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Sen. Pino Firrarello Sindaco di Bronte

Al Direttore  con preghiera di pubblicazione

Oggetto: Dichiarazione a seguito del commissariamento delle Provincie  e dei Comuni senza bilancio. (Sen. Pino Firrarello Sindaco di Bronte)

"Ieri, tra i comunicati stampa della Regione siciliana, abbiamo avuto  notizia dell’ennesimo commissariamento. Nulla di nuovo, si direbbe, dal momento che il Presidente della  Regione risulta essere particolarmente affascinato dall’idea di poter  commissariare tutti gli enti della Sicilia.  Invece, non posso esimermi dal rappresentare tutta la mia viva  preoccupazione, non solo come Sindaco del Comune di Bronte, ma, anche e soprattutto, come Senatore della Repubblica e uomo politico che ha a cuore, realmente, le sorti della nostra Isola. Infatti, questa é la notizia che con tronfia disinvoltura viene resa nota dalla Regione siciliana, sono stati commissariati 308 Comuni (su 390) e 6 Province (su 9) senza bilancio. L’altissimo numero di enti locali commissariati mi ha indotto ad una profonda riflessione sulle cause del fenomeno, certamente non riconducibili alla inefficienza delle amministrazioni locali. Altre sono le cause e vanno, necessariamente, ricercate in ambiti  diversi dagli enti commissariati, essendo ovvio che il problema ha origini lontane. Mi riferisco, in primo luogo, alla Regione siciliana che, anziché commissariare 308 Comuni e 6 Province senza bilancio, avrebbe fatto bene ad interrogarsi sui motivi della “inadempienza” di un così elevato numero di enti locali. Senza grossi sforzi, la Regione siciliana avrebbe scoperto di non avere,  ancora,  provveduto a: -  definire i criteri di riparto della compartecipazione dei singoli Comuni al gettito dell’IRPEF riscossa nel territorio regionale; - versare nelle casse degli enti locali siciliani la prima e la seconda delle rate trimestrali relative ai trasferimenti regionali, costituenti una tra le voci più consistenti delle entrate comunali; -  trovare una soluzione reale ed adeguata ai paurosi indebitamenti degli enti locali derivanti dalle passività nei confronti degli ATO Rifiuti. Su quest’ultimo punto, per rendere chiara l’esatta consistenza della sofferenza dei bilanci degli enti locali siciliani, basta evidenziare che il Comune da me amministrato, Bronte, nell’anno 2001, prima della istituzione degli ATO, spendeva circa 800.000 euro l’anno per la raccolta dei rifiuti e che tale cifra è lievitata, negli anni, in maniera esponenziale fino a superare, nell’anno 2008, i 2.000.000 di euro. Evidentemente, la Regione siciliana, invece di approntare una seria riforma degli ATO, che ponga fine al vertiginoso lievitare dei costi per la raccolta dei rifiuti, di versare nelle casse degli enti locali le rate, già abbondantemente scadute, dei trasferimenti regionali e di stabilire, con esattezza, l’ammontare delle assegnazioni annuali in favore dei Comuni per lo svolgimento delle funzioni amministrative, ha ritenuto che il commissariamento di quasi tutti gli enti locali siciliani sia la soluzione più appropriata per ripianare i bilanci dei medesimi enti!  Mi riferisco, inoltre, al Governo nazionale, che non ha apportato i necessari correttivi alle norme in materia di patto di stabilità interno, per evitare che, come oggi accade, il loro rispetto comporti un rallentamento, se non addirittura la paralisi, degli investimenti. Avviandomi alle conclusioni, da questo mio ragionamento ne ho dedotto che, se la quasi totalità  degli enti locali siciliani non riesce a finanziare i servizi di competenza, ciò è dovuto non alla mancata approvazione dei bilanci, bensì alle predette inadempienze della Regione, che si riflettono, in maniera pesantemente negativa, sulle finanze locali.  Pertanto, pur ritenendo che nessuna dittatura porti con sé la democrazia, invito il Presidente della Regione siciliana a commissariare gli Assessorati regionali resisi responsabili delle citate inadempienze, o, ricorrendone i presupposti, anche se stesso e, se ciò dovesse essergli particolarmente difficoltoso, invito il Governo nazionale a valutare, seriamente, la possibilità di commissariare la Regione siciliana. A me, come Sindaco del Comune di Bronte, non rimane altro, per adempiere, che trasmettere al Consiglio comunale un bilancio condizionato negativamente da tutte le incongruenze e inadempienze sopra segnalate". Roma, 23 luglio 2009 

Sen. Giuseppe Firrarello (Senatore della Repubblica e Sindaco del Comune di Bronte)   


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  SICILIA

Vinciullo: “Centri vaccinazione insufficienti, autorizzare medici base e fronteggiare diffusione influenza H1N1 in Sicilia”


Palermo- “I Centri vaccinazione sono insufficienti,bisogna autorizzare i medici base per fronteggiare diffusione influenza H1N1  in Sicilia”. E’ stata questa la preoccupante dichiarazione  dell’on. Vincenzo Vinciullo , componente della Commissione Sanità, che ha presentato una interrogazione al Presidente della Regione ed all’Assessore regionale per la Sanità per chiedere di autorizzare i medici di base, presenti in maniera capillare su tutto il territorio regionale, ad effettuare ai propri assistiti la vaccinazione al virus H1N1. “Come ampiamente annunciato, il virus H1N1, –  scrive l’on. Vincenzo Vinciullo nell’atto ispettivo – responsabile dell’influenza conosciuta come “influenza A”, ha raggiunto livelli altissimi di diffusione, tali da minacciare una pandemia a livello planetario. Anche la Sicilia è interessata da questa influenza che, nonostante le numerose dichiarazioni rassicuranti di medici e specialisti, sta alzando il livello di allarmismo tra la popolazione, alla luce anche dei primi quattro casi di mortalità verificatisi a Messina e Palermo. Contemporaneamente alla profilassi dei soggetti più a rischio – aggiunge l’on Vincenzo Vinciullo – (Forze dell’Ordine, medici, bambini, donne in gravidanza e malati cronici), si dovrà procedere alla somministrazione del vaccino all’intera popolazione richiedente, procedura che rischia di intasare, in maniera caotica, gli ospedali ed i Pronto Soccorso e comunque tutti i centri delegati a tale somministrazione. I centri di vaccinazione sono del tutto insufficienti per affrontare una tale mole di lavoro, in una ottica di snellimento, i medici di base, con i lori ambulatori diffusi sul tutto il territorio, potrebbero essere un concreto ausilio nella veloce e snella somministrazione anche in considerazione che i medici di base conosco le patologie dei loro assistiti e quindi sono nelle condizioni di operare la dovuta selezione fra chi ha maggiore necessità di vaccinarsi, sia per le patologie, quanto per la professione che svolge”.

Catania - L’ASP Catania 3 alLe Ciminiere, al Salone Expo Bimbo Presso lo stand al primo piano,   venerdì 9 ottobre, ore 17.00, ha fornito tutte le informazioni sulla campagna vaccini dell'influenza stagionale e suina. I visitatori hanno ricevuto tutte le informazioni utili sulla campagna di vaccinazione dell’influenza Ah1n1 : influenza suina  e di quella stagionale. Le linee guida per la prevenzione e la cura sono state esposte da Mario Cuccia, dirigente responsabile del Servizio di Epidemiologia dell’Asp Catania e dal suo staff. E' stato  presente Salvatore Cacciola, responsabile dell’Unità operativa educazione alla salute aziendale (Uoesa) Asp Catania e coordinatore dei servizi offerti dagli esperti presenti allo stand. Il direttore generale dell’Azienda provinciale etnea Giuseppe Calaciura ha fortemente voluto la presenza alLe Ciminiere …. “per consentire a medici e specialisti di instaurare un vero e proprio dialogo con le famiglie, entrando così in diretto contatto con i cittadini in un periodo così delicato come quello che stiamo attraversando”.

Palermo72 i casi confermati in Sicilia di pazienti affetti dal virus H1N1   tra il 27 luglio e il 13 settembre. Il dato è stato diffuso dal Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe).  Oggi sono stati approvati gli indirizzi operativi per la gestione della pandemia, predisposti dal Comitato regionale per le pandemie, che saranno subito comunicati alle aziende sanitarie siciliane. Il documento, secondo quanto previsto dal Piano regionale pandemico, include anche le linee guida per la redazione dei piani aziendali.  “Già da alcune settimane – spiega l’assessore regionale Massimo Russo – i nostri uffici sono impegnati a fronteggiare la pandemia, in stretta collaborazione con i responsabili del Ministero della Salute. C’è la massima attenzione delle istituzioni per garantire la massima sicurezza ai cittadini ai quali però va ribadito l’appello a non lasciarsi suggestionare da certe informazioni allarmistiche e a seguire le indicazioni che vengono loro fornite dalle strutture deputate a fronteggiare il diffondersi dell’influenza”. Gli indirizzi regionali delineano il quadro generale, individuano i soggetti istituzionalmente incaricati di assumere le decisioni, i provvedimenti da adottare in relazione alle differenti fasi pandemiche a livello locale e le modalità di livello generale attraverso cui procedere. Ogni azienda sanitaria provinciale (Asp) e azienda ospedaliera (AO), per assicurare il coordinamento delle attività a livello territoriale, istituisce l’unità di crisi aziendale per la pandemia (Ucap) che procede alla stesura e alla adozione del piano aziendale per la pandemia (Pap). L’Ucap rappresenta l’organo tecnico di supporto alla direzione generale per gli aspetti organizzativi e gestionali ed ha le caratteristiche di un gruppo operativo con funzioni di coordinamento delle attività previste dal Piano pandemico regionale a livello locale. La conduzione della unità di crisi aziendale per la pandemia è affidata al direttore sanitario: previsto anche il supporto di un referente dell’unità operativa “Educazione alla Salute” per gli aspetti riguardanti i piani di comunicazione aziendali. Ogni azienda sanitaria dovrà pianificare le misure di prevenzione da attuare: dovranno essere garantite le registrazioni delle vaccinazioni eseguite secondo le modalità già in uso nei settori competenti ed eventualmente assicurare il richiamo delle seconde dosi. Ogni azienda predisporrà l’elenco dei centri di vaccinazione e dovrà stimare tutte le categorie prioritarie previste dalle indicazioni nazionali. E’ prevista l’attivazione della rete di farmacovigilanza per monitorare in tempo reale eventuali segnalazioni di reazioni avverse. Per quanto riguarda i donatori di sangue, è in fase di redazione uno specifico piano di intervento, sulla base delle linee guida nazionali, che privilegia il potenziamento di richiami programmati e distribuiti nel tempo a cura dei servizi trasfusionali, in collaborazione con le associazioni di volontariato. I referenti aziendali delle unità operative “Educazione alla Salute”, in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione, i responsabili della comunicazione e degli Urp, elaborano i piani di comunicazione e di eventuale materiale divulgativo, d’intesa con la Regione, al fine di impedire il sovrapporsi di messaggi ed informazioni distorte e/o contrastanti. Nei presidi ospedalieri provvisti di pronto soccorso, per limitare l’esposizione dei soggetti che vi accedono per altre necessità di intervento, è necessaria la predisposizione di un’area dedicata ai pazienti con sindrome influenzale, in numero sufficiente per l’osservazione, nell’attesa di decidere se ospedalizzare il paziente. Il piano di comunicazione regionale “Non lasciamoci influenzare…” verrà sviluppato sul territorio, attraverso le unità operative di educazione alla salute, per offrire una informazione capillare, anche nelle scuole, sui comportamenti da adottare anche nell’ottica della prevenzione. Il piano prevede inoltre il potenziamento del portale web dell’assessorato alla sanità  www.regione.sicilia.it/sanità  presso cui sono disponibili le principali informazioni. Frattanto prosegue la sorveglianza sul territorio: è già stata predisposta la rete “Influnet” regionale che verrà integrata con il coinvolgimento dei pediatri. La rete ha il compito di segnalare settimanalmente l’andamento della curva epidemica. La raccomandazione principale da parte degli esperti rimane comunque quella di rivolgersi in caso di necessità sempre al proprio medico curante, il cui ruolo rimane fondamentale.  Massima importanza viene posta all’adozione di precauzioni al domicilio per i casi sospetti al fine di evitare che questi ultimi vengano a contatto con persone appartenenti alle categorie più fragili o a rischio . L’adozione di precise misure igienico - sanitarie è determinante per prevenire il contagio.

PalermoUna donna ricoverata nell’ospedale Maggiore di Modica in provincia di Ragusa ha avuto diagnosticata l’influenza da virus H1 N1  meglio conosciuta come febbre suina. Si tratta di una donna di Rosolini  che da alcuni giorni accusava alcuni sintomi classici del virus: mal di testa, febbre, dolori muscolari. E’ primo paziente a cui  in Sicilia viene riscontrato il virus. La donna, fin da  sabato si era recata nel reparto di Malattie Infettive.  Sembra che la donna, una settimana addietro sia  tornata dall’Argentina. La paziente è stata sottoposta a visita ed effettuato l’esame  con tampone faringeo che è stato inviato al Laboratorio regionale di riferimento di Palermo. I risultati hanno confermato la positività al virus H1N1.  La donna avrebbe accettato l’isolamento volontario in casa ed è curata con antivirali. Sembra che le condizioni generali della paziente siano buone  e che sia in via di guarigione. E'  stato riattivato il numero di pubblica utilità del ministero del Welfare  1500  a cui i cittadini viaggiatori si possono rivolgere per ricevere informazioni sull'influenza A/H1N1. Al numero 1500,   attivo dal lunedì al venerdì (dalle 8,00 alle 18,00) rispondono medici del ministero appositamente formati. La pandemia, per l’Oms (Organizzazione mondiale della  Sanità), è inarrestabile. A settembre-ottobre sarebbe prevista la fine della messa a punto di un vaccino che dovrà essere somministrato in tutti i Paesi, con in ordine prioritario: operatori sanitari, donne incinte, bambini al di sotto dei cinque anni di età, anziani e  pazienti con malattie croniche. Gli scienziati cercano di capire in che modo e verso quali soggetti clinici  A/H1N1 sia più virulento e potenzialmente fatale. Dopo la morte del primo paziente “sano”, vale a dire senza altri tipi di patologie a parte l’influenza suina, si moltiplicano gli interrogativi a cui devono rispondere i ricercatori. Un nuovo identikit del virus, pubblicato sulla rivista Nature, lo paragona all’influenza spagnola del 1918. Come questa, infatti, il virus si propagherebbe nelle alte vie respiratorie, per poi intaccare i polmoni e causare gravi forme di polmonite. Secondo il gruppo di ricerca dell’Università del Wisconsin, pare che gli anziani che hanno sconfitto la spagnola risultino perciò più resistenti all’attacco della nuova influenza.

Garibaldi a Catania assorbe Cannizzaro: Regione taglia numero Ausl da 29 a 14

Palermo -  Restano 9 le aziende ospedaliere delle rispettive province. Le aziende ospedaliere, che attualmente sono 17, diventeranno due: una a Palermo (l'Arnas Civico alla quale viene accorpato il presidio ospedaliero Ingrassia) e l'altra a Catania (unificazione dell'Arnas Garibaldi e dell'azienda ospedaliera Cannizzaro). I Policlinici di Palermo, Catania e Messina si integreranno, sulla base di protocolli d'intesa, con le rimanenti aziende ospedaliere delle tre città. “Il piano per la nuova rete ospedaliera siciliana rappresenta una vera svolta nel sistema sanitario regionale”.  E’ quanto ha assicurato l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, dopo l’approvazione in giunta dello schema di decreto che ha come titolo “Rimodulazione della rete ospedaliera e riordino della rete territoriale”. L’approvazione è avvenuta in nottata, dopo oltre due ore di seduta. Il provvedimento, in estrema sintesi, prevede un corposo taglio del numero delle Aziende che passano da 29 a 14.  Prevista la riduzione di 5.000 posti letto per acuti tra pubblico e privato con la riconversione di circa 3.000 posti per lunga degenza e riabilitazione. Il riordino della rete territoriale assicurerà servizi efficaci, opportunamente distribuiti sul territorio e rispondenti alla continuità assistenziale. Saranno istituiti i PTA (presidi territoriali di assistenza), attivi giorno e notte, collegati con i Comuni, superando così l’attuale suddivisione in distretti delle Ausl. “Lavoriamo a questo piano da alcuni mesi – ha aggiunto Russo – e mi sembra doveroso ringraziare tutti quelli che hanno fornito un contributo, facendo sì che questo provvedimento sia il frutto di una perfetta integrazione fra diverse esperienze”. In sintesi le linee guida dello schema di decreto, riguardante la riqualificazione della rete ospedaliera siciliana, approvato la notte scorsa dalla Giunta regionale di Governo. Le nove Ausl risulteranno definite nel seguente modo: AUSL 1 derivante dalla unificazione dell’Ausl 1 e dalle Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio di Agrigento e Azienda Ospedaliera di Sciacca; AUSL 2, derivante dalla unificazione dell’Ausl 2 e dalle Azienda Ospedaliera Sant’Elia di Caltanissetta e Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela; AUSL 3 derivante dalla unificazione dell’Ausl 3 e dall’Azienda Ospedaliera Gravina di Caltagirone; AUSL 4 derivante dalla unificazione dell’Ausl 4 e dall’Azienda Ospedaliera Umberto I di Enna; AUSL 5  di Messina; AUSL 6 di Palermo; AUSL 7 derivante dalla unificazione dell’Ausl 7 e dall’Azienda Ospedaliera OMPA di Ragusa; AUSL 8 derivante dalla unificazione dell’Ausl 8 e dall’Azienda Ospedaliera Umberto I di Siracusa; AUSL 9 derivante dalla unificazione dell’Ausl 9 e dall’Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate di Trapani, Saranno due le aziende ospedaliere autonome che assicureranno fasce di prestazioni di più alto livello assistenziale sulla base di tecnologie più avanzate. Esse opereranno all’interno delle due aree metropolitane di Palermo e Catania come di seguito specificato: Azienda Ospedaliera ARNAS Civico a cui viene accorpato il Presidio Ospedaliero Ingrassia; Azienda Ospedaliera ARNAS Garibaldi, derivante dalla unificazione dell’ARNAS  Garibaldi e dall’Azienda Ospedaliera Cannizzaro;  Sono previste anche tre aziende miste universitario-ospedaliere a Palermo, Catania e Messina che, fermo restando l’autonomia didattica e di ricerca delle università, per assicurare maggiore efficienza ed efficacia delle attività assistenziali, dovranno accorpare i rispettivi Policlinici con alcune locali aziende ospedaliere. Per la creazione delle aziende ospedaliero-universitarie sarà necessario un protocollo d’intesa con le Università. Le tre Aziende Ospedaliero- Universitarie saranno: Azienda Ospedaliero- Universitaria derivante dalla unificazione del Policlinico Universitario di Palermo con l’Azienda Ospedaliera Villa Sofia e con la Azienda Ospedaliera V. Cervello; Azienda Ospedaliera- Universitaria derivante dalla unificazione delle esistenti Aziende Ospedaliera Universitaria e Ospedaliera Vittorio Emanuele integrata con l’Università di Catania; Azienda Ospedaliero- Universitaria derivante dalla unificazione del Policlinico Universitario di Messina con l’Azienda Ospedaliera Papardo e con la Azienda Ospedaliera Piemonte.La nuova rete territoriale assicurerà servizi efficaci, opportunamente distribuiti sul territorio e rispondenti alla continuità assistenziale e alla cura delle fragilità (anziani, malati cronici, disabili, etc). L’organizzazione dei servizi territoriali delle Aziende USL prevede l’istituzione nel territorio dei Presidi Territoriali di Assistenza (PTA) che costituiscono il  Punto Unico di Accesso alla rete dei servizi, dotati di Centro Unico di Prenotazioni  (CUP), attivi nelle 24 ore, collegati in modo capillare con i singoli comuni, superando l’attuale suddivisione in distretti delle Aziende USL. Questi presidi dovranno svolgere i seguenti servizi: Servizio di accoglienza; Servizi sanitari di base e specialistici; Servizi sociosanitari integrati con le prestazioni sociali, con funzioni di presa in carico,   valutazione multidisciplinare e formulazione del piano personalizzato di assistenza, attraverso la  integrazione professionale di operatori appartenenti alle ASL e ai Comuni; Servizi a favore dei minori e delle famiglie con problemi sociosanitari e sociali. Per l’accoglienza e la presa in carico finalizzata all’accompagnamento della persona tra i diversi nodi della rete, garantendo il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria, sociosanitaria (LEA) e sociale (LIVEAS), nel  PTA dovranno essere espletate:  cure primarie in cui le UTAP ( Unità Territoriali di Assistenza Primaria) svolgono importante funzione di continuità assistenziale (assistenza notturna e/o a chiamata) e  supporto alla lungo assistenza;  cure domiciliari, realizzate all’interno delle cure primarie con diversa intensità:  prestazioni di diagnostica specialistica, con ambulatori attrezzati anche per la piccola chirurgia di emergenza; attività degenziali di bassa e media complessità clinica, da realizzarsi tramite la riconversione di posti letto ospedalieri in RSA, Cure riabilitative e Presidi di lungo assistenza per patologie croniche, nonché posti semiresidenziali da adibire a centri diurni  (es:  per malati alzheimer, disabili, etc); continuità assistenziale 24/24 h,  per la medicina generale, favorendo le associazioni dei  medici tramite la medicina di gruppo, le UTAP e i supporti previsti dalla Convenzione sulla medicina generale,  Nei PTA dovranno essere garantiti spazi per ambulatori e attività residenziali  e semiresidenziali e saranno allocati anche i servizi di Salute mentale, i SERT, Uffici del Dipartimento di Prevenzione.  Il provvedimento, che dovrà adesso passare al vaglio dell’Assemblea regionale, fa parte integrante del Piano di rientro: entro domani verrà trasmesso al ministero della Salute che dovrà esaminarlo insieme agli altri provvedimenti già assunti nei giorni scorsi per poi decidere sulla validazione entro la metà di ottobre. L’assessore Russo illustrerà il piano anche alle sigle sindacali.

 

 

Vaccino contro Ah1n1  disponibile anche in Sicilia

Palermo - Il vaccino contro la nuova influenza è da oggi disponibile anche nella nostra Regione ed è in distribuzione presso le Aziende Sanitarie Provinciali, in base al piano di ripartizione già predisposto dall’Assessorato alla sanità. Le prime dosi in Sicilia potranno essere somministrate, quindi, con un anticipo di circa un mese rispetto alle previsioni; saranno immunizzati per primi, come nel resto del Paese, gli operatori sanitari e socio sanitari, secondo quanto stabilito dall’ordinanza ministeriale. Si tratta di un primo invio di circa 37.000 dosi; nelle prossime settimane è previsto l’arrivo di ulteriori quantitativi in base al ritmo di produzione; giungeranno in particolare i flaconi decadose, particolarmente adatti ad una campagna di vaccinazione di massa. In base a quanto verrà concordato a livello nazionale, potrà prendere avvio anche la campagna per le forze dell’ordine e dei servizi essenziali. In questi giorni, frattanto, in base alle direttive regionali, è previsto che i medici di Medicina Generale ed i Pediatri predispongano la lista dei soggetti delle categorie a rischio da inviare ai Dipartimenti di Prevenzione delle ASP, che hanno il compito e la responsabilità di sovrintendere alla gestione operativa della campagna. Gli utenti, pertanto, dovranno rivolgersi esclusivamente al proprio medico di base per essere indirizzati al centro di vaccinazione più vicino. E’ importante, quindi, che i medici di base in questa fase informino i propri pazienti affetti da patologie croniche previste a livello nazionale sulla opportunità di immunizzarsi contro il virus pandemico per ridurre i rischi di infezione e eventuali complicanze. Ai soggetti ultra 65enni basterà effettuare solamente la vaccinazione con il normale vaccino stagionale.  

Messina - Studente 17enne ricoverato nel policlinico di Messina affetto dal virus dell'influenza A. La notizia è stata confermata dal sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca. Si tratta di uno studente del liceo "La Farina" di Messina, l’istituto frequentato anche dalla figlia della prima vittima messinese. Nel prossimo incontro con la unità di crisi che si svolgerà il prossimo lunedì al Comune, il sindaco chiederà che venga mandato a Messina un kit per eseguire gli esami per verificare la presenza del virus in loco.

Palermo – L’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, con tre diversi decreti firmati, ha disposto l’attivazione delle procedure finalizzate alla stabilizzazione di 97 lavoratori precari non dirigenti in servizio nell’azienda ospedaliera Sant’Antonio Abate di Trapani, nell’azienda ospedaliero - universitaria Vittorio Emanuele di Catania e nell’Ausl 2 di Caltanissetta. Complessivamente sono dunque 851, fino ad oggi, i precari stabilizzati negli ultimi mesi in applicazione di specifiche disposizioni normative. E’ prevista per i prossimi giorni la definizione di nuove procedure di stabilizzazione richieste da altre aziende sanitarie siciliane. “Sono provvedimenti – afferma l’assessore Russo - che parlano chiaro su come si sta muovendo l’assessorato nel rispetto delle regole e delle possibilità offerte dalla legge. La riorganizzazione del sistema sanitario, come ho più volte garantito, non intaccherà i livelli occupazionali. Altro che licenziamenti, noi stiamo assumendo ma lo facciamo nel rispetto delle regole, del reale fabbisogno e secondo una programmazione rigorosa. Nel giro di pochi mesi avremo portato a termine la stabilizzazione di circa 1000 precari, dando ai lavoratori quelle certezze necessarie per svolgere con serenità il proprio lavoro. Questi sono i fatti concreti che consegno all’opinione pubblica, fatti che mi sembrano ben più importanti rispetto alle pretestuose lamentele di chi ancora rilancia allarmi sociali sul taglio dei posti letto senza capire, o peggio ancora facendo finta di non capire, che la sanità siciliana è arrivata sull’orlo della bancarotta proprio per l’assenza di una valida programmazione a cui ha fatto da contraltare una politica sanitaria fatta di sprechi e disorganizzazione. Abbiamo pubblicato i numeri, molto chiari e dettagliati, che testimoniano le tante inappropriatezze che hanno reso carente il sistema e la conseguente necessità di cambiare radicalmente il modo di fare sanità: eppure continuo a registrare polemiche locali, sollevate in modo strumentale da chi vuole mantenere posizioni arroccate sul pregiudizio e si rifiuta di guardare in faccia la realtà, spesso dimenticando che i provvedimenti obbediscono agli obblighi imposti dalla legge regionale votata dal Parlamento e alle rigorose misure previste dal Piano di rientro che non ho firmato io ma a cui sto adempiendo con grande senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni”. In particolare al Sant’Antonio Abate viene autorizzata la copertura di un  posto di tecnico di laboratorio biomedico; all’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele vengono autorizzati 45 posti di infermiere, uno di ostetrica, due di tecnico di laboratorio biomedico e 26 di ausiliari specializzati;  all’Ausl 2 di Caltanissetta vengono autorizzate le stabilizzazioni di un fisioterapista, di due tecnici di laboratorio, di due ostetrici, di nove infermieri e di otto ausiliari specializzati. I provvedimenti che riguardano Trapani e Catania rappresentano integrazioni di provvedimenti di stabilizzazione, precedentemente autorizzati. I provvedimenti di stabilizzazione riguardano il personale precario già in servizio nelle aziende sanitarie e in possesso di determinati requisiti. La normativa prevede che l’attivazione delle procedure avvenga per la copertura del 50% dei posti disponibili in dotazione organica, al fine di garantire i principi costituzionali di un adeguato accesso dall’esterno tramite concorsi pubblici. Le aziende autorizzate dovranno farsi carico della copertura finanziaria, nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali che riguardano la spesa per il personale.

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di GUGLIELMO TOCCO

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