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Catania -  Finanza  sequestra  oltre 100.000 prodotti contraffatti e non sicuri “made in china”. Denunciato  commerciante cinese.  Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito dei servizi a contrasto della contraffazione e tutela della sicurezza prodotti, hanno eseguito il sequestro di oltre 100 mila articoli tra merce contraffatta e pericolosa nei confronti di un imprenditore cinese operante nell’hinterland della provincia etnea.  i militari, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli disposti nell’imminenza delle festività natalizie a tutela dei consumatori, hanno individuato un magazzino, gestito da un cittadino cinese, dove erano tenuti prodotti contraffatti e privi dei minimi standard di sicurezza. La  merce era pronta per essere posta in commercio. Il successivo accesso nel deposito ha consentito di rinvenire e sequestrare oltre 100.000 articoli fra giocattoli e materiale elettrico, tra cui addobbi e luci natalizie, recanti marchi contraffatti o privi della marcatura CE, che immessi sul mercato avrebbero potuto costituire un serio rischio per la salute di bambini e, in generale, dei consumatori. Il valore complessivo della merce sequestrata al commerciante orientale è stato stimato in oltre 100mila €. I giocattoli erano pericolose imitazioni di noti marchi largamente diffusi tra quelli destinati ai bambini: pistole “giocattolo”, automobiline in plastica, composte da materiali scadenti, non sicuri e non certificati, apparecchiature elettroniche di uso quotidiano di bassa qualità, con prezzi di vendita notevolmente inferiori rispetto agli analoghi beni regolarmente certificati e prodotti od importati in Italia. Il responsabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria catanese per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché segnalato alla locale Camera di Commercio per violazioni amministrative

Catania - Finanza scopre 150 falsi braccianti agricoli, accerta  indebite percezioni di indennità di disoccupazione per 1 milione€. I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno scoperto 150 falsi braccianti agricoli, tutti dipendenti di una fittizia azienda agricola di Mazzarrone (CT), ed accertato l’indebita percezione dell’indennità di disoccupazione per oltre 1.000.000 €. L’indagine condotta dai militari della Compagnia di Caltagirone, coordinata dalla Procura della Repubblica calatina e svolta in collaborazione con l’INPS, ha consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria gli amministratori della società per associazione a delinquere finalizzata alla  truffa aggravata ai danni dello Stato e per reati di natura fiscale, avendo utilizzato ed emesso fatture false per circa 3.000.000 €. L’organizzatore della truffa aveva appositamente costituito 1 “ditta fantasma” che avrebbe assicurato ai “falsi braccianti” 1 pensione spettante agli addetti al settore, mentre in realtà erano casalinghe o svolgevano altri lavori “in nero”. L’ingegnoso meccanismo prevedeva che i lavoratori pagassero il datore di lavoro per “comprarsi” le “giornate lavorative” ed essere rimborsati successivamente dall’INPS con l’indennità di disoccupazione. Di converso, il datore  nulla versava all’Ente previdenziale in quanto riusciva a compensare il debito contributivo con falsi crediti d’imposta derivanti dall’utilizzo delle fatture riconducibili ad operazioni inesistenti. In questo modo l’INPS veniva truffata più volte, in primo luogo perché erogava l’indennità di disoccupazione e in un secondo momento perché avrebbe dovuto erogare pensioni senza aver mai effettivamente incassato i contributi previdenziali. Sono state complessivamente denunciate 16 persone e sono in corso le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite.

Catania Finanza sequestra 3000 cd e dvd pirata e 600 capi false griffe. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania, nel corso di distinte operazioni condotte su tutto il territorio etneo a contrasto dei fenomeni dell’abusivismo commerciale e della contraffazione, ha sottoposto a sequestro oltre 1600 capi e accessori di abbigliamento recanti marchi di note griffes contraffatti e oltre 3000 cd-rom e dvd pirata. I Finanzieri del Gruppo di Catania, della Compagnia di Riposto e delle Tenenze di Acireale e Bronte hanno condotto specifiche attività di controllo a tutela del “made in Italy”, della sicurezza prodotti, dei marchi e del copyright, procedendo alla denuncia alla Procura della Repubblica di Catania di 4 soggetti, di cui uno extracomunitario con un provvedimento di espulsione pendente. Scarpe, portafogli e occhiali da sole recanti i loghi delle più note marche della moda tra i principali prodotti sequestrati. Tutti contenenti le ultime uscite cinematografiche, i più recenti giochi per consolle e i più noti software per pc i supporti digitali cautelati dalle Fiamme Gialle, finanche recanti produzioni di prossima uscita al cinema. La merce era posta in vendita su banchetti improvvisati e precari da venditori ambulanti privi di qualsiasi autorizzazione per l’esercizio del commercio. La Guardia di Finanza ricorda che oltre alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale, nel caso degli occhiali da sole, i prodotti sono anche dannosi per la salute degli acquirenti in quanto la  scadente qualità delle lenti montate provoca seri rischi per la vista.

Catania GdF: sequestro 1.229.030,03€ a GEOAMBIENTE. Le Fiamme Gialle a seguito di una verifica fiscale effettuata dal Nucleo di P.T. nei confronti della ditta “GEOAMBIENTE Sr.l.”, è stato eseguito, in questi giorni, come chiesto dalla Procura di Catania e disposto dal G.I.P., il sequestro preventivo per equivalente nei confronti sia dell’amministratore della società che del rappresentante legale, fino al raggiungimento della somma di 1.229.030,03€. Il procedimento, relativo alla contestazione di diversi reati tributari, ha riguardato sia somme giacenti sui sette conti correnti e depositi a risparmio che beni mobili ed immobili, tra macchine ed appartamenti, di proprietà degli indagati.

CataniaGdF  sequestra a Caruso 10 imprese,  beni 30mln€ : 21 indagati. Queste le società sequestrate tra Catania, Roma e Ramacca: AGRIFIN S.r.l., URBANIZZAZIONI S.r.l., COGEFIN S.p.a., ECOIN S.r.l., COGE S.r.l. Unipersonale (già S.p.a.), ELAR S.r.l., UBERTAZZI COMM. GIAN FRANCO & C. SRL in liquidazione, SERVIZI INGEGNERIA S.r.l., STYLUS S.r.l., SOCIETA’ AGRUMICOLA SICILIANA S.r.l.L’accusa della GdF è per intestazione fittizia di beni.  Il    provvedimento è stato emesso dal G.I.P. su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, e riguarda beni aziendali ritenuti riconducibili ad  Emanuele Gaetano Caruso. Il decreto è stato eseguito dal gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catania, guidata dal colonnello Francesco Gazzani. Le  Fiamme Gialle, dopo una serie di accurate indagini, hanno infatti scoperto che numerose società erano di fatto controllate e gestite da Caruso, benchè intestate a propri familiari o   soggetti terzi, che fungevano così da meri prestanome. L'attività investigativa della Finanza ha  consentito di accertare la situazione di difformità tra la titolarità formale e la titolarità di fatto delle società poste sotto sequestro. Gli investigatori ritengono che  Caruso, in ragione delle indagini condotte nei suoi confronti in passato, aveva avuto la necessità di costruire attorno a sè una fitta rete di prestanome  e di filtri societari per dissimulare la riconducibilità alla sua persona delle società ed eludere così eventuali provvedimenti ablativi disposti dall’Autorità Giudiziaria. Il personaggio, già era stato sottoposto a misura di prevenzione patrimoniale, applicata  prima con decreto di sequestro nel dicembre 2011 e poi revocata con ordinanza del 12 giugno 2013 (anche a seguito del proscioglimento di Emanuele Gaetano Caruso dall’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, nell’ambito del procedimento penale denominato obelisco). Le Fiamme Gialle, con l’operazione  hanno sottoposto a sequestro, in esecuzione dell’ordinanza del Gip, 10 imprese operanti in svariati settori commerciali ed indagate 21 persone responsabili, a vario titolo, per avere intestato fittiziamente aziende e beni al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Le imprese sono risultate infatti formalmente intestate a familiari ed uomini ritenuti di fiducia di Caruso.

Bronte  CTGdF scopre lavoro nero a Bronte. Continua l’attività di contrasto al lavoro nero da parte della Guardia di Finanza di Bronte. Le Fiamme Gialle brontesi a conclusione di una serie di indagini svolte in maniera riservata, hanno effettuato nella settimana tra la fine di luglio e l’inizio del mese di agosto una serie di controlli su tre imprenditori che collocavano manodopera “in nero”. Il primo, titolare di una azienda agricola sfruttando l’esigenza che le persone hanno di trovare un lavoro, aveva alle sue dipendenze 25 operai addetti alla raccolta di frutta, totalmente privi di un contratto, senza idonee misure di sicurezza sul posto di lavoro e  quant’altro previsto dalla normativa vigente nello specifico settore. Il titolare permetteva  agli operai agricoli di poter lavorare anche il giorno successivo adottando il sistema del “day by day”  che, in pratica si concretizza nell’accettazione “in silenzio” da parte delle maestranze delle sue condizioni economiche e delle prestazioni orarie di lavoro a cui dovevano soggiogare. Il secondo invece, titolare di un’azienda dedita alla vendita di prodotti ortofrutticoli e alimentari aveva collocato  4 dipendenti, di giovane età,  corrispondendo agli stessi un salario di circa 20€ al giorno. Il terzo, infine, titolare di un supermercato, due dei suoi dipendenti erano totalmente in nero privi, quindi, di qualsiasi forma di contribuzione assistenziale e previdenziale. L’opera delle Fiamme Gialle, in un momento di crisi che sta attraversando  il settore occupazionale, compreso quello giovanile, è mirato a scoraggiare quegli imprenditori che senza scrupoli e facendo leva sulla necessita altrui  dettano condizioni lavorative e remunerative molto diverse da quelle disciplinate dalle normative sui  contratti di lavoro.

Catania - Procura, avvisi a comparire per Consiglieri Provincia: truffa a Stato. le attività di notificazione degli avvisi a comparire nei confronti dei Consiglieri della Provincia Regionale di Catania  Consolato AIOSA, Gianluca CANNAVO’, Sebastiano CUTULI, Antonio DANUBIO,  Antonio RIZZO  e Maurizio TAGLIAFERRO, sono state oggi completate. Tutti sono indagati per il  delitto previsto e punito dagli artt. 81, 110, 61 n. 7, 640 comma primo e secondo n. 1) c.p., truffa aggravata in danno dello Stato, in concorso con i datori di lavoro, per avere ottenuto indebiti rimborsi dalla Provincia Regionale, attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle effettivamente godute. I Consiglieri in questa maniera, secondo la contestazione, hanno recato alla Provincia Regionale complessivamente un danno di diverse centinaia di migliaia di euro. Oltre ai Consiglieri sono sottoposti alle indagine i datori di lavoro e numerose persone che hanno reso possibile la consumazione dei reati. Le indagini sono condotte dal Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Catania, che ha svolto i complessi accertamenti necessari per provare il carattere simulato delle assunzioni e delle progressioni economiche.

Vizzini CTFiamme Gialle scoprono evasione fiscale per 4 milioni€. La  Guardia di Finanza di Caltagirone, in sinergia con il Comando Provinciale di Catania, ha fatto luce, in territorio di Vizzini (CT), su un caso di evasione fiscale di consistenti dimensioni, sia nel settore dell’IVA, che nel settore dell’imposizione diretta, per un ammontare pari a circa 4 milioni€ di ricavi non dichiarati, 700 mila€ circa di Iva e 1 milione e 500 mila€ di base imponibile ai fini dell’IRAP. Il controllo ha riguardato un’azienda operante nella commercializzazione di veicoli industriali, semirimorchi ed altri automezzi.  Il titolare acquistava mezzi usati in tutto il territorio nazionale e, successivamente, appena fatti radiare dal PRA, rivendeva a soggetti esteri, principalmente in territorio extracomunitario e, in particolare, nei paesi africani e del Medio Oriente, avvalendosi del beneficio, almeno documentale, del regime di non imponibilità all’IVA, ex art. 8 del DPR n. 633/72. Tale beneficio, tuttavia, non è stato riconosciuto in sede di verifica in quanto, come disposto dall'art. 8, la cessione all'esportazione deve essere correlata al possesso di idonea documentazione doganale vistata dal cessionario estero, il quale ne comprova l’avvenuto ricevimento. Documentazione che, di fatto, non è stata esibita dal verificato né rinvenuta dagli Ispettori delle Fiamme Gialle. Per questi motivi, le operazioni sono state tutte recuperate a tassazione e sono state poste a base per la quantificazione dei ricavi, dell'IVA e IRAP non dichiarati negli anni 2007/2008/2009. Il commerciante, quindi, oltre alle pesanti sanzioni amministrative, dovrà rispondere del reato di omessa dichiarazione annuale, per il quale è stato denunciato, a piede libero, presso la Procura della Repubblica di Caltagirone.

Catania Guardia  Finanza scopre  2 titolari d’impresa “fantasma”: oro usato. che in completa evasione fiscale operavano nell’ambito del commercio di dubbia provenienza. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno deferito all’Autorità Giudiziaria, per ricettazione ed esercizio abusivo di commercio dell’oro,  2 soggetti residenti nella Provincia etnea operanti nel settore dell’oro usato che avevano organizzato una fiorente attività imprenditoriale completamente sconosciuta al Fisco e, quindi, evasore totale. L’attività commerciale scoperta dalle Fiamme Gialle  veniva esercitata completamente in “nero”, in evasione totale degli obblighi fiscali. Tutte le movimentazioni del “prezioso” metallo avvenivano senza  documentazione fiscale od amministrativa che comprovasse la legittima provenienza e, di conseguenza, la successiva rivendita nel circuito del commercio dell’oro. L’attuale e particolare congiuntura economica ha messo in luce, più in generale, un massiccio ricorso alla vendita di oggetti in oro, a volte anche i c.d. “gioielli di famiglia” dal grande valore affettivo, tutto al fine di finanziare anche le più elementari spese familiari. Analoghe attività, già condotte  di recente nel Capoluogo e in tutta la Provincia etnea, avevano fatto emergere l’esponenziale crescita di imprese operanti in questo settore. Le Fiamme Gialle hanno  scoperto consistenti fenomeni di evasione fiscale ed  occultamento di profitti. Da tali controlli sono emerse ulteriori imprese, i c.d. “Compro Oro”, alcuni operanti nell’assoluta illegalità e tra le quali è stata individuata l’attività imprenditoriale “abusiva” oggetto degli accertamenti in questione. I Baschi Verdi nella Provincia catanese, per avere un dato di riferimento del settore in questione, hanno rilevato che operano più di 700 imprese, tra gioiellerie, compro oro ed operatori professionali, che esercitano anche la raccolta dell’oro usato. Questi numeri, inoltre, assumono maggiore significato se confrontati con gli sportelli bancari operanti nella Provincia, pari a circa 350. Un vero e proprio sistema finanziario parallelo, estremamente diffuso e capillare. L’attività condotta ha permesso, quindi, di deferire all’A.G. 2 soggetti per ricettazione ed abusivo esercizio in via professionale del commercio dell’oro ed argento usato, nonché di colpire e porre fine all’attività criminosa che in un breve arco temporale ha consentito ai responsabili di introitare somme in contanti stimate in circa 500.000€. L’attenzione delle Fiamme Gialle è, quindi, concentrata anche sulla completa repressione del fenomeno illecito attraverso l’esecuzione dei correlati accertamenti di natura  prettamente tributaria, al fine di attrarre a tassazione fiscale i proventi illeciti conseguiti dai responsabili attraverso le sopra descritte attività illecite.

CataniaFiamme Gialle catturano ricercato. Le manette sono scattate per Marco Arena, 47enne catanese. La sistematica attività di controllo economico del territorio, condotta dalla Guardia di Finanza di Catania nel territorio del capoluogo cittadino, ha portato all’arresto di un soggetto catanese, sfuggito alla cattura nel corso di un’operazione dello scorso 9 marzo condotta dai Carabinieri. L’arrestato, Marco Arena, faceva parte di un più ampio sodalizio criminoso, composto interamente da noti personaggi catanesi, specializzati nei furti di mezzi pesanti e materiale di ogni genere facilmente ricettabile. I maldestri prendevano di mira: veicoli industriali, attrezzature per edilizia, carburante, generi alimentari, capi di vestiario. I soggetti erano operanti in trasferta in tutta l’Isola ed, in particolare, nella provincia palermitana. Le indagini conseguenti ai furti, perpetrati tra il 2011 ed il 2012, eseguite dalle Compagnie dell’Arma di Bagheria e Lercara Friddi, avevano permesso alla Procura di Termini Imerese di ricostruire e circostanziare ben 8 episodi delittuosi. Gli investigatori avevano individuato tutti i componenti della banda. Le risultanze hanno poi permesso di ottenere dal Gip del Tribunale di Termini Imerese un provvedimento cautelare nei confronti di 7 soggetti. Marco Arena durante l’esecuzione, era l’unico a sfuggire all’arresto. Il soggetto era destinatario degli arresti in carcere. Già noto con numerosi precedenti di polizia contro la persona ed il patrimonio, è stato sorpreso in un quartiere periferico di Catania da una pattuglia di Baschi Verdi del Gruppo di Catania, in servizio di controllo del territorio, mentre si trovava alla guida di un’autovettura. Gli approfonditi controlli eseguiti dai Baschi Verdi etnei hanno permesso di accertare la provenienza furtiva dell’autovettura a bordo della quale si trovava il soggetto, e di rilevarne le generalità. I Baschi Verdi, da ulteriori accertamenti, hanno dato  esecuzione al provvedimento cautelare. I militari nell’auto  hanno anche rinvenuto una borsa contenente effetti personali, tanto da far ipotizzare che il soggetto fosse pronto per allontanarsi dalla città capoluogo per continuare a darsi alla latitanza, probabilmente lontano dalla città d’origine. L’arrestato al termine delle formalità di rito,  è stato associato presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Termini Imerese e di Catania, per quanto riguarda il furto del mezzo con il quale ha terminato la sua ultima corsa.

Catania – Gdf, i controlli in “Pescheria”.  Svolto un ulteriore piano  dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania,  dopo il controllo nelle zone dei mercati rionali di Catania, tra Piazza Carlo Alberto e la zona della “Pescheria”. Nel complesso. L’attività ha portato, a fronte dei complessivi 76 controlli effettuati, alla constatazione di 54 violazioni per mancata o irregolare emissione di documenti fiscali, con una percentuale pari all’71% di violazioni riscontrate sul totale degli esercenti sottoposti a controllo nel piano effettuato, in prevalenza operatori ambulanti di prodotti ittici. Peraltro dai successivi approfondimenti info-investigativi è risultato che alcuni dei soggetti sottoposti a controllo e verbalizzati non hanno presentato le prescritte dichiarazioni fiscali annuali, risultando pertanto completamente sconosciuti al fisco. Questo intervento certifica l’impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto ai fenomeni di evasione fiscale, radicati a livello capillare nell’ambito delle zone storicamente adibite a mercati rionali.

CataniaGdF sequestra centrale clandestina produzione cd e dvd. Manette per Giovanni Platania, 31enne, catanese già noto. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di un dispositivo di contrasto al fenomeno degli illeciti in materia di violazione dei diritti di autore e della pirateria audio visiva, ha coordinato un’operazione di polizia economica-finanziaria che ha portato al sequestro di una centrale clandestina per la produzione di cd/dvd contraffatti e all’arresto del responsabile. I  finanzieri del Gruppo di Catania avevano notato, già da alcuni giorni, diverse persone di origine extra comunitaria muoversi all’interno di un condominio del centro città, in via Sardo. L’operazione è scattata quando i militari hanno assistito che da un balcone del condominio un  personaggio aveva appena lanciato una busta di plastica che veniva raccolta da una persona di colore. Quest’ultimo fuggiva al momento dell’intervento dei militari lasciando sul posto la busta. Gli investigatori, dal controllo del materiale hanno accertato che conteneva dvd illecitamente riprodotti. La perquisizione eseguita nell’abitazione di via Sardo, occupata da Giovanni Platania, ha permesso ai Baschi Verdi di riscontrare la presenza, in piena attività, di una vera e propria centrale di masterizzazione di dvd pirata. Sono stati, pertanto, complessivamente sequestrati 330 dvd per “Xbox” e “Play Station” contenenti giochi quali “Carrier Command 5”, “Dishonored”, “Fifa 13”, “007”, oltre 500 locandine già stampate, 13 masterizzatori, 2 computer e 3 stampanti. Il materiale “pirata” era verosimilmente destinato alla vendita minuta, prevalentemente praticata da venditori abusivi extra comunitari del capoluogo etneo. Il responsabile, pertanto, è stato tratto in arresto in flagranza di reato. Giovanni Platania, dagli accertamenti eseguiti, risultava destinatario della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza disposta dal Tribunale di Catania sulla base di ricorrenti frequentazioni con soggetti noti ed anche per gravi precedenti penali legati a traffici di sostanze stupefacenti. Platania era stato arrestato nel 2009 in un’operazione della DDA di Catania insieme ad altri 21 soggetti riconducibili ai vertici di un’organizzazione criminale catanese di narcotrafficanti, tra i quali spiccano i nomi di Salvatore Santagati e Rosario Giordano (detto U’ Piddaro). In quella operazione era risultato coinvolto per la sua attività di spaccio prestata all’organizzazione criminale. Proprio per tali precedenti, il Tribunale aveva dichiarato la pericolosità sociale della persona arrestata. L’operazione, che colpisce il motore produttivo di una vera e propria filiera abusiva, testimonia il costante impegno delle Fiamme Gialle nella repressione degli illeciti che alimentano l’economia illegale, con particolare attenzione anche al coinvolgimento di soggetti legati ad organizzazioni malavitose che lucrano sui fiorenti guadagni provenienti dalla vendita di materiale contraffatto. Queste attività criminali danneggiano, di conseguenza, anche gli interessi economico finanziari dello Stato, sottraendo, nel contempo, risorse agli operatori economici regolari.

CataniaGdF sequestra 2 milioni di pezzi contraffatti. I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di servizi di polizia giudiziaria tesi a contrastare il fenomeno della commercializzazione di prodotti contraffatti, disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno sequestrato 2 milioni di articoli pronti per essere commercializzati. I militari del Corpo, a seguito di attività info-investigativa, hanno individuato un esercizio commerciale, nel centro cittadino, ed un deposito della zona industriale gestiti  da due soggetti di etnia cinese, nel cui interno  sono stati rinvenuti articoli recanti marchi contraffatti, delle maggiori griffe di moda, e non a norma con la normativa comunitaria e nazionale in materia di sicurezza dei prodotti e marcatura CE. La merce rinvenuta e posta sotto sequestro, consistente in giocattoli, accessori per abbigliamento, bigiotteria, orologi, apparecchi elettrici e di accensione ha un  valore di mercato  quantificabile in circa due milioni di euro.

Catania - Operazione “APATE”, ordinanza custodia cautelare per Rosario Riela. Anche  per  lui  l’accusa  di  concorso  esterno  in  associazione  per  delinquere di stampo mafioso. Ordinanza di custodia cautelare anche per Rosario Riela, 46enne, che era risultato irreperibile lo scorso 25 giugno, quando i finanzieri del G.I.C.O. si erano presentati alla porta di casa per notificargli lo stesso provvedimento che aveva colpito gli altri due fratelli: Francesco e Filippo. L’ordinanza era stata emessa nell’ambito dell’operazione “Apate”, coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, che ha portato anche al sequestro di numerose aziende operanti nel settore del trasporto di merci deperibili su strada riconducibili alla famiglia Riela. Questa notte ad attendere Rosario Riela all’aeroporto di Catania, proveniente da un soggiorno all’estero, i finanzieri del Comando Provinciale di Catania.

Catania  - GdF : “Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio”. La Guarda di Finanza, durante il fine settimana, ha eseguito molti controlli nella città di Catania. In materia di emissioni di scontrini e ricevute fiscali sono stati eseguiti 88 controlli, che hanno portato alla constatazione di 76 violazioni per mancata o irregolare emissione di tali documenti fiscali, con una percentuale pari all’86% di violazioni riscontrate sul totale degli esercenti sottoposti a controllo nel piano effettuato. Sia i soggetti controllati, che coloro a cui sono state contestate irregolarità di varia natura, risultano riconducibili alle molteplici categorie di esercenti che compongono il tessuto economico-commerciale del territorio catanese. Tali irregolarità vanno ad aggiungersi alle 1606  violazioni in materia di scontrini e ricevute fiscali già individuate dalla Guardia di Finanza  - sul territorio dell’intera Provincia – nei primi 5 mesi del corrente anno. In materia di contrasto all’abusivismo ed alla vendita di prodotti contraffatti, nel fine settimana, sono stati eseguiti diversi interventi, che hanno portato al sequestro di 1634 “pezzi”. Sono state verbalizzate le condotte illecite di 11 clienti che si sono resi responsabili di avere acquistato incautamente prodotti con “griffe” contraffatte, (borse, scarpe e articoli di pelletteria) ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legge nr. 35 del 2005 convertito in Legge nr. 80 del 14.05.2005, che prevede la sanzione amministrativa per il “cliente” da un minimo di 100 euro ad un massimo di 7000,00 euro. In materia di contrasto al lavoro sommerso, sono stati controllati 38 lavoratori, su un totale di 15 aziende ispezionate e di cui 14  irregolari. Complessivamente sono risultati “in nero” 28 lavoratori.  In particolare, in un’ azienda commerciale, tutti e 5 i lavoratori sono risultati in “nero”.

Catania - Decoder e smart card illegali in esercizi pubblici e circoli ricreativi. I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di una specifica attività, sulla base delle direttive impartite dal Comando Provinciale di Catania, a tutela del diritto d’autore ed al contrasto della pirateria audiovisiva, hanno sequestrato decoder muniti di smart card in quattordici  locali adibiti ad esercizi pubblici e circoli ricreativi situati nel centro cittadino e zone limitrofe. I Finanzieri hanno accertato che nei locali adibiti ad attività economiche  venivano diffuse in pubblico, mediante televisori e maxischermi, immagini e video trasmesse da canali televisivi a pagamento come SKY e Mediaset Premium. In particolare è stato accertato che per la trasmissione venivano utilizzati decoder muniti di smart card “Sky” e “Mediaset” adibite esclusivamente alla visione per uso privato. Quattordici persone sono state denunziate all’autorità giudiziaria per violazione alla Legge nr. 633/1941 (protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

 Adrano - GdF scopre Odontotecnico sostituitosi a medico dentista. La Guardia di Finanza è vigile anche sulla salute pubblica. Le Fiamme Gialle hanno denunciato per esercizio abusivo della professione medica, un falso odontoiatra  e recuperato a tassazione proventi illeciti per 1 milione €. La storia si ripete, questa volta a fare da sfondo è la città di Adrano dove i militari della Guardia di Finanza di Paternò hanno scovato e denunciato alla Autorità Giudiziaria per l’esercizio abusivo della professione di odontoiatra  un falso medico. I finanzieri della Squadra Operativa Volante della Tenenza di Paternò, sono riusciti anche a ricostruire, attraverso gli accertamenti bancari, i proventi che il falso medico aveva sottratto al fisco. I Baschi Verdi hanno recuperato a tassazione  oltre 1 milione €, frutto dell’attività illecita perpetrata impunemente nel corso dei 5 anni presi in esame. L’attività sarebbe stata abilmente mascherata, con la compiacenza di un vero dentista, all’interno di un laboratorio odontotecnico attrezzato di apparecchiature specialistiche all’avanguardia, nel quale venivano svolte otturazioni, devitalizzazioni,  cura delle carie ed addirittura interventi chirurgici dentali, eseguendo anestesie e prescrivendo farmaci e terapie. Secondo il presidente della Commissione nazionale Albo odontoiatri, sono almeno 15.000, in Italia, i falsi dentisti, ovvero professionisti che si spacciano per odontoiatri e odontotecnici senza invece avere alcun titolo di studio nel settore. Un fenomeno allarmante ed in crescita, presente su tutto il territorio nazionale,  sopratutto al Sud. L’attenta analisi e la conoscenza capillare del territorio, ha permesso alla Guardia di Finanza di Paternò di scovare il falso medico e  ricostruire il considerevole “giro d’affari”  conseguito nel ristretto arco temporale, che gli ha consentito di accumulare un importante patrimonio mobiliare ed immobiliare, palesemente sproporzionato rispetto all’esiguo reddito d’impresa dichiarato. Lo stesso patrimonio costituirà adesso garanzia per lo Stato di veder soddisfatte le proprie pretese erariali che, stante la voluminosità dei ricavi occultati, rischia di essere sottratto alla disponibilità del soggetto verificato fino alla definizione dei versamenti d’imposta e delle relative sanzioni.

Catania - Finanza neutralizza elemento di una rete di spacciatori operante nella provincia etnea. Si tratta dell’attività continua inquadrata nella lotta al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e controllo del territorio. 1 soggetto 35enne è stato tratto in arresto in flagranza di reato dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania con l’accusa di detenzione ai fine dello spaccio di sostanza stupefacente, del tipo cocaina. Le Fiamme Gialle, nel corso di una perquisizione compiuta nell’abitazione dell’incensurato, nel popoloso quartiere di San Cristoforo, hanno rinvenuto e posto sotto sequestro 12 grammi di cocaina, racchiusa in un unico involucro di cellophane. L’arrestato dopo le formalità di rito è stato trasferito nella casa circondariale catanese di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità’ Giudiziaria etnea.

Catania - Finanza esegue ordinanza di custodia cautelare in carcere per  14 , tra cui moglie “cassiera” di capo clan. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni per circa 5 milioni €. L’operazione è stata avviata, fin dalle prime luci dell’alba, a Catania nei confronti di un gruppo criminale storicamente collegato all’associazione mafiosa di “Cosa Nostra” etnea, capeggiata dai Santapaola. Una ordinanza di custodia cautelare in carcere è in corso di esecuzione nei confronti di 14 persone, tra cui una donna, moglie del capo-clan e “cassiera” del gruppo, tutti componenti un sodalizio criminale armato particolarmente attivo nella zona della stazione ferroviaria centrale, dedito prevalentemente ad estorsioni ai danni di numerosi operatori economici. Contemporaneamente sono in corso i sequestri di numerose imprese, fabbricati, autovetture e conti correnti riconducibili ai componenti del gruppo e considerati proventi derivanti dalle attività illecite perpetrate dal sodalizio criminale negli anni,  per un valore totale di oltre 5 milioni di euro.

Catania - Finanza blocca 2 corrieri droga: cane trova panetto ½ kg eroina. Il Gruppo Operativo Antidroga ha svolto, nell’ultimo fine settimana, un’intensa attività antidroga con arresti e sequestri. Gli uomini del GOA seguendo le linee guida del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, hanno ottenuto il brillante risultato. All’alt ad un’autovettura in arrivo al casello autostradale di San Gregorio un uomo ed una donna, manifestavano evidenti segnali di fastidio e nervosismo al controllo dei militari. Le Fiamme Gialle hanno proceduto a quel punto ad una minuziosa ispezione dell’automezzo. All’esito dello stesso, gli operanti trovavano la sostanza stupefacente ben occultata nell’imbottitura del sedile anteriore, prima ancora dell’intervento del cane antidroga. L’involucro, nella classica dimensione di un panetto, dal peso di 550 grammi, dall’esame effettuato al momento stesso dell’intervento, risultava essere sostanza stupefacente di tipo eroina e veniva sottoposto a sequestro unitamente all’autovettura utilizzata per il trasporto. Un viaggio da corrieri improvvisati finito male quello della coppia di giovani; vane, di fatto, erano state le giustificazioni che gli stessi fornivano per spiegare il loro viaggio ed il motivo della loro agitazione all’alt che gli era stato intimato, argomentazioni che comunque non hanno per nulla convinto i finanzieri intervenuti. Le “ingegnose” menti criminali avevano studiato un piano volto ad eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine e solo la perseveranza dei finanzieri intervenuti ha portato infine al sequestro di 550 grammi di eroina.

Catania Acquista cocaina a Catania per smerciarla a Caltagirone. Operazione antidroga della Guardia di Finanza di Catania.  Le Fiamme Gialle etnee, dirette dal Colonnello Francesco GAZZANI, hanno tratto in arresto R.R. 33enne, di Caltagirone, incensurato, per il reato di traffico di sostanze stupefacenti. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania, nella tarda serata, hanno sottoposto a controllo l’autovettura Toyota Yaris condotta dal giovane che stava procedendo a forte velocità sulla SS Catania-Gela in prossimità del centro commerciale “Le Porte di Catania”. I tutori dell’ordine, insospettiti dalla velocità tenuta dall’automobilista, hanno deciso di fermarlo. Il nervosismo manifestato dal ragazzo all’atto del fermo ha indotto i finanzieri a procedere ad un controllo dell’auto.  I baschi Verdi hanno rinvenuto, abilmente occultato sotto la guaina di protezione della leva del cambio, un involucro contenente polvere bianca a pezzi risultata dagli esami speditivi effettuati cocaina, per complessivi 41 grammi. Il soggetto,  dii fronte all’evidenza, ha dichiarato di aver acquistato la sostanza a Catania da un soggetto a lui sconosciuto. I finanzieri etnei, sulla base di quanto accertato, hanno tratto in arresto l’automobilista per traffico di sostanze stupefacenti, associandolo presso il carcere di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dal quantitativo sequestrato, si sarebbero potute ricavare circa 400 dosi per un guadagno di circa 5.000€.

Acireale -  Sito web vende software, giochi,  films e album musicali taroccati. La Guardia di Finanza di Acireale ha sequestrato un ingente quantitativo  di files e  supporti informatici e  denunciato il responsabile. L’operazione è stata condotta dai   militari appartenenti alla Tenenza della Guardia di Finanza di Acireale, nell’ambito di servizi finalizzati alla repressione  delle violazioni in materia del diritto d’autore. I Baschi Verdi hanno individuato  soggetti dediti alla  riproduzione illecita di supporti magnetici, e sequestrato un ingente quantitativo di files, contenenti i più recenti film, album musicali e giochi per play station, nonché la strumentazione informatica  utilizzata per riprodurre illecitamente CD e DVD.  Il materiale informatico era  tenuto nell’abitazione di C.F. che era dedito alla vendita per corrispondenza utilizzando un sito web. I finanzieri, nel monitorare sulla rete internet le informazioni relative al territorio di competenza, hanno individuato un sito web nel quale veniva pubblicizzata la vendita di diversi software, videogame, film e cd musicali a prezzi vantaggiosi. Le modalità di vendita ed il prezzo offerto facevano supporre ai finanzieri la violazione della normativa relativa al diritto d’autore. E’ stata notiziata la Procura della Repubblica di Catania. L’autorità giudiziaria, esaminata la bontà degli elementi raccolti, ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare  grazie al quale è stato possibile sequestrare  712 supporti ottici tipo DVD contenenti film var, 210 supporti ottici tipo CD ROM contenenti files musicali in vario formato, 35 supporti ottici tipo CD ROM contenenti software e programmi per p.c., 41 supporti ottici “mini disk” contenenti files musicali, 1 personal computer completo di: masterizzatore, tastiera marca e  mouse wireless, 1 hard disk esterno modello USB 2.0 High Speed, completo di cavetto di alimentazione.

Catania- GdF sequestra fucili, pistole, munizioni e polvere da sparo.  La Guardia di Finanza di Catania ha scoperto l’armamentario nel corso dei servizi predisposti per il controllo del territorio della Provincia Etnea. 2 persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Caltagirone di cui 1 è stato tratto in arresto. Sebastiano INNOCCA, denunciato per detenzione abusiva di armi, munizionamento e polvere da sparo insieme al fratello Vittorio, è stato arrestato in quanto possessore del fucile a canne mozze che aveva lo stesso numero di matricola di uno regolarmente denunciato. Nel corso dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Catania, le Fiamme Gialle Etnee hanno eseguito numerosi controlli del territorio, con particolare riferimento nel Comune di Militello Val di Catania. Le verifiche erano finalizzate a contrastare il fenomeno del traffico di armi e relativo munizionamento. I Finanzieri del 1° Nucleo Operativo del Gruppo di Catania, a seguito di una perquisizione locale eseguita nel Comune di Militello in Val di Catania,  hanno rinvenuto e sequestrato 1 fucile a canne mozze, 2 pistole, 5  fucili, 100 bossoli e circa 2.500 munizioni.  Le armi, risultavano tutte perfettamente funzionanti. 2 sono le persone denunciate per detenzione abusiva di armi, munizionamento e polvere da sparo, di cui una tratta in stato di arresto in flagranza di reato e condotto presso la casa Circondariale di Caltagirone. Sono in corso ulteriori indagini al fine di verificare la provenienza del materiale posto sotto sequestro.

Catania Finanza scopre danno erariale per 70 milioni€ causato da Consorzio Bonifica etneo: segnalati 13 dirigenti. Aumenti illeciti di stipendi, assunzioni senza autorizzazione, gare pubbliche e false attestazioni ci sarebbero tra le irregolarità in un esposto della Guardia di Finanza alla Corte dei Conti. L’attività di indagine amministrativa eseguita attraverso l’esame degli atti acquisiti presso la sede dell’ente pubblico ed i riscontri documentali effettuati, hanno permesso di accertare ai Baschi Verdi  la dolosa percezione di finanziamenti pubblici, nonché la distrazione di somme pubbliche a terzi per l’indebita assunzione di 21 lavoratori a tempo determinato ed infine l’elargizione di indennità aggiuntive, non spettanti, ai restanti dipendenti consortili assunti a tempo indeterminato. Secondo le Fiamme Gialle i danni all'Erario sarebbero intorno a 70 milioni. L'indagine dei Baschi Verdi  del Comando provinciale, avrebbe permesso di accertare la dolosa percezione di finanziamenti pubblici, nonché la distrazione di somme pubbliche a terzi. I militari avrebbero evidenziato un danno erariale realizzato mediante l'inosservanza delle disposizioni di settore, determinato da una gestione arbitraria e clientelistica degli affari.  Le Fiamme Gialle hanno indicato tra le irregolarità: illeciti aumenti di stipendi al personale, assunzioni senza la preventiva autorizzazione della Regione, assegnazione di lavori di progettazione affidata a consulenti esterni in assenza di gara a evidenza pubblica, concessione di finanziamenti con atti contenenti false attestazioni, elargizione di ingenti somme a consulenti esterni. I 13 impiegati:  11 dirigenti consortili e 2 dirigenti ministeriali, sono stati segnalarti alla Corte dei conti per avere causato il complessivo danno erariale quantificato in circa 70 milioni €.

Catania - Finanza sequestra marchi contraffatti: 2 milioni di giocattoli “Made in China”, in 1 esercizio commerciale, 2 depositi ed 1 container. 2 denunciati alla Procura del capoluogo etneo. Si tratta di uno dei più grossi sequestri di giocattoli, e non solo,  di provenienza cinese effettuato dalla Guardia di Finanza. Le 2 persone sono state denunciate alla Procura del capoluogo etneo per falso e ricettazione e oltre due milioni fra giocattoli, materiale elettrico, orologi e bigiotteria con marchi contraffatti o privi del marchio europeo CE. Il marchio certifica le caratteristiche anche di sicurezza dei prodotti, posti in vendita. I Baschi Verdi hanno ispezionato  l’esercizio commerciale in pieno centro con all’interno una montagna di scatoloni accatastati in 2 depositi e 1 container ubicati nella zona industriale, Catania sud, per un controvalore potenziale vicino ai 6 milioni €. I giocattoli, sono ritenuti potenzialmente a rischio perché non costruiti secondo le severe normative europee, destinati  principalmente a bambini di età zero-dieci anni. Pericolose imitazioni di Gold Fish, macchine in plastica o Deluxe Car telecomandate, tantissime bambole con vestiti che in questo caso utilizzano tessuti sintetici ed infiammabili e scarpette verniciate con chissà quale sostanza. Una vastissima gamma a marchio contraffatto “Ben 10” di tubi luminosi, orologi, yoyo, Spiderman, Topolino, Hello Kitty, pistole, apparecchiature elettroniche vendute mediamente  al prezzo di 5 € e ad articolo. 1 pattuglia di Finanzieri del I° Nucleo Operativo del Gruppo di Catania, nell’eseguire un controllo di polizia all’interno di un esercizio commerciale,  gestito da cittadini cinesi, in pieno centro a Catania, ha constatato che questi detenevano numerosi giocattoli con il marchio palesemente contraffatto. I militari da ulteriori e approfonditi controlli sono risaliti al canale di approvvigionamento ed in particolare hanno individuato 2 depositi, ubicati a pochi metri dall’esercizio commerciale ed 1 container nella zona industriale del capoluogo etneo. Le Fiamme Gialle hanno trovato nei depositi una vera montagna di scatoloni che contenevano i giocattoli e la vastissima gamma di articoli contraffatti o non a norma. Fuori dai depositi, un continuo flusso di mezzi ed operatori commerciali non in regola con le norme di settore  in attesa e pronti a caricare o scaricare la merce. Il Corpo dei Baschi Verdi da tempo è impegnato, oltre che nella repressione, anche nell’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su un tema di stretta attualità, come quello della contraffazione dei marchi di fabbrica. I falsi  rischiano di minare alla base l’imprenditoria sana dei vari settori connessi alla produzione ed alla commercializzazione. La Guardia di Finanza, quale Corpo di polizia economico-finanziaria, è in prima linea a difendere gli interessi del Paese e della Comunità Europea, destinando nel particolare settore d’intervento importanti risorse di uomini e mezzi. Parte della merce è stata sottoposta anche a sequestro amministrativo per violazione al codice del consumo.

Bronte Attività commerciali: 4 denunce per energia elettrica rubata.  Le Fiamme Gialle  etnee, in ossequio alle disposizioni impartite dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Colonnello t.ISSMI Francesco GAZZANI, hanno  incrementato il controllo del territorio della propria circoscrizione di servizio. La Tenenza di Bronte ha volto diuturna attività di controllo del territorio. Le Fiamme Gialle brontesi hanno recentemente scoperto consistenti furti di energia elettrica. A rubare l’energia elettrica, con meccanismi fraudolenti, non erano utenti privati qualsiasi ma tre operatori commerciali, di cui: un Bar ed una lavanderia di Bronte ed un centralissimo Bar di Linguaglossa. Le indagini esperite, con l’ausilio di tecnici dell’Enel, hanno permesso di appurare che i due  esercizi commerciali di Bronte avevano manomesso il contatore, tramite apertura dei sigilli e l’apposizione di 3 ponticelli (bypass) sui circuiti del contatore elettronico, provocando così un ribasso (un furto) del 70% circa dell’energia elettrica prelevata. L’esercizio commerciale di Linguaglossa, invece, aveva posto in essere un diverso sistema di frode consistente nell’installazione di un magnete permanente sopra la calotta del contatore che provocava un semiblocco dello stesso. Infatti a fronte di una potenza di 18 kw assorbita ne veniva misurata dal contatore solo 0,2 kw. Pertanto, due responsabili del Bar di Bronte, la titolare della lavanderia ed il legale rappresentate della società che gestisce il  bar di Linguaglossa, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. I contatori manomessi sono stati naturalmente rimossi e, per riavere l’energia elettrica negli esercizi commerciali, i titolari delle ditte dovranno saldare tutta l’energia  prelevata in frodo. Inoltre, dovranno rispondere di furto aggravato davanti all’Autorità Giudiziaria.

Notizie GdF 2011

 

Notizie GdF   2012 

Catania½ kg marijuana tra macchine agricole. I Baschi Verdi del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti  disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno tratto in arresto A.A. 25enne per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, a conclusione di una capillare attività investigativa, con l’ausilio di unità cinofile, hanno eseguito una perquisizione all’interno di un esercizio commerciale ubicato nel quartiere Zia Lisa del capoluogo etneo.  L’attività di polizia giudiziaria ha consentito ai tutori dell’ordine di rinvenire una borsa, abilmente nascosta tra pezzi di ricambio di macchine agricole,  contenente più di mezzo chilo di marijuana, in parte già confezionata in piccole dosi pronta per essere venduta. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Piazza Lanza.

 

 


NOTIZIE ULTIMORA 24 ORE SU 24


CATANIA


Finanza scopre 20mila capi falsi, per 500mila €

(video sequestro)  


Comandante provinciale GdF  Roberto Manna

Catania (video sequestro)

Finanza scopre 20mila capi falsi, per 500mila €. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Catania hanno inferto un duro colpo al commercio di prodotti contraffatti sul mercato etneo,   sequestrando circa 20.000 articoli di pelletteria falsificati, stoccati in un magazzino – situato a pochi passi dalla periferia della città – gestito da un imprenditore cinese, denunciato alla Procura della Repubblica di Catania. I finanzieri di Catania, da qualche mese, avevano intensificato l’attività investigativa e di controllo del territorio nel tentativo di colpire la filiera di approvvigionamento dei numerosi venditori ambulanti abusivi presenti nella provincia e nelle centralissime vie del capoluogo etneo. L’ulteriore potenziamento dei controlli effettuato nell’imminenza delle festività natalizie ha consentito ai Baschi Verdi di individuare un vero e proprio showroom del falso, con una superficie di oltre 1.000 metri quadri, dove i clienti abilitati all’accesso potevano visionare la merce esposta e procedere agli acquisti. La zona di esposizione della merce contraffatta era stata ricavata in un magazzino dove venivano posti in vendita prodotti regolari. All’interno della struttura, attraversando uno stretto corridoio composto da scatoloni sovrapposti, si accedeva a un’area dedicata esclusivamente all’esposizione di borse, cinture, pochette e altri accessori di pelletteria recanti i segni distintivi di noti marchi della moda tra i quali Alviero Martini, Burberry e Piero Guidi. Tutti gli articoli contraffatti erano presentati in modo da consentire agli acquirenti di individuare immediatamente quelli necessari e procedere al relativo acquisto. I militari stimano che i prodotti sequestrati, immessi sul mercato del falso, con prevalente destinazione presso i venditori ambulanti dei mercati del capoluogo etneo, avrebbero fruttato ricavi per oltre 500 mila euro, determinando un rilevante danno al commercio legale, già sofferente per il protrarsi della crisi economica. L’attività delle Fiamme Gialle catanesi, pertanto, colpendo a monte i canali di approvvigionamento dei prodotti contraffatti, ha lo scopo di interrompere il circuito che alimenta sul territorio etneo tali attività illecite. I controlli della Guardia di Finanza non saranno limitati alle festività natalizie, ma proseguiranno nel tentativo di contrastare un fenomeno illegale che presenta notevoli ripercussioni negative sul mondo dell’economia e su quello del lavoro.

Catania  - Finanza, blocca 7 corrieri e 1.520 kg marijuana.  5 albanesi e 2 italiani sono stati presi nella notte su 2 furgoni e 3 auto

: Shkelzen Aliaj, Sokol Cenaj, Viktor Dalipaj, Gentian Hoxha, Arsen Serjnaj, Agatino Santanocito, Francesco Gennaro.  I Baschi Verdi, nell’ambito delle attività di controllo del territorio quotidianamente disposte dal Comando Provinciale di Catania hanno sequestrato lo stupefacente.  Una  pattuglia ha notato un’insolita carovana, composta da 3 vetture e 2 furgoni, viaggiare a velocità sostenuta lungo la statale 114, tra Acireale e Riposto. I  due furgoni, bianchi, privi di qualsiasi insegna e di cui uno con targa di cartone, hanno attratto l’attenzione dei militari che hanno  deciso di seguire il convoglio. I militari hanno proceduto, nel frattempo, ad eseguire le verifiche di routine sulle targhe dei mezzi ed a chiedere l’ausilio di altre pattuglie.  I  militari con il  rinforzo, hanno stabilito di sottoporre a controllo il convoglio in zona Santa Maria degli Ammalati, alle porte di Acireale.  I  2 furgoni sono stati immediatamente fermati, le 3 auto hanno tentato una manovra elusiva, risultata vana. I finanzieri,   dopo un breve inseguimento, hanno bloccato sul nascere il tentativo di fuga. L’ispezione dei furgoni ha permesso di rinvenire diverse balle di marijuana avvolte in sacchi di juta, per un peso complessivo di kg. 1.520.Tutti i soggetti fermati, 5 albanesi e 2 italiani, sono stati tratti in arresto e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria etnea. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro tutti i mezzi e la sostanza stupefacente. L’enorme quantitativo di stupefacente sequestrato era destinato ad alimentare, soprattutto nell’approssimarsi delle festività natalizie, non solo il mercato catanese, ma, verosimilmente, anche quello di altre province. La sua rivendita avrebbe fruttato circa 10 milioni €.

Catania  (video arresti GdF) Operazione GdF “Reset” manette a 24 dei Santapaola-Ercolano Stazione e Civita. Oltre 150 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania all’alba hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 24 soggetti indiziati dei delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso, ricettazione e detenzione di armi, estorsione, danneggiamento e incendio doloso, usura, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, evasione e rapina a mano armata. Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi, dall'aggiunto Carmelo Zuccaro e dai sostituti Iole Boscarino e Andrea Bonomo.  17 arresti, 1 ai domiciliari, e 7 ordinanze notificate in carcere. L’atteggiamento temerario dei nuovi vertici indagati ha causato momenti di frizione con altri clan mafiosi, consentendo agli investigatori di acquisire elementi  di prova su personaggi di spessore del gruppo della “Civita”, riconducibile alla famiglia Nizza (Giovanni Nizza  e Salvatore Mirabella). L’ordinanza è stata eseguita nei confronti dei soggetti nati a Catania: Alessandro Albergo, 22enne, Francesco Arcidiacono, 53enne  alias “Franco U Salaru”, Marco Arena, 49enne, Orazio Bonfiglio, 32enne alias “Orazio Bassotto”, Sebastiano Caruso,  48enne alias “Nuccio Tyson”,  Carmelo Chiantello, 33enne inteso “Melo”, Carmelo Di Bartolo,48enne alias “Melo Sviluppo”, Roberto Di Mauro, 50enne, Francesco Faro, 26enne alias “Melo Meno”,  Angelo Gallo, 25enne alias “Angelo a ciolla”, Francesco Liberato, 38enne inteso “Franco”, Salvatore Mirabella, 48enne alias “Turi Palocco”, Angelo Mirabile, 47enne alias “Angelo u porcu”, Giovanni Nizza,  40enne alias “Giovanni Banana”, Agostino Pomponio,  48enne,  Antonio Puglisi, 42enne alias “Puddisino”, Cristofaro Romano, 31enne inteso “Cristian”, Alessandro Scalia, 35enne, Davide Giuseppe Silverio, 46enne, Alessandro Vella, 22enne, Domenico Zuccaro, 45enne alias “Domenico u biondo”, Benedetto Zucchero,  20enne inteso “Benny”, Giuseppe Zucchero, 51enne inteso “Pippo”, Bruno Cavarra, 80enne nato a Siracusa (arresti domiciliari). L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguita dal Nucleo di Polizia Tributaria, ha avuto principalmente ad oggetto le plurime attività illecite gestite dal gruppo capeggiato dalla famiglia Zucchero, noto come “gruppo della stazione”, facente parte della cosca “Santapaola – Ercolano”. Le attività investigative hanno consentito di accertare che il capo storico del clan, Zucchero Giuseppe, nonostante la detenzione in carcere, abbia continuato, nel tempo, a guidare le attività illecite del suo gruppo, impartendo disposizioni ai congiunti durante i colloqui carcerari in particolare a Cristofaro Romano e Benedetto Zucchero, rispettivamente genero e figlio, da lui stesso investiti del ruolo apicale. L’approfondito e attento lavoro di indagine ha permesso di ricostruire l’intero organigramma del “gruppo della stazione”, individuando quali presunti affiliati Francesco Liberato, Roberto Di Mauro, Davide Silverio e Domenico Zuccaro.  La Guardia di Finanza dalle indagini avrebbe fatto emergere un capillare ricorso al  “pizzo”, richiesto a tappeto a tutti i commercianti della  zona di influenza ed anche fuori dalla provincia etnea. Inoltre, per fare fronte alle sempre maggiori necessità economiche dei membri del clan (alcuni dei quali detenuti), gli associati avrebbero rivolto alle vittime richieste di denaro sempre maggiori. Secondo schemi tradizionali e tipici della criminalità organizzata “chi non sottostava alle richieste subiva ripercussioni e violenze di varia natura” (in un caso è stato documentato l’incendio dell’autovettura di una vittima e le istruzioni specifiche su come attuare questo tipo di intimidazione fornite dal carcere dallo stesso capo storico del gruppo).  L’attività del clan diretta al reperimento di entrate   economiche è stata posta in essere anche con l’organizzazione di alcune rapine a mano armata non solo nel territorio catanese, ma anche in altre regioni: erano state anche progettate nei minimi dettagli, ma poi non portate a compimento, le rapine a un ufficio postale di Faenza e ad una gioielleria in provincia di Reggio Calabria. Inoltre, il clan, per incrementare gli introiti, ha ampliato il proprio raggio d’azione con nuove attività illecite, in particolare avviando il c.d. “recupero crediti”. Alcuni creditori, anche usurai, per poter ottenere in maniera più rapida ed efficace la restituzione del denaro dato in prestito, si rivolgevano a soggetti mafiosi che, facendo leva sul timore ingenerato dalla propria caratura criminale, ottenevano immediatamente quanto richiesto, trattenendo una parte dell’importo riscosso come provvigione per l’attività svolta. Anche lo spaccio delle sostanze stupefacenti rientrava tra le attività più remunerative per il sodalizio. In questi casi, lo smercio avveniva reclutando persone estranee al clan al fine di far ricadere su altri il rischio delle eventuali conseguenze in caso di controlli di polizia.   Plauso del sottosegretario alla giustizia Berretta a magistrati e Guardia di Finanza per operazione:“L'imponente operazione coordinata dalla Procura di Catania che ha dato un duro colpo alle attività criminali del clan Santapola-Ercolano scoperchia una realtà tristemente nota fatta di pizzo, estorsioni, usura e violenze che rappresentano un ostacolo enorme per lo sviluppo del nostro territorio. Un ostacolo che però, pezzo per pezzo, viene demolito dai nostri magistrati. A loro, al Procuratore Salvi, al Colonnello Gazzani ma anche a tutta la Direzione Distrettuale Antimafia e alla Guardia di Finanza che ha eseguito l'operazione va il mio sentito plauso per i risultati ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata. Una battaglia che ridà fiducia ai catanesi, ai negozianti e agli imprenditori”. Soddisfazione ed apprezzamento alla Guardia ed alla magistratura catanese" sono stati espressi da Nello Musumeci, presidente della Commissione Antimafia dell'Ars, dopo la vasta operazione che stamane ha portato nel capoluogo etneo all'arresto di 24 persone indiziate di gravi e numerosi delitti e che apparterrebbero al clan Santapaola. "L'avere liberato tanti commercianti dalla sistematica e sempre più esosa richiesta di pizzo deve servire da stimolo agli altri imprenditori vessati,  affinché trovino il coraggio di denunciare i propri estorsori. La fiducia nello Stato non deve mai venire meno."

GdF  scopre truffa su titoli posta in manette ex direttore

(video arresto Guardia di Finanza)

CataniaGdF scopre truffa su titoli depositi postali, ex direttore posta Nicolosi in manette. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania nella mattinata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di (video arresto Guardia di Finanza)Liborio Ferrara 64enne, ex direttore dell’ufficio postale di Nicolosi (CT), per i reati di peculato e falso materiale. Il provvedimento è stato emesso all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, ed in particolare dal gruppo di lavoro specializzato per reati contro la pubblica amministrazione diretto dal Procuratore Aggiunto dott.Patanè. Le indagini  sono state condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania - scaturite sia da attività ispettiva interna delle Poste Italiane S.p.A. sia dalle numerose denunce presentate da vari clienti presso la Stazione dei Carabinieri della località etnea - sono emerse specifiche responsabilità a carico del predetto direttore, il quale, attraverso la creazione di falsa documentazione riferita a “buoni fruttiferi postali, bot e titoli obbligazionari”, sarebbe riuscito ad ingannare 15 clienti investitori ed a sottrarre loro la somma complessiva di circa 1.500.000€.  Le prime indagini svolte dall’Arma di Nicolosi avrebbero evidenziato che l’arrestato, proprio nella sua qualità di direttore dell’ufficio postale veniva indicato dai denuncianti quale figura di riferimento del settore “risparmi e investimenti”. Gli approfondimenti  investigativi svolti dalla Guardia di Finanza hanno permesso di accertare come il direttore infedele, avrebbe carpito la fiducia riposta nei suoi confronti da vari clienti. Il funzionario avrebbe approfittato soprattutto dell’età avanzata di molti di essi. Il direttore avrebbe invogliato  i clienti e consigliato loro di effettuare investimenti, promettendo anche tassi di interesse maggiori rispetto a quelli praticati da altri operatori finanziari. Il funzionario si sarebbe in alcuni casi recato direttamente presso le abitazioni degli anziani pensionati per far firmare la documentazione postale nonché per consegnare in contanti parte degli interessi maturati. Ciò avrebbe consentito al Ferrara di movimentare e disporre delle somme dei clienti in totale autonomia causando agli stessi un ingente danno patrimoniale. Il modus operandi adottato per porre in essere l’ingente truffa era così articolato: rilascio di un buono fruttifero postale regolarmente contabilizzato e successiva falsa operazione di estinzione del titolo all’insaputa del cliente con incasso indebito della relativa somma; rilascio di buoni fruttiferi postali o titoli obbligazionari – apparentemente autentici e regolari – che non venivano registrati e contabilizzati nei sistemi informatici delle poste italiane. Oltre all’esecuzione della custodia cautelare in carcere del  direttore, le fiamme gialle stanno svolgendo operazioni di sequestro preventivo dei beni mobili ed immobili nella disponibilità dello stesso, fino a concorrenza dell’importo indebitamente sottratto. Inoltre, le attività investigative sono state estese nei confronti dei beneficiari del denaro di provenienza illecita. Nel corso delle indagini è emerso infatti che parte delle somme truffate a due ignari clienti dell’ufficio postale di Nicolosi hanno costituito la provvista per l’emissione di vaglia postali, per un importo di circa 220.000 euro, utilizzati successivamente per l’acquisto di un immobile sempre nel paesino etneo. La Guardia di Finanza, con un lavoro molto complesso e accurato, è quindi riuscita a seguire i flussi del denaro sottratto, giungendo a individuare coloro che lo avevano riciclato e consentendo così di recuperare almeno parte del denaro sottratto sotto forma di immobili nei quali era stato reinvestito.

Catania - Corsi professionali peculato, truffa, erogazioni pubbliche, corruzione, falso e frode fiscale: 10 indagati, 8 ai domiciliari, 2 in carcere. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Saffo e del nipote Francesco  Cavallaro mentre ha disposto gli arresti domiciliari nei riguardi di Concetta Cavallaro, Manuela Nociforo, Eleonora Viscuso, Domenico La Porta, Rosa Maria Trovato, Giuseppe Bartolotta e Biagio La Fata. Nei confronti di uno degli indagati sono in corso le operazioni volte all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari. I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nella mattinata a conclusione di una complessa attività di indagine, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare e contestuale sequestro preventivo per equivalente emessa dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania.Le attività investigative hanno visto coinvolti numerosi indagati, ai quali sono stati contestati i reati di peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso e frode fiscale. L’indagine ha svelato l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione ed all’indebita percezione di contributi pubblici, anche comunitari, destinati alla formazione professionale, per circa nove milioni di euro – allo stato accertati - sul totale dei circa 58 milioni ricevuti complessivamente da enti di formazione professionale nel quinquennio 2005-2010 per l’organizzazione e realizzazione di 112 corsi di formazione. Il provvedimento cautelare ha interessato 10 indagati, per 2 dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per gli altri 8 sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il G.I.P. ha, altresì, disposto il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili per un valore complessivo pari a circa 3.700.000,00 euro. Gli enti di formazione professionale coinvolti sono l’A.N.F.E. provinciale (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), l’I.R.A.P.S. (Istituto di Ricerche e Applicazioni Psicologiche e Sociologiche), l’A.N.F.E.S. (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati Siciliani) e  l’I.S.S.V.I.R. (Istruzione, Servizi, Sport, Volontariato, Italiano e Regionale), tutti con sede in Catania e operanti anche in altre province siciliane.  Gli elementi acquisiti nel corso delle attività investigative hanno evidenziato che il sistema di frode è stato ideato principalmente da 2 soggetti, legati da vincolo di parentela, che si sono avvalsi di alcune imprese a loro stessi riconducibili anche attraverso altri familiari, appositamente costituite per documentare spese totalmente fittizie. In altri casi le società di comodo sono state utilizzate come soggetto economico interposto fra gli effettivi fornitori e gli enti di formazione professionale, al solo fine aumentare fittiziamente il prezzo di alcune forniture e servizi destinati agli enti in questione. In diversi casi, le imprese interposte hanno emesso fatture per la prestazione di servizi (ad esempio per pulizia e manutenzione dei locali e assistenza attrezzatura informatica) in realtà mai eseguite.Anche l’individuazione dei fornitori degli enti di formazione professionale - in occasione dell’acquisto di beni e servizi - era effettuata aggirando le regole previste dalla normativa, che prevede la comparazione di tre preventivi e l’individuazione di quello più conveniente tra essi. In particolare, l’organizzazione provvedeva alla formazione di preventivi falsi - utilizzando nominativi di società inconsapevoli - recanti prezzi molto superiori rispetto a quelli proposti dalle imprese legate al gruppo criminale, sulle quali inevitabilmente cadeva la scelta. Le indagini hanno anche interessato un funzionario della Regione Siciliana in servizio presso l’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Catania, che ha revisionato, nel tempo, i rendiconti degli enti, operando in palese violazione delle regole che governano l’attività di controllo della rendicontazione, ottenendo in cambio benefici rappresentati dal conferimento di incarichi ai propri congiunti presso alcuni degli enti interessati dalle indagini.

Catania Finanza sequestra  12 videopoker illegali, 1 denuncia. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania ha concluso un intervento a contrasto del gioco d’azzardo tramite apparecchi da divertimento ed intrattenimento, pervenendo al sequestro di 12 apparecchi alterati ed alla denuncia del titolare di una sala giochi. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, con  funzionari della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno individuato 1 sala giochi, ubicata nella zona centrale del capoluogo etneo, dove erano installati, a disposizione della clientela, videopoker provvisti di una doppia scheda. La manomissione consentiva di riprodurre giochi illeciti, con possibilità di vincita praticamente azzerate, diversi da quelli per cui le macchine erano state omologate e per le quali erano state rilasciate le previste autorizzazioni amministrative. Il meccanismo fraudolento era particolarmente ingegnoso ed insidioso: infatti, la doppia scheda, grazie alle ridotte dimensioni, era abilmente occultata nella struttura metallica del videogioco e di difficile rilevazione ad un esame speditivo dell’apparecchio da parte degli ignari giocatori. Con tale sistema le macchinette, pur risultando collegate alla rete telematica del gioco legale gestita dai Monopoli, in realtà non registravano le giocate permettendo al gestore di incassare l’intero valore della stessa ed evadendo la relativa imposta. L’attività di polizia nasce dall’azione investigativa messa in atto nello specifico settore dalle Fiamme Gialle etnee tesa alla repressione del gioco illegale, connotato da un forte impatto socio-economico.

Caltagirone  - Finanza scopre 18 falsi braccianti agricoli. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania ha scoperto 18 falsi braccianti agricoli che incassavano l’indennità di disoccupazione agricola senza aver mai lavorato nel settore. Infatti le Fiamme Gialle di Caltagirone hanno accertato che l’azienda agricola, presso cui avrebbero dovuto coltivare gli agrumi, in realtà non è mai esistita. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica calatina e svolta in collaborazione con la Direzione Provinciale dell’INPS, ha consentito di denunciare i 18 soggetti con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato per aver percepito indebitamente oltre 110.000 euro.  La “disoccupazione agricola” è un'indennità riconosciuta dall'Inps a titolo di sussidio per coloro che, impiegati nel settore dell’agricoltura, si ritrovano senza lavoro. Nel caso specifico, l’organizzatore della truffa aveva costituito una “ditta fantasma” che avrebbe dovuto coltivare agrumi nelle campagne di Palagonia con 17 dipendenti, tutti suoi parenti. In realtà, la società “esisteva” solo sulla carta con l’unico scopo di “certificare” le “assunzioni fittizie” dei subalterni e consentire loro di percepire l’indennità di disoccupazione al momento del licenziamento, che avveniva strumentalmente al compimento dei requisiti annuali previsti dalla legge per la corresponsione del sussidio. Sono ora in corso le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite.

 

Catania GdF scopre tra Catania e Siracusa agrumeti trasformati in coltivazioni droga. (video operazione Finanza)La Guardia di Finanza di Catania individua una maxi piantagione di stupefacenti. Agli arresti domiciliari 5 responsabili e sequestrate 2,5 tonnellate di marijuana. I finanzieri del Comando Provinciale di Catania e della locale Sezione Aerea di Manovra hanno concluso una rilevante attività di contrasto alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti, procedendo al sequestro di una vasta area adibita alla coltivazione di marijuana, delle relative piante e all’arresto di un italiano e quattro romeni implicati nell’illecito contesto. Le attività investigative, condotte grazie all’ausilio dei mezzi aerei, hanno consentito di individuare la piantagione, abilmente celata in un agrumeto, in una località rurale particolarmente isolata a cavallo delle province di Catania e Siracusa. Durante le operazioni di perlustrazione, i soggetti responsabili hanno tentato dapprima di estirpare e occultare le piante e poi darsi alla fuga. Il coordinato intervento delle pattuglie a terra, guidate dal personale a bordo dell’elicottero, ha consentito ai Baschi Verdi di bloccare e trarre in arresto 4 cittadini romeni, dediti alle attività di coltivazione delle piante stupefacenti, e 1 soggetto italiano, proprietario del fondo e dominus dell’illecita attività. La piantagione era dotata di un sistema automatizzato di irrigazione che, considerato lo stato delle piante e la loro altezza – in alcuni casi superiore ai 2 metri – si è rivelato molto efficace Il complessivo quantitativo di marijuana, pari a circa 2,5 tonnellate, avrebbe fruttato sul mercato aretuseo ed etneo, naturale sbocco della produzione sequestrata, oltre un milione di euro. Al termine delle attività, i soggetti fermati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria siracusana che ne ha ordinato la custodia agli arresti domiciliari. Negli ultimi tempi si è registrato un deciso incremento dei sequestri delle coltivazioni di marijuana. I numerosi interventi effettuati nella provincia catanese testimoniano da un lato la disponibilità di luoghi isolati e impervi per occultare le piantagioni (agrumeti, canneti, ecc.), dall’altro la remuneratività di un traffico che, a differenza di quello della cocaina ed eroina, risulta molto più agevole, non necessitando di alcun additivo o prodotto chimico.

Catania  - GdF sequestra beni per 3.300.000: evasione 2 aziende trasporti. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito due ordinanze di sequestro preventivo di beni per circa 3.300.000€. I provvedimenti cautelari sono stati disposti dalla Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura Distrettuale, nei confronti di due imprenditori titolari di società di trasporti operanti nel capoluogo etneo. Le indagini, effettuate nell’ambito di distinti procedimenti per reati fiscali, sono state avviate lo scorso mese di agosto. Nella prima inchiesta è risultata coinvolta la SUD TRASPORTI S.r.l., oggetto di una verifica fiscale svolta dalla Guardia di Finanza che aveva consentito di svelare l’esistenza di un vorticoso sistema di fatture false ammontanti ad  oltre 5.000.000€, emesse da una società “cartiera” di Palermo, la TRASPORTI e SPEDIZIONI. Denunciati  Angelo ERCOLANO 37enne, nella sua qualità di Presidente del Consiglio d’amministrazione Maria e ERCOLANO 51enne, nella sua qualità di amministratore delegato. La seconda indagine ha riguardato la EUROPA TRANS S.r.l., che negli anni  2009 e 2010 aveva omesso il versamento di Imposte e contributi previdenziali ed assistenziali. Gli accertamenti, eseguiti dai militari della Guardia di Finanza, hanno consentito di individuare l’amministratore “occulto” della società controllata, Riccardo REITANO 58enne il quale si sarebbe servito di un cittadino extracomunitario nullatenente, ZAMORA FONSECA JOSE’ 66enne di nazionalità cubana, a cui ne aveva intestato formalmente la gestione. L’attività investigativa svolta dai militari ha permesso di rilevare e segnalare all’Autorità Giudiziaria di Catania l’esistenza di diversi conti correnti e depositi bancari riconducibili ai  soggetti indagati, nonché diversi beni mobili/immobili e partecipazioni societarie. Le indagini patrimoniali costituiscono il frutto del modulo organizzativo, coordinato dalla sezione di criminalità economica della Procura della Repubblica, che prevede una stretta e continuativa collaborazione con  l’Agenzia delle Entrate e con l’INPS.

Catania - Sud Trasporti s.r.l. a firma del presidente Angelo Ercolano precisa testualmente:” Sud Trasporti continua a lavorare, dimostreremo che è tutto regolare. La Sud Trasporti s.r.l., con riferimento alle notizie ieri riportate dalla stampa, desidera chiarire che i sequestri preventivi hanno avuto ad oggetto -esclusivamente- beni di proprietà dei signori Angelo e Maria Ercolano. Il patrimonio della Sud Trasporti s.r.l. è rimasto estraneo ai sequestri e non è stato per nulla intaccato, così come l’operatività della società. La vicenda oggetto del giudizio, nell’ambito della quale è stato disposto il sequestro dei beni personali dei signori Angelo e Maria Ercolano, concerne -essenzialmente- l’interpretazione giuridica da dare ai rapporti e ai contratti intercorsi con una cooperativa (con sede a Palermo) che aveva, alcuni anni addietro, effettuato prestazioni in favore della Sud Trasporti s.r.l. Non è in contestazione l’effettuazione dei servizi nè tanto meno il mancato pagamento dei tributi da parte della Sud Trasporti s.r.l. Giova ribadire che, anche secondo l’accusa, non vi è un solo trasporto che non sia stato realmente effettuato e fatturato. Siamo fiduciosi del fatto che i signori Angelo e Maria Ercolano vedranno riconosciute -nelle competenti sedi giudiziarie- le loro ragioni. La Sud Trasporti s.r.l. continua, ovviamente, regolarmente la propria attività”.

 

Catania - Migranti senza documenti: GdF sequestra nave. La Guardia di Finanza, su provvedimento emesso d’urgenza da questa Procura Distrettuale, ha sequestrato un’imbarcazione di 30 metri utilizzata come “nave madre” impiegata nel traffico di migranti senza documenti. Il provvedimento si inserisce nelle attività di indagine relative al tragico sbarco del decorso 10 agosto, che portò alla morte di sei sventurati. Le complesse attività investigative, coordinate dalla Procura, sono state effettuate dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri, oltre che dalla Guardia di Finanza. La Guardia Costiera di Catania ha fornito anch’essa un rilevante contributo. Si tratta del primo sequestro effettuato in acque internazionali anche in applicazione delle Convenzioni internazionali in materia di diritto di Alto Mare e sul crimine transnazionale, riguardanti anche la potestà di fermare ed ispezionare una nave priva di nazionalità – o assimilata – sospettata di essere coinvolta nel traffico di migranti. Sono stati utilizzati elementi di prova relativi all’impiego della nave quale mezzo per il trasferimento dei migranti senza documenti, nel contesto di un’associazione operante in Italia e in Egitto. L’operazione è iniziata nel pomeriggio di ieri a 107 miglia sud di Capo Passero (SR) quando il pattugliatore rumeno impiegato nel dispositivo internazionale coordinato dall’Agenzia Europea “Frontex” ha avvistato l’imbarcazione “madre” carica di persone e con al traino un’unità “figlia” più piccola. Sono immediatamente usciti i mezzi aeronavali di FRONTEX che, dopo aver assistito a distanza al trasbordo dei migranti senza documenti sull’imbarcazione a rimorchio, sono intervenuti per soccorrere i 199 sventurati e catturare la nave madre che, nel frattempo, aveva invertito la rotta per darsi alla fuga. Le unità Rumene e della Guardia di Finanza, operanti sotto l’egida del FRONTEX, avvalendosi di unità di supporto aeree, hanno proceduto all'abbordaggio in acque internazionali della nave priva di bandiera, eseguendo il decreto di sequestro preventivo emesso dall’Autorità Giudiziaria etnea. Un’unità della Guardia di Finanza, con a rimorchio quella sottoposta a sequestro, si è diretta verso il porto di Catania, con arrivo nella mattinata. I migranti, 199 persone, di cui 85 uomini, 50 donne e 64 minori di dichiarata nazionalità siriana, sono stati trasbordati su un altro guardacoste della Guardia di Finanza e su un’unità della Capitaneria di Porto, nel frattempo attivata per concorrere ai soccorsi. Le unità navali dirette verso il Porto di Siracusa sono giunte alle 22,30 di sera. Le indagini proseguono in collaborazione con la Procura della Repubblica di Siracusa. Il “modus operandi” adottato per eludere i controlli ed impedire azioni di contrasto, nelle ultime settimane aveva  consentito alle organizzazioni transnazionali operanti sia in Egitto che in Italia di porre in essere più condotte di favoreggiamento dell’immigrazione senza documenti.  La D.D.A. ha dato applicazione alle Convenzioni internazionali considerando che il reato, alla luce delle risultanze investigative, è commesso anche nel territorio dello Stato poiché in esso era programmato l’ingresso e la facilitazione della condotta incriminata e perché all’interno del nostro territorio opera l’organizzazione transnazionale.  Si tratta di un’operazione di contrasto all’immigrazione senza documenti, condotta da unità interforze e quindi con il determinante apporto delle investigazioni della Polizia di Stato, efficacemente portata a termine dalla Guardia di Finanza grazie al suo comparto aeronavale, che permette di coniugare attività di presidio del mare con quelle di polizia giudiziaria e di soccorso.

Catania - Colonnello Manna c.te GdF  Catania, dal commissario straordinario  Liotta La visita presso la sede del Centro direzionale Nuovaluce del neo comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Roberto Manna, è istituzionale. L’alto ufficiale  è stato accolto dal commissario straordinario della Provincia, Antonella Liotta, in presenza del capo di gabinetto, Ettore De Salvo. Un  cordiale incontro che ha permesso alle due autorità di tracciare alcune linee-guida per una proficua collaborazione.   Il  commissario straordinario, Antonella Liotta ha dichiarato: “In questa fase di gestione commissariale dell’Ente la Provincia, nell’ambito delle proprie competenze a servizio della cosa pubblica, conferma la già avviata prassi di condivisione sui temi inerenti la cultura e la pratica della legalità e sull’osservanza delle leggi, a sostegno della tenace e scrupolosa attività della Guardia di Finanza e di tutte le Forze di Polizia”. Il comandante Roberto Manna ha manifestato piena disponibilità collaborativa su azioni e temi di competenza del corpo delle Fiamme Gialle.

nella foto da sin: col Gazzani, gen Gibilaro e col Manna

CataniaGdF: col. Gazzani passa comando provinciale a col. Manna. La  cerimonia di passaggio di consegne del Comando Provinciale di Catania fra il Col. t.ISSMI Francesco Gazzani e il Col. t.ST Roberto Manna si è svolta lunedì mattina, presso la caserma “Angelo Maiorana”, alla presenza del Comandante Regionale Sicilia, Gen. D. Ignazio Gibilaro, e di una ristretta rappresentanza del personale in servizio ed in congedo alla sede. Il Col. Gazzani, dopo tre anni al vertice delle fiamme gialle catanesi, è stato chiamato alla guida del Nucleo Speciale Privacy di Roma. Nel tracciare il positivo bilancio della permanenza siciliana, in cui sono stati raggiunti importanti risultati nel contrasto agli illeciti economico-finanziari nonché alla criminalità organizzata, ha inteso rivolgere un sentito ringraziamento alle Autorità civili e militari del capoluogo etneo, all’intera comunità e a tutto il personale per il lavoro svolto e la collaborazione prestata in ogni occasione. Nel cedere il comando ha formulato gli auguri di buon lavoro al neo Comandante Provinciale, il Col. t.ST Roberto Manna. Il Col. Manna, 46 anni originario della provincia di Caserta, proviene dal Comando Generale del Corpo dove ha ricoperto dapprima il prestigioso incarico di Capo Ufficio del Capo di Stato Maggiore e successivamente quello di Capo Ufficio Personale Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri. Nel corso della carriera è stato ufficiale istruttore presso l’Accademia di Bergamo e ha retto importanti comandi quali, tra gli altri, la 3^ Compagnia di Como, il Gruppo Verifiche Speciali e il I Gruppo Tutela Entrate del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, dove è stato anche Capo Ufficio Operazioni. Ha frequentato il Corso Superiore di Scuola Polizia Tributaria ed è laureato in Giurisprudenza, in Scienze politiche e in Scienze della sicurezza economico-finanziaria. E’ sposato e padre di due figli. Il Col. t. ST Roberto MANNA  nato a Mondragone (CE), l’11 ottobre 1966, si è arruolato nell’anno 1988, frequentando l’88° Corso “Val Tomorizza II” presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo. Nel corso della carriera ha svolto incarichi di natura operativa al Comando:  della Sezione Operativa della Compagnia di Aosta; della III Compagnia Como; del Gruppo Verifiche Speciali del Nucleo Regionale P.T. Lazio; del I Gruppo Tutela Entrate e dell’Ufficio Operazioni del Nucleo di Polizia Tributaria Roma. E’ stato Ufficiale istruttore presso l’Accademia del Corpo e ha svolto altresì incarichi di Stato Maggiore presso l’Ufficio Legislazione e l’Ufficio del Capo di Stato Maggiore ed è stato Capo Ufficio Personale Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri del I Reparto del Comando Generale.  E’ in possesso dei seguenti titoli: Laurea in Giurisprudenza; Laurea in Scienze politiche;Laurea in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria; Master di 2° livello in “Diritto tributario dell’impresa”. E’ titolato “Scuola di Polizia Tributaria”. Il Colonnello Manna è Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. E’ coniugato e padre di due figli. Dal 26 agosto 2013 ha assunto l’incarico di Comandante Provinciale di Catania.  Al neo comandante provinciale l’augurio del buon e proficuo lavoro. i.l.p.

Caltagirone CT –  GdF calatina:magg. Invincibile cede comando a cap. Solazzo. Avvicendamento al vertice della Compagnia della Guardia di Finanza di Caltagirone. Il maggiore Mario Invincibile, il 19 agosto 2013 dopo tre anni di permanenza nella città calatina, durante i quali il Reparto ha conseguito importanti risultati nel campo della polizia economico finanziaria e della polizia giudiziaria, ha ceduto il comando del Reparto al capitano Michele Solazzo, per intraprendere un nuovo importante incarico al Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini. Il cap. Michele Solazzo, 29 anni originario di Bisaccia (AV), giunge da Genova, dove ha retto negli ultimi due anni il Nucleo Operativo del I Gruppo. Nella precedente esperienza operativa, con il grado di Tenente, il giovane Ufficiale ha comandato la Tenenza della Guardia di Finanza di Fossano (CN). Il  magg. Invincibile,  nel salutare i militari dipendenti in occasione del passaggio delle consegne del Reparto, ha ringraziato i propri collaboratori per gli ottimi risultati conseguiti in ogni settore di intervento, augurando al neo arrivato cap. Solazzo un futuro ricco di soddisfazioni.

Catania - GdF scopre ad Acitrezza 1800 kg tonno avariato. I militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Catania, nel corso di un servizio diretto alla tutela del patrimonio ittico e alla repressione della pesca di frodo, hanno sottoposto al controllo un automezzo in località Acitrezza nel Comune di Acicastello (CT), rinvenendo un ingente quantitativo di pesce della specie “Thunnus thinnus” (tonno rosso), pari a Kg. 1.800 circa. I militari, a seguito di accertamenti esperiti e dalla documentazione esibita dal trasportatore, hanno evinto che il tonno era stato pescato e  tenuto illegalmente in violazione alle vigenti disposizioni a tutela dei piani di ricostituzione della specie ittica. Il pescato, privo di tracciabilità, è stato sottoposto a sequestro e, giudicato non idoneo al consumo alimentare dai veterinari dell’ASP Catania del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria Unità Operativa SPV di Acireale, ed è stato distrutto presso un locale centro di smaltimento rifiuti.

Acireale GdF preso coltivatore stupefacenti con arma in casa. le Fiamme Gialle acesi, nella notte tra l’8 ed il 9 luglio, durante un servizio d’iniziativa, hanno tratto in arresto ai domiciliari B.A. , 55enne incensurato di Acireale, dopo aver rinvenuto all’interno della sua abitazione 8 piante di marijuana. Nel corso della perquisizione, inoltre, si è scoperto che lo stesso deteneva diverse armi da fuoco, tra cui 1 pistola revolver modello Velo-dog e 13 proiettili calibro 5,75 e 7,65 non regolarmente dichiarati che sono stati sequestrati. L’A.G. ha disposto successivamente gli arresti domiciliari e lo stesso si trova ora presso la propria abitazione in attesa di giudizio. È grazie all’intuito ed alla scrupolosa attività di osservazione dei finanzieri che si è potuti giungere all’arresto e al sequestro della sostanza stupefacente. Le piante di marijuana, infatti,  alte ormai più di un metro e mezzo e pronte per essere “trattate” e consumate,  si trovavano nel terrazzo dell’abitazione e, quindi,  risultavano difficilmente individuabili. Sul posto è intervenuta  anche un’unità cinofila delle Fiamme Gialle affinché si potesse meglio accertare la presenza di altre sostanze nell’abitazione.

Catania GdF scopre truffa falsi braccianti a INPS, sequestro preventivo beni 1.100.000 €. La misura adottata a carico di 8 responsabili, promotori di una truffa aggravata ai danni dell’INPS per falsi braccianti agricoli. Denunciate, complessivamente, 155 persone. Il Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, ha eseguito un’ordinanza di sequestro  preventivo di beni per oltre 1.100.000 euro. Il provvedimento cautelare è stato disposto dalla Sezione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della locale Procura Distrettuale nei confronti di 8 soggetti, costituenti il vertice di un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Inps.  In seguito ad una segnalazione inviata alla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania da parte dell’Area di Vigilanza Regionale dell’Inps di Palermo, con la quale venivano segnalate presunte irregolarità di natura penale in materia previdenziale riconducibili a imprese agricole operanti nella provincia catanese, il Gruppo della Guardia di Finanza di Catania ha eseguito un’articolata attività di indagine volta a verificare l’esistenza delle irregolarità ipotizzate. L’attività investigativa, sia di natura documentale che tecnica (intercettazioni telefoniche e ambientali) ha permesso di accertare il notevole sviluppo e la consistente diffusione di una particolare ipotesi di truffa ai danni dello Stato finalizzata ad ottenere dall’INPS l’indebita percezione della “disoccupazione agricola”, conseguita mediante la creazione di false imprese agricole utilizzate come “interposizione fittizia” per permettere a circa 150 falsi braccianti di usufruire rendite illecite. Nella fattispecie in esame, il meccanismo truffaldino adottato dai vertici dell’organizzazione, nella Provincia catanese, in particolare, Adrano e Biancavilla, è stato quello di presentare all’INPS falsa documentazione (fiscale e previdenziale) relativa a fittizi rapporti di lavoro agricolo al fine di frodare l’Ente previdenziale ed ottenere, a favore dei falsi braccianti, l’erogazione indebita della indennità di disoccupazione agricola, parte della quale è stata poi corrisposta agli indagati quale “compenso” dell’illecita attività. Le indagini tecniche (telefoniche e ambientali), invece, hanno alle Fiamme Gialle permesso di ricostruire e definire i singoli ruoli nell’ambito dell’associazione e la compiacenza nel meccanismo posto in essere dei “falsi braccianti” che restituivano parte delle somme incassate indebitamente dall’Inps ai membri della losca organizzazione. Tale condotta è avvenuta con la piena compartecipazione dei titolari delle ditte “fantasma”, meri prestanome dei responsabili principali della frode, i quali, previo accordo con i consulenti del lavoro, hanno predisposto ed inviato all’INPS le buste paga e la relativa documentazione attestante le false prestazioni di lavoro dei singoli braccianti agricoli. I Baschi Verdi, a conclusione delle  indagini, hanno individuato 3 imprese agricole di fatto inesistenti, operanti tra Biancavilla ed Adrano. I tutori dell’ordine hanno denunciato alla locale Procura Distrettuale della Repubblica complessivamente  155 soggetti per concorso in falso e truffa aggravata ai danni dello Stato, tra questi, 8 indagati (rappresentanti legali, gestori occulti e consulenti del lavoro, costituenti una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato ed al falso) hanno costituito le 3 società “fantasma” assumendo solo sulla carta i braccianti agricoli al solo scopo di consentire loro di percepire indennità non spettanti.  Pertanto, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente disposto dal Gip presso il Tribunale di Catania, il Gruppo di Catania ha eseguito il sequestro “per equivalente” di immobili, terreni, veicoli e disponibilità finanziarie in capo agli 8 responsabili principali della frode per un ammontare complessivo di 1.100.000 euro, corrispondente proprio alle indennità di disoccupazione erogate dall’I.N.P.S. ed illecitamente percepite dai falsi braccianti agricoli. Le Ditte interessate, tutte di Adrano (CT), sono: la Società Cooperativa Agricola “La Fondatrice”, con amministratore L. P., socio P. F. e consulente P. V.; la Società Cooperativa “La Golosa”, con amministratore I. G., socio G. V. e consulente P. V.; la Società Cooperativa “La terra del sole”, con amministratore L. C., soci L. P. e B. A. e consulente S. P. L’attività d’indagine, inoltre, si è avvalsa della proficua collaborazione dell’unità Operativa di Vigilanza dell’I.N.P.S. di Palermo.

Catania - GdF scopre frode fiscale tra CT, RG e SR 100milioni € 5 misure cautelari.I reati contestati: Associazione a delinquere, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Il  Giudice per le Indagini Preliminari al termine di complesse indagini, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di 5 responsabili facenti parte di una associazione a delinquere finalizzata ad una frode fiscale di oltre 100 milioni di euro. Sono in corso, inoltre, 19 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa ed il sequestro preventivo di beni per oltre 13 milioni di euro. Associazione a delinquere, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti i reati contestati. Al termine di complesse indagini, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di 5 responsabili facenti parte di una associazione a delinquere finalizzata ad una frode fiscale di oltre 100 milioni di euro. Sono state avviate inoltre, 19 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa ed il sequestro preventivo di beni per oltre 13 milioni di euro. Associazione a delinquere, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti i reati contestati. L’attività trae origine da una verifica fiscale, in materia di I.V.A. intracomunitaria, eseguita dalla Guardia di Finanza di Catania nei confronti di una nota società di distribuzione di beni di largo consumo, scaturita da autonoma attività info-investigativa a seguito di un approfondimento di una richiesta di mutua assistenza amministrativa pervenuta da Malta, finalizzata al rilevamento dei rapporti economici intercorsi con un operatore economico maltese. Le indagini sono state svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane. Le attività investigative hanno consentito di ricostruire una rete di società, sia nazionali che estere (maltesi e rumene), le quali hanno posto in essere  - secondo la prospettazione accolta dal Giudice -  ingenti acquisti di merce in evasione dell’ I.V.A.. Due i sistemi di frode adottati: il primo, mediante emissione di fatture false nei confronti delle imprese estere unitamente alla artificiosa formazione di C.M.R. (lettere di vetture internazionali), redatte a posteriori, che documentavano il fittizio trasferimento delle merci dall’Italia alle imprese Maltesi; il secondo mediante costituzione di apposite società, sia di denominazione nazionale che di denominazione estera, le quali effettuavano ingenti acquisti di merce godendo del regime di non imponibilità dichiarandosi falsamente “esportatori abituali”.  In entrambi i casi, tuttavia, la merce, acquistata senza I.V.A. e mai effettivamente esportata, veniva commercializzata su tutto il territorio nazionale con conseguente frode all’imposta. I soggetti economici coinvolti nelle indagini sono risultati essere, nella maggior parte dei casi, evasori totali, privi di documentazione amministrativo-contabile, ubicati presso recapiti fittizi o inesistenti o caratterizzati da una breve durata di vita. L’ammontare complessivo delle cessioni è stato quantificato in oltre 100 milioni di euro cui è corrisposto un omesso versamento dell’I.V.A. per oltre 20 milioni di euro. La frode, oltre a creare un ingente danno all’Erario in termini di imposta evasa, ha rappresentato per i molti imprenditori onesti un concreto effetto distorsivo delle regole di concorrenza sui mercati dei settori merceologici interessati.

Catania - Visita Ispettiva  C.te Regionale Sicilia, Gen. D. Ignazio Gibilaro, a Comando Provinciale Catania. L’alto ufficiale Gen. D. Ignazio Gibilaro, ha effettuato una visita ispettiva presso la caserma “A. Majorana” sede del Comando Provinciale di Catania. Il Generale Gibilaro è stato accolto dal  Col.t.ISSMI Francesco Gazzani Comandante Provinciale e da una nutrita rappresentanza del personale in servizio in città ed una rappresentanza dei militari in forza a tutti i Reparti del Corpo  nella provincia etnea. Il  Comandante Regionale, durante l'incontro, ha espresso vivo compiacimento per le  attività svolte dai Reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo alla lotta all’evasione fiscale, contrasto al cosiddetto “lavoro nero”, lotta alla criminalità organizzata ed al traffico di sostanze stupefacenti. Il Generale Gibilaro, già comandante provinciale a Catania, ha proseguito la sua visita incontrando le più alte Autorità cittadine: il Procuratore della Repubblica di Catania, Dott. Giovanni Salvi, il Procuratore Generale della Repubblica, S.E. dott. Giovanni Tinebra, il Presidente della Corte d’Appello di Catania, dr. Alfio Scuto e il Prefetto, S.E. d.ssa Francesca Cannizzo.

Giarre - GdF scopre piantagione di canapa indiana. Il contrasto alla coltivazione di canapa indiana e al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti da parte della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto continua incessante. Una pattuglia delle Fiamme Gialle del Nucleo Mobile della Compagnia ha proceduto all’arresto in flagranza di reato di un giovane incensurato,  L.M. 29 enne di Giarre, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana. L’operazione è scattata quando nella scorsa mattinata, i militari si sono presentati nell’abitazione di L.M., peraltro da diversi giorni controllato nei suoi spostamenti, per effettuare una perquisizione d’iniziativa, dove hanno rinvenuto un notevole quantitativo di marijuana già pronta per essere destinata al consumo nonché una piccola e fiorente piantagione e diversi semi di canapa. La perquisizione ha infatti consentito di rinvenire e sequestrare circa 633  grammi di  marijuana,  7 piante coltivate in giardino e circa un migliaio di semi di canapa. Il responsabile, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria è stato sottoposto agli arresti domiciliari, disponendo altresì il rito speciale del giudizio per direttissima conclusosi con la convalido dell’arresto. Con l’imminente inizio della stagione estiva le Fiamme Gialle di Riposto stanno ponendo maggiore attenzione al rinvenimento di piantagioni di canapa indiana, fenomeno che si sta propagando in quanto ritenuto molto più remunerativo. Si tratta della terza piantagione scoperta dai finanzieri in questi primi mesi dell’anno, di cui una di notevole estensione. L’ennesima operazione antidroga svolta dai militari rientra in un più ampio contesto finalizzato ad intensificare il controllo del territorio da parte delle Fiamme Gialle a tutela degli onesti cittadini ed attuato dietro precise disposizioni impartite dal Comandante Provinciale di Catania.

Catania  -  GdF  scopre deposito clandestino in centro: 20mila capi contraffatti. I  Finanzieri del Gruppo di Catania, su specifiche direttive del Comandante Provinciale, Col. Francesco Gazzani, negli ultimi giorni, con l’avvicinarsi della stagione estiva e l’intensificarsi del numero di turisti in visita nel capoluogo etneo, hanno intensificato i controlli finalizzati a reprimere il fenomeno della contraffazione dei marchi di fabbrica e delle firme della moda tutelati da diritti di trademark. Un deposito clandestino di calzature contraffate riportanti il marchio “HOGAN”, nonché innumerevoli capi di abbigliamento riportanti i noti marchi “BURBERRY”, “REFRIGEWEAR”, “BLAUER” e “PEUTEREY” è stato scoperto nel centro storico della città di Catania. La merce era stata occultata all’interno di un appartamento e, molto probabilmente, quotidianamente andava a rifornire i venditori ambulanti presenti in Corso Sicilia e nelle zone limitrofe del capoluogo etneo. Il deposito era gestito da un cittadino extracomunitario che, al termine del sequestro ammontante a circa 13.000 articoli, è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica. Altre pattuglie, in diversi luoghi della città, hanno eseguito analoghi controlli presso esercizi commerciali regolarmente autorizzati. In questo caso sono stati individuati 3 punti vendita gestiti da cittadini di nazionalità cinese, nei quali sono stati rinvenuti e poi sequestrati quasi 7.000 articoli di abbigliamento riportanti il noto marchio “FRUTTA” abilmente contraffatto. Anche in questo caso, i tre responsabili sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di contraffazione e ricettazione. Al termine dei controlli sono stati quindi sequestrati quasi 20.000 capi di abbigliamento contraffatti che sul mercato avrebbero prodotto ricavi illeciti quantificabili in oltre 280.000 Euro. La contraffazione costituisce un fenomeno illegale in continua crescita con notevoli ripercussioni negative sul mondo dell’economia e su quello del lavoro. L’illecita produzione, commercializzazione e diffusione di prodotti recanti marchi contraffatti nonché segni mendaci di notevole richiamo per il consumatore, costituisce obiettivo sensibile per l’attività della Guardia di Finanza. La Guardia di Finanza, Polizia Economico - finanziaria a competenza generale, finalizza la sua attività alla protezione degli interessi finanziari pubblici ed al contrasto dei fenomeni di inquinamento dell’economia legale. La lotta alla contraffazione costituisce quindi una finalità strategica nell’alveo delle missioni istituzionali assegnate alla Guardia di Finanza, nell’ottica di garantire la massima tutela del cittadino consumatore ed il corretto andamento dell’economia nazionale. 

Catania GdF sequestra discarica Motta, reati ambientali. I militari della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso d'urgenza dalla Procura per violazione di reati ambientali di cui art. 29 decies e 137 del d.dgl 152/2006 – 110 e 674 c.p., nei confronti del rappresentante legale e del direttore tecnico dell'Oikos, la società che gestisce la discarica di contrada Tiritì a Motta Sant'Anastasia dove sono convogliati i rifiuti del capoluogo etneo. L'inchiesta si è avvalsa di documentazione fotografica e filmata, realizzata con l'ausilio di unità aeree della Guardia di Finanza che utilizzano sofisticate telecamere a rilevamento termico-infrarosso nonché dalla specifica attività d'ispezione, condotta unitamente a personale dell'Arpa di Catania. I militari delle Fiamme Gialle hanno individuato percolato, scarichi di acque reflue provenienti dalla discarica con sversamento nel suolo e nel sottosuolo lungo la Valle Sieli, nei torrenti Cubba e Rosa, che confluiscono nel torrente Buttaceto, con evidenti ripercussioni di natura ambientale in una vasta area del comprensorio etneo. La Procura di Catania, coordinata dal procuratore capo Giovanni Salvi, considerato lo stato dei fatti accertati ed il concreto pericolo che si aggravasse la lesione del bene ambientale, ha disposto il sequestro preventivo della struttura destinata alla gestione del percolato prodotto dalla discarica. Secondo l'accusa la società non avrebbe osservato le prescrizioni previste per l'utilizzo dell'impianto di discarica così come indicate nell'Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione Siciliana. La discarica continuerà a garantire la propria funzionalità, ma la società che la gestisce dovrà ripristinare le strutture di raccolta del percolato secondo le prescrizioni della normativa ambientale entro il termine di dieci giorni.

CataniaGICO sequestra 900 Kg stupefacente 5 milioni€, traffico  Grecia. I finanzieri del GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di una vasta indagine finalizzata al contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, hanno arrestato due cittadini albanesi e due cittadini italiani, con l’accusa di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e sequestrato complessivamente 934 Kg. di marijuana. L’operazione è scattata al termine di una articolata attività di indagine e a seguito dell’arresto di un corriere nativo di Scicli (RG), G.M. 50enne, e di 2 albanesi, H.E. 26 enne e B.G. di 35enne, trovati in possesso di Kg. 34 di marijuana. Lo sviluppo dell’attività ha permesso agli investigatori delle Fiamme Gialle etnee di individuare, in un casolare nelle campagne di Scordia, il luogo dove era stata stoccata l’ingente partita di marijuana in attesa di essere smerciata. L’irruzione nella proprietà privata ha consentito di identificare il custode, S.G. 42enne, della preziosa merce, successivamente sottoposto al fermo di polizia giudiziaria e sequestrare il consistente quantitativo di marijuana in sacchi da circa 20 Kg. cadauno per un peso complessivo di 900Kg. La vendita dell’ingente quantitativo di marijuana avrebbe permesso all’organizzazione di conseguire guadagni per circa 5 milioni di euro (nel mercato catanese ogni dose corrispondente a circa 2 grammi viene venduta alla cifra di 10 euro). Si ritiene che lo stupefacente provenga dalla penisola ellenica in quanto il nastro adesivo utilizzato per confezionare i sacchi di iuta riportava delle scritte in lingua greca. Su disposizione delle Procure della Repubblica di Caltagirone e Siracusa, le persone arrestate sono state associate presso le Case Circondariali competenti.

Catania - Guardia Finanza sequestra droga ed armi: Pasqua tranquilla. Le   Fiamme Gialle di Riposto, intensificando i controlli del territorio, hanno sequestrato droga ed armi. Si tratta di controllo del territorio, in concomitanza con le festività di Pasqua, disposto dal Comandante  Provinciale della Guardia di Finanza di Catania. I militari del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto nella notte, hanno proceduto ad effettuare una serie controlli stradali e perquisizioni personali e domiciliari mirate a rinvenire detenzioni illecite di armi e di sostanze stupefacenti. La prima operazione è scattata a mezzanotte quando a seguito di un controllo nei confronti di  C.L. 18enne di Giarre. I Baschi verdi hanno appurato che il sospetto teneva 15 gr. di marijuana  e nella successiva perquisizione domiciliare è stato rinvenuto 1 bilancino di precisione. La seconda operazione è iniziata all’una di notte con una perquisizione domiciliare effettuata nei confronti di  C.A., 58enne, di Santa Venerina. I finanzieri nell’abitazione del soggetto hanno rinvenuto e sequestrato: 1 fucile da caccia ad avancarica privo di marca e matricola, 1 fucile calibro 24 anch’esso privo di marca e matricola, 1 fucile ad aria compressa presumibilmente modificato per aumentarne la potenza, 1 canna di fucile cal. 12, e 1.368 cartucce con 3 Kg. di polvere da sparo, illegalmente detenuti. Entrambi i soggetti sono stati deferiti all’ Autorità Giudiziaria di Catania.

Giarre GdF scoperta coltivazione piante che producono stupefacente, 1 preso. Si tratta del coltivatore Giovanni Russo. I militari del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Riposto, a conclusione di una attività investigativa e dopo numerosi appostamenti, hanno rinvenuto 1 piantagione illegale di canapa indiana occultata in una serra ben attrezzata e coperta con spessi teli di naylon e sistema di irrigazione. La piantagione composta da 265 piante era ben sorvegliata da 1 soggetto. Giovanni Russo, stava entrando nella serra, quando è stato notato dai finanzieri appostati con il favore del buio dietro una collina. I militari hanno deciso di fare irruzione ed ammanettare in flagranza di reato Russo mentre era intento ad innaffiare le piante. I finanzieri hanno proceduto ad estirpare tutte le piante che, analizzate presso il competente laboratorio di analisi,  hanno evidenziato essere del tipo da cui si sarebbe ottenuta marijuana di ottima qualità e  con un  principio attivo non solo già presente ma anche in forte evoluzione. Le 265 piante, dopo le analisi di rito, saranno distrutte mediante incenerimento. Il quantitativo di marijuana che si sarebbe ottenuto dopo il processo di essicazione sarebbe stato superiore ai 250 kg., che una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato diverse centinaia di migliaia di euro. L’arresto è stato convalidato in sede di udienza per direttissima dal giudice presso il Tribunale di Catania. Si tratta di un duro colpo inferto dalle Fiamme Gialle di Riposto alla malavita locale dedita alla coltivazione ed allo spaccio della marijuana. L’attività si inserisce nell’ambito del controllo del territorio finalizzata alla prevenzione ed alla repressione del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti che quotidianamente i finanzieri di Riposto effettuano a tutela della salute dei  giovani e della collettività.

 

Catania GdF, 900kg di droga, kalaschnikov e pistole sequestrati a Belpasso presi 2 corrieri. Le manette sono scattate ai polsi dei due albanesi, Hysni HOXA 30enne già noto in materia di armi e droga  ed Ermal KASAJ 26enne. Gli arrestati sono stati tradotti nel carcere di Piazza Lanza di Catania, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dovranno ora rispondere del reato di detenzione armi e traffico di sostanze stupefacenti. Si è trattato di un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Catania e di Como e degli agenti della Squadra Mobile di Ragusa, sono stati sequestrati di circa 900 chilogrammi di marjiuana ed  arrestati 2 corrieri di origine albanese. La vasta operazione di Polizia è generata da informazioni pervenute da organi collaterali esteri circa possibili arrivi in territorio nazionale ed in particolare in Sicilia orientale e Lombardia di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Gli investigatori hanno concentrato l’attenzione nelle provincie di Catania e Ragusa ed al nord Italia, nella provincia di Milano e Como. Le  forze di polizia sulla scorta delle informazioni acquisite, hanno individuato, nel cuore della notte , a Belpasso (CT), un furgone in procinto di entrare in un garage. I tutori dell’ordine, insospettiti dalla presenza di un automezzo commerciale ad un’ora così tarda, hanno proceduto ad un controllo. Gli investigatori hanno notava, subito, come il conducente mostrasse un atteggiamento titubante ed un nervosismo non giustificato. Pertanto, ritenendo che all’interno dell’autocarro potesse essere tenuta illecitamente sostanza stupefacente, è stata avviata  l’ispezione del mezzo. Il pronto intervento ha consentito di accertare, la presenza nel veicolo, di decine di borsoni contenenti panetti di marijuana. Il controllo è stato esteso nel garage, dove sono stati rinvenuti altri borsoni, 2 pistole, 1 kalaschnikov e diverso munizionamento. Complessivamente, oltre all’armamento, sono stati sottoposti a sequestro circa 900 kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana per un valore commerciale di oltre 1 milione di euro. La minuta vendita sulla piazza di spaccio nazionale, sarebbe stata effettuata con un ricarico di almeno il 20% sul valore commerciale.

 

CataniaImprenditore denuncia cravattaio: è fioraio a cimitero, GDF sequestra beni. I militari del Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania hanno ammanettato  il titolare di una rivendita di fiori davanti al cimitero di Aci Catena, Orazio Massimino. Il commerciante è accusato dai militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catania per usura e abusiva attività finanziaria. Il  provvedimento è stato emesso dal Gip, gli investigatori hanno anche eseguito il sequestro preventivo di beni per valore complessivo stimato in circa due milioni di euro. Massimino era stato arrestato nel luglio del 2012, per un analogo reato, e successivamente scarcerato.

Randazzo - Guardia di Finanza sequestra cd e dvd illegali. Piano intervento coordinato della Guardia di Finanza di Bronte, presso il mercato domenicale di Randazzo per contrastare la vendita di cd e dvd illegalmente masterizzati e privi del contrassegno SIAE. I militari nella giornata hanno eseguito approfonditi controlli tra le bancarelle improvvisate dagli ambulanti occasionali e lungo le vie adiacenti il mercato settimanale rinvenendo e ponendo sotto sequestro n. 4.618 tra CD musicali, tra cui le novità discografiche di Sanremo 2013; DVD  cinematografici di prima visione di cui   59 a contenuto pornografico e giochi vari (Play Station, Wii, Xbox e PC), il cui valore commerciale ammonta ad oltre 23.000,00 euro. Denunziato all’A.G. 1 extracomunitario e posta a sequestro anche 1 auto sprovvista di assicurazione obbligatoria abbandonata con ulteriori 1.000 CD/DVD da un ignoto conducente che alla vista dei militari si era dato alla  fuga dileguandosi tra le strade del centro etneo. La Guardia di Finanza, nel peculiare ruolo di Polizia Economico-Finanziaria, svolge, tra l’altro, una intensa attività di contrasto alla commercializzazione di merce contraffatta e di qualità scadente che reca marchi di note griffes e supporti audiovisivi (CD e DVD) privi del contrassegno SIAE, la cui illecita commercializzazione sottrae ricchezza all’economia nazionale, il cui unico scopo è quello di alimentare l’incremento di capitali illegali a favore di soggetti molte volte legati alla criminalità organizzata. Il  cittadino che acquista un CD illegalmente masterizzato può incorrere anche in pesanti sanzioni amministrative fino a 10.000€.

CataniaGdF scopre cocaina in autoricambi: sequestrata 17g. Operazione antidroga dei baschi verdi del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania effettuata nell’ambito dei controlli predisposti per prevenire e reprimere i reati legati alla diffusione di sostanze stupefacenti. Manette  con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio per 2 italiani: G.A., 34enne, originario di Ragalna, e P.I.G., 37enne, residente a Catania. I movimenti sospetti ed il via vai di persone in un negozio di autoricambi a San Giovanni La Punta (CT) hanno destato l’attenzione di una pattuglia di baschi verdi che svolgeva servizio nella zona. I militari con l’ausilio dei cinofili giunti per l’occasione hanno avviato la perquisizione del locale che ha permesso il rinvenimento : 17 gr. di cocaina, da cui sarebbero state ricavate circa 62 dosi, 1 bilancino di precisione e tutto il materiale necessario per il confezionamento. Lo stupefacente era stato ben occultato nel magazzino del negozio di autoricambi. Soltanto il fiuto di Pabel, il cane antidroga intervenuto sul posto, ha permesso in tempi brevi di rinvenire la sostanza, celata abilmente all’interno di un comune scatolo presente nel magazzino insieme al resto della merce in deposito. La successiva perquisizione domiciliare dava modo di rinvenire il provento dell’attività illecita consistente in circa 4.000 euro in banconote di diverso taglio. Quanto accaduto è stato sufficiente per far scattare l’arresto dei soggetti, per i quali, al termine dell’udienza di convalida, ed in attesa che si chiariscano definitivamente le rispettive posizioni, il giudice ha disposto per P.I.G. la traduzione al carcere di Piazza Lanza, mentre per G.A. provvedimento  dell’obbligo di firma. 

Riposto – GdF, strisce blu Porto Etna: cautelari a Cte Polizia Municipale, sospeso. I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto a conclusione delle indagini di Polizia Giudiziaria delegate dalla Procura della Repubblica di Catania, dirette dal Procuratore  Capo dott. Giovanni Salvi e dal Sost. Proc. Dott.ssa Assunta MUSELLA e coordinate dal Comandante Provinciale Col. Francesco Gazzani, hanno eseguito una ordinanza applicativa di Misure Cautelari emessa dal GIP di  Catania Dott. Giovanni CARIOLO, in accoglimento delle richieste formulata dalla Procura della Repubblica. Il provvedimento, colpisce il Comandante della Polizia Municipale Giuseppe UCCIARDELLO   sospeso dalle sue Funzioni, e la società cooperativa “ Porto Dell’Etna”, affidataria del servizio di sosta a pagamento nel territorio di Riposto, le cui quote societarie sono state poste sotto sequestro preventivo e nominato un custode giudiziario. Le indagini concluse con i provvedimenti emessi dal GIP presso il Tribunale di Catania, erano scaturite da altra attività di Polizia Giudiziaria che le Fiamme Gialle di Riposto avevano avviato nel 2009, che si erano concluse con l’arresto del già noto Mario DI BELLA e dell’ex assessore comunale Giuseppe TROPEA, entrambi condannati con sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione, per usura ai danni di un operatore commerciale di Riposto. La vittima per sottrarsi ai “cravattari” aveva  tentato il suicidio. L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi nei confronti dei due “usurai”, permetteva agli investigatori, coordinati dal Sost. Proc. dott.ssa Musella, di proseguire le indagini, non escludendo che il sodalizio criminale diretto dal DI BELLA, controllasse di fatto, pur se recluso, tutti gli aspetti gestionali ed economici della cooperativa “PORTO DELL’ETNA”. Le attenzioni dei finanzieri pertanto, si erano concentrate sul servizio di sosta a pagamento  denominato “Strisce Blu”, affidato dal Comune di Riposto alla Cooperativa sociale “Porto dell’Etna”. Veniva appurato che il DI BELLA era socio della cooperativa, mentre rappresentante legale veniva nominato Salvatore TROPEA, figlio di Giuseppe TROPEA. Le investigazioni proseguivano con l’ausilio di accertamenti tecnici quali le intercettazioni telefoniche ed ambientali, che permettevano di acclarare con assoluta certezza come la cooperativa     PORTO DELL’ETNA, sin dalla sua istituzione, non aveva i requisiti legislativi per poter ottenere l’affidamento del servizio da parte del Comune di Riposto. Si appurava che la cooperativa era di fatto gestita dal già noto DI BELLA che dettava la sua volontà tramite la propria moglie, fatto appurato anche dall’esame della corrispondenza  acquisita ed analizzata intercorsa tra quest’ultima e il marito carcerato. La stessa riscuoteva i proventi delle soste all’interno delle strisce blu e delle relative multe che venivano elevate dagli addetti alla vigilanza. Il tutto in danno non solo degli ignari cittadini ma di tutta la comunità ripostese.  L’affidamento del servizio, in palese violazione di legge, veniva concesso con determina a firma di Giuseppe  UCCIARDELLO, in qualità di Comandante della Polizia Municipale, ottemperando all’ordinanza emessa dal Sindaco. Gli investigatori non escludono che sul Comandante dei Vigili Urbani siano state esercitate pressioni da parte dei soggetti interessati ad ottenere l’affidamento  del servizio dei parcheggi a pagamento. L’espletamento della gara pubblica sarebbe stata pilotata con l’intendo di favorire la Cooperativa PORTO DELL’ETNA. Le altre cooperative che avrebbero dovuto partecipare al bando di gara, sono state di fatto “invitate” a non presentarsi il giorno in cui si dovevano espletare le operazioni di gara per l’affidamento. La Cooperativa Porto dell’Etna era risultata l’unica presente. Per gli investigatori appare grave il fatto che l’illecita conduzione del servizio non sia stato bloccato dall’amministrazione comunale attraverso i funzionari preposti, i quali avrebbero anche dovuto vigilare sulla gestione economica del servizio. Le ipotesi di reato contestate a vario titolo sono quelle di abuso in  atti d’ufficio in concorso e turbativa d’asta. I reati contestati  si sarebbero consumati tra la fine del  2008 ed il giugno 2011. Sono stati  iscritti nel registro degli indagati, oltre al Comandante della Polizia Municipale e al legale rappresentante della cooperativa, anche  il Sindaco del Comune di Riposto, dott. Carmelo   Spitaleri, l’ex assessore comunale Michele D’Urso,   Mario DI BELLA, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Caltanissetta e la   moglie Emanuela TRIOLO.

Riposto   - Fiamme Gialle  bloccano 1 per stupefacenti. Una  pattuglia del Nucleo Mobile della Compagnia ha proceduto al fermo di un giovane giarrese  Ivan Sapienza che con fare sospetto si aggirava in Riposto a bordo della propria autovettura. Quando i finanzieri, dopo aver proceduto al fermo per un normale controllo, insospettiti dall’atteggiamento assunto lo invitavano in caserma per una perquisizione personale, il giovane ha cercato di darsi alla fuga. Il maldestro è stato bloccato e condotto negli uffici di via Gramsci. La perquisizione personale ha permesso alle Fiamme Gialle  di rinvenire occultata all’interno degli slip 5 involucri di plastica contenenti all’interno della sostanza stupefacente risultata essere marijuana, per un peso complessivo di gr. 200. Il giovane veniva tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio e posto a disposizione dell’A.G. inquirente, la quale disponeva il giudizio con il rito per direttissima innanzi al Tribunale di Catania. In sede di udienza il Giudice del Tribunale, convalidava l’arresto ordinando che il giovane fosse immediatamente rinchiuso presso la casa Circondariale di Catania Piazza Lanza, in attesa di giudizio.

 

BronteSegnala a GdF slot machine che impoverivano marito. La Guardia di Finanza di Bronte, nell’ambito di un servizio mirato alla repressione del gioco illegale, ha proceduto al sequestro di 3 videogiochi illegali presso un’associazione in contrada Serra del Comune di Bronte. Una signora del luogo, che ha voluto mantenere il proprio anonimato, esasperata dalle continue liti con il marito per le difficoltà economiche in cui versa il nucleo familiare, telefonicamente ha raccontato, in lacrime, come il marito, attraverso le macchine infernali dei videopoker, stesse dilapidando i soldi guadagnati con sacrifici, chiedendo un aiuto al finanziere in quel momento in servizio. L’immediato l’intervento dei militari ha permesso di appurare che all’interno di un circolo ricreativo, erano stati installati 3 videogiochi totalmente illegali, privi di autorizzazioni di PS, di nulla osta dell’A.A.M.S., di targhetta identificativa e non collegati alla rete telematica. I tre apparecchi celavano il gioco della slot machine, e si potevano effettuare  puntate di denaro nettamente superiori a quelle regolamentate dall’Amministrazione dei Monopoli. Le  vincite, ovviamente,  sono del tutto aleatorie, non dipendenti dall’abilità del giocatore, il quale immancabilmente è destinato a perdere tutto il denaro scommesso. I videogiochi sequestrati dalla Guardia di Finanza saranno destinati alla confisca e distruzione e nei confronti del responsabile le Fiamme Gialle hanno proceduto alla denuncia all’Autorità Giudiziaria per gioco d’azzardo ed una pesante sanzione pecuniaria che può arrivare fino a 6.000 euro per ogni videogioco illegale rinvenuto. L’azione di servizio, oltre che a tutelare l’interesse dell’Erario è rivolta a contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo posto in essere da soggetti senza scrupoli che per i loro lauti guadagni illeciti, permettono addirittura anche a giovani e ragazzi di prenderne parte.

Catania GdF sequestra 5 quintali di fuochi pirotecnici abusivi. Il responsabile, Giuseppe Rannesi di Misterbianco (CT), già noto, è stato arrestato dai militari per detenzione abusiva di materiale esplodente in violazione al Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza ed alla normativa sugli esplosivi. I Baschi Verdi del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di servizi di polizia giudiziaria, disposti dal Comando Provinciale, tesi a contrastare il fenomeno della commercializzazione di fuochi pirotecnici  hanno sequestrato oltre 39.000 pezzi, pari a quasi cinque quintali, di produzione cinese, detenuti all’interno di un garage di una palazzina nel comune di Misterbianco (CT) senza alcuna autorizzazione di pubblica sicurezza.  La merce, destinata alla vendita abusiva in quanto priva della licenza commerciale e autorizzazione di polizia, conteneva prodotti classificati come esplosivi di quarta e quinta categoria particolarmente  pericolosi.  Alcuni di questi prodotti, non riportando alcuna etichetta circa la loro pericolosità e le precauzioni da utilizzare nel maneggio, risultavano particolarmente dannosi. Ancor più pericoloso era il punto di stoccaggio della merce, custodita in un garage interrato in una palazzina di tre piani completamente abitata. I militari ritengono che l’eventuale deflagrazione nei locali avrebbe sicuramente messo a repentaglio gli inquilini del palazzo. Le Fiamme Gialle, al termine delle operazioni di messa in sicurezza e di conteggio hanno accertato la presenza di circa 80 kg di polvere pirica facilmente infiammabile anche per la vicinanza di botti che per la loro accensione necessitano solo di un semplice strofinio. In occasione delle feste si ricorre spesso all’utilizzo di artifizi pirotecnici ma sono tristemente noti gli incidenti, anche gravissimi, provocati se utilizzati in modo scorretto o dall’impiego di quelli illegali. I Baschi Verdi  ribadiscono infatti che per la vendita dei  “fuochi” occorre una speciale licenza commerciale, un’autorizzazione di polizia e soprattutto è importante che le confezioni abbiano l’etichetta con le precauzioni da adottare in occasione del loro utilizzo. I pericoli di una errata manipolazione vengono spesso  sottovalutati  ed  è  opportuno ricordare di evitare bancarelle improvvisate e diffidare da prodotti privi di etichetta. Per legge i negozianti non possono vendere fuochi d'artificio ai minori di 14 anni. Generalmente proprio i più piccoli risultano i più colpiti dalle esplosioni e gli organi più interessati sono quasi sempre le mani o gli occhi. È consentito  l’uso  di  fuochi  d'artificio o  pirotecnici  “declassificati” che si riconoscono perché, sull’etichetta, riportano la scritta “di libera vendita” o “declassificato”. Infine, si ricorda che i fuochi d’artificio autorizzati si fanno esplodere solo all’aperto, lontano da materiale infiammabile e dalle persone. L’intensa attività, diretta e coordinata dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle Etnee, è ancora in corso di svolgimento e rientra nei controlli preventivi che le  Fiamme Gialle pongono in essere per contrastare il commercio abusivo e illegale di fuochi artificiali finalizzata all’incolumità del consumatore che durante gli ultimi giorni dell’anno festeggia l’arrivo del nuovo anno.

CataniaGdF Operazione “FORT KNOX” controlli a Compro Oro. Le Fiamme Gialle hanno avvito l’attività di contrasto al riciclaggio ed al commercio di oro di provenienza illecita nel settore dei “compro oro”. I finanzieri del Gruppo Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito nell’ambito della provincia etnea 5 provvedimenti di perquisizione e sequestro emanati dalla Procura della Repubblica di Arezzo nei confronti di 2 persone indagate, C.L. 50enne di Catania e S.G. 53enne di Tremestieri etneo, coinvolte a vario titolo per ricettazione, esercizio abusivo del commercio di oro e frode fiscale, e degli esercizi commerciali ad essi riconducibili, ubicati nella città di Catania.  L’attività di servizio, condotta su vasta scala, ha portato al sequestro di 11 kg. circa di argento granellato puro, verosimilmente pronto per la fusione e la trasformazione in lingotti destinati alla vendita in nero, di 20.460 euro di denaro contante in banconote di grosso taglio (500 e 200), di numerose schede SIM riferibili all’attività illecita nonché di copiosa documentazione contabile ritenuta utile ai fini delle indagini. Tali risultati fanno riferimento alle lunghe e complesse indagini sviluppate dai Nuclei di Polizia Tributaria di Arezzo e Napoli, sotto la direzione della Procura della Repubblica aretina nei confronti di un’associazione criminale a struttura piramidale, che aveva il suo vertice in Svizzera e si muoveva con i “bracci operativi” di più capi-area, che agivano come “referenti” sui territori dei distretti orafi di Arezzo, Marcianise (CE) e Valenza (AL), ai fini della raccolta di oro acquistato dagli “agenti intermediari” in contatto con una fitta rete di negozi “compro oro” ed operatori del settore, che stavano alla base della filiera dei traffici di oro di provenienza illecita. Tutte le forniture di metallo prezioso avvenivano “in nero”, al di fuori dei circuiti ufficiali, mediante scambi di oro contro denaro contante in banconote di grosso taglio, trasportate da corrieri insospettabili usando autovetture appositamente modificate con doppifondi. I dati complessivi dell’operazione fanno riferimento a 118 persone indagate coinvolte e un volume d’affari ricostruito che ammonta a 4.500 kg. di oro e 11.000 kg. di argento, per un controvalore di 183.000.000 di euro.

Catania  GdF blocca in autostrada 2 corrieri con  130Kg droga.  I 2 personaggi avevano tentato di confondersi con i turisti. I 2 di origine albanese avevano noleggiato una vettura a bordo della quale stavano transitando il casello autostradale di San Gregorio. I sospetti, al controllo delle Fiamme Gialle hanno mostrato un certo nervosismo. I panetti di marijuana erano stipati nel cofano ed anche nella vettura senza precauzione, mostrando quindi una certa sicurezza. I corrieri all’alt dei militari non hanno opposto resistenza. I 2 bloccati sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Gli investigatori ritengono che immessa nel mercato etneo la droga avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro. Le indagini delle Fiamme Gialle sono in corso per capire quali fossero i collegamenti dei 2 corrieri albanesi con la criminalità locale.  I 2 personaggi sono stati trasferiti a Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Catania Finanza : mafia, custodia cautelare per Riela, sequestro aziende. Le Fiamme Gialle con l’operazione, oltre all’esecuzione delle misure cautelari personali, hanno sottoposto a sequestro preventivo le seguenti aziende: “Autotrasporti New Style Log srl”; “Autotrasporti BORZI’ Giovanni”; “Autotrasporti LOMBARDO Salvatore”; “Autotrasporti VINCI Gianluca”; “CARGO SERVICE Soc. Coop”; “CRS di CANNONE Francesca & C Sas” (Distributore di carburanti sito a Catania-Monte Po’); “Linea Trasporti Srl”; “DI & CO.LOG Società Cooperativa”; “DORUTRASP Soc.Coop”; “TIR.CAR uni personale srl”. Guardia di Finanza, nella mattinata ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Filippo RIELA, per il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il delitto di associazione mafiosa,  è stata notificata a Francesco RIELA, attualmente detenuto con la pena dell’ergastolo per il delitto di omicidio e per associazione a delinquere di stampo mafiosa. Le Fiamme  Gialle sono hanno inoltre, sequestrato beni per oltre 30 milioni di euro in aziende ed auto di lusso, nella disponibilità della famiglia RIELA. L’indagine, condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania e coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, ha coinvolto altre 26 persone, nei confronti delle quali è in corso la notifica di avvisi della conclusione delle indagini preliminari. I militari  avrebbero messo in luce come la famiglia RIELA,  sarebbe stata guidata dal fratello maggiore Francesco, che dal carcere dove è recluso avrebbe continuato ad impartire disposizioni indicando la strategia di mercato tenendo importanti contatti con i vertici mafiosi siciliani. Secondo gli investigatori il gruppo sarebbe riuscito, con l’ausilio di  numerosi prestanome, a mantenere il predominio nel settore del trasporto di merci deperibili su strada. Ai 28 indagati, tra cui alcuni stretti familiari degli arrestati ed uomini di fiducia della famiglia RIELA, sono contestate numerose ipotesi di intestazione fittizia di beni oltre la truffa ai danni dello Stato per aver indotto in errore l’Agenzia del Demanio riuscendo a rientrare nuovamente in possesso, mediante la costituzione del Consorzio SE.TRA, gestito da prestanome della famiglia, della  “RIELA GROUP”, complesso aziendale confiscato in via definitiva per mafia alla fine degli anni ‘90. Gli esiti della complessa attività di indagine, prevalentemente tecnica, sono stati riscontrati dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia (da ultimo quelle di Santo LA CAUSA) che hanno consentito, tra l’altro, di accertare come i RIELA avrebbero tenuto fittissimi rapporti relazionali con numerose famiglie mafiose siciliane (tra cui, oltre Cosa Nostra Catanese, i LO PICCOLO di Palermo ed i NARDO di Lentini che, di volta in volta, venivano contattati per ottenere protezione per le aziende di famiglia, per ottenere nuove fette di mercato o mantenere quelle già acquisite) o per dirimere contrasti sorti con altre imprese. Tali rapporti venivano mantenuti con regali di lusso, assunzioni di amici e familiari dei mafiosi presso le aziende familiari nonché attraverso la dazione di somme di denaro di notevole importo.

Catania  - GdF sequestra armi, munizioni e droga  in Stazione. Pistole, munizioni e droga sono state rinvenute a Catania dai Finanzieri del Comando Provinciale nel corso di un servizio di perlustrazione e controllo in materia di armi e stupefacenti.  Si tratta di 2 pistole modello Beretta, 1 calibro 7.65 e 1 calibro 6.35, con matricola abrasa, una dozzina di proiettili e oltre 270 grammi di marijuana che sono stati sequestrati nel corso di un'operazione di controllo del territorio nei pressi della Stazione Centrale. I Finanzieri hanno eseguito perquisizioni in due distinte abitazioni private e controllato personaggi noti del luogo. Le  due pistole e i proiettili sono state rinvenute in una delle abitazioni perquisite. Il ritrovamento della marijuana, di 2 bilancini di precisione e di tutto l’occorrente necessario per il confezionamento delle dosi per la successiva vendita al dettaglio, è avvenuto in un altro appartamento ubicato in una zona non molto distante ed è stato tratto in arresto il responsabile - incensurato di Catania - M.D.A. 48enne, per detenzione abusiva e spaccio di sostanza stupefacente. Le armi sequestrate sono state affidate nelle mani di esperti che dovranno stabilire l’eventuale utilizzo in recenti episodi delittuosi. Su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale del capoluogo etneo.

 

Catania - GdF scopre 5  falsi ciechi che percepivano invalidità. Gli indagati sono: G.M., 47enne, dichiarata cieca dal 1999; G.S., 39enne, dichiarato cieco dal 2009; P.E., 36enne, dichiarata cieca dal 2008; B.N., 42enne, dichiarato cieco dal 1991; N.G., 30enne, dichiarato “cieco parziale” dal 2009. Erano riusciti a far credere  ai medici di essere ciechi e così si sono garantiti assegni di invalidità e indennità di accompagnamento riscossi, in alcuni casi, anche da più di venti anni.  E’ di quasi mezzo milione di euro la truffa che è stata scoperta ai danni delle casse dell’Inps dai militari della Guardia di Finanza di Catania dopo indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, rese possibili dall’analisi di numerose notizie ricavate dalle banche dati e successivamente riscontrate  attraverso accurati pedinamenti dei sospettati.  Le immagini registrate documentano i presunti ciechi che passeggiano per le vie della città, evitando ostacoli e salendo e scendendo dalle scalinate o mentre sono “impegnati” in un partita a calcio balilla. Uno degli indagati, che da alcuni anni percepisce una pensione di invalidità per cecità cosiddetta parziale, è stato ripreso alla guida di un motorino mentre zizzagava per il traffico cittadino. I filmati e le prove raccolte dalla Guardia di Finanza sono state messe a disposizione della Autorità Giudiziaria che ha disposto il sequestro dei beni e dei valori necessari a risarcire lo stato. I sigilli hanno interessato 5 immobili e le disponibilità sui conti correnti bancari dove venivano accreditate le indennità. L’operazione appena conclusa si inserisce nel quadro delle azioni e delle attività condotte dalla Guardia di Finanza per la tutela della spesa pubblica, missione di fondamentale importanza per evitare che preziose risorse dello stato finiscano nelle tasche di cittadini disonesti.

Catania - Guardia di Finanza  sanziona acquirenti false griffe ed attività fuori regola.  I militari, nel week -end, hanno individuato e verbalizzato le condotte illecite di diversi clienti che si sono resi responsabili di avere acquistato incautamente prodotti con “griffe” contraffatte, ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legge nr. 35 del 2005 convertito in Legge nr. 80 del 14.05.2005, che prevede la sanzione amministrativa per il “cliente da un minimo di 100€ ad un massimo di 7000,00€. Quindici sono i soggetti verbalizzati; mentre decine e decine sono le borse e le scarpe, all’ultima moda, con marchio contraffatto.  Il Comando Provinciale della G. di F. di Catania, svolge giornalmente attività di tutela degli interessi economico-finanziari del Paese, mediante un’intensa e continua attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni dell’evasione fiscale, il cosiddetto “lavoro nero”, la commercializzazione di marchi contraffatti e pirateria audiovisiva. Le Fiamme Gialle hanno predisposto e condotto una particolare attività estesa in tutta la città di Catania e nelle località, anche turistiche, del litorale ionico, tra Ognina e le borgate marinare di Acireale. Molte le attività commerciali sottoposte a controllo e sanzionate per violazione all’obbligo dell’emissione dello scontrino-ricevuta fiscale nonché per l’impiego di numerosi lavoratori non regolarizzati in violazione alla legge nr. 183 del 2010. Complessivamente sono stati elevati 52 verbali per mancata emissione del prescritto documento fiscale a carico di esercenti di bar, ristoranti, negozi al dettaglio ecc.Sostanzialmente più dell’80% degli esercenti controllati nella “campagna” dell’ultimo fine settimana è risultato non in regola con gli obblighi fiscali in materia di scontrini e ricevute. Inoltre, tre degli esercenti verbalizzati per tale omissione impiegavano lavoratori in nero (6 complessivamente scoperti nel week-end). La Compagnia di Riposto, sempre con riferimento all’obbligo dell’emissione del documento fiscale nel corso dell’ultima settimana, ha eseguito 10 provvedimenti di chiusura dell’esercizio commerciale. I Reparti del Corpo della provincia di Catania, nel primo quadrimestre del corrente anno, hanno eseguito complessivamente 76 provvedimenti di chiusura. Nello stesso periodo erano stati eseguiti 59 provvedimenti con un incremento del 30 % circa. Il provvedimento,  irrogato dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Sicilia, che precede la sospensione delle attività commerciali, solitamente, per complessivi cinque giorni lavorativi continuativi, è scaturito dalla incessante attività di controllo economico del territorio operato dalle Fiamme Gialle, che hanno constatato nel tempo la reiterata mancata emissione di scontrini fiscali.I finanzieri hanno rilevato, infatti, per ben quattro volte la mancata emissione dello scontrino fiscale, in tempi diversi ed in un arco temporale non superiore al quinquennio. Pertanto, aderendo al dettato normativo, hanno attivato la procedura di chiusura dell’esercizio commerciale. La specifica normativa prevede che nei casi in cui siano state accertate ripetute violazioni dell’obbligo di emissione del documento fiscale sia disposta la chiusura temporanea per un minimo di giorni TRE  sino ad un massimo di 30 giorni in base alla recidività del contribuente. Le Fiamme Gialle hanno confermato che saranno ulteriormente intensificati nei prossimi giorni, i controlli nei confronti degli “occasionali” clienti di merce contraffatta.

Catania - GdF sequestra 1.900.000 profumi “griffati” falsi. I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di una attività di polizia giudiziaria, tesa a contrastare il fenomeno della illecita commercializzazione di prodotti contraffatti, disposta dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno sequestrato circa 1.900.000   prodotti contraffatti  costituiti da confezioni di profumi già realizzati, cartoni per la confezione riportanti il marchio contraffatto, bottigliette vuote con apposite targhette adesive relative al marchio contraffatto nonché circa 900 litri di essenze di profumi. Inoltre,  durante l’attività, è stato sottoposto a sequestro  un macchinario idoneo per la produzione dei profumi da confezionare. In particolare i finanzieri, a seguito di articolate attività info-investigative, hanno individuato tre opifici, al cui interno si producevano e confezionavano profumi con marchio contraffatto delle più note case produttrici, siti nella provincia di Catania. La merce contraffatta e sottoposta a sequestro ha un valore complessivo di circa 1.000.000€. I tre responsabili degli opifici sono stati denunciati a piede libero, alla locale Autorità Giudiziaria, per violazione alla normativa sulla contraffazione del marchio, nello specifico per produzione e commercializzazione di prodotti recanti marchi contraffatti (artt.473, 474 e 517 c.p.).

 Si tratta indubbiamente di un’operazione che evidenzia, ancora una volta,  come il “mercato del falso” erode sempre più spazi di legalità provocando danni consistenti al sistema economico e sociale. Tale illecito mercato consente di immettere in consumo prodotti con caratteristiche simili a quelli ufficiali a prezzi notevolmente più bassi e quindi alla portata di una platea di consumatori più estesa. Si riscontra, altresì, una estensione e diversificazione dei prodotti soggetti a contraffazione, che non sono costituiti solamente da beni di lusso e di costo elevato, ma interessano anche merci di uso comune come , nel caso specifico, profumi. In un contesto sempre più diversificato, nel quale nessun prodotto è ormai immune dal rischio di essere falsificato, l’aspetto che allarma maggiormente è la crescita di sequestri di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute degli acquirenti.

 

Bronte Finanza, scopre lavoratrici “in nero” in aziende moda. La Guardia di Finanza di Bronte, ha eseguito una complessa attività di intelligence in armonia con le disposizioni impartite dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Colonnello Francesco Gazzani. I Baschi Verdi sono riusciti a portare a termine un'importante operazione di servizio in materia di lavoro nero ed evasione fiscale, nel settore economico della sartoria di alta moda, attività molto fiorente a Bronte dove alcuni imprenditori locali da parecchi anni confezionano abiti anche per note griffe nazionali. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Bronte (CT), insospettiti da un andirivieni di donne presso le sedi di due ditte brontesi, tramite appostamenti, pedinamenti ed indagini, hanno appurato una singolare ed illecita modalità operativa, realizzata grazie ad un intenso lavoro a domicilio per la rifinitura dei capi d’abbigliamento. Infatti, molte lavoratrici “in nero” (tutte donne), si recavano presso le sedi per ritirare i capi d'abbigliamento da rifinire nel proprio domicilio tramite opera sartoriale prettamente manuale, nota in gergo locale come “ribattitura”, (da qui il  nome dell'operazione) e quindi, a lavoro ultimato, riportavano i capi presso le ditte. Le successive verifiche fiscali, nei confronti delle due aziende operanti nel settore manifatturiero, facenti capo ad un unico nucleo familiare (i titolari delle due ditte sono marito e moglie), si svolgevano con l’identificazione e le relative interviste delle lavoratrici dipendenti “in nero”,  che  evidenziavano come le stesse prestassero lavoro subordinato per le aziende da molto tempo, qualcuna anche da 10 anni. Tra le lavoratrici identificate era presente anche una ragazza minorenne. Le verifiche fiscali si concludevano con l’individuazione e la contestazione, alle due ditte controllate, di 53 lavoratori in nero (52 per una ditta e 1 per l’altra), oltre 19.500 giornate lavorative prestate e l’irrogazione di sanzioni amministrative minime per circa euro 780.000,00 in diffida e per circa 1.100.000,00 euro in contestazione. Infine, veniva scoperta una frode fiscale, appositamente architettata dalle due ditte, per sopperire ai costi sostenuti per il lavoro dipendente “in nero”, consistente nella contabilizzazione di fatture false, per circa 300.000 euro, per fittizi noleggi di macchinari, con l’ulteriore e conseguente vantaggio dell’indebita detrazione dell’IVA in acquisto delle F.O.I. (circa 60.000 euro). Sono stati, inoltre, riscontrati: elementi positivi di reddito non dichiarati per oltre 125.000 euro; base imponibile I.R.A.P. sottratta a tassazione per circa 325.000 euro (da cui deriva un’imposta di oltre 20.000 euro); ritenute operate e non versate pari a 78.000 euro; IVA dovuta pari a circa 85.000 euro. Denunciati all’A.G. i titolari delle due ditte utilizzatrici delle anzidette fatture false, nonché i legali rappresentanti di altre due società del nord Italia, emittenti le fatture fittizie. Un’ulteriore denuncia, per la titolare della ditta che ha avviato al lavoro la ragazza minorenne.

Catania - 16 esemplari di tonno rosso, della specie Thunnus thinnus, per un peso complessivo di oltre 800  chilogrammi, sono stati sequestrati dai militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Catania. Il pesce era trasportato in un furgone, per conto di una ditta individuale avente sede a Sciacca (AG), in violazione alle specifiche norme relative ai piani di ricostituzione di specie ittiche, previste dalle vigenti normative comunitarie e nazionali, nonché quelle in materia di commercializzazione di tali prodotti alimentari. L’attività delle Fiamme Gialle si è svolta nella nottata di sabato nell’area antistante il porto di Catania, nell’ambito di una specifica azione di prevenzione e repressione. Sono state comminate sanzioni per oltre 5000 Euro. Per mancanza di tracciabilità, il tonno, giudicato non idoneo al consumo umano alimentare, è stato distrutto presso una discarica autorizzata.

 

nella foto da sx: Magg. Eugenio Bua, C.te Gruppo,T.Col. Giuseppe Arbore, C.te Nucleo polizia tributaria, Colonnello Gazzani, C.te Provinciale

Catania - GdF sequestra a mafia: società, immobili, auto lusso per 30ml €  . Sono stati gli uomini della Guardia Finanza Gico a sequestrare i beni per oltre 30 milioni di euro a Catania ad un imprenditore ritenuto legato al clan Santapaola. Oltre 100 i militari delle Fiamme Gialle, impegnati nell'operazione, in cui sono state individuate e sequestrate società, beni immobili e auto di lusso. Un vero impero economico, quantificato in oltre 30 milioni di euro, quello scoperto dagli investigatori delle Fiamme Gialle etnee, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. Le indagini hanno consentito di individuare 10 società e una ditta individuale, tutte riconducibili, indirettamente, ad Emanuele Caruso 44enne, arrestato nel 2006 per mafia, già sorvegliato speciale di P.S. e destinatario, in passato, di un’analoga misura di prevenzione patrimoniale.L’operazione odierna è il risultato di complessi accertamenti economico-patrimoniali svolti dagli investigatori delle Fiamme Gialle che, pazientemente, in questi anni, hanno monitorato di continuo il dinamismo imprenditoriale del gruppo Caruso, raccogliendo ogni indizio utile per dimostrare la titolarità occulta delle società attenzionate. Passaggi di quote societarie, acquisti fittizi, falsi aumenti di capitale sociale, questi sono solo alcuni degli artifici posti in essere dal proposto per eludere le disposizione in materia di misure di prevenzione patrimoniale. In più, gli incaricati dell’amministrazione delle Persone Giuridiche erano persone senza alcuna competenza tecnica. In un caso, per esempio, e’ stato accertato che amministratore di una delle società era stata nominata una cittadina russa che, in precedenza, era stata assunta come donna delle pulizie. Il provvedimento del Tribunale Misure di Prevenzione ha riguardato tutti i beni delle società. Nel corso delle operazioni di sequestro, che hanno visto impiegati oltre 100 finanzieri del Comando Provinciale di Catania, sono state individuate anche autovetture di lusso (una Ferrari  e una Maserati nella disponibilità del proposto) e alcuni cavalli. I sigilli sono stati anche posti ai conti correnti e alle disponibilità finanziarie. Le società destinatarie del provvedimento sono:Agrifin srl, società agricola con sede legale in Ramacca (CT) strada provinciale contrada Fondaco Nuovo; Urbanizzazioni srl con sede legale in Catania Piazza dei Martiri 8 operante nel settore edile; Ecoin srl con sede legale a Catania contrada Giancata operante nel settore degli smaltimenti materiali di risulta solidi urbani; Coge srl con sede legale a Roma in via Martiri della Storta operante nel settore edile; Elar srl con sede legale a Catania blocco Giancata operante nel settore edile; Ubertazzi G & C srl con sede in Roma via Racchia Carlo Alberto operante nel settore edile; Servizi ingegneria srl con sede legale nella Zona Industriale di Catania contrada Giancata operante nel settore delle progettazioni e realizzazioni di opere di ingegneria e di impresa; Stylus srl con sede nella Zona Industriale di Catania contrada Giancata operante nel settore della produzione delle ceramiche; Società Agrumicola Siciliana srl con sede in Catania viale Vittorio Veneto operante nel settore agricolo;  Ditta individuale Caruso Salvatore con sede in Paternò via Arno, operante nel settore agricolo; Cogefin srl con sede a Catania ed operante nel settore della lavorazione movimento terra ed impiantistica.

Catania - Prefetto Francesca Cannizzo visita Comando Provinciale Guardia Finanza. Il Prefetto di Catania, S.E. Francesca Cannizzo, ha effettuato una visita in prossimità delle festività di fine anno presso la caserma “A. Majorana” sede del Comando Provinciale di Catania. Il Prefetto è stato accolto dal  Col.t.ISSMI Francesco Gazzani Comandante Provinciale e da una nutrita rappresentanza di ufficiali in servizio in città e nella provincia etnea. Il Prefetto, durante l'incontro, ha espresso vivo compiacimento per le  attività svolte dai Reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo alla lotta alla criminalità organizzata, al traffico di sostanze stupefacenti e alla lotta alla contraffazione dei marchi.

Catania - Finanza di Catania sequestra supporti audiovisivi, contenenti opere cinematografiche e musicali coperte dal diritto d’autore, ed articoli recanti il marchio contraffatto. Denunciati 8 soggetti alla locale Procura della Repubblica dei quali 3 tratti in arresto anche per resistenza a Pubblico Ufficiale ed uno espulso dallo Stato per violazione alla normativa sulla immigrazione clandestina. Otto sono i soggetti denunciati alla locale Procura della Repubblica responsabili, a vario titolo, di riciclaggio, pirateria audiovisiva, resistenza a pubblico ufficiale e commercializzazione di prodotti con  marchi contraffatti dei quali tre tratti in arresto  ed uno espulso dallo Stato Italiano per violazione alla vigente normativa sull’immigrazione. In particolare si tratta di cittadini italiani e senegalesi  cosi distinti: Luciana NEGLIA, 33enne tratta  in arresto per il reato di  pirateria audiovisiva; SHEIKH FARID, 35enne tratto in arresto per il reato di  pirateria audiovisiva; Riccardo RAPISARDA, 58enne denunciato per concorso nel reato di pirateria audiovisiva; Francesco VIOLA, 24enne denunciato per concorso nel reato di pirateria audiovisiva;MBAYE SALL 35enne tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti;SERIGNE ALPHA 26enne denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti e  nei cui confronti l ’Autorità Prefettizia ed il Questore di Catania, hanno emesso, rispettivamente, decreto ed ordine di espulsione “a lasciare il territorio nazionale”; SAL ABDA 49enne, denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti; SEYDI ADOUL  27enne, denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti.  Il Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, su disposizione del Comando Provinciale, ha intensificato i controlli per contrastare il fenomeno della produzione e della commercializzazione dei prodotti recanti marchi contraffatti nonché della produzione e della commercializzazione di supporti audiovisivi in violazione alla normativa che tutela i diritti d’autore. I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di una  attività di polizia giudiziaria eseguita nel centro cittadino, hanno portato a compimento un’operazione conclusasi con il sequestro di 8.000 supporti audiovisivi, contenenti opere musicali e cinematografiche coperte dal diritto d’autore, per un valore complessivi di 25.000 euro circa. Sono stati, inoltre, sottoposti a sequestro beni ritenuti strumentali, per l’esercizio dell’attività di produzione di materiale audiovisivo tutelato dal diritto d’autore, cosi distinti : nr. 240 locandine; nr.1 monitor; nr. 2 casse amplificatori; nr.1 lettore dvd; nr.1 amplificatore nonché la somma complessiva di 375 euro ritenuta  frutto di proventi illeciti. I Baschi Verdi, nel corso dell’attività di P.G. hanno sottoposto a sequestro merce, recante marchi contraffatti delle più note case produttrici :  16 borse; 11 foulard;   13 borse; 5 cinture; 12 occhiali e 48 paia di scarpe. Si tratta indubbiamente di un’operazione che evidenzia, ancora una volta,  come il “mercato del falso” erode sempre più spazi di legalità, provocando danni consistenti al sistema economico e sociale,  e come sia  connesso anche con lo sfruttamento del lavoro nero ed irregolare, con il favoreggiamento della immigrazione clandestina e con il riciclaggio ed il reimpiego di proventi illeciti.

Catania - Finanza sequestra armi, munizioni, stupefacenti e reperti archeologici. La Guardia di Finanza di Catania nel corso dei servizi predisposti per il controllo del territorio della Provincia Etnea, ha arrestato e denunciato  Giuseppe Majorana  64enne, agricoltore nel comune di Ramacca. Le Fiamme Gialle, nel corso dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Catania hanno eseguito numerosi controlli del territorio, con particolare riferimento al Comune di Ramacca. L’inchiesta era finalizzata a contrastare il fenomeno del traffico di armi e relativo munizionamento nonché lo spaccio di sostanze stupefacenti. I Finanzieri del 1° Nucleo Operativo del Gruppo di Catania, a seguito di una perquisizione locale eseguita nel Comune di Ramacca,  hanno rinvenuto e sequestrato cinque fucili; trecentocinquanta pallottole e bossoli; una balestra; una spada; due bilancini di precisione; 100 grammi di marijuana; 0,5 grammi di cocaina ed infine reperti archeologici e monete di epoca romana. Le armi, risultavano tutte perfettamente funzionanti compresa la balestra e la spada che risultava affilatissima e pericolosa. Giuseppe Majorana, agricoltore del comune di Ramacca, è stato quindi denunciato ed arrestato in flagranza di reato  per detenzione abusiva di armi e relativo munizionamento, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio nonché ricettazione di reperti archeologici di interesse storico risalenti all’epoca romana La persona arresta è stata  condotta presso la casa Circondariale di Catania. Sono in corso ulteriori indagini al fine di verificare la provenienza del materiale posto sotto sequestro.

Catania - GDF operazione “Terris” nel lentinese: sequestrati 24 ettari piantagione di canapa 53mila piante. Il peso complessivo del materiale è di 57 tonnellate. E’ finito in manette Giuseppe Calcò  44enne, accusato di coltivazione e traffico illecito di sostanze stupefacenti. La vastissima piantagione di canapa indiana, era stata realizzata nelle campagne del comune di Lentini (SR) su un’area di 5mila metri quadri  ed è stata scoperta dai militari  della Guardia di Finanza di Catania.

 

Nel corso dell’operazione le “Fiamme Gialle” hanno sequestrato oltre 53.000 piante di canapa indiana, per un peso complessivo di circa 57 tonnellate, pronte per essere estirpate ed immesse nei mercati clandestini delle province di Catania e Siracusa. E’ uno dei più grandi sequestri di piante di canapa indiana effettuato negli ultimi anni dalle Forze di Polizia.

Catania - Procuratore Capo della Repubblica di Catania, Dott. Giovanni Salvi, visita il Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Il Dott. Giovanni Salvi, ha terminato le visite agli Uffici ed ai Comandi delle FF.PP. del capoluogo intervenendo presso la caserma “A. Majorana” sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo. Il Procuratore Capo è stato accolto dal Comandante Provinciale, Colonnello Francesco Gazzani, dagli Ufficiali e dai Comandanti di Reparto operanti nella intera provincia. Il Comandante Provinciale, nel corso di un breve briefing operativo, ha illustrato la dislocazione dei singoli Reparti del Corpo ed  i relativi compiti istituzionali, con particolare riferimento a quelli afferenti le funzioni di Polizia Giudiziaria e di Polizia Economico-finanziaria, soffermandosi sulle tematiche inerenti  la repressione delle frodi al Bilancio Nazionale e Comunitario, il perseguimento dei reati tributari, la lotta al riciclaggio di denaro sporco, l’usura, il traffico di sostanze stupefacenti, la contraffazione, il contrasto all’immigrazione clandestina ed  i connessi fenomeni di sfruttamento della mano d’opera, anche minorile. Al termine dell’incontro è stato posto l’accento, in questo particolare momento di crisi economica,  sul costante impegno profuso dalle Fiamme Gialle, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, nella lotta all’evasione fiscale, nella repressione dei reati societari e fallimentari che depauperano il patrimonio aziendale a danno soprattutto dei lavoratori.

Catania -   Finanziere in borghese arresta 2  rapinatori. Si tratta di Giovanni SILICATO   21enne  che durante la rapina impugnava una pistola,  successivamente sequestrata,  completa di caricatore ed Agatino Tony PUGLISI,    27enne  che durante la rapina deteneva un  sacco di stoffa contenente il denaro razziato. I due malviventi, dopo le procedure di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale di Piazza Lanza. Il militare appartenente al Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, libero dal servizio,  stava transitando  Corso Indipendenza a Catania,  di fronte all’ingresso di un supermercato,  dove, peraltro, si stava recando. Il militare ha notato un individuo incappucciato che entrava repentinamente nell’esercizio commerciale. Il finanziere, ritenendo che fosse in atto una rapina si è precipitato verso l’ingresso del supermercato dove, ancor prima di poter entrare, ha visto uscire dal supermercato due individui. I rapinatori erano entrambi incappucciati, dei quali uno che impugnava una pistola, con berrettino con visiera, e guanti, e l’altro un sacchetto. Il finanziere, con  prontezza di riflessi e presenza di spirito, arma di ordinanza in pugno, ha intimato ai 2 di fermarsi, gettare l’arma, togliersi i passamontagna ed il cappellino indossati e sdraiarsi a terra. I due soggetti, resisi conto della situazione, hanno eseguito quanto loro ordinato, senza opporre resistenza. Il Finanziere, quindi, ha allontanato, dai malviventi, l’arma in loro possesso e la refurtiva mentre nel frattempo, allertata dal titolare del supermercato, interveniva  una pattuglia. La refurtiva ammontante a circa 1.100€ è stata riconsegnata al titolare del supermercato. La pistola ed i passamontagna sono stati sequestrati. I due “sfortunati” rapinatori, arrestati in fragranza di reato per rapina aggravata ed in concorso, risultano incensurati. I due malviventi, dopo le procedure di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale di Piazza Lanza. L’episodio, testimonia ancora una volta la situazione della criminalità nel capoluogo etnee e di come le Forze dell’Ordine cercano di contrastarla, anche liberi dal servizio,  con sprezzo del pericolo e senso innato di appartenenza allo Stato. Il Finanziere è stato proposto per la concessione di una ricompensa di ordine morale.

 

Catania - Presi altri 4 : operazione antidroga “Maigret” a San Cristoforo. A conclusione di una complessa attività info-investigativa eseguita nel quartiere “San Cristoforo” del capoluogo etneo, la Guardia di Finanza di Catania ha tratto in arresto altri quattro soggetti coinvolti, a vario titolo, nell’ambito dell’indagine denominata “Maigret”. I personaggi, Ignazio Bonsignore 38enne, Giuseppe Censabella 32enne, Emanuele Zappalà  32enne ed il minore C.G. che si erano resi irreperibili agli arresti eseguiti dalle “Fiamme Gialle“ etnee lo scorso venerdì, sono stati individuati al termine di ininterrotti appostamenti e pedinamenti, resi particolarmente difficili dal clima di omertà generalizzata che contraddistingue il contesto territoriale oggetto delle indagini, che certamente, ha contribuito a favorire la loro latitanza. Al termine dell’operazione, sono stati tratti in arresto per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, Ignazio Bonsignore 38enne, Giuseppe Censabella 32enne, Emanuele Zappalà  32enne ed il minore C.G., tutti gravati da precedenti specifici.   I quattro arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati associati alla Casa Circondariale di Piazza Lanza ed all’Istituto Penitenziale per i Minorenni di Bicocca. L’intera operazione si inquadra in un vasto piano di controllo del territorio, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, che mira a contrastare la produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo Etneo.

CataniaGDF a  San Cristoforo operazione antidroga “Maigret”. Ordine di custodia cautelare in carcere per 10 dei quali 2 minorenni. 8 pattuglie del Gruppo Guardia di Finanza di Catania, all’alba, con l’ausilio di un elicottero della Sezione Aerea di Manovra di Catania, hanno eseguito le ordinanze nei confronti  dei seguenti soggetti catanesi già con precedenti specifici: B.K. (minorenne), Antonino CARAMBIA 38enne, Giuseppe Michael D’ANGELO 19enne, Concetto GUERRERA 39enne, Salvatore PARATORE 22enne,  Giuseppe PRIVITERA 38enne. Al momento sono in corso di esecuzione ulteriori 4 provvedimenti di custodia cautelare. Grazie all’impegno profuso dalle Fiamme Gialle etnee, che hanno eseguito una difficilissima indagine tradizionale, da qui il nome “Maigret”, infatti non sono state esperite intercettazioni telefoniche ed ambientali, ma esclusivamente servizi di appostamento e pedinamento, protratti per lunghi periodi, si è riusciti a sgominare una banda di spacciatori. L’indagine trae origine da una attività di P.G.  consistita in una serie di servizi  di osservazione, controllo e pedinamento, reiterati nel tempo, avviata all’inizio dell’estate. L’operazione  si inquadra in un vasto piano di controllo del territorio, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, che mira a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo Etneo. L’attività di indagine, svolta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, eseguita nel noto quartiere “San Cristoforo”, è stata documentata prevalentemente con annotazioni di servizio ad opera degli Ufficiali di P.G. operanti. I servizi di osservazione hanno poi portato, a riscontro dell’ipotesi investigativa, al sequestro di 24 dosi di cocaina a carico di Antonio CARAMBIA. Per la radicata ostilità ambientale verso ogni forma di collaborazione con le Forze dell’Ordine, al fine di risalire ai collaboratori di Antonio del CARAMBIA, le Fiamme Gialle hanno computo appostamenti a distanza, con frammentazione dei servizi di osservazione e controllo, al fine di risalire la catena partendo dai consumatori per arrivare al fornitore dei pusher. A seguito dell’indagine il GIP del  Tribunale di Catania ed il GIP del Tribunale per i Minorenni dello stesso Capoluogo di Provincia hanno emesso, rispettivamente, ordine di custodia cautelare in carcere per dieci soggetti, dei quali due minorenni, per  associazione a delinquere finalizzata alla vendita di sostanze stupefacenti, nonché é stata disposta la confisca di più 2.000€ in quanto provento dell’attività illecita.

Catania - Il Comandante Interregionale dell’Italia Sud occidentale della Guardia di Finanza Generale C.A. Saverio Capolupo,  ha visitato la caserma “A. Majorana” sede del Comando Provinciale di Catania. Il Generale Capolupo ed  è stato accolto dal  Col.t.ISSMI Francesco Gazzani Comandante Provinciale e da una nutrita rappresentanza del personale in servizio in città ed una rappresentanza dei militari in forza a tutti i Reparti del Corpo  nella provincia etnea.Il Comandante Interregionale, durante l'incontro,  ha espresso vivo compiacimento per le  attività svolte dai Reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo alla lotta all’evasione fiscale, contrasto al cosiddetto “lavoro nero”, lotta alla criminalità organizzata e al traffico di sostanze stupefacenti.

Militello Ct Finanzieri trovano  11 fucili, 6 pistole e munizioni illegali in abitazioni:2 in manette. Si tratta di Giuseppe Sangiorgi 56enne e Antonio Muccio  63enne, residenti nel comune di Militello Val di Catania. I Baschi Verdi, hanno svolto servizi disposti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza Catania. I militari appartenenti al Gruppo delle Fiamme Gialle etnee, hanno eseguito numerose perquisizioni nel comune di Militello Val di Catania, mirate al contrasto del traffico illegale di armi e munizioni. I Finanzieri hanno posto sotto sequestro 11 fucili, 6 pistole, più 1000 munizioni ed oltre 200 bossoli.  Le armi, perfettamente funzionanti e quasi tutte con matricola abrasa, erano nascoste in  abitazioni private ed in una struttura alberghiera, risultata, tra l’altro, priva delle prescritte autorizzazioni amministrative e sanitarie. Al termine delle operazioni, sono state tratte in arresto, Giuseppe Sangiorgi  ed Antonio Muccio, per detenzione e porto abusivo di armi. Quest’ultimo, noto ristoratore militellese, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria anche per l’esercizio abusivo della professione di affittacamere. Altri due soggetti, Paolo Sangiorgi e Santo Scirè Scapuzzo, entrambi sessantenni e residenti nel comune di Militello, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Caltagirone per detenzione illegale di armi.

Catania Finanza scopre società fittizie ed evasione fiscale per 17 milioni €. I finanzieri della Compagnia di Caltagirone e della Tenenza di Bronte  hanno effettuato recupero a tassazione in 2 distinte indagini  di polizia tributaria afferenti i settori delle vendite all’ingrosso di bevande e di  autoveicoli al “dettaglio” prodotti all’interno della Unione Europea. Si tratta di tre ditte, con sede in provincia di Catania, e operanti in tutta la Sicilia,  le quali non si curavano di presentare nemmeno le dichiarazioni annuali ai fini   delle imposte sui redditi e dell’I.V.A. Le somme : 12.000.000,00 € di base imponibile ai fini delle imposte dirette; 5.000.000,00 di euro di I.V.A. dovuta;  500.000,00 di base imponibile riguardante l’imposta regionale sulle attività produttive (I.R.A.P.); nonché scoperto 1.200.000,00 di imponibile afferente l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.). Complessivamente sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Catania e di Caltagirone, per reati tributari , 6  soggetti responsabili, tra l’altro,  di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.Le Fiamme Gialle, individuati i soggetti evasori totali, hanno intrapreso delle apposite verifiche fiscali, finalizzate alla ricostruzione del volume d’affari conseguito negli anni d’imposta dal 2005 al 2008.  I militari hanno così esperito un’accurata indagine contabile. Le Fiamme Gialle, anche con l’apporto dell’Agenzia delle Dogane di Siracusa con competenza anch’essa in materia di IVA intracomunitari, e con riferimento al soggetto economico operante nel settore della vendita di autoveicoli usati,  hanno passato ai “raggi X” una monumentale documentazione  contabile ed extracontabile, riuscendo a ricostruire dettagliatamente il cospicuo volume di vendite non denunciato al fisco. I baschi Verdi, nel corso delle indagini hanno svelato i rapporti fittizi con imprese costituite ad hoc (solo sulla carta) all’estero, in particolare nello Stato di Malta, al fine di evadere l’Imposta sul Valore Aggiunto, attraverso delle false vendite all’estero dei prodotti mentre di fatto rimanevano sul territorio italiano e qui venduti ai commercianti al dettaglio.

Catania - 4 vigili urbani ai domiciliari per concussione. La Guardia di Finanza di Catania ha arrestato, ai domiciliari, quattro vigili urbani per i reati di concussione, omissione ed abuso in atti d’ufficio. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di quattro appartenenti al Corpo della Polizia Municipale di Catania. La complessa attività d’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica etnea ed eseguita dai Finanzieri del Gruppo di Catania. L’inchiesta ha tratto origine da alcune denunce presentate da cittadini presso gli uffici della Procura e delle Fiamme Gialle di Catania, che chiedevano di far luce su alcuni comportamenti tenuti da appartenenti al locale Corpo dei Vigili Urbani, tali da configurare vere e proprie ipotesi di reato. Le denunce hanno riguardato:  sequestri di merce eseguiti nei confronti di ambulanti senza il rilascio del relativo verbale, episodi di sottrazione ed appropriazione di incassi giornalieri nei confronti di commercianti etnei, fino ad arrivare alla concussione nei confronti di imprenditori di etnia cinese. Le indagini sono state condotte dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania per oltre un anno, attraverso pedinamenti ed appostamenti, oltre che con l’ausilio  di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi dei quattro vigili arrestati.  I reati contestati ai tre ispettori V.G., C.S., M.A. ed all’agente G.G., tutti appartenenti alla Polizia Municipale di Catania, vanno dalla concussione alle omissioni in atti di ufficio, dalla falsità ideologica all’abuso d’ufficio. Al termine delle indagini preliminari, dirette dalla Procura della Repubblica di Catania, il Giudice delle Indagini Preliminari Dott. Mirabella, sulla base degli elementi probatori acquisiti nel corso della complessa attività info-investigativa eseguita dalle Fiamme Gialle, ha accolto interamente le richieste formulate dal P.M. ed ha delegato i Finanzieri all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare:  arresti domiciliari,  nei confronti dei quattro vigili urbani coinvolti.

CataniaFiamme Gialle scoprono 1000 falsi braccianti nel Catanese:5 in manette La Guardia di Finanza di Catania ha scoperto la colossale truffa ai danni dell’INPS in materia di erogazione di indennità per la disoccupazione agricola per oltre 1,5 milioni di euro e 1000 falsi braccianti agricoli. 40 indagati in totale, effettuati cinque arresti, ventidue perquisizioni locali ed il sequestro di conti correnti e titoli bancari pari a 1.500.000€. Il Comandante Provinciale, Colonnello Francesco Gazzani, alle  ore  12  presso la caserma “Angelo Maiorana”, ingresso Piazza San Francesco di Paola, 2, ha illustrato alla stampa i particolari dell’operazione di servizio, scattata nella notte, nei confronti dell’associazione a delinquere finalizzata alla truffa  aggravata ai danni dell’INPS. Si tratta di una truffa all’Inps che ha coinvolto 40 tra i dipendenti di Catania, i patronati, i consulenti del lavoro e gli imprenditori agricoli. L’operazione è stata avviata della Guardia di Finanza nei comuni di Bronte, Maniace, Randazzo e Maletto. I militari hanno eseguito oltre 20  perquisizioni domiciliari. Oltre agli arresti le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni per 1,5 milioni. I Baschi Verdi di Catania hanno eseguito: 5 ordinanze di custodia cautelare, 1 sequestro preventivo di beni per 1,5 milioni € nei confronti di un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dell'Inps. Si tratta anche dell’indennità di disoccupazione agricola illecitamente percepita.  Al termine delle indagini preliminari, dirette dai Sostituti Procuratori della Repubblica di Catania, Dott. Sturiale e Dott. Setola, il Giudice delle Indagini Preliminari, Dott. D’Arrigo, sulla base degli elementi probatori acquisiti nel corso della complessa attività investigativa condotta dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, ha accolto interamente le richieste formulate dai PP.MM., emanando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari per cinque dei quaranta indagati, la cui esecuzione è stata affidata ai Finanzieri del Gruppo di Catania. Nel complesso l’operazione  è stata caratterizzata: dall’esecuzione della misura cautelare personale nei confronti di cinque soggetti, due in carcere e tre agli arresti domiciliari;dall’ esecuzione perquisizioni  personali e domiciliari nei confronti di ventidue soggetti coinvolti a vario titolo nel sodalizio criminoso;dal sequestro per equivalente di conti correnti e titoli bancari per € 1.500.000,00 pari alle somme indebitamente percepite. Dalla notifica degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di quaranta soggetti coinvolti, a vario titolo, del sodalizio criminoso.

Giarre - Finanza scopre usura: 2 cravattari in manette a Riposto. Imponevano tassi del 300% annui, imprenditore taglieggiato costretto a cedere la sua autovettura, una Bmw serie 5. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere ha colpito gli indagati  Mario DI BELLA, attualmente  detenuto presso il carcere di  Piazza Lanza di Catania  e Luciano MESSINA, consulente finanziario di Acireale. L’ ordinanza di custodia cautelare, a firma del GIP di Catania, dr. Oscar BIONDI, aderisce alla richiesta formulata dal Sostituto Procuratore, dott.sa Assunta MUSELLA, che ha diretto le indagini condotte dalle Fiamme Gialle ripostesi.  La Guardia di Finanza di Riposto, nell’autunno del 2009, nell’ambito dell’attività di contrasto all’usura,  era pervenuta ad un apprezzato risultato concluso con gli arresti di Mario DI BELLA,originario di Riposto  ed un suo complice, entrambi responsabili dei reati di usura ed estorsione ai danni di un imprenditore di Riposto. Successivamente, nuove collaborazioni di coraggiosi soggetti economici consentivano di allargare le indagini. Le investigazioni confortate dalla testimonianza di un imprenditore, hanno permesso  alle Fiamme Gialle di arrestare, nella scorsa primavera, Giuseppe MIDURI, già direttore di una filiale  catanese di un noto istituto bancario, poiché, sorpreso ad intascare una parte del prestito usurario accordato al medesimo imprenditore. Le indagini mai fermate, a distanza di un anno, hanno consentito di far ulteriore chiarezza, tanto da mettere in piedi  nuove ipotesi criminose  a carico dei due soggetti nei cui confronti sono stati emessi i provvedimenti restrittivi. I due indagati, Mario DI BELLA e Luciano MESSINA, in concorso tra loro si sarebbero resi responsabili di ulteriori fatti delittuosi ai danni dell’imprenditore che  è risultato vittima del Direttore di Banca. In buona sostanza, il DI BELLA e il MESSINA oltre a  sottoporre  ad usura il malcapitato imprenditore imponendogli un tasso del 15% mensile, l’avrebbero “taglieggiato” costringendolo alla consegna  della somma di 10.000 €, una rata di 500€ mensili  a titolo di protezione, nonché la somma di 5.000€ in occasione delle festività natalizie. I due complici,  nell’ambito del disegno criminoso,  avrebbero assunto  ruoli  complementari,  infatti, mentre DI BELLA, si sarebbe fatto forte del suo conclamato spessore criminale, avrebbe prospettato all’imprenditore eventuali situazioni di pericolo per la sua ditta e per la sua incolumità personale,    il MESSINA avrebbe vestito  i panni del mediatore  agevolando, di fatto l’azione delittuosa e spingendo il medesimo  soggetto economico  a corrispondere, in ogni caso,   le  esose somme di denaro. Le consegne in denaro hanno trovato giustificazione nella necessaria protezione dell’azienda da parte di influenti gruppi criminali i cui componenti, da poco rimessi in libertà, si stanno riorganizzando sul territorio. La vicenda si è aggravata  ulteriormente, quando il taglieggiato, non è più riuscito  a far fronte alla duplice sollecitazione criminale, da una parte i tassi usurai, dall’altra l’estorsione ai fini di protezione ed è stato quindi  costretto, suo malgrado, a cedere al DI BELLA la sua autovettura, una BMW  serie 5, il cui valore risulta praticamente doppio rispetto al debito contratto con gli indagati. Le Fiamme Gialle evidenziano che assume importanza nella vicenda   il fatto che la magistratura  abbia voluto classificare i reati perpetrati dai due indagati con l’aggravante di averli commessi avvalendosi delle modalità e condizioni di cui all’art. 416 Bis CP. (associazione di tipo mafioso). Gli investigatori, su delega della DDA di Catania, hanno, altresì, eseguito diverse perquisizioni presso uffici e abitazioni nella disponibilità  dei soggetti colpiti dall’ordine di custodia cautelare, sequestrando copiosa documentazione  idonea ad integrare ulteriormente le indagini che sono ancora in corso. Per il consulente finanziario Luciano Messina, si sono aperte le porte del carcere di Bicocca ove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre per il DI BELLA,  detenuto nel carcere di Piazza Lanza di Catania,  raggiunto da un  nuovo ordine di custodia cautelare,  la situazione assume ora connotati di estrema gravità. Le attività di contrasto al crimine economico proseguono anche sulla scorta delle rivelazioni dei soggetti economici che finalmente reagiscono, collaborando con gli organi di polizia e con la magistratura.

 

Catania - Comandante Regionale Generale di Divisione Domenico Achille, ha visitato il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania.  Accolto dal Comandante Provinciale, Col.t.ISSMI Francesco Gazzani, nella caserma sede del Comando Provinciale, l’alto ufficiale ha incontrato una rappresentanza del personale in servizio in città ed una rappresentanza dei militari in forza ai reparti del Corpo presenti nella provincia etnea.  Il Gen. Achille ha preso visione delle principali attività svolte dai reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo al contrasto dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa, all’azione in materia di lotta alla criminalità organizzata, con particolare riguardo ai profili di interesse economico e finanziario.Il Gen. Achille durante la permanenza a Catania ha visitato  le locali Autorità tra cui il Sindaco ed il Rettore dell’Università di Catania.

 

Catania  - Il Generale Ignazio Gibilaro ha presentato ufficialmente il Col. ISSMI Francesco Gazzani nuovo Comandante Provinciale della Guardia Finanza.  Il Colonnello Francesco Gazzani  nuovo Comandante Provinciale della Guardia Finanza etnea è stato presentato dal Gen.B. Ignazio Gibilaro presso il Comando di Catania nel corso di una conferenza stampa programmata alle ore 09.30  il 10 settembre al Comando Provinciale etneo.

Il comandante provinciale Francesco Gazzani   49 anni è nato a Porto San Giorgio, in provincia di Ascoli Piceno, è laureato in Giurisprudenza ed abilitato alla professione forense, sposato e padre di due figli. Il  Colonnello Francesco Gazzani proviene dalla Scuola Ispettori e Sovrintendenti dell'Aquila dove ha comandato il Reggimento Allievi. Entrato nelle Fiamme Gialle nel 1981, ha prestato servizio successivamente alla 2^ Compagnia della Guardia di Finanza di Palermo con il grado di tenente, quindi ha comandato la prima sezione di polizia giudiziaria del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, e nello stesso periodo ha lavorato al Secit, il servizio del ministero delle Finanze per le ispezioni tributarie. Il col. Francesco Gazzani ha anche diretto la Compagnia di Eboli, in provincia di Salerno, ed il Gruppo Operativo Antidroga di Napoli. Per 6 anni, dal 1994 al 2000, ha prestato servizio alla Direzione Investigativa Antimafia di Salerno, periodo in cui ha condotto varie operazioni nei confronti delle principali organizzazioni camorristiche operanti in Campania. Ha diretto il Gruppo Repressione Frodi del Nucleo p.t. di Napoli e successivamente dal settembre 2002 ad agosto 2003 ha frequentato un corso di formazione presso l’ Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze presso il C.A.S.D. di Roma. Il col. Francesco Gazzani, dopo il periodo di formazione è rientrato a pieno titolo nell’attività operativa in un territorio pieno di difficoltà come la Calabria, dove ha diretto il Comando Provinciale di Crotone e promosso al grado di Colonnello quello di Reggio di Calabria. Al Comandante Francesco Gazzani gli auguri di buon lavoro de L'INFORMATORE di Sicilia e personali. i.l.p.

 

 

 

 

 

 

CataniaEsami medicina pagati: GdF 2 impiegati ai domiciliari. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania nella mattinata odierna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, su richiesta della Procura della Repubblica di Catania,  nei confronti di Giovanbattista Luigi CARUSO 50enne e Giuseppe SESSA 59enne, entrambi dipendenti dell’Università di Catania – Facoltà di Medicina, per i reati di falso in atto pubblico, corruzione ed accesso abusivo ad un sistema informatico.  CARUSO è addetto all’ufficio di segreteria della Facoltà di Medicina, mentre SESSA è dipendente dell’Ateneo con mansioni di autista. Il provvedimento è stato emesso all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica etnea, ed in particolare dal gruppo di lavoro specializzato per i reati contro la pubblica amministrazione diretto dal Procuratore Aggiunto dott. PATANÈ. Dalle indagini condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania – scaturite da alcune notizie stampa pubblicate il  26 ottobre 2013 - sono emersi indizi di responsabilità penale a carico dei soggetti, i quali, unitamente a due studenti di Medicina che risultano indagati per i medesimi fatti, hanno falsificato la documentazione universitaria ed inserito fraudolentemente nell’archivio informatico dell’Ateneo la registrazione di materie di cui non era mai stato sostenuto il relativo esame. Ciò ha consentito di far risultare come sostenuti 20 esami complessivi (19 per uno studente ed 1 per l’altro) di fatto mai effettuati. In cambio i due indagati hanno ottenuto somme di denaro e altre utilità. Uno degli studenti ha conseguito la laurea in medicina e dunque il possibile accesso alla professione medica. Gli studenti si rivolgevano a Giuseppe SESSA per avviare la procedura illecita; questi, a sua volta, avendo ricevuto indicazioni dagli studenti circa le materie di cui si chiedeva l’illecita registrazione ed il relativo compenso, fungeva da intermediario con CARUSO il quale, a sua volta provvedeva ad accedere con propria password al Centro Elettronico dell’Ateneo e provvedeva ad effettuare le false registrazioni degli esami, in coincidenza con le varie sessioni di esami. Gli investigatori allo stato stanno vagliando ulteriori posizioni relative ad altri soggetti che, a vario titolo, risultano coinvolti nel progetto criminoso in questione. Di particolare importanza per la buona riuscita delle indagini è stata la collaborazione ricevuta dai vertici e dai dipendenti dell’Ateneo Catanese. Tale Ente, tra l’altro, ha avviato autonomo procedimento disciplinare nei confronti dei due dipendenti e nei confronti dei due studenti, per uno dei quali è stato disposto l’annullamento della laurea in medicina, già conseguita qualche mese addietro, posto che la falsa registrazione degli esami non era stata rilevata neanche dai funzionari preposti al controllo finale del curriculum dello studente. L’Autorità Giudiziaria non ha ritenuto avanzare richiesta di misura cautelare anche nei confronti dei due studenti, in quanto, nonostante la gravità dei fatti rassegnati agli stessi riconducibili, i 2 hanno reso dichiarazioni ampiamente autoaccusatorie e soprattutto collaborative in fase di indagine preliminare, apportando altresì elementi probatori ulteriori e decisamente rilevanti rispetto a quelli già acquisiti alle indagini.

Catania - Gdf scopre 2 medici che esercitavano privatamente  percependo  indennità di esclusività dai presidi ospedalieri. I militari hanno sequestrato disponibilità finanziarie per circa 100.000 €. Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania nella mattinata hanno concluso un’operazione di servizio a tutela della spesa sanitaria. Le Fiamme Gialle  hanno eseguito un provvedimento di divieto ad esercitare la professione sanitaria nei confronti di due medici. L’ordinanza,  disposta  dal Giudice per le indagini preliminari, ha previsto anche il sequestro di somme di denaro per un valore di circa 100.000 euro. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, ha coinvolto 2 professionisti: 1  dipendente  dal presidio ospedaliero “Garibaldi”,  e 1 in servizio presso l’azienda ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Catania. I due medici hanno omesso di comunicare ai rispettivi ospedali presso cui erano in servizio di svolgere attività libero professionale “extramoenia” presso studi associati privati, inducendo così in errore gli enti nella corresponsione delle specifiche indennità previste per coloro che svolgono la professione medica in regime di esclusività con il Servizio Sanitario Nazionale. L’importo complessivo indebitamente percepito è stato quantificato per un medico in 46.000€ circa e per l’altro  in 54.000€ circa. Agli indagati è stato contestato il reato di truffa, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente  pubblico, di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante entità e di aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione. Nei confronti dei medici è stato eseguito il sequestro preventivo per equivalente delle somme giacenti sui conti correnti per un valore corrispondente al profitto dei delitti contestati. Dei fatti sono state informate, inoltre, le aziende ospedaliere interessate, le quali hanno  proceduto, per la parte di loro competenza, all’applicazione della misura della sospensione del rapporto di dipendenza nei riguardi dei medici per il periodo di due mesi.

Catania -  GdF  sequestra  500mila€ a 3 ex consiglieri provinciali: rimborsi , indagine per truffa aggravata. Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito il sequestro di somme di denaro e di beni per un ammontare complessivo di circa mezzo milione€ nei confronti di 3 consiglieri provinciali per i quali la Procura della Repubblica di Catania ha esercitato l’azione penale chiedendone il rinvio a giudizio per il reato di truffa aggravata e falso. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, come disposto dal G.I.P. del Tribunale di Catania, hanno proceduto all’esecuzione della misura cautelare reale nei riguardi dell’ex Consigliere  Gianluca Cannavò e dei suoi familiari, sequestrando disponibilità finanziarie e beni per un valore complessivo di  240.000,00 euro; all’ex Consigliere Sebastiano Cutuli e al suo datore di lavoro Carmelo Urso sono stati sottoposti a sequestro somme di denaro per un valore corrispondente a 71.000 euro, mentre  nei confronti dell’ex Consigliere Antonio Danubio e del suo datore di lavoro Salvatore Nigita sono stati cautelati valori per un ammontare pari a 171.000 euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania e condotte nella scorsa primavera, avevano permesso di rilevare che gli indagati avevano ottenuto indebiti rimborsi dalla Provincia di Catania attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle effettivamente godute.

Catania Peculato: Finanza sequestra beni 218.000€, a contabile parco greco-romano, in via preventiva.   Si tratta di S.S., 53enne. La somma, secondo l'accusa, sarebbe l'equivalente di incassi non versati alla Regione Siciliana, da aprile 2011 a giugno 2013, coperti allegando ai prospetti mensili false quietanze di versamento. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura di Catania. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito l’ordinanza di sequestro preventivo di beni per circa 218.000 euro. I provvedimenti cautelari sono stati disposti dalla Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura Distrettuale, nei confronti di un funzionario direttivo del Servizio parco archeologico greco-romano di Catania, con mansioni di gestore della contabilità. Le attività d’indagine poste in essere dalle Fiamme Gialle di Catania hanno permesso di appurare come il contabile S.S.  53enne, abusando della sua posizione di Pubblico Ufficiale, a fronte dei cospicui incassi realizzati dall’ente (218.000,00 per il periodo da aprile 2011 a giugno 2013), depositava somme irrisorie alla cassa regionale, trattenendo per sé la differenza, allegando ai prospetti mensili delle false quietanze di versamento. Le stesse quietanze di versamento presentate dall’indagato non solo riportavano importi notevolmente superiori rispetto a quelli indicati negli originali conservati presso la cassa regionale, ma differivano sostanzialmente sia per la qualità della carta, sia perché non riportavano il timbro in rilievo della Regione Sicilia.  Considerati gli esiti dell’attività svolta, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso  un decreto di sequestro preventivo per equivalente di due immobili di proprietà dell’indagato del valore circa di 218.000 euro, medesimo importo di cui l’indagato si era indebitamente appropriato.

Catania - GdF sequestro preventivo beni 412.000€ ad imprenditore evasore.   L’imprenditore è indagato per non aver versato le imposte dovute, disponibilità finanziarie per un valore di oltre 412.000 euro. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito l’ordinanza di sequestro preventivo di beni per oltre 412.000 euro. Il provvedimento cautelare è stato disposto dalla Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura Distrettuale, nei confronti di imprenditore titolare di una società di servizi operante nel capoluogo etneo. L’indagine, effettuata nell’ambito di un procedimento per il reato di omesso versamento I.V.A. è stata avviata nel maggio scorso, a seguito di una segnalazione pervenuta alle fiamme gialle catanesi in cui si rappresentava che il soggetto interessato, in qualità di amministratore e legale rappresentante dell’azienda, non aveva rispettato gli obblighi di versamento all’erario dell’Imposta sul Valore Aggiunto relativa all’anno 2009 accertata dall’Agenzia delle Entrate. L’attività investigativa svolta dai militari ha  permesso di rilevare e segnalare all’Autorità Giudiziaria di Catania l’esistenza di diversi conti correnti e depositi bancari riconducibili al soggetto indagato, nonché di  un’autovettura di grossa cilindrata (Mercedes). I finanzieri del locale Gruppo hanno quindi proceduto al sequestro preventivo dei beni ai fini della copertura del debito erariale dovuto. Le indagini patrimoniali sono state eseguite, previo coordinamento degli interventi di competenza dell’Agenzia delle Entrate e della Procura della Repubblica, secondo il modulo organizzativo concordato con la sezione di criminalità economica della stessa Procura.

CataniaFurto davanti telecamera sorveglianza GdF. Una pattuglia dei “Baschi Verdi”, del Comando Provinciale di Catania, nel tardo pomeriggio di ieri, ha tratto in arresto T.G.A., 18enne, mentre era impegnato nel furto di uno scooter parcheggiato in via Sorace a Catania. Il maldestro ladro non si è reso conto che la  via è adiacente al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania che è provvisto di un sistema di videosorveglianza operativo anche nel circondario dell’edificio. I militari in servizio presso il corpo di guardia della caserma “Majorana”, notato i movimenti sospetti del giovane tramite le telecamere,hanno attivato immediatamente la pattuglia che coglieva in flagranza di reato il giovane. Lo stesso, già noto alle forze dell’ordine, è stato tratto in arresto per tentato furto aggravato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto ai domiciliari in attesa del processo per direttissima.

Acireale Gdf, ten. Eugenio Marmorale a comando compagnia surroga ten. Giorgia Greco Avvicendamento alla tenenza della Guardia di Finanza di Acireale. Il tenente Giorgia Greco lascia la Città delle Cento Campane perché destinata ad altro prestigioso incarico a Palermo. Le subentra il tenente Eugenio Marmorale. Questa mattina i due ufficiali delle Fiamme Gialle sono stati ricevuti a Palazzo di città dal sindaco Nino Garozzo e dal presidente del Consiglio Comunale Toruccio Di Maria, in presenza degli ufficiali comandanti della compagnia dei Carabinieri di Acireale, della Polizia di Stato, della Polizia Municipale, della Guardia Costiera. Il sindaco ha salutato il ten. Greco donandole una targa con l’effige del Palazzo municipale, così augurando al comandante una carriera ricca di successi professionali e personali. Al tenente Marmorale, invece, il consueto benvenuto con in dono il gagliardetto della Città di Acireale.Tenente Giorgia Greco: Giunta ad Acireale il 28 luglio 2011 dopo aver frequentato con brillanti risultati il 106° corso "JUDRIO III", conseguendo specifica Laurea magistrale in scienze della sicurezza economico finanziaria, presso l'Accademia della Guardia di Finanza, ha assunto il comando della Tenenza, raggiungendo in questi due anni, eccellenti risultati in tutti i settori di servizio in cui il Corpo della Guardia di Finanza è impegnato e  soprattutto nel campo della lotta all'evasione e ai giochi d'azzardo illegali e/o clandestini. Andrà a Palermo per assegnazione ad altro incarico di Comando, presso il locale Nucleo di Polizia Tributaria. Tenente Eugenio Marmorale: Di origini campane, precisamente di Benevento, ha da poco terminato il 108° corso "Piave Vecchio III", conseguendo specifica Laurea magistrale in scienze della sicurezza economico finanziaria, presso l'Accademia della Guardia di Finanza. Avendo raggiunto brillanti risultati nel corso del periodo di formazione, è stato assegnato al Comando della Tenenza di Acireale, dove è giunto in data 24 giugno 2013.

CataniaGdF scopre cinese e cingalese con 60 mila€ in aeroporto. In occasione della stagione estiva, come di consueto, la Guardia di Finanza etnea, parallelamente all’aumento esponenziale dei voli che interessano la città di Catania, ha intensificato i controlli in materia di circolazione transfrontaliera di valuta.  I  militari della tenenza di Catania – Fontanarossa, congiuntamente ai funzionari dell’agenzia delle dogane e dei monopoli, nell’ultima decade del mese di giugno, infatti, hanno individuato, a seguito di un’analisi di rischio dei voli in partenza, 2 soggetti, rispettivamente di nazionalità  cinese e cingalese che, privi della prevista dichiarazione doganale, trasportavano ingenti quantitativi di denaro contante. Entrambi i viaggiatori, alle domande di rito dei militari, avevano risposto di non avere nulla da dichiarare. da un ulteriore e più approfondito controllo, invece, sono state rinvenute banconote nascoste all’interno dei bagagli per un ammontare totale di circa 60.000€,00. La vigente normativa consente, invece, la libera circolazione di denaro contante al seguito del passeggero per un importo non superiore a  10.000€. al di sopra di questa soglia, e fatte salve le eventuali ipostesi di reato, si configura una violazione di natura amministrativa, sanzionata con oblazione immediata, di cui i soggetti si sono avvalsi nel caso di specie (mediante il pagamento del 15% dell’eccedenza), ovvero con il sequestro fino al 50% della somma eccedente il limite consentito.

CataniaMacellaio aggredisce finanzieri  in ispezione, 1 ferito.   Le  Fiamme Gialle catanesi stavano effettuando un controllo in materia di scontrini e ricevute fiscali. I   militari del Gruppo Guardia di Finanza di Catania hanno tratto in arresto G.A.G., incensurato 44enne, titolare di una macelleria sita in via Umberto nel comune di San Gregorio di Catania (CT), per i reati di Resistenza a Pubblico Ufficiale, Oltraggio e Lesioni Personali. Dopo aver controllato un cliente appena uscito dall’attività commerciale, e verificato che lo stesso fosse privo del regolare scontrino fiscale, i militari hanno proceduto a controllare la macelleria del G.A.G. al fine di constatare la mancata emissione dello scontrino fiscale.   G.A.G. , durante le fasi della verbalizzazione, si è scagliato contro i finanzieri lanciando loro addosso il registratore di cassa, colpendo al volto uno dei due e procurando al militare una forte contusione tale da dover essere subito trasportato al Pronto Soccorso più vicino. Immediatamente bloccato dall’altro finanziere, anche grazie all’intervento immediato della pattuglia di servizio di pubblica utilità - 117, il macellaio reo di aver provocato lesioni al finanziere è stato tratto in arresto e accompagnato immediatamente presso la Caserma per le formalità di rito, in attesa del Giudizio per Direttissima. Giudizio che, in data odierna, si è concluso con la convalida dell’arresto e la prosecuzione del processo a lunedì 8 Luglio.

CataniaGdf 80 avvisi a dipendenti Teatro Bellini per truffa. Le indagini sui profili penali della gestione del Teatro Bellini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, sono in fase conclusiva. Sono in corso di notificazione gli avvisi ex art. 415 bis c.p. nei confronti di  80 dipendenti del Teatro per il reato di truffa aggravata in danno dello Stato, ipotizzabile sia nelle attestazioni relative allo straordinario (per gli anni 2007 – luglio 2009) sia per l’uso scorretto di badge attestanti l’entrata e l’uscita, accertati attraverso l’uso di telecamere nascoste (anno 2011). Trascorso il termine per la presentazione delle difese saranno assunte le deliberazioni definitive. I fatti sono di diverso spessore, alcuni particolarmente significativi per la durata nel tempo e la reiterazione degli episodi, altri di minore entità. Avvisi di conclusione delle indagini sono stati emessi anche per episodi di assegnazione di appalti di sgombero dei materiali scenici, avvenute senza le necessarie procedure e con attestazione di previsione di spesa largamente inferiori al reale, al fine di rendere possibile l’attribuzione degli appalti senza regolari gare (tali fatti sono del 2006). E’ stata rilevata a tale proposito l’inesistenza di qualunque documentazione atta a descrivere la qualità e quindi il valore residuo dei materiali di scena avviati al macero. Per ciò che concerne altri fatti oggetto di indagine, è stata chiesta al giudice l’archiviazione. Non sono stati infatti individuati fatti di rilievo penale. In alcuni casi non sono stati trovati idonei elementi di verifica (come nel caso delle assunzioni degli artisti esterni da un’unica agenzia, circostanza dimostratasi in fatto non corrispondente al vero; o come nel caso delle trasferte della Filarmonica, per la quale è da escludersi in punto di fatto che le spese siano state sostenute dal Teatro) mentre in altri casi si è ritenuto che, pur in presenza di violazioni di disposizioni normative di vario grado, non si fosse in presenza di condotte rilevanti penalmente. E’ questo il caso di progressioni in carriera di dipendenti, della corresponsione di gettoni di presenza o di cachet ai direttori d’orchestra, della concessione di permessi retribuiti. E’ stata autorizzata la trasmissione degli atti alla Procura Generale della Corte dei Conti per i provvedimenti di competenza.

Catania GdF scopre centrale clandestina, pirateria audiovisiva. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Catania hanno sequestrato un’altra centrale clandestina ed arrestato il responsabile, a distanza di poche settimane dalla scoperta, in pieno centro cittadino, di una “sala di masterizzazione” allestita per la duplicazione clandestina di materiale audio/video “pirata”. Quest’ultima operazione ha consentito di smantellare un’attività criminosa ben organizzata dal responsabile, un cittadino italiano residente a Misterbianco, fornita di numerosi componenti hardware di ultima generazione che permettevano, in poco tempo, la duplicazione di migliaia di supporti magnetici riproducenti opere cinematografiche e musicali, anche delle più recenti diffusioni, destinate alla vendita in pieno centro cittadino. L’attività investigativa è stata avviata con l’intervento nei pressi dell’abitazione di  C.R.G., 41 anni,  a Misterbianco (CT). Gli investigatori sono entrati in azione subito dopo averlo visto uscire con in mano una borsa, dal cui controllo sono stati rinvenuti cd/dvd pirata. La contestuale perquisizione ha permesso ai Finanzieri del Gruppo di Catania di scoprire, all’interno dell’abitazione, una stanza adibita esclusivamente alla riproduzione illecita di cd e dvd. Il responsabile, ben consapevole dell’attività illecita esercitata, si era anche organizzato per una eventuale perquisizione, occultando, dietro un mobile, la porta d’entrata alla sala masterizzazione. I Finanzieri, entrati nel locale, si sono, quindi, trovati di fronte ad una vera e propria centrale di masterizzazione “pirata”. Sono state rinvenute, infatti, numerose “torrette” composte da un totale di 52 masterizzatori, ognuno di questi collegato a centraline che regolavano la registrazione. Sono state, inoltre, ritrovate 10 stampanti a colori con tutto il necessario per la ricarica e ben 12.000  cd/dvd contenenti brani musicali e film di recente uscita, già masterizzati e pronti per la vendita agli abusivi del capoluogo etneo, principalmente cittadini extracomunitari, nonché tutto l’occorrente per l’assemblaggio del singolo supporto magnetico (locandine e custodie). Il responsabile, cittadino italiano, è stato quindi tratto in arresto ai sensi della normativa in materia di tutela dei diritti d’autore. Questa operazione è l’ultima di una serie di attività svolta dai Finanzieri nel capoluogo etneo nell’ambito dei servizi mirati alla prevenzione, ricerca e repressione egli illeciti in materia sicurezza prodotti, abusivismo commerciale, pirateria e marchi contraffatti. L’operazione, infatti, segue ad un sequestro di un ingente quantitativo di merce illegale, in particolare oltre 500 paia di scarpe con marchi contraffatti di note case di produzione, nonché, in un altro intervento, il sequestro di circa 2.300 articoli di bigiotteria/gioielleria per violazione alla normativa sulla “sicurezza prodotti”, nonché oltre 2.500 prodotti di cosmesi riportanti marchi contraffatti, quali “Calvin Klein”, “Deborah”, “L’Oreal” e “Diego della Palma”. Al termine degli interventi due soggetti sono stati denunciati mentre i due titolari di altrettante attività commerciali sono stati segnalati alla camera di commercio per l’irrogazione delle relative sanzioni. La contraffazione costituisce un fenomeno illegale in continua crescita con notevoli ripercussioni negative sul mondo dell’economia e su quello del lavoro. L’illecita produzione, commercializzazione e diffusione di prodotti recanti marchi contraffatti di notevole richiamo per il consumatore, costituisce obiettivo sensibile per l’attività della guardia di Finanza. Le attività di servizio poste in essere, testimoniano il grande e costante impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto e nella repressione degli illeciti che mirano, tra l’altro, a colpire duramente le organizzazioni criminose, che lucrano sui fiorenti guadagni provenienti dal commercio e/o vendita di materiale illegali e che danneggiano, di conseguenza, anche gli interessi economico finanziari dello stato, sottraendo, nel contempo, risorse agli operatori economici onesti e legali.

Ramacca Spaccio in villa, 7 ordinanze  eseguite da 50 finanzieri, impiegati elicottero e cinofili . Le Fiamme Gialle della compagnia di Caltagirone, all’alba hanno eseguito 7 arresti di cui 4 in carcere e 3 ai domiciliari  per detenzione e spaccio di stupefacenti. I militari hanno accertato che gli arrestati avrebbero monopolizzato l’attività di spaccio a Ramacca con punto nevralgico i giardini comunali come mercato aperto. I finanzieri della compagnia di Caltagirone hanno sequestrato stupefacenti durante le cessioni. Sono ancora in corso perquisizioni domiciliari, in casa di sospetti ed indagati.

Catania GdF cinofili bloccano a Fontanarossa pizzaiolo con cocaina. i finanzieri dell’aeroporto di Fontanarossa, nell’ambito dei servizi predisposti dal Comandante Provinciale Col. Francesco Gazzani attraverso uno scrupoloso monitoraggio dei passeggeri sia in partenza che in arrivo e grazie all’infallibile fiuto del cane antidroga Zaro, hanno tratto in arresto   C.M. di Giardini-Naxos (ME) il quale trasportava gr. 230 di sostanza stupefacente di tipo cocaina. Il soggetto, proveniente da Roma Fiumicino con volo AZ 1739, sin dal fermo dell’unita cinofila, avvenuto presso la sala arrivi nazionali, manifestava chiari segni di insofferenza e nervosismo al controllo dei finanzieri. L’ atteggiamento ha indotto  i militari, con funzionari doganali, a verificare l’eventuale presenza di droga attraverso accertamenti sul bagaglio e sulla persona. Gli esiti della perquisizione effettuata hanno confermato la presenza della sostanza stupefacente abilmente occultata all’interno dei calzini ed “in corpore”. Il pizzaiolo, incensurato, veniva tratto in arresto per violazione del D.P.R. 309/90 e conseguentemente accompagnato presso la casa circondariale di piazza Lanza - Catania. La cocaina sottoposta a sequestro, secondo le prime approssimative stime, essendo purissima, avrebbe prodotto proventi illeciti per migliaia di euro.

 

Catania  - Fallimento La Celere, insolvenza 11 milioni€, arresti: carcere e domiciliari. Ufficiali della G. di F. Nucleo Polizia Tributaria di Catania hanno eseguito l’ordinanza con cui il Gip del Tribunale di Catania, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di Mario De Felice e gli arresti domiciliari nei confronti del coniuge Giovanna Genovese per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale connessi al fallimento del “Corpo di vigilanza La Celere s.r.l.”. Il fallimento della “Celere s.r.l.” è stato dichiarato dal Tribunale di Catania con sentenza del 20.11.2009 a fronte di uno stato di insolvenza per oltre 11 milioni di euro. E’ stato altresì eseguito il sequestro di quote di immobili di proprietà delle figlie dei coniugi De Felice e dell’azienda attualmente denominata “2858 s.r.l.” (già “Celere Techonology s.r.l.) la cui gestione è ora affidata ad un amministratore giudiziario. A seguito della denuncia presentata dai componenti del collegio sindacale e da alcuni lavoratori dipendenti della società fallita - che hanno segnalato la mala gestio dell’amministrazione riconducibile a Mario De Felice - la G. di F. nucleo PT di Catania ha compiuto indagini da cui è emerso che l’imprenditore, a partire dal 2005,  ha costantemente trasferito ingenti risorse economiche e beni aziendali dal patrimonio dell’ente a quello dei prossimi congiunti. Le indagini fanno ritenere innanzitutto che le condotte distrattive siano state pianificate e realizzate continuativamente per più di quattro anni, anche dopo il fallimento della società di vigilanza, e che l’imprenditore si sia avvalso di strumenti fraudolenti, continuando ad aggravare lo stato di dissesto, simulando di voler risarcire l’ingente debito tributario. Dalle indagini bancarie è poi emerso che Mario De Felice ha utilizzato somme sottratte dalle casse della società per acquistare due immobili a S. Agata Li Battiati intestati a moglie e figlie. La Celere s.r.l. risulta poi aver di fatto finanziato per oltre 2.500.000,00€  l’acquisto da parte di altra società, sempre riferibile al De Felice, di una motonave per attività turistiche; finanziamento effettuato senza alcun beneficio o vantaggio per la Celere e con conseguente perdita patrimoniale. De Felice risulta aver costituto una società, la 2858 s.r.l, inizialmente denominata Celere Technology, proprio al fine di sottrarre risorse ai creditori della “Celere s.r.l.” e di alimentare i profitti personali della famiglia De Felice. Il sequestro e la misura restrittiva si sono resi necessari per impedire ulteriori condotte di distrazione, per recuperare le risorse che sono state sottratte a garanzia dei creditori, ma soprattutto per ristabilire modalità di gestione rispettose della legalità. Infatti, l’ingente importo dei debiti maturati dalla società fallita indica che la Celere s.r.l. ha operato sul mercato alterando gravemente le regole della libera concorrenza, con ricadute in danno anche degli altri operatori economici del settore. La 2858 s.r.l., ha acquisito, infatti, a costo zero le attrezzature e il pacchetto clienti della “Celere s.r.l.”, usufruendo dell’avviamento di una impresa già affermata (senza impegno di risorse proprie) e proponendo dunque sul mercato condizioni contrattuali particolarmente vantaggiose (specie per la qualificata offerta tecnologica), potenzialmente idonee ad emarginare la società che operano secondo criteri – legali – di economicità. In una fase in cui la procedura fallimentare è ancora in corso e nessun bene è stato rinvenuto a garanzia dei creditori il sequestro è necessario per assicurare una gestione corretta delle risorse dell’impresa in bonis.

CataniaGdF sanzioni a 81% venditori mercati rionali. Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, su specifica disposizione del Comandante Provinciale, hanno eseguito nelle zone dei mercati rionali di Catania, tra Piazza Carlo Alberto e  “Pescheria”, un vasto piano di controllo economico del territorio. 50 Finanzieri sono stati impegnati nel controllo sulla regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte di una molteplicità di esercenti, appartenenti alle diverse categorie che caratterizzano il variegato panorama economico operante nelle suddette zone della città e caratteristico del periodo natalizio. La  gran parte dei registratori di cassa, all’arrivo dei Militari operanti, risultavano ancora spenti, benché la vendita fosse ampiamente in corso, e le numerose violazioni costatate hanno riguardato sia casi di mancata emissione del documento fiscale, che casi di mancata installazione del misuratore fiscale con conseguenti pesanti sanzioni nei confronti degli esercenti interessati. L’attività di servizio della Guardia di Finanza ha portato : 68 controlli effettuati, constatazione di 55 violazioni per mancata o irregolare emissione di documenti fiscali, con una percentuale pari all’81% di violazioni riscontrate sul totale degli esercenti sottoposti a controllo nel piano effettuato, in prevalenza operatori ambulanti di prodotti ittici. La  Guardia di Finanza dai successivi approfondimenti operativi, ha riscontrato che la maggior parte dei soggetti sottoposti a controllo e verbalizzati, per le suddette violazioni, non hanno presentato le prescritte dichiarazioni fiscali annuali, risultando pertanto completamente sconosciuti al Fisco e quindi Evasori Totali.

BronteGdF scopre truffa INPS, 18 falsi braccianti. La Guardia di Finanza di Bronte  prosegue l’incessante attività di contrasto  alle sempre più frequenti truffe perpetrate ai danni dello Stato ed Enti Pubblici. Le Fiamme Gialle di Bronte,  al termine  dell’attività d’indagine  avviata nel mese di novembre del 2011, hanno individuato una società cooperativa denominata “AGRIMEC” con  falsa sede  in Catania ed operante a Bronte nel settore agricolo. L’azienda nell’anno 2010 ha falsamente comunicato di aver collocato in attività lavorativa 18 falsi braccianti agricoli, per un ammontare di oltre  2.200 giornate. La peculiare attività investigativa posta in essere dalla Fiamme Gialle, ha consentito di appurare subito la totale inesistenza della struttura societaria  e successivamente, la natura puramente fittizia dei rapporti di lavoro tra le maestranze e la medesima società. La metodologia utilizzata consisteva nel far risultare regolarmente collocati braccianti agricoli utilizzati per la coltivazione dei terreni che la falsa società aveva dichiarato di possedere, ma in realtà i finti rapporti di lavoro erano mirati  al solo fine di consentire l’indebita percezione da parte dei sedicenti braccianti della c.d. “ indennità di disoccupazione agricola, di malattia e di altre indennità, spettanti per il peculiare settore agricolo”. L’intervento dei militari ha permesso di porre fine alla condotta in corso, bloccando ulteriori erogazioni in fase di liquidazione e quantificando il danno subito dall’INPS in euro 45.000. L’attività investigativa, a cui hanno collaborato fattivamente funzionari dell’INPS,  si è conclusa con la denuncia alla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania per il reato di falso in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato, del legale rappresentante della società cooperativa e dei 18 falsi braccianti agricoli, peraltro risultati legati da stretti legami di parentela tra loro. La lotta contro ogni forma di indebite percezioni rientra tra le attività primarie che il Corpo della Guardia di Finanza svolge quotidianamente sul territorio, mirato alla salvaguardia della Spesa Pubblica dello Stato e degli Enti Pubblici.

Acireale GdF preso 1 “cravattaro”. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, hanno tratto in arresto un 59enne,  di Acireale, M.O.,  con l’accusa di usura. L’individuo aveva elargito somme di denaro ad un imprenditore locale pretendendo ingenti interessi usurari, come corrispettivo del prestito concesso. L’attività di polizia è nata dal coraggio di un imprenditore acese che, aiutato dai finanzieri e supportato da una locale associazione antiracket, ha raccontato in una denuncia la sua storia di commerciante caduto in mano agli usurai. L’imprenditore da tempo supplicava il suo creditore di non pretendere più denaro, non essendo più in grado di far fronte alla continua richiesta di soldi, visti i tassi di interesse applicati che oscillavano tra il 26 ed 136 per cento. Le indagini hanno permesso di individuare l’usurario mentre si recava presso un pubblico esercizio di Acicatena dove i militari delle Fiamme Gialle assistevano alla consegna dell’ennesima busta contenente 3.000 euro. A consegna avvenuta,  l’usuraio è stato arrestato e condotto in caserma, dove, una volta perquisito è stato trovato in possesso della busta contenente il denaro. L’usuraio, al fine di garantirsi il rientro delle somme illecitamente prestate alle proprie vittime, imponeva loro la consegna di titoli cambiari, di assegni bancari con importi in bianco firmati dal traente. Sono in corso ulteriori indagini sia per accertare l’identità di altri soggetti coinvolti nell’usura sia per individuare altre vittime del reato.

Catania -  Fiamme Gialle bloccano 3 pusher. Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di servizi di polizia giudiziaria mirati al contrasto del traffico di sostanze  stupefacenti disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno tratto in arresto tre soggetti per spaccio di cocaina. I militari, a conclusione di una articolata attività info-investigativa,  hanno sorpreso i pregiudicati identificati

in Gianluca Garofalo  , Santo Sicali e Gaetano Spada , intenti a spacciare dosi di cocaina nei pressi del centro storico di Catania.  Immediatamente fermati, i tre sono stati  trovati in possesso di dodici dosi di cocaina e di banconote di piccolo taglio, frutto dell’attività di spaccio.  Gli arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati condotti alla Casa Circondariale di Piazza Lanza. 

Etna - Guardia di Finanza con GPS salva coppia tedeschi smarriti. E’ finita bene la disavventura occorsa a una coppia di coniugi  tedeschi che ieri pomeriggio aveva deciso di percorrere uno dei sentieri più panoramici dell’Etna. I due, intorno alle 12,00 di lunedì, avevano lasciato la macchina all’inizio del sentiero che porta alla Lapide Malerba, a pochi chilometri dai crateri silvestri sul versante sud dell’Etna, per fare un trekking sulla cosiddetta “schiena dell’Asino”. Nonostante le ottime condizioni meteo, e l’ausilio di cartina topografica, la coppia di escursionisti, perdeva l’orientamento. I malcapitati vagavano disorientati in cerca del sentiero di discesa quando la donna, è precipitata rovinosamente lungo un ripido canalone per qualche metro battendo violentemente il capo ed il petto,  procurandosi diverse ferite lacero-contuse sparse. L’uomo ha allertato le squadre del C.N.S.A.S. e della Guardia di Finanza di Nicolosi. I Finanzieri, si sono messi in contatto coi malcapitati, ed hanno ottenuto le coordinate GPS del punto in cui si trovavano i due tedeschi. La squadra di soccorritori, formata da 2 finanzieri ed un volontario del C.N.S.A.S., ha raggiunto con celerità la Lapide Malerba (mt. 2100 s.l.m.) ed i malcapitati grazie all’apparato GPS in dotazione agli uomini della Guardia di Finanza. Un’escursione “classificata” come semplice, poteva trasformarsi in un incubo stavolta non per l’imprudenza e l’imperizia degli escursionisti, ma per la totale mancanza, a dire degli escursionisti, di segnaletica sui sentieri, indicati di fatto nelle carte topografiche.La Guardia di Finanza  raccomanda ai turisti, che vogliano fare “trekking” sull’Etna, di informarsi con gli addetti ai lavori, sullo stato di percorribilità dei sentieri indicati su guide e cartine e a tal proposito rende noto che sul sito www.gdf.it, c’è un link dedicato alle Stazioni di Soccorso Alpino del Corpo dislocate su tutto l’arco Alpino, in Abbruzzo, in Calabria e sull’Etna, dove possono estrapolare informazioni utili per chi desidera “affacciarsi” all’affascinante mondo  della montagna.

 CataniaGdF controlla a 360° infedeltà fiscali a Catania e provincia. E’ in pieno svolgimento, a cura di numerose pattuglie di militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, un vasto “Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio” che interessa diverse aree della città di Catania e che si protrarrà per tutto il fine settimana. Pattuglie di finanzieri “in divisa” stanno dando attuazione ad una serie di attività operative volte al contrasto ed alla prevenzione degli illeciti fenomeni dell’abusivismo commerciale e della minuta vendita di merci contraffatte. Altre pattuglie, in questo caso composte da militari in “abiti civili”, sono contestualmente impegnate nel controllo della regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte di una molteplicità di esercenti, appartenenti alle diverse categorie che caratterizzano il variegato panorama economico della città di Catania.Nelle prossime settimane analoghi interventi verranno eseguiti in ulteriori aree della città e della sua Provincia. Tali tipologie di operazioni si inquadrano infatti in consolidate metodologie d’azione, sistematicamente attuate anche nella specifica prospettiva di utilizzare i dati “caldi” acquisiti sul campo per integrare ed attualizzare le attività di monitoraggio ed analisi del tessuto “economico-finanziario”. La “mappatura del territorio” e le correlate “analisi di rischio” sono infatti oramai divenute usuali strumenti di cui si avvalgono i Reparti del Corpo al fine di meglio “mirare” ben più approfondite attività ispettive o di indagine (anche di polizia giudiziaria) verso i soggetti nei cui confronti emergono significativi indizi di comportamenti illeciti e di “infedeltà fiscale”.

CataniaFiamme Gialle scoprono falso medico. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sequestrato un intero studio medico denunciando il titolare all’Autorità Giudiziaria per il reato di esercizio abusivo della professione medica. Le Fiamme Gialle hanno operato nell’ambito di specifici interventi eseguiti nei confronti di alcune categorie professionali operanti nella provincia etnea volti al contrasto dell’evasione fiscale in materia di imposte dirette ed I.V.A. Il provvedimento di sequestro, convalidato dal GIP presso il Tribunale di Catania, è stato disposto in quanto il sedicente professionista esercitava l’attività di chiropratica e osteopatia ponendo in essere condotte tipiche della professione medica, quali la prescrizione di farmaci e la formulazione di diagnosi e terapie, senza essere iscritto all’albo dei medici chirurghi ed odontoiatri.I militari della Guardia di Finanza, oltre alle indagini che saranno delegate dalla locale Procura della Repubblica, proseguiranno anche gli accertamenti fiscali.

Lentini GdF: elicottero scopre agrumeto trasformato in coltivazione marijuana, 800 piante . La coltura realizzata in un agrumeto di Lentini, nel siracusano, ed è  stata scoperta dalla guardia di finanza di Catania. Durante l'operazione gli investigatori hanno sequestrato una pistola e 15 proiettili. 1 dei 2 presunti coltivatori è stato arrestato, l'altro è irreperibile. Giovanni Munzone, 30enne, che è stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Gip di Siracusa, e un extracomunitario, attualmente irreperibile. Il fondo agricolo, intestato a un ignaro proprietario di un 80enne. La zona coltivata non era accessibile, per cui le ’800 piante sono state scoperte dall’equipaggio di un elicottero della Guardia di Finanza di Catania. La coltivazione era regolata con un sistema di irrigazione sofisticato ed alimentata da impianto a gocce. Il terreno di fatto, risultava, intestato al pensionato 80enne.

CataniaGdF scopre casinò clandestino in lussuoso albergo Riviera Cicolpi.La scorsa notte, i militari della Guardia di Finanza di Catania, nell'ambito di servizi mirati e finalizzati a frenare il dilagante fenomeno del gioco d'azzardo, hanno scoperto nelle sale di un lussuoso albergo, da poco tempo inaugurato, vicino la Riviera dei Ciclopi di Acireale un vero e proprio Casinò, dove si stava svolgendo un torneo illegale di Poker Texas Hold'Em. Scopo di tale gioco è vincere il piatto, cioè le puntate fatte nel corso di una mano. Due invece i modi per incassare: essere l’ultimo giocatore in gioco od avere la mano più alta nel caso in cui si rimanga più di un giocatore. I Finanzieri da alcuni giorni avevano notato una strano movimento di auto lussuose nei plessi dell’hotel; così un finanziere in borghese, dotato di smartphone e col pretesto di chiedere informazioni sui prezzi delle camere, riusciva ad entrare nella sala adibita, dal Direttore dell’Hotel, al gioco clandestino riprendendo il tutto e constatando cosa effettivamente avveniva. Così faceva intervenire gli altri Colleghi per  “bloccare” complessivamente 25 persone. Tutte denunciate per gioco illegale, tra cui due organizzatori, sprovvisti della prevista autorizzazione rilasciata dall’AAMS ed il Direttore dell'albergo per avere messo a disposizione la sala. Un torneo dal "monte premi" davvero ricco che aveva fatto gola inizialmente a circa 180 partecipanti  provenienti da ogni parte della Sicilia. Sequestrato il ricco bottino di 92.000 €, che sarebbe stato successivamente suddiviso tra i vincitori. Unitamente ai proventi illeciti è stato, inoltre, sequestrato  tutto il materiale utilizzato per dar vita alla competizione quali fiches e tavoli da gioco.

Aci Sant’Antonio - GdF scopre distributore abusivo carburante agricolo.  Gli sforzi profusi dai finanzieri del Comando Provinciale di Catania, a seguito dell’intensificazione dei controlli, disposta dal Comandante Provinciale, Col. Francesco Gazzani, hanno dato i loro frutti ed hanno consentito di scoprire un distributore abusivo di carburante agricolo agevolato nei pressi di Aci Sant’Antonio (CT). Il deposito si trovava in aperta campagna, lontano da occhi indiscreti, dove gli indagati si erano perfettamente organizzati, tanto da aver creato un vero e proprio distributore, con serbatoi rudimentali e pompe artigianali. Al momento dell’irruzione, i finanzieri hanno trovato una lunga fila di affezionati clienti in coda per il conveniente pieno di carburante. Il gasolio agevolato, destinato in realtà alla trazione delle macchine agricole, era stato nascosto all’interno di contenitori per il trasporto del succo d’arancia. Il risparmio calcolato su ogni pieno era di circa 40 euro. A conclusione delle attività sono stati sequestrati 2.500 litri di prodotto petrolifero ad uso agricolo, un’autovettura adibita al trasporto del gasolio e sono stati denunciati i due gestori dell’impianto abusivo. 

BronteBlitz GdF a mercato Randazzo: trovata merce taroccata. I finanzieri della Tenenza di Bronte in aderenza alle precise  direttive impartite dal Colonnello Francesco Gazzani, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno effettuato diversi interventi a contrasto della contraffazione dei prodotti e a tutela dei consumatori. Il blitz è stato eseguito  al mercato settimanale di Randazzo, dove le Fiamme Gialle hanno “pizzicato” diversi cittadini extracomunitari, intenti a vendere merce taroccata. I Baschi Verdi hanno sottoposto a sequestro circa 3.500 tra CD musicali  e DVD cinematografici duplicati illegalmente e privi del contrassegno SIAE. Sequestrati inoltre più di  200 capi di abbigliamento ed accessori con il marchio di fabbrica contraffatto (maglie, giubbini, scarpe, occhiali, cappelli, e orologi). Denunziate due persone responsabili all’A.G. di Catania. In un negozio di Bronte sono stati sequestrati circa 30.000 pezzi di articoli, tra barattoli di brillantini, ferretti e lozioni per capelli, perché non rispettavano  le misure di sicurezza previste dall’Unione Europea. Normativa regolamentata dal D.Lvo 206/2005. Denunziato all’Autorità Giudiziaria il titolare. I prodotti, provenienti dalla Cina, erano tutti sprovvisti di apposite etichette riportanti, in maniera chiara e leggibile, sia la denominazione che la composizione del prodotto, il nome del produttore e/o l’importatore facente parte dell’Unione Europea. Assente anche l’indicazione dell’eventuale presenza di sostanze nocive per la salute e per l’ambiente. Queste informazioni devono essere riportate anche sulle targhette dei prodotti e scritte in lingua italiana. In assenza di queste prescrizioni è vietato il commercio sul territorio nazionale.  Porre in commercio dei prodotti che non rispecchiano le condizioni prescritte dal D.l.vo 206/2005, costituisce inoltre turbativa della  corretta concorrenza, principio alla base del libero mercato. Torna dunque d’attualità il tema della sicurezza dei prodotti, quando si tratta poi di prodotti dedicati alla cura del corpo che interagiscono direttamente con la nostra salute, l’attenzione ed i controlli devono essere ai livelli massimi, così come la prudenza di chi acquista, che spesso si lascia attirare dal prezzo vantaggioso senza conoscere a fondo le caratteristiche del prodotto e le garanzie offerte da chi li produce.

Bronte - Guardia di Finanza  trova lavoratori in nero. I militari di Bronte, in ossequio alle direttive impartite  dal Colonnello Francesco Gazzani, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania,  continuano l’attività di controllo del territorio per prevenire e reprimere ogni forma di illegalità. Particolare riguardo è dato all’evasione fiscale: dal sommerso d’azienda, ai giochi e scommesse clandestine,  al lavoro irregolare. L’ultimo intervento ispettivo nel settore “sommerso da lavoro” è stato eseguito,  nella giornata della “festa della donna” dell’8 marzo. Le Fiamme Gialle, hanno controllato  vari locali notturni: pub, pizzerie, ristoranti e discoteche, dislocati nei comuni di Randazzo, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa,  con particolare riguardo a quelli più affollati perché avevano organizzato la  serata  ad hoc per signore e signorine. I numeri sono allarmanti:  in soli tre locali  sono stati scoperti ben  16 lavoratori in nero (il 100% dei lavoratori identificati). In particolare in un noto ristorante di Randazzo era organizzata una serata danzante esclusivamente per donne, difatti, all'interno del locale vi erano, nel  clou della serata, circa 130 clienti appartenenti al gentil sesso. Con discrezione i finanzieri hanno effettuato l'accesso, senza disturbare la danza delle signore, identificando 8 lavoratori in nero (5 camerieri, 2 cuochi e un lavapiatti). Sempre nella stessa giornata sono stati sanzionati altri cinque operatori commerciali per mancata emissione di scontrino/ricevuta fiscale. La ditte controllate rischiano la chiusura  se non ottemperano tempestivamente alla regolarizzazione del personale, nonché  al pagamento  delle sanzioni previste in caso di utilizzo manodopera in nero. Invero, nel caso in cui i lavoratori in nero rinvenuti sono superiori al 20% di quelli regolarmente assunti, scatta l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008. I Finanzieri proseguiranno l’attività ispettiva antisommerso da lavoro, con particolare riguardo allo sfruttamento di lavoratori stranieri.  Difatti, il fenomeno dello sfruttamento del lavoro irregolare degli immigrati ha assunto, negli ultimi  tempi, proporzioni allarmanti sia  per le violazioni di norme a tutela del lavoratore e sia per i profili di ordine e sicurezza sociale, connessi al contrasto dell’immigrazione irregolare.

Bronte  -  GdF sequestra giocattoli nocivi e false griffe. La Guardia di Finanza di Bronte, in ossequio alle direttive del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Colonnello t.ISSMI Francesco Gazzani, con l’approssimarsi delle festività natalizie ha sensibilmente implementato i controlli anche  in materia sicurezza prodotti per la tutela dei cittadini consumatori. I Baschi Verdi, nell’ambito di tale attività, nei pressi del mercato settimanale di Randazzo, hanno individuato diversi  commercianti ambulanti i quali detenevano per la vendita capi di abbigliamento (soprattutto giubbotto) ed articoli di pelletteria (quali borse, portafogli e cinture) con affissi i marchi  di note griffe, atti ad indurre in inganno gli acquirenti sull’origine del prodotto. Un venditore aveva numerosi giocattoli, sempre con marchio di fabbrica contraffatto, realizzati verosimilmente con materiale scadente che può nuocere gravemente alla salute degli ignari bambini. Un altro aveva numerosi  CD musicali e per playstation, nonché DVD cinematografici illegalmente riprodotti: sprovvisti, ovviamente. del contrassegno SIAE. I militari hanno quindi sottoposti a sequestro 742 articoli per un valore commerciale di circa 10.000€. La merce è stata sottoposta a sequestro penale e 4 sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. La Guardia di Finanza rammenta ai consumatori che comprare dei falsi equivale ad alimentare capitali che sottraggono ricchezza all’economia nazionale ed inoltre, la scadente qualità  del prodotto, in taluni casi, può provocare seri danni alla salute.

Catania -  Finanza sequestra terreno adibito a discarica di rifiuti speciali. I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, a conclusione di una complessa operazione eseguita nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle, hanno sequestrato un terreno, argilloso, destinato a discarica di rifiuti speciali altamente inquinanti, un panificio gestito senza autorizzazioni sanitarie ed amministrative, oltre a novanta chilogrammi di g.p.l. illecitamente detenuto. I Finanzieri, in collaborazione con personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale 3 di Catania, hanno individuato nel comune di Motta S. Anastasia un esteso appezzamento di terreno, vicino al centro abitato, tra l’altro vicino ad una scuola, ed a un fiume, “sommerso” da più di quattro tonnellate di rifiuti tossici : eternit, batterie di automezzi.  I militari hanno anche sequestrato un laboratorio adibito alla panificazione clandestina, nel cui interno sono stati rinvenuti oltre 100 kg di alimenti scaduti ed in cattivo stato di conservazione. L’attività si è conclusa con la denuncia di tre persone alla Procura della Repubblica di Catania, il sequestro del terreno e dei locali scoperti, oltre agli alimenti rinvenuti che saranno destinati alla distruzione. 

Bronte Gen. Capolupo visita Bronte e premia finanziere emerito. Il Gen.C.A. Saverio CAPOLUPO, Comandante Interregionale per l'Italia Sud-Occidentale della Guardia di Finanza, accompagnato dal Colonnello t.ISSMI Francesco GAZZANI, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, ha effettuato una visita ispettiva alla Tenenza di Bronte. L'alto Ufficiale è stato ricevuto, con i dovuti onori,  dal Cap. Sergio Cerra, Comandante della Compagnia di Riposto e dal Maresciallo Aiutante Carmelo CICERO, comandante della Tenenza di Bronte, e  da tutti i militari in forza al reparto. Il Generale CAPOLUPO ha espresso parole di apprezzamento nei confronti degli uomini  della Tenenza di Bronte, per il loro quotidiano impegno e per gli ottimi risultati conseguiti. Il Comandante Interregionale delle Fiamme Gialle, nell'occasione,  ha consegnato un encomio solenne ad un finanziere della Tenenza, il quale,  nel mese di dicembre 2010, libero dal servizio e disarmato,  ha bloccato ed arrestato  un individuo armato che stava colpendo a morte una persona.

 

Aci Sant’Antonio - Finanza sequestra 3mila tra CD e DVD e decine di capi d’abbigliamento. I militari della Tenenza di Acireale hanno eseguito un intervento in materia di contrasto alla pirateria audiovisiva ed alla contraffazione nel mercato settimanale di Aci Sant’Antonio. Una pattuglia della Guardia di Finanza di Acireale in servizio di controllo del territorio ha individuato, nel mercato di Aci Sant’Antonio, un soggetto extracomunitario intento a vendere diverso materiale. Il soggetto, alla vista dei finanzieri, è scappato in mezzo alla folla  e poi nelle campagne circostanti abbandonando la merce sul banco che aveva allestito per la vendita. I militari sottoponendo a sequestro 76 capi ed accessori di abbigliamento di varie marche e circa 3.000 CD e DVD riproducenti film, software e musica.

Bronte Finanza scopre macelleria allacciata abusivamente a rete elettrica. In ossequio alle disposizioni impartite dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Colonnello t.ISSMI Francesco GAZZANI,   la Tenenza di Bronte ha sensibilmente incrementato il controllo del territorio della propria circoscrizione di servizio. Nel corso dell’attività di controllo del territorio, a Randazzo (CT), le Fiamme Gialle brontesi hanno scoperto, con l’ausilio di tecnici  dell’ENEL, l’allaccio abusivo alla rete elettrica.   Ad essere alimentata, con tale allaccio abusivo, non era un’utenza qualsiasi ma una centralissima  e rinomata macelleria di Randazzo che da diversi anni illuminava ed alimentava, giorno e notte,  i locali, le insegne, la cella frigorifero, i banconi frigo, etc...Il titolare di tale macelleria aveva architettato un ingegnoso sistema di presa abusiva di energia e potenza dalla rete elettrica Enel, bypassando così il  relativo contatore. Il sistema ingegnoso era stato realizzato mediante installazione di una scatola di derivazione e l’applicazione di 4 morsetti a perforazione con deviazione di 4 fili. Il tutto occultato dalle piastrelle da rivestimento. La presa abusiva permetteva così l’erogazione dell’energia e potenza senza essere registrata dal contatore. Pertanto, il titolare della macelleria C.Z.C. di anni 55 è stato arrestato per furto aggravato in flagranza di reato e, su disposizione della Procura di Catania, è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.

 

Giarre -  Contraffazione: operazione dei finanzieri Compagnia Guardia di Finanza di Riposto. I Baschi Verdi hanno svolto l’attività d’intelligence nel territorio pedemontano,  ritrovo anche di cittadini extracomunitari.  I finanzieri del nucleo mobile hanno individuato e sequestrato circa 3000 articoli contraffatti ed accessori di abbigliamento delle seguenti griffes:  Louis Vuitton, Alviero Martini, Burberry e numerosi giocattoli raffiguranti personaggi Disney e dei cartoni animati destinati ai bambini all’interno di una attività commerciale gestita da un cittadino di origine Cinese della provincia dello Zhejiang. I prodotti della tipologia sequestrata sono fabbricati con materiali  non certificati e nocivi per la salute. Nel corso dell’operazione è stato deferito all’Autorità Giudiziaria un soggetto di nazionalità cinese. I baschi Verdi nell’ambito della stessa operazione hanno scoperto  2 lavoratori in nero che hanno fatto scattare ulteriori accertamenti fiscali in seno al titolare della ditta. Le operazioni di servizio sono state disposte dal Comandante Provinciale di Catania Col. Francesco GAZZANI e sono state dirette  sul territorio dal Capitano Sergio Cerra comandante la Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto. La Compagnia di Riposto nel corso dell’anno  ha  già concluso   diverse  operazioni di servizio che hanno permesso di sottoporre a sequestro  decine di migliaia di articoli contraffatti. Il contrasto alla contraffazione  prosegue nel tentativo di assicurare alla giustizia i  responsabili  della illecita introduzione nel territorio dell’UE di merce recante marchio contraffatto.        

Catania - 1 pusher in manette.  Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di servizi di polizia giudiziaria tesi a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti, disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno tratto in arresto il diciottenne L.F., originario di Catania,  per spaccio di sostanze stupefacenti.  Il soggetto è stato  immediatamente fermato, e trovato in possesso di 9 dosi di marijuana (circa 15 grammi), e numerose banconote provento dell’attività illecita. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato condotto nella Casa Circondariale di Piazza Lanza. 

Paternò  - Finanza  sequestra 7 videopoker illegali in sala giochi. Denunciato il responsabile e tre avventori sorpresi a giocare. Le Fiamme Gialle hanno inferto un altro duro colpo alla lotta del gioco d’azzardo. Gli uomini del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Paternò, a seguito di una capillare attività di controllo effettuata nei locali pubblici e privati dislocati nel comprensorio della circoscrizione del reparto, a Paternò ha operato il sequestro di ben 7 videopoker idonei al gioco d’azzardo, illegalmente installati in una sala giochi priva dell’autorizzazione di pubblica sicurezza, attrezzata con sistema di videosorveglianza che i militari sono riusciti ad eludere. Il meccanismo era ben congeniato, infatti, i giocatori e frequentatori abituali della bisca, si facevano cambiare il denaro dal titolare della sala giochi con gettoni necessari per accedere al caricamento delle partite ed alla giocata, che nella fattispecie, riproduceva il gioco del poker tramite carte da gioco o palline da biliardo, quindi sulla scorta dei punti accumulati il titolare elargiva le eventuali vincite, in denaro contanti. I finanzieri  hanno anche sorpreso diversi avventori intenti a giocare d’azzardo cosicché sono stati denunciati 4 alla Procura della Repubblica, compreso il responsabile della bisca. Il fenomeno delle “macchinette mangia soldi”, rappresenta una gravissima piaga sociale, in grado di trascinare sul lastrico intere famiglie: una vera malattia. La Guardia di Finanza pone particolare attenzione, a tale fenomeno cercando di arginare e debellarlo quanto più possibile, spendendo risorse e mezzi non indifferenti, che sarebbero sicuramente più incisivi se anche il cittadino desse un piccolo contributo di collaborazione.

Catania – Sequestrate armi: in manette agricoltore. I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno arrestato un agricoltore di Acireale, F.P. 68enne, per detenzione illegale di armi. Nel corso della perquisizione eseguita nel podere dell’anziano, i finanzieri hanno rinvenuto  2 fucili da caccia cal. 4,5  modificati e con matricole illeggibili. Le armi sono state sequestrate e saranno sottoposte ad accurati esami balistici, allo scopo di stabilirne la provenienza e   l’eventuale utilizzo nella commissione di reati. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato condotto nella Casa Circondariale di Piazza Lanza.Nel corso della stessa operazione, sono state sequestrate venticinque  tartarughe della famiglia “testuggini di Hermann”, oltre a numerosi volatili  e materiale da bracconaggio. Le tartarughe rinvenute sono considerate specie protetta in virtù della Legge 150/92 e della Convenzione di Berna. I militari  ritengono che probabilmente le tartarughe fossero destinate al consumo alimentare o come materia prima per la realizzazione di gioielli.  L’uomo è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria e gli animali sono stati affidati al “Centro di Recupero Fauna Ambientale” di Catania.  Inoltre nell’ambito di ulteriore servizio di polizia giudiziaria, nella provincia di Enna, sono state eseguite tre perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti sospettati, a vario titolo, di detenere illecitamente armi e munizioni. L’attività si è conclusa con il sequestro di 2 fucili da caccia, 2 fucili a pompa, 1 fucile del tipo winchester, 1 mitraglietta, 5 pistole, dieci caricatori per pistole, cinquecento pallottole. 3 persone sono state denunciate alla competente A.G. di. Sono in corso accertamenti per stabilire la provenienza delle armi rinvenute e l’eventuale utilizzo nella commissione di reati delle armi.

Finanza sede Nucleo Polizia  Tributaria  intitola a finanziere Salvatore  Puleo M.A. V.M.

Alla presenza del Comandante Generale della Guardia di Finanza il Generale di Corpo di Armata Cosimo D’Arrigo  e delle alte Autorità civili, religiose e militari, il 2 febbraio, alle ore 11.15, si è svolta la cerimonia militare di intitolazione della sede del Nucleo di Polizia Tributaria sita in via Crociferi nr. 2. La caserma è intitolata alla memoria del Finanziere catanese Salvatore Puleo

,   (foto  della manifestazione) Medaglia D’Argento al Valor Militare. Il giovane perse la vita in Gravina di Blatta di Curzola (Croazia) il 03 dicembre 1942. Il Finanziere stava tentando di respingere il vile attacco delle milizie di Tito. Quel giorno, Salvatore Puleo veniva comandato per un servizio di scorta ad una piccola autocolonna che, alla guida del Comandante della Compagnia, aveva il compito di raggiungere dei presidi militari dislocati sul territorio, al fine di rifornirli di viveri e generi di prima necessità. L’autocolonna si mosse all’alba, ma sulla strada del ritorno,  fu attaccata da un gruppo di partigiani jugoslavi nella fitta boscaglia nei pressi dell’abitato di Blatta. La pronta reazione di Salvatore Puleo e degli altri componenti dell’autocolonna costrinse i partigiani a desistere dallo scontro ed a ritirarsi, ma non senza aver inflitto perdite al contingente italiano. 10 militari lasciarono la vita in quello scontro e tra questi il Finanziere Puleo Salvatore. Oggi, il Finanziere Puleo Salvatore riposa nel cimitero sull’isola di Curzola. Il gesto del militare catanese fu riconosciuto come eroico e degno di essere tramandato alla memoria futura come esempio di virtù militari e di attaccamento alla Patria. La cerimonia, nel piazzale antistante il reparto, trova il suo momento solenne nella scopertura della targa commemorativa ad opera della figlia del Finanziere Puleo, Signora Angela, ancora residente nel capoluogo etneo. Alla cerimonia militare è seguita l’inaugurazione e presentazione alla città della “Sala koinè”, uno splendido salone settecentesco – già refettorio dell’ex Complesso del Convento di San Francesco, impreziosito da un affresco riconducibile con molta probabilità a Francesco Sozzi. Si tratta di un artista operante in Sicilia in quel periodo di cui alcune opere si conservano ancora oggi nella vicina chiesa di San Francesco. Nella splendida cornice inaugurale è possibile anche ammirare alcuni dei reperti archeologici recuperati dalle Fiamme Gialle nel corso dell’attività operativa condotta sul territorio negli ultimi anni e già presentati al pubblico etneo nel corso della mostra intitolata “Flavae Flammae Custodes Antiquitatis” presente nella chiesa di S. Francesco Borgia in via Crociferi. Ciò costituirà un primo importante nucleo di quello che sarà il Museo Regionale archeologico.

AcirealePasticciere truffa energia. I militari della Guardia di Finanza di Acireale, sulla base delle disposizioni impartite dal Comando Provinciale di Catania, stanno operando dall’inizio del 2011 uno strettissimo giro di vite all’evasione fiscale sottoponendo a controllo gli esercizi commerciali meno dediti al rispetto della normativa tributaria. È proprio durante un normale controllo sulla corretta emissione di scontrini e ricevute fiscali che i finanzieri, si sono insospettiti nel vedere uno strano oggetto posto sopra il contatore dell’Enel.  Grazie ai tecnici della stessa società, prontamente disponibili in seguito alla chiamata dei finanzieri, i militari hanno potuto appurare che quello strano oggetto nascondeva una manomissione del contatore grazie alla quale il titolare del negozio poteva risparmiare circa il 97% del costo dell’energia elettrica. Scoperto quindi il furto, e avvisata l’autorità giudiziaria, i finanzieri hanno proceduto all’arresto del titolare della pasticceria mettendolo a disposizione della Procura della Repubblica.

Catania -  Bilancio GdF 2010. In PDF tutti i dati 277 milioni € sottratti a tassazione, 74 milioni di Iva, 7,6 milioni di Irap evase, 143  evasori e 27 che avevano dichiarato somme irrisorie sono i numeri dei risultati ottenuti dalla Guardia Di Finanza del Comando Provinciale di Catania nel 2010. I dati sono stati resi noti dal, colonnello Gazzani Comandante Provinciale, presenti il Magg. Eugenio Bua, Comandante Gruppo ed T.Col. Giuseppe Arbore, Comandante Nucleo polizia tributaria.

 

Attività anno 2010