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   FLORIDIA


  I CLIMITI E LA VALLE DELL’ANAPO   


di Santi Martorino

La politica del territorio

I nostri avi costruirono Floridia sull’altipiano ibleo, zona ricca di suggestioni naturali, tra cui il monte Climiti. Se però avessero costruito il paese vicino ai monti e al mitico fiume Anapo avremmo un clima migliore. E ciò  perché si sono posti il problema di un’ oasi naturalistica, che interessa la storia della civiltà come dimostrano le ricerche geologiche sui sedimenti e la fauna, un tempo in armonia coi luoghi. Della bellezza naturale dei monti hanno parlato tanti protagonisti della vita cittadina, tutti concordi di questa meraviglia della natura che misura il nostro tempo. “C’è  insomma, - per dirla con le parole dello scrittore Turi Volanti, - nella scrittura dei Climiti dolore e silenzio, furore e misura, solitudine e mistero che poi assurge a metafora naturalistica della storie e dell’anima della Sicilia”. Che questi iblei siano stati testimoni di storie di remoti abitatori, i sicani e i siculi, e questa terra sia appartenuta a pastori sicelioti è risaputo, come è risaputo del passaggio degli eserciti ateniesi di Demostene in ritirata, in cerca di aiuti nelle popolazioni sicule, che lontani da logiche di guerre sanguinarie si chiusero  nell’interno, come a Pantalica! Sono anche questi iblei  la ricchezza dei luoghi di una civiltà agreste che facevano gola per la bellezza e il predominio e che nel corso di millenni di civiltà ha visto spopolare gente quasi compiaciuta o disincantata nella fuga, mentre portava con sé i valori autentici del territorio e il linguaggio pieno di vita. Se  la tecnica ha scavato brutalmente la montagna, nel ventre e nella testa, ci viene spontaneo chiederci se gli amministratori tutti, si siano posti il problema di “uno spazio vitale”, che sia continuazione dell’oasi naturalistica della vallata. Non occorre infierire ancora più sullo spirito della creatura, determinato in questo caso dalla necessità superiore di  formulare un progetto energetico in una zona dove è possibile una lucente svolta agricola, proprio perché,non essendo finita la sfida della tecnica,  è riserva di gente laboriosa, di coltivatori migliori del mondo che si cercavano tra solidarietà e cooperativismo.

Un vasto movimento di opinione

Al primo apparire il progetto Enel scatenò nella stampa locale inquietanti interrogativi per lo spirito di beffa e per il modo con cui il Comune ignorava il problema, perché la centrale idroelettrica atipica veniva costruita in territorio di Solarino e Priolo, ma a due km da Floridia. Si davano le prime valutazioni sui vantaggi e gli svantaggi di ritrovarsi a valle e a monte due grossi bacini idrici capaci nell’evaporazione di creare fastidi alla zona con aumento di piovosità, umidità e zanzare che  segnano la nostra quotidianità. Allora si è avuto una modificazione del clima che impone ancora di costruire un vasto movimento di opinione per l’importanza dei collegamenti che la centrale atipica assume nei riguardi del polo industriale, della centrale termoelettrica di Priolo e del canale di derivazione dell’Anapo al bivio di Ferla, da cui é prelevata l’acqua necessaria per la produzione di energia. E tra queste in primo luogo non vorremmo che a causa di rilevanti svantaggi che la montagna ci copre e ci salva, fossimo costretti per la piovosità della zona, accresciuta dalla presenza di tale opera  a costruire le nostre case più ad ovest svalutando la vallata di queste suggestioni che furono patrimonio dei padri, anche nel dolce dormire ai piedi degli iblei. Intanto il paesaggio è cambiato ed è incominciata nel vicino fianco dei Climiti una speculazione di aree, che lo deturpano . Ma intanto voglio dirvi come è impostata questa centrale idroelettrica atipica.

I bacini e la centrale

L’impianto di generazione e pompaggio è costituito da grossi serbatoi posti a quote differenti di dislivello – dove si trovano i bacini, quello inferiore a quota 84 metri s.l.m., e quello superiore a 395 metri s.l.m. sui Climiti- e collegati attraverso opere di derivazione – canali di immissione acque che provengono dall’Anapo – e da condotte forzate e relativi distributori usuali alla tecnica idroelettrica. L’unica  grossa differenza da una normale centrale idroelettrica è rappresentata dal generatore che, in momenti diversi, si comporta anche da motore. Infatti, è questo motore, che, quando c’è maggiore disponibilità di energia  (di notte) pompa l’acqua al bacino superiore, per produrre energia, ma .l’acqua del serbatoio così immagazzinata fluisce verso il basso,azionando la turbina e fornendo energia alla rete elettrica L’acqua  raccolta nel bacino inferiore è in  tal modo  pronta per un identico ciclo di funzionamento. Il bacino inferiore ha una estensione di 460 mila mq e un’altezza di 30 metri con una  capienza di 7 milioni di metri cubi d’acqua. Il bacino superiore ha una superficie di 360 mq e un'altezza di 27 metri e contiene 5 milione di metri cubi d’acqua. Il collocamento avviene con condotte forzate poste in galleria con una inclinazione di 45 gradi che alimentano due gruppi reversibili pompa turbina di 125 MW. Le acque vengono restituite tramite due gallerie di scarico in pressione. Il Consorzio che ha avuto la commessa operanti in caverna ha utilizzato per lo scavo una fresa d’acciaio del diametro di 6,4° per realizzare una sala trasformatori larga 15metri, lunga 158 e alta 17 metri e una sala machine larga 20 metri, lunga 156 e alta 45 metri L’opera è completa di gallerie di alimentazione di scarico e fuga. La Centrale atipica ha una potenza di 500 MW in piena attività in 4 gruppi di 125 MW ciascuno. L’energia per il funzionamento completo della centrale idroelettrica atipica è resa possibile dalla presenza della piccola centrale termoelettrica di Priolo.  C’è da immaginarselo e cioè che in questo parco naturale hanno costruito una centrale di riserva più per scopi militari che per valenza di risultati; la luce continuerà a mancare e la bolletta ad aumentare


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