I
carabinieri hanno ritenuto di particolare interesse
investigativo un gruppo “WhatsApp”, denominato “gruppo
di amici”, in cui si evidenziavano i messaggi di altri
adulti partecipanti, successivamente identificati. Gli
investigatori, sono rimasti colpiti dalla singolare
partecipazione al gruppo WhatsApp sia di soggetti adulti
che di ragazzini, ed hanno constatato dal contenuto dei
messaggi la frequentazione ‘ambigua’ tra gli stessi. Gli
accertamenti condotti dai Carabinieri hanno allarmato
anche i familiari del principale indagato, i quali
consapevoli del precedente penale del congiunto, hanno
analizzato l’atteggiamento di particolare interesse che
aveva manifestato nei confronti di un nipote ed hanno
ricevuto dal giovane la confidenza che lo zio l’aveva
indotto, nei mesi precedenti, ad una pratica sessuale
con un amico anche lui infraquattordicenne. I
Carabinieri, nel Maggio 2018, accompagnati dai minori e
dai loro familiari, si erano recavati anche nei luoghi
frequentati con i loro aguzzini. Entrambi i ragazzi
vittime, partendo dalla Biblioteca comunale di Paternò,
avevano portato gli inquirenti attraverso la cosiddetta
“Scalinata” nella zona della Torre Normanna, indicando
il piazzale dove, non consenzienti, avevano consumato
quei rapporti sessuali violenti. I militari hanno
effettuato quindi, un sopralluogo in orario serale ed
appurato che effettivamente, così come dichiarato dai 2
ragazzi, quel luogo era isolato e completamente
sprovvisto di illuminazione. Gli arrestati, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati
tradotti presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza
Lanza”.
CATANIA
–Donna siracusana adesca uomo
catanese su social, ad appuntamento in casa lei lo narcotizza e deruba,
Polizia la pone ai domiciliari. Agenti del Commissariato Librino di
mattina hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare agli
arresti domiciliari, arrestando la nota Antonella LO GIUDICE50enne,
residente a Siracusa, perchè ritenuta responsabile di rapina aggravata e
lesioni aggravate.La misura è stata emessa dal
G.I.P. presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura della
Repubblica, che ha coordinato l’indagine. Il provvedimento è scaturito dalle
indagini svolte proficuamente dagli uomini del Commissariato Librino,
avviate dopo che un 65enne si era presentato presso gli Uffici, denunciando
di essere stato narcotizzato e rapinato nella sua abitazione, da una donna
conosciuta sul social network “Badoo”.L’uomo ha riferito di
avere conosciuto sul social una donna con la quale ha interloquito per
qualche giorno, poi lei gli ha proposto di incontrarsi. L’incontro tra la
vittima e la donna, che aveva asserito di provenire da Siracusa, ha avuto
luogo la mattina dello scorso 5 settembre, presso la stazione dei pullman in
via D’Amico. I due, dopo i primi convenevoli, si sono recati
nell’abitazione dell’uomo. I due, dopo avere chiacchierato per un paio di
ore, hanno deciso di pranzare. La circostanza ha permesso alla donna di
versare, di nascosto, del tranquillante a base di benzodiazepina nel
bicchiere di birra che lui stava bevendo. Il malcapitato ha riferito ai
poliziotti che, qualche minuto dopo aver bevuto la sua birra, si è accorto
di un inconsueto sapore dolciastro e, subito dopo, ha perso i sensi. La
vittima al risveglio in ospedale, dove era stato ricoverato grazie al
soccorso prestatogli dai vicini che lo avevano sentito chiedere aiuto da
dietro la porta d’ingresso della sua abitazione, non ricordando più nulla,
ha appreso di essere rimasto in stato d’incoscienza per più di due giorni.
La sconosciuta, dopo aver neutralizzato il padrone di casa, ha razziato
quanto più possibile dall’appartamento, trafugando 1 telefono cellulare, 100
€ in contanti e la carta Bancomat che ha cercato di utilizzare inutilmente
presso uno sportello ATM. Le indagini immediate e meticolose svolte dagli
uomini della Squadra Investigativa del Commissariato Librino hanno permesso
d’individuare, senza ombra di dubbio, LO GIUDICE quale autrice del grave
reato. Gli agenti del Commissariato Librino di mattina, si sono recati a
Siracusa, dove, con la collaborazione della Squadra Mobile aretusea, ha
eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare. LO GIUDICE è stata, quindi,
accompagnata presso la sua abitazione, per rimanervi ristretta in regime di
arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
PALAGONIA
CT -82enne
invaghito sessualmente di badante tenta di ucciderla a rifiuto, Carabinieri
lui ai domiciliari in altro comune.
I Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato nella flagranza un
pensionato di 82 anni del posto, poiché ritenuto responsabile di tentato
omicidio, porto illegale di arma clandestina e porto illegale di oggetti
atti ad offendere. La vittima è una quarantenne la quale da alcuni mesi
era al servizio dell’anziano che se ne era perdutamente innamorato. Il
sentimento morboso aveva indotto il pensionato ad imporre alla vittima
pesanti avances a sfondo sessuale che l’avevano costretta alcuni giorni fa a
lasciare l’impiego. Il soggetto sentitosi abbandonato, ha iniziato ad
appostarsi sotto casa della donna per poi affrontarla e chiederle di
ritornare poiché lui non poteva più fare a meno di lei. Il vedovo da circa
due anni, al netto diniego espresso anche dal coniuge della donna che più
volte aveva cercato con modi garbati di convincere l’anziano a farsene una
ragione, la scorsa notte, si è armato di pistola e coltello e si è
presentato a casa della coppia pretendendo di entrare e dirimere una volta
per tutte la questione e, non curante del fatto che la donna avesse in
braccio la figlioletta di appena due anni, ha estratto dalla tasca la
pistola puntandola contro l’amata e recitando testualmente:”devi tornare a
lavorare per me sennò ti ammazzo”. La violenta colluttazione scaturita con
il marito della vittima è terminata con l’intervento dell’equipaggio di una
“gazzella” del Nucleo Radiomobile, avvisato grazie al 112 N.U.E., che è
riuscito a disarmare lui ed ammanettarlo. I militari, oltre alla pistola,
una Beretta 7,65 con la matricola abrasa con il colpo in canna e altri sei
colpi nel caricatore, hanno rinvenuto addosso all’anziano anche 1 coltello a
serramanico. La successiva perquisizione domiciliare effettuata dai
Carabinieri in casa del reo, ha consentito di rinvenire ulteriori 140
munizioni del medesimo calibro detenute illegalmente. Le armi e le
munizioni sono state poste sotto sequestro. L’arrestato, assolte le
formalità di rito, anche per il suo stato di salute, al momento è stato
relegato agli arresti domiciliari nell’abitazione di un familiare in un
altro comune della provincia etnea.
RADDUSA
CT-
Etiope vuol bruciare locali SPRAR e minaccia operatori,1 in manette.
I Carabinieri della
locale Stazione hanno arrestato nella flagranza un 19enne di origini etiopi,
poiché ritenuto responsabile di tentata estorsione e resistenza a pubblico
ufficiale.Il personaggio ea in attesa
dello status di rifugiato, ed ha più volte violato le regole di ospitalità
della struttura (superando il limite dei giorni per i quali era autorizzato
ad allontanarsi dal centro) costringendo gli operatori a notificargli
l’allontanamento dallo SPRAR. L’etiope sarebbe stato convinto che gli
spettasse una sorta di “buonuscita”, equivalente a 250 euro, al diniego
legittimo espresso dagli operatori, ha minacciato di dar fuoco ai locali. I
Carabinieri sono intervenuti sul posto, per evitare ulteriori conseguenze
ed appena giunti, hanno cercato di chiarire le ragioni del diniego,
rigettate dall’extracomunitario che li ha prima aggrediti, poi è fuggito.
Il soggetto è stato inseguito, e rintracciato nel centro abitato dove, dopo
una violenta colluttazione, i militari l’hanno ammanettato.L’arrestato, assolte
le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Caltagirone.
GROSSETO
– Capo Centro DIA
Catania dr. Panvino riceve Premio nazionale LegaAmbiente per operazione“Garbage
Affair”. Il prestigioso premio è stato assegnato al Primo Dirigente
della Polizia di Stato dott. Renato Panvino, Capo Centro della DIA per la
Sicilia Orientale, per l’inchiesta denominata “Garbage Affair”. Legambiente
annualmente organizza un’edizione del premio nazionale Ambiente e Legalità,
con attestato di merito che riconosce a magistrati, uomini delle forze
dell’ordine e della società civile, giornalisti ed imprenditori che si sono
particolarmente distinti nella lotta alla criminalità ambientale. La
manifestazione e consegna si è svolta ieri 11 agosto 2018, in località
Rispescia, in provincia di Grosseto, nell’ambito dell’annuale consegna
denominata Festambiente, festival internazionale dedicato all’ecologia ed
alla solidarietà. L’associazione onlus Legambiente ha assegnato il
prestigioso premio al Primo Dirigente della Polizia di Stato dott. Renato
Panvino, Capo Centro della DIA per la Sicilia Orientale, riconoscendo il
valore e l’importanza dell’inchiesta denominata “Garbage Affair”.
Legambiente ha encomiato il lavoro svolto con particolare efficacia e
dedizione nel contrasto alle varie forme di criminalità ambientale. La
consegna dell’attestato è stata preceduta dal dibattito “Prima la giustizia.
Per un’Italia fondata sulla corresponsabilità nella lotta alle mafie e alla
corruzione” al quale hanno partecipato numerose autorità. Il dott. Renato
Panvino a fine manifestazione ha detto : “Ringrazio Legambiente per aver
voluto assegnare questo importante riconoscimento che condivido con gli
uomini e le donne della DIA che rappresento e che ogni giorno si prodigano
per ripristinare i valori della legalità.” I complimenti personali e delL'INFORMATORE
di Sicilia per il riconoscimento assegnato
ed il continuo lavoro
svolto, buon proseguimento.i.l.p.
CATANIA - Tenta
estorsione a madre e spranga spacca vetri auto, Polizia
lo blocca. I poliziotti, ieri hanno ammanettato G.G. 24enne
catanese noto, accusato di tentata estorsione. Il
personaggio,di sera alle ore 20,00 circa, si è recato presso l’abitazione
della madre e le avrebbe urlato che “se la prossima
settimana non gli avesse consegnato la somma di cento
euro l’avrebbe ammazzata”. Il ragazzo in seguito, in
preda ad uno stato di forte agitazione, avrebbe raccolto
una spranga di ferro e danneggiato l’auto della donna,
mandando in frantumi i vetri dei finestrini. I
poliziotti delle volanti dell’U.P.G.S.P. intervenuti,
dopo aver accertato quanto accaduto, hanno dichiarato in
arresto G.G. che, su disposizione del Pubblico
Ministero di turno, è stato posto alla misura degli
arresti domiciliari, in altra sede, in attesa della
celebrazione del giudizio di convalida.
CATANIA -
Trans
depredato da cliente
senegalese a fine
incontro, bloccato dai Carabinieri. C.B. 18enne di origini
senegalesi, regolarmente munito di permesso di soggiorno e residente nella
provincia di Ragusa, è stato arrestato in flagranza la scorsa notte dai
Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania,
poiché ritenuto responsabile di furto con strappo aggravato. Il soggetto era
in cerca di compagnia, si è recato in Corso Martiri della Libertà, zona di
notte frequentata da diverse “lucciole”, quando si sarebbe avvicinato ad un
transgender di 20 anni di origini bulgare - con il quale, dopo aver
concordato la cifra, si era appartato per consumare un rapporto sessuale.
Il senegalese, al momento dei saluti, dopo aver consegnato i 20 euro
pattuiti, ha aspettato che la vittima li riponesse nella borsetta, per poi
strappargliela di dosso e fuggire via. L’equipaggio di una “gazzella”,
transitando in quella zona, è stato richiamato dalle urla del giovane trans
che, raggiunto dai militari, ha spiegato loro l’accaduto, fornendo con
dovizia di particolari il colore degli indumenti indossati dal ladro, grazie
ai quali, dopo alcuni minuti è stato rintracciato e bloccato all’angolo tra
Via D’amico e Via Cilea. Il maldestro, vedendo i carabinieri, ha tentato
invano di disfarsi della refurtiva lanciandola sotto una auto in sosta. Gli
operanti, dopo averlo ammanettato, hanno recuperato la borsetta contenente,
oltre agli effetti personali, 100 euro in contanti. La refurtiva è stata
restituita al giovane bulgaro, mentre l’arrestato, ammesso alla
direttissima, ha patteggiato dinanzi al giudice una pena di anni 1 e mesi 4
di reclusione, con pena sospesa e remissione in libertà.
PALAGONIA
CT -
Cuccia del cane usata per nascondere droga: CC 17enne in
manette.
Il giovane aveva nascosto stupefacenti di tutti i
gusti. I Carabinieri della Compagnia di Palagonia
hanno arrestato nella flagranza un 17enne del posto,
poiché ritenuto responsabile di detenzione finalizzata
allo spaccio di sostanze stupefacenti. I militari hanno
compreso che il ragazzo con la scusa di andare a trovare
ogni giorno la sua cagnetta, che da poco gli aveva
regalato tanti bei cuccioli, aveva escogitato il modo
perfetto o quasi per nascondere proprio in quella bella
casetta la droga da spacciare in paese. Una pattuglia
del Nucleo Radiomobile, ieri sera nel transitare Via
Soldato Pirracchio, per estrema sfortuna del giovane
pusher, l’ha visto uscire con circospezione da quel
piccolo immobile posto al piano terra. Il 17enne è stato
fermato e perquisito sul posto e nascondeva in tasca
alcune dosi di marijuana. il maldestro è stato colto
alla sprovvista dal controllo e tradito da un eccessivo
nervosismo. i militari hanno dunque esteso la
perquisizione nel locale dov’erano ospitati i cani luogo
in cui sono stati rinvenuti e sequestrati: 100 grammi
circa di hashish, 50 grammi circa di marijuana, già
suddivisa in dosi, 10 grammi circa di cocaina nonché 1
bilancino elettronico di precisione L’arrestato,
assolte le formalità di rito, è stato associato al
Centro di Prima Accoglienza per Minorenni di Catania in
via R.Franchetti.
CATANIA
– Picchia e
rapina anziana in condominio, filmato ed arrestato da Carabinieri. Su
disposizione di questa Procura Distrettuale della Repubblica, che ha
coordinato le indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale di Cataniahanno arrestato il catanese Paolo GANGI 39enne, eseguendo una ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania,
dr.ssa Simona Ragazzi su richiesta del sostituto procuratore dr Francesco
Brando - del dipartimento reati contro la persona ed il patrimonio diretto
dal Procuratore Aggiunto dr Ignazio Fonzo - in ordine ai reati di rapina
aggravata e lesioni personali. L’episodio era avvenuto il 9 giugno scorso
in via Napoli a Catania. Un’anziana donna 74 anni, si era recata di mattina
a fare la spesa. La vittima al ritorno, mentre era in procinto di varcare il
portone d’ingresso della sua abitazione, ha notato uno il quale, facendo
finta di citofonare a qualcuno, l’aveva invitata a lasciare aperto il
portone rassicurandola che lui avrebbe provveduto a richiuderlo. Il
soggetto, mentre la donna stava salendo la seconda rampa di scale del
palazzo, l’ha raggiunta e spingendola violentemente contro il muro le ha
afferrato la mano sinistra per strapparle letteralmente la fede nuziale in
oro rosso dal dito e fuggire via. La vittima, il giorno successivo, per il
forte dolore, si era recata al pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi dove
i sanitari le avevano diagnosticato una “frattura alla falange IV del dito
della mano sinistra” con prognosi di 30 giorni. La malcapitata ha denunciato
l’accaduto ai carabinieri della Stazione di Catania Piazza Verga. Gli
investigatori, dopo aver acquisito ed analizzato le immagini del sistema di
video sorveglianza, attivo sia in strada che all’interno del palazzo,
attraverso le quali si notava anche la presenza di un complice in moto con
funzioni di “palo”, in corso di identificazione, si sono rivolti ai
colleghi della Squadra “Lupi” del Nucleo Investigativo. I militari esperti,
conoscendo l’humus criminale operante nel capoluogo etneo, hanno individuato
il malvivente poiché già gravato da numerosi pregiudizi penali.I carabinieri,
riconosciuto il sospettato, perquisirono la sua abitazione rinvenendo e
sequestrando alcuni indumenti, in particolare un giubbotto di colore nero,
dei jeans nonché un paio di scarpe del tutto coincidenti con quelli rilevati
dall’analisi delle immagini del sistema di video sorveglianza. I tutori
dell’ordine, nei pressi dell’abitazione del soggetto altresì ritrovarono e
sequestrarono la moto utilizzato dagli autori del delitto (un Honda SH
300) nonché il casco - modello jet - identico a quello indossato dal
rapinatore, riposto sotto la sella dello scooter. Tutti gli elementi
probatori acquisiti dagli investigatori e prodotti al magistrato titolare
delle indagini, sono stati recepiti appieno dal Giudice per le Indagini
Preliminari che ha disposto per l’accusato la reclusione nel carcere di
Catania Piazza Lanza.
Operazione
antimafia, Carabinieri e ROS
eseguono 30 misure clan
Santapaola e Nardo
ultimo aggiornamento
CATANIA
- Vito CALVINO è Questore a Catania subentrato a Mario
Della Cioppa inviato a dirigere Roma.
Il Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza dott. Vito
CALVINO
ha svolto precedentemente le funzioni di questore a
Messina. Il Consiglio dei ministri, lo scorso 17 maggio,
aveva deciso tra gli altri provvedimenti
l’avvicendamento dei Questori tra le Città di Messina,
Catania e Roma. Le parole del Dirigente Generale di
Pubblica Sicurezza Vito Calvino che si è insediato
mercoledì 26 maggio quale nuovo Questore della provincia
di Catania sono state esplicite: “Onorato e
orgoglioso di essere Questore di Catania”.
Vito CALVINO
è nato nel 1961, a Palermo, è Funzionario della Polizia
di Stato da 34 anni, nel corso dei quali ha maturato
importanti esperienze professionali e diretto diversi e
importanti uffici investigativi e commissariati. Il
nuovo questore di Catania ha cominciato l’attività
investigativa al Commissariato di Vittoria nel 1988.
Quale Vice Dirigente della Squadra Mobile della Questura
di Ragusa, dopo tre anni nel 1991, è arrivato a Palermo,
pere dirigere il Commissariato di Brancaccio per 5 anni
e quello di San Lorenzo per altri 2, quartieri in cui
alto è il tasso delinquenziale e forte la presenza della
criminalità organizzata. Il dirigente non ha mancato il
suo obiettivo ed ha colpito conseguendo significativi
risultati che l’hanno portato alla guida, prima della
Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e,
poi, dell’intera Squadra Mobile, che, in quel periodo
ha, disarticolato numerose consorterie mafiose e
catturato diversi pericolosi latitanti, tra cui Domenico
Raccuglia, Gianni Nicchi e Giuseppe Falsone. Vito
CALVINOè stato poi promosso a Dirigente
Superiore, e nominato Direttore del Reparto
Investigazioni Giudiziarie della Direzione Investigativa
Antimafia. Il primo incarico da Questore, è stato nel
2019 in provincia di Messina. Il neo Questore di
Catania ha formalmente assunto l’incarico ed
innanzitutto, ha voluto rendere omaggio ai Caduti della
Polizia di Stato di Catania, deponendo una corona
d’alloro ai piedi della lapide che, all’ingresso della
Questura, ne ricorda i nomi. Il Dirigente Generale di
Pubblica Sicurezza Vito Calvino, nel corso della
mattinata, ha, poi, avuto i primi incontri
istituzionali, con S.E. il Prefetto, con il Procuratore
della Repubblica e con i dirigenti degli Uffici e dei
Reparti della Polizia di Stato della provincia. Il
questore ha infine, incontrato i giornalisti e le
segreterie provinciali delle Organizzazioni Sindacali
della Polizia di Stato.
CATANIA
-Lupi CC sequestrano
droga ed armi a “San Cristoforo” e “Zia Lisa”: 1 preso.
Si tratta di Diego MOTTA 33enne catanese. I
Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale hanno bloccato il
personaggio ritenuto responsabile di detenzione di
sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La notte per i
“Lupi” è stata di lavoro. I carabinieri, dopo aver
intessuto un’intensa attività info investigativa, hanno
ottenuto risultati significativi. I militari, nel
continuo impegno del contrasto allo spaccio di sostanze
stupefacenti hanno concentrato le loro attenzioni sul
MOTTA. La vecchia conoscenza per i suoi precedenti
specifici, era sospettato di detenere la droga
nell’abitazione dei genitori, al Cortile Guanto nel
popoloso quartiere di San Cristoforo. I militari hanno
atteso pazientemente l’individuo sorprendendolo intorno
alle 22:00 mentre stava uscendo da quell’abitazione. Il
sospettato, informato della necessita di effettuare una
perquisizione, ha preferito collaborare con i tutori
dell’ordine nel tentativo di limitare gli incipienti
guai penali che si sarebbero presentati da lì a poco.
Lui stesso infatti ha condotto i militari in cucina dove
da un cassetto ha estratto 2 involucri con circa 7
grammi di cocaina in pietra, 2 bilancini di precisione,
1 barattolo di plastica contenente sostanza per il
“taglio” della cocaina, materiale necessario al
confezionamento delle dosi per la vendita al minuto e,
soprattutto, 13 fogli manoscritti dove con certosina
precisione aveva annotato nomi e quantitativi relativi
ai movimenti in entrata ed uscita della droga. Un’altra
pattuglia dei “Lupi”, nel frattempo, si era recata nel
quartiere di Villaggio Zia Lisa II sia per intuito
investigativo, che per notizia della presenza di armi e
droga in un garage di via San Jacopo. I militari,
sebbene la prolungata attesa, non hanno pizzicato il
responsabile del reato, ma hanno deciso di irrompere in
un angusto locale abusivo, ricavato in un’intercapedine
del palazzo chiusa con un portone metallico. I
carabinieri hanno così forzato il lucchetto di
sicurezza e rinvenuto 1 pistola cal. 7,65 con matricola
abrasa, 3 caricatori e 9 cartucce per la stessa arma ed
altre munizioni per uso caccia, nonché 4 involucri in
polietilene contenenti complessivamente circa 70 grammi
di cocaina in pietra. Diego MOTTA è stato posto ai
domiciliari in attesa del rito per direttissima.
CATANIA
– Polizia ammanetta coppia lentinese con pistola carica
risultata rubata. Si tratta di
Grecia Claudia RUDOLFO 30enne e di Salvatore
Amato 39enne, entrambi di Lentini. Agenti delle
Volanti sono intervenuti nel pomeriggio alle 15:20, in
via Puccini, a seguito di segnalazione di 2 persone
sospette in strada. I poliziotti, giunti prontamente sul
posto, hanno notato un’autovettura con a bordo 2
ragazzi, identificati per RUDOLFO ed Amato. Gli
agenti, a seguito di un primo controllo visivo, hanno
visto fuoriuscire dalla borsa della ragazza il calcio di
una pistola. I poliziotti con le dovute precauzioni,
hanno sottoposto la sospetta a perquisizione personale,
a seguito della quale è stata rinvenuta 1 pistola
semiautomatica marca Beretta con serbatoio rifornito di
8 proiettili. I poliziotti, da successivi accertamenti,
hanno appurato che l’arma era stata rubata
dall’abitazione di una persona residente in una vicina
abitazione. I due giovani, quindi, sono stati arrestati
per i reati di furto aggravato e detenzione abusiva di
arma comune da sparo. Su disposizione del P.M di turno,
sono stati rinchiusi nella Casa Circondariale di Piazza
Lanza, in attesa del giudizio di convalida. I due sono
stati anche denunciati in stato di libertà ai sensi
dell’art 650 c.p., per l’inosservanza delle prescrizioni
per il contenimento dell’epidemia COVID 19, che
impongono di non allontanarsi dalla propria abitazione
senza una valida giustificazione. Gli agenti delle
volanti dell’UPGSP, impegnati nei quotidiani controlli
volti a verificare il rispetto delle prescrizioni per il
contenimento dell’epidemia COVID 19, nel pomeriggio,
hanno notato un soggetto intento a transitare a bordo di
una bicicletta, nel quartiere San Cristoforo. I
poliziotti, per verificare la ragione della sua
presenza in strada, hanno deciso di sottoporlo a
controllo. Il personaggio ha tentato di fuggire,
percorrendo contromano via Delle Calcare, ma, dopo circa
cento metri, è stato raggiunto e bloccato. Identificato
per il noto Salvatore VINCIGUERRA 45enne
catanese, dai successivi accertamenti è emerso che era
sottoposto alla misura restrittiva degli arresti
domiciliari. Lo stesso, pertanto, è stato arrestato per
il reato di evasione e denunciato in stato di libertà
per l’inosservanza delle prescrizioni per il
contenimento dell’epidemia COVID 19. Gli agenti
dell’Ufficio Fermati dell’UPGSP, ieri, hanno arrestato
un minorenne, in esecuzione della misura della custodia
cautelare presso l'istituto penale per minorenni,
disposta dall’Autorità Giudiziaria . Il giovane, il 23
marzo u.s., era stato rintracciato da una Volante nei
pressi di Piazza Lanza alle ore 5:30 e condotto presso
gli uffici della Questura perché si era allontanato
arbitrariamente da una comunità minorile con sede a
Ramacca.
CATANIA
–
POLIZIA INTERVIENE PER LITE DI COPPIA, SCOPRE ED ARRESTA
LATITANTE.
Si
tratta del catanese Dario CUTULI 30enne bloccato
in
esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere. Il personaggio deve espiare la pena residua di
3 anni, 1 mese e 19gg. per resistenza a P.U., violenza e
danneggiamento, nonché indagato in libertà per lesioni e
resistenza a P.U. e per false attestazioni a P.U. sulla
propria identità personale.
Agenti delle Volanti, nel corso della nottata appena
trascorsa, a seguito di segnalazione, erano stati
inviati in via Fava, dove era stata segnalata la
presenza di una coppia intenta a litigare animatamente.
l’intervento immediato della volante è stato
fondamentale poichè ha subito posto fine a quella che
sarebbe stata una lite probabilmente degenerata in
qualcosa più grave. Gli agenti si sono imbattuti
nell’inseguimento del sospetto, che dall’interno
dell’abitacolo, dopo aver inizialmente declinato le
proprie generalità, ha tentato la fuga per sottrarsi al
controllo. Il fuggitivo, dopo le fasi concitate
dell’inseguimento, durante le quali gli operatori di
Polizia hanno riportato lesioni lievi, è stato bloccato
ed identificato per il latitante Dario CUTULI. I
poliziotti hanno appurato che sul soggetto risultava
pendente ancora da espiare una pena detentiva di oltre 3
anni. CUTULI è stato denunciato per il reato di
resistenza a Pubblico Ufficiale e tradotto presso la
Casa Circondariale di Piazza Lanza per scontare la pena
maturata a seguito di condanna per i precedenti reati di
resistenza, violenza privata e danneggiamento.
CATANIA
–
Miele sospetto, NAS CC, sequestrate decine di tonnellate
di provenienza ed origine incerta. I militari
dell’Arma Comando Carabinieri per la Tutela della
Salute di Catania comandati dal magg. Salvatore
Calabrese, hanno effettuato i controlli nel settore
apistico - sequestrando il miele sospetto nella zona
etnea. I NAS hanno rilevato che non era stata
minimamente dimostrata l’origine e la provenienza, del
miele in vendita in violazione della procedura di
rintracciabilità commerciale. I controlli svolti
ultimamente dai carabinieri del Nas di Catania ad alcune
aziende apistiche del territorio etneo hanno portato a
segno il sequestro di diverse decine di tonnellate di
miele semilavorato per il quale non era stata
minimamente dimostrata l’origine e la provenienza, in
violazione della procedura di rintracciabilità
commerciale. Alcuni operatori del settore poco
coscienziosi e professionali, anche per ovviare a
carenze produttive, talvolta, decidono di rifornirsi di
partite di miele di diversa provenienza, anche estera e
non certificata. Il consumatore con l’approssimarsi
della stagione autunnale è orientato alla ricerca e
consumo di prodotti del settore agroalimentare,
soprattutto di provenienza locale, considerata la
naturale vocazione del circostante territorio
pedemontano che offre diversi specialità tipiche ed
esclusive. Il miele determina un imponente indotto
commerciale che non sempre riesce a soddisfare le
esigenze di mercato. L’attività di controllo dei
carabinieri del Nas si concentra anche in questo
settore, in particolar modo sui prodotti per i quali
annualmente vengono sostenute, spesso con il patrocinio
degli enti locali, intere campagne promozionali che
attirano considerevoli flussi turistici di provenienza
perfino interregionale. La cosiddetta “filiera
alimentare”, è il sistema di informazioni, obbligatorio
per legge dal 2005, che permette ai consumatori non solo
di conoscere le caratteristiche qualitative del
prodotto, ma anche la provenienza e l’esatta origine, a
garanzia della genuinità e salubrità dell’alimento in
tutte le fasi di produzione, trasformazione e vendita. I
produttori ed i commercianti sono tenuti ad informare il
consumatore finale, apponendo un’etichetta dalla quale
ci si può accertare della natura dell’alimento, dello
stabilimento produttivo, della zona di provenienza,
dell’eventuale presenza di allergeni ed altre
caratteristiche salienti. I Carabinieri del NAS di
Catania hanno pertanto sottoposto a vincolo sanitario
l’intero quantitativo con la collaborazione di personale
medico del locale distretto veterinario dell’ASP con il
quale sono stati prelevati alcuni campioni di miele da
sottoporre ad analisi chimiche per accertare la
conformità e salubrità del prodotto. L’attività di
controllo dei Carabinieri del NAS di Catania sarà
continuata assiduamente sul resto del territorio, a
tutela di quei cittadini che, convinti di acquistare
prodotti originari e naturali, potrebbero
inconsapevolmente imbattersi in forniture agroalimentari
che nulla hanno a che vedere con il contesto geografico
in cui vengono presentati.
CATANIA
-
POLIZIA FESTEGGIA PATRONO SAN MICHELE. La
chiesa di San Michele ai Minoriti di via Etnea ha
accolto, la mattinata del 30 settembre, i poliziotti
della Questura e delle Specialità della Polizia di Stato
catanesi che si sono uniti alle Autorità civili e
militari, nella celebrazione liturgica del Santo Patrono
della Polizia di Stato, San Michele Arcangelo, presenti
alla cerimonia il Sindaco Salvo Pogliese, il Vice
Prefetto Enrico Gullotti ed i rappresentanti delle Forze
di Polizia: un momento questo per ricordare insieme alle
altre forze di polizia, l’impegno al servizio del
cittadino.
La voce dell’Arcivescovo celebrante, Mons. Gristina, è
stata accompagnata dalle voci e dalle note del coro
dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, da
quelle del poliziotto tenore Sov. Antonio Costa e dal
soprano Angela Curiale i quali hanno reso ancor più
solenne la cerimonia.
L’emozione è stata grande, durante le parole espresse
dal Questore Mario Della Cioppa il quale, rivolgendosi
ai fedeli ed agli uomini e donne della Polizia di Stato
che gremivano la chiesa in questo giorno tanto speciale,
ha voluto ringraziare le autorità presenti ed in
particolare l’Arcivescovo Gristina, per aver voluto
celebrare la messa in questa particolare giornata. Il
Questore Mario Della Cioppa, nel ricordare la dedizione
di tutti i poliziotti e delle vittime del dovere ed i
loro familiari, ha voluto commemorare con tanto affetto,
il giovanissimo poliziotto Giacinto Dimastrochicco di
34 anni, il quale ha perso la vita in un tragico
incidente stradale sulla provincia Turi- Gioia del
Colle, lo scorso 28 settembre e con il quale il Questore
aveva lavorato negli anni trascorsi a Foggia. Il
Questore ed il Presidente dell’Associazione Nazionale
Polizia di Stato (A.N.P.S.), il Comm. Giuseppe
Chiapparino, hanno consegnato presso la sala convegni
della Questura di Catania il premio San Michele
Arcangelo, ai poliziotti che si sono distinti in
significative attività. I destinatari del premio:il
Vice Questore Marco dell’Arte della Questura di Belluno;
il Sovrintendente Silvio Lo Verde , Squadra Mobile di
Catania; il Commissario Antonio Lentinello, Presedente
ANPS Siracusa e l’Assistente Capo Coordinatore Francesco
Nicotra, Reparto Mobile Catania.
CATANIA
-
Mercatino domenicale a km 0 piazza Verga: Asp e Polizia
Municipale, sequestro prodotti alimentari di provenienza
sconosciuta.
La Polizia Municipale ha sequestrato prodotti alimentari ed
elevato multe in attività antiabusivismo. Il pronto
intervento della polizia municipale è stato svolto a
tutela dalle frodi alimentari ed oltre 30 kg di
formaggio e ricotta fresca, di provenienza sconosciuta,
sono sequestrati stamattina al mercatino domenicale a km
0 di piazza Verga. La delicata operazione del reparto
annona è stata diretta dal commissario Francesco Caccamo.
L’azione è scaturita da segnalazioni degli stessi
operatori commerciali, ed è stata condotta d’urgenza
assieme ai veterinari dell’Asp, che hanno anche disposto
la distruzione delle merce destinata illecitamente al
consumo. I vigili urbani, tra venerdì e sabato, hanno
effettuato controlli, in diverse zone della città per
prevenzione della qualità alimentare. I tutori
dell’ordine hanno elevato 11 sanzioni a titolari di
esercizi commerciali i quali avevano allargato
abusivamente la superficie autorizzata, per utilizzarla
con tavoli, sedie e tensostrutture sottraendola
illegittimamente all’utilizzo pubblico. I vigili urbani
hanno operato in attuazione di un indirizzo del sindaco
Pogliese e dell’assessore Porto. La Polizia Municipale,
inoltre, ha verbalizzato 9 parcheggiatori abusivi in
diverse zone della città, grazie a segnalazioni arrivate
alla centrale operativa della polizia locale.
CATANIA –
DIA
ispeziona centri smaltimento rifiuti Sicula Trasporti in
località Grotte S.Giorgio e Coda Volpe.
Gli uomini della Direzione Investigativa antimafia di
hanno attuato
un accesso ispettivo disposto dalla Prefettura di
Catania, ai sensi dell’art. 93 del Decr. Lgs 6 settembre
2011, n.159 (Codice Antimafia) presso la sede legale e
le sedi operative (gli impianti di smaltimento ubicati
in Contrada Coda Volpe e nella zona industriale e la
discarica ubicata in località grotte San Giorgio) della
società SICULA TRASPORTI s.r.l., operante nel settore
dello smaltimento dei rifiuti. L’accesso è stato
definito in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza
Pubblica. La società riceve il conferimento dei rifiuti
da parte di 255 comuni della Sicilia orientale. Le
operazioni sono coordinate dal Centro Operativo della
Direzione Investigativa Antimafia di Catania e vengono
svolte con la collaborazione della Questura e dei
Comandi Provinciali del Carabinieri e della Guardia di
Finanza di Catania.gli
accertamenti coinvolgono l’impiego anche personale del
locale Ispettorato Territoriale del Lavoro e della
Polizia Ambientale della città Metropolitana di Catania.
I legali della società con una nota hanno precisato:“I
sottoscritti avvocati Carmelo Galati e Carmelo
Peluso nell’interesse della società “Sicula
Trasporti SRL” desiderano precisare, in riferimento
all’accesso ispettivo effettuato in data odierna, ai
sensi del Codice Antimafia ed alle notizie di stampa,
che le attività svolte presso le sedi operativa e legale
della Società dalla DIA di Catania, dalla Questura di
Catania, dai Comandi Provinciali dei Carabinieri e della
Guardia di Finanza, nonchè dall’Ispettorato del Lavoro e
dalla Polizia Ambientale della Città Metropolitana di
Catania, rientrano nell’ambito delle competenze del
Comitato per l’Ordine alla Sicurezza Pubblica coordinato
dalla Prefettura di Catania al fine di verificare la
sussistenza di potenziali infiltrazioni mafiose
nell’ambito delle attività di competenza della SICULA
TRASPORTI SRL. Giova ricordare che la Società Sicula
Trasporti SRL riceve il conferimento del rifiuto da
parte di oltre 255 Comuni della Sicilia e da ultimo
dalla città di Palermo, in considerazione della
emergenza rifiuti di quella città. La Sicula Trasporti
SRL già da tempo è impegnata con le Forze dell’Ordine a
verificare e salvaguardare i livelli di legalità al fine
di scoraggiare ogni tentativo della criminalità
organizzata di interferenza nei confronti dei suoi
partners Istituzionali pubblici e privati. Per questo
motivo nella giornata dell’11.09.2019 la Società ha
messo a disposizione degli Organi Amministrativi ogni
utile documentazione necessaria all’attività di
controllo e verifica richiesta. Peraltro, la
collaborazione con la Procura Distrettuale di Catania è
sempre stata costante, al fine di garantire che le
attività connesse al ciclo dei rifiuti della Società
vengano costantemente monitorate per il rispetto dei
protocolli di legalità. La complessa ed articolata
gestione delle attività poste in essere dalla Sicula
Trasporti SRL con gli Enti e le Società con le quali la
stessa intrattiene rapporti contrattuali, saranno
oggetto di ulteriore approfondimento e verifica al fine
di consentire una sempre maggiore trasparenza,
salvaguardando l’operatività societaria”.
CATANIA
–
video RAPINa4 rapinano
Mc Donald’s, Carabinieri e Polstrada ammanettano 3
catanesi ed 1 lentinese.
Si tratta dei catanesi
Giuseppe ALECCI 32enne, Mirko MUSUMECI
28enne presi da Polizia assieme al lentinese
Marco SORTINO 41enne
e del
catanese Giovanni LEONE 39enne ammanettato dai
carabinieri.Grazie
ad una attività investigativa eseguita in perfetta
osmosi tra gli Agenti del Compartimento Polizia Stradale
Sicilia Orientale – Sezione Polizia Stradale di Catania
ed i Carabinieri del Comando Provinciale, nel giro di
poche ore i quattro che la scorsa notte hanno assalito,
a mano armata e con il volto travisato da passamontagna,
il Mc Donald’s di piazza Stesicoro in pieno centro
storico, sono stati assicurati alla giustizia.La
chiamata pervenuta sul 112 (N.U.E.), ha allertato i
militari che sono intervenuti nel “MC DONALD’S” di
piazza Stesicoro, dove alle ore 01.50, 4 sconosciuti a
viso coperto ed armati di pistola e coltello si erano
fatti consegnare dal responsabile di turno la somma
contante di circa 8.000 euro.
L’Arma dei Carabinieri nel corso della notte ha
proceduto con il primo immediato intervento, mentre la
Polizia Stradale transitando nell’area di servizio “Eni”
sita al km.13,600 della tangenziale di Catania direzione
ME-SR, ha notato una vettura mini cooper con 3 soggetti
a bordo che, alla vista dell’equipaggio ha accelerato
l’andatura in direzione Siracusa. Gli agenti della
Polstrada, hanno notiziato la sala operativa
compartimentale ponendosi all’inseguimento del veicolo
che, con difficoltà e dopo circa 4 chilometri, veniva
bloccato sulla corsia di emergenza. Gli
operatori fermata l’auto hanno proceduto al controllo
degli occupanti ed alla perquisizione personale degli
stessi estesa al veicolo che ha dato esito positivo. I
poliziotti hanno rinvenuto 1 busta in plastica
contenente 598 euro in monete di diverso taglio,ed
indumenti vari: 1 giubbotto nero, 1 felpa di colore
grigio e blu, 1 giacca di tuta ginnica blu e strisce
bianche e azzurre, 1 scaldacollo, 2 cappellini e 4
apparecchi tipo walkie talkie; dalla perquisizione
personale sono stati rinvenuti nella tasca dei pantaloni
del SORTINO la somma di 1.250 euro in banconote di vario
taglio. I tutori dell’ordine, dai risvolti info
investigativi hanno appurato che precedentemente, era
stata diramata nota di una rapina perpetrata, alle ore
02,00, ai danni dell’esercizio commerciale Mc Donald’s a
Catania in piazza Stesicoro, ad opera di malviventi
travisati armati di coltello. Gli investigatori
pertanto, con l’ausilio di personale dell’UPGSP della
locale Questura, hanno accompagnato i tre soggetti
presso gli uffici della Polizia Stradale. Uomini della
Polizia Giudiziaria del locale Compartimento Polizia
Stradale nel frattempo, hanno preso contatti con
l’esercizio commerciale e con militari dell’Arma dei
Carabinieri di Piazza Dante intervenuta sul posto. Gli
investigatori hanno accertato chiaramente dalla visione
dei filmati del sistema di video sorveglianza
dell’esercizio, che i 3 fermati corrispondevano
esattamente ai soggetti che avevano, poco prima,
consumato la rapina a mano armata di coltello. I
militari dell’Arma, proseguendo l’attività
investigativa, sono riusciti a dare un volto al quarto
soggetto Giovanni LEONE, localizzato e catturato nella
sua abitazione dove i carabinieri hanno rinvenuto e
sequestrato: la somma in contanti equivalente a circa
800 euro, nonché gli indumenti utilizzati dal malvivente
durante la rapina. Gli arrestati, assolte le formalità
di rito, sono stati associati nel carcere Piazza Lanza
di Catania.
La straordinaria sinergia delle forze dell’ordine sul
territorio e la tempestività del loro intervento hanno
così consentito di assicurare alla giustizia una banda
di rapinatori.
CATANIA
–
Polizia blocca pusher a Nesima.
Gli
agenti hanno sorpreso Salvatore LA CHINA 31enne,
nel compiere il reato di detenzione ai fini dello
spaccio di sostanza stupefacente. Uomini del Commissariato Nesima, nell’ambito di mirati servizi
finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di
sostanze stupefacenti hanno agito nel rione di San
Giovanni Galerm. I tutori dell’ordine hanno riscontrato
l’attività di spaccio posta in essere dal LA CHINA. I
poliziotti attraverso servizi mirati di appostamento e
pedinamento, hanno proceduto a bloccare lungo la via il
giovane. La
perquisizione effettuata presso l’abitazione del
soggetto ha permesso agli agenti di rinvenire celata in
più parti dell’abitazione, circa 40 grammi di sostanza
stupefacente del tipo cocaina, materiale di
confezionamento, 1 bilancino e circa 5.000€ in contanti
probabile provento dell’attività illecita posta in
essere dal giovane. I poliziotti hanno rilevato che il
personaggio aveva creato una vera e propria “centrale di
spaccio” all’interno della sua casa. Tutto il materiale
rinvenuto è stato posto sotto sequestro a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria e, dopo le formalità di rito,
LA CHINA è stato associato presso la Casa Circondariale
di P.zza Lanza, in attesa dell’udienza di convalida
dinnanzi al G.I.P.
CATANIA
-
Questore Della Cioppa insediato in Questura a Catania.
L’alto funzionario dr.Mario Della Cioppa è reduce dalla recente e
brillante “Operazione Ares” eseguita a San Severo e
nell'Alto Tavoliere. La Polizia nel foggiano ha eseguito
50 arresti tra le fila dei potenti clan criminali.Il
Dirigente Superiore della Polizia di Stato Mario Della
Cioppa, quale nuovo Questore di Catania, inizialmente,
ha voluto rendere omaggio ai Caduti della Polizia di
Stato di Catania all’ingresso della Questura,
depositando una corona d’alloro alla lapide che ne
ricorda i nomi. Il Questore, successivamente, ha
salutato i Dirigenti ed i Funzionari degli Uffici della
Questura e delle Specialità della Polizia di Stato. La
giornata, prevede le consuete visite istituzionali
alle Autorità cittadine.Il Questore Della Cioppa
è nato nel 1959, si è laureato in Giurisprudenza a
Teramo. Il dottor Della Coppa ha conseguito il Master
Universitario di II° Livello nella formazione, presso
l’Università Cattolica di Milano ed il Master
Universitario di II° livello in "Sicurezza,
coordinamento interforze e cooperazione internazionale",
presso l'Università La Sapienza di Roma.Il
Dirigente Superiore della Polizia, tra il 1985 ed il
1990, ha svolto servizio presso il Reparto Mobile di
Padova e successivamente presso la Questura di Belluno,
in qualità di Dirigente la Divisione di Polizia
Amministrativa, per poi essere nominato Capo di
Gabinetto. Il Questore Della Cioppa negli anni
90 ha prestato servizio presso la Questura di Pescara,
nella Divisione Anticrimine, poi ha ricoperto il ruolo
di Capo di Gabinetto ed infine di Capo della Squadra
Mobile. L’alto funzionario di Poliziadal 1998
al 2002 ha ricoperto l’incarico di Dirigente del Reparto
Prevenzione Crimine “Abruzzo” ed in seguito, è stato
Direttore della Scuola per il Controllo del Territorio a
Pescara, dove ha curato vari progetti nazionali legati
alla Polizia di Prossimità ed alla formazione del
Poliziotto di Quartiere.Il Questore Della Cioppa
ha prestato servizio a Roma, presso il Dipartimento
della P. S., ed è stato Membro del Gruppo di Lavoro
ministeriale finalizzato alla informatizzazione delle
attività di indagine e di investigazione della Polizia
di Stato (MIPG WEB).Il Questore dal 2009 al
2012 ha ricoperto l’incarico di Vicario del Questore di
Pescara per poi frequentare, per nove mesi, il XXVIII
Corso di Alta Formazione presso la Scuola Interforze a
Roma.Il Questore Della Cioppa ha ricevuto numerosi
incarichi di docenza presso centri di formazione,
università ed amministrazioni nelle città di Belluno,
Firenze, Livorno, Macerata, Ancona, San Benedetto del
Tronto, Pesaro, Ascoli Piceno e Modena, in
rappresentanza della Polizia di Stato, nell’ambito dei
protocolli di sicurezza fra lo Stato e le Regioni. Il
Questore Della Cioppa è autore di 6
pubblicazioni scientifiche.L’alto funzionario
di Polizia,nel corso della sua carriera ha
svolto anche 26 incarichi ministeriali quale Presidente
di commissioni esaminatrici. Il Questore Della Cioppa ha
ricevuto 4 encomi e 10 lodi dal Capo della Polizia, 1
encomio dalla Giunta Comunale di Pescara, 1 attestato
dalla città di Sommacampagna (VR) ed è Cavaliere della
Repubblica nel 2003 e Commendatore della Repubblica dal
2017.Nel dicembre 2013 è stato nominato Questore
di Alessandria fino al 24 maggio 2015.Dal 25
maggio 2015 al 31 luglio 2017 ha ricoperto l’incarico di
Questore delle province di Ascoli Piceno e Fermo.
È stato Questore della Provincia di Foggia dal 1° agosto
2017 al 9 giugno 2019. I migliori auguri di buon lavoro
e permanenza a Catania dalL’Informatore di Sicilia e
personali all’alto funzionario di Polizia Questore dr.
Mario Della Cioppa.
ROMA
- ROS eseguiti 31 arresti: associazione tipo mafia da
Catania trapiantata a Roma.
Le misure riguardano tra Catania e Roma la famiglia
Fragalà : 28 in carcere e 3 ai domiciliari. I
carabinieri di mattina hanno eseguito, nelle province di
Roma e Catania, l’ordinanza di custodia cautelare,
emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su
richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia. I
militari, nel corso delle indagini, oltre ad effettuare
numerosi riscontri investigativi, hanno sventato, poche
ore dopo la sua consumazione avvenuta a Torvaianica il
3 marzo 2016, il sequestro di Ignazio FRAGALÀ, il cui
movente sarebbe stato connesso ad una controversia
sorta in merito al pagamento di una partita di
stupefacenti tra il clan FRAGALÀ ed esponenti del clan
CAPPELLO di Catania. I reati, aggravati dal metodo e
dalle finalità mafiose: estorsione, danneggiamento con
incendio, detenzione e porto abusivo di armi, traffico
di stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e
favoreggiamento personale. I provvedimenti sono
scaturiti dall’attività investigativa, condotta dal
R.O.S. tra il 2014 e il 2017 e coordinata dalla D.D.A.
di Roma. Gli investigatori hanno svelato l’esistenza di
un sodalizio mafioso, “clan FRAGALÀ”, composto
prevalentemente da membri dell’omonimo nucleo familiare,
di origini catanesi ma da anni trapiantato in provincia
di Roma, la cui operatività criminale era estesa al
quadrante sud dell’area metropolitana della Capitale ed
in particolare ai comuni di Pomezia, Torvaianica e Ardea.
Le indagini, avvalorate anche da riscontri a
dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, hanno
consentito di ricostruire l’organigramma del clan,
individuando Alessandro FRAGALÀ(61 anni), il nipote
Salvatore FRAGALÀ (41 anni) e Santo D’AGATA (61 anni),
quali soggetti aventi funzioni direttive, in costante
contatto con gli ambienti mafiosi catanesi sia per la
gestione dei traffici illeciti, sia per il reclutamento
di manodopera criminale per lo svolgimento delle
attività delittuose in territorio laziale. I ROS hanno
evidenziato che un ruolo di rilievo sarebbe stato
altresì rivestito da Astrid FRAGALÀ (40 anni), figlia di
Alessandro, elemento di cerniera tra il padre e la vita
pubblica pometina, con il compito di curare le relazioni
ed i contatti con esponenti delle professioni, della
pubblica amministrazione e della politica locale, anche
in ragione del suo percorso professionale e
nell’associazionismo di categoria, finalizzati ad
infiltrare e condizionare la vita politica e la pubblica
amministrazione pometina. L’inchiesta del ROS ha
rivelato una figura di centrale importanza
investigativa di uno storico personaggio Di origini
palermitane legato a “Cosa nostra”, già uomo di fiducia
a Roma del boss Pippo CALÒ, ovvero Francesco D’AGATI (83
anni), uno dei destinatari del provvedimento cautelare
per il reato di concorso esterno nell’associazione
mafiosa facente capo al clan FRAGALÀ. I ROS hanno
evidenziato che D’AGATI, sarebbe inserito nelle
dinamiche mafiose del territorio romano, dove risiede
stabilmente da anni, e capace di mantenere relazioni di
elevato livello anche al di fuori degli ambienti
criminali, è emerso per autorevolezza e prestigio
mafioso, intervenendo a tutela e in rappresentanza degli
interessi del clan FRAGALÀ nell’ambito delle
controversie con altre organizzazioni criminali operanti
nella capitale, fornendo così un importante contributo
alla conservazione e al rafforzamento del clan. I
carabinieri relativamente alle attività illecite
perpetrate dal sodalizio, hanno documentato:
consistenti traffici di sostanze stupefacenti del tipo
cocaina, marijuana e hashish, individuando i canali di
approvvigionamento (Colombia e Spagna) e le relazioni
funzionali allo sviluppo di tali interessi criminali,
intessute con: una componente del clan dei Casalesi.
L’inchiesta ha evidenziato che nel corso del biennio
2014-2016, le due strutture sarebbero giunte finanche a
federarsi, elaborando obiettivi comuni e condividendo
risorse economiche ed armi; soggetti riconducibili ai
clan SANTAPAOLA e CAPPELLO di Catania; diversi episodi
estorsivi, attuati con metodo mafioso, nei confronti di
imprenditori locali anche sotto forma di “recupero
crediti”, nonché approvvigionamenti di armi clandestine
e di materiali esplodenti per il compimento di
attentati/danneggiamenti a scopo intimidatorio;
dinamiche associative, riguardanti i rapporti tra le
diverse organizzazioni mafiose operanti nella Capitale,
finalizzate a comporre i dissidi secondo un sistema
condiviso di valori e principi mafiosi, in funzione di
un comune interesse al mantenimento di rapporti pacifici
per esigenze di autoconservazione.
CATANIA
–
Operazione Gisella:
dichiarazioni CAVALLARO, DDA 26 misure
eseguite dai Carabinieri.
200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania,
supportati dai reparti specializzati (Squadrone
Eliportato Carabinieri “Cacciatori di Sicilia”,
Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento
Carabinieri “Sicilia” e Nucleo Elicotteri di Catania),
nelle province di Catania e Reggio Calabria, dalle prime
ore del mattino, su delega della Procura Distrettuale,
hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini
Preliminari di Catania, su richiesta della Direzione
Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26
persone, ritenute affiliate al sodalizio criminale
denominato dei Tuppi, operante nel territorio dei
Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia,
attualmente confederato alla
famiglia mafiosa
dei Mazzei,
storicamente affiliata a “Cosa Nostra”. I
personaggi sono ritenuti responsabili, a vario titolo,
di associazione di tipo mafioso, omicidio,
estorsione in concorso, furto, ricettazione e
riciclaggio in concorso, detenzione e porto illegale di
arma clandestina,
trasferimento fraudolento di valori e corruzione,
con l’aggravante del metodo mafios.
I colpiti dell’ordinanza di custodia cautelare in
carcere “operazione Gisella” del 30 aprile 2019:
FOTO OPERAZIONE
Domenico AGOSTA32enne (carcere Siracusa),
Emanuele AGOSTA28enne (carcere Siracusa),
Giuseppe AVELLINO54enne (carcere Catania
Bicocca), Filippo BUZZA44enne (carcere
Siracusa), Rosario Salvatore CANTALI45enne
(carcere Agrigento), Gianfranco CARPINO50enne
(carcere Catania Bicocca), Luca DESTRO36enne
(carcere Caltanissetta), Vincenzo DI PASQUALE
51enne (carcere Caltanissetta),
Daniele DISTEFANO34enne (carcere Catania Bicocca), Filippo
DISTEFANO41enne (carcere Siracusa), Carmelo
GUGLIELMINO40enne (carcere Catania
Bicocca), Gaetano INDELICATO31enne
(carcere Caltanissetta), Alfio LA SPINA36enne
(carcere Agrigento), Carlo MARCHESE46enne
(carcere Agrigento), Saverio MONTELEONE 36enne
(carcere Reggio Calabria), Daniele MUSARRA AMATO48enne (carcere Catania Bicocca), Antonino
NAVARRlA58enne (carcere Caltanissetta),
Antonio detto Tony NICOTRA52enne (carcere
Catania Bicocca), Gaetano NICOTRA38enne
(carcere Catania Bicocca), Gaetano NICOTRA67enne
(carcere Catania Bicocca), Lucia PALMERl49enne
(carcere Catania Piazza Lanza), Emanuele PARISI39enne (carcere Caltanissetta), Antonino
RIVILLI47enne (carcere Catania Bicocca),
Giovanni SAPUPPO38enne (carcere Catania
Bicocca), Francesco SPAMPINATO41enne
(carcere Agrigento) GIA’ DETENUTI Giuseppe
PIRO 28enne,
in atto detenuto nel carcere di Catania Bicocca. Il
provvedimento ha tratto origine dalle dichiarazioni del
collaboratore Luciano Cavallaro, esponente storico del
gruppo mafioso dei ‘Tuppi’, già fortemente
radicato sul territorio di Misterbianco a partire dagli
anni ’80 (periodo nel quale era affiliato alla famiglia
mafiosa dei ‘Cursoti’) e particolarmente attivo nella
gestione delle illecite attività, che poneva in essere
in contrapposizione con il gruppo del ‘Malpassotu’,
costituente la locale articolazione della famiglia
Santapaola, facente capo a Pulvirenti Giuseppe. La
contrapposizione dei mafiosi, sul finire degli anni
Ottanta aveva portato ad un conflitto, finalizzato al
controllo del territorio. La guerra di mafia avrebbe
avuto soccombnte il gruppo facente capo a Mario NICOTRA,
inteso “Mario u tuppu” (dalla particolare
acconciatura “a chignon”) ucciso il 16 maggio
1989, motivo per il quale gli esponenti dei Tuppi
furono costretti ad emigrare in Toscana. La cruenta
guerra tra i due gruppi ed i numerosi omicidi che ne
scaturirono sono documentati dalle dichiarazioni di
numerosi collaboratori provenienti dal clan del
‘Malpassotu’ e dalle conseguenti sentenze già emesse nei
confronti della citata famiglia mafiosa avversaria.
Gli
investigatori, al fine di riscontrare le dichiarazioni
del collaboratore Luciano CAVALLARO, su delega della
Procura Distrettuale, avviarono un’indagine condotta,
dal febbraio 2016 al mese di aprile 2018, dal Nucleo
Investigativo del Reparto Operativo del Comando
Provinciale di Catania e dall’Aliquota Carabinieri di
questa Sezione di P.G..
L’inchiesta è stata condotta mediante attività tecniche
e dinamiche, che hanno fatto riscontrare l’attuale
operatività della famiglia mafiosa dei Tuppi. I
personaggi sarebbero rientrati a Misterbianco, dopo che
il clan Malpassotu era stato debellato dalle numerose
iniziative giudiziarie, ed alleati con la famiglia dei
Mazzei, rimasta ad operare sul territorio di
Misterbianco. Le indagini hanno consentito ai militari
di ricostruire l’attuale organigramma del sodalizio
criminale dei Tuppi. Le dichiarazioni del
collaboratore di giustizia e gli accertamenti degli
inquirenti avrebbero evidenziato che al
vertice sarebbe stato l'anziano e carismatico Gaetano
NICOTRA, detto "zio Tano", fratello di Mario Nicotra, il
quale sarebbe coadiuvato, nella gestione degli affari e
nel governo dei singoli affiliati, dal fidatissimo
Antonino RIVILLI. Gli inquirenti hanno evidenziato che
Tony NICOTRA nipote, ritornato in libertà dal 17
febbraio 2017, avrebbe ripreso il controllo della cosca
e si sarebbe avvalso della "collaborazione" del
giovane fratellastro Gaetano NICOTRA, del
''figlioccio', Carmelo GUGLIELMINO, sempre
attivamente impegnato a "sbrigare" le "beghe
sul campo" e di Daniele MUSARRA AMATO. L’inchiesta
dei carabinieri avrebbe focalizzato che alle strette
dipendenze di RIVILLI e di Tony NICOTRA avrebbe operato,
poi, il "gruppo di Motta Sant'Anastasia",
capitanato da Daniele DISTEFANO, inteso "Minnitta",
il quale, a sua volta, si sarebbe avvalso dell'opera
del fratello, Filippo DISTEFANO, e dei
"soldati", Filippo BUZZA, Domenico AGOSTA, Gaetano
INDELICATO, Francesco SPAMPINATO e Giuseppe PIRO. Il
materiale probatorio acquisito dagli investigatori ha
consentito di contestare, per la prima volta, al gruppo
dei Nicotra sia i reati di associazione mafiosa che
altri reati fine, all’omicidio di Paolo ARENA, anche ai
capi ed affiliati del gruppo dei Tuppi che, a causa
dell’allontanamento in Toscana, finora non era stato
sottoposto a procedimenti per mafia per i fatti
riguardanti Misterbianco. La Direzione Distrettuale
Antimafia ha valuto le dichiarazioni di Luciano
CAVALLARO ed ha riscontrato che uno degli omicidi
risalenti alla guerra di mafia, abbia un mandante. Gli
investigatori hanno acclarato elementi di prova sulla
responsabilità di Gaetano NICOTRA 68enne, in qualità di
mandante, nell’omicidio consumato il 28 settembre 1991,
a Misterbianco. La vittima era il consigliere comunale
Paolo ARENA. Il politico assassinato era esponente di
spicco della Democrazia Cristiana etnea, fu freddato con
colpi di fucile esplosi da 2 ignoti sicari. Le indagini
avevano portato a ritenere che il fatto di sangue
potesse essere legato ad ingerenze criminali negli
affari politici ed economici del Comune di Misterbianco.
Gli investigatori dalle dichiarazioni di Luciano
CAVALLARO avrebbero puntualizzato che in relazione alla
carica politica ricoperta, Paolo ARENA aveva
intrattenuto relazioni illecite e continuative con Mario
NICOTRA e, dopo l’omicidio dello stesso per mano del
clan PULVIRENTI, aveva allacciato rapporti affaristici
con quest’ultimo gruppo. L’appoggio garantito da ARENA
ai PULVIRENTI era stato vissuto dai restanti
appartenenti al clan NICOTRA come un vero e proprio
tradimento da sanzionare con la morte del politico.
L’ipotesi investigativa dell’epoca è stata confermata
quindi dall’esame delle dichiarazioni fornite dai
collaboratori di giustizia e dall’analisi di atti di
procedimenti instaurati in Toscana nei confronti degli
esponenti apicali dei TUPPI durante la loro permanenza
in quell’area. Il nome “Gisella” dato
all’indagine è il nome in codice utilizzato nei colloqui
telefonici dai giovani sodali che costituiscono il
gruppo di “Motta”, per indicare il “capo”,
ossia Antonino RIVILLI. Le indagini degli investigatori
avrebbero attestato, che l’operato del gruppo di Motta
sarebbe collegato al contesto mafioso dei NICOTRA i
quali sarebbero intervenuti per “sistemare” situazioni
sconvenienti scaturenti dalle illecite attività degli
affiliati, dando loro disposizioni, che i componenti del
gruppo erano tenuti a rispettare, sicché anche i
dettagli delle illecite azioni sono sempre oggetto di
attenzione da parte del gruppo di comando. Gli
investigatori hanno evidenziato che l’attività
preminente del gruppo di Motta, guidato da Daniele
DISTEFANO, sarebbe : furti di veicoli agricoli
perpetrati in danno di aziende ubicate nelle provincie
di Catania ed Enna, finalizzati a richieste estorsive
avanzate nei confronti degli interessati per la
restituzione dei mezzi. I tutori dell’ordine
nell’indagine hanno evidenziato come il gruppo, sembra trascorsi
tre giorni senza che qualcuno avesse fatto richiesta di
restituzione del mezzo, abbia proceduto alla vendita del
veicolo mediante intermediazione di soggetti incaricati
da Daniele DISTEFANO o dal suo "braccio destro" Filippo
BUZZA. Gli inquirenti hanno evidenziato che uno dei due
soggetti avrebbe interpellato telefonicamente i
mediatori utilizzando una terminologia allusiva e
trasmettendo, tramite l'applicazione "Whatsapp",
le fotografie scattate ai mezzi per potenziali
acquirenti. Venivano utilizzate SIM card intestate a
soggetti extracomunitari e/o dell'Est europeo mediante
il c.d. metodo "citofonico", per effettuare
conversazioni "dedicate". Gli inquirenti, il 31
marzo 2017, a seguito di attività investigativa avevano
rinvenuto e sequestrato 1 pistola calibro 9 corto a
salve, modificata in arma comune da sparo, con relativo
munizionamento, nel corso di una perquisizione
domiciliare effettuata presso l'abitazione del noto
Sebastiano SOZZI, alias "Davide". Il sequestro era
preceduto dall'ascolto di numerose conversazioni sulle
utenze in uso a Filippo BUZZA, Daniele DISTEFANO e dello
stesso Sebastiano SOZZI, dalle quali era emerso che
quest'ultimo aveva commissionato l'arma ai due affiliati
dell'organizzazione dei NICOTRA.
La forte presenza sul territorio è riscontrata anche
dall’infiltrazione del sodalizio nelle istituzioni: le
indagini attestano infatti che il gruppo veniva
agevolato da un militare, effettivo alla locale Stazione
Carabinieri di Motta Sant’Anastasia (anch’egli
destinatario di misura cautelare detentiva), il quale
forniva informazioni sulle attività del proprio ufficio,
orientando il gruppo nella programmazione dei reati. Il
militare, dal mese di gennaio al mese di aprile 2017, in
cambio di utilità economiche, riferiva a due affiliati
informazioni riservate (rivelazione dell’identità dei
confidenti nonché modalità su come sottrarsi alle
attività di controllo). Il carabiniere è stato indagato
per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio
e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, con
l’aggravante di favorire e agevolare il sodalizio
mafioso. Le indagini hanno documentato come i componenti
del sodalizio siano molto attivi nel rilevare attività
economiche riconducibili a terzi che hanno maturato
debiti nei loro confronti come: la macelleria di Piano
Tavola il cui gestore era sottoposto ad usura ed
estorsione, motivo per il quale era fuggito a Malta e ilNight Red Lips,
un locale di intrattenimento, mascherato da associazione
culturale. Gli accertamenti patrimoniali svolti nei
confronti di Antonino RIVILLI, Domenico AGOSTA e Carmelo
GUGLIELMINO hanno consentito altresì di acclarare la
sproporzione tra le capacità reddituali ufficialmente
dichiarate dagli indagati ed il valore dei beni
rientranti nei rispettivi patrimoni tale da fare
ritenere pienamente operativa la presunzione della
illecita provenienza degli stessi. Gli investigatori,
nella circostanza, hanno sottoposto a sequestro
preventivo beni mobili ed immobili per un valore
complessivo di oltre 1.500.000€ : 1 villa ed 1 terreno
siti nel comune di Belpasso a RIVILLI, 2 imprese
individuali a Belpasso e 1 associazione culturale a
Motta S. Anastasia ad AGOSTA, 1 abitazione, 1 magazzino,
1 bottega a Misterbianco e 1 terreno a Belpasso a
GUGLIELMINO. La magistratura ha disposto nei confronti
dei 3 indagati il sequestro preventivo di numerosi
rapporti finanziari ed assicurativi.
CATANIA– Arma Carabinieri, auguri ed uova pasquali ai piccoli degenti
in oncologia Policlinico. Gli uomini e le donne in
divisa del Comando Provinciale Carabinieri di Catania
con una graditissima visita hanno voluto testimoniare la
loro vicinanza ai piccoli degenti ed alle loro famiglie,
nel reparto di Emato-Oncologia Pediatrica dell’Azienda
Policlinico-Vittorio Emanuele. I militari dell’Arma, di
mattina, con la loro presenza hanno regalato ai piccoli
una giornata di grande animazione. I piccoli degenti
sono costretti a rimanere nell’ambiente ospedaliero a
causa della loro malattia e festeggiare la S. Pasqua in
maniera diversa dal solito. Le uova di cioccolato,
simbolo pasquale tanto caro ai bambini, come tradizione,
non potevano mancare e sono state distribuite nel
Reparto di degenza e nel Day Hospital ai bimbi presenti,
coinvolti in un clima festoso grazie anche ai numerosi
gadget consegnati loro dal personale in divisa.Il Direttore Generale ff dott. Giampiero Bonaccorsi
insieme alla prof.ssa Giovanna Russo direttore
dell’Emato-Oncologia Pediatrica e al dott. Paolo
Adorno in rappresentanza della Direzione Medica del
Presidio Gaspare Rodolico, hanno fatto gli onori di casa
e ricevuto in un clima di grande cordialità il
Colonnello Raffaele Covetti Comandante
Provinciale dei Carabinieri di Catania, accompagnato da
una rappresentanza di Carabinieri di ogni ordine e
grado. Il Comandante Raffaele Covetti ha invitato i
piccoli degenti ed i sanitari presenti a ricambiare la
visita nel Comando Provinciale in caserma a piazza
Giovanni Verga per far toccare con mano le attività, i
mezzi in dotazione ed i locali di cui dispone l’Arma.
L’invito del comandante provinciale è sto accolto con
grande entusiasmo da tutti. Tutte le autorità presenti,
agli auguri per la festa pasquale hanno aggiunto ai
bimbi ed alle loro famiglie l’augurio di un tempestivo
ritorno a casa alle normali attività di tutti i giorni.
L'Associazione Nazionale Carabinieri ANC di Catania,
sabato mattina, donerà le uova di Pasqua ai bambini
degenti nel reparto di Oncologia Pediatrica del
Policlinico.
CATANIA
– Marocchino ricercato è preso da Carabinieri in via
Santa Maddalena.
I militari del Nucleo Radiomobile del Comando
Provincialehanno bloccato nella flagranza
Abdelhafid SRAIDI 22enne, di origini marocchine
ma residente a Rosolini (SR), poiché ritenuto
responsabile di evasione essendo ricercato dall’ottobre
2018. Il personaggio già era ristretto agli arresti
domiciliari per una rapina commessa il 18 ottobre 2018
nel capoluogo etneo, ed è stato fermato quale persona
sospetta in via Santa Maddalena dall’equipaggio di una
“gazzella”. I
militari, interrogando la banca dati delle FF.PP., hanno
potuto accertarne l’evasione avvenuta il 19 ottobre del
2018 quando i Carabinieri di Rosolini non lo trovarono
in casa, luogo in cui non ha più fatto rientro. L’arrestato,
assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel
carcere di Catania Piazza Lanza così come disposto dal
giudice.
CATANIA–
Polizia, promossi a grado superiore 4 funzionari in
servizio a Questura di Catania.
Il Consiglio di Amministrazione del Ministero
dell’Interno, nella seduta dello scorso 13 marzo, ha
promosso ben quattro funzionari della Polizia di Stato
in servizio nella città Etnea. La dottoressa Maria
Carmela Lucia LONGO ha conseguito la promozione
alla qualifica di Dirigente Superiore Medico per il
Primo Dirigente Medico, attuale dirigente dell’Ufficio
Sanitario Provinciale della Polizia di Stato a Catania.
La dott.ssa Longo è entrata a far parte della Polizia di
Stato nel 1987 e, dopo alcuni anni trascorsi presso la
Questura di Messina, è stata assegnata alla Questura di
Catania, per poi passare al X Reparto Mobile della città
etnea. La dott.ssa Longo, successivamente, ha ricoperto
l’incarico di addetto al Coordinamento Sanitario Sicilia
e Calabria della Polizia di Stato con sede a Catania.
Promozione in vista per il Vice Questore dott.ssa Maria
Carmela SANFILIPPO, attuale dirigente
dell’Ufficio del personale della Questura etnea: dopo
l’esperienza maturata presso la Questura di Palermo e
presso la Questura di Catania, dove ha maturato
esperienza nell’U.P.G.S.P. – Squadra Volanti, presso
l’Ufficio di Gabinetto e la Digos in qualità di
responsabile della Squadra Antiterrorismo, è promossa
alla qualifica di Primo Dirigente della Polizia di
Stato. Il Vice Questore dott. S. Emanuele Tito
CICERO, attuale dirigente del Commissariato Librino
è promosso alla qualifica di Primo Dirigente. Il dott.
Cicero è divenuto Commissario nel 1999, ha maturato
esperienze in campo di polizia giudiziaria che l’hanno
portato prima alla Questura di Palermo, poi è stato
assegnato alla Questura di Catania, passando per la
dirigenza della Squadra Mobile, della Divisione P.A. e
della Sezione di Polizia Postale presso la Questura di
Enna. Il dott. Cicero, nella città etnea ha diretto l’UPGSP,
è stato, poi, trasferito alla Questura di Siracusa dove
ha diretto la Squadra Mobile. Il dott. Cicero è tornato
all’attuale dirigenza del Commissariato Librino, avendo
prima diretto la squadra Mobile di Vibo Valentia. Il
Vice Questore dott. Marcello LA BELLA, attuale
dirigente del Compartimento di Polizia Postale di
Catania, apprezzato esperto in crimini informatici e
cyberbullismo passa alla qualifica di Primo Dirigente
della Polizia di Stato. Il dott. La Bella è attivissimo
sul fronte del contrasto alla pedopornografia ed a tutte
quelle forme di reati che si realizzano attraverso la
Rete, ha maturato esperienza di polizia giudiziaria
presso la squadra Mobile e la Digos della Questura di
Enna. Ai neo promossi, l’augurio buon lavoro del
Questore Alberto Francini, di tutti gli appartenenti
alla Polizia di Stato catanese e del nostro giornale.
CATANIA
-
7Kg ecstasy sequestrati ad agente immobiliare da
Carabinieri in Operazione antidroga.
I
militari della Compagnia di Catania Fontanarossa,
coadiuvati dagli uomini della Stazione di Pedara,
hanno arrestato nella flagranza un 34enne di origini
siracusane ma residente nel capoluogo etneo, poiché
ritenuto responsabile di detenzione finalizzata allo
spaccio di sostanze stupefacenti.La
complessa attività info-investigativa svolta dagli
uomini del Nucleo Operativo di Fontanarossa, supportata
da numerosi servizi di osservazione e pedinamento, ieri
sera ha raggiunto l’epilogo sperato.I
militari, seguendo l’agente immobiliare in macchina d
via Pacinotti nel quartiere Nesima fino ad una villetta
isolata ubicata in zona “Tarderia”, agro del comune di
Pedara, al momento opportuno hanno potuto fare irruzione
nell’immobile. Gli investigatori nel luogo a seguito di
perquisizione, hanno rinvenuto e sequestrati: 7 Kg di
ecstasy (MDMA) non raffinata, 50 grammi di
cocaina, e materiale comunemente utilizzato dagli
spacciatori per confezionare le dosi di stupefacente da
porre in commercio. L’ecstasy
sequestrata, sostanza stupefacente sintetica, dopo la
lavorazione e la trasformazione in pasticche (circa
50.000), avrebbe potuto fruttare al dettaglio una cifra
vicina al milione€. L’arrestato, assolte le
formalità di rito, è stato associato nel carcere di
Catania Piazza Lanza.
CATANIA- Carabinieri “Lupi” a Picanello bloccano 24enne ai
domiciliari con droga e soldi.I militari del
Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno
ammanettato nella flagranza Antonino CULLETTA 24enne
catanese in via Caduti del Lavoro, già sottoposto agli
arresti domiciliari per droga con l’obbligo di indossare
il braccialetto elettronico, poiché ritenuto
responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di
sostanze stupefacenti. Gli uomini della Squadra “Lupi”
svolgendo attività anticrimine ieri sera, grazie anche
alla collaborazione di una pattuglia del Nucleo
Radiomobile, hanno finto un controllo di routine al
detenuto. I militari hanno concluso efficacemente
l’attività info-investigativa accedendo nell’immobile
luogo in cui, previa perquisizione, hanno rinvenuto e
sequestrato: 5.300 euro in contanti, denaro suddiviso in
due tranche da 1.300 e 4.000€ nascosto separatamente
nella cappa della cucina e dentro una vecchia macchina
da cucire, ritenuti il provento dell’attività illecita
posta in essere dal pusher, 2 buste di plastica
contenenti oltre 200 grammi di marijuana, occultate in
una scatola di derivazione dell’impianto elettrico, 2
bilance elettroniche di precisione nonché del materiale
comunemente utilizzato dagli spacciatori per
confezionare lo stupefacente da porre in vendita. Il
personaggio, in attesa della direttissima, è stato
ricollocato ai domiciliari.
BRONTE
CT – 12 in manette, Carabinieri, Cacciatori e DDA
smantellano gruppo specialista in spaccio droga
proveniente da Catania.
Si tratta di :Andrea GULLOTTI 28enne nato a
Bronte (con la qualifica di capo e promotore
dell’associazione); Giuseppe PARISI33enne
nato a Biancavilla (con la qualifica di organizzatore);
Federico MONTAGNO CAPPUCCINELLO, inteso
“Berlusconi”, 28enne nato a Bronte; Enzo
CURRENTI 27enne inteso “Enzino”, nato a
Bronte; Alex SPITALERI, 24enne inteso
“becchino”, nato a Bronte; Patrizio CAVALLARO23enne nato a Bronte; Gaetano MERLO 32enne
nato a Bronte; Dario MARULLO25enne nato a
Bronte; Luana SCIAVARRELLO28enne nata a
Bronte; Giuseppe LEANZA 39enne inteso “Peppe
a’ mafia”, nato a Bronte; Giosuè CIMBALI
38enne nato a Bronte; Giannunzio FICHERA
22enne nato a Bronte. Su disposizione della Procura
Distrettuale Antimafia di Catania, nelle prime ore del
mattino, 60 militari del Comando Provinciale di Catania,
coadiuvati da unità cinofile, da militari dello
Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” e della
Compagnia d’Intervento Operativo del 12° Reggimento
Sicilia nonché da un elicottero del 12° NEC, hanno dato
esecuzione, a Bronte, ad un’ordinanza di custodia
cautelare emessa dal Giudice per le indagini Preliminari
nei confronti di 12 persone ritenute responsabili a
vario titolo di associazione finalizzata al traffico ed
allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento
ha tratto origine da una complessa indagine condotta
dalla Compagnia Carabinieri di Randazzo e coordinata
dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania,
mediante attività tecniche e servizi di osservazione sul
territorio, che ha consentito di accertare l’esistenza
di un’organizzazione ben strutturata finalizzata alla
detenzione e vendita di sostanza stupefacente di tipo
marijuana nella città di Bronte e territori
limitrofi. L’attività investigativa si è svolta
nell’arco temporale tra il mese di febbraio e di
novembre 2017 ed ha consentito di monitorare le
dinamiche della piazza di spaccio. Gli inquirenti hanno
definito i ruoli ricoperti, le modalità nonché i luoghi
dove veniva occultata la sostanza stupefacente. I
carabinieri hanno accertato a tale proposito che la
sostanza era custodita presso immobili rurali e terreni
in modo da eludere gli accertamenti in ordine alla
riconducibilità dello stupefacente all’organizzazione in
caso di sequestro. La droga, che proveniva da vari
canali di approvvigionamento, riferibili sia a paesi
limitrofi che ai quartieri Librino e Villaggio
Sant’Agata della città di Catania, veniva poi rivenduta
nel territorio brontese con ricavi notevoli, derivanti
dal fatto che gli indagati, esercitando un ruolo
dominante sul territorio nel traffico di stupefacenti,
erano in grado di determinare il prezzo di ogni singola
dose di sostanza spacciata.Tutti i 12 soggetti sono
stati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in
carcere.
CATANIA–150 Carabinieri eseguono 37 misure per vendita cocaina
e marijuana Santapaola – Nizza: affare da 11mila€
al giorno. I soggetti destinatari della misura
collocati in carcere tutti nati a Catania sono: Daniele
Agostino CALACIURA31enne; Alessandro
CONTI26enne; Carlo CUTRONA 35enne;
Angelo DE LUCA 34enne ; Simone DE LUCA 28enne;
Manuel Antonio DI BENEDETTO 23enne; Antonino
DRAGO 30enne; Ferdinando FARO 22enne; Omid
GOODARZI 23enne; Antonino GRASSO 24enne;
Davide GUERRA 37enne; Dario LO PRESTI 36enne;
Mario MARLETTA 30enne; Salvatore MAUGERI 22enne;
Massimo MUNZONE 33enne; Vincenzo NAPOLI 24enne;
Benito PASTURA 27enne; Carmelo Cristian PATANÈ
24enne; Angelo Lucio PESCATORE 36enne;
Vanessa PITTARÀ 31enne; Nunzio PLANDERA 39enne;
Michele POLIZZI 34enne; Giovanni Maria
PRIVITERA 25enne; Pietro PRIVITERA 37enne;
Carmelo SCALIA, di Mario 26enne; Damiano
SPARACINO 27enne; Manuel TAGLIERI 22enne. I
soggetti minorenni destinatari della misura collocati
all’ I.P.M. di Bicocca (Catania) sono: D.P.
18enne (classe 2000); G.T.18enne(classe 2000);
S.C.16enne (classe 2002).
I soggetti destinatari
della misura degli arresti domiciliari
si identificano in:Lorenzo
Marco CANTONE 26enne;
Andrea FERRUGGIA 28enne; Orazio
VICINO
20enne.
I soggetti destinatari
della misura dell’
obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria
si identificano in: Vanessa
ARDITO 31enne;
Mario BONAVENTURA 23enne; Salvatore
FAZIO 19enne; Giuseppe
SCAFARIA 18enne nato a Reggio Calabria.
I militari del Comando Provinciale di Catania, su
disposizione della Procura Distrettuale Antimafia di
Catania e della Procura per i Minorenni di Catania,
nelle prime ore del mattino hanno dato esecuzione, nelle
province di Catania, Caltanissetta e Ragusa, ad
un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 37
persone, 3 delle quali minorenni, ritenute responsabili
a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e
spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento trae
origine da una complessa indagine condotta dalla
Compagnia Carabinieri di Piazza Dante e coordinata dalla
Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, mediante
attività tecniche e dinamiche che hanno consentito di
accertare l’esistenza di un’organizzazione ben
strutturata finalizzata alla vendita al minuto di
sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana,
in una delle zone cittadine più note quale piazza di
spaccio, storicamente controllata dal clan
mafioso Santapaola e gestita, sino al gennaio 2017, dal
gruppo Nizza. Le indagini si sono concentrate nell’arco
temporale tra l’ottobre 2017 ed il gennaio 2018, ed
hanno consentito
di monitorare le dinamiche della piazza di
spaccio, definendo i ruoli ricoperti e i turni di lavoro
svolti dagli indagati consentendo l’individuazione di un
responsabile e dei fidati collaboratori che gestivano la
numerosa “manovalanza” costituita da vedette, fisse e
mobili, e da pusher. La stima del volume di affari
illeciti del sodalizio si aggirava intorno agli 11.000€
al giorno, con le vendite attive sin dal primo
pomeriggio che proseguivano fino alle prime ore del
mattino seguente. I soggetti colpiti dal provvedimento
sono stati destinati in larga parte in carcere (30); 3
sono stati collocati agli arresti domiciliari e 4
sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia
Giudiziaria.
CATANIA
–Agenti
e Cinofili trovano cocaina e marijuana in contatori
condominio. I Poliziotti della Squadra Cinofili
dell’UPGSP, ieri pomeriggio, durante un controllo in via
Capo Passero, hanno rinvenuto, 2 sacchetti all’interno
dei quali vi erano, rispettivamente, 9 involucri di
marijuana, per un peso complessivo lordo di circa 166
grammi e 14 involucri di cocaina, per un peso
complessivo lordo di circa 13 grammi. La sostanza
stupefacente è stata rinvenuta, grazie alla perseverante
attività dei cani antidroga, all’interno di una cassetta
di sicurezza blindata posizionata in alto, sì da non
essere facilmente individuabile, nel sottoscala di uno
stabile dove erano posizionati i contatori Enel. Il
tutto è stato sequestrato a carico di ignoti.
CATANIA
-“Cacciatori” Carabinieri inviati in aiuto e
protezione persone colpite da sisma. Il Comando
Legione Carabinieri “Sicilia” a seguito dell’evento
sismico che si è verificato il 26 dicembre scorso in
diversi comuni della provincia etnea, ha disposto
l’invio dei militari dello Squadrone Eliportato
“Cacciatori di Sicilia” nelle zone più colpite dal sisma
dove numerose persone hanno dovuto abbandonare le loro
case rese inagibili dalla violenta scossa tellurica. Gli
operatori dello Squadrone, qualificati per la ricerca
dei latitanti e la prevenzione e repressione dei reati
in aree rurali, faranno da supporto al dispositivo di
sicurezza già avviato nell’immediato post terremoto dal
Comando Provinciale Carabinieri di Catania che in campo,
oltre alle Compagnie di Acireale e Giarre, ha dislocato
delle pattuglie formate da personale del Nucleo
Investigativo (Squadra “Lupi”) nella fattispecie
dedicato all’opera di anti-sciacallaggio.
CATANIA –
Eruzione Etna, Terremoto di Santo Stefano mobilitati
8mila Architetti e Ingegneri. I professionisti
volontari, in possesso dei requisiti richiesti, dovranno
far pervenire la domanda alle rispettive segreterie
entro le 12.00 del 28 dicembre. Ordini catanesi di
Architetti ed Ingegneri in seduta straordinaria
congiunta hanno allertato oltre 8mila iscritti per
effettuare sopralluoghi degli edifici colpiti dal sisma.
I presidenti Alessandro Amaro (architetti) e Giuseppe
Platania (ingegneri) spiegano : “E’ partita di mattina
la lettera rivolta a tutti gli iscritti agli Ordini di
Ingegneri ed Architetti della provincia di Catania, con
la richiesta di disponibilità a effettuare sopralluoghi
negli edifici colpiti dal sisma nei comuni della zona
pedemontana etnea, ionico-etnea e dell’acese. La
convocazione straordinaria del consiglio direttivo, è
stata effettuata ieri pomeriggio in emergenza ed è
stato deciso preventivamente di allertare tutti gli
iscritti presso i due Ordini, oltre 8mila
professionisti, per dare un supporto concreto all’unità
di crisi costituita presso la prefettura di Catania.
Grazie alla disponibilità di volontari, costituiremo
una task force per effettuare un’analisi degli immobili
danneggiati, verificando con un’ispezione tecnica se nei
palazzi ci sono danni e se i danni sono tali da mettere
a rischio l’incolumità. Vista l’importanza delle
operazioni, riteniamo che serva competenza specifica da
parte dei colleghi, per questo abbiamo richiesto il
possesso di requisiti tecnici. I professionisti,
infatti, dovranno avere esperienza pregressa maturata
eseguendo sopralluoghi nelle città italiane colpite da
eventi sismici (L’Aquila, Santa Venerina, Italia
centrale); attestazioni Aedes (Agibilità e danno
nell'emergenza sismica) e altre certificazioni
rilasciate da enti qualificati; esperienza di
progettazione e direzione lavori per la ricostruzioni di
edifici danneggiati da terremoti; funzionari del Genio
Civile e della protezione Civile in quiescenza;
competenza maturata lavorando negli “uffici sisma per la
ricostruzione post terremoto costituiti presso le
pubbliche amministrazioni”; attività eseguita
nell’espletamento del progetto “Diamoci una scossa”.
(Polizia video eruzione e sisma)
Amaro e
Platania continuano: “Siamo profondamente vicini a chi,
nella notte di Santo Stefano ha subito danni alla
propria abitazione, agli sfollati, a chi si è ritrovato
per strada e in questi momenti sta cercando di capire
cosa fare noi come rappresentanti dell’Ordine siamo
stati in loco per una verifica diretta dei danni e siamo
pronti e disponibili, qualora ci venisse richiesto dagli
organi competenti, per fornire tutto il supporto
necessario. In questi ultimi anni abbiamo concentrato
tutte le nostre energie per sensibilizzare cittadini e
istituzioni sull’importanza della prevenzione sismica,
continuando a ribadire la necessità di interventi di
adeguamento degli edifici. Oggi occorre agire in
emergenza, ma sarà nostra assoluta priorità continuare
la battaglia sul fronte della messa in sicurezza del
nostro territorio”.
La Guardia Costiera
continua il monitoraggio dell’attività eruttiva
dell’Etna. Il risveglio della
attività vulcanica dell’Etna ha impiegato gli uomini e
le donne della Base Aeromobili della Guardia Costiera e
del 2° Nucleo Aereo di Catania nelle attività di
monitoraggio delle zone coinvolte e di sostegno della
popolazione civile. Un elicottero del Reparto ha
effettuato diverse sortite, nella giornata del 26
dicembre, allo scopo di effettuare una ricognizione
delle aree più colpite dall’intenso evento sismico della
notte, effettuando un sorvolo delle località ai piedi
dell’Etna per individuare le zone di maggiore criticità.
La ormai consolidata collaborazione tra il Nucleo
Aereo ed il locale Istituto di Geofisica e Vulcanologia
è continua, i mezzi ad ala rotante del Reparto hanno
effettuato la ricognizione delle aree sommitali del
vulcano, permettendo l’individuazione delle fessure
eruttive e la valutazione dello scenario complessivo e
della sua evoluzione. L’impegno degli equipaggi del
Corpo nella tutela del territorio e delle popolazioni
residenti in aree vulcaniche e ad intenso rischio
sismico continua ogni giorno, con periodiche missioni di
monitoraggio del Vulcano Etna e del vicino Stromboli e
con l’inserimento dei mezzi aerei del Reparto Etneo nel
dispositivo di Protezione Civile a salvaguardia della
sicurezza della collettività.
CATANIA -
Blitz interforze a Librino e San Giorgio, cane
poliziotto Vite trova 48 dosi in porta antincendio.
1 unità cinofila antidroga della Polizia di Stato, ha
accuratamente ispezionato gli spazi comuni di un
edificio di Viale Castagnola. Il luogo è adiacente una
fiorente piazza di spaccio. Grazie al fiuto del cane
“Vite”, è stata rinvenuta, abilmente occultata
nell’intercapedine di una porta antincendio, 1 busta
contenente 90 grammi di marijuana, già divisa in 48 dosi
pronte alla vendita. La droga è stata sottoposta a
sequestro e posta a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria. Il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza
Pubblica tenutosi in Prefettura, ieri, aveva predisposto
un servizio interforze al quale ha preso parte la
Polizia di Stato, dei Carabinieri, la Guardia di
Finanza e la Polizia Municipale, coordinato dal
Commissariato di Librino, dando vita al controllo
straordinario del territorio nei quartieri Librino e San
Giorgio. Un funzionario del Commissariato di P.S.
Librino ha coordinato equipaggi automontati del
Commissariato, della squadra cinofili dell’U.P.G.S.P.,
del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, dei
Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia
Municipale settori Viabilità ed Annona. Attiva sul
posto, anche una squadra del Gabinetto Regionale di
Polizia Scientifica Sicilia Orientale. I tutori
dell’ordine hanno istituito posti di controllo nei
pressi della rotatoria prossima al centro commerciale
“Porte di Catania” ed in via Zia Lisa, in prossimità del
Cimitero cittadino. L’interforze ha controllato 85
veicoli e 106 persone; contestato 28 contravvenzioni al
C. di S. (8 per la mancata copertura assicurativa per la
Responsabilità Civile, 2 per il mancato utilizzo del
casco, 2 per inottemperanza all’alt intimato dalla
Polizia, 11 per mancata revisione del veicolo, 2 per
mancata esibizione dei documenti e 3 per il mancato
utilizzo cintura di sicurezza). I tutori dell’ordine
hanno proceduto al sequestro amministrativo dei 3
veicoli senza l’assicurazione obbligatoria. Il
controvalore delle sanzioni comminate è pari a 11.255
euro. Gli agenti hanno proceduto, inoltre, al controllo
della regolarità amministrativa dei camion e dei
relativi venditori di alimenti e bevande. Uno di questi,
situato in viale Moncada, è risultato essere sprovvisto
di qualsiasi autorizzazione amministrativa e, pertanto,
è stato sottoposto a sequestro con conseguente
irrogazione di sanzioni pecuniarie per complessivi
24.747 euro.
CATANIA -
Direzione Investigativa Antimafia sequestra beni 1.5
milioni€ ad imprenditore agricolo di Palagonia. Uomini della D.I.A.
di Catania, diretta dal 1° Dir. della Polizia di Stato
dr. Renato PANVINO, nelle prime ore della mattina hanno
eseguito un decreto di sequestro beni, emesso dal
Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, su
proposta di applicazione di misura di prevenzione
personale e patrimoniale formulata dal Direttore della
D.I.A., Gen. Div. Giuseppe GOVERNALE, in sinergia con la
locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di
SalvatoreMARLETTA 45enne, nativo di
Palagonia (CT).Salvatore MARLETTA nel 2001 fu arrestato
con altri soggetti, in esecuzione di ordinanza di
custodia cautelare in carcere, poiché ritenuto
responsabile dei reati di omicidio volontario tentato,
lesioni personali e detenzione abusiva di armi, e
successivamente sottoposto alla misura di prevenzione
della sorveglianza speciale di P.S. perla durata di 1
anno e 6 mesi. Il personaggio nel 2007, fu arrestato
dai Carabinieri di Palagonia in esecuzione di
un’ordinanza di custodia cautelare, poiché indagato, a
vario titolo per i reati di usura, estorsione e porto
abusivo di armi in luogo pubblico. L’ordinanza
custodiale fu emessa anche nei confronti di altri tre
soggetti, tra i quali Febronio OLIVA, ritenuto
dagli investigatori appartenente alla famiglia mafiosa
Di Dio di Palagonia. La Procura della Repubblica di
Caltagirone, nell’ottobre 2017, da ultimo, ha chiesto il
rinvio a giudizio del MARLETTA ed altri soggetti, poichè
accusati di appartenere ad un’associazione a delinquere
dedita alla commissione di truffe ai danni dello Stato,
mediante attestazione fittizia di assunzione di
braccianti agricoli, dichiarazione fraudolenta mediante
l’uso di fatture per operazioni inesistenti,
occultamento di documenti contabili e bancarotta
fraudolenta.Gli accertamenti
patrimoniali svolti dagli investigatori sul suo conto,
ai fini dell’applicazione della misura di prevenzione,
hanno evidenziato l’assenza, in capo a Salvatore
MARLETTA, di risorse lecite idonee a giustificare gli
investimenti effettuati e, nel contempo, una cospicua e
generalizzata sproporzione tra i redditi dichiarati ed
il patrimonio posseduto.Il provvedimento adottato
a carico del personaggio ha disposto il sequestro del
patrimonio riconducibile allo stesso, al momento stimato
in circa 1.500.000,00 € e composto da diversi
rapporti bancari in corso di quantificazione, un’azienda
operante nel settore agricolo, nonchè un fabbricato di
pregio e n.18 appezzamenti di terreno ubicati nei comuni
di Palagonia e Ramacca.
CATANIA–
Carabinieri, Operazione antimafia “Aquilia”,
presi 18 soggetti, rivelazioni 2 collaboratori giustizia
: invischiato ex deputato regionale NICOTRA.
Si tratta di :
Fabio ARCIDIACONO
34enne (tradotto carcere Catania Piazza Lanza) ;
Fabrizio BELLA 54enne (tradotto carcere
Caltanissetta) ; Rodolfo BONFIGLIO 37enne,
in atto detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di
Gotto (ME) ;
Cirino CANNAVÒ
45enne (tradotto arresti domiciliari) ; Fabio
Vincenzo COSENTINO 39enne (tradotto carcere
Agrigento) ; Gianmaria Tiziano COSENTINO 36enne
(tradotto carcere Palermo) ; Danilo Tommaso FAILLA
38enne (tradotto carcere Caltanissetta) ; Salvatore
Nunzio FONTI 47enne (tradotto carcere
Caltanissetta) ; Camillo GRASSO 49enne (tradotto
carcere Caltanissetta) ; Antonino Francesco
MANCA 39enne, in atto detenuto nel carcere di
Noto (SR) ;
Mariano MASSIMINO
31enne, (tradotto carcere Catania Piazza Lanza) ;
Mario NICOLOSI 51enne (tradotto carcere
Caltanissetta) ; Raffaele Giuseppe NICOTRA 61enne
(tradotto carcere Catania Bicocca; Camillo PAPPALARDO
47enne (tradotto carcere Palermo) ; Concetto PUGLISI
36enne (tradotto carcere Agrigento) ; Giuseppe
ROGAZIONE 43enne (tradotto carcere Agrigento);
Santo Paolo SCALIA 43enne (tradotto carcere
Palermo); Stefano SCIUTO 35enne, in
atto detenuto nel carcere di Asti. Circa
duecento i militari del Comando Provinciale Carabinieri
di Catania, che hanno operato su delega della Direzione
Distrettuale Antimafia etnea, ed hanno dato esecuzione
ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa
dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di
Catania, nei confronti di 18 soggetti (di cui 15
presunti appartenenti alla “Famiglia”
Santapaola-Ercolano ed in particolare, alle frange
operanti ad Acireale e Aci Catena), ritenuti
responsabili, a vario titolo, di associazione per
delinquere di tipo mafioso, estorsioni con l’aggravante
del “metodo mafioso”, scambio elettorale politico
mafioso, tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio
di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
Le indagini dei carabinieri si sono sviluppate a seguito
della decisione di collaborare con la giustizia
intrapresa, nel luglio del 2015, da Gaetano Mario
VINCIGUERRA, già reggente “pro tempore” del “Gruppo di
Aci Catena”, il quale non solo ha fornito un quadro
aggiornato degli organigrammi dei citati “gruppi”,
indicando “capi” e “soldati”, ma ha consegnato anche un
elenco dettagliato delle imprese commerciali costrette,
da anni, all’imposizione del “pizzo”. Il
provvedimento ha tratto origine da un’indagine,
denominata “Aquilia”, condotta dal Nucleo Investigativo
del Comando Provinciale di Catania e diretta da questa
D.D.A., dall’ottobre del 2015 al gennaio del 2018,
attraverso attività
tecniche e dinamiche, riscontrate dalle dichiarazioni di
diversi collaboratori di giustizia, che ha consentito di
accertare la responsabilità degli indagati in ordine
alla loro appartenenza a due “gruppi” per così dire
“storici” della “Famiglia” di Catania, quelli, appunto,
operanti in Acireale (CT) e Aci Catena (CT), già
riconducibili al noto Sebastiano SCIUTO, detto “Nuccio
Coscia”, recentemente scomparso per cause naturali, e di
definire la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli
dei singoli affiliati nell’ambito del sodalizio mafioso
in questione. Gli
investigatori, nel corso delle indagini hanno inoltre
acquisito elementi di
reità in ordine ad attività estorsive consumate e
tentate ai danni di 8 imprenditori locali, alcune
delle quali dipanatesi nell’arco di svariati anni,
al fine di agevolare l’organizzazione mafiosa
d’appartenenza. Tra
gli arrestati figura anche l’ex deputato regionale
Raffaele “Pippo” NICOTRA, a cui vengono contestati i
reati di concorso esterno in associazione mafiosa,
tentata estorsione aggravata e scambio elettorale
politico mafioso, ossia per avere, attraverso la
corresponsione di somme di denaro per le elezioni del
2012, determinato esponenti del “Gruppo di Aci Catena” a
promettere di procurare voti in occasione delle elezioni
per l’Assemblea Regionale Siciliana tenutesi in quegli
anni, attraverso la forza di intimidazione e la
conseguente condizione di assoggettamento ed omertà
derivanti dall’appartenenza al gruppo mafioso.
L’indagine ha inoltre consentito di fare luce sul
tentato omicidio di Mario Giuseppe TORNABENE, avvenuto,
in Fiumefreddo di Sicilia (CT), il 28 agosto 2007.
Secondo il racconto di due collaboratori di giustizia,
il TORNABENE, già responsabile del “Gruppo di Giarre”
per conto della frangia acese riconducibile al citato
Sebastiano SCIUTO, e curatore degli “interessi” di
quest’ultimo, attraverso la costituzione di società in
diverse attività commerciali, disattendeva gli accordi
economici intrapresi con lo stesso SCIUTO, tant’è che il
figlio di questi, Stefano, unitamente ad altri soggetti
rimasti allo stato senza volto, la sera del 28 agosto
2007, lungo la Via Marina di Fiumefreddo di Sicilia,
avrebbero attentato alla sua vita, esplodendogli contro
tre colpi di pistola all’addome, che, fortunatamente,
non hanno avuto seguito, a causa della pronta reazione
della vittima, fuggita da un’uscita secondaria della
propria struttura ricettiva, in cui si trovava al
momento dei fatti, scampando miracolosamente
all’agguato. All’attività investigativa svolta dai
carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale si è affiancata, poi, una indagine
parallela, svolta dai militari della Compagnia di
Acireale e confluita nel provvedimento cautelare
eseguito, oggi 10 ottobre, sul conto di soggetti
orbitanti in seno alle medesime frange mafiose, chiamati
a rispondere di furto, estorsione aggravata (nel settore
delle auto rubate, attraverso il cosiddetto “cavallo di
ritorno”) e di reati concernenti gli stupefacenti e le
armi. Dei diciotto provvedimenti emessi, tre sono
riferibili all’attività investigativa svolta. Quindici
provvedimenti cautelari in definitiva sono stati
notificati ad altrettanti soggetti in libertà, mentre
tre sono stati notificati in carcere ad altrettanti
indagati, ristretti per altra causa.
CATANIA -
Collaboratore Giustizia gruppo Nardo Lentini agevola
operazione Polizia antidroga: 21 misure cautelari per
spaccio nel catanese e zone vicine. L'Operazione
"Beautiful Hybrid” si è concretizzata all’alba di oggi
9 ottobre, su delega della Procura Distrettuale della
Repubblica di Catania. La Polizia di Stato ha dato
esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa il
primo 2018 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei
confronti di 21 persone, traendole in arresto poichè
ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di
associazione per delinquere finalizzata alla
coltivazione, produzione, trasporto, detenzione e
cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione
delle medesime, reati in materia di armi, corruzione per
un atto contrario ai doveri d’ufficio e favoreggiamento
personale. La misura cautelare ha accolto gli esiti di
attività d’indagine di tipo tecnico, avviata, su delega
della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania
nel mese di marzo 2017 dalla Squadra Mobile a seguito
delle dichiarazioni rese da un collaboratore di
giustizia, già appartenente al gruppo Nardo operante a
Lentini, cui si sono aggiunte, nel successivo mese di
giugno, quelle di altro collaboratore, già esponente del
clan Cappello - Bonacccorsi. Le indagini tecniche
condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Criminalità
Organizzata nell’arco temporale marzo - ottobre 2017,
proseguite sino all’aprile 2018 con attività di
riscontro alle dichiarazioni rese nel marzo 2018 da
altro collaboratore di giustizia, già appartenente alla
cosca Mazzei, hanno permesso di individuare
un’associazione per delinquere diretta ed organizzata da
Antonino COSENTINO, Carmelo STRANIERO e Matteo OLIVA,
quest’ultimo Assistente Capo della Polizia di Stato, con
la partecipazione di Andrea STRANIERO, Giovanni Nicolò
STRANIERO, Umberto BENINATO, Domenico BONIFACIO e
Stefano CIANFARANI, quest’ultimo militare dell’Arma dei
Carabinieri, finalizzata alla coltivazione, produzione,
trasporto, detenzione e cessione di sostanza
stupefacente del tipo cocaina e marijuana. I presidi
tecnici hanno fatto emergere come l’organizzazione si
occupasse di impiantare coltivazioni di marijuana in
appezzamenti di terreno ricadenti in agro di Scordia
(CT), di cui avevano la disponibilità, per poi rivendere
lo stupefacente ricavato, evidenziando come CIANFARANI
assicurasse protezione costante alle predette
coltivazioni allestite dai sodali dai controlli di
Polizia. Poliziotti della Squadra Mobile – Sezione
Criminalità Organizzata, a riscontro delle risultanze
delle intercettazioni, il 23 settembre 2017, hanno
individuato, in un appezzamento di terreno sito in
contrada Palma, in agro di Scordia (CT), una piantagione
di marijuana cui gli indagati avevano fatto più volte
riferimento nel corso delle conversazioni captate dagli
investigatori. Gli investigatori, nel corso
dell’attività di P.G., hanno rinvenuto e sequestrato
2500 piante di marijuana nonché materiale per la
coltivazione dello stupefacente. La Polizia, sul posto
ha avuto modo di constatare che gli indagati, oltre
alle 2500 piantine presenti, tutte di varia grandezza,
avevano già predisposto un altro appezzamento di terreno
che sicuramente sarebbe stato destinato a contenere
altre piante di marijuana. Gli investigatori hanno
rilevato che dal tenore delle conversazioni è emersa la
significativa competenza degli organizzatori
dell’illecito traffico circa le tipologie di droga
leggera, realizzando piantagioni di skunk - varietà di
cannabis - definite “ibridi belli” per evidenziarne la
particolare qualità. La Polizia, nel corso
dell’attività di indagine, ha accertato diverse cessioni
di sostanza stupefacente che Matteo OLIVA e Rocco RAGUSA
hanno effettuato a numerosi soggetti i quali, a loro
volta, la commercializzavano nei comuni di Scordia,
Palagonia e Militello in Val di Catania, e sono stati
documentati i rapporti con un soggetto di Riesi (CL),
Fabio Gaetano D’ANTONA, per l’acquisto di stupefacenti.
Matteo OLIVA e Stefano CIANFARANI sono stati, altresì,
indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri
d’ufficio per non avere espletato le dovute attività di
denuncia, indagini e sequestri in relazione alle
illecite attività poste in essere dai corruttori. Il
G.I.P., valutate le dichiarazioni rese dai citati
collaboratori di giustizia a carico di Giuseppe BENNARDO,
Assistente Capo della Polizia di Stato, ha ritenuto
sussistente la gravità degli indizi nei suoi confronti
per il reato di favoreggiamento personale, per avere
aiutato i sodali indagati per associazione per
delinquere finalizzata alla produzione di stupefacenti
ad eludere le investigazioni dell’autorità in relazione
ai delitti cui non aveva concorso. Una persona, colpita
dal medesimo provvedimento restrittivo, allo stato
irreperibile, è attivamente ricercata. Espletate le
formalità di rito, gli arrestati sono stati associati
presso la Casa Circondariale di Catania “Bicocca” e
piazza Lanza e presso la Casa Circondariale di
Caltanissetta.
BIANCAVILLA
CT - Carabinieri e Cacciatori trovano e sequestrano “Kalashnikov”
in terreno abbandonato. I militari del Nucleo
Operativo della Compagnia di Paternò e dello Squadrone
Eliportato Cacciatori di Sicilia, ieri pomeriggio nel
corso di un servizio straordinario di controllo del
territorio, hanno rinvenuto occultato in un terreno
abbandonato adiacente alla palazzina ubicata al civico
40 di Via dell’Uva a Biancavilla, 1 fucile d’assalto
“Kalashnikov” modello AK47, con colpo in canna, completo
di caricatore con all’interno 6 cartucce calibro 7,62,
nonché altre 5 cartucce dello stesso calibro,
classificati come arma e munizionamento da “guerra” di
provenienza clandestina.La Procura della
Repubblica di Catania ha delegato le indagini ai
militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò
per risalire, oltre all’esatta origine, anche ai
possibili detentori dell’arma, ed eventuale suo
utilizzo in pregressi episodi delittuosi. Lo
Squadrone Carabinieri Eliportato
Cacciatori Sicilia è composto da 57 uomini dello speciale corpo
dell’Arma che sono comandati dal
Comandante dello Squadrone Magg. Matteo Luigi
CORCIULO
ascolta intervista
.
CATANIA
–
(video operazione)Blitz
InterForze a San Berillo Vecchio, cinofili trovano
droga, bloccato kosovaro irregolare. L’attenzione
della Polizia di Stato sulle problematiche del quartiere
San Berillo Vecchio, è costante.
I tutori dell’ordine, già nei gironi scorsi avevano
effettuato mirati servizi Interforze predisposti in sede
di tavolo tecnico, svoltosi nei locali della Questura
Etnea, secondo le direttive impartite dal Dipartimento
della Pubblica Sicurezza per la riqualificazione delle
aree urbane degradate.
Uomini del Commissariato Centrale, delle Squadre
Cinofile Antidroga ed Antiesplosivo, del Reparto a
Cavallo, del Reparto Mobile e del Reparto Prevenzione
Crimine Sicilia Orientale, dell’Arma dei Carabinieri,
della Guardia di Finanza e della Polizia Locale, ieri,
hanno svolto un’azione di controllo di tutta l’area,
caratterizzata da un dedalo di vie e di vicoli e da
abitazioni fatiscenti, spesso in stato di abbandono, i
cui proprietari, a volte, risultano difficilmente
reperibili. I tutori dell’ordine, a seguito dei
controlli, hanno rinvenuto, grazie al fiuto del cane
poliziotto Vite, numerosi involucri contenenti
sostanza stupefacente del tipo marijuana ed hashish, per
un peso complessivo di circa 100 gr., i quali erano ben
occultati tra i rifiuti. Gli uomini
InterForze,
nel corso dell’attività hanno identificato 29 persone,
elevato 8 verbali per violazione al C.d.S. per un totale
di 2.400€, e chiuso 1 officina meccanica priva di
qualsiasi autorizzazione. Gli agenti hanno censito
diversi immobili della zona in evidente stato di
abbandono.
I tutori dell’ordine hanno bloccato ed accompagnamento
in Ufficio per gli adempimenti del caso 1 cittadino
extracomunitario proveniente dal Kosovo, non in regola
con le norme in materia di soggiorno. Il soggetto è
stato denunciato per inosservanza dell’ordine di
espulsione dal Territorio Nazionale. L’attività
espletata rientra in un piano di monitoraggio e
controllo delle aree che evidenziano maggiori criticità
sotto il profilo dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica,
che proseguirà con costanti servizi organizzati dalla
Questura di Catania con il coinvolgimento di tutte le
Forze dell’Ordine.
CATANIA -
Blitz Polizia a Nesima, “Operazione
drug store” 104kg marijuana, coppia in manette.
Si tratta dei catanesi Concetto VITALE 40enne
ed Anna MONACO 36enne, ritenuti responsabili, in
concorso tra loro, di detenzione illegale di sostanza
stupefacente del tipo marijuana con l’aggravante
dell'ingente quantità. Agenti della Squadra Mobile – Sezione “Antidroga” a seguito di
attività info-investigativa, avevano appreso che un
ingente quantitativo di droga era custodita in un
appartamento nel rione di Nesima.I poliziotti, esperiti
gli opportuni accertamenti ed individuato l’immobile
facente parte di uno stabile di edilizia popolare,
all’alba di ieri, dopo aver cinturato la zona, hanno
eseguito una perquisizione nell’abitazione in uso alla
coppia VITALE e MONACO. Gli investigatori ad esito del
blitz, in una stanza adibita a vero e proprio deposito,
hanno rinvenuto e sequestrato 8 borsoni con all’interno
98 involucri contenenti sostanza stupefacente del tipo
marijuana per un peso complessivo di kg.104 circa e 2
bilance di precisione. Espletate le formalità di rito, Concetto VITALE ed Anna MONACO
sono stati associati presso la Casa Circondariale Piazza
Lanza di Catania a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria. La droga, una volta finita sul mercato etneo avrebbe fruttato
circa 1 milione di euro.
CATANIA
–
Tribunale emesso
decreto sequestro e confisca beni 150mln€ gruppo
Ciancio: ROS
sequestrati giornali e tv. Ciancio Sanfilippo
ed il figlio Domenico, dopo la notifica del decreto, si
sono dimessi dall'incarico rispettivamente di direttore
responsabile e condirettore. Il caporedattore de “La
Sicilia” Piraneo designato direttore.Il
Tribunale ha nominato commissari giudiziari per
garantire la continuazione dell'attività del gruppo.L'intero gruppo editoriale che fa capo all'editore
tra cui il quotidiano “La Sicilia”, la maggioranza delle
quote della “Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari e le 2
emittenti televisive regionali, “Antenna Sicilia” e
“Telecolor” fanno parte dei beni dell'imprenditore Mario
Ciancio, di cui il Tribunale di Catania ha decretato di
sequestro e confisca, su richiesta della Dda. Il decreto
riguarda conti correnti, polizze assicurative, 31
società, quote di partecipazione in altre sette società
e beni immobili. Mario Ciancio Sanfilippo è attualmente
sotto processo per concorso esterno all'associazione
mafiosa.La notizia è stata data nel corso di
un'assemblea di redazione. L'assemblea dei soci della
Domenico Sanfilippo editori ha nominato nuovo direttore
Antonello Piraneo, attuale caporedattore del quotidiano.
Il provvedimento : La Sezione Misure di Prevenzione del
Tribunale di Catania, su richiesta della Procura
Distrettuale di Catania, in data 20 settembre 2018, ha
depositato un decreto di confisca previo sequestro del
compendio patrimoniale di Mario CIANCIO SANFILIPPO. Il
Giudice - il primo ad avere valutato nel merito gli
elementi acquisiti nel corso delle indagini - ha
ritenuto la pericolosità sociale qualificata del
proposto per la sussistenza a suo carico di gravi indizi
del rilevante contributo fornito da Mario CIANCIO
SANFILIPPO al raggiungimento delle finalità perseguite
dalla famigliacatanese di cosa
nostra dagli anni Settanta dello scorso secolo sino
al 2013 e ha disposto la confisca di tutto il patrimonio
da questi acquisito nel periodo in cui è stata accertata
tale pericolosità sociale (in allegato l’elenco dei beni
colpiti dal provvedimento). Si tratta di
depositi di conti correnti, anche presso banche site in
Svizzera, di polizze assicurative, di trentuno società
interamente posseduto dal proposto, di quote di
partecipazione detenute in sette società e di beni
immobili, il cui valore, secondo un prudente
apprezzamento, è non inferiore a 150 milioni di euro.
Tra le società sequestrate e confiscate vi è anche il
gruppo editoriale del quotidiano La Sicilia e di alcune
emittenti locali.Il procedimento di prevenzione
era stato avviato il 19 gennaio 2015 con richiesta della
Procura Distrettuale e si è celebrato fino al gennaio
2018, a porte chiuse, per una precisa scelta di Mario
CIANCIO SANFILIPPO.L’Autorità giudiziaria, in
tale non breve periodo, ha sottoposto all’attenzione
del Collegio gli elementi che dimostravano la
summenzionata pericolosità sociale qualificata del
Ciancio e l’anomalo sviluppo del suo patrimonio;
elementi acquisiti nel corso delle indagini, eseguite
con la consueta professionalità, dal ROS - Sezione
Anticrimine di Catania, nonché gli esiti della
consulenza patrimoniale accuratamente elaborata dalla
nota società PWC (Price Waterhouse Coopers)
e il patrimonio conoscitivo dei collaboratori di
giustizia. La Difesa, a sua volta, ha depositato
documentazione ed ha interloquito nel corso della
redazione della consulenza tecnica della PWC avvalendosi
del proprio consulente di parte. I profili di
pericolosità sociale evidenziati dal Pubblico Ministero
a carico di CIANCIO SANFILIPPO attengono in particolare:
Ai rapporti sinallagmatici intrattenuti dal Ciancio con
gli esponenti di vertice della famiglia catanese
di Cosa Nostra sin da quando la stessa era diretta da
Giuseppe Calderone, rapporti poi proseguiti ed anzi
ulteriormente intensificati con l’avvento al potere di
Benedetto Santapaola alla fine degli Anni Settanta del
secolo scorso ed al ruolo di canale di comunicazione
svolto dallo stesso Ciancio per consentire ai vertici
della predetta famiglia mafiosa di venire a contatto con
esponenti anche autorevoli delle Istituzioni; Alla
linea editoriale imposta dal Ciancio alla testata
giornalistica che vanta il maggior numero di lettori
nella Sicilia Orientale, linea editoriale improntata
alla finalità di mantenere nell’ombra i rapporti tra la
famiglia mafiosa e le imprese direttamente o per
interposta persona controllate dalla medesima; di non
porre all’attenzione dell’opinione pubblica gli
esponenti mafiosi non ancora pubblicamente coinvolti
dalle indagini giudiziarie e soprattutto l’ampia rete di
connivenze e collusioni sulle quali questo sodalizio
mafioso poteva contare per mantenere la propria
influenza nella provincia catanese; All’impiego di
grandi quantità di capitali di provenienza mafiosa
investiti nelle iniziative economiche, anche di natura
speculativa immobiliare, poste in essere nell’arco di
numerosi decenni dal proposto. I rapporti tra CIANCIO
SANFILIPPO e cosa nostra sono emersi nelle
seguenti specifiche vicende imprenditoriali in epoca
recente: Parco Commerciale Porte di Catania
(realizzato): in tale vicenda CIANCIO è coinvolto poiché
socio, unitamente a Giovanni VIZZINI (la cui figlia è
coniugata con Vincenzo RAPPA, che appartiene ad una
famiglia, alcuni dei cui membri sono stati condannati
per fatti di cui all’art. 416 bis c.p.) e Tommaso
MERCADANTE (nipote di Tommaso CANNELLA e figlio di
Giovanni MERCADANTE, entrambi condannati per fatti di
cui all’art. 416 bis c.p.). La realizzazione
dell’opera venne affidata all’imprenditore BASILOTTA,
sebbene vi fosse l’intendimento di coinvolgere
l’imprenditore INCARBONE (Mariano INCARBONE è
imprenditore condannato con provvedimento definitivo
quale partecipe alla famiglia SANTAPAOLA mentre
l’imprenditore Vincenzo BASILOTTA è deceduto durante il
processo d’appello a suo carico, che lo vedeva imputato
per fatti di cui all’art. 416 bis c.p.).
Peraltro, le intercettazioni eseguite nel contesto
investigativo Iblis, confermano che l’affare era
infiltrato da cosa nostra attraverso BASILOTTA il
quale vi aveva lucrato 600.000€,consegnati a
Raffaele LOMBARDO (già Presidente della Regione
Siciliana ed imputato per fatti di cui agli artt. 110 -
416 bis c.p.) che si era interessato al progetto
cui partecipava CIANCIO SANFILIPPO; Parco
Commerciale Sicily Outlet (realizzato): in tale
vicenda CIANCIO SANFILIPPO emerge sia quale proprietario
dei terreni su cui è sorta l’opera sia quale socio nella
Dittaino Development. Parte dei lavori, inoltre,
sono stati eseguiti da BASILOTTA e INCARBONE.
Progetto stella polare (non realizzato): si
trattava di un progetto della Stella polare S.r.l.
relativo all’area sud di Catania dove si intendeva
creare un centro congressi, strutture per esposizione,
acquari, parchi divertimenti, cinema, gallerie
commerciali ed altro. CIANCIO SANFILIPPO, proprietario
dei terreni, risulta aver avuto un ruolo attivo nella
gestione della complessa vicenda imprenditoriale, avendo
finanche seguito personalmente l’iter relativo al
rilascio delle previste concessioni e fungendo, in tale
ambito, da anello di congiunzione con la pubblica
amministrazione in luogo dell’Amministratore Unico. Le
intercettazioni in atti, inoltre, consentono di ritenere
certo che il general contractor scelto era
INCARBONE Mariano, di cui si è detto; Costruzione di
un insediamento chiuso ad uso collettivo a favore della
base di Sigonella (non realizzato): a differenza
della vicenda sopra descritta, nella presente, CIANCIO
SANFILIPPO, oltre ad essere proprietario dei terreni
sui quali doveva sorgere l’opera era anche socio della
Xirumi S.r.l.,società che avrebbe dovuto
realizzarla. Le intercettazioni in atti consentono,
inoltre, di ritenere che la realizzazione delle opere
doveva essere affidata a Vincenzo BASILOTTA;
Costruzione del polo commerciale denominato Mito
(non realizzato): l’insediamento commerciale doveva
sorgere nel comune di Misterbianco su terreni di
proprietà di CIANCIO SANFILIPPO. L’iniziativa vedeva
coinvolti tanto CIANCIO SANFILIPPO quanto altre persone
risultate essere in rapporti con cosa nostra
palermitana e messinese.Il Tribunale, letti
i documenti e ascoltate le argomentazioni del Pubblico
Ministero e della Difesa, ha ritenuto che Mario CIANCIO SANFILIPPO
sin dall’avvio della sua attività, primi anni ’70, e
fino al 2013 abbia agito, imprenditorialmente,
nell’interesse proprio e nell’interesse di cosa nostra e
che in ragione di ciò il suo patrimonio si sia
implementato illecitamente, giovandosi anche di
finanziamenti occulti e che anche il predetto sodalizio
mafioso si sia rafforzato grazie ai fortunati
investimenti realizzati per il tramite del Ciancio.
L’età avanzata ed il tempo risalente degli ultimi
accertamenti (2013) hanno indotto il Tribunale a
escludere l’attualità della pericolosità sociale, ma
tale conclusione, per disposto di legge, non consente al
soggetto ritenuto pericoloso di continuare a detenere il
patrimonio acquisito in ragione delle illecite
cointeressenze, sicché il Tribunale ne ha disposto la
confisca. Il provvedimento è stato eseguito il 24
settembre a cura dei Carabinieri del ROS e del Comando
Provinciale di Catania.
CATANIA
–
Comandante Legione Carabinieri Sicilia Gen. Galletta,
trasferito ad alto incarico, saluta militari comando
provinciale etneo.
Il Generale di Brigata Riccardo GALLETTA, Comandante
della Legione Carabinieri “Sicilia”, in vista del
trasferimento ad altro incarico, in giornata si è recato
al Comando Provinciale Carabinieri di Catania per
rivolgere un saluto di commiato.Il Comandante
Provinciale, Col. Raffaele Covetti, tutti gli Ufficiali
ed i Comandanti di Stazione della Provincia, una
rappresentanza di militari effettivi al Comando
Provinciale, il personale del CO.BA.R. (Comitato Base di
Rappresentanza) ed i rappresentanti dell’Associazione
Nazionale Carabinieri in congedo hanno ricevutol’alto
Ufficiale.Il
Generale GALLETTA, ha salutato tutti i carabinieri in
servizio ed in congedo, ringraziandoli per il loro
quotidiano impegno. Il Generale ha apprezzato
particolarmente i risultati operativi conseguiti dai
carabinieri del Comando Provinciale di Catania e gli
ottimi rapporti tra l’Arma ed i cittadini, dimostrazione
di reciproco affetto, stima e vicinanza.Il
Comandante Provinciale, Col. Raffaele Covetti ha
ringraziato il Generale GALLETTA per l’attenzione e la
vicinanza dimostrata nei confronti dei Carabinieri della
Provincia di Catania.
CATANIA
–
Colpi di
pistola a distributore carburanti per pagare prima: CC
padre e figlio bloccati. Si tratta
di Filippo BARBAGALLO 71enne e del figlio
Francesco 35enne. Uno ha estratto la pistola ed
ha esploso tre colpi d’arma da fuoco al rifornimento. I
carabinieri hanno ammanettato anche il figlio, poiché
detenevano nelle loro abitazioni armi clandestine. I
militari della Stazione di Catania Librino hanno
arrestato nella flagranza Filippo BARBAGALLO, ritenuto
responsabile di tentato omicidio, porto e detenzione
illegale di armi clandestine, ed il figlio Francesco,
già detenuto ai domiciliari per armi, ritenuto
responsabile di detenzione illegale di armi clandestine.
La vicenda ha avuto inizio di sera, intorno alle 19:00,
nel rifornimento di carburanti dell’Agip, ubicato in
Stradale Gelso Bianco. Il 71 enne, al termine di una
lite nata con un catanese di 34 anni, per chi per primo
doveva inserire i soldi nella colonnina del self
service, ha estratto 1 pistola esplodendo 3 colpi
all’indirizzo del contendente, miracolosamente andati a
vuoto. Lo sparatore poi è fuggito via a bordo della sua
autovettura. La vittima, terrorizzata, ha chiamato il
112 consentendo l’intervento sul posto dei militari di
Librino. I carabinieri dopo aver repertato i tre
bossoli, analizzando le immagini registrate dalle
telecamere di sicurezza attive nel distributore, hanno
riconosciuto l’aggressore, noto catanese, rintracciato
poco dopo in casa del figlio. I carabinieri nrl corso
della perquisizione domiciliare, hanno recuperato,
nascosta nella camera da letto, proprio quella pistola
Beretta cal. 22, con la matricola abrasa, utilizzata dal
soggetto all’interno del distributore. I militari,
estendendo la perquisizione anche in casa del 71enne,
hanno inoltre rinvenuto: 1 fucile marca Herstal cal.
12, risultato rubato il 22 aprile 1979 a Narcao (CA), 1
revolver a tamburo, senza marca e matricola; 26
cartucce cal. 22, 5 cartucce cal. 16 e 2 cartucce cal.
12. Le armi e le munizioni sono state poste sotto
sequestro mentre gli arrestati, assolte le formalità di
rito e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono
stati associati nel carcere di Catania a Piazza Lanza.
Le armi sequestrate, nei prossimi giorni, saranno
inviate agli esperti del R.I.S. di Messina per gli
esami tecno-balistici e stabilirne l’eventuale
utilizzo in pregressi episodi criminosi.
( video
arresto)
CATANIA
– Poliziotti disarmano ed ammanettano rapinatore in
azione. Si tratta di Pasqualino RANNO
23enne, responsabile del reato di tentata rapina
aggravata in concorso con altro soggetto, ai danni di un
bar ubicato nel rione San Giorgio. Agenti della Squadra
Mobile, Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso”, a
seguito delle numerose rapine registrate nelle ultime
settimane nel rione San Giorgio da due soggetti che
agivano seguendo il medesimo modus operandi
(totalmente travisati ed armati di pistola), avevano
predisposto un mirato servizio nei pressi di un bar
rionale ritenuto possibile obiettivo, in quanto già
oggetto di rapina alcuni giorni addietro. I poliziotti,
dopo alcune ore di osservazione, hanno notato giungere
dallo Stradale San Giorgio uno scooter Honda SH 300 di
colore bianco, con la targa coperta, ad elevata
velocità, con due soggetti a bordo. Le fattezze fisiche
risultavano corrispondenti a quelle dei rapinatori che
nelle settimane scorse nel medesimo quartiere, avevano
colpito entrambi travisati da passamontagna ed armati di
pistola. Il passeggero, robusto e corpulento, in pochi
attimi, è sceso dal mezzo e, puntando l’arma contro il
titolare del bar e del personale dipendente, ha intimato
loro di consegnare tutto l’incasso. Il complice, di
corporatura più esile, invece, è rimasto all’esterno ed
anch’egli con la pistola in pugno, ha impedito agli
avventori di entrare nel bar, tenendosi pronto per
darsi alla fuga. Gli agenti della Squadra Mobile,
osservato quanto stava accadendo, sono intervenuti
tempestivamente e mentre due operatori facevano ingresso
nell’esercizio commerciale e affrontavano il rapinatore
armato, disarmandolo e bloccandolo con difficoltà
considerata la stazza e la sua violenta reazione; altri
poliziotti hanno affrontato il soggetto rimasto
all’esterno il quale, arma in pugno rivolta anche verso
gli operatori, è riuscito a guadagnarsi la fuga a piedi.
Pasqualino RANNO è stato dichiarato in arresto per
tentata rapina aggravata in concorso e associato presso
il carcere di Catania a piazza Lanza, sono in corso
attive ricerche del complice.
CATANIA-
Polizia
esegue 12 arresti per droga, rapine, minacce ed evasione.
Si tratta del rintraccio di soggetti destinatari di
provvedimenti restrittivi. La Polizia di Stato ha
eseguito gli ordini di esecuzione per la carcerazione
disposti dall’Autorità Giudiziaria. Gli uomini della
Squadra Mobile – Squadra “Catturandi” hanno tratto in
arresto: Antonino PARISI 24enne già noto,
destinatario di ordine di esecuzione per espiazione di
pena detentiva in regime di detenzione domiciliare,
emesso il 14 giugno 2018 dalla Procura della Repubblica
presso il Tribunale Ordinario di Catania – Ufficio
Esecuzioni penali, dovendo espiare la pena detentiva di
1 anno e 18 giorni per reati in materia di
stupefacenti. Ferdinando FARO 21enne già noto,
destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione, emesso il 15 giugno 2018 dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Catania – Ufficio Esecuzioni penali, dovendo espiare la
pena detentiva di 1 anno e 6 mesi per reati in materia
di stupefacenti. Sebastiano Giovanni DESI 45enne
già noto, destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione, emesso il 15 giugno 2018 dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Catania – Ufficio Esecuzioni penali, dovendo espiare la
pena detentiva di 2 anni e 4 mesi per il reato di
rapina aggravata in concorso. Paola GIORDANO 53enne
già nota, destinataria di ordine di esecuzione per
espiazione di pena detentiva in regime di detenzione
domiciliare, emesso in data 15 giugno 2018 dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Catania – Ufficio Esecuzioni penali, dovendo espiare la
pena detentiva di 6 mesi per il reato di evasione.
Luciano CARANI 45enne già noto, destinatario di
ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in
regime di detenzione domiciliare, emesso il 15 giugno
2018 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale
Ordinario di Agrigento – Ufficio Esecuzioni penali,
dovendo espiare la pena detentiva di 1 anno, 3 mesi, 28
giorni e multa di 450€. Giuseppe PULVIRENTI 39enne
già noto, destinatario di ordine di esecuzione per
espiazione di pena detentiva in regime di detenzione
domiciliare, emesso il 15 giugno 2018 dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Catania – Ufficio Esecuzioni penali, dovendo espiare la
pena detentiva di 3 anni, 9 mesi di reclusione e multa
di 10.000 € per reati in materia di stupefacenti.
Federico RACITI 36enne già noto, destinatario di
ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso il 14
giugno 2018 dalla Procura della Repubblica presso il
Tribunale Ordinario di Catania – Ufficio Esecuzioni
penali, dovendo espiare la pena detentiva di 3 anni 11
mesi e 16 giorni per reati in materia di stupefacenti.
Francesco TASCO 46enne già noto, destinatario di
ordine di esecuzione per la espiazione di pena
detentiva, emesso il 23 giugno 2018 dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Catania – Ufficio Esecuzioni penali, dovendo espiare la
pena della reclusione di 9 mesi e 22 giorni per
rapina. Luigi SICURELLA 21enne già noto, in atto
agli arresti domiciliari, destinatario di ordine di
esecuzione per la carcerazione, emesso il 25 giugno 2018
dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale
Ordinario di Catania – Ufficio Esecuzioni penali,
dovendo espiare la pena di 2 anni di reclusione per il
reato di rapina aggravata in concorso. Agostino
NICOLELLA 54enne già noto, destinatario di ordine
di esecuzione per la carcerazione, emesso il 23 giugno
2018 dalla Procura Generale della Repubblica presso la
Corte di Appello di Catania – Ufficio Esecuzioni penali,
dovendo espiare la pena di 2 anni e 2 mesi di
reclusione per il reato di ricettazione. Giuseppe
LITRICO 24enne già noto, in atto agli arresti
domiciliari, destinatario di ordine di esecuzione per la
carcerazione, emesso il 22 giugno 2018 dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Catania – Ufficio Esecuzioni penali, dovendo espiare la
pena di 2 anni di reclusione (con decorrenza dal 6
settembre 2017 e termine il 5 settembre 2019) per il
reato di rapina aggravata in concorso. Marius Gabriel
BUCULEI 18enne, destinatario di mandato di arresto
europeo, emesso il 6 giugno 2018 dall’Autorità
Giudiziaria di Beclean (Romania) dovendo espiare la pena
di 1 anno e 6 mesi di reclusione per i reati di rapina
e minacce.
ACIREALE
–
36enne accoltella moglie e finisce ai domiciliari, la
donna trasferita in struttura protetta.
Agenti delle Volanti del Commissariato di Acireale, la
notte del 12 giugno scorso, hanno arrestato G.M.C.
36enne di Acicatena, responsabile di aggressione nei
confronti della moglie. La donna è giunta in ambulanza
al Pronto Soccorso dell’ospedale di Acireale, con ferite
da taglio all’arto superiore. La vittima, è stata
accolta con la procedura d’intervento integrata prevista
dal progetto “Codice Rosa”, istituito all’interno del
nosocomio per le vittime di violenza, ha ricevuto
assistenza medica e sostegno psicologico da personale
specializzato. I poliziotti hanno effettuato una
perquisizione domiciliare nell’abitazione dove si era
consumata l’aggressione, rinvenendo 1 coltello con la
lama a punta, di circa 20 centimetri, sporco di sangue
con il quale lui aveva verosimilmente accoltellato la
moglie. L’arrestato affetto da disturbo schizoaffettivo,
dopo le formalità di rito, su disposizione del Pubblico
Ministero di turno, è stato sottoposto alla misura
coercitiva degli arresti domiciliari, in attesa di rito
per direttissima innanzi al Giudice del Tribunale di
Catania, mentre la vittima è dimessa dal nosocomio è
stata accompagnata in una struttura protetta.
CATANIA –
Rifiuti: DIA sequestra tutte le quote ECO.CARE e IPI per
“Garbage Affair”. Uomini della D.I.A. di
Catania, diretta dal 1° Dir. P.S. dr. Renato Panvino,
supportati dal Centro Operativo di Roma, su delega della
Procura della Repubblica di Catania, nella mattinata,
nell’ambito dell’operazione denominata “Garbage
Affair” ed in esecuzione del dispositivo di
ordinanza emesso il giorno 8 giugno 2018 dal Tribunale
del Riesame di Catania, stanno eseguendo in
territorio di Roma e Latina una serie di sequestri
riguardanti tutte le quote sociali della ECO.CAR S.r.l.
e della I.P.I. S.r.l. , società interessate per la
raccolta dei rifiuti solidi urbani nella città di
Catania. La D.I.A., nello scorso mese di marzo, aveva
dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure
cautelari nei confronti di funzionari del Comune di
Catania (con ruolo apicale in seno al Settore Ecologia e
Ambiente e Ragioneria Generale Provveditorato ed
Economato) ed imprenditori titolari delle suddette
società che si occupavano della raccolta dei rifiuti,
ritenuti responsabili dei reati di Turbata libertà
degli incanti in concorso, Corruzione e Istigazione alla
corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio in
concorso. Il Tribunale del Riesame, ha accolto
l’appello proposto dalla Procura della Repubblica di
Catania avverso l’ordinanza di rigetto emessa dal G.I.P.
di Catania in data 12 marzo 2018, ed ha ritenuto che
sussistessero le esigenze cautelari giustificanti il
sequestro preventivo di tutte le quote societarie
delle aziende che avevano appalti per milioni di euro,
ed in particolare di quello di Catania del valore
stimato di 350 milioni di euro, direttamente coinvolte
nei reati di turbativa d’asta e corruzione. Il collegio
giudicante ha sostanzialmente, accolto il ricorso per le
quote sociali riferite alla ECO.CAR. S.r.l. e
alla I.P.I. S.r.l., in considerazione della
proclività a delinquere manifestata da Antonio Deodati.
L’Autorità Giudiziaria con il medesimo provvedimento ha
altresì nominato un custode giudiziario e sono stati
mantenuti i poteri di amministrazione in capo ai
commissari prefettizi sulle società de quibus già
colpite dal provvedimento interdittivo.
CATANIA -
Lupi CC infiltrati in rave party plaja, bloccano pusher
aggressivo, sequestrare oltre 200 dosi.
Un 26enne di Licata è finito ai domiciliari è stato
sorpreso a nascondere la droga anche dentro gli slip. I
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale di Catania hanno ammanettato nella flagranza
un 26enne di Licata, poiché ritenuto responsabile di
spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.Gli uomini della
squadra “Lupi” avendo saputo dell’organizzazione di un
evento musicale che per l’intera notte del 2 giugno
avrebbe attirato una moltitudine di giovani, hanno
deciso di mescolarsi tra i clienti per partecipare all’evento.I
militari hanno agito al fine di scongiurare l’abuso di
sostanze stupefacenti che mischiate all’alcol creano
negli assuntori un mix devastante con conseguenze
nefaste. I carabinieri, si sono posizionati nelle zone
nevralgiche del locale, e nello scorrere della notte
hanno potuto notare come molti giovani, sollecitati
dalla musica assordante e ripetendo una sorte di rito
esibizionista, alzassero le braccia al cielo mostrando
in mano la dose di droga o la pasticca che da lì a poco
sarebbe stata consumata. I carabinieri hanno scoperto
la fonte di rifornimento della droga, ed hanno cercato
il momento opportuno per bloccare il distributore. Il
pusher vedendosi scoperto ha aggredito i carabinieri i
quali hanno dovuto accettare un violento corpo a corpo
pur di poterlo ammanettare. I tutori dell’ordine hanno
ispezionato scrupolosamente tutti i luoghi dove lo
spacciatore era stato visto muoversi e l’hanno anche
posto a perquisizione personale. I militari sono
riusciti a rinvenire e sequestrare oltre 200 dosi di
diverse sostanze stupefacenti quali cocaina, hashish,
marijuana, ketamina e circa 100 pasticche tra ecstasy e
anfetamina.
L’arrestato, ammesso al rito per direttissima, è stato
collocato dal giudice agli arresti domiciliari.
CATANIA
- DIA sequestra beni a Bonaccorsi-Cappello per 300mila€.
La Direzione Investigativa Antimafia di
Catania diretta dal 1° Dir. P.S. dr. Renato Panvino,
dalle prime ore della mattinata, su delega della
Procura della Repubblica guidata dal dott. Carmelo
Zuccaro, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro,
emesso dal Tribunale di Catania - Sezione Misure di
Prevenzione, nei confronti di esponenti del clan
catanese “Cappello-Bonaccorso”. Il valore dei beni
sottoposti a sequestro è stimato in complessivi 300 mila
€. La misura è stata adottata nei confronti di Mario
Carmelo CAMBRIA 32enne, ritenuto dagli
investigatori esponente di spicco nell’area etnea, in
particolare del noto clan “Cappello-Bonaccorsi”. Il
provvedimento, finalizzato alla successiva confisca dei
beni, riguarda beni mobili, immobili e somme di denaro,
individuati a conclusione dei complessi accertamenti
patrimoniali delegati alla D.I.A., riconducibili
direttamente od indirettamente al Mario Carmelo CAMBRIA.
Il personaggio è figlio del più noto Andrea CAMBRIA,
soggetto ritenuto organico al Clan “Cappello”, nei
confronti del quale già nell’ottobre 2017 la D.I.A. di
Catania aveva eseguito il sequestro di autoveicoli e
somme di denaro per un valore di circa 200mila €. Mario
Carmelo CAMBRIA è noto per una serie di precedenti di
polizia per reati in materia di sostanze stupefacenti,
con l’aggravante del metodo mafioso, e furto. Il
personaggio, più volte è stato tratto in arresto per
detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente,
il 17 marzo 2016 nell’ambito dell’Operazione di Polizia
denominata “Family”, condotta dalla Polizia di Stato,
era stato colpito da ordinanza applicativa di misura
cautelare, assieme al padre Andrea ed altri 7 soggetti,
tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di
associazione per delinquere finalizzata al traffico e
spaccio di sostanze stupefacenti nonché di traffico
illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di
cui all’art. 7 Legge 203/91, per aver agevolato il clan
mafioso etneo Cappello – Bonaccorsi, e di essere
l’associazione armata. La DIA dalle investigazioni
condotte su Andrea CAMBRIA avrebbe evidenziato come
fosse promotore dell’associazione criminale che
trafficava in stupefacenti, dei quali si approvvigionava
in Campania e Calabria. Il Tribunale di Catania
-Sezione Misure di Prevenzione- nell’anno 2016,
sulla scorta di pregresse vicende penali aveva decretato
l’applicazione della Misura di Prevenzione della
Sorveglianza Speciale di P.S., nella misura di 2 anni ,
con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e
cauzione di3.000 €. I
minuziosi e complessi accertamenti patrimoniali svolti
dalla D.I.A. nei confronti di Mario Carmelo CAMBRIA,
estesi anche al suo nucleo familiare, hanno consentito
non solo di pervenire ad una puntuale ricostruzione del
suo profilo criminale, ma anche di accertare la
rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, in base
all’attività svolta, e gli arricchimenti patrimoniali.
L’esito della complesso ed articolato lavoro svolto
dalla DIA, è stato condiviso dal Tribunale – Sezione
Misure di Prevenzione, che ha emesso il provvedimento
ablativo che interessa anche beni fittiziamente
intestati alla moglie RANNO Antonella, in particolare,
un’abitazione, un garage, un’autovettura e somme di
denaro cointestate, per un valore complessivamente
stimato in circa 300 mila di euro.
CATANIA- 150 studenti visitano
Reparto Polizia a Cavallo. I bambini di elementari e
medie hanno assistito alle dimostrazioni della Squadra
Cinofili relative all'addestramento dei cani antidroga
ed antisabotaggio. L'incontro si è svolto di mattina
presso le strutture della Squadra a cavallo e Cinofili
della Polizia di Stato, ubicate nel boschetto Playa. Le
scolaresche della Giuseppe Fava di Mascalucia e della
Mascagni di Catania hanno preso parte con grande
entusiasmo. Le esibizioni delle due specialità cinofile
e la vicinanza con i cani della Polizia di Stato hanno
suscitato consensi. Gli scolari hanno voluto con le
carezze agli esemplari esternare approvazione e plauso.
I poliziotti della Squadra a Cavallo hanno descritto ai
bambini tutte le operazioni che i Cavalieri della
Polizia effettuano quotidianamente nell'espletamento del
loro servizio. I ragazzi hanno visto come vengono
eseguite le operazioni di pulizia dei quadrupedi, la
bardatura, ed appreso alcune nozioni di mascalcia: la
ferratura degli equidi, fino alla simulazione vera e
propria di una pattuglia ordinaria. I bambini, infine,
hanno potuto apprezzare i cavalli al passo, al trotto ed
al galoppo in maneggio montati da due Cavalieri della
Polizia. Il grande entusiasmo finale è stato suggellato
da foto con i cavalli, non sono mancate carezze ed
applausi finali.
CATANIA
- Direzione Investigativa Antimafia intercetta
imprenditori e funzionari pubblici settore rifiuti:
reati contro
P.A., affidamento appalto per 350 milioni€ in 3 anni.
Uomini della DIA di Catania, diretta dal 1° Dirigente
della P.S. dr. Renato Panvino, con il supporto dei
Centri Operativi di Roma, Milano, Reggio Calabria e
Caltanissetta, nonché della Sezione Operativa di Messina
e del II Reparto di Roma, di mattinata, a conclusione di
una complessa e articolata attività di indagine,
coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e
dipanatasi mediante l’utilizzo di servizi tecnici e
riscontri sul territorio circa le condotte poste in
essere dagli indagati, hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal
G.I.P. di Catania nei confronti di imprenditori e
funzionari anche con ruoli apicali in seno alla Pubblica
Amministrazione, in servizio presso il Comune di Catania
– Settore Ecologia e Ambiente e Ragioneria Generale
Provveditorato ed Economato. In particolare, il
provvedimento ha disposto le seguenti misure: Custodia
in carcere nei confronti di: Antonio DEODATI 55enne,
imprenditore romano, comproprietario della I.P.I. s.r.l.
affidataria in RTI con OIKOS dal 19 febbraio 2011 al 15
maggio 2017 del servizio di igiene pubblica del Comune
di Catania; già socio fino al 2 marzo 2017 della ECO.CAR.
s.r.l. affidataria in R.T.I. con SENESI S.p.A. del
servizio di raccolta, spazzamento, trasporto e
smaltimento dei rifiuti del Comune di Catania, a far
data dal 16 maggio 2017. Vicepresidente del Consorzio
SENECO, cui vengono contestati i reati di turbata
libertà degli incanti e corruzione per atti contrari ai
doveri d’ufficio; Orazio Stefano FAZIO, 63enne,
responsabile dei procedimenti incardinati nella P.O.
“Servizi Esternalizzati” della Direzione Ecologia ed
Ambiente del Comune di Catania; Direttore Esecuzione del
Contratto per i servizi di spazzamento, raccolta e
trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e
altri servizi di igiene pubblica del Comune di Catania,
cui vengono contestati i reati di turbata libertà degli
incanti e corruzione per atti contrari ai doveri
d’ufficio. Arresti domiciliari per: Antonio NATOLI
45enne, già dipendente della I.P.I. s.r.l., società
affidataria dal 19 febbraio 2011 al 15 maggio 2017 in
R.T.I. con OIKOS S.p.A. del servizio di igiene pubblica
del Comune di Catania; dal 16 maggio 2017 dipendente del
Consorzio SENECO, costituito tra le società SENESI
S.p.A. ed ECO.CAR. s.r.l., attuali affidatarie in R.T.I.
del servizio di raccolta, spazzamento, trasporto e
smaltimento dei rifiuti del Comune di Catania, cui
vengono contestati i reati di corruzione per atti
contrari ai doveri d’ufficio. Interdizione, per 12 mesi,
dall’esercizio di uffici direttivi delle persone
giuridiche e delle imprese, nello specifico, l’ufficio
di amministratore, sindaco, liquidatore, direttore
generale e dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, nonché ogni altro ufficio
con potere di rappresentanza della persona giuridica o
dell’imprenditore per: Francesco DEODATI 50enne ,
amministratore unico della ECO.CAR. s.r.l., cugino di
Antonio DEODATI, cui viene contestato il reato di
turbata libertà degli incanti; Massimo ROSSO 53enne,
Direttore della Direzione “Ragioneria Generale –
Provveditorato ed Economato” del Comune di Catania dal
20 luglio 2016; Presidente del Consiglio di
Amministrazione della S.R.R. (Società per la
Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti) di
Catania area metropolitana, cui viene contestato il
reato di corruzione per atti contrari ai doveri
d’ufficio. Sospensione, per un anno, dal pubblico
ufficio, rispettivamente esercitato e con totale
interdizione di tutte le attività ad esso inerenti, a:
Massimo ROSSO, sopra citato; Leonardo MUSUMECI, 33enne,
Direttore della Direzione Ecologia ed Ambiente del
Comune di Catania; Responsabile Unico del Procedimento (RUP)
per l’affidamento del Servizio di spazzamento, raccolta
e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
differenziati e indifferenziati, compresi quelli
assimilati, e altri servizi di igiene pubblica
all’interno dell’ARO Città di Catania, cui viene
contestato il reato di turbata libertà degli incanti. Il
G.I.P. di Catania, con il provvedimento in esecuzione,
in accoglimento delle ipotesi di reato formulate dalla
Procura della Repubblica, che ha delegato per le
indagini la DIA, ha ritenuto fondati gli elementi
probatori raccolti in merito allo svolgimento irregolare
della procedura ad evidenza pubblica indetta dal Comune
di Catania ed avente ad oggetto, nello specifico:
“l’affidamento - per l’anno 2017 - del servizio di
spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati e
altri servizi di igiene pubblica”. La DIA dalle
investigazioni svolte, infatti, ha fatto emergere come,
a scadenza del precedente servizio, più volte prorogato
per un totale di 5 anni e svolto dal R.T.I. I.P.I. s.r.l
– OIKOS S.p.a. (che presentavano ricorso al TAR per
l’annullamento degli atti deliberativi, giudicandoli
economicamente non convenienti) il Comune aveva indetto
una gara ad evidenza pubblica riguardante il medesimo
servizio esteso, per un periodo di 84 mesi, all’intero
territorio comunale con un impegno di spesa di
351.171.561,26 € (pari ad 50.167.365,89 € annui), che -
pubblicata sulla G.U.C.E. il 18 novembre 2016 con
termine fissato all’l’11 gennaio 2017 per la
presentazione delle offerte era andata, tuttavia,
deserta. Gli investigatori hanno evidenziato che, in
seguito al pronunciamento del TAR sul ricorso, era stato
avviato l’iter procedurale per lo svolgimento di una
gara cd. ponte, avente ad oggetto, cioè, l’affidamento
temporaneo (106 giorni) del servizio di raccolta,
spazzamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti esteso
a circa il 75% del territorio comunale, con termine di
scadenza per la presentazione delle offerte fissato
inizialmente per il 29.12.2016 e, poi, prorogato al
9.1.2017. La gara si concluse con l’aggiudicazione
all’unico offerente, il R.T.I. SENESI S.p.A. – ECO.CAR.
S.r.l. Gli inquirenti proprio con l’analisi della
documentazione inerente tale gara e le connesse
investigazioni hanno evidenziato come l’aggiudicazione
con mezzi fraudolenti che turbavano la regolarità della
gara, sintetizzabili: 1) nella mancata esclusione del
predetto R.T.I. nonostante la mancanza del requisito,
previsto dall’art. 12.5 del bando, dell’avere eseguito,
almeno una delle ditte del raggruppamento per intero,
nel triennio precedente (2013/2015) servizi analoghi per
un importo complessivo pari ad almeno euro 23.353.246,65
o comunque per un numero complessivo di utenza servita
pari alla popolazione residente nel Comune di Catania
(315.576 secondo la rilevazione ISTAT del 2015) e 2)
nella mancata esclusione del RTI nonostante la
riconducibilità della ECO.CAR ad un soggetto già
destinatario, in qualità di legale rappresentante della
Ipi srl dell’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto
di Roma il 16.6.2014. Le indagini DIA sulle
circostanze, hanno dimostrato, in particolare con le
attività tecniche di intercettazione nonché le ulteriori
attività istruttorie a riscontro, e come argomentato dal
G.I.P. in ordinanza, che non solo erano senz’altro a
conoscenza degli indagati, ma questi avevano operato
consapevolmente con l’intento di indirizzare la
procedura di gara verso l’aggiudicazione al R.T.I.
SENESI S.p.A. – ECO.CAR. s.r.l., quest’ultima in
sostanziale continuità con la I.P.I. s.r.l. (che aveva
gestito il medesimo servizio, unitamente alla OIKOS
S.p.A. nel periodo dal febbraio 2011 al maggio 2017),
essendo entrambe sostanzialmente riferibili alla persona
dell’indagato Antonio DEODATI (cugino di Francesco
DEODATI, formalmente amministratore unico della società,
ma di fatto prestanome di Antonio DEODATI, che ha
interloquito ed ha assunto tutte le decisioni per conto
e nell’interesse della società nelle fasi antecedenti,
concomitanti e successive allo svolgimento
dell’appalto). La DIA evidenzia che particolarmente
rilevante sia il ruolo svolto nella vicenda dai due
funzionari comunali indagati, l’ing. Leonardo MUSUMECI,
RUP del procedimento ed a capo della Direzione Ecologia
e Ambiente del Comune di Catania, ed Orazio Stefano
FAZIO, assunto per chiamata diretta in quanto invalido
civile come impiegato inquadrato nella categoria B2 e
ben presto giunto in posizioni apicali all’interno del
comune di Catania, responsabile dei Servizi
Esternalizzati della medesima Direzione Ecologia ed
Ambiente e Direttore Esecuzione del Contratto per il
servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo
smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di altri servizi
di igiene del comune di Catania. Gli uomini della DIA
dalle conversazioni captate tra i due hanno elaborato
che risulta evidente la loro consapevolezza sia della
sostanziale continuità tra una delle società (la I.P.I.
s.r.l.) aggiudicataria del servizio per il periodo
precedente e la nuova aggiudicataria ECO.CAR. s.r.l.,
sia della mancata precedente esperienza, per entrambe le
società, in servizi analoghi nel triennio 2013-2015 in
territori con densità abitativa pari a quella del
comune di Catania. Gli inquirenti ritengono quindi che
nonostante l’evidenza di una serie di circostanze che
avrebbero dovuto indurre i due funzionari a non dare
corso, ciascuno per la propria parte di competenza, al
completamento delle procedure di aggiudicazione del
servizio di raccolta dei rifiuti, escludendo il R.T.I.
SENESI S.p.A. – ECO.CAR. sr.l., la gara è stata,
invece, aggiudicata. La DIA rileva ancora come deve,
inoltre, considerarsi che FAZIO abbia addirittura
assunto una condotta attiva nel cercare di condizionare
i vari attori intervenuti nella procedura antecedente e
successiva all’aggiudicazione del servizio, dapprima per
impedire che venissero rilevate, ad esempio, le
inadempienze ed i disservizi delle ditte I.P.I. s.r.l. –
OIKOS S.p.A. in vigenza di contratto, con conseguente
applicazione di penali, facendo valere il suo peso
all’interno della struttura comunale, quindi assumendo
in prima persona la gestione ed il controllo degli
stessi sorveglianti che avevano il compito di segnalare
eventuali disservizi. Gli inquirenti ritengono che a
fronte di questo suo impegno, FAZIO veniva remunerato
con utilità di vario genere, come emerso dalle
intercettazioni (dall’acquisto di smartphone e computer
al pagamento di vacanze da parte di Antonio DEODATI e di
Antonio NATOLI), giungendo a chiedere perfino
l’assunzione di dipendenti presso il Consorzio SENECO.La
DIA ha valutato anche il ruolo svolto da Massimo ROSSO,
Direttore della Direzione Ragioneria Generale
Provveditorato ed Economato del Comune di Catania,
definito dal G.I.P. rientrante “nel novero dei soggetti
stabilmente a disposizione del DEODATI”. Gli inquirenti,
in particolare nel corso delle indagini, hanno accertato
che Massimo Rosso si sarebbe attivato per consentire
pagamenti a favore del Consorzio Seneco con tempistiche
e modalità del tutto vantaggiose per la parte privata,
accentrando su di se ogni responsabilità in merito ai
pagamenti da effettuare in relazione alle prestazioni
oggetto del contratto e fornendo inoltre la propria
opera di consulenza in materia contabile e commerciale,
non solo in relazione al contratto citato, ma anche in
relazione agli affari complessivi del gruppo Deodati,
ciò anche in evidente conflitto di interessi con la
propria posizione di funzionario apicale del Comune di
Catania. La DIA ha valutato che tali condotte hanno
trovato una illecita remunerazione nel pagamento da
parte del Deodati del canone di affitto delle abitazioni
occupate dalle figlie del Rosso a Roma, dove frequentano
i rispettivi corsi di studi universitari, nonché
nell’assunzione dei fidanzati delle figlie a tempo
indeterminato presso società riconducibili al DEODATI.
Il G.I.P. infine, in merito alla figura di Antonio
NATOLI, dirigente della I.P.I. s.r.l. e del Consorzio
SENECO, ne riconosce il ruolo di fidato collaboratore e
longa manus di Antonio DEODATI a Catania, sia nelle
attività lecite che illecite, tanto da provvedere a
finanziare gli acquisti di beni, viaggi e altre utilità
da offrire a Orazio Stefano FAZIO e a Massimo ROSSO, in
cambio del loro interessamento in favore delle società
del DEODATI.
CATANIA
- Polizia ed Autorità Aeroporto: intesa per azione
comune contro crimini informatici e matrice terroristica.
I protocolli d’intesa tra Polizia di Stato e le società
ASEC S.p.A., Sidra S.p.A. e SAC Aeroporto di Catania,
sono stati siglati di mattina in Questura, per la
prevenzione ed il contrasto dei crimini informatici, a
tutela dei sistemi di gestione dei servizi critici per
la fornitura e distribuzione di gas, acqua e di supporto
del traffico aeroportuale. Le convenzioni sono state
firmate, ciascuno per il rispettivo Ente, dal dirigente
del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni
per la Sicilia Orientale V.Q.A. dott. Marcello La Bella
e dai Presidenti di SAC Aeroporto di Catania Daniela
Baglieri, Sidra S.p.A Alessandro Corradi, ASEC S.p.A.
Francesca Garigliano, alla presenza del Questore di
Catania dott. Alberto Francini. Le parti con questi
accordi, si sono impegnate ad adottare procedure di
intervento e di scambio di informazioni utili a
contrastare più efficacemente i crimini informatici,
anche di matrice terroristica, con finalità di
interruzione dei servizi di pubblica utilità, di
indebita sottrazione di informazioni o di qualsiasi
ulteriore attività illecita. I sistemi informativi per
la gestione del servizio idrico, del gas e dei servizi
di trasporto in ambito aeroportuale, sono identificati
quali “servizi critici” dalla c.d. “Direttiva NIS”,
recante misure per un livello comune elevato di
sicurezza delle reti e dei sistemi informativi
nell’Unione. Le convenzioni firmate si ispirano al
principio di sicurezza partecipata, al fine di
assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse del
Sistema Paese a vantaggio dell’intera collettività. La
Polizia di Stato svolge, già da tempo, in via esclusiva,
tramite il C.N.A.I.P.I.C., Centro Nazionale Anticrimine
Informatico per la Protezione delle Infrastrutture
Critiche del Servizio Polizia Postale e delle
Comunicazioni di Roma, una rilevante attività di
prevenzione e repressione dei crimini informatici, che
si tratti sia di reati comuni, che di criminalità
organizzata, di natura terroristica, i quali hanno per
obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura
critica e di rilevanza nazionale. I protocolli sono in
linea con la normativa europea introdotta dalla Network
and Information Security Directive (NIS), che richiede
di incrementare le capacità di scambio di informazioni e
di risposta agli attacchi cyber, e con la normativa
nazionale in materia di prevenzione di attacchi
cibernetici che indica la Polizia Postale quale
importante punto di riferimento.
PALAGONIA
- 29enne pusher spavaldo bloccato ed ammanettato dai carabinieri.
I militari del Nucleo Operativo della
Compagnia di Palagonia hanno arrestato, nella flagranza, un 29enne del posto
perché responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di
spaccio. I
militari,
tenevano d’occhio da tempo il sospettato perché sicuri che la sua
spavalderia, per la sua consapevolezza di essere ancora incensurato, lo
avrebbe prima o poi tradito. Così è stato.Il soggetto era
controllato a debita distanza dagli investigatori. Il 29enne era stato visto
in Contrada Albanella entrare all’interno di un immobile di sua pertinenza
ed a quel pubnto i militari, hanno capito che era arrivato il momento
giusto per intervenire.I carabinieri
hanno quindi bloccato il personaggio e dopo averlo perquisito l’hanno
trovato in possesso di attrezzi da pusher: 7 dosi di marijuana, confezionate
per la vendita al minuto, 3 bilancini di precisione e la somma di 175 euro,
ritenuta provento dello spaccio.L’individuo è
stato posto agli arresti domiciliari in attesa delle determinazioni
dell’Autorità Giudiziaria.
PATERNO’
-Blitz
antidroga Carabinieri e cinofili, bloccano pusher, cane trova stupefacente
in casa nascondiglio.
Il pusher aveva lanciato la droga dal balcone per nasconderla ai militari
ma invano. I
Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò, con il
supporto del Nucleo Cinofili di Nicolosi hanno preso Antonio MUSARRA
19enne, del posto, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di
spaccio.I militari avevano
compreso che in paese girava voce sul giovane come dedito allo spaccio di
droga. I carabinieri hanno voluto vedere chiaro ed hanno avviato una breve
attività infoinvestigativa. Una perquisizione effettuata nell’abitazione
del ragazzo in via Asmara ha tolto ogni dubbio.Il giovane, che
non ha gradito la visita dei carabinieri, ha soprasseduto all’apertura
della porta d’ingresso temporeggiando per cercare di disfarsi, nel
frattempo, della droga detenuta in casa. Il maldestro è stato visto dai
militari affacciarsi dal balcone retrostante la’abitazione e lanciare una
busta di cellophane in direzione di una casa disabitata. Il furbo ha
provveduto poi a consentire l’accesso ai militari i quali, grazie al fiuto
del cane “Zero” hanno subito trovato 1 involucro contenente qualche grammo
di marijuana, nonché il materiale per il confezionamento della droga.
I carabinieri,
a seguito delle operazioni per il recupero di quanto lanciato dal MUSARRA,
sul balcone dell’abitazione abbandonata e prospiciente a quella del ragazzo
hanno rinvenuto 1 busta di plastica contenente 155 dosi di marijuana ed 1
bilancino di precisione, nonché ancora, distaccatosi durante il lancio e
caduto sulla via Fiume, 1 involucro contenente ulteriori 15 dosi di “erba”. MUSARRA è
stato posto ai domiciliari in attesa delle determinazioni dell’Autorità
Giudiziaria.
MASCALI
CT -
Cane CC antidroga Ivan trova stupefacente in casa del pusher.I Carabinieri della
Stazione di Mascali, coadiuvati da uomini del Nucleo Cinofilo di Nicolosi,
hanno bloccato Stefano Mario SCIACCA 21enne, del posto, nella
flagranza di reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di
spaccio.L’attività info investigativa ha consentito all’Arma
mascalese di centrare l’obiettivo bloccando SCIACCA, ancora una volta e per
le stesse motivazioni legate allo spaccio di droga.I militari, acquisite le
opportune informazioni, si sono recati nell’abitazione del sospetto
circondandone il perimetro. SCIACCA si attardava all’apertura della porta
che, poi, apriva soltanto quando i militari avevano minacciavano di
abbatterla. I carabinieri hanno iniziato la perquisizione ed hanno
immediatamente rinvenuto 1 bilancino di precisione sul tavolo della cucina.
Il fiuto infallibile del cane “Ivan” ha segnalato la presenza di droga nel
comodino della stanza da letto, la quale, non veniva trovata dai militari.
La ricerca del cane, in seguito, ha sortito l’esito sperato consentendo di
rinvenire, occultata in una cavità del ripostiglio, 1 busta contenente 95
dosi di marijuana già pronte per lo smercio per un totale di circa 60
grammi. Il ritrovamento ha per i tutori dell’ordine avvalorato l’ipotesi che
il giovane avesse temporeggiato l’apertura della porta per nascondere la
droga dall’accessibile comodino al nascondiglio dove, suo malgrado, è stata
invece rinvenuta. Il personaggio è stato tradotto nel carcere catanese di
Piazza Lanza.
CALTAGIRONE
CT
-42enne continua a
perseguitare ex compagnia, Polizia esegue arresto:
aggravamento pena. I poliziotti ieri, su
disposizione del GIP presso il Tribunale di Caltagirone,
hanno eseguito 1 ordinanza di sostituzione della misura
degli arresti domiciliari in atto applicata con quella
della custodia cautelare in carcere, nei confronti di un
42enne di Caltagirone il quale ha continuato ad avere
condotte vessatorie nei confronti della sua ex moglie.
Il
soggetto, il 26 settembre, era stato sottoposto alla
misura cautelare degli arresti domiciliari con permesso
di recarsi sul luogo di lavoro dalle ore 5.15 alle ore
16.00. il personaggio invece di fare rientro a casa
senza soste intermedie, si recava presso il bar ubicato
nelle vicinanze dell’abitazione della ex moglie e dei
suoi genitori, dove l’incontrava all’uscita del locale,
profferendo nei suoi confronti minacce di morte. La
donna, dopo aver chiamato il NUE 112 per richiedere
l’intervento di una pattuglia, aveva deciso di recarsi
immediatamente presso il locale Commissariato dove,
visibilmente spaventata, ha formalizzato in denuncia
quanto le era accaduto. La contestuale attività
investigativa svolta nell’immediatezza, anche reperendo
supporti video che hanno evidenziato la violazione delle
prescrizioni imposte al soggetto. Il personaggio, quindi
con la sua presenza ingiustificata nell’esercizio
pubblico, ha consentito ai tutori dell’ordine di
chiedere ed ottenere la sostituzione della misura
cautelare degli arresti domiciliari in corso con la
misura cautelare della custodia in carcere, oggi
eseguita.
Il malfattore, dopo le formalità di rito, è stato
associato presso la Casa Circondariale di Caltagirone
a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
CATANIA
– 70enne minaccia ex
moglie e figlia con revolver clandestino: arrestato e rinchiuso in carcere.
I Carabinieri
del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno arrestato nella
flagranza il catanese Salvatore D’ANGELO 70enne,
noto per reati associativi e contro la persona, poiché ritenuto responsabile
di detenzione e porto di arma clandestina, nonché di atti persecutori
commessi ai danni dell’ex moglie e della figlia.Una
segnalazione è pervenuta al 112, indicante un soggetto il quale era armato
e posto sul balcone al secondo piano di una abitazione di via Del Principe,
quartiere San Cristoforo. L’equipaggio della gazzella è intervenuto
celermente in zona ed individuata l’unità abitativa, vi ha fatto irruzione.
I
militari, procedendo a perquisizione domiciliare, hanno rivenuto e
sequestrato 1 revolver S&W calibro 38 con 6 cartucce nel tamburo e la
matricola abrasa, occultato sotto l’armadio nella camera da letto.I
carabinieri, nel medesimo conteston hanno altresì appurato come lui, da
oltre un anno minacciava di morte (senza una plausibile ragione) l’ex
moglie, di 64anni, e la figlia, 46 anni, entrambe residenti
nell’abitazione confinante a quella del 70enne. L’arma
sequestrata, nei prossimi giorni, sarà inviata agli specialisti del R.I.S.
di Messina i quali, mediante esami tecnico balistici, potrebbero stabilirne
l’eventuale utilizzo in pregressi episodi criminosi.L’arrestato, in attesa
della convalida del G.I.P., è stato associato al carcere di Catania Piazza
Lanza.
CATANIA –Rapina e colpisce cliente durante rapporto sessuale, nigeriana bloccata
da agenti. La
Polizia di Stato ha arrestato la nigeriana Nirka CHIKA 19enne, perché
responsabile di rapina aggravata. La donna durante la sua attività, era
stata “abbordata” da un cliente che l’aveva fatta accomodare sulla sua auto
per poi, trovato un luogo appartato, consumare un rapporto sessuale.La
donna, non disdegnava l’attività di rapinatrice e quindi, come riferito
dalla vittima stessa, durante l’amplesso si è appropriata del cellulare
dell’uomo il quale, nel tentativo di rientrare in possesso del maltolto, s’è
pure preso un colpo sul naso, sferrato dalla CHIKA per garantirsi il
bottino.L’attività di prostituzione,
però, è stata, ed è tuttora, oggetto delle misure deterrenti disposte dal
Questore di Catania Mario Della Cioppa, che la Polizia realizza attraverso
una capillare e continua attività di controllo del territorio. Lo
sfortunato, ma anche poco avveduto, rapinato ha potuto immediatamente
incontrare una Volante al cui equipaggio ha raccontato l’accaduto.La Polizia proprio
grazie all’attività presidiaria, con una precisa conoscenza dei luoghi e
delle persone ha rintracciato immediatamente la nigeriana, cogliendola con
“le mani nel sacco”, atteso che aveva ancora nella borsetta il cellulare
rapinato all’uomo.La donna è stata subito
condotta in Questura e da li, su disposizione del P.M. di turno, rinchiusa
nel carcere di Piazza Lanza in attesa della convalida del GIP.
CATANIA
– Carabinieri a Librino bloccano pusher con droga, mentre spaccia.
I militari del
Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno ammanettato
nel quartiere di Librino il catanese Angelo PASQUALINO 36enne. Il
personaggio è stato preso nella flagranza di reato di detenzione di
sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I
tutori dell’ordine, già da tempo, monitoravano il personaggio per poterlo
pizzicare nel momento giusto e l’hanno sorpreso mentre stava cedendo dosi di
sostanza stupefacente ad alcuni clienti occasionali. I militari,
immediatamente hanno bloccato il pusher sottoponendolo ad una perquisizione
a seguito della quale hanno rinvenuto, già suddivisi in singole dosi pronte
per lo spaccio, 110 grammi di marijuana, 2 di crack e 3 di cocaina nonché,
in particolare, una ricetrasmittente che il pusher utilizzava per i contatti
diretti con la vedetta che, stavolta, è stata elusa dagli operanti.L’arrestato
è stato associato nel carcere catanese di Piazza Lanza.
CATANIA
-
Cane antidroga trova 3 kg cocaina su bus, Polizia
arresta corriere napoletano.Si tratta
di Salvatore SANGES 30enne, trovato in possesso di
un’ingente quantità di cocaina.Il nuovo
successo per gli uomini della Polizia di Stato sul
fronte della lotta al traffico di droga è stato nella
mattinata con le manette per Salvatore SANGES.
L’operazione si è svolta in sinergia tra gli agenti
della Squadra Mobile ed i conduttori della Squadra
Cinofili dell’UPGSP. I poliziotti hanno messo in campo
uno tra i loro campioni della ricerca di stupefacenti:
il cane Sky, pastore tedesco di 2 anni, dal fiuto
infallibile. Il fiuto di Sky di mattina, è stato utile
nell’ambito di servizi predisposti per il contrasto del
fenomeno dello spaccio e traffico di sostanze
stupefacenti. Il cane poliziotto nel corso di controlli
programmati a campione, su pullman di linea viaggianti
durante la ore notturne, ha portato all’arresto del
Sanges.Il
soggetto stava viaggiando a bordo di un pullman di linea
a lunga percorrenza proveniente dalla Campania quando è
stato fermato e controllato insieme ag un altro autobus.
I poliziotti sono saliti a bordo ed hanno messo
all’opera Sky il quale, in men che non si dica, ha
scovato 1 busta di plastica – nascosta sotto il sedile
del Sanges, contenente 3 panetti di cocaina, dal peso
complessivo di 3kg. circa.Il personaggio è stato
immediatamente prelevato e condotto in Questura da dove
è ripartito alla volta del carcere di Piazza Lanza, per
ivi rimanere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
CATANIA
–
Blitz Polizia
municipale in piazza C.Alberto, daspo e sanzioni per venditori e 12
parcheggiatori abusivi.
Il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Polizia urbana Alessandro Porto
hanno dato disposizione di attivare il servizio di controllo svolto col
coordinamento del comandante Stefano Sorbino, dal responsabile del reparto
Annona Francesco Caccamo. Il daspo urbano nel Comune di Cataniaè stato emesso nei
confronti diparcheggiatori abusivi.
I controlli della Polizia municipale contro l’abusivismo sono stati
attuati in varie zone della città. In questi giorni, in particolare 12
parcheggiatori abusivi sono stati verbalizzati e per 2 è stato emesso il
daspo urbano. I controlli a tappeto degli agenti di sei pattuglie del
reparto Annona sono stati svolti con l’appoggio un furgone che ha attuato 3
interventi sul territorio in contrasto alla contraffazione delle merci nella
zona di piazza Carlo Alberto e nell’area attigua. Il fenomeno criminale
costituisce un grave problema che spesso alimenta le fila della malavita
organizzata. La Polizia municipale, nel corso dei blitz in via Cosentino ed
in via Giordano Bruno, ha sequestrato 139 paia di scarpe e 46 borse, tutti
accessori con marchi contraffatti.
CATANIA
- Guardia Costiera trova, senza vita, sub dispersoda ieri in
molo levante porto di Catania. Mauro Finocchiaro 60enne catanese da
ieri era disperso nel mare di Catania. I militari della Guardia Costiera,con le prime luci del giorno all’alba, hanno intensificato le ricerche
ed hanno avuto esito.La famiglia in serata, aveva dato l’allarme
poichè, conoscendo le abitudini del congiunto non l’aveva visto tornare a
casa, sapendo che alle 17.00 era andato a fare una immersione.Le
ricerche, sono state condotte via aria, terra, mare ed anche sott’acqua, in
sinergia fra Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia di Stato e Vigili del
Fuoco, fino a questa mattina e non avevano dato esito.L’aiuto di un
nucleo di subacquei volontari, vicini al disperso è stato determinante e con
l’ausilio della motovedetta della Guardia Costiera CP888, hanno rinvenuto il
corpo esanime presso il lato est del molo di levante nel porto di Catania
dove Mauro Finocchiaro era andato a fare una battuta di pesca in apnea.
RANDAZZO
-
Carabinieri,
Cacciatori e Cinofili Nicolosi in Operazione antidroga arrestano 2
per piantagioni canapa indiana. I militari della Compagnia di Randazzo,
coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia e Nucleo Cinofili
Nicolosi, allo scopo di fronteggiare efficacemente il traffico illecito di
sostanze stupefacenti, nei giorni scorsi, hanno battuto palmo a palmo le
zone agresti del territorio di competenza, ed oltre, ottenendo i seguenti
risultati: arrestato nella flagranza un 29enne del posto, poiché ritenuto
responsabile di coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.I
carabinieri a seguito di una perquisizione eseguita in un fondo agricolo di
proprietà del giovane randazzese, ubicato in contrada Fortino a Mojo
Alcantara (ME), hanno scoperto una maxi piantagione, organizzata in serre,
composta da 3.500 piante di canapa indiana di varia metratura.Le
operazioni, estese anche alla residenza ed altri immobili di pertinenza del
soggetto, ubicate a Randazzo in contrada Calderara e via Cellini, hanno
consentito ai tutori dell’ordine di rinvenire e sequestrare oltre 1 Kg di
marijuana, diverse bilancini elettronici di precisione, nonché del
materiale comunemente utilizzato dagli spacciatori per confezionare le dosi
di stupefacente da porre in vendita.Un
30enne del posto è stato arrestato nella flagranza, poiché ritenuto
responsabile di coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
I militari accedendo nell’abitazione del pusher, previa perquisizione,
hanno rinvenuto e sequestrato oltre 700 grammi di marijuana, diverse piante
di canapa indiana, nonché lampade e specchi utilizzati per la coltivazione
indoor. Gli
arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati relegati agli arresti
domiciliari. I
militari hanno scoperto un’altra piantagione di canapa indiana in contrada
Dagala Longa a Randazzo. I carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato,
accuratamente occultati tra la vegetazione, 250 bicchierini in plastica con
del terriccio e dei germogli di canapa indiana, conservati all’interno di un
piano rialzato in legno di circa 6mt x 1mt, coperti da una rete metallica
per proteggerli verosimilmente dai volatili o da altri piccoli animali. A
completare il materiale utile alla coltivazione c’erano anche delle taniche
d’acqua, un serbatoio da 1000 litri e sacchi di terriccio accuratamente
accatastati, tutto accuratamente mimetizzato tra la vegetazione. Il fiuto
del Labrador “Ivan”, nei pressi della vecchia Stazione San Teodoro (della
linea Randazzo – Mojo Alcantara), ha rilevato ben nascosti all’interno dei
muretti a secco, 3 recipienti in vetro contenenti complessivamente circa 400
grammi di Marjuana. L’operazione antidroga è avvenuta a pochi giorni di
distanza dall’arresto di un soggetto che, per evitare di essere trovato in
possesso della droga, alla vista dei carabinieri, ha ingoiato diversi grammi
di cocaina contenuta all’interno di un condom.
CATANIA- Squadra Mobile, cambio a vertice dott. Basile
subentrato a dott.
Salvago. Il
dottor Marco Basile
si è insediato quale
Capo della Squadra Mobile Catania, nel suo piano operativo in Città c’è
azione contro ogni tipo di criminalità.
Il Primo
Dirigente dottor Antonio Salvago è stato designato a dirigere una
delle Squadre Mobili che può, attualmente, essere annoverata tra le più
impegnative d’Italia: Napoli.Il
Primo
Dirigente dott. Marco Basile video
intervista
è di nuova assegnazione, ed arriva a
Catania quale capo della Squadra Mobile etnea.Il Questore
Alberto Francini, ha espresso parole e senso di stima e di gratitudine nei
confronti del Primo Dirigente dottor Antonio Salvago per aver
brillantemente diretto, per circa sei anni, la Squadra Mobile di Catania,
conseguendo importantissimi risultati in tema di operazioni contro la
criminalità organizzata catanese, in ambiti nazionali ed internazionali, e
contro numerose e agguerrite organizzazioni criminali extracomunitarie. Il
Questore, aggiunge e ricorda:“Il suo stile e
la sua professionalità sono di dominio pubblico. Il Dipartimento della
Pubblica Sicurezza, consapevole di avere nel dott. Salvago uno dei migliori
investigatori a livello nazionale, ha voluto premiarlo per il suo impegno e
destinarlo, di conseguenza, a quella che forse può essere attualmente
considerata come la squadra Mobile più impegnativa d’Italia: quella di
Napoli”.Il
dott. Francini complimentandosi ha ringraziato Antonio Salvago per tutto il
lavoro profuso in questa provincia e per il prestigio che la sua azione ha
portato a tutta la Polizia di Stato, augurandogli sempre maggiori successi.Il Primo
Dirigente dott. Marco Basile, di nuova assegnazione dal 6 maggio,
svolge le mansioni di capo della Squadra Mobile etnea.Il Primo
Dirigente dottor Antonio Salvago ha un curriculum di servizio svolto
a Catania di tutto rispetto:
solo nei primi mesi del 2019,
la Squadra Mobile di Catania ha raggiunto il ragguardevole risultato di 331
arresti, tra i quali 13 latitanti, contandosi pure diverse e importanti
operazioni di polizia giudiziaria, nei diversi ambiti della lotta alla
criminalità organizzata e allo spaccio di stupefacenti, del contrasto ai
reati predatori e di sfruttamento della prostituzione e della tratta di
esseri umani. Il curriculum del dott. Antonio Salvago, comprende
importanti operazioni contro la criminalità che hanno rappresentato, sin dal
suo insediamento, un continuum di impegno e di brillanti successi:
Anno 2013 Totale arresti: 444 Latitanti: 7 ( tra cui Orazio MAGRI’
catturato in Romania) Importanti operazioni di P.G.: 3.4.2013 Operazione
Indipendenza c/ 14 persone ritenute responsabili del reato di associazione
per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti,
con l’aggravante di cui all’art. 7 della Legge 203/91, per avere commesso il
fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis c.p. ed a fine
di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cursoti Milanesi.
26.4.2013 operazione Show Room c/ 10 persone ritenute responsabili del reato
di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie
indeterminata di furti di autovetture e ricettazione delle medesime.
29.5.2013 operazione Bisonte 2 c/ 17 persone ritenute responsabili del reato
di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze
stupefacenti, con l’aggravante, per taluni dei destinatari, di cui all’art.
7 della Legge 203/91, per avere commesso il fatto al fine di agevolare
l’attività dell’associazione mafiosa Cappello - Bonaccorsi. 11.11.2013
Esecuzione di Fermo di indiziato di delitto c/ 16 cittadini egiziani,
gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al
favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, nonché di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Anno 2014 Totale
arresti: 659 Latitanti: 11 ( tra cui Sebastiano BRUNNO catturato a Malta)
Importanti operazioni di P.G. : 21.1.2014 Operazione Colomba c/ 48 persone
ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere
finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione di
autoveicoli e motoveicoli nonchè detenzione e porto illegale di armi da
fuoco. 25.2.2014 Operazione Money Lender c/ 27 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere
finalizzata all’usura ed estorsione, nonché usura ed estorsione, con
l’aggravante di cui all’art.7 L.203/91. 2.4.2014 operazione Luna Rossa c/
persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, di associazione per
delinquere finalizzata al traffico di ingente quantitativo di sostanza
stupefacente del tipo marijuana. E’ stata sequestrata sostanza stupefacente
del tipo marijuana per un peso complessivo di kg. 2.062 lordi. 17 e
18.3.2014 Operazione Markeb El Kebir c/ 10 cittadini egiziani arrestati
perché ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina n. 3 ’’navi madre’’
sequestrate n. 8 sbarchi avvenuti nei territori di Catania e Siracusa da
luglio a ottobre 2013 attribuibili all’organizzazione. 29.4.2014 operazione
Binario morto c/ 27 persone ritenute responsabili a vario titolo, dei reati
di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti, detenzione ai fini dello spaccio e spaccio di sostanze
stupefacenti nonché reati in materia di armi (clan Santangelo – Taccuni).
29.5.2014 operazione Teatro.c/ 20 persone ritenute responsabili, in concorso
tra loro, del reato detenzione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo
marijuana. 3.7.2014 Operazione Fort Apache c/ 41 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al
traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni,
con l’aggravante di cui all’art.7 L.203/91. 9.7.2014 operazione Ghost c/ 35
persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per
delinquere di stampo mafioso - clan Santapaola-Ercolano - associazione per
delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti,
estorsione, reati in materia di armi e intestazione fittizia di beni, con
l’aggravante di cui all’art.7 L.203/91. 11.10.2014 operazione Garden c/
persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per
delinquere di stampo mafioso - clan Toscano-Mazzaglia - reati in materia di
armi ed estorsione, con l’aggravante di cui all’art.7 L.203/91. 6.11.2014
Operazione Waterfront c/ 20 persone ritenute responsabili, a vario titolo,
di furti, rapina, sequestro di persona, ricettazione e simulazione di reato.
25.11.2014 Operazione Tokhla c/ 9 persone gravemente indiziati di
associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina. Anno 2015 Totale arresti: 655 Latitanti: 7 ( tra cui
Sebastiano MAZZEI e Vincenzo SCIACCA) Operazioni importanti : 28.1.2015
Operazione Final Blow c/ 27 persone ritenute responsabili, a vario titolo,
dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso – cosca Cursoti
Milanesi – detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio e
reati in materia di armi, con l’aggravante di cui all’art.7 L.203/91”.
6.2.2015 Operazione Spartivento c/ 18 persone ritenute responsabili di
associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di
sostanze stupefacenti con le aggravanti di cui all’art. 7 Legge 203/91 -
clan Santapaola -Ercolano - e della natura transnazionale del reato.
26.5.2015 Operazione Jonica Way c/ 19 persone ritenute responsabili, a
vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e
spaccio di sostanze stupefacenti nonché detenzione e spaccio delle medesime,
con l’aggravante di essere l’associazione armata. 16.6.2015 Operazione
Enigma c/ 30 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione
per delinquere di stampo mafioso (cosca Mazzei - “Carcagnusi”), associazione
per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione
e spaccio delle medesime, estorsione, rapina, furto e reati in materia di
armi, aggravati dall’art.7 L.203/91. 9.9.2015 Operazione Dirty Money c/ 8
persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di usura ed
estorsione, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle
condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. 24.11.2015 Operazione Revenge 5 c/
37 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per
delinquere di stampo mafioso (cosca Cappello-Bonaccorsi), associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e
spaccio delle medesime, reati in materia di armi, con l’aggravante di cui
all’art.7 L.203/91. ANNO 2016 Arresti: n. 671 Latitanti: n. 17 (tra
cui Arnaldo SANTORO) Importanti operazioni di P.G. 29.3.2016 operazione Nero
Infinito c/ 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di
usura ed estorsione aggravata dall’art.7 L.203/91. 17.3.2016 Operazione
Family c/ 9 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione
per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo
marijuana e cocaina, di traffico illecito di sostanze stupefacenti, con
l’aggravante di cui all’art. 7 Legge 203/91 (cosca Cappello - Bonaccorsi) e
di essere l’associazione armata. 10.5.2016 operazione Somalia Express c/ 13
persone gravemente indiziate dei reati di associazione per delinquere
finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 13.6.2019 operazione Smoke
Free c/ 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di
associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti
in appartamento, nonché ricettazione e detenzione e porto illegale di armi
da fuoco. 12.9.2016 Operazione Black Tie c/ 4 persone ritenute responsabili,
a vario titolo, di usura e tentata estorsione, con le aggravanti dell’art.7
L.203/91, per avere commesso il fatto avvalendosi della forza di
intimidazione e della condizione di assoggettamento e di omertà derivanti
dall’appartenenza all’associazione mafiosa Cappello-Bonaccorsi e di avere
commesso il reato in danno di soggetti che versavano in stato di bisogno.
13.10.2016 operazione Grimaldi Square c/ 7 persone ritenute responsabili dei
reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti e detenzione e spaccio delle medesime. 24.10.2016 operazione
Skin Trade c/ 15 persone ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di
associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone ai danni di
giovanissime donne di nazionalità nigeriana, del delitto di tratta di esseri
umani, con l’aggravante della transnazionalità, per aver reclutato,
introdotto, trasportato e ospitato nel territorio dello Stato giovani donne
nigeriane al fine di costringerle ad esercitare la prostituzione e del reato
di sfruttamento della prostituzione. 26.10.2016 operazione Target c/ 16
persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per
delinquere di stampo mafioso (clan Mazzei - “Carcagnusi”), estorsione,
esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza e minaccia,
favoreggiamento personale e reati in materia di falso, con l’aggravante di
cui all’art. 7 L.203/91, per avere commesso i fatti avvalendosi delle
condizioni previste dall’art.416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività
dell’organizzazione mafiosa anzidetta, nonché furto aggravato e
ricettazione. 25.11.2016 operazione Picanello Connection c/ 6 persone
ritenute responsabili, in concorso tra loro, di traffico di ingente
quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana. E’ stata
sequestrata sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo
di Kg. 1000 circa. ANNO 2017 Arresti: n. 712 Latitanti: n. 11 (tra
cui Concetto BONACCORSI) Importanti operazioni di P.G. 13.1.2017 Operazione
Penelope c/ 31 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di
associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Cappello - Bonaccorsi),
con l’aggravante di essere l’associazione armata, associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e
spaccio delle medesime, estorsione, esercizio arbitrario delle proprie
ragioni con violenza alle persone e intestazione fittizia di beni, aggravati
dall’art.7 L.203/91. 19.1.2017 Operazione Wink c/ 16 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di
stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di
sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime e reati in
materia di armi. 7.4.2017 operazione Crash c/ 11 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere
finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e furti
aggravati. 11.7.2017 operazione Illegal Duty c/ 39 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di
stampo mafioso (clan Scalisi), con l’aggravante di essere l’associazione
armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, tentato omicidio,
estorsione, rapina, furto, ricettazione, reati in materia di armi,
danneggiamento seguito da incendio, con l’aggravante di aver commesso il
fatto in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan
Scalisi e al fine di agevolarne le attività illecite. Anno 2018
Arresti: 582 Latitanti: n. 13 (tra cui Nicola AMOROSO e Antonino CARBONARO.
Gli arresti di AMOROSO e CARBONARO rappresentano il primo risultato del
progetto “Eurosearch”, avviato da Europol e dal Servizio Centrale Operativo,
finalizzato alla localizzazione e cattura di latitanti mafiosi in ambito
europeo). Importanti operazioni di P.G.: 31.1.2018 operazione Adranos c/ 33
persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per
delinquere di stampo mafioso (clan Santangelo), associazione per delinquere
finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle
medesime, estorsione, rapina, furto, ed altri reati contro il patrimonio,
reati in materia di armi, con l’aggravante di aver commesso il fatto in nome
e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Santangelo e
al fine di agevolarne le attività illecite”. 13.3.2018 Operazione The Royal
familyc/ 3 persone gravemente indiziate, a vario titolo, in concorso tra
loro e con altri soggetti allo stato non identificati in Libia e in Nigeria,
dei delitti di tratta di persone in danno di connazionali e di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con le aggravanti della
transnazionalità, di avere esposto a pericolo la vita o l’incolumità delle
persone trasportate, facendole imbarcare su natanti occupati da numerosi
migranti privi di ogni necessaria dotazione di sicurezza, e di avere agito
al fine di reclutare persone da destinare alla prostituzione e
all’accattonaggio, al fine di trarne profitto. 9.10.2018 operazione
Beautiful Hybrid c/ 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei
reati di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione,
produzione, trasporto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti,
detenzione e cessione delle medesime, reati in materia di armi, corruzione
per un atto contrario ai doveri d’ufficio e favoreggiamento personale.
14.11.2018 operazione Gaming on line c/ 13 persone gravemente indiziate, a
vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla
commissione di una serie indeterminata di delitti, tra cui l’esercizio
abusivo di attività di gioco e scommesse, la truffa aggravata ai danni dello
Stato, il riciclaggio e l’autoriciclaggio e l’intestazione fittizia di beni,
nonché concorso esterno in associazione di tipo mafioso, truffa ai danni
dello Stato in concorso, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse,
trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante di cui all’art. 416
bis.1 c.p. per aver svolto una funzione strumentale ed agevolatrice nei
confronti dell’associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Cappello
- Bonaccorsi) consentendone, in maniera determinante, l’infiltrazione e la
connessa espansione nel settore dei giochi e delle scommesse on line, nonché
l’autoriciclaggio dei proventi derivanti dalle attività criminose della
stessa associazione. Anno 2019 (fino al 30.4.2019) Arresti: n. 331
Latitanti: n. 13 Importanti operazioni di P.G. 16.1.2019 operazione No
Smoke c/ 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei delitti di
rapina ed estorsione, con l’aggravante di avere commesso il fatto facendo
parte dell’associazione mafiosa clan Santapaola - Ercolano (gruppo di
Picanello e gruppo di Acireale/Aci Catena) e con l’aggravante di cui
all’art.416 bis 1 c.p. per avere commesso il fatto avvalendosi delle
condizioni di assoggettamento derivanti dall’appartenenza all’anzidetta
associazione ed al fine di agevolarla. 23.1.2019 operazione Norsmen c/ 26
persone (di cui tratte in arresto in Germania e Francia) gravemente
indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo
mafioso denominata “Vikings” o “Supreme Vikings Confraternity”, con
l’aggravante dell’essere l’associazione armata; associazione per delinquere
finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, con
le aggravanti del numero di associati superiore a dieci, della presenza tra
i partecipanti di persone dedite all’uso di sostanze stupefacenti o
psicotrope e dell’aver commesso il reato avvalendosi delle condizioni
previste dall’art. 416 bis c.p. e al fine di agevolare l’attività
dell’associazione di tipo mafioso denominata “Vikings”; detenzione,
trasporto e cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana,
con l’aggravante di aver commesso il reato avvalendosi delle condizioni
previste dall’art. 416 bis c.p. e al fine di agevolare l’attività
dell’associazione di tipo mafioso denominata “Vikings”; violenze sessuali,
anche di gruppo, con le aggravanti di aver commesso il fatto con l’uso di
armi, del reato commesso da persona che fa parte di un’associazione per
delinquere e al fine di agevolarne l’attività, dell’aver profittato di
circostanze di tempo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, agendo
in orario notturno. 11.2.2019 Operazione Route 385 c/ 6 persone
responsabili, a vario titolo, in concorso con altri soggetti allo stato non
identificati in Nigeria e in Libia, dei delitti di tratta di persone - con
le aggravanti della transnazionalità del reato, di avere agito mediante
minaccia attuata attraverso la realizzazione del rito religioso-esoterico
del voodoo, in danno di minori, al fine di sfruttare la prostituzione ed
esponendo la persona offesa ad un grave pericolo per la vita e l’integrità
fisica (facendo loro attraversare il continente di origine sotto il
controllo di criminali, che le sottoponevano a privazioni di ogni genere e a
diverse forme di violenza, facendole giungere in Italia via mare a bordo di
imbarcazioni occupate da moltissimi migranti, esponendole ad un altissimo
rischio di naufragio) - favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonché
sfruttamento della prostituzione. 12.2.2019 operazione Città Blindata c/ 16
persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per
delinquere di stampo mafioso (cosca Tomasello - Mazzaglia - Toscano operante
prevalentemente nel territorio di Biancavilla (CT) e costituente una
articolazione territoriale del clan Santapaola-Ercolano), con l’aggravante
di essere l’associazione armata e di avere gli associati assunto e mantenuto
il controllo di attività economiche, finanziandole - in tutto o in parte -
con il prezzo, prodotto e profitto dei delitti commessi, associazione per
delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con le
aggravanti di essere l’associazione armata, spaccio di sostanze
stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, ricettazione
delle medesime e rapina, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 c.p. per
aver commesso il fatto al fine di agevolare le attività dell'associazione
mafiosa di appartenenza (cosca Tomasello-Mazzaglia-Toscano). 6.3.2019
Operazione Ugbo c/ 4 persone ritenute responsabili, a vario titolo, in
concorso con altri soggetti allo stato non identificati in Nigeria e in
Libia, dei delitti di tratta di persone - con le aggravanti della
transnazionalità del reato, di avere agito mediante minaccia attuata
attraverso la realizzazione del rito religioso-esoterico del voodoo, in
danno di minori, al fine di sfruttare la prostituzione ed esponendo la
persona offesa ad un grave pericolo per la vita e l’integrità fisica
(facendo loro attraversare il continente di origine sotto il controllo di
criminali, che le sottoponevano a privazioni di ogni genere e a diverse
forme di violenza, facendole giungere in Italia via mare a bordo di
imbarcazioni occupate da moltissimi migranti, esponendole ad un altissimo
rischio di naufragio) - favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonché
sfruttamento della prostituzione. 20.3.2019 operazione Zeta c/ 14 persone
ritenute responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione per
delinquere di tipo mafioso (clan Santapaola - Ercolano), estorsione, usura,
intestazione fittizia di beni, detenzione e porto illegale di armi e reati
in materia di stupefacenti, con l’aggravante di aver commesso i fatti per
agevolare il gruppo facente capo a ZUCCARO Maurizio, appartenente
all’associazione mafiosa Santapaola - Ercolano ed avvalendosi delle
condizioni di cui all’art.416 bis c.p. 4.4.2019 operazione Capricornus c/ 21
persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per
delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di acquisto,
trasporto, detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, nonchè detenzione
ai fini di spaccio delle medesime.
CATANIA
– Polizia, criticità ufficio denunce: comunicato sindacati COISP e
UIL SICUREZZA.
I due sindacati di Polizia stigmatizzando la situazione riguardante
l’operatività all’ufficio denunce hanno stilato il seguente documento
congiunto: “Il Questore apporta taluni correttivi in ordine all'Ufficio
denunce della Questura ma permangono assurde criticità.....disagi ai
cittadini. In ordine alle serie criticità riscontrate di recente in seno
all'Ufficio denunce della Questura di Catania e segnalate agli organi di
stampa, a firma "d'ordine del Questore", sono giunte le prime note di
risposta al Sindacato (NE ASPETTIAMO ANCORA) dove si evidenziano i
correttivi presi dalla Questura: ad avviso di chi scrive e verrà spiegato il
motivo, si tratta di soluzioni parziali e inefficaci in quanto permangono
fattori assurdi. In detto Ufficio Denunce, come noto e non per colpa dei
poliziotti che seguono ordini impartiti dai superiori, più
denunce/querele/esposti vengono ricevuti nella stessa stanza con diverse
postazioni di lavoro e con probabile danno alla riservatezza dei dati
personali (un denunciante può ascoltare i fatti dell'altro e ciò nonostante
i tentativi dei poliziotti di evitare ciò); non solo, i diversamente abili
non possono entrare agevolmente in detto Ufficio senza l'aiuto dei
poliziotti in turno e, fatto assurdo, che vi sono attese di ore e ore per
fare una denuncia. In relazione alle lunghe attese, nessuna risposta e nulla
è cambiato, ciò dispiace per il disservizio creato ai cittadini spesso
vittime di reati e per i poliziotti che, a fronte del tanto lavoro e senza
colpa, provano a giustificare le lunghe attese. In ordine alla violazione
della riservatezza e alla problematica dei diversamente abili, la Questura,
grazie alla segnalazione pubblica fatta dal Sindacato, ha disposto che nel
caso di denunce o querele aventi profili di particolare delicatezza, gli
utenti verranno ricevuti in un locale appositamente dedicato, così da
tutelare la riservatezza. Lo stesso locale, nelle more della realizzazione
di un piccolo scivolo e della sistemazione del gradino dell'ufficio denunce,
verrà destinato altresì alla ricezione delle denunce presentate da soggetti
diversamente abili. Si evidenzia che solo quando viene presa una denuncia
con "..profili di particolare riservatezza..", così dice la nota fatta
pervenire dal Vertice della Questura, vengono adottate determinate procedure
volte a tutelare la riservatezza. Quando vengono due denuncianti che devono
presentare una semplice denuncia di smarrimento e/o segnalare altre
criticità quali furti e simili che succede?...TUTTI NELLA STESSA STANZA: ciò
è rischiosissimo perché, come noto, in sede di denuncia i poliziotti devono
chiedere agli esponenti/denuncianti anche dati personalissimi quali la
residenza, i dati anagrafici e sin anche numeri di telefono ed altro
ancora...se qualcuno memorizza questi dati con scopi illegali?Non solo,
fuori la stanza dell'Ufficio denunce della Questura manca opportuna
segnaletica con l'indicazione rivolta alle vittime che devono denunciare
fatti con "..profili di particolare riservatezza..": ciò con il rischio che,
vedendo tanta gente e per l'imbarazzo, persone che vogliono denunciare
determinate situazioni delicate vanno via con il magone: L'UNICA SOLUZIONE È
DI ALLESTIRE E RISERVARE PIÙ STANZE ALL'UFFICIO DENUNCE E IN OGNI STANZA VI
DEVE STARE UNA SOLA POSTAZIONE DI LAVORO, QUINDI UN POLIZIOTTO E UN/UNA
DENUNCIANTE.....COSÌ E' POSSIBILE RISPETTARE LA PRIVACY!!!I Sindacati di
Polizia Coisp e Uil Sicurezza, nel prendere comunque atto di quanto sin ora
fatto e quindi del tentativo di trovare una soluzione ai problemi,
continuano a contestare la gestione dell'Ufficio denunce della Questura di
Catania e, per questo motivo, ancora una volta chiedono pubblicamente
l'intervento al Questore di Catania Alberto Francini, persona altamente
qualificata, affinché vengano eliminate una volta per tutte determinate
assurde criticità in seno alla Questura da lui diretta”.
SCORDIACT – Ruba in
appartamento, lentineseincastrato dal sangue perso in casa svaligiata. I
Carabinieri della Stazione di Scordiahanno bloccato Gaetano
PALERMO 37enne di Lentini (SR), in esecuzione di una ordinanza di
custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Caltagirone in ordine
al reato di furto in abitazione. Il personaggio il 24 novembre 2017, per
entrare nell’abitazione di via Sandro Pertini a Scordia aveva infranto un
vetro ferendosi una mano. Il maldestro ignaro di aver lasciato delle tracce
di sangue sul pavimento dell’immobile, aveva razziato preziosi e materiale
informatico per poi fuggire via. Gli investigatori dell’Arma, in sede di
sopralluogo, repertarono il sangue perso dal ladro ferito che è stato
analizzato dagli specialisti del RIS di Messina, ed hanno consentito
l’identificazione del reo. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato
relegato agli arresti domiciliari.
CATANIA
- Rapinatore seriale condannato a 6 anni di carcere.
I Carabinieri della Stazione di Catania Nesima hanno arrestato il catanese
Alfio LO FARO 55enne, in esecuzione di un ordine per la carcerazione
emesso dal Tribunale di Messina.Lui, già
condannato dai giudici per diverse rapine, commesse a Messina tra il 2013 ed
il 2014, dovrà scontare la pena comminatagli equivalente ad anni 6 di
reclusione. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel
carcere di Catania Piazza Lanza.
CALTAGIRONE –
Cocaina, hashish
e marijuana: 80
Carabinieri eseguono misure per 14 personaggi. I soggetti destinatari di
misura cautelare in Carcere: Giovanni CASCIANA 25enne
nato a Caltagirone; Vincenzo CASCIANA28ennenato a
Piazza Armerina EN; Giacomo Alessandro RIBELLE 29enne nato a
Ravenna; Francesco SPATARO 34enne nato a Caltagirone; Ai domiciliari: Giovanni Luca LA ROCCA23enne nato a Caltagirone;Giuseppe Stefano
MARCHESE26enne nato a Caltagirone; Flavio RISO26enne
nato a Caltagirone; Fabio CANNIZZARO40enne nato a Caltagirone
(CT); Ivan DI BENEDETTO28enne nato a Caltagirone. Dell’Obbligo di Dimora: Giuseppe NICOLACI24enne nato a Caltagirone; Liborio SIRACUSA37ennenato a Catania; Giuseppe GAMBINO20enne nato a
Caltagirone; Luca CRISCIONE24ennenato a Caltagirone.
Dell’Obbligo di
Presentazione alla P.G. : Giacomo LO BIANCO25ennenato a Caltagirone. 80 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania,
supportati dalla Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento
“Sicilia” e dal Nucleo Cinofili di Nicolosi ,su disposizione della Procura
della Repubblica di Caltagirone, nelle prime ore del mattino nei comuni di
San Michele di Ganzaria, Caltagirone, Palagonia e Ramacca, hanno dato
esecuzione ad una misura cautelare emessa nei confronti di 14 soggetti
ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti del tipo
cocaina, hashish
e marijuana. Il
provvedimento è scaturito dagli
esiti di un’articolata attività investigativa condotta dalla Stazione di San
Michele di Ganzaria e dalla Compagnia Carabinieri di Caltagirone tra il mese
di novembre 2017 ed il mese di luglio 2018. Le indagini di natura tecnica,
dinamica e di osservazione, hanno reso possibile accertare la responsabilità
degli indagati in merito ad una fiorente attività di spaccio di stupefacenti
avvenuta nei comuni di San Michele di Ganzaria e di Caltagirone. Destinatari
della misura anche i pronipoti di Ciccio La Rocca, ritenuto Boss di cosa
nostra, reggente la famiglia di San Michele di Ganzaria. Il peculiare ed
inusuale il modus operandi utilizzato dagli indagati, consisteva
nell’affittare, per brevi periodi, alcuni bed & breakfast del Calatino,
all’interno dei quali, all’insaputa dei titolari, veniva smerciata la droga,
nella convinzione di sfuggire ai controlli dei Carabinieri. I militari
dell’Arma, nel corso delle indagini, sono riusciti a delineare le modalità
di approvvigionamento dello stupefacente, che avveniva nel comune di
Palagonia, arrestando nella flagranza 7 soggetti per detenzione ai fini di
spaccio di sostanze.
MASCALUCIA CT-47enne in attesa di separazione: testata, morsi e
tenta strangolare moglie, poi si barrica in casa col
figlio: blitz carabinieri liberato bimbo. I militari della locale Tenenza hanno arrestato nella flagranza
un 47enne del posto, poiché ritenuto responsabile di
maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.La
vittima ha chiesto aiuto ai carabinieri riferendo di
aver patito poco prima l’aggressione da parte del
marito, avvenuta sotto casa della madre di lei. Il
violento avrebbe tentato di strangolare la donna
colpendola con una testata e morderla sul viso, al solo
fine di strapparle il figlio di appena 2 anni dalle
braccia e portarlo via con l’intento di non farglielo
più rivedere. L’intervento immediato di una pattuglia
presso l’abitazione del reo che, si è rifiutato di
aprire barricandosi in casa, ha consentito ai militari
di scavalcare il muro di cinta della proprietà irrompere
nell’appartamento, porre in sicurezza il bambino ed
arrestare lui.La
donna, è stata trasportata al Policlinico del capoluogo
etneo, i medici del pronto soccorso hanno riscontrato
alla malcapitata: “fratture alle ossa nasali e
cervicalgia post trauma” con una prognosi di gg.30 s.c.
La vittima, nel denunciare il marito, ha raccontato ai
militari di aver subito nei dieci anni di matrimonio
ogni sorta di vessazione legata alla gelosia morbosa del
soggetto, mai placata neanche dopo la nascita del
figlio. Le percosse l’avevano costretto la vittima,
qualche mese fa, a lasciare la casa coniugale per andare
a vivere con la madre in attesa della separazione.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato
associato al carcere di Catania Piazza Lanza così come
disposto dall’Autorità Giudiziaria.
SANTA MARIA di LICODIA CT
–Donna
picchiata ed abusata da ex compagno: Carabinieri stalker ai domiciliari.
La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico
di T.S. 26enne, indagato per i reati di maltrattamenti contro
familiari, lesioni personali aggravate ed atti sessuali con minorenne
commessi in danno della convivente, ha richiesto ed ottenuto la misura
cautelare della custodia degli arresti domiciliari eseguita dai Carabinieri
della Stazione di Santa Maria di Licodia (CT). Le
indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che
riguardano la violenza di genere, hanno evidenziato una serie di eventi che
hanno visto la donna patire dal 2012 ad oggi una vera e propria via crucis.
Lui nel corso della convivenza familiare, oltre ad avere abusato
sessualmente della compagna quando questa ancora non aveva compiuto i 14
anni, ha posto in essere una serie di condotte violente e vessatorie nei
confronti della stessa aggredendola, in più occasioni, con calci e pugni e
cagionandole delle lesioni (in un episodio le causava la perforazione del
timpano), costringendola a ricorrere innumerevoli volte alle cure di diversi
presidi ospedalieri, il tutto allo scopo precipuo di volerla soggiogare al
proprio volere, isolandola di fatto dal contesto di amici e soprattutto
dalla famiglia di origine. Il violento avrebbe tenuto poi condotte senza
soluzione di continuità, anche dopo la decisione della ragazza di lasciare
il compagno, costellate anche da insulti ledenti la dignità della persona
offesa, nonché minacce, tra le quali: “ti infilo un coltello nel collo” e
“non ti fare vedere in giro con qualcuno perché ti metto sotto con la
macchina”.
La vittima, ormai esasperata, ha comunque trovato la forza di reagire
denunciando l’ex ai carabinieri fornendo agli inquirenti tutti gli elementi
necessari a configurare un quadro probatorio a carico dell’indagato che non
ha lasciato alcun dubbio al giudice il quale, accogliendo la richiesta della
Procura, ha emesso la misura restrittiva.
BIANCAVILLA CT-
Carabinieri, in fondo agricolo trovano armi clandestine. Giuseppe SAPIA 37enne
è stato rinchiuso in carcere, produceva in proprio le munizioni. I
Carabinieri della locale Stazione hanno bloccato nella flagranza il
personaggio già gravato da precedenti specifici, poiché ritenuto
responsabile di detenzione di armi clandestine, detenzione illegale di armi
comuni da sparo, munizioni comuni e da guerra nonché ricettazione.I militari, al termine di una breve ma
proficua attività info-investigativa, hanno avuto accesso al terreno di
proprietà del soggetto, ubicato in località Guardia Maio del comune di
Biancavilla, dove una approfondita ispezione dei luoghi ha consentito di
rinvenire, sotto un cumulo di pietre creato ad arte dal reo, armi e
munizioni: 1 fucile automatico calibro 12 marca “Franchi”, risultato
oggetto di furto in una abitazione di Canosa di Puglia (BA) nel lontano
giugno del 1991; 1 pistola a salve modificata in arma comune da sparo; 800
cartucce di diverso calibro; 3 kit completi per la produzione e ricarica di
cartucce.Le armi sequestrate nei prossimi giorni
saranno inviate agli esperti del R.I.S. di Messina per essere sottoposte a
specifici esami tecnico-balistici che potrebbero stabilirne l’eventuale
utilizzo in pregressi episodi criminosi. L’arrestato, assolte le formalità
di rito, è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza.
GIARRE
–Uccide ex
moglie a pistolettate, lui muore in ospedale con 1 colpo arma. La
vittima Sara Parisi 58enne è stata uccisa con colpi di pistola a Giarre in
corso delle Province, vicino alla sua abitazione esplosi dall’ex marito
Francesco Privitera 58enne. L'uxoridicio della ex sarebbe avvenuto in
strada, a Giarre in corso delle Province, vicino all'abitazione della donna.
L'ex marito muratore avrebbe sparato per pregresse situazioni passionali mai
sopite, poi secondo una prima ricostruzione degli investigatori, si sarebbe
sparato con la stessa arma. L’ex marito era separato da anni. Francesco
Privitera è morto nell'ospedale Cannizzaro di Catania dove era stato
trasferito in codice rosso. Lui era stato sottoposto ad un delicato
intervento chirurgico. I carabinieri stanno svolgendo indagini anche per
accertare se si sia suicidato o se il colpo che l’ha attinto a morte sia
partito accidentalmente durante una colluttazione con familiare della
vittima.
SCORDIA CT - Blitz CC “Cacciatori” trovate
armi clandestine e munizioni: 37enne insospettabile in manette.
I militari della Stazione di Scordia e dello Squadrone Eliportato
“Cacciatori di Sicilia” hanno arrestato nella flagranza un 37enne del posto,
poiché ritenuto responsabile di detenzione di arma clandestina nonché
detenzione illegale di armi comuni da sparo e munizioni.I tutori
dell’ordine al termine di una breve ma proficua attività info-investigativa,
hanno predisposto due dispositivi di intervento simultaneo, ieri pomeriggio
facendo irruzione sia nell’abitazione del sospettato, ubicata nel centro
cittadino, che nella residenza estiva di contrada Montagnola. I
c”Cacciatori” nel luogo, previa perquisizione, hanno rinvenuto e
sequestrato: 1 fucile cal.12 marca “Breda” con la matricola abrasa, canna e
impugnatura mozzate, 2 carabine ad aria compressa, 50 proiettili cal. 9 x
21, 45 cartucce cal.12, delle quali 34 a pallettoni e 3 a palla unica.L’arma
clandestina, inviata agli esperti del R.I.S. Carabinieri di Messina è
sottoposta agli esami tecnico-balistici che potrebbero stabilirne, oltre
alla provenienza, l’eventuale utilizzo in pregressi episodi criminosi.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato associato al carcere di
Caltagirone.
CATANIA -
Carabinieri Nas Catania a Picanello
bloccano 2 falsi dentisti. I militari hanno
sequestrato studio odontoiatrico abusivo nel centro
urbano. L’attività
dei Carabinieri del Nas di Catania è continua contro
l’abusivismo sanitario nel settore odontoiatrico. 2
odontotecnici, fratelli gemelli sono finiti sotto la
lente d’ingrandimento, i quali hanno pensato bene di
dedicarsi, oltre alla costruzione delle protesi
dentarie, anche alla cura dei denti vera e propria.I
militari, nel corso di servizi di controllo nel popolare
quartiere di Picanello, avevano notato un flusso
ingiustificato di persone all’interno di quello che
doveva risultare un normale laboratorio odontotecnico,
ma che poi si è rivelato essere un vero e proprio studio
dentistico dotato di apparecchiature costose e di nuova
generazione. I carabinieri, al momento dell’intervento hanno notato che la
sala d’attesa era colma di pazienti i quali attendevano
di essere visitati, senza la minima percezione di
trovarsi al cospetto di falsi dentisti e in un luogo
che, pur avendone le sembianze, certo non era affatto
uno studio odontoiatrico autorizzato.Le
forze dell’ordine precisano che “la professione
dell’odontoiatra è esercitabile solo ed esclusivamente
dai medici iscritti all’Albo degli Odontoiatri ed in
possesso del relativo titolo di laurea. E’ essenziale,
infatti, che le figure professionali a cui il cittadino
affida la cura dei propri denti siano veri e propri
medici, perché debbono essere capaci di comprendere
eventuali malattie del cavo orale, delle mascelle e dei
relativi tessuti, ovvero di effettuare le appropriate
diagnosi e terapie anche preventive, per la corretta
riabilitazione odontoiatrica”. Gli ignari clienti
presenti in sala d’aspetto stavano per affidarsi,
invece, a soggetti che non erano abilitati a svolgere la
professione di dentista e quindi senza il possesso di
laurea in odontoiatria o medicina e senza aver mai
intrapreso percorsi formativi nel settore sanitario. I
militari precisano come sia bene ricordare che i falsi
dentisti non solo provocano enormi danni alla salute dei
cittadini, ma generano anche costi alle casse dello
Stato in termini di “cure riparatrici” e di evasione
fiscale. L’esercizio abusivo, infatti, non garantisce il
rispetto delle necessarie regole d’igiene ed è
potenziale fonte di pericolose malattie come epatite,
tubercolosi, hiv. I Carabinieri del Nucleo
Antisofisticazioni e Sanità, nel falso studio dentistico
hanno apposto i sigilli, dopo aver posto sotto sequestro
tutti i locali. I falsi medici sono stati denunciati
alla Procura della Repubblica di Catania, che ha
convalidato il sequestro del locale odontoiatrico per il
reato di “esercizio abusivo della professione di
odontoiatra”.I cittadini hanno oggi a disposizione importanti strumenti
per verificare se i professionisti a cui si affidano per
le cure siano muniti o meno di laurea e di abilitazione:
è sufficiente consultare l’Albo online dell’Ordine dei
Medici Chirurghi ed Odontoiatri della propria provincia,
o il portale della Federazione Nazionale raggiungibile
all’indirizzo www.fnomceo.it . Aspetto, non meno importante, è la verifica del preventivo di
spesa e della successiva ricevuta fiscale, dove il nome
di colui il quale emette dovrà coincidere con il
sanitario che ha praticato le cure.I
controlli dei Carabinieri del NAS di Catania
proseguiranno assiduamente su tutta l’area urbana, per
tutelare cittadini che, inconsapevoli o talvolta
imprudenti non solo per esigenze di salute, ma anche
economiche, si rivolgono a chi non sempre garantisce
adeguati servizi sanitari.
CATANIA– Marito
violento picchia e maltratta moglie, manette dei Carabinieri. I militari della
Stazione di Catania Piazza Verga, su richiesta della Procura della
Repubblica di Catania, ieri pomeriggio,hanno eseguito una ordinanza di
custodia cautelare in carcere - emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania -
nei confronti di un mauriziano di 51enne residente a Catania, in ordine al
reato di atti persecutori. La
vittima, anche lei di origini mauriziane, dopo vent’anni di matrimonio, ha
trovato il coraggio di denunciare il marito ai carabinieri di Piazza Verga,
dove da alcuni anni è attiva una stanza dedicata all’ascolto delle fasce
deboli, all’interno della quale ha raccontato il calvario patito negli
ultimi cinque anni. Il
coniuge, quasi sempre in stato di ebbrezza alcolica, aveva sottoposto la
donna ad ogni sorta di vessazione psicofisica, condotte per il quale era
stato già raggiunto da un provvedimento cautelare personale, che lo
obbligava ad allontanarsi dalla casa coniugale. Il soggetto non avendo
ottemperato, era ritornato a vivere con la moglie costringendola a
soggiacere alle sue azioni dispotiche, tanto da indurre l’Autorità
Giudiziaria, informata dai carabinieri, a trasferire la donna in una
struttura protetta. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati
che si occupa dei reati in danno delle fasce deboli e della violenza di
genere, diretto dalla dott.ssa Marisa Scavo, ha consentito la ricostruzione
della triste vicenda ed al contempo di fornire al giudice un approfondito
quadro probatorio che ha consentito l’arresto del soggetto e la reclusione
nel carcere di Catania Piazza Lanza.
CATANIA
-
Minacce di morte su Facebook, Polizia Postale denuncia 1 catanese. Gli
uomini del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioniper Sicilia Orientaledi Catania, hanno denunciato in stato
di libertà alla locale Procura della Repubblica un 63enne, privo di
pregiudizi penali, ritenuto responsabile di minacce nei confronti di un
signore di 74 anni. la
vittima ha dichiarato alla Polizia di avere subito minacce di morte su
Facebook da parte di un utente, che gli aveva mostrato la foto di una
pistola, scrivendo frasi con minacce di morte. La Polizia, riuscendo
ad identificare l’autore delle minacce, si è recata immediatamente presso
l’abitazione del personaggio, anche al fine di chiarire l’eventuale
detenzione di armi. Il
soggetto ha ammesso di avere compiuto le minacce perché colto da un momento
di forte gelosia. La fidanzata del denunciato sarebbe stata continuamente
importunata dal denunciante il quale, l’aveva conosciuta precedentemente
dutante una gita.Lui, infine, ha mostrato ai poliziotti la
pistola con la quale aveva minacciato la vittima, che è risultata essere
un’arma con tappo rosso per cariche a salve priva di potenzialità offensiva.