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Palermo - Morta moglie giudice Paolo Borsellino. Agnese Piraino Leto 71 anni, vedova del giudice Paolo Borsellino, assassinato dalla mafia il 19 luglio del 1992  era malata da tempo. Il  post su Facebook del fratello del magistrato, Salvatore: “E’ morta Agnese. E’ andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte”.  ha diffuso la notizia. Agnese, Piraino Leto era figlia del presidente del tribunale di Palermo Angelo, si era sposata con Paolo Borsellino, allora giovane magistrato, il 23 dicembre 1968. Da loro matrimonio sono nati tre figli: Lucia, 44 anni, che oggi ricopre l’incarico di assessore regionale alla Sanità, Manfredi, 41 anni, attuale dirigente del commissariato di polizia di Cefalù, e Fiammetta, di 40.  il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha dichiarato : “Con dolore vero sincero e immenso apprendo la notizia della morte di Agnese Borsellino, donna di singolare esempio di attaccamento e fedeltà alle istituzioni, di grande coraggio e grande forza. L’ho incontrata circa tre settimane fa, in ospedale, la lucidità delle sue idee, la determinazione nel condurre una battaglia di giustizia, la voglia di verità contrastava con le condizioni del suo corpo indebolito dalla malattia, vissuta con consapevolezza e dignità. È morta una grande donna, un’eroina delle istituzioni che ha vissuto una delle tragedie più grandi che una persona possa vivere. Ricorderò sempre il sorriso della signora Agnese, la sua tranquillità e la sua consapevolezza delle ingiustizie profonde che ci sono nella società siciliana e italiana: la lotta alla mafia come valore da perseguire, come lotta per la libertà”.


Palermo - Procuratore aggiunto Antonio Ingroia andrà in Guatemala. Il titolare dell'indagine sulla trattativa Stato-Mafia, al centro di polemiche per le intercettazioni delle conversazioni del presidente della Repubblica Napolitano, ha accettato un incarico annuale di capo dell'unità di investigazioni ed analisi criminale contro l'impunità nel Paese centroamericano. Antonio Ingroia , Procuratore aggiunto lascia  Palermo, come scrivono alcuni giornali. Il magistrato era stato contattato dalle Nazioni Unite per ricoprire un incarico annuale di capo dell'unità di investigazioni ed analisi criminale contro l'impunità nel Paese centroamericano. Il, progetto, però, aveva avuto una battuta d'arresto. Secondo indiscrezioni, il pm aveva chiesto informalmente al Csm di mantenere il posto di aggiunto a Palermo, trovando una fredda accoglienza a Palazzo dei Marescialli. La vicenda era stata seccamente smentita da Ingroia che aveva negato di avere ricevuto proposte formali dall'Onu e che aveva sostenuto che si trattava di mere ipotesi.


Palermo Ingroia ha annunciato in Guatemala tra pochi giorni. L'occasione dell'annuncio e del saluto è stata nel corso di una conferenza stampa organizzata nei giorni passati a Palermo dopo un blitz antimafia.

 PalermoMinacce di morte a Procuratore Ingroia. Un anonimo telefonista ha chiamato il centralino del palazzo di giustizia di Palermo minacciando di morte il Procuratore Antonio Ingroia. Il magistrato: "Non è la prima volta e non sarà l'ultima. Non sono preoccupato più di quanto non lo sia normalmente. Il mio lavoro prosegue come sempre ". Il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione, in merito alle minacce telefoniche indirizzate al procuratore di Palermo, Antonio Ingroia afferma: "Esprimo la massima solidarietà al procuratore aggiunto Antonio Ingroia.  Le minacce rivolte al procuratore Ingroia dimostrano come la sua azione severa e rigorosa sia stata e continua ad essere temuta dalla criminalità organizzata”


 

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  PALERMO


Federconsumatori Sicilia: urge informazione per utenti


 


Palermo Federconsumatori Sicilia: urge informazione per utenti. Il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa con un documento stigmatizza la situazione:”Un pool di esperti di Federconsumatori è al lavoro per assistere i consumatori siciliani vittime di ingiustizie e pratiche commerciali scorrette messe in atto da banche, società di credito, utilities e piccole e grandi aziende di servizi. Sabato 24 ottobre, ad Enna alla presenza del presidente regionale Alfio La Rosa, si è riunita la Consulta Giuridica Regionale di Federconsumatori per mettere a fuoco i problemi più urgenti su cui l'associazione di tutela dei diritti dei consumatori è disposta a fare letteralmente gli straordinari. E' stato infatti deciso che gli sportelli provinciali di Federconsumatori resteranno aperti per una intera giornata, al di fuori dei normali orari di sportello, per fornire informazioni specifiche agli utenti che si ritengono vittime di comportamenti scorretti da parte delle aziende. La Consulta Giuridica ha deciso di focalizzare il suo impegno su alcuni temi specifici, particolarmente complessi da gestire per il normale consumatore senza l'assistenza di uno specialista che conosca bene i diritti dei cittadini e i doveri delle aziende. Il  rapporto con le utilities, le società dei settori acqua, energia (gas e luce) e rifiuti è tra i temi di sicuro interesse collettivo. La situazione solo in questo settore, sia a livello regionale che nazionale, è già allarmante: in Italia ben il 18% dei reclami dei consumatori contro le utilities riguarda contratti per forniture mai richieste ma che, una volta attivate, sono assai difficili da disdire a causa di contratti spesso discutibili”. Il tema su cui la Consulta Giuridica di Federconsumatori farà informazione ed assistenza stragiudiziale agli utenti è quello del sovra indebitamento dovuto al comportamento di banche e finanziarie che continuano a concedere credito, ad interessi sempre più alti, a chi è già troppo indebitato per pagare il dovuto. Il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa afferma : “Si tratta di temi  troppo complessi per essere affrontati dagli utenti in difficoltà senza l'aiuto di specialisti e legali. Il problema principale è quello dell'informazione: quasi sempre il consumatore non conosce i suoi diritti e, quindi, non chiede nemmeno di farli rispettare. Per questo abbiamo deciso di incrementare l'attività della Consulta Giuridica, per fare in modo che sempre più persone conoscano e facciano rispettare i propri diritti di consumatori. La  Consulta è tornata a discutere anche dei disagi conseguenti al cedimento del tratto della strada provinciale Scillato – Caltavuturo, che, tuttora, divide l'isola in due. Le sezioni provinciali dei territori interessati di Federconsumatori hanno già presentato esposti presso le Procure della Repubblica di Palermo e Catania, e, adesso, la Consulta ha deciso di mettere in atto iniziative di tutela anche in sede civile, a beneficio di chi si trovi a percorrere quotidianamente la strada alternativa, ma anche di tutti gli operatori commerciali e del turismo che possano dimostrare di avere subito danni patrimoniali in seguito al crollo”.


Palermo - Francesco Giambrone  indicato sovrintendente Teatro Massimo. Il  nuovo Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro Massimo si è insediato sotto la presidenza dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. L’organismo è formato da Leonardo Di Franco (presidente dell'Accademia di Belle Arti), Daniele Ficola (direttore del Conservatorio "Vincenzo Bellini"), Anna Sica (docente di storia del teatro dell'Università di Palermo) e dal notaio Enrico Maccarone. Il  consiglio  riunisce  i rappresentanti delle maggiori istituzioni, culturali, artistiche e di formazione specifica legate al mondo del teatro, una potenzialità altissima per nuovi progetti di sinergia istituzionale e per la città. La riunione si è aperta con i saluti del Commissario straordinario prefetto Fabio Carapezza Guttuso che ha consegnato ed illustrato l'attività svolta durante i mesi di commissariamento. Il presidente, a nome del Consiglio, lo ha ringraziato "per aver ridato dignità istituzionale e artistica al Massimo, colmato i buchi finanziari trovati e consegnato al cdi un teatro ormai normalizzato". Il Consiglio ha quindi nominato all'unanimità il vicepresidente individuato nel consigliere avv. Leonardo Di Franco. Il consiglio si è altresì ripromesso di incontrare presto il personale del Teatro Massimo per conoscerlo direttamente. Il consiglio ha dibattuto sul nome da proporre al Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini per la nomina di sovrintendente: fra i tre curricula presentati è stato individuato quello di Francesco Giambrone.


Palermo -   Protezione Civile consegna kit soccorso ad ASP  Palermo. Si tratta di  20 zaini professionali di soccorso, 16 kit stecco bende per immobilizzazione arti, 16 collari rigidi cervicali, 16 tavole spinali, 16 estricatori, 40 bombole di ossigeno e 12 barelle auto caricanti, affidati presso i locali di via Pindemonte 88, alla presenza del Dr. Vincenzo RUSSO, Direttore della U.O.C. HACCP – RSO dell'Asp di Palermo, delegato dal Commissario Straordinario della stessa ASP. La consegna del materiale è avvenuta, dopo l'acquisizione delle attrezzature sanitarie destinate all'impiego in caso di esigenze di protezione civile in materia di assistenza socio-sanitaria da parte del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, nell'ambito delle azioni di potenziamento delle proprie dotazioni materiali ed in coerenza con i compiti istituzionali della protezione civile (previsione, prevenzione, gestione e superamento dell'emergenza), che lo stesso Dipartimento regionale persegue ormai da tempo e che sta portando avanti con successo. Al fine di un efficiente e pronto impiego di tale materiale, si è ritenuto opportuno concordare l'affidamento, con il Commissario Straordinario, all'ASP di Palermo, trattandosi di struttura sanitaria dotata delle competenze e professionalità abilitate al corretto utilizzo.


Palermo - De Mauro, Giaccone e Livatino ricordati in Giardino Memoria di Ciaculli. L’Unione nazionale cronisti italiani e l'Associazione nazionale magistrati ricorderanno il sacrificio del cronista Mauro De Mauro, del medico legale Paolo Giaccone e del magistrato Rosario Livatino con una cerimonia che si svolgerà il prossimo 14 maggio al Giardino della Memoria di via Ciaculli, a Palermo. Saranno piantati tre alberi, a cura del gruppo siciliano dell'Unci e della sezione distrettuale di Palermo dell'Anm, a ricordo delle tre vittime della mafia. Mauro De Mauro fu sequestrato da un commando mafioso la sera del 16 settembre 1970 a Palermo e non ha più fatto ritorno a casa. Il medico legale Paolo Giaccone fu ucciso a colpi d'arma da fuoco la mattina dell'11 agosto 1982 a Palermo. Il magistrato Rosario Livatino fu assassinato la mattina del 21 settembre 1990 nell'Agrigentino. I  familiari delle tre vittime, ed il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando partecipano alla cerimonia. Leone Zingales il presidente dei cronisti siciliani ha detto : “Assieme ai magistrati torniamo a piantare alberi nel Giardino di Ciaculli per ricordare coloro che hanno dato la vita nel nome della legalità. Abbiamo atteso la conclusione della messa in sicurezza del costone che si affaccia sul sito per riprendere il cammino iniziato 9 anni fa”.


Palermo 3 giornalisti esteri a Giardino Memoria per reportage Tv. Tre giornalisti stranieri:l'austriaca Gabriele Hoechleitner, la tedesca Margarethe Fuchs ed il britannico Timothy McLeish, hanno visitato il Giardino della Memoria di Ciaculli, il sito confiscato alla mafia e gestito da cronisti e magistrati. Accompagnati dai consiglieri nazionali dell'Unci, Leone Zingales e Giuseppe Lo Bianco, i tre giornalisti hanno effettuato un sopralluogo nell'appezzamento, di proprietà comunale, in vista della realizzazione di un reportage da presentare nel corso dell'anno alla tv austriaca.  “Abbiamo scelto di inserire il Giardino di Ciaculli nel nostro reportage - ha detto la documentarista free-lance, Gabriele Hochleitner - perchè ci è stato detto che qui le vittime della mafia vengono ricordate con la piantumazione di alberi. E poi perchè ci è sembrato positivamente singolare che un sito del genere viene gestito da giornalisti e magistrati. Ci è sembrata una iniziativa lodevole da raccontare ai telespettatori austriaci che, in larga maggioranza, conoscono ben poco di lotta alla mafia”. Lo Bianco e Zingales hanno illustrato ai tre giornalisti le finalità dell'iniziativa che vede i cronisti impegnati da quasi un decennio, assieme ai magistrati dell'Anm, in un percorso di legalità e di autentica antimafia.  “Lotta alla mafia con i fatti - ha spiegato Zingales, che è anche presidente regionale dell'Unci -, svolta con le azioni, con la concretezza, e non i proclami, a parole. La prossima tappa sarà la realizzazione del museo, che avrà anche una sezione multimediale dell'antimafia”. Un altro tassello di un mosaico a tre facce che parte dalla piantumazione degli alberi a ricordo di tutte le vittime della mafia, passa dalla celebrazione della Giornata nazionale della Memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, che il prossimo 3 maggio si svolgerà a Perugia, e si conclude con la costruzione del museo dell'antimafia.


Palermo - Solidarietà a magistrati Messineo e Di Matteo da Cittadinanza per La Magistratura Comitato di Palermo.  Il gruppo di Palermo in un comunicato stampa scrive testualmente : “La verità è bella, né per tema si debba mai tacer, né per vergogna”. Continua il documento: ”Le cittadine e i cittadini italiani, come volontari dell'associazione "Cittadinanza per la Magistratura", esprimono la propria convinta solidarietà ai magistrati Francesco Messineo e Nino Di Matteo per l'azione disciplinare loro da ultimo indirizzata per l'affaire Mancino-Napolitano. Di là dal merito della vicenda, crediamo che il Consiglio Superiore della Magistratura sarà certamente consapevole di quanto sarebbe pericoloso censurare i due magistrati in questo momento, in cui stanno portando avanti azioni che potrebbero finalmente restituire verità e giustizia agli Italiani e che per questo rischiano di restare isolati e inermi di fronte ai vili attacchi dei professionisti dell'insabbiamento. Mutuando una citazione di Matteo Maria Boiardo,  La verità è bella, né per tema si debba mai tacer, né per vergogna”.


nella foto da sinistra Fulvio Alfano, Enzo Lipari, Giulio Francese e Sonia Alfano


Palermo“Olimpiadi della legalità” presentate in sede Ordine dei Giornalisti. La sala conferenze dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, in via Bernini a Palermo, ha ospitato di mattina la presentazione delle “Olimpiadi della legalità”. Erano presenti l’europarlamentare Sonia Alfano e il fratello Fulvio, oltre a Giulio Francese, figli rispettivamente di Beppe Alfano e Mario Francese, i due giornalisti vittime della mafia a cui l’evento sportivo è dedicato. La kermesse, è organizzata dal 23 gennaio al 23 marzo dal Comitato di Palermo della Sezione Sportiva Antimafia, presieduto dal Prof. Vincenzo Lipari, ed è dedicata alla memoria delle vittime della mafia. La manifestazione, già dal 6 novembre dello scorso anno, è inserita nel Progetto ministeriale "Sport-legalità : un calcio alla mafia, due mani alla legalità", prevede una serie di iniziative in memoria delle vittime di mafia e, nel caso delle “Olimpiadi della legalità”, in ricordo speciale di due fieri servitori dello Stato, Beppe Alfano e Mario Francese. 3200 atleti partecipano complessivamente alle “Olimpiadi della legalità” le cui diverse discipline si disputano negli impianti del Cus e del velodromo Borsellino di Palermo. Sonia Alfano, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Europea, figlia del giornalista Beppe, dopo pochi giorni dalle commemorazioni svoltesi a Barcellona Pozzo di Gotto in occasione del ventennale dell’assassinio, ha preso parte alla cerimonia di presentazione della manifestazione alla  quale partecipano le rappresentative delle forze dell’ordine e di associazioni antimafia. Il  triangolare del torneo di calcio delle “Olimpiadi della legalità” è in programma il 23 marzo, partecipa anche la Nazionale Italiana Magistrati.


Palermo - Sezione Sportiva Antimafia vince trofeo legalità 2013. Si tratta del progetto ministeriale "Sport-legalità: un calcio alla mafia, due mani alla legalità" edizione 2012-2013  in ricordo delle vittime di mafia. L’Associazione Sportiva Antimafia di Palermo ha fortemente voluto il trofeo “Prima giornata della legalità 2013” .  L’Associazione Sportiva Antimafia di Palermo che si è aggiudicata il trofeo “Prima giornata della legalità 2013”, si è messa  in grande evidenza nel triangolare di calcio svoltosi nel pomeriggio al Velodromo Borsellino di Palermo. L’AS Antimafia ha battuto sia la Polizia di Stato che la Polizia Municipale di Palermo con identico risultato (1-0). I poliziotti, in rimonta, hanno invece superato di misura (2- 1) la rappresentativa dei vigili urbani. Alla premiazione era presente Fulvio Alfano  (nella foto), figlio di Beppe, il giornalista ucciso dalla mafia l’8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto. Un nuovo triangolare tra le rappresentative delle forze dell’ordine chiuderà domenica prossima, sempre al Velodromo Borsellino, questa “Prima giornata della legalità 2013”, kermesse inserita nel progetto ministeriale “Sport-legalità: un calcio alla mafia, due mani alla legalità”. 


 

nella foto da sin Procuratore Aggiunto Antonio Ingroia e Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso

Palermo - 2 ergastoli per omicidio. I Carabinieri nel tardo pomeriggio di oggi, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone imputate dell’omicidio di Gandolfo PANEPINTO,   avvenuto in Valledolmo (PA), il 23 febbraio 1988. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi  oggi, dalla Corte di Assise di Appello, Prima Sezione di Palermo, ed eseguiti contestualmente dai Carabinieri del Gruppo di Monreale coadiuvati dai militari del Nucleo Investigativo di Catania, nei confronti di: Salvatore PUCCIO,    62enne, nato Caccamo (PA), lì residente in piazza Zafferana; e,  Girolamo PIRRONITTO,    68enne, nato Leonforte (EN), domiciliato ad Acicatrezza, frazione di Acicastello (CT) in via Verona. I 2 sono stati condannati alla pena dell’ergastolo. Dalle risultanze investigative effettuate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo con il contributo fornito dai collaboratori di giustizia Antonino GIUFFRE’ e Ciro VARA  sarebbe emerso che Salvatore PUCCIO, con  Rosolino RIZZO da Cerda, è stato l’esecutore materiale dell’omicidio Gandolfo PANEPINTO. Il delitto sarebbe stato  con colpi esplosi da una pistola calibro 38 special e da un fucile a canne mozze. L’agguato non ha dato scampo alla vittima, sorpresa davanti al suo box in contrada Crete alle porte di Valledolmo (PA). Il malcapitato  stava allestendo una sorta di officina meccanica. L’uomo era da poco tempo tornato in paese dopo il soggiorno obbligato a Nocilla in Provincia di Lecce, era indiziato per reati di mafia, affiliato alla famiglia mafiosa di Valledolmo, ricadente nel mandamento di Caccamo, capeggiato da GIUFFRE’ Antonino. In particolare Bernardo PROVENZANO, Giuseppe MADONIA “piddu” ed Antonino GIUFFRE’, avrebbero deliberato l’omicidio nelle rispettive qualità di  componenti della Commissione Provinciale di Palermo di “Cosa Nostra” delegato, tra l’altro, alla “supervisione” della zona in cui ricadeva Valledolmo (PROVENZANO); di rappresentante provinciale di Cosa Nostra di Caltanissetta (MADONIA); e di capo del Mandamento di Caccamo (GIUFFRE’). Antonino GIUFFRE’ e Ciro VARA, avrebbero organizzato i sopralluoghi preliminari, coordinando la fase preparatoria dell’omicidio nonché individuando gli uomini per l’esecuzione. Ciro VARA e Girolamo PIRRONITTO, avrebbero fornito, tra l’altro,  ai 2 soggetti, supporto logistico ed informativo per l’individuazione dei luoghi dell’agguato. Infine avrebbero aiutato, dopo la commissione dell’omicidio, Antonino GIUFFRE’, Rosolino RIZZO, Salvatore PUCCIO e Giuseppe PANZECA da Caccamo a disfarsi delle armi usate ed ad allontanarsi dal luogo del  delitto. Rosolino RIZZO e Salvatore PUCCIO, avrebbero eseguito materialmente l’omicidio di Gandolfo PANEPINTO.  Il movente dell’omicidio è da attribuirsi al fatto che, Gandolfo PANEPINTO, in vita, si era reso responsabile di  alcune estorsioni non autorizzate da esponenti della commissione provinciale mafiosa di “Cosa Nostra” palermitana. Gli arrestati, sono stati associati rispettivamente, alle case circondariali di “CAVALLACCI di Termini Imerese (PA) e “PIAZZA LANZA” di Catania, a disposizione dell’A.G. mandante.

 

 

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SANTA ROSALIA

origini normanne 


 

 


Palermo “Siamo vicini ed esprimiamo la piena solidarietà e vicinanza al capo della squadra  mobile di Trapani, Giuseppe Linares” . Lo hanno dichiarato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’assessore regionale al Bilancio, Michele Cimino. “La grave intimidazione che ha subito Linares è il segnale dell’ottimo lavoro portato avanti in questi mesi dalla Questura di Trapani e di quanto Cosa Nostra si senta minacciata dall’attività delle forze di polizia in tutta la provincia. Ribadiamo il sostegno del governo regionale nei confronti di Linares e allo stesso tempo siamo certi che il capo della squadra mobile non si farà intimidire e proseguirà nella lotta contro la criminalità organizzata”. Una scritta con vernice spray “più Capaci meno Linares” è  apparsa di mattina su un muro dell’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, nei pressi dello svincolo di Fulgatore. La frase sarebbe diretta al capo della Squadra mobile di Trapani, Giuseppe Linares, che proprio nei giorni scorsi ha condotto un’indagine che ha portato all’esecuzione di ordini di custodia cautelare contro presunti favoreggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro. Sotto la scritta compare una stella a 7 punte  e la sigla  “p l” . Sulla vicenda indaga la Digos di Trapani.

 


Palermo - Operazione antimafia ''Pedro'' 28 in manette. I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito 28 arresti di presunti boss, gregari ed estortori ed anche un agente di polizia in pensione. Per 22 indagati la Dda del capoluogo ha emesso provvedimenti di fermo per associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni, al traffico di droga e alle rapine; per altre sei persone, già detenute per mafia, è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Si tratta di : Rodolfo Allicate, Giuseppe Auteri, Gabriele Buccheri, Agostino Catalano, Francesco Chiarello, Vincenzo Coniglio, Tommaso Di Giovanni, Giuseppe Di Marco, Giovanni Giammona, Nunzio La Torre, Daniele Lauria, Antonino Lo Iacono, Calogero Lo Presti, Giovanni Lo Giudice, Giovanni Mannino, Nicolò Milano, Maurizio Pecoraro, Domenico Marino, Christian Mancino, Ivano Parrino, Gaspare Parisi, Francesco Paolo Putano, Giustino Giuseppe Rizzo, Matteo Rovetto, Salvatore Sampino, Fabrizio e Giovanni Toscano, Antonino Zarcone,. Ci sarebbe anche un ex investigatore, un agente di polizia in pensione, tra gli arrestati. Secondo gli investigatori avrebbe avvertito il capomafia Calogero Lo Presti di indagini e blitz in programmazione contro il clan. L'indagine ricostruisce l'organigramma dei mandamenti di Porta Nuova e Bagheria. Dall'inchiesta emergono gli stretti rapporti tra i mafiosi di Porta Nuova e le famiglie palermitane di Pagliarelli, Brancaccio, Noce e Tommaso Natale.


RomaMotivi elettorali, Ingroia aspettativa a Csm. La richiesta al Consiglio Superiore della Magistratura di aspettativa per motivi elettorali è solo cautelativa. Il magistrato, Antonio Ingroia ha firmato il manifesto “Io ci sto” ed è il primo firmatario. Il giudice il 21 dicembre dovrebbe presenziare a Roma, all'iniziativa al teatro Capranica. Ingroia, in ritorno dal Guatemala, dovrebbe aprire i lavori dell'assemblea degli aderenti. Il magistrato sembra che ad oggi, non abbia deciso di scendere in lizza per le consultazioni ma su ciò sta riflettendo.


 RomaPietro Grasso candidato, lascia anche Procura Nazionale Antimafia. Il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso in una conferenza stampa con Pier Luigi Bersani, annuncia la sua candidatura come capolista del Pd alle prossime elezioni. Ha affermato : ''Non voglio usare termini come salire o scendere in politica. Ho finito la mia esperienza e ora mi sposto in politica. Non pensavo di dover prendere una decisione così rapida, prendo il treno in corsa, entro i politica ed è stata una decisione radicale e sofferta". Grasso oltre alla richiesta di aspettativa elettorale, ha presentato domanda di pensionamento anticipato a partire dalla fine di febbraio, poteva restare in servizio sino a gennaio 2020. Tale domanda,  distinta dalla richiesta di aspettativa per motivi elettorali,  è revocabile fino a quando il Consiglio superiore della magistratura non la delibera. A breve  si aprirà la corsa alla successione alla guida della Procura Nazionale Antimafia.