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CATANIA -  Anfiteatro Ciminiere apre ad Edipo Re di Salvatore Guglielmino. Finalmente a Catania, dopo il successo del debutto a Noto, per soddisfare le numerose richieste del pubblico catanese e dello stop forzato a causa delle avverse condizioni metereologiche, sabato 3 ottobre, alle ore 21.00, nella cornice dell’anfiteatro Le Ciminiere, nell’ambito della rassegna “SummerFest” del Comune di Catania, va in scena la pièce “Edipo Re” di Sofocle riadattata e diretta da Salvatore Guglielmino. Il dramma di Sofocle, per la seconda stagione di Mitoff dedicata al teatro classico, sarà interpretato da Salvatore Guglielmino con Marta Limoli. Salvatore Guglielmino dichiara :“L’Edipo Rerappresenta una delle tragedie greche più significative e influenti per la civiltà occidentale, evidenziando la tragedia dell’uomo illuso di avere sotto controllo la propria vita e le conseguenze delle proprie azioni”. L’opera racconta il dolore dell’uomo che cerca di sfuggire i tutti i modi alla profezia che lo vede l’assassino del padre e marito della madre, ma ciononostante si ritroverà nella totale inconsapevolezza, a realizzare il nefasto responso datogli alla nascita. Come sappiamo Edipo credendo di allontanarsi dalle colpe che non ha ancora commesso  si sta inconsapevolmente adoperando a mettere in atto i disegni del destino, dimostrando come una storia scritta secoli or sono sia tremendamente attuale e come molto spesso cercando di evitare quel problema ci troviamo spesso avvinghiati e travolti da esso”. Una pagina teatrale con cui si esaminano l’esistenza umana e le sue miserie che, mettendo in luce la tragicità e la psicologia del dramma umano dove teatro, morte e l’inevitabilità del fato, dimostra ancora una volta come l’insegnamento dei miti si rifletta nel nostro quotidiano.


CATANIA - “Eracle” tragedia in chiave moderna a Platamone  diretta da Salvatore Guglielmino, 2a stagione  “Mitoff”. La seconda edizione della rassegna “Mitoff”  è dedicata al teatro classico, e venerdì 28 agosto, alle ore 21.30, la tragedia di Euripide fa tappa a Catania, dopo l’applaudito debutto a Noto di “Eracle”, riadatto e diretto per le scene dal regista Salvatore Guglielmino. Salvatore Guglielmino nelle vesti del protagonista sul palco del Cortile Platamone, nell’ambito della rassegna Catania SummerFest, ripropone la rilettura attenta dell’opera in chiave moderna, trattando temi attuali del nostro quotidiano, dove le anime dei personaggi racconteranno i propri sentimenti per una messa in scena dal grande impatto emotivo. Salvatore Guglielmino dichiara : “I testi del passato ci aiutano a comprendere la nostra attualitàsi esamina la durezza della situazione umana facendo emergere un dialogo interiore con il divino su cui si sviluppa tutto il dramma psicologico dove il teatro si mischia con l’amore e la morte per uno spettacolo che dai miti del passato, su cui nei secoli si è basata la nostra società, ricrea un nuovo modo di narrare e concepire le tragedie classiche. Il primo personaggio ad entrare in scena, interpretato da Santi Consoli, è Anfitrione, padre dell'eroe Eracle  che parla direttamente al pubblico, narrando gli sfortunati eventi che stanno affliggendo Tebe. L’attrice Marta Limoli è l’unica protagonista femminile in scena per una tragedia classica estremamente attuale e da riscoprire”. Euripide propone una visione decisamente problematica dell'uomo e dei complessi rapporti con la divinità, che Guglielmino racconta in un dramma psicologico affrontando la tematica del suicidio vista dal protagonista come unica strada per salvare la propria dignità.


CATANIA - Amore, possesso e violenza in “Sempre tua”  in teatro civile e sociale. Bianca bambina, figlia, fidanzata, madre e moglie. Donna innamorata, maltrattata e calpestata nel suo essere è la protagonista di “Sempre tua” toccante atto unico scritto, diretto ed interpretato da Antonella Caldarella, sul palco di Roots, per l’applaudita stagione “Teatro Argentum Potabile”.  Una storia come tante, una storia di ordinaria disumana follia dove le donne sono l’oggetto premeditato della violenza del maschio prevaricatore che sfoga, come nel caso di Nino il compagno della protagonista, tutte le sue frustrazioni sulla moglie. La  scena essenziale : vestita da un perfetto gioco di luci e da coinvolgenti musiche dal vivo scritte e suonate da Steve Cable, Antonella Caldarella interpreta svariati personaggi sia uomini che donne dimostrando una grande padronanza scenica, per un’esperienza teatrale dal sicuro impatto emotivo, che inevitabilmente scava nelle pieghe più recondite dell’animo umano regalando un crescendo di contrastanti emozioni tra rabbia e dolore per la giovane protagonista, colpevole di aver amato un uomo sbagliato. La pièce racconta la vita di Bianca che vive felice gli anni della sua vita nella sua casa- fortezza fino al giorno del primo schiaffo, in cui si ritrova sola, come nella scena, ad affrontare il suo mondo improvvisamente buio e cattivo. Un testo utile, necessario e doveroso che parla di violenza di genere ponendosi come mezzo di unione tra tutte le donne che si devono ribellare al primo gesto violento, perché chi alza le mani una volta continuerà a farlo sempre e sempre più spesso.  Le continue variazioni di atmosfera, le evocazioni tragi-comiche delle figure della madre e della nonna, la graduale discesa negli inferi della violenza domestica fino al tragico  massacro lasciano nello spettatore uno sgomento tale che porta alla commozione più profonda, per un insegnamento civile ponendosi come teatro sociale, che deve necessariamente essere visto dai più giovani, per la costruzione di una coscienza morale oggi più che mai necessaria.


CATANIA  -  Verga a Teatro Ambasciatori : compagnia Buio in Sala con “Storia di una Capinera”. La Compagnia “Buio in Sala”, a grande richiesta, sabato 7 marzo, ore 17.30 e 21.00, ritorna protagonista sul palco del Teatro Ambasciatori per la rassegna teatrale “Ridi che ti passa” dopo il successo di critica e pubblico. La messa in scena di “Storia di una Capinera”   immortale romanzo epistolare di Giovanni Verga,  ha  nel ruolo della giovane novizia Maria l’attrice Irene Tetto, autrice anche della rielaborazione drammaturgica. Gli  attori e registi Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi dirigono l’applaudito spettacolo. Gli artisti danno vita all’intricato intreccio narrativo raccontando  non solo l’amore tormentato di Maria e Nino (Massimo Giustolisi) ma puntando l’attenzione sull’impossibilità di poter scegliere liberamente senza alcuna costrizione il proprio futuro. Irene Tetto dichiara : “La riscrittura teatrale rispetta la connotazione storica e il linguaggio del romanzo di Verga che insieme alla scelta registica di utilizzare giochi di luce, trasparenze, brani musicali minimalisti e sacri e la particolare caratterizzazione enigmatica di Suor Agata, proiezione pirandelliana della protagonista, crea una giusta amalgama tra antico e moderno”. La giovane novizia Maria (Irene Tetto), costretta a trasferirsi in campagna a causa di un’epidemia di colera a Catania, incontra, all’interno di questa cornice bucolica, l’amore negli occhi di Nino (Massimo Giustolisi). L’unione dei due è ostacolata dalla matrigna (Nadia Trovato) sposata con il padre di Maria (Giuseppe Brancato), uomo d’affari caduto in disgrazia che non potrebbe offrire la dote alla figlia e che, a causa di questo, lascia alla moglie le redini della conduzione familiare. La matrigna obbliga Maria, la cui vocazione vacilla, ad entrare in convento, mentre organizza il matrimonio della figlia Giuditta (Laura Accomando) con lo stesso Nino. La vita in convento, l’asfissia di una clausura non voluta, il dolce ricordo dell’amore appena conosciuto, porteranno Maria alla morte. Otto attori si esibiscono sul palco ed indossando i costumi di Giovanna Sesto della sartoria Baco da Seta: Irene Tetto, Massimo Giustolisi, Giuseppe Brancato, Nadia Trovato, Floriana Renna, Laura Accomando, Giovanna Sesto, Silvana D’Anca e Pippo Tomaselli.  Due le ambientazioni sceniche: la ricca casa di campagna nel primo atto e la chiesa- convento nel secondo atto.


CATANIA - “Oro e Piombo”, spaghetti western: Renny Zapato tra i protagonisti.   Il  film indipendente “Oro e Piombo”, opera prima del regista Emiliano Ferrara, interpretato dal cantattore catanese Renny Zapato con Claudio Gregori, Greg, come special guest nel ruolo di un prete pistolero con l’attrice italo persiana Yassmin Pucci, dopo la vittoria al Festival del Cinema di Siena ed il successo al Festival del Cinema di Roma è proiettato in prima nazionale martedì 17 dicembre, ore 19.30, presso l’ex Caserma Guido Reni a Roma.  Renny Zapato dichiara : “Il film, prossimamente protagonista nel 2020 al cinema in “D.N.A” il nuovo film di Lillo e Greg, è uno spaghetti western che omaggia il grande Sergio Leone e i suoi miti rivisto nel segno del virtuosismo digitale e finalmente rivalutato dalla critica anche quella più ostile e diffidente. Oro e Piombio è un western all’italiana-  che nell’accezione più bella del termine strizza l’occhio a Tarantino la cui sceneggiatura si basa su una storia vera di dolore e vendetta, di colpa e di espiazione con protagonista una pistolera che si scontrerà con i tanti cowboy che incontrerà nel suo cammino”. Molti sono i nomi noti a supporto di questo film a partire dalla fotografia di Armando Barberi, lo storico d’armi Marco Fanciulli famoso per essere il braccio destro di Giuliano Gemma, mentre come stunt coordinator Tiziano Carnevale, Antonio Di Santo e Angelo Allegretti sono gli horse training famosi a livello internazionale.  Zapato è  apprezzato interprete di cinema e fiction importanti come, fra i tanti, “La mossa del cavallo” per Raiuno e “L’Onore e il Rispetto 5” per Mediaset.Il  rocker Renny Zapato sta attraversando un periodo fortunato è uno dei volti della Compagnia di Teatro Mobile di Catania, fondatore e leader della band rock “Distortion Reverb” e frontman insieme a Francois Turrisi dei “The Bluff”, che continuerà prossimamente a far parlare di sé anche oltre oceano.


CATANIA - VII edizione del Premio Letterario Nazionale Efesto città di Catania. Si riaccendono le luci sulla nuova edizione del Premio Letterario Nazionale Efesto città di Catania, giunto alla VII edizione ed insignito nel 2013 dalla Medaglia della Presidenza della Repubblica e nel 2014 dalla Medaglia della Presidenza della  Camera, che lunedì 16 dicembre alle ore 20.00 sul palco del Teatro Musco vedrà premiati da un’ autorevole giuria  di qualità composta da esponenti della cultura siciliana gli elaborati più meritevoli per le tre sezioni in gara: Edo Gari- poesia in lingua; Ercole Patti- racconto breve; Mariella Lo Giudice – testo teatrale. Santino Mirabella, magistrato presso il Tribunale di Catania, scrittore, presidente dell’associazione culturale Efesto  ed ideatore ed organizzatore della manifestazione da anni impegnato nel campo della cultura con il premio Efesto, diventato una piacevole ed irrinunciabile consuetudine per la città, si pone l’obiettivo di diffondere e promuovere la letteratura in tutte le sue forme esercitando costantemente la funzione di osservatorio delle tendenze e delle proposte culturali contemporanee. Santino Mirabella dichiara : “L’idea del premio letterario  nasce dalla volontà di fare un omaggio al mio amico Edo Gari, una bella persona, un grande magistrato e un ottimo artista che non ha abbandonato il suo amore per il teatro nemmeno dopo essere entrato in magistratura, all’indimenticata e indimenticabile Mariella Lo Giudice e al genio letterario di Ercole Patti dando la possibilità ad autori di poter esprimere la propria arte e il proprio pensiero”.  Punti di forza della longeva iniziativa culturale la genuinità e l’entusiasmo con il quale sin dal primo anno della manifestazione la kermesse letteraria è stata accolta non solo in Italia ma anche all’estero con partecipanti dal Canada e dal Brasile.  Ad affiancare Santino Mirabella le commissioni giudicatrici composte da: Arianna Attinasi- editrice; Carmelo Zaffora- psichiatra, scrittore e pittore; Francesco Spadaro- psichiatra e pittore; Giuseppe Giuffrida- commercialista e promotore culturale; Rita Gari Cinquegrana- docente di Storia dello Spettacolo e critico teatrale (sezione Edo Gari- lingua italiana); Francesco Turrisi- avvocato e musicista; Giuseppe Speciale- professore; Gregorio Scuto- avvocato e musicista; Marinella Fiume- scrittrice (Sezione Ercole Patti- racconto breve); Agostino Zumbo- attore; Gabriella Vergari- professoressa e scrittrice; Miko Magistro- attore; Pippo Pattavina- attore; Renato Papa- già magistrato, autore di pièce teatrale; Tuccio Musumeci - attore, Salvo Trombetta avvocato. “Il Premio Efesto - continua Mirabella- intende promuovere la crescita culturale delle nuove generazioni attraverso la diffusione del teatro e del libro con il confronto tra le più alte testimonianze del nostro tempo”. La serata di gala sarà presentata da Azzurra Viglianisi e Federico Mirabella.


ascolta intervista)

CATANIA Adriana La Terra  nuovo romanzo su Sicilia, fede, religione e buoni sentimenti.  L’opera edita da Ibiskos Ulivieri è stata presentata per la prima volta a Catania, sabato 30 novembre, ore 19.00, nella sala conferenze del Museo Diocesano.  Il nuovo romanzo  della pluripremiata scrittrice catanese Adriana La Terra, la quale il 16 dicembre è premiata  a Firenze a Palazzo Vecchio per la Cultura, è impregnato di Sicilia, fede, religione e buoni sentimenti. Adriana La Terra dichiara ascolta intervista):  “È un romanzo molto particolare che descrive Catania come la bella addormentata all’ombra del vulcano macchiato di neve ma così non è, perché tra le sue strade eleganti, nelle sue piazze antiche, nei suoi vicoli dentro le stanze più remote di appartamenti, palazzi antichi dove risiede la gente che conta esplodono passioni a volte incontrollabili, si enumerano vizi e virtù che riempiono la vita dei siciliani mentre la mafia continua a colpire. Un giorno  il vecchio prete forte della sua annosa esperienza fa agli allievi seminaristi una domanda strana e peculiare “Com’è bello o brutto il volto del diavolo?” e da qui s’intrecceranno una serie di storie e avvenimenti molto particolari”.   Il romanzo storico è frutto di anni di studi e approfondimenti che parla di Sicilia, di fede, religione e buoni sentimenti come quelli del protagonista l’anziano prete “Ianuzzu u’ patruzzu”, vittima ed eroe del suo passato. Il giornalista e scrittore Santo Privitera, il professore, ordinario materie letterarie Ferdinando Emanuele e l’editore Alessandra Ulivieri dialogano con l’autrice La  scrittrice, alla fine della presentazione letteraria, ha firmato copie e subito dopo il cocktail di ringraziamento.


CATANIA -  Panta Rei :  uomo e Dio in rassegna “Io ed Io”. La coppia artistica Gianluca Barbagallo e Nicola Diodati sarà protagonista domenica 24 novembre, alle ore 18.30, sul palco del Teatro Grotta Smeralda di Acicastello per il secondo appuntamento in cartellone dell’applaudita stagione “Panta Rei”, diretta dall’attore e regista Valerio Caponetto con lo spettacolo “Io ed Io”  scritto e diretto dallo stesso Barbagallo. Il direttore artistico Valerio Caponetto dichiara : “Un testo di drammaturgia contemporanea scelto e pensato per far riflettere il pubblico, in modo che sia protagonista e non un semplice spettatore degli eventi con l’obiettivo di riavvicinare i giovani al teatro e alla cultura del palcoscenico dimostrando che si può fare arte in diversi modi. Nell’era dei social sarebbe interessante parlare con Dio come se fosse uno dei tanti utenti del mondo di internet e scoprire quale sia il suo pensiero su di noi e come spesso di sostituiamo al suo volere. Da qui una serie di gag e dialoghi esilaranti con l’obiettivo di far riflettere sorridendo”. L’attrice Mirella Petralia è in scena accanto a Barbagallo e Diodati nello spettacolo che racconta “come il genere umano sia cambiato, in peggio, rispetto al progetto divino”. Gli uomini tendono a complicarsi la vita distruggendo tutto quello che gli sta attorno invece di rispettare le normali regole del quieto vivere. Gianluca Barbagallo, il quale con questo spettacolo ha superato il tetto delle 100 repliche racconta: “È stato il primo testo che ho scritto. Dio è l’essere perfettissimo che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza ed ognuno di noi attraverso una sopravvalutazione spesso si sente così perfetto da vivere deliri di onnipotenza”.


 

CATANIA  Paradiso di Dante, spettacolo di Salvatore Guglielmino a San Nicolò L’Arena. Il regista ed attore Salvatore Guglielmino dopo il grande successo della rassegna Mitoff dedicata al teatro classico, torna ad incantare ed incuriosire il pubblico catanese con una straordinaria ed unica, fino ad oggi, rappresentazione di  “Il Paradiso” di Dante. La cornice di questo evento è la monumentale chiesa di San Nicolò L’Arena. Il sito è adatto alla trasposizione teatrale del testo curato dallo stesso Guglielmino autore anche della regia.  Il  debutto in prima nazionale è il 7 e 8 dicembre, con il patrocinio del Comune di Catania, dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo per una produzione Compagnia degli Eventi in collaborazione con l’Associazione Esclarmonde. Salvatore Guglielmino dichiara : “L’adattamento teatrale del Paradiso  è un’analisi attenta dell’opera di Dante rivolta ad un pubblico volutamente eterogeneo, con una particolare attenzione ai giovani e agli amanti del teatro, mettendo in evidenza i vari messaggi subliminali dell’opera, che possono assolutamente essere letti anche in chiave contemporanea, attraverso i versi recitati dagli attori che interpreteranno i personaggi delle anime collocate dal Poeta nei diversi cieli del Paradiso. Non saranno allestite particolari scene che possano turbare le bellissime strutture architettoniche e artistiche  gli spazi davanti all’altare e l’altare stesso saranno la naturale scenografia dell’opera e le luci non saranno invasive ma metteranno in risalto l’assoluta bellezza del sito”. Il regista preferisce non svelare i nomi del cast per stimolare la curiosità fino all’imminente conferenza stampa. Ruolo fondamentale hanno le musiche col compito insieme alle coreografie dei danzatori e delle danzatrici di rappresentare i beati. Le note sono curate dal Maestro di danza Pietro Gorgone responsabile del Balletto di Sicilia, col precipuo scopo di rendere ancor più suggestivo lo spettacolo con il preciso obiettivo di trasmettere ai presenti un messaggio d’amore universale.


CATANIA  Debutto con “Novecento” a Teatro Stabile di Mascalucia. La vita di Denny Boodman T.D. Lemon Novecento,  il più grande pianista esistito che sin dalla nascita non ha mai abbandonato la nave Virginian, interpretato in maniera appassionata e vera da Andrea Luca sul palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti di Mascalucia per la 31° applaudita stagione del Teatro Stabile di Mascalucia, raccontata dal trombettista Tim, un magnetico e intenso Andrea Zappalà, conquista e coinvolge il pubblico sempre più numeroso in questo straordinario debutto di stagione che inevitabilmente grazie alle musiche inedite del M° Giuseppe Palmeri realizzate appositamente per la pièce “Novecento”, tratta dal monologo di Alessandro Baricco e adattata per le scene dalla regista Rita Re, viene rapito e trasportato a bordo del piroscafo in una dimensione quasi onirica. Lo spettacolo è semplicemente perfetto in ogni singola scena e battuta nel mostrare il dolore dell’amico Tim nel raccontare la straordinaria vita di Novecento, dove poesia e teatro si sposano e si amano arrivando direttamente al cuore degli spettatori che in uno scorrevole atto unico hanno rivissuto, proprio come accade nella trasposizione cinematografica del 1998 del film “La leggenda del pianista sull’oceano” diretto da Giuseppe Tornatore, la scelta del protagonista di non abbandonare quella nave diventata nido sicuro da cui è impossibile andare via anche a costo della vita stessa. Commovente il dialogo finale tra i due amici dove il trombettista Tim inutilmente cerca di dissuadere Novecento di rimanere sulla nave, sfiorando le corde più intime dell’anima con la capacità di trasmettere nel pubblico il dolore di vedere saltare in aria uno dei propri affetti più cari senza riuscire a fare nulla.  Emozioni e sentimenti, impreziositi dalle coreografie di Alice Sapienza e Chiara Platania della Moonwalk Dance Studio coadiuvati da un nutrito gruppo di dodici attori vestiti dagli eleganti costumi di Cettina Poma e Graziella Villardita, danno vita ad una delle storie più struggenti mai raccontate prima confermando la bravura della Compagnia del Teatro Stabile di Mascalucia, fondata da Mario Re, nel sapere spaziare tra contemporaneo e tradizionale dove è facile ritrovarsi nelle cuccette di terza classe, i primi tre gradini della scala d’accesso alla nave e nei saloni della prima classe fino alla stiva tra il carbone nero della sala macchine e vivere i sentimenti di speranza e desiderio di tutti quegli emigranti che con la valigia di cartone e gli abiti rattoppati sognavano l’America e il riscatto di una vita migliore.


CATANIA –Figli del set” di Lo Piero esordio a Roma. La prima  è nelle sale cinematografiche della capitale del documentario “Figli del set” del regista catanese Alfredo Lo Piero  è   il 16 ottobre, alle 20,30, nel Cinema Aquila di Roma e successivamente all’Università La Sapienza, nella capitale. Il film, grazie a Distribuzione indipendente di Giovanni Costantino, potrà essere visto nelle sale in tutta Italia e, naturalmente, avrà una attenzione particolare in Sicilia. Il  documentario è stato girato in diverse location, tra cui Roma e il Museo del cinema alle Ciminiere di Catania,  è presentato in anteprima al Giffoni Filmfest. La trama è la storia di alcune grandi famiglie di cineasti, tramite le testimonianze dirette di: Carlotta Bolognini, Manolo Bolognini, Richy Tognazzi, Simona Izzo, Danny Quinn, George Hilton, Fabrizio Frizzi.  Di Giancarlo Giannini è la voce narrante. Il regista di “Figli del set”, sarà inoltre protagonista di una delle prossime puntate di “Cinematografo” di Gigi Marzullo su Rai Uno.L’uscita nelle sale di “Figli del set” per Alfredo Lo Piero  è un’altra grande soddisfazione a distanza di pochi giorni dalla prestigiosa partecipazione, da finalista, al NVIFF Awards di Amsterdam, tra le 8 opere ammesse alla sezione Documentari. Un riconoscimento, di pubblico e di critica, importante per “La libertà non deve morire in mare”:  il dramma dei migranti che partono dalle coste del Nord Africa per raggiungere Lampedusa. Alfredo Lo Piero sottolinea : “In Olanda il fenomeno migratorio nel Mediterraneo sembra distante, il dolore per migliaia di morti è appena percepito. Il mio film è stato un pugno nello stomaco, come già lo era stato in tante  altre città in ogni continente dove è stato proiettato o ha partecipato a rassegne cinematografiche. Per me  e per il mio distributore, che ha pienamente sposato il progetto, Giovanni Costantino, è una soddisfazione enorme essere arrivato in finale, insieme ad altre opere di grande impatto sociale e attualità, come il femminicidio, l’emergenza climatica, l’inquinamento degli oceani. Insieme a Gideon Omoragbon, uno dei sopravvissuti al naufragio di una delle tante “carrette del mare” abbiamo raccolto solidarietà e apprezzamento. Questi sono i premi più importanti”.


CATANIA – Panta Rei: nuova stagione “U’ sapiti com’è”. Il sipario della seconda stagione della Compagnia Panta Rei diretta dall’attore Valerio Caponetto si alza domenica 27 ottobre, alle ore 18.30, sul palco del Teatro Grotta Smeralda con “U’ sapiti com’è” diretto da Franco Colaiemma. “Ho scelto come spettacolo apripista di questa nuova stagione il testo della drammaturga palermitana Francesca Sabato Agnetta- dichiara il direttore artistico e fondatore della compagnia- testo portato al successo da Angelo Musco e cavallo di battaglia delle più svariate compagnie teatrali fino all’indimenticata interpretazione di Gilberto Idonea, perché per migliorare e rinvigorire la complicata situazione teatrale che stiamo vivendo si deve creare il giusto equilibrio tra classici e contemporaneo per educare il pubblico ad una nuova drammaturgia senza dimenticare da dove proveniamo”. “U’ sapiti com’è” è un testo che diverte ma spinge il pubblico alla riflessione parlando di disabilità ed insegna attraverso la “semplicità” di Cola “u’ babbo”, interpretato dallo stesso Caponetto, una grande lezione di umanità sottolineando come i pregiudizi e, soprattutto, l’ignoranza possano far male a chi ha una sensibilità maggiore e un cuore buono. “La regia e l’intera messa in scena- aggiunge Franco Colaiemma- saranno fedeli al testo, che come sappiamo riesce ad alternare momenti comici e drammatici, analizzando in modo dettagliato l’animo umano fino al punto di commuovere nel pieno rispetto della tradizione”. Dodici gli attori sulla scena: Ida Cuomo, Giuseppe Pulvirenti, Viviana Toscano, Serena Leonardi, Arianna Castorina, Lidia Scuderi, Francesca Tropea, Giuseppe Cultraro, Raimondo Catania, Carmelo di Benedetto, Attilio Mauro e Paolo Siani per un classico dal sapore eterno. Teatro Grotta Smeralda 27 ottobre 2019 h 18.30 “U’ sapiti com’è” Regia  Franco Colaiemma Aiuto Regia  Carmelita Murabito  Ufficio Stampa Elisa Guccione Cast Valerio Caponetto, Ida Cuomo, Giuseppe Pulvirenti, Viviana Toscano, Serena Leonardi, Arianna Castorina, Lidia Scuderi, Francesca Tropea, Giuseppe Cultraro, Raimondo Catania, Carmelo di Benedetto, Attilio Mauro, Paolo Siani. Bambini: Mario Caponetto, Martina Pulvirenti, Antonio Mauro, Francesca Caponetto, Gregory Fisichella, Alessia Santamaria, Rosita Coco, Rebecca Arcidiacono Fotografo di scena Dino Stornello.


CATANIA -   Dialogo con Dio  a Teatro Grotta Smeralda con “Io ed Io”.    Si ride di gusto con lo spettacolo “Io ed Io” della coppia artistica Gianluca Barbagallo e Nicola Diodati che insieme all’attrice Mirella Petralia nella partecipe sala del Teatro Grotta Smeralda, per il secondo appuntamento in cartellone della stagione “Panta Rei” diretta da Valerio Caponetto, mettono in scena un esilarante dialogo con il Padreterno, sottolineando come gli uomini siano cambiati, in peggio, durante i secoli e come si credano onnipotenti senza esserlo. Testo e regia sono di Gianluca Barbagallo che interpreta un uomo comune con i suoi difetti e i suoi problemi, scelto da Dio, Nicola Diodati, per guidare il genere umano verso il cambiamento dopo la purificazione del diluvio universale e le incursioni molto pittoresche di un “allegra” signora Morte, una divertente Mirella Petralia, che disturba il povero Rosario che non riesce a capire chi siano questi due matti con cui sta parlando. Gag, equivoci, battute al fulmicotone e ritmo incandescente per uno spettacolo che si pone l’obiettivo, ben riuscito, di far sorridere riflettendo con la facilità di riconoscersi nelle tante situazioni al limite del possibile raccontate da uno strepitoso Gianluca Barbagallo che senza sosta, per ben due ore di spettacolo, analizza vizi e virtù dell’uomo moderno e del complicato rapporto uomo donna. Punto di forza dello spettacolo, che ha già superato le cento repliche dal primo applaudito debutto, la capacità di rappresentare l’uomo con i suoi tanti, troppi, deliri di onnipotenza che sopravvalutandosi vuole mettersi al posto di Dio senza rispettare le normali regole del quieto vivere, diventando così una brutta copia di quello che era il progetto divino. Generosi applausi premiano gli attori che con semplicità hanno raccontato una storia fatta di quella quotidianità in cui il pubblico non è solamente spettatore di un evento ma parte in causa raccontando così la realtà in modo dissacrante e allo stesso tempo divertente come solo il teatro sa fare.


CATANIA -“Novecento” inaugura  nuova stagione  Teatro Stabile Mascalucia. Il sipario della 31° stagione del Teatro Stabile Mascalucia si alza con “Novecento” di Alessandro Baricco diretto ed adattato per le scene da Rita Re, direttore artistico della Compagnia fondata dal padre Mario. Il  palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti di Mascalucia  ospita lo spettacolo sabato 12 ottobre, alle ore 21.00, con replica domenica 13 ottobre, alle ore 18.00, e domenica 20 ottobre, alle 18.00. La  pièce rappresentata  narra una delle storie più commoventi mai raccontate prima.  La  regista Rita Re dichiara : “Novecento è la storia di un viaggio incantevole, a cui daremo vita così come l’autore l’ha scritta, con un linguaggio che la rende vera e allo stesso tempo magica. Un cammino a volte turbolento, a volte tranquillo, tra le cuccette di terza classe e i primi tre gradini della scala d’accesso alla nave, che conducono alla vita e poi indietro, ancora su per il salone di prima classe fino alla stiva tra il carbone nero della sala macchine. Grande importanza avrà il ruolo della musiche composte appositamente per lo spettacolo dal Maestro Giuseppe Palmeri e incise con Rosario Battiato alla tromba ed Alessandro Longo al violoncello, con le coreografie di Alice Sapienza e Chiara Platania della Moonwalk Dance Studio, per impreziosire l’interpretazione di Andrea Luca e Andrea Zappalà, protagonisti della pièce, coadiuvati da un nutrito gruppo di dodici attori.  Da siciliana non posso non pensare che le emozioni di tutti coloro che sognavano l’America,  potevano essere anche quelle dei nostri nonni,  a cui dedico questo spettacolo”.


CATANIA “Buio in Sala” novità stagione teatrale : attesa in nuova sede per accogliere bambini e adulti. Gli attori e registi Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia fondatori ed ideatori della “Compagnia Buio in Sala” realtà artistica attiva da oltre dieci anni nel coniugare l’attività di formazione con la produzione teatrale sabato 28 settembre, alle ore 19.00, all’interno del centro polifunzionale Leonardo Da Vinci presentano alla stampa, al pubblico e agli amanti del teatro il nuovo cartellone ricco di spettacoli, laboratori e attività collaterali. Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia sono stati coadiuvati per l’aspetto tecnico dalla presidente Silvana D’Anca, dalla responsabile alle pubbliche relazioni Giovanna Sesto e dalla referente degli spettacoli per le scuole Patricia Raponi. Giustolisi e   Bisicchia spiegano: “La presentazione della stagione 2019/20 è l’occasione speciale per inaugurare la nuova sede teatrale di oltre trecento metri quadrati- un vero e proprio centro culturale, fatto d’incontri, mostre, caffè letterari, performance, conferenze e dibattiti. Le proposte di Buio in Sala  non si ridurranno solo agli spettacoli per le scuole. I laboratori, attivi già da oltre dieci anni, saranno divisi per fasce di età: dai piccolissimi “Baby” dai 3 ai 5 anni ai “Junior” dai 6 ai 9, i ragazzini “Kids” dai 10 ai 13, gli adolescenti “Teen” dai 13 ai 17, i giovani “Advanced” dai 18 ai 30 e i “Senior”, per adulti senza limiti di età”. Ed ancora aggiungono: “Da quest’anno inoltre prenderanno il via i corsi di Danza Bollywood, Canto corale, Teatro/danza Terapia, Tai Chi, Giocoleria, Improvvisazione per dare spazio alle emozioni e alle pulsazioni dell’anima”. L’attrice Manuela Ventura, volto noto di cinema, tv e teatro taglia  il nastro inaugurale della nuova sede e di questo nuovo anno all’insegna dell’arte e dello spettacolo.  Le proposte per le scolaresche si dividono in due grandi aree: “spettacoli per le scuole primarie” e “spettacoli per le scuole secondarie”. La  prima fascia per il pubblico dei più piccoli, comprende ben tre fiabe: “Il Principe Ranocchio” con la voce fuori campo di Lorella Cuccarini, “Il brutto Anatroccolo” e “Note di Natale”. Le scuole secondarie,  programmano tre titoli che Buio in Sala ha scelto: “Storia di una Capinera”, “#Monnalisa” e “Romeo e Giulietta…ever after”. Tutte le regie sono affidate alla “premiata ditta” Bisicchia-Giustolisi. 


CATANIA –  Roots  Catania al via nuova stagione: “La Casa di Creta Teatro Argentum Potabile” per adulti e bambini. Il  sipario della nuova stagione teatrale dell’Associazione “La Casa di Creta Teatro Argentum Potabile” diretta in tandem da Antonella Caldarella e Steve Cable, si alza   e giovedì 19 settembre alle ore 18.00, nell’accogliente sala “Roots” in via Giuseppe Borrello 73 a Catania presentano alla stampa ed agli amanti del buon teatro la nuova proposta artistica.  “Underground Rivers” presenta un cartellone di teatro contemporaneo dedicato agli adulti che,  giunto alla sua quinta edizione, mette in primo piano testi nuovi di autori contemporanei. La  rassegna “Il Teatro dei Giganti”, come ogni anno dal 2012,  rappresenta un appuntamento unico nella città etnea per il pubblico delle famiglie. Le esibizioni sono una varietà di compagnie professioniste, storie originali e linguaggi teatrali diversi, affinché il Teatro per l’infanzia non si limiti a versioni musicali di fiabe disneyane ma che sia terreno dinamico di innovazione drammaturgica. Il teatro per gli adulti “Underground rivers”  con inizio  il 12 ottobre, prosegue il 13, 19 e 20 con lo spettacolo “L’uomo invisibile” per una produzione di Teatro Argentum potabile. Il programma prevede il 2 e 3 novembre in scena “Marika” di Santina Porcino; La manifestazione prosegue nei giorni 11, 12, 18 e 19 gennaio con i “Cuori Sporchi” prodotto sempre da Teatro Argentum Potabile. Gli artisti si esibiscono il 15, 16, 22 e 23 febbraio con “Tragi.Com” di Argentum Potabile. Il programma prevede per il 14 e 15 marzo :   “Due passi sono” della pluri-premiata compagnia Carullo/Minasi; Lo spettacolo prosegue il 4 e 5 aprile per la conclusione con “Fidelity Card” di Cosa sono le nuvole. Gli spettacoli del cartellone “Il Teatro dei Giganti” iniziano il 26 e 27 ottobre con “Lentamente” prodotto da O.T.q,A; il 16 e 17 novembre andrà in scena “Gelsomina e il principe Tuttomio” della Nave Argo; il 30 novembre e 1 dicembre si continua con “I Cunti de Ciancianeddi” per una produzione La Casa di Creta; il 14 e 15 dicembre si conclude con “Rosaspina” del Castello di Sancho Panza per riprendere a Marzo con altri appuntamenti da definire. Antonella Caldarella e Steve Cable, autori e registi con una carriera trentennale alle spalle lei, ventennale lui, oltre ai due cartelloni, anche quest’anno, daranno vita a laboratori teatrali sia per i ragazzi che per gli adulti, sia in inglese che italiano, in modo da conoscere se stessi attraverso metodologie didattiche realizzate per sviluppare la comunicazione e migliorare il rapporto anche con chi ci sta attorno. Antonella Caldarella e Steve Cable spiegano  : “Non sarà una semplice presentazione, ma un dialogo con tutti coloro che vorranno conoscere una realtà teatrale diversa ed innovativa capace di unire arte, preparazione, creatività e impegno dove non solo sveleremo i dettagli di questa stagione ma stupiremo chi verrà a trovarci con ghiotte ed importanti novità”.


CATANIA AgGREGazioni di Claudio Greg Gregori a MustMusco. Lo spettacolo in anteprima nazionale è in scena sabato 18 maggio alle ore 21,00 e domenica 19, alle 17,30 andrà al Teatro  con musiche del Maestro Attilio Di Giovanni. Greg debutta come solista in un divertente monologo da lui scritto, tratto dal suo omonimo libro, trasformato in una pièce teatrale ed impreziosito dalle note del  Maestro Attilio Di Giovanni. AgGREGazioni narra, con uno scanzonato stile noir, tipico degli anni ’40, la squallida parabola esistenziale di un ragazzetto che vive nella periferia romana.Un insolito Greg accoglierà il pubblico con il monologo sul “Danno del tabacco” di Cechov, per poi trasformarsi e vestire i panni di un detective filoamericano che conduce le indagini tra viscide sagrestie e sordidi locali notturni. Lo spettecolo è un cocktail esplosivo formato da un grottesco cinismo, con una spruzzata di salacità ed aggiunta del twist di Cechov:  ricetta irresistibile e umoristica. Per Info e prenotazioni allo 0952289426.    Claudio Greg Gregori Claudio Gregori è noto con lo pseudonimo di Greg, noto attore, comico, cantante, musicista, conduttore, radiofonico e fumettista italiano. L’interprete fa parte del duo Lillo&Greg con il quale ha dato vita al gruppo musicale di rock demenziale “Latte & i Suoi derivati”. L’artista dal 2003 conduce insieme a Lillo ed Alex Braga la trasmissione radiofonica di Rai Radio 2 ‘610’.



CATANIA  Casa di Creta nuova sede : teatro in inglese ed italiano.  L’Associazione “La Casa di Creta- Teatro Argentum Potabile”, diretta in tandem da Antonella Caldarella e Steve Cable, giovedì 26 settembre, alle ore 19.00, inaugura la nuova sede della scuola di formazione teatrale “Extra/Ordinaria” in via Francesco Laurana 16 a Catania.  Uno “Spazio Fluido” per i nuovi corsi di teatro in inglese e in italiano che si aggiungono alle attività didattiche della Sala Roots, punto di riferimento nella realtà teatrale catanese da cinque anni.  Caldarella e Cable all’unisono dichiarano  “Il richiamo del Teatro si è trasformato in un cammino, una vocazione, un percorso di vita non semplicemente un mestiere, non un lavoro a tempo perso ma un lavoro a tempo pieno. La scuola di formazione teatrale  si ispira all’intelligenza e al coraggio, all’inventiva e all’ingegno di quei riformatori di Teatro che davanti ad ogni momento di crisi hanno saputo mantenere viva la tradizione teatrale. I nostri corsi sono un percorso di crescita dove ognuno potrà tirare fuori le proprie abilità creative, espressive, senza paura di essere giudicato, perché il gruppo è il centro e la nostra diversità è una ricchezza”. Ed ancora: “Il teatro ci dà la possibilità, attraverso il gioco di “essere altro”, di imparare ad interpretare nuovi ruoli e comprendere quante maschere interpretiamo nella vita”. Il ‘Teatro-Scuola’ nasce in maniera organica ed è basato sull’apprendimento attivo e non, si tratta di un’istituzione didattica ed una situazione pedagogica dinamica all’interno di una compagnia professionista, dopo vent’anni di attività teatrale all’interno del progetto ‘La Casa di Creta Teatro Argentum Potabile’. I laboratori sono suddivisi per età e scelte tematiche. Tre gli indirizzi: “Extra/Ordinaria”, scuola di formazione teatrale dai 16 ai 25 anni; “Act Now teatro e laboratori in inglese” condotto da Steve Cable dai 13 ai 60 anni; “Viaggi e laboratori teatrali in italiano” condotti da Antonella Caldarella dagli 8 anni in poi.  





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CATANIA Teatro, musiche, cultura & cinema


VIOLENTATA, NO A MATRIMONIO RIPARATORE: VALERIA CONTADINO SPETTACOLO “L’ALTRO IERI, SANGU ME”




CATANIA  IL PIFFERAIO MAGICO  A TEATRO ZO, CULTURE CONTEMPORANEE COMPAGNIA CALABRESE TEATROP. Lo spettacolo è in scena domenica 26 febbraio, alle ore 17, nel centro di piazzale Rocco Chinnici, a Catania, prodotto dalla compagnia calabrese TeatroP. La rappresentazione teatrale è inserita nella rassegna per le generazioni future, ‘Il teatro dei giganti’. Antonella Caldarella e Steve Cable, sono i promotori ed ideatori della rassegna ‘Il teatro dei Giganti”. I mecenate ospitano nuovamente la compagnia del teatroP poiché “In questa maniera si forma una miscellanea di energia positiva e di confronto artistico, creando un circolo virtuoso dove a beneficiarne è, soprattutto, il nostro pubblico formato da famiglie e dai figli cioè le generazioni future che godranno del teatro”. Parola, musica e disegno sono le tre metodologie narrative che vengono utilizzate. Il testo è stato scritto in rima con l’intento di giocare con la lingua italiana e con la sua musicalità.  L’opera è riscrittura nata anche dal confronto con le scuole e da una nuova interpretazione dei testi originali della famosa favola, dei fratelli Grimm. La musica è inedita, eseguita dal vivo da un musicista ed attore con strumenti a percussione, fiati ed un vibrafono mentre i disegni sono eseguiti con l’innovativa tecnica della sand art. I disegni di sabbia appaiono, scompaiono e si trasformano al ritmo della musica e al suono delle parole. La storia di un piccolo uomo, un pifferaio il quale con la musica riesce a salvare e allontanare dalla città di Hamelin dall’invasione dei topi. Ma, quando, i cittadini non rispettano gli accordi presi, il pifferaio pensa bene di portare con sé tutti i bimbi della città Nella riscrittura del testo il magico pifferaio conduce i bimbi in un’isola fantastica e molto conosciuta: l’Isola che non c’è. Le avventure della città di Hamelin insegnano ai bambini che è molto importante rispettare i patti e non agire solo per interesse personale. Il  racconto è costruito da metafore che alludono a determinati ideali e riproducono modelli di comportamento. I topi riflettono l’immagine di una città un po’ ammalata, sporca ed inquinata. Il pifferaio, è la figura misteriosa, rappresenta colui il quale potrebbe portare di nuovo l’ordine in città. Lo spettacolo performativo stimola i ragazzi alla lettura ed all’esercizio dell’immaginazione. La sand art contribuisce ad introdurre un’educazione all’immagine ed una visione estetica del racconto. Lo spettacolo è stato rappresentato in molte città italiane: al Teatro Sociale di Como, “Sociale Famiglie”, al “Festival Nazionale del Teatro Ragazzi G. Calendoli” di Padova, al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto, al Teatro Stimate di Verona, al Giardino del Museo Ridola di Matera, al Roots di Catania, e ancora ad Avezzano, Pordenone, Paulilatino e Bari. Il Pifferaio Magico Regia: Piero Bonaccurso, con: Pierpaolo Bonaccurso, Greta Belometti, Fabio Tropea, musica dal vivo: Fabio Tropea, sand art: Greta Belometti, durata: 55 minuti.C’era una volta un pifferaio… e l’Isola che non c’è!


CATANIA VIOLENTATA, NO A MATRIMONIO RIPARATORE: VALERIA CONTADINO SPETTACOLO “L’ALTRO IERI, SANGU ME”.  La rappresentazione “‘L’Altro ieri, Sangu me”, storytelling teatralizzato è in scena, sabato 3 settembre, alle ore 21, a piazza Buglio, a Mineo interpretato da Valeria Contadino per la regia di Salvatore Greco. La storia è liberamente tratta dalla vicenda di Franca Viola, donna che si è ribellata ad uno schema sociale stereotipato. Franca Viola rappresenta l’evoluzione della donna a tutto tondo nella società, Franca ha detto no al matrimonio riparatore, con coraggio e fierezza, diventando protagonista di un cambiamento nella società. Il periodo storico in cui si sviluppa la nota vicenda è a metà negli anni ‘60, epoca in cui la donna “svergognata” aveva la possibilità di lavare la propria onta di disonore sposando il suo amante. Ma c’è di più. La legge italiana dell’epoca, legittimava di fatto lo stupro, che lo riteneva un oltraggio contro la morale e non reato contro la persona. Franca violentata dal fidanzato Filippo, non solo rifiuta il matrimonio riparatore, ma denuncia il fidanzato e i 12 aggressori.  Il processo si concluderà sedici anni dopo con la condanna di Filippo. Valeria Contadino, attrice protagonista, afferma: “L’azione di Franca ha generato un’evoluzione nella società grazie alla sua autenticità e al suo coraggio.  Ora, questa storia, letta in un determinato periodo della mia vita, fatta di introspezione, rottura e verità, si è incrociata al mio flusso di coscienza quasi come in un meccanismo a matriosca fino a sovvertire anche l’approccio con il mio mestiere di attrice. Le regole stesse del teatro finora sperimentate, le ho ribaltate. Fino ad ora, nell’interpretare un personaggio, sono sempre partita da un testo per tradurre il messaggio dell’autore e consegnarlo, attraverso l’interpretazione, al giudizio ultimo dello spettatore. In questo spettacolo invece catapulto questo meccanismo. Partendo dal mio punto di vista, dal mio pensiero, lascio allo spettatore la possibilità di “leggere” e “intrepretare” una storia: la mia, attraverso quella di Franca, quella di Filippo (il suo violentatore), di ogni essere umano che rivendica la propria identità. Come a dire: mettere in campo la verità del vissuto personale nella verità dell’atto teatrale. Questo è quello che sento adesso, come donna, come artista”. Il regista, Salvatore Greco dice : “Lo spettacolo è comunicazione. Lo spettacolo è racconto. La linea di regia che da subito ho immaginato è un’intima lezione etica. La protagonista è una giovane attrice che si immedesima attraverso semplici dettagli in Franca e Filippo leggendo i loro diari postumi ai fatti accaduti. Si produce così una fruizione drammaturgica su tre punti di vista: la donna e l’uomo parti in causa e il sentire di Valeria, l’attrice in scena; come punteggiatura dei fatti salienti ed espressione di una difesa dei diritti inalienabili della donna. Il tutto assume un tono autentico e forte dato dal fatto che si tratta di cronaca realmente accaduta. È il racconto della risolutezza di Franca Viola che con il coraggio e la determinazione sua e della sua famiglia ha portato un cambio di legislazione epocale nei confronti di ataviche ingiustizie e discriminazioni. Il tutto mantenendo uno stretto contatto col pubblico ed incorniciato da tre brani musicali dedicati ad ogni singolo diario”.


Karol Wojtyla a XXII Festival International de Théâtre Francophone con lo scritto di Pennac 

di Lella Battiato Majorana

CATANIA - XXII Festival International de Théâtre Francophone di Catania. Il “Wojtyla” ha portato in scena lo spettacolo tratto dal romanzo di Daniel Pennac, ‘Chagrin d’école’. Il 21 e il 22 aprile 2022, l’IPSSEOA “Karol Wojtyla” ha partecipato al XXII Festival International de Théâtre Francophone di Catania che ha ripreso vita quest’anno, dopo due anni di silenzio dovuti alla pandemia. La dirigente del “Karol Wojtyla” di Catania, dott.ssa Daniela Di Piazza, ha fortemente voluto la ripresa di questo progetto didattico, che dal 2009 non aveva mai avuto battute d’arresto grazie al lavoro della prof.ssa Alessandra Costarella, docente di Lingua Francese e responsabile di progetto in collaborazione con il Dipartimento di Lingua Francese dell’Istituto, diretto dalla prof.ssa Claudia Cardone. Il progetto dello studio della lingua francese attraverso le pratiche teatrali e la conseguente partecipazione a tutti i Festival della rete internazionale, negli anni, infatti, ha portato gli studenti del “Wojtyla” a rappresentare i loro spettacoli in giro per il mondo, si è dimostrato fortemente motivante nello studio delle lingue straniere. Il progetto è stato anche complementare alle attività professionalizzanti del “Wojtyla” in quanto aiuta, in poco tempo ed in modo divertente,  quasi per gioco, a rafforzare molti obiettivi trasversali come la padronanza della parola, del gesto, del movimento, la scoperta del sé e l’importanza fondamentale del lavoro d’équipe. 170 studenti di una decina di scuole superiori di Catania e provincia, con grande entusiasmo,  dunque si sono ritrovati a calcare la scena con degli spettacoli teatrali in lingua francese, per la prima volta senza la presenza dei gruppi stranieri in sala ma comunque collegati attraverso i social e la diretta streaming del Festival. Un gruppo di studenti delle classi 3A sezione Accoglienza Turistica e 3B sezione Enogastronomia, quest’anno ha lavorato alla messa in scena di uno spettacolo tratto dal romanzo di Daniel Pennac ‘Chagrin d’école’ in cui l’autore francese ricorda i suoi trascorsi da ultimo della classe, disinteressato ad ogni aspetto della vista scolastica fino al momento in cui, inaspettatamente, proprio un professore lo salva facendogli finalmente scoprire il profondo significato della parola “apprendere” insieme a tutte le sue mille sfaccettature che riusciranno, in futuro, a cambiare la vita dell’alunno svogliato fino a farlo diventare uno degli scrittori più famosi del suo tempo! L’adattamento del testo teatrale e la regia dello spettacolo sono opera del talento dell’attrice Irene Tetto che con grande garbo e sapienza ha trasportato gli studenti in un mondo nuovo, fatto di giocosa finzione, lasciando che i giovani attori parlassero proprio di se stessi ma in un modo completamente nuovo! La scoperta del linguaggio teatrale e la partecipazione al XXII Festival de Theatre Francophone di Catania hanno lasciato nei ragazzi la voglia di continuare l’avventura… Ecco alcune delle loro testimonianze : Viola: “Esperienza fantastica e che personalmente mi ha aiutata molto anche a crescere! Mi sono divertita tantissimo e sono fiera del risultato ottenuto! Lo rifarei tante altre volte! Roberta: “C’è una prima volta per tutto’ dicono….e proprio questa è stata una di quelle prime volte così magiche che non si dimenticheranno mai! Questa avventura è stata un’emozione indescrivibile e sicuramente rifarei tutto infinite volte. (P.S.: Pas de panique!)” Riccardo: “È stata una esperienza carina!” Francesco: “È stata una splendida avventura. È stato molto gratificante vedere il risultato di tutti i nostri sacrifici e, se fosse possibile, mi piacerebbe un sacco ripetere questa esperienza!” Mattias: “È stata un’esperienza fantastica ed era una cosa che mai mi sarei aspettato! Invece siamo arrivati sul palco e siamo stati fantastici ma soprattutto tutti quanti uniti fino alla fine….Un’esperienza che vorrò rifare sicuramente!” Dorotea: “È stato per me un vero piacere partecipare a questo percorso che ha integrato l’insegnamento della lingua francese con lo spettacolo teatrale. Imparare divertendosi! Ringrazio la professoressa, l’insegnante di teatro e i miei compagni per aver reso possibile la realizzazione di uno spettacolo davvero gradevole!” Alessio: “Un’esperienza fantastica, da rivivere, trovi un mix di emozioni che non vivi ogni giorno, fai conoscenze nuove ma soprattutto impari a legare con i compagni che sono stati al tuo fianco in questo percorso. Inizialmente non mi sarei mai aspettato tutto questo, non mi sarei aspettato degli applausi come quelli che ci hanno fatto in teatro e spero davvero di poter fare tante altre esperienze del genere. Vorrei complimentarmi e ringraziare le nostre due insegnanti: Irene Tetto e la prof Alessandra Costarella“.


CATANIA - TEATRO CONTEMPORANEO, ROOTS: RASSEGNA 'RIGENERAZIONI' IN SCENA RECONNECT.. Lo spettacolo ‘Reconnect’ è in scena sabato 12 marzo, ore 20.30, domenica 13 alle ore 18 in via Giuseppe Borrello, 73 a Catania, nello spazio artistico teatrale Roots. È la prima rappresentazione della rassegna di teatro contemporaneo “Rigenerazioni”. Lo spettacolo è in replica venerdì 18, sabato 19 ore 20.30, domenica 20, alle ore 18. Reconnect è la nuova produzione di Teatro Argentum Potabile. Il progetto è ideato per Silvia Oteri, che sfrutta una delle diverse possibilità di messa in scena non-canoniche offerte dallo spazio ‘Roots’. La rappresentazione è una nuova tappa nel recente percorso di ricerca di Steve Cable verso un teatro non- verbale, fisico, d’immagine, una rappresentazione corporea di forte impatto emotivo. Come per ‘It lives! It breathes!’, le musiche originali di Andrea Cable sono parte integrante dell’intera pièce e come per ‘It lives!’ i partecipanti si troveranno ‘dentro’ lo spazio scenico a vivere un viaggio verso l’ignoto, un gioco serio, una trasgressione sacra. In momenti storici di particolare smarrimento e solitudine, dove tutti abbiamo bisogno più che mai di ritrovarci, di riconnetterci. Soprattutto, di riscoprire l’essenziale. Steve Cable, autore del progetto drammaturgico, ci fa immergere in un unico lungo spazio scenico. Lungo i lati, due file di sedie, una di fronte all’altra, di corpi, di occhi. Spettatori? Testimoni? Partecipanti al rito? Cable ci spiega d’aver pensato: “Due file di esseri umani che condividono uno spazio, sguardi che si incrociano, corpi in presenza e in mezzo... un corpo, una presenza fisica, un essere umano che respira e esplora, che gioca e ricerca, che si contorce e si trasforma. Una donna che si trova all’interno di un sogno che sembra reale e al tempo stesso in una realtà che pare sogno. Una donna che affronta un viaggio onirico, un passare da uno stato all’altro, una continua trasformazione e trasfigurazione del Sè. Un personalissimo pellegrinaggio che dalla solitudine e l’ansia porta alla conoscenza di sé. Una sorta di percorso ad ostacoli che, come in una fiaba, premia chi non si arrende e che porta in maniera circolare, attraverso mondi paralleli, a se stessi. Un corridoio fatto da due file di persone. In mezzo un corpo irrequieto, uno sguardo determinato e curioso. E in fondo al corridoio? Una porta. Una grande porta. Una grande porta e una semplice domanda: Cosa c’è dietro la porta?” Antonella Caldarella, fondatrice insieme a Steve Cable de La Casa di Creta Teatro Argentum Potabile, sottolinea: “Finalmente si riparte dopo un inverno piuttosto strano segnato ancora una volta dalla pandemia. Si riparte, cercando di offrire un’offerta culturale quanto mai varia e per l’appunto adatta ai tempi, con quattro spettacoli diversi ma che hanno un filo conduttore, tutte produzioni originali scritte da autori contemporanei. Da sempre la nostra volontà è stata quella di offrire spazio a una drammaturgia che rispecchi i nostri tempi, poiché è fondamentale in una terra come la nostra, da sempre patria di autori teatrali forti e incisivi, mostrare una fotografia attuale. Giorno 12 riiniziamo con Reconnect di Steve Cable, uno spettacolo assolutamente nuovo e interamente corporeo, creato insieme ad una danzatrice, Silvia Oteri e ad un giovane compositore, Andrea Cable. La nostra compagnia offre ai giovani la possibilità di frequentare numerosi laboratori, facendo scoprire loro variegati e numerosi percorsi artistici. Uno di questi ragazzi è Andrea, che sta diventando un punto di riferimento per le sue musiche originali. Ad aprile, invece, ci sarà un lavoro teatrale de ‘La Mansarda teatro dell’Orco’, dal titolo Oscae Persone ovvero La fabula atellana che viene riproposta in una forma nuova, che non tradisce il suo punto di partenza, ma lo traduce in chiave più contemporanea e idonea alla fruizione del pubblico dei giorni nostri, conservando però la sua natura primigenia di teatro popolare e farsesco, riscritta dall’autrice Roberta Sandias. Seguito da un terzo spettacolo della Compagnia Teatrop che vedrà in scena un altro giovane autore calabrese con La Maledizione Del Sud, tratto dalla leggenda di Colapesce e, infine, a maggio, ospiteremo una compagnia di Parma, il teatro del Cerchio, con la rappresentazione 5 MINUTI, che ben si adatta al titolo della nostra rassegna RIGENERAZIONI , il tema è quello dell’apparire, considerarsi parte di un mondo virtuale riservato agli utenti dei social e, allo stesso tempo quel “ricostruirsi " dopo una sconfitta o una storia finita male. Continua la Caldarella: “Una rassegna che noi vogliamo definire “giovane” e “aperta” perché ci rivolgiamo ad un pubblico curioso, attivo, che ha voglia di pensare, di riflettere di emozionarsi e che non ha paura di rischiare di entrare in un piccolo spazio come Roots e vedere un teatro non canonico. E vogliamo anche dire che il nuovo per noi è la rielaborazione del nostro mondo passato, presente o futuro, in ogni tempo c’è un modo di leggere quello che ci accade e spesso per comprenderlo è necessario utilizzare il ritmo e il linguaggio di quel preciso momento”. Non resta che andare a vedere Reconnect.  RECONNECT Con Silvia Oteri, Musiche originali di Andrea Cable, Scene di Emanuele Salamanca, Riprese video: Ruggero Tornatore, Tecnico del suono: Enrico Tabbacco, Assistente alla regia: Maria Riela, Progetto drammaturgico/Disegno luci/Regia: Steve Cable, Produzione: TEATRO ARGENTUM POTABILE


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CATANIA Incudine e Solenghi a Teatro Massimo: tributo a Bellini e Sinopoli. Doppio  omaggio a Vincenzo Bellini ed al grande Giuseppe Sinopoli, nel ventennale della morte.   Il  lungo e ricco "Tributo a Vincenzo Bellini"  è stato promosso quest'anno dalla Regione Siciliana. Grande successo al Teatro Massimo Bellini con lo spettacolo Bellini Wagner Sinopoli. Flânerie tra genio, mito e musica", progetto stratificato, complesso e composito, nato proprio da un’idea di Rapisarda e realizzato su testi di Costanza Di Quattro.  La  flânerie tra parole e musica, immagini e suggestioni culturali intorno alla melodia belliniana ed al magistero orchestrale di Wagner, punto di congiunzione con la drammaturgia post-espressionista di Sinopoli. Da qui un dialogo impossibile tra Bellini e Wagner - interpretati rispettivamente da Mario Incudine e Tullio Solenghi i musicisti che mai si incontrarono e che introdurranno la figura di Sinopoli, di cui saranno eseguiti due estratti da "Lou Salomé" (1981), l’unica sua opera teatrale, composta su libretto di Karl Dietrich Gräwe e dedicata alla scrittrice e psicanalista tedesca Lou Andreas-Salomé, musa ispiratrice di Friedrich Nietzsche. Attraverso questo singolare itinerario ha  preso vita non solo l’omaggio a Sinopoli, ma più in generale un tributo alla figura dell’artista e una celebrazione dell’universo femminile. Per questo i personaggi d i Norma, Elsa e Lou Salomé rivivranno grazie alla vocalità sopranile di Francesca Sassu, qui affiancata dal baritono Franco Vassallo e dal basso Dario Russo. Sul podio Guido Maria Guida.. L'accostamento Bellini-Sinopoli è  pertinente, per il filo rosso che congiunge il geniale direttore d'orchestra all'autore di "Norma" e le origini siciliane di Sinopoli, il talento compositivo. La fama di sommo direttore wagneriano, l’operista tedesco  presenta col Cigno catanese un'evidente continuità, espressa principalmente in quella volontà di andare verso un "teatro totale", in cui musica e parola possano convergere e fondersi nella struttura drammaturgica. La due giorni a Catania, dedicata a Sinopoli, suggella così il festival voluto dalla Regione Siciliana, che, dopo l'anteprima di luglio con Riccardo Muti, ha presentato a partire dal 6 agosto un cartellone itinerante tra Catania, Taormina e Messina, programmando due mesi di eventi con oltre 40 appuntamenti tra musica, cinema, prosa, mostre e convegni. Sinopoli è figura poliedrica di direttore d’orchestra ed intellettuale, medico ed archeologo, di cui ricorre quest’anno il ventesimo anniversario della prematura scomparsa. Il quadro che emerge a chiare lettere dalla presentazione del volume "Il canto dell’anima. Vita e passioni di Giuseppe Sinopoli", è una raccolta di saggi curata da Gastón Fournier-Facio,  di prossima pubblicazione per i tipi milanesi del Saggiatore.


CATANIA - “Casa di Creta- Teatro Argentum Potabile”: nuova stagione, conto alla rovescia. I riflettori della nuova stagione di La casa di Creta – Teatro Argentum Potabile, diretta da Steve Cable  ed Antonella Caldarella stanno per accendersi. Tante le novità di quest’anno votate alla collaborazione e alla condivisione, affinché il “gioco” del Teatro coinvolga lo spettatore in maniera stimolante e interattiva.  Antonella Caldarella e Steve Cable dichiarano : “Nel Luglio 2020, durante la prima pausa forzata a causa del lockdown dopo ventitré anni di attività continuativa, arriva una proposta di collaborazione dei direttori del MusT Giuseppe Dipasquale e Valeria Contadino i quali conoscendo il nostro lavoro artistico e professionale tra il Teatro Ragazzi de ‘La Casa di Creta’, il Teatro in Lingua Inglese di ‘Mister Cable’ e Act Now! oltre al progetto Argentum Potabile ci invitano a lavorare attivamente come partners nella cogestione del MusT”. In un momento potenzialmente catastrofico per chi ha scelto il teatro come mestiere il palco dello storico teatro Musco diventerà per la compagnia diretta da Caldarella e Cable la nuova casa artistica dove esibirsi.  Al posto della rassegna “Underground Rivers” andata in scena per cinque anni presso Roots, lo spazio teatrale in Via Giuseppe Borrello creato dai due attori e registi nel 2014, nasce la nuova rassegna dal titolo “Presente Prossimo” ideata per continuare il cammino già intrapreso negli anni e per garantire un confronto costante tra compagnie.  Antonella Caldarella continua :  “La stagione curata dal ‘Teatro Argentum Potabile’prevede 5 appuntamenti: 3 produzioni proprie e 2 spettacoli ospiti, i quali hanno come unico comune denominatore l’originalità di mettere in scena testi di autori contemporanei presentati da gruppi teatrali indipendenti e rigorosamente professionisti”. Un modus pensandi sicuramente vincente che ha dato i suoi frutti facendo avvicinare molti giovani al teatro e alla recitazione, con un’età media tra i 16 e i 30 anni.  Steve Cable aggiunge : “In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, soprattutto, per la culturaabbiamo deciso di intensificare la nostra attività continuando a spenderci per e con il teatro senza mai tradire il nostro pubblico da sempre obiettivo principale del nostro progetto lavorativo”. “Presente prossimo” prenderà il via il 24 e 25 ottobre con lo spettacolo “Dinamico con brio” per una produzione di Teatro Argentum potabile; il 14 e 15 novembre andrà in scena “Fidelity Card” di Cosa sono le nuvole; 23 e 24gennaio tocca a “Gioco da ragazzi” prodotto sempre da Teatro Argentum Potabile; 6 e 7 marzo sarà la volta di “Due passi sono” della pluri-premiata compagnia Carullo/Minasi; 15 e 16 maggio la stagione si conclude con “Eggeyeworld” di Teatro Argentum Potabile. Come consuetudine anche quest’anno andrà in scena la rassegna “Il teatro dei giganti” dedicata ai più piccoli, che inizieranno il 7 e l’8 novembre con “La cicala e la formica” prodotto da Nave Argo; il 21 e 22 novembre andrà in scena “Cappuccetto Rozzo” produzione di Casa di Creta; il 12 e 13 dicembre si continua con “Il regalo di Babbo Natale” di La Casa di Creta; il 30 e 31 gennaio con “Green salvaterra” sempre di La Casa di Creta; 27 e 28 febbraio “La Gabbianella e il Gatto” di Teatri Montani; 20 e 21 marzo si conclude con “I Tre porcellini” di La Casa di Creta” Antonella Caldarella e Steve Cable, autori e registi con una carriera trentennale alle spalle lei, ventennale lui, anche quest’anno daranno vita a dei laboratori teatrali sia per i ragazzi che per gli adulti, sia in inglese che italiano, in modo da conoscere se stessi attraverso metodologie didattiche realizzate per sviluppare la comunicazione e migliorare il rapporto anche con chi ci sta attorno.


di Carlo Majorana Gravina

CATANIA -  “L’uomo dal fiore in bocca” a Castello Ursino. Ha affascinato il pubblico l’atto unico di Luigi Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”, nella riduzione teatrale di Pino Pesce, al Castello Ursino per la rassegna 'Catania Summer Fest'. Attore protagonista Mario Opinato. Nella magica e storica cornice del cortile del Castello Ursino, con adattamento testuale, sceneggiatura e regia del docente e critico teatrale Pino Pesce, è andato in scena “L’uomo del fiore in bocca”. Un appuntamento organizzato per il cartellone del “Catania Summer Fest”, voluto dall’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella, con dedica a Pino Caruso e a Rosa Balistreri, nel 30° della scomparsa della folk singer di Licata. Sul palco un prestigioso cast di attori Mario Opinato protagonista (l’Uomo dal fiore in bocca), Gabriele Vitale (l’Avventore), Luisa Morales Ippodrino (Allegoria della Vita) e Valentina Signorelli (Allegoria del Tempo). Musiche di Elisa Russo; voce fuori campo Pino Caruso; Videomaker Enza Mastroeni, coordinamento tecnico Roberto Salmeri, presidente Associazione nazionale “Maestro Vincenzo Salmeri”, ha presentato la giornalista psicoterapeuta Lella Battiato Majorana. Il regista è riuscito brillantemente a comunicare allo spettatore la sua personale visione di far credere che con la morte non finisce tutto. L’opera è in sinergia anche con Pirandello che ha scritto questo dramma straordinario tirando fuori il meglio delle sue virtù narrative che mettono a fuoco l’illusorietà della vita. In scena una rappresentazione breve, essenziale e forte con video e danza scaturite dalla creatività di Pino Pesce, una “lezione” semiseria su Pirandello e la follia attraverso un gioco che l’attore Mario Opinato  rende bene  utilizzando le sue notevoli doti di comunicatore: “Burattini del nulla … filosofi nichilisti … il non senso della vita”. Il dramma contiene tutta la poetica di Luigi Pirandello e mantiene l’impianto originario, arricchito da “integrazioni” testuali: invenzioni di scrittura. Suggestiva e indimenticabile, la voce fuori campo di Pino Caruso, che si sposa con il timbro carico di energia e passionalità dell’interprete protagonista Mario Opinato. Il regista ha curato i punti chiave e ha saputo cogliere il nuovo volto di Pirandello, chiarisce “una rilettura dell’atto unico teatrale frizzante e moderna” ed evidenzia “in questa revisione aggiungo la speranza alla visione cupa del grande Agrigentino”. Una scena da segnalare la descrizione delle commesse che avvolgono la stoffa per i clienti, “sbirciate per ore e ore”, o il “dialogo con le sedie” nella sala d’aspetto d’un medico di provincia: “non sai mai chi siano e cosa pensano le persone che occupano quelle piccole e insignificanti sedie”. La vita è un fluire nel nulla, un correre a perdifiato, una corsa nel vuoto! O forse no!? “E se si desse senso al non senso pirandelliano – si chiede Pesce, in chiusura, immaginando una possibile rinascita, una nuova via d’uscita, dopo il trapasso, che dia consistenza ai ragionamenti paradossali, legati soltanto al mondo sensibile -. E se “l’altro da sé” andasse oltre “l’uno, nessuno e centomila”, della vita sensibile e fosse invece unità, senso e un’altra vita che conduce alla perfezione finale!?”. Pesce vuole sottolineare la poetica del “Di sera, un geranio”, dove viene dipinto lo scetticismo cupo pirandelliano: un attimo di buio in scena, che simboleggia un’intera vita, e il protagonista rivive, re-incontra l’avventore nello stesso bar, parla con la speranza “in bocca” come non l’aveva mai fatto prima, come non l’aveva immaginato più, per concludere con una domanda senza certezza, “Non c’è un segreto filo che porta alla Verità Assoluta!? No, cari signori, non è dato saperlo, né a voi, né a me!”. Il regisseur chiarisce “non più teatro tradizionale, ma rispettando il testo, una nuova lettura con focus sul momento del trapasso, un Pirandello non più nichilista ma a volte in una dimensione spiritualistica: ecco il nuovo volto di Pirandello”. Apprezzate le parti che hanno visto le ballerine rappresentare le metafore dell’origine del mondo (rappresentate dal fuoco), dello scorrere del tempo, la simbiosi e scontro tra eros e thanatos (vita e morte). Colpisce il pubblico il momento del trapasso rappresentato da Opinato con Ippodrino e Signorelli che incrociano passi di danza a tempo di valzer. Un plauso al maestro Pippo Ragonese che ha stupito con i suoi disegni sul corpo quasi nudo della Ippodrino che rappresentavano l’attaccamento alla vita, così come dice Pirandello “attaccarmi così … alla vita. come un rampicante attorno alle sbarre d’una cancellata”. Dopo l’atto unico, si è tenuto sul palco l’omaggio a Rosa Balistreri con l’intervento della giovanissima cantautrice Giuliana Scandura, che si è esibita in una serie di brani del repertorio della cantastorie licatese, accompagnata dalla nota attrice teatrale catanese Rossana Bonafede, che nell’occasione ha fatto da madrina alla cantautrice. Le note di Giuliana Scandura hanno particolarmente entusiasmato la platea, quando nel brano “Quannu moru” si sono alternate le voci della Balistreri con quella della cantautrice acese. Sul palco il presidente dei festeggiamenti a S. Agata dott. Riccardo Tomasello, che ha espresso parole di elogio verso la pièce per il suo contenuto altamente teatrale e suggestivo, e anche il dirigente scolastico del liceo classico “Spedalieri” Enza Ciraldo. Ringraziamenti al Soprintendente Teatro Massimo “Bellini” Catania Maestro Giovanni Cultrera di Montesano, all’assessore alla cultura Barbara Mirabella, ai dirigenti del Castello Ursino direzione Cultura  Paolo Di Caro, responsabile Dott.ssa Valentina Noto, Giuseppe Lo Giudice, funzionario Comune Catania.


di Lella Battiato Majorana

CATANIA - XII  Corti in cortile: festival internazionale cortometraggio torna a Catania. Vince l’australiano Lost & Found. Appuntamento imperdibile per cinefili e curiosi: “Corti in cortile. Il cinema, in breve” festival internazionale del cortometraggio si è svolto dall’11 al 13 settembre nella location del Palazzo della Cultura e ha ospitato le proiezioni dei corti in concorso nel pieno rispetto delle norme anticovid. Distanziati eppure vicini: la dodicesima edizione, torna a Catania per accogliere il suo affezionato pubblico Ideato dall'Associazione Visione Arte – in coorganizzazione con Comune di Catania Assessorato alla Cultura e in collaborazione con la Regione Siciliana – l'evento diretto da Davide Catalano, mente creativa e braccio esecutivo dell’intera manifestazione, come ogni anno ha proposto una programmazione diurna e una serale, ricche di appuntamenti cinematografici, incontri con addetti ai lavori, workshop, seminari e proiezioni.  Tra le novità di questa edizione la sezione dedicata ai Cortometraggi LGBT curata da Paolo Patanè ed Emanuele Liotta, la visione dei Cortometraggi Sperimentali di Salvo Cuccia, i Cortometraggi Horror a cura di Francesca Aversa, la Masterclass “Dal Cinema tradizionale, alle nuove piattaforme on demand” di Ivan Scinardo, e la presentazione del libro di Giampiero Calapà “A un passo da Provenzano”.  Da segnalare Cinema e Ambiente, a cura di Liliana Parisi; Cinema e Psichiatria di Totò Calì; il ciclo di incontri Immaginario non Immaginario di Davide Bennato; i Corti scolastici di Pina Arena. I Cortometraggi siciliani a cura di Beppe Manno e Francesca Aversa, la sezione Cortometraggi d’animazione gestita da Emanuele Rauco, il tour alla scoperta delle location dei set cinematografici catanesi MovieTour, di Elena Granata, e la Tavola Rotonda a cura di Cateno Piazza e Davide Catalano sull’impatto del Filmfestival e del cinema sul turismo. All’interno della location è stato allestito un Salotto culturale, occasione di incontro e confronto con registi, produttori e distributori europei di cinema breve a contatto con le realtà televisive e culturali della Sicilia. Ampio spazio al concorso di cortometraggi, cuore pulsante del Festival, condotto come ogni anno dalla giornalista Simona Pulvirenti, con la proiezione dei ventuno corti finalisti che sono stati votati da una giuria dell’eccezione, composta da: Ugo Di Tullio, docente di Organizzazione e legislazione dello spettacolo teatrale e cinematografico, Università di Pisa, e consulente finanziario per produzioni cinematografiche, Ivan Scinardo, giornalista, Direttore del Centro Sperimentale Cinematografia di Palermo, Salvo Cuccia, regista e sceneggiatore, Davide Bennato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università degli Studi di Catania, Manuela Ventura, attrice catanese, Davide Catalano, direttore artistico Corti in Cortile, il Cinema in breve. Non sono mancate le preferenze della giuria popolare che quest’anno ha potuto esprimere il proprio voto ogni sera inviando un messaggio Whatsapp o un sms. Vince l’australiano Lost & Found, vincono i sentimenti proclamato il miglior corto 2020, conferendo la statuetta all’australiano film d’animazione Lost & Found di Andrew Goldsmith e Bradley Slabe, la tenera storia di un goffo dinosauro fatto all’uncinetto che dovrà sbrogliarsi completamente per riuscire a salvare l’amore della sua vita. Una scelta difficile quella della giuria d’esperti. Tra i ventuno i corti finalisti, tutti di alto profilo e qualità, il premio Miglior fotografia è stato conferito a Oltre il fiume di Luca Zampolin, Miglior sceneggiatura ad Inverno di Giulio Mastromauro, che si è aggiudicato anche il premio per il Miglior attore protagonista a Christian Petaroscia, otto anni, interprete di Timo, il più piccolo di una comunità greca di giostrai, in lutto per la morte della madre. Miglior attrice protagonista Sadaf Asgari, l’attrice di Exam, il corto iraniano di Sonia K. Hadad, storia di una giovane ragazza intrappolata in una società repressiva e di uno strano ciclo di eventi che si innescano suo malgrado.Due menzioni speciali sono state poi assegnate al brasiliano Do you like poetry? di Eduardo Mattos e all’italiano L’alleato di Elio Di Pace. Le preferenze della giuria popolare sono andate invece ad A.M.A di Peter Ebanks (USA), La triste vita del mago di Francesco D’Antonio (Italia), e a Dis-play di Roberto Calabrese e Tito Laurenti (Italia). Ma Corti in Cortile crea anche rete e sinergie, e proprio per questo il direttore artistico Davide Catalano ha voluto attribuire un riconoscimento ai patron del Taormina Film Fest, Maria Guardia Pappalardo e Lino Chiechio, inizio di una auspicata futura collaborazione tra Festival del cinema. Durante la serata, condotta dalla giornalista Simona Pulvirenti, è stato anche proiettato lo spot realizzato a conclusione del seminario pratico Spot in 3 giorni, ideato da Francesco Di Mauro e Adriano Spadaro, per vivere l’ebbrezza di girare un corto in settantadue ore. Un’edizione “a prova di pandemia” che ha confermato, nonostante le restrizioni dovute al rispetto delle norme anti-Covid, la qualità di un evento che ogni anno diventa sempre più prestigioso. Il messaggio finale: promuovere e valorizzare il cortometraggio come strumento di visibilità per registi emergenti che sempre più spesso si affidano a questa forma “veloce” cinematografica per esprimere il loro talento, utilizzando nuovi linguaggi artistici, innovativi e immediati. Un’occasione di promozione territoriale e mercato del cinema che ha centrato l’obiettivo.


di Carlo Majorana Gravina

CATANIA  - Uomo dal fiore in bocca a Castello Ursino. L’atto unico di Luigi Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”, nella riduzione teatrale di Pino Pesce, al Castello Ursino per la rassegna 'Catania Summer Fest'. Attore protagonista Mario Opinato. Inserito nel cartellone estivo del “Catania Summer Fest”, organizzato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella, ritorna in scena “L’Uomo dal fiore in bocca”, di Luigi Pirandello, nella corte del Castello Ursino di Catania, domenica 20 settembre alle ore 21:00, con dedica a Pino Caruso ed a Rosa Balistreri, nel 30° della scomparsa della folk singer di Licata. Un adattamento teatrale del testo aggiornato, a cura del regisseur Pino Pesce, con Mario Opinato (l’Uomo dal fiore in bocca), Gabriele Vitale, (l’Avventore), Luisa Morales Ippodrino (Allegoria della Vita) e Valentina Signorelli (Allegoria del Tempo). Musiche di Elisa Russo; voce fuori campo Pino Caruso; omaggio al repertorio della Balistreri di Gloria Santangelo. Videomaker Enza Mastroeni. Presenta la giornalista psicoterapeuta Lella Battiato Majorana. Video e danza scaturite dalla creatività di Pino Pesce, una “lezione” semiseria su Pirandello e la follia attraverso un gioco che l’attore Mario Opinato nel ruolo dell’uomo dal fiore in bocca,rende bene  utilizzando le sue notevoli doti di comunicatore. Il dramma contiene tutta la poetica di Luigi Pirandello e mantiene l’impianto originario, arricchito da “integrazioni” testuali: invenzioni di scrittura. Indimenticabile la voce suggestiva e indimenticabile di Pino Caruso, voce fuori campo, che si sposa con il timbro carico di energia e passionalità dell’interprete protagonista Mario Opinato. La regia di Pino Pesce ha curato i punti chiave e ha saputo cogliere il nuovo volto di Pirandello, chiarisce “una rilettura dell’atto unico teatrale frizzante e moderna ed evidenzia “aggiungo la speranza alla visione cupa del grande Agrigentino”. Una scena da segnalare la descrizione delle commesse che avvolgono la stoffa per i clienti, “sbirciate per ore e ore”, o il “dialogo con le sedie” nella sala d’aspetto d’un medico di provincia: “non sai mai chi siano e cosa pensano le persone che occupano quelle piccole e insignificanti sedie”. La vita è un fluire nel nulla, un correre a perdifiato, una corsa nel vuoto! O forse no!? «E se si desse senso al non senso pirandelliano – si chiede Pesce, in chiusura, immaginando una possibile rinascita, una nuova via d’uscita, dopo il trapasso, che dia consistenza ai ragionamenti paradossali, legati soltanto al mondo sensibile -. E se “l’altro da sé” andasse oltre “l’uno, nessuno e centomila”, della vita sensibile e fosse invece unità, senso e un’altra vita che conduce alla perfezione finale!?». Il regista vuole sottolineare la poetica del “Di sera, un geranio”, dove viene dipinto lo scetticismo cupo pirandelliano: un attimo di buio in scena, che simboleggia un’intera vita, e il protagonista rivive, rincontra l’avventore nello stesso bar, parla con la speranza “in bocca” come non l’aveva mai fatto prima, come non l’aveva immaginato più, per concludere con una domanda senza certezza, «Non c’è un segreto filo che porta alla Verità Assoluta!? No, cari signori, non è dato saperlo, né a voi, né a me!». Il regisseur chiarisce “non più teatro tradizionale, ma rispettando il testo, una nuova lettura con focus sul momento del trapasso, un Pirandello non più nichilista ma a volte in una dimensione spiritualistica: ecco il nuovo volto di Pirandello”. Post spettacolo la giovane cantautrice Giuliana Scandura si esibirà in un repertorio di brani in omaggio a  Rosa Balistreri; farà da madrina alla giovane cantautrice la nota attrice catanese Rossana Bonafede.


di Carlo Majorana Gravina

(VEDI servizio di Lella Battiato Majorana)

CATANIA -“Bellini Renaissance” a piazzale carrozze in villa comunale. Prestigiosa  la partecipazione del baritono Leo Nucci, del soprano Laura Giordano ed altri grandi artisti. Il piazzale delle carrozze della Villa “Bellini” di Catania, ha ospitato il secondo concerto del programma estivo/autunnale del Teatro Massimo di Catania, “Gran Gala Lirico. Premio alla carriera al baritono Leo Nucci”, organizzato per la beneaugurante testata “Bellini Renaissance”.In una serata gradevolmente ventilata, coro e orchestra dell’ente, sotto la capace direzione di Fabrizio Maria Carminati, hanno eseguito un programma ambizioso e prestigioso, arricchito dai magistrali interventi di Nucci, del basso Dario Russo, del soprano Laura Giordano, del tenore Shalva Mukeria.Introdotta dalla sinfonia di “Norma”, la rassegna di sinfonie, duetti, e cori tratti da opere belliniane ha compreso “Vi ravviso, o luoghi ameni” (da Sonnambula); “Col sorriso d’innocenza” e “Ciel, qual procella orribile” (da Il pirata); “A festa!” “Cinta di fiori”, “Ah, per sempre io ti perdei”, “Se tra il buio … Suoni la tromba intrepido” (da I Puritani); “O di Capellio … è serbata a questo acciaro” e “L’amo tanto e m’è sì cara” (da Capuleti e Montecchi).L’eccezionale caratura artistica di Fabrizio Maria Carminati, sul podio, ha reso felicemente l’intensità dei rimandi tra coro e  soli, in un nuovo gioco di atmosfere, che guadagnarono sin dall’esordio il grande apprezzamento delle partiture di Vincenzo Bellini.Se per il 79enne Leo Nucci è doveroso un discorso a parte, non tacendo delle sue doti atletiche di globetrotter e ambasciatore di arte, cultura e italianità (arrivo da Verona, dove aveva cantato la sera precedente, alle 13; esibizione da applausi con bis; aereo per altri lidi alle 7 del mattino), piace soffermarci sul timbro sicuro e possente di Russo, l’agilità di Mukeria, l’intensità e la potenza espressiva di Laura Giordano.Dopo la magistrale esecuzione dell’intermezzo da “Amico Fritz” di Pietro Mascagni, il galà ha virato su Giuseppe Verdi con il coro di pellegrini (da Jerusalem) e una rassegna di brani da Rigoletto: “Cortigiani vil razza dannata”, “Un dì se ben rammentomi … bella figlia dell’amore” e il quartetto “Sì vendetta tremenda vendetta” con la partecipazione straordinaria del mezzosoprano Maria Russo. Al termine dell’applaudito concerto, l’assessore comunale alla cultura, Barbara Mirabella, sul palco anche l’assessore regionale Turismo Sport Spettacolo Manlio Messina e il sovrintendente del “Bellini” Giovanni Cultrera di Montesano, ha consegnato al baritono Leo Nucci il “premio alla carriera” deliberato dal teatro e dall’Amministrazione comunale di Catania.Il pubblico, numeroso nei limiti imposti dal distanziamento, ha applaudito generosamente e convintamente.

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di Carlo Majorana Gravina

CATANIA - Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana : Maria Elena Volpes è presidente. Con impegno e determinazione il governo regionale punta a rilanciare cultura e spettacolo. L’assessore Manlio Messina ha raccolto la sfida lanciata dall’invadente e inopportuno covid. La nomina di Maria Elena Volpes a presidente FOSS(Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana), sana un’altra situazione che era diventata imbarazzante. Da tempo, cultori e  appassionati di musica classica, osservavano che in questo campo la politica deve fare un passo indietro e cedere il campo a soggetti esperti e competenti. Tanti anni di arrogante presupponenza hanno generato solo l’accumulo di un deficit stratosferico e l’eclatante imbarazzante perdita di prestigio di istituzioni un tempo celebrate e invidiate nel mondo. L’attuale governo regionale siciliano sta tentando, in un periodo, irto di difficoltà di ogni genere e tipo, di rilanciale, facendo leva su soggetti qualificati e capaci. Come nel caso del Teatro Massimo “Bellini” di Catania, il cui sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano vanta, al fianco di una fitta carriera concertistica e direzioni artistiche positive, un’attività didattica musicale ricca di soddisfazioni e la laurea in legge (con tesi su Le fondazioni teatrali), per non dire della prerogativa di essere espressione delle istituzioni e della cultura locale. La nomina di Maria Elena Volpes a presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, è nello stesso solco. Maria Elena Volpes, dirigente regionale di seconda fascia, laureata in Lettere Moderne a Palermo col massimo dei voti, dal ’99 al 2001 è stata direttrice della Sezione beni antropologici alla Sovrintendenza di Palermo e, in seguito, direttrice dell’unità operativa; per qualche anno si è occupata anche del Museo Regionale di Palazzo Mirto, e ha insegnato alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università degli Studi di Palermo; ma anche direttrice del Parco Archeologico Industriale e Museo della Zolfara. Andata in pensione, ora è chiamata per ridare lustro a una realtà, la Sinfonica, che negli ultimi tempi ha vissuto sulle montagne russe: nomina e revoca di Ester Bonafede da sovrintendente; dimissioni di Stefano Santoro da presidente dopo il “caso” con l’associazione Amici della Musica, che il comune di Palermo, con arroganza, ha voluto riammettere al Politeama nonostante il divieto dello stesso Santoro per un debito pendente da 800 mila euro. Il “Progetto Beethoven” portato a Taormina, assieme ad altre iniziative in corso durante l’estate, combinano la determinazione del Governo Regionale a rilanciare la città del centauro, sull’assunto che se riparte Taormina riparte la Sicilia, dopo il fermo e i distanziamenti stabiliti a causa del covid. Sul “Progetto Beethoven” Volpes ha dichiarato: “Con quest’ultimo concerto, l’Orchestra Sinfonica ha concluso in modo superbo il ciclo dedicato a Beethoven. La Nona Sinfonia, una delle opere fondamentali della cultura europea, simbolo di unità, al punto da assurgere ad inno europeo, ha concluso una tappa dalla quale i nostri musicisti escono ancora più consapevoli delle loro potenzialità personali e di gruppo, oltre che orgogliosi di loro stessi, come lo siamo noi. Ad accompagnarli in questo percorso due artisti di livello internazionale come il maestro Diego Matheuz e il pianista Gerhard Oppitz, entrambi innamorati di Beethoven; oltre agli altri bravissimi interpreti che li hanno accompagnati nel concerto conclusivo. Raggiunto con soddisfazione questo obiettivo, in un contesto prestigioso come il teatro antico di Taormina, guardiamo alle prossime sfide che saranno numerose e di uguale rilievo e vedranno impegnati con i nostri musicisti altri artisti di levatura mondiale, in un percorso di crescita in divenire da cui tutti usciremo migliorati e con una visione prospettica sul futuro”. “Taormina chiama Palermo - riassume Antonio Marcellino, sovrintendente della FOSS - e noi siamo lieti di contribuire alla stagione estiva di una realtà artistica di eccellenza. Del resto l’OSS ha sede a Palermo ma appartiene alla Sicilia”. Grande merito all’assessore Manlio Messina che studia e inventa soluzioni in grado di riportare enti e istituzioni culturali ai livelli di prestigio di un tempo, con la speranza di non subire “rapine”, come in passato fu per i “David di Donatello” e tante altre iniziative di promozione turistica, culturale e ambientale un tempo promosse e realizzate in numerose località della Sicilia, meta di levatura internazionale.


CATANIAMUST OSPITA CONFESSIONI DI EMANUELE SALCE, ORFANO D’ARTE CON “MUMBLE MUMBLE”. Lo  spettacolo AL TEATRO MUST  è in scena per la prima rappresentazione: venerdì 21 febbraio 2020, alle ore 21,00 e sabato 22, con   doppia esibizione alle ore 17,30 ed ore 21,00, domenica 23 febbraio alle ore 17,30. “Di profonda radice comica, o meglio umoristica, meglio ancora sarcastica - tale da poterlo accostare a... Carlo Verdone in Tali e Quali o Roberto Benigni in Cioni Mario o Fiorello” e nel quale Emanuele Salce narra impudicamente le vicende di due funerali e mezzo (e le gesta dei protagonisti che in quei giorni si distinsero...)” ha scritto Franco Cordelli sul Corriere della Sera.  Le vicissitudini del   padre Luciano Salce, quando aveva poco più di vent'anni e, reduce da una nottata di eccessi etilici, si trovò a dover gestire da solo l'accadimento affrontando, nelle condizioni peggiori, una realtà a lui sconosciuta ed assai scomoda fra para-parenti a caccia di lascito, addetti alle onoranze funebri che lo inseguivano con cataloghi di bare e la ragazza per cui spasimava che non gli si concedeva. Le vicende del padre putativo Vittorio Gassman, marito di sua madre, vissuto da trentenne più lucido e consapevole, in cui si assiste ad un vero e proprio Carnevale del sacro e del profano, fra autorità politiche improbabili e presenzialisti d'ogni risma: dai colleghi minori, a venditori d'automobili, religiosi frustrati, furfanti che nella calca stappavano bottiglie di vino pregiate per concludere il tutto con la semifinale degli Europei del 2000 Olanda - Italia con scene da stadio. Salce è il mattatore dello spettacolo ha accanto una degna spalla.  Difatti a fare da contraltare in scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore della confessione, passando con candida disinvoltura da Achille Campanile a Petrarca fino ad un trattato di procto-gastroenterologia. “Mumble mumble non annoia neanche per un secondo, e mai tradisce la più sfolgorante tradizione della commedia in cui morte e vita, per decenni, hanno coabitato, con vista sul mondo, sulla bellezza, sull’eleganza d’autore”. Un atto unico di risate e di sospese riflessioni che allieta il pubblico del Must al suo quinto appuntamento della stagione teatrale 2019/2020. Per informazioni: MusT - MUSCO TEATRO Via Umberto 312, Catania - Tel. 0952289426.


CATANIA - Vocalità infantile a seminario formativo “Cantar Crescendo”. Grande partecipazione al workshop formativo “Cantar crescendo”, ideato e condotto dalla docente e vocal coach Camilla Di Lorenzo, negli eleganti spazi di Buio in Sala Acting School,   dedicato ai direttori di coro, musicisti, docenti di musica e operatori musicali. Il  progetto è stato ideato dalla professoressa Grazia Alonzo, fondatrice ed ideatrice del “Coro Cittadino di Voci Bianche. Camilla Di Lorenzo, di comune accordo con Grazia Alonzo, dichiara : “Un utilizzo corretto della voce  parte prima dal parlato per arrivare al cantato, per cui è molto importante che insegnanti e genitori si avvicinino al mondo dell’educazione vocale per prevenire i primi segni di affaticamento della voce nel bambino per esprimersi al massimo nelle sue potenzialità. Il bambino va sempre incoraggiato e stimolato. Non esistono bambini stonati ma tutto dipende da quanto sono stati sottoposti a degli stimoli musicali, soprattutto nei primi anni di vita. Se non ci sono patologie fisiche alle corde vocali il bambino può sembrare apparentemente stonato, perché non sa come utilizzare la sua muscolatura e il suo apparato fonatorio e quindi non sa come tirare fuori le note”.  Ed ancora aggiunge: “Questo è un problema che può essere risolto con degli esercizi e dei giochi specifici per sviluppare le proprie potenzialità, perché qualsiasi voce può essere educata al linguaggio musicale che deve essere appreso come qualsiasi altra lingua”. Gli  argomenti trattati sul tema della vocalità infantile e sulla didattica del canto corale per fasce d’età sono stati molteplici: dal gesto/ suono alla vocalità, dall’igiene vocale alla giusta impostazione fino al momento dedicato dal parlato al canto a più voci. I corsisti hanno evidenziato grande interesse per la tecnica della “body percussion”, ovvero coordinare voce e corpo,  per aumentare le competenze ritmiche di ognuno di noi analizzando l’importante e delicato tema della vocalità infantile, della sua evoluzione in ambito tecnico, percettivo, cognitivo motorio e relazionale approfondendo le metodologie moderne praticate in ambito didattico corale per fasce d’età.


CATANIA - “Un killer chiamato Damigiana” è al Teatro Grotta Smeralda con Compagnia Panta Rei. Il divertente ed imperdibile spettacolo in scena  è proposto della “Compagnia Panta Rei” diretta dall’attore Valerio Caponetto .  La rappresentazione  teatrale si svolge domenica 2 febbraio alle ore 18.30 e 21.00 sul palco del Teatro Grotta Smeralda. La  commedia “Un killer chiamato damigiana” di Carlo Mangiù è diretta da Franco Colaiemma. Il regista Franco Colaiemma il quale nella scena interpreta   Don Calò afferma : “È una commedia brillante che racconta le vicende della famiglia Damigiana, proprietari di una pensione i quali, a propria insaputa, ospitano per un periodo un killer che, assoldato da una famiglia mafiosa, ha il compito di uccidere uno degli altri ospiti, solo che verrà arrestato prima di aver compiuto la missiones’inscenano dopo l’arresto una serie di equivoci che porteranno Domenico Damigiana, interpretato da Raimondo Catania, ad improvvisarsi killer per cercare di risolvere alcuni guai che si sono creati con la scomparsa del vero sicario regalando grasse risate a tutti gli spettatori in sala”. La  coppia Caponetto-Catania è collaborata dal nutrito cast di attori composto da :  Franco Colaiemma regista, Alessandro Giuffrida, Lidia Scuderi, Grazia Zappulla, Giuseppe Pulvirenti, Giuseppe Cultraro, Paulo Siani, Majra Marcellino, Carmelita Murabito, Attilio Mauro, Claudia Salvini e Rosaria Motta i quali dovranno destreggiarsi tra la famiglia mafiosa del vero killer e la curiosità dei coniugi Damigiana che li porterà a fare scelte, forse, un po’ troppo azzardate. Valerio Caponetto afferma :  “Un killer chiamato Damigiana è un testo entrato di diritto a far parte dei grandi classici della nostra tradizione, scritto da un grande del nostro teatro come Carlo Mangiù, che con la sua immediatezza e semplicità educa il pubblico anche quello più giovane alla cultura teatrale senza dimenticare chi eravamo”.


CATANIA - Montanari e Bardani offrono risate irriverenti e graffianti con “La più meglio gioventù”. Un atto unico di pura adrenalina e grande impatto che coinvolge sin dalla prima battuta il divertito e partecipe pubblico che, come in uno stadio dalle poltroncine del Centro Zo per il secondo appuntamento in cartellone di Teatro Mobile di Catania diretto da Francesca Ferro, applaude senza sosta Alessandro Bardani e Francesco Montanari.  I  due istrionici attori sono i protagonisti del reading teatrale “La più meglio gioventù”.  La  coppia Bardani-Montanari, è giunta alla settima collaborazione, dopo un tour in lungo e largo per l’Italia. Gli artisti hanno recitato insieme nella serie tv “Romanzo Criminale”, nella sketch-comedy per Repubblica.it “Felici & Contenti – Pillole di Becchinaggio”, scritta da Bardani stesso, collaborato ancora nel cortometraggio pluripremiato e Nominato ai David di Donatello “Ce l’hai un minuto?”, scritto e diretto da Bardani, che vede tra gli interpreti anche a Montanari, protagonista della pluripremiata serie cult Rai “Il Cacciatore” in replica su rai due in attesa della seconda stagione che andrà in onda dopo Sanremo, con battute fulminanti e allo stesso tempo dissacranti raccontano con leggerezza e sana ironia le ansie dei nostri giorni e le paure di una generazione, quella dei trentenni, che in modo a volte sgangherato cerca di affrontare il domani.  Lo  stile s’ispira al film   “Clerks”, "Coffee and cigarettes” ed al teatro canzone di Gaber con richiami a Woody Allen, Ben Stiller ma anche Pier Paolo Pasolini, Marco Tullio Giordana. I  due ottimi protagonisti sono in perfetta sintonia e reale divertimento mentre dialogano da amici, e non semplicemente da professionisti del mestiere, mischiano sacro e profano ma tirano in ballo Shakespeare e le leggi assurde emanate in giro per il mondo. Lo  spettacolo  mette d’accordo tutti con l’obiettivo ben riuscito di strappare divertiti consensi, con la capacità  di far staccare la spina dai tanti problemi della quotidianità, per un crescendo di esilaranti emozioni.


CATANIA -   Buio in Sala, omaggio a Leonardo Da Vinci con Monnalisa.  Il  genio italiano, in occasione dei 500 anni dalla scomparsa è omaggiato dalla “Compagnia Buio in Sala” diretta da Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi lunedì 20 e martedì 21 gennaio, alle ore 9.15 e alle 11.15, sul palco del Teatro Ambasciatori  con lo spettacolo inedito #Monnalisa. Il  testo è scritto dal giovane e promettente drammaturgo Simone Santagati allievo attore di Buio in Sala Acting School. L’inedito spettacolo è dedicato sia alle scuole che a tutti gli appassionati del mondo dell’arte e della cultura.  I due registi Bisicchia e Giustolisi dichiarano : “La pièce è un lavoro che vede luce dopo alcuni anni di studio, che racconta di una ragazza Vittoria, interpretata dalla giovane allieva Diletta Borrello, in gita con la propria scolaresca al Louvre, dove per magia incontrerà un giovane Leonardo Da Vinci, interpretato da Daniele Bruno, e con lui affronterà argomenti fondamentali per la vita di un ragazzo come il futuro, le aspirazioni e le scelte di vita. Scopriremo l’incontro tra Leonardo Da Vinci e Lisa di Antonmaria Gherardini, detta anche Lisa del Giocondo, i cui famosi panni saranno vestiti da Graziana Lo Brutto. Dodici allievi dei nostri corsi faranno le figurazioni e gli attori Andrea Schillirò, Adriano Fichera e Leonardo Monaco completeranno il cast”. Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia sono stati coadiuvati per l’aspetto tecnico dalla presidente Silvana D’Anca e dalla responsabile alle pubbliche relazioni Giovanna Sesto. Filippo Aricò veste i panni di Leonardo da adulto, l’attore ha festeggiato da poco 50 anni di teatro ed è apprezzato sia per la sua attività di giornalista e conduttore tv di trasmissioni per ragazzi che quale fondatore del Teatro Zig Zag insieme alla moglie Letizia Catarraso. Grande cura è stata posta per l’allestimento dei costumi storici che sono seguiti da Rosy Bellomia, supervisionati da Giovanna Sesto; la scenografia digitale  su impianto scenico seguita dallo stesso Bisicchia, è realizzata da Andrea Ardizzone. 


CATANIA  -   “La più meglio gioventù” a Centro Zo, Teatro Mobile : Bardani e Montanari. Il secondo atteso appuntamento  è un divertente reading teatrale scritto, diretto e interpretato da Alessandro Bardani, in scena con Francesco Montanari. Gli artisti, dopo una tournee nazionale nei più importanti teatri italiani è a Catania sabato 18 gennaio, alle ore 21.00, e domenica 19, ore 18.00, al Centro Zo. La quarta applaudita stagione del Teatro Mobile di Catania è diretta da Francesca Ferro. Il secondo appuntamento in cartellone mette in scena il lato più leggero e dissacrante della scrittura di Bardani con uno stile che s’ispira a film come “Clerks”, “Coffee and cigarettes” ed al teatro canzone di Gaber e richiami a Woody Allen, Ben Stiller ma anche Pier Paolo Pasolini, Marco Tullio Giordana (la meglio gioventù) e a Samuel Beckett (“Aspettando Godot”). I trentenni Aurelio e Niccolò seduti ad un tavolino,  in un palco spoglio ed essenziale, si nutrono di battute fulminanti, sarcastiche, ironiche e frizzanti che sono alla base del reading per un incredibile sintonia tra i due attori, con gag esilaranti e risate che abbondano non solo tra il pubblico ma anche tra i due protagonisti, che vivono quest’interpretazione con la sincerità e la goliardia di due vecchi amici. Alessandro Bardani e Francesco Montanari dichiarano : “Raccontiamo i trentenni di oggi giunti alla settima collaborazione dopo aver recitato insieme nella serie tv “Romanzo Criminale”, nella sketch comedy per Repubblica.it “Felici & Contenti – Pillole di Becchinaggio”, scritta da Bardani stesso, collaborato ancora nel cortometraggio pluripremiato e Nominato ai David di Donatello “Ce l’hai un minuto?”, scritto e diretto da Bardani, che vede tra gli interpreti anche a Montanari, protagonista della pluripremiata serie cult  Rai “il Cacciatore” in replica su rai due in attesa della seconda serie- con ironia e battute graffianti condividendo ansie del tempo attuale, in un’atmosfera che vede mischiare sacro e profano cercando di sistemare le cose…ma domani però, tanto c’è tempo”.


CATANIA  - Cuori Sporchi e il disperato bisogno d’amore. Le storie di Kevin, il figlio abbandonato dal padre diventato improvvisamente “mamma”, Rosa la giovane prostituta a caccia di sogni, Carmen la cubista vergine, che non si sarebbe fatta toccare se non da suo marito, Lucia la devota, che pregava Madonne, Gesù, Buddha e tutti coloro che nella vita avevano raggiunto i loro obiettivi come Chiara Ferragni, Carmen Consoli o Gigi D'Alessio ed infine la storia di Lele e Luigi, figli dello stesso padre il primo nato da una relazione extraconiugale eD il secondo dal legittimo matrimonio sono i “Cuori Sporchi” protagonisti del nuovo spettacolo di Antonella Caldarella autrice del testo, dell'adattamento e della dinamica regia, per il terzo appuntamento della rassegna “Underground Rivers". Applaudita  prima nazionale che nei nuovi locali di "Spazio Fluido", in via Francesco Laurana 16, in replica sabato 18 gennaio, ore 18.00 e 20.30, e domenica 20 alle 20.30, ha tra gli attori Alberto Abbadessa, Giulia Antille, Andrea Cable, Corrado Drago, Valeria La Bua, Simona Nicotra, con gli elementi scenografici e i costumi di Noa Prealoni, scavare nella psicologia umana di uomini e donne colpevoli di essere nati in una famiglia e una società sbagliata che giudica senza amare e soprattutto senza rispettare. Lo  spettacolo itinerante, guida il pubblico nei diversi spazi della nuova sede di “Teatro Argentum Potabile”, diretto in tandem da Antonella Caldarella e Steve Cable, incontrando in un possibile centro ricreativo  i ragazzi ai margini dal cuore buono che alla vita nulla chiedono se non l’amore: quello che non hanno mai ricevuto nella loro vita. "Cuori Sporchi" è una pagina di teatro contemporaneo che senza esasperazioni o artifici vari racconta la realtà di tanti giovani per una drammaturgia che tra momenti d'ilarità punta alla riflessione sui tanti temi dell'emarginazione sociale.

CATANIA Cable e Caldarella  in “Cuori Sporchi” rassegna all’Argentum “Underground rivers”.   Il Teatro Argentum Potabile diretto in tandem da Steve Cable e Antonella Caldarella inizia il 2020 con “Cuori Sporchi”. La rappresentazione è scritta e diretta dalla stessa Antonella Caldarella per la rassegna dedicata agli adulti “Underground rivers”. La rappresentazione è in scena sabato 11 gennaio, alle ore 20.30, col debutto in prima nazionale e replica domenica 12, alle ore 18.00, e sabato 18 ore 20.30, e domenica 19 ore 18.00. Il  testo è inedito nei nuovi locali di  “Spazio Fluido”, in via Francesco Laurana 16  a Catania.  Gli   attori Alberto Abbadessa, Giulia Antille, Andrea Cable, Corrado Drago, Valeria La Bua, Simona Nicotra, raccontano con gli elementi scenografici ed i costumi di Noa Prealoni,  tra litigi, scherzi e l’esuberanza di chi si sfida non senza pudore le storie di un gruppo di giovani del quartiere che si ritrovano in una vecchia palestra per confrontarsi sulla loro vita e sulle loro speranze. La regista Antonella Caldarella dichiara : “Cuori Sporchi’ inizia con l’arrivo di un gruppo di visitatori (il pubblico) ad un luogo di aggregazione,  diventando un viaggio sia fisico che emotivo man mano che si entra in contatto con i ragazzi e con il loro vissuto, a volte non semplice che ha bisogno con urgenza di essere condiviso, compreso e accettato.  Un  incontro tra due mondi in cui i protagonisti nel raccontarsi in modo diretto, schietto, esuberante e in alcuni casi grottesco offrono agli ospiti l’unica cosa per loro possibile: le loro storie vere e, attraverso esse, loro stessi in tutta la loro ferita fierezza, ingenua fragilità e profondo, inestinguibile bisogno di Amore”. Lo spettacolo è il terzo appuntamento della rassegna teatrale “Underground Rivers”, che predilige opere originali di autori contemporanei per offrire al proprio pubblico una proposta alternativa e diversa per spettatori sempre più esigenti e affamati di novità.


CATANIA Valeria Contadino al Must con “Casa di bambola”, il dramma di Ibsen. “Casa di bambola” fu rappresentato per la prima volta nel 1879. Il dramma suscitò scandalo e polemica ovunque per la sua lettura come esempio di un femminismo estremo. Ibsen in Germania fu addirittura costretto a trovare un nuovo finale, perché la protagonista si rifiutava di impersonare una madre da lei ritenuta snaturata. Valeria Contadino veste i panni della protagonista Nora Helmer. L’attrice è già reduce dal successo de La creatura del desiderio di Camilleri – Dipasquale,  ed è diretta in questa nuova entusiasmante fatica da Sebastiano Tringali. Il veterano del teatro italiano si è ritagliato un ruolo nel personaggio del Dottor Rank. Davide Sgrogiò, completa la compagnia  nelle vesti di Torvald Helmer, con Barbara Gallo :  Kristen Linde e Riccardo Tarci il bieco Krogstad. Le musiche sono di Germano Mazzocchetti, e le  scene di Susanna Messina, costumi sorelle Rinaldi. Casa di bambola è una produzione Teatro della città Catania.  Il dramma resta a tutt’oggi opera di una grande e complessa modernità, abitata da personaggi capaci di parlare ancora ai nostri contemporanei. Gli artisti, partendo da una nuova ed attenta rilettura di questo grande classico di fine ‘800, attraverso una riscrittura e rielaborazione scenica del testo, cercano di approdare ad uno spettacolo col centro   “il dramma nudo”, spogliato di bellurie ottocentesche e convenzioni borghesi. Valeria Contadino ascolta intervista)  nelle vesti di Nora Helmer,  infonde forza, temperamento e coraggio, è sposa allegra, ingenua e deliziosa per il marito Torvald. Il  regista Sebastiano Tringali scrive :” il peccato che non si può perdonare è quello commesso contro la personalità individuale dell’essere umano”. La protagonista tuttavia,  secondo la concezione etica di Ibsen,  nasconde un segreto che sarà la porta attraverso cui precipiterà l’azione drammatica. Pochi istanti, alcune parole, un gesto inatteso, possono bastare per mandare in frantumi la sofisticata architettura all’interno della quale, per tutta la vita, ci siamo mossi.  L’azione scenica si svolge interamente a casa dell’avvocato Torvald Helmer. Torvald è sposato da otto anni con la giovane Nora, con la quale ha instaurato un rapporto più da padre premuroso che da marito, ritenendola puerile e spensierata. Nora però non è mai stata quella “bambola” irresponsabile che il marito crede. In passato, infatti, per poter curare una grave malattia del marito, la donna ha contratto un debito con Krogstad, uno strozzino, falsificando la firma del padre su alcune cambiali. La situazione sembra migliorare quando Torvald è promosso direttore della filiale di banca in cui lavora. Proprio lì, però, è impiegato anche Krogstad. Per ottenere vantaggi personali Krogstad minaccia Nora di rivelare tutto e comincia a ricattarla.  La mente si apre ed il pensiero si cristallizza sulla nostra immagine, - continua il regista - sulla “persona umana” che siamo! L’eroismo è, quindi, la cosciente presa d’atto di uno ‘status’ di fronte al quale si deve agire. Pirandello ritiene Ibsen non solo il creatore del Teatro Moderno, ma il maggiore autore dopo Shakespeare. Prima rappresentazione: Venerdì 13 dicembre 2019, alle ore 21,00. Sabato 14 dicembre doppio spettacolo ore 17,30 e ore 21,00. Domenica 15 dicembre ore 17,30. Per informazioni: MusT - MUSCO TEATRO Via Umberto 312, Catania - Tel. 0952289426.


CATANIA - VII edizione Premio Letterario Internazionale Efesto, consegnati  riconoscimenti.  “Il Premio Efesto è da ben 7 anni un consueto ed immancabile appuntamento con la cultura non solo per la città di Catania ma per l’intero Paese e da questo palco siamo lieti di rinvigorire la memoria e il ricordo di Edo Gari, Mariella Lo Giudice ed Ercole Patti a cui sono dedicate le sezioni della gara letteraria”. Così Santino Mirabella, magistrato presso il Tribunale di Catania, scrittore, presidente dell’associazione culturale Efesto  ed ideatore ed organizzatore della manifestazione da anni impegnato nel campo della cultura con il premio Efesto, dal palco del teatro Musco, saluta il numeroso pubblico della serata di gala presentata in tandem da Azzurra Viglianisi e Federico Mirabella. Obiettivo del concorso letterario, insignito nel 2013 dalla Medaglia della Presidenza della Repubblica e nel 2014 dalla Medaglia della Presidenza della  Camera, diffondere e promuovere la letteratura in tutte le sue forme esercitando costantemente la funzione di osservatorio delle tendenze e delle proposte culturali contemporanee. Punti di forza della longeva iniziativa culturale la genuinità e l’entusiasmo con il quale sin dal primo anno della manifestazione la kermesse letteraria è stata accolta non solo in Italia ma anche all’estero con partecipanti dal Canada e dal Brasile.  Ad affiancare Santino Mirabella le commissioni giudicatrici composte da: Arianna Attinasi- editrice; Carmelo Zaffora- psichiatra, scrittore e pittore; Francesco Spadaro- psichiatra e pittore; Pucci Giuffrida- commercialista e promotore culturale; Rita Gari Cinquegrana- docente di Storia dello Spettacolo e critico teatrale (sezione Edo Gari- lingua italiana); Francesco Turrisi- avvocato e musicista; Giuseppe Speciale- professore; Gregorio Scuto- avvocato e musicista; Marinella Fiume- scrittrice (Sezione Ercole Patti- racconto breve); Agostino Zumbo- attore; Gabriella Vergari- professoressa e scrittrice; Miko Magistro- attore; Pippo Pattavina- attore; Renato Papa- già magistrato, autore di pièce teatrale; Tuccio Musumeci- attore; Salvo Trombetta- avvocato.  “I numerosi, troppi tagli alla cultura e la chiusura di molti teatri- dichiara Debora Bernardi presente alla manifestazione come madrina della serata- anche se dannosi e frutto di una mala politica non impediranno la diffusione dell’arte, della poesia e del teatro e manifestazioni come queste sono l’esempio tangibile che la cultura non è morta ma vive e resiste nonostante tutto”.  Per la sezione Poesia dedicata ad Edo Gari, presente il figlio Marco, tra i tanti elaborati pervenuti si classificano al terzo posto la poesia “Scarpe Consunte” di Jana Carcara (Enna), al secondo “Tramonto a Sidari” di Giovanni Bottaro (Granaglione- Bologna). Vincitrice dell’edizione  2019 della sezione Edo Gari “Effimere Chimere” di Lucia Cristina  Lania (Messina). Vincitori della sezione Racconto Breve dedicata ad Ercole Patti: al terzo posto “Ultimo canto” di Gabriele Andreani (Pesaro); al secondo posto “Senza Parole” di Maddalena Giuffrida (Duino Aurisina- Trieste); al primo posto “Tutta un’altra storia della principessa Persa” di Maurizio Cairone (Catania). Per la sezione Teatro dedicata a Mariella Lo Giudice si classifica al terzo posto il testo “Nell’acqua della mamma” di Patrizia Finetti (Milano) e Chiara Rossi (Legnano, Milano); secondo posto per “Inevitabili simbiosi” di Santina Giannino (Messina); “Ti farò chiamare zia” di Giampiero della Nina (Porcari- Lucca). L’elegante kermesse letteraria è stata arricchita  dall’esibizione musicale dell’avvocato Gregorio Scuto e dell’editrice Arianna Attinasi. Presente anche alcuni rappresentanti della comunità di Sant’Egidio per sensibilizzare il pubblico per la raccolta fondi del pranzo di Natale per i più bisognosi.


CATANIA -   Applausi e successo a S.Nicolò per Guglielmino  nel “Paradiso” di Dante. L’inedita pièce diretta dall’ispirato regista è stata apprezzata  in un’atmosfera onirica.  La magnificenza della monumentale Chiesa di San Nicolò L’Arena scelta dal regista Salvatore Guglielmino ha incuriosito ed incantato il pubblico catanese. “Il Paradiso” di Dante, l’unica rappresentazione fino ad oggi, dell’ultima cantica dantesca, è lo spettacolo patrocinato dal Comune di Catania, dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo per una produzione Compagnia degli Eventi in collaborazione con l’Associazione Esclarmonde. L’atto unico in prima nazionale è stata dal grande impatto emotivo. Il regista con grande cura ha rielaborato ed adattato per le scene le terzine dantesche. La  bravura del cast composto da Alessandro Ferrari, (Dante), Martina Minissale (Beatrice), con Elena Ragaglia, Concita Lombardo, Federico Fiorenza e Massimiliano Grassia i quali interpretano Piccarda Donati, l’imperatrice Costanza, Giustiniano, Cacciaguida, San Benedetto e San Pietro  i diversi protagonisti dei diversi cieli del Paradiso descritti da Dante fino al momento della preghiera alla Vergine, introducendo il poeta alla sublime visione della Trinità divina e de “l’amore che move il sole e le altre stelle”.  L’attenta interpretazione del testo, grazie all’utilizzo delle musiche è capace di sottolineare gli attuali e diversi messaggi subliminali che possono essere letti anche in chiave contemporanea, con le coreografie dei danzatori e delle danzatrici che rappresentano i beati curate del Maestro di danza Pietro Gorgone, responsabile del Balletto di Sicilia, di trasmettere un messaggio d’amore universale. L’imponenza dell’altare della Chiesa di San Nicolò L’Arena è diventato palcoscenico naturale di questa coraggiosa e ben riuscita rappresentazione. L’inedita location ha contribuito a rendere lo spettacolo ancora più coinvolgente ed immaginifico. Il  percorso di purificazione che ogni uomo deve compiere nella vita per ottenere la salvezza eterna e scampare alla dannazione viene perfettamente raccontato senza incertezze o indugi vari. Salvatore Guglielmino ha dimostrato con impegno e coraggio che l’operazione culturale promossa e già iniziata con la rassegna Mitoff dedicata al teatro greco è positiva.  Il regista ha unito in modo originale la cultura classica con l’arte contemporanea, ciò merita sicuramente di essere ammirato ed applaudito da platee sempre più ampie e di tutte le età.

CATANIA   Paradiso di Dante, nel lavoro di Guglielmino presentato in Sala Giunta a Palazzo degli Elefanti. La monumentale e maestosa chiesa di San Nicolò L’Arena è il palcoscenico naturale dell’atteso spettacolo “Il Paradiso di Dante”, unica rappresentazione fino ad oggi, scritto e diretto da Salvatore Guglielmino, che debutta in prima nazionale sabato 7 dicembre, ore 21.00, e domenica 8 dicembre, ore 18.00, con il patrocinio del Comune di Catania, dell’Assessorato alla Cultura ed al Turismo per una produzione Compagnia degli Eventi in collaborazione con l’Associazione Esclarmonde.  Lo spettacolo è rivolto ad un pubblico volutamente trasversale, come spiegato dai microfoni della Sala Giunta del Comune di Catania durante la conferenza stampa coordinata dalla giornalista Elisa Guccione ed animata dal sindaco di Catania Salvo Pogliese, l’assessore alla cultura  Barbara Mirabella, il responsabile della Chiesa San Nicolò L’Arena Padre Antonio De Maria ed il regista ed ideatore del progetto artistico Salvatore Guglielmino.  Una  particolare attenzione è posta verso i giovani e gli amanti del teatro, si mettono  in evidenza i vari messaggi subliminali dell’opera, che possono assolutamente essere letti anche in chiave contemporanea, attraverso i versi recitati dagli attori che interpreteranno i personaggi delle anime collocate dal Poeta nei diversi cieli del Paradiso. Il sindaco Salvo Pogliese ha  detto: “Siamo lieti di inaugurare i grandi festeggiamenti in onore del Santo Natale con uno spettacolo così importante dal forte valore culturale e sociale come il Paradiso di Dante in una versione assolutamente inedita, che sono sicuro richiamerà grande interesse da parte della critica e del pubblico”. Barbara Mirabella assessore alla cultura, è dello stesso parere ed   ha spiegato come “la cultura sia da sempre una delle priorità dell’amministrazione: Il Paradiso secondo Guglielmino unisce in modo originale la cultura classica con l’arte contemporanea in una cornice speciale senza allestire particolari scene che possano turbare le bellissime strutture architettoniche ed artistiche di San Nicolò L’Arena”. I  nomi degli attori che danno vita al Paradiso, la terza delle tre cantiche della Divina Commedia, interpretato da : Alessandro Ferrari (Dante), Martina Minissale (Beatrice), Federico Fiorenza, Massimiliano Grassia, Elena Ragaglia e Concita Lombardo.  Salvatore Guglielmino, reduce dall’applaudita rassegna Mitoff dedicata al teatro classico, ha detto:  “Fondamentali le musiche, che avranno il compito insieme alle coreografie curate dal Maestro di danza Pietro Gorgone, responsabile del Balletto di Sicilia, di rendere ancor più suggestivo lo spettacolo con il preciso obiettivo di trasmettere ai presenti un messaggio d’amore universale”.


Nunzia Schiano ascolta intervista)

Myriam Lattanzio ascolta intervista)

ANNA MAZZA ascolta intervista)

CATANIA APPLAUSI PER NUNZIA SCHIANO  FÈMMENE AL MUST. Il Teatro MUSCO  è stato gremito da un  soddisfatto pubblico per la rappresentazione di Nunzia Schiano ascolta intervista) e le note di Myriam Lattanzio ascolta intervista). ANNA MAZZA ascolta intervista)è stata la perfetta elaboratrice dello scritto.  I testi di Myriam Lattanzio sono tratti da “Nostra Signora dei friarielli” di Anna Mazza con Myriam Lattanzio Francesco Ponzo: chitarra – Roberto Giangrande: contrabbasso. Lo spettacolo è andato in scena dal 15 novembre alle ore 21,00 al Must Musco Teatro con repliche sabato 16 novembre alle ore 17,30 e 21,00 e domenica 17 alle ore 17,30.  Il secondo appuntamento del programma del Must Musco Teatro, è impaginato da Giuseppe Dipasquale, il quale debutta, con protagonista la grande interprete partenopea, Nunzia Schiano.    I testi di Fèmmene sono di Myriam Lattanzio, tratti da “Nostra Signora dei friarielli” di Anna Mazza con Myriam Lattanzio e Francesco Ponzo: chitarra – Roberto Giangrande: contrabbasso, si entra in una galleria umana, una serie di ritratti femminili, di voci di donne. Ognuna  di queste figure in galleria rappresenta una tessera di quel mosaico complesso ed affascinante che è l’animo umano femminile. Le donne sono rappresentate nella loro forza e nella loro fragilità insieme. Tableau vivant dove troveranno spazio una mater dolorosa che darà vita ad una nuova Pietà, una ragazza che vive, aldilà della sua condizione femminile, la sensazione di guardare il mondo reale attraverso il finestrino di una metropolitana che, nonostante la fermata, non le consentirà mai di “scendere” nel mondo reale che forse, tanto reale non è. Donne violentate nel corpo e nell’anima. E una madre, nume tutelare del focolare domestico che alle prese con i “friarielli”, sorta di totem familiare e allo stesso tempo “tela di Penelope” che non avrà mai fine, affronta i turbamenti dell’equilibrio familiare che le provengono dall’interno e verso i quali sentirà di non avere nessuna difesa, pensando di non essere preparata ad affrontarli, sottovalutandosi. Una pennellata per ricordare e ricordarci che se il cielo è azzurro, è nei suoi momenti più belli che si tinge di rosa. Infine, l’omaggio che la Lattanzio fa alle più grandi interpreti e autrici latino – americane (Chavela Vargas, Mercedes Sosa, Violeta Parra, Consuelo Velasquèz) completa questo spettacolo tutto al femminile.   Fémmene è uno spettacolo coinvolgente, che fa riflettere, allegro, divertente ma a tratti intriso di una realtà amara. La presenza di Nunzia Schiano, artista con la A maiuscola e la voce armoniosa e possente di Myriam Lattanzio hanno creato un connubio che non ha deluso le aspettative ma che al contrario ha ottenuto tanti consensi e applausi da dover di sicuro ripetere la bellissima esperienza. Napoli, arte, musica, spettacolo, bravura, professionalità, passione, un cocktail che fa ridere, sorridere e commuovere. Lo spaccato culturale del femminino di "Nostra signora dei friarielli", di Anna Mazza  riguarda tutte le donne, e non solo, molto molto da vicino. L'ironia del linguaggio ha esorcizzato un mondo di credenze che ci appartengono più di quanto pensiamo di saper gestire e dalle quale crediamo di prendere le distanze necessarie per il nostro benessere. Il connubio con le canzoni interpretate magistralmente da Myriam Lattanzio, ha ridotto le distanze tra culture diverse e che dona un senso di appartenenza ad una realtà ben più ampia di uno spaccato napoletano. Si ride, si riflette, ci si emoziona in due ore intense che volano via come un lampo. GLI APPLAUSI FINALI


1 spettacolo 2 spettacolo

CATANIA Successo nel musical “Il principe ranocchio” spettacolo al teatro Ambasciatori impreziosito da voce  Lorella Cuccarini. Il musical “Il principe ranocchio”al debutto ha riscosso successo di pubblico.  Il palco del teatro Ambasciatori  ha acceso i riflettori per l’atteso spettacolo “Il principe ranocchio”, musical ispirato al racconto dei fratelli Grimm. L’opera, è andata in scena domenica 10 novembre, alle ore 16.15 ed alle 18.15, in anteprima nazionale inaugurando la stagione “Ridi che ti passa” per una produzione “Buio in Sala”,  è riadattata per le scene da Giuseppe Bisicchia, autore della regia insieme a Massimo Giustolisi. Giuseppe Bisicchia (ascolta intervista) e Massimo Giustolisi dichiarano :“Dopo nove anni dalla prima fortunata edizione che ha riscosso consensi di critica e di pubblico in tutta Italia, Il principe ranocchio, ritorna in una veste completamente rinnovata, con effetti speciali che lasceranno tutti a bocca aperta non solo i piccoli spettatori. La trama parte da un antefatto misterioso  in una sera di festa nasce il nuovo erede al trono, l’intera corte gioisce del futuro re, ma all’improvviso quest’atmosfera d’amore viene interrotta dall’arrivo di una misteriosa figura che si rivelerà essere una strega che trasformerà il principino in un disgustoso ranocchio. Nella fiaba il bambino scoprirà il valore della cultura che lo renderà libero di scegliere e di realizzare tutti i suoi desideri, così sarà possibile che il principe, imprigionato nel corpo di un ranocchio, ritorni umano grazie al bacio della sua amata principessa. E il sogno realtà diverrà”. La voce di Lorella Cuccarini una delle performer di musical più famose d'Italia impreziosisce lo spettacolo:  “la più amata dagli italiani”, narra l'inizio, regalando le sue note per il prologo della messa in scena. Le musiche originali sono di Ettore D’Agostino, le coreografie di Giorgia Torrisi per un cast di dodici performer e scenografie di grande impatto visivo realizzate in digitale da Andrea Ardizzone e in tecnica tradizionale da Mario Rocca. L’attore Daniele Virzì (ascolta intervista) veste i panni del Principe ranocchio, mentre la principessa è interpretata da Floriana Renna. Massimo Giustolisi interpreta il ruolo del “villain”: un falso principe presuntuoso, arrogante e viziato. Il  cast è completato da Giorgio Cantone, Ester Salerno, Giovanna Sesto, Davide Rao, Leonardo Monaco e gli allievi di Buio in Sala Valeria Mazzaglia, Federica Fischetti, Pietro Grasso, Giuseppe Miller.


CATANIA Must al via con Valeria Contadino e Mimmo Mignemi “Troppu Trafficu ppi Carrubba”. Dopo il successo di pubblico e di critica nazionale ed europea quasi ventennale che ha avuto il rifacimento del Much Ado about nothing di Camilleri e Dipasquale nel Troppu trafficu ppi nenti, debutta sul palcoscenico del Must Musco Teatro venerdì 25 ottobre 2019 alle ore 21, Troppu trafficu ppi Carrubba, testo e regia di Giuseppe Dipasquale. Lo spettacolo replica sabato 25 ottobre alle ore 17,30 e 21,00 e domenica 27 alle ore 17,30 “Complice il mio amico e grande artista quale è Mimmo Mignemi, - spiega il regista, Giuseppe Dipasquale - che mi è stato vicino per diciasette anni di successi del Troppu trafficu ppi nenti, scritto a quattro mani con Andrea Camilleri, dove egli interpretava il personaggio di Carrubba, mi sono deciso a scrivere un sequel,  uno spin off,  come si dice adesso,  comico su questo personaggio. Carrubba, appunto, è personaggio fra i più comici della storia del teatro di tutti i tempi, e riesce a far faville nella combinata di banda sgangherata che forma insieme a Sorba e Ugo come guarnigione o, come direbbe lui guarnizione,  del Duca Lionatu di Missina.  Il nome significa letteralmente "bacca di cane", in riferimento ad un particolare tipo di frutto selvatico (probabilmente l'uva spina) tipico del bacino del Mediterraneo. La sua estrazione sociale è inferiore a quella di altri personaggi: nel confronto con loro il linguaggio del poliziotto va incontro ad inevitabili papere linguistiche.” A completare il cast una squadra di eccellenti attori che, a partire da Valeria Contadino, nel ruolo di Ofelia moglie di Carrubba, insieme a Cosimo Coltraro (Dottor Fiordipisello), Rita Abela (Jenny), Valerio Santi (Sorba) e Francesco Russo (Ugo lo Stillongo), sviluppano una storia originale, la quale, attraversando la sua fonte originaria, procede decisamente in una direzione del tutto nuova. Qui i personaggi vivono la stessa linea temporale del modello shakespeariano, ma vivono una azione del tutto diversa. Le musiche originali del M° Matteo Musumeci aiuteranno a traslare nell’immaginario crocevia mediterraneo di magheggi anche questa nuova vicenda. “Lo sproloquiare comico di Carrubba, Sorba e Ugo – continua il regista e autore -  “che vivrà in questa commedia situazioni di servizio e domestiche insieme, saranno insaporite da una storia personale che confermerà la grandezza umana e umile insieme di queste figure nata dalla fantasia di un genio teatrale come William Shakespeare e tenute in vita molto più modestamente dalla penna del sottoscritto.”  Proseguendo il lavoro linguistico del precedente testo, anche qui la lingua siciliana illustre viene ricostruita nelle sue scaturigini più nobili e popolari insieme, con qualche spazio per la modernità del proverbiale e scelte fonetiche che appaiono insolite oggi, ma che dovevano essere consuete in corti dove il latino era la lingua diplomatica. Botteghino Must Musco Teatro aperto tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00 in Via Umberto I, 312, Catania - Tel. 0952289426.


CATANIA –  Renny Zapato tra i protagonisti di “D.N.A” il nuovo film di Lillo e Greg. È iniziata una nuova avventura cinematografica per il cantattore catanese Renny Zapato protagonista al fianco di Lillo e Greg ed Anna Foglietta del film “D.N.A (Decisamente non adatti)”, pellicola prodotta da Lucky Red e Vision Distribution scritta da Edoardo Falcone, Claudio Gregori (Greg), e Lillo Petrolo (Lillo). Renny Zapato durante una pausa dal set che vede Lillo e Greg per la prima volta nelle vesti di registi dichiara : “Interpreto Svampaun gangster folle con un nome e un atteggiamento tutto da ridere per un ruolo ad alto grado di comicità, che parafrasando il titolo del film è un lavoro decisamente adatto a far ridere e metterà d’accordo tutti per la grande carica di buonumore e allegria che trasmette”.  Un periodo fortunato per il rocker Renny Zapato uno dei volti della Compagnia di Teatro Mobile di Catania, fondatore e leader della band rock “Distortion Reverb” e frontman insieme a Francois Turrisi dei “The Bluff”, rock band nata sotto il vulcano protagonista da quest’autunno su radio studio centrale con un programma dal titolo radio bluff, che ha conquistato le hit parade con il tormentone estivo “Avevo un beat”, dividendosi tra la passione per le Harley Davidson, l’amore per la sua compagna l’attrice ed ex modella Ketty D’Agosta e la recitazione con il consolidato sodalizio artistico con Lillo e Greg in un affollata Roma tra sobborghi e centro cittadino si diverte a dare vita alla storia di due vecchi compagni di scuola che dopo anni si incontrano da adulti insoddisfatti, decidendo di scambiare i loro codici genetici, creando un caos di portata gigantesca dove Renny Zapato, insieme agli attori Marco Marzocca, Fabrizio Sabatucci, Lallo Circosta e Max Paiella, ne combina di tutti i colori per una storia tutta da ridere. “Non posso dire molto- aggiunge Zapato apprezzato interprete di cinema e fiction importanti come, fra i tanti, “La mossa del cavallo” per Raiuno e “L’Onore e il Rispetto 5” per Mediaset- ma vi assicuro che D.N.A. sarà un film di successo per l’immediatezza dei dialoghi e le esilaranti scene capaci di conquistare anche lo spettatore più serio”. L’impegno con il cinema non si limita all’interpretazione del film di Lillo e Greg ma continua con il film “Oro e Piombo” vincitore del Festival del Cinema di Siena e adesso in gara al Festival di Roma come special guest nel ruolo di un bandito messicano al fianco di un prete pistolero interpretato da Greg. Sugli imminenti progetti preferisce non sbilanciarsi ma con un sorriso sornione racconta: “Per scaramanzia non voglio dire nulla, ma potrei mancare molto dall’Italia per una grossa ed importante produzione americana in un ruolo completamente inedito rispetto a come il pubblico è abituato a vedermi”.


CATANIA –   “Deadbook” inaugura  quarta stagione Teatro Mobile Catania.  I  riflettori sul  quarto anno del Teatro Mobile di Catania, diretto da Francesca Ferro, sul palco del Piccolo Teatro   si accendono mercoledì 23 ottobre, alle ore 21, con replica fino a domenica 27 ottobre. L’innovativo cartellone è inaugurato con “Deadbook”, pièce scritta e diretta da Francesco Maria Attardi per una produzione Teatro Mobile di Catania in collaborazione con Teatro della Città. “Deadbook” è un vero esperimento sociale, oltre che uno spettacolo teatrale estremamente originale. L’esperimento artistico coinvolge non solo tutto il numeroso cast composto da attori e giovani talenti siciliani ma l’intero pubblico, che si ritrova a diventare parte attiva di questo gioco “sadico”. Lo spettatore decide quale dei partecipanti tenere in vita e quale salutare per sempre. Unica arma? Il proprio smartphone. Il regista Francesco Maria Attardi spiegando il particolare plot narrativo dichiara: “Ventitre sconosciuti si svegliano all’interno di una stanza asettica, uomini, donne, persone anziane e bambini non ricordano assolutamente come siano finiti in questo luogo gestito da un meccanismo perverso che governa questa stanza e li costringe fin da subito ad eliminarsi uno alla volta, attraverso un malato gioco di click e like proprio come accade nel più verosimile e spietato social network.  Alcuni tentativi di strategie ed accenni di complicità potranno aiutare i protagonisti di questa storia non troppo lontana dalla realtà a raggirare il sistema malato che governa questo gioco al massacro, per poi ritrovarsi a fare i conti con una drammatica realtà: cercare di rimandare il più possibile il momento della propria fine diventando per forza di cose nemico di tutti gli altri”. Lo spettacolo chiama all’azione ed al dibattito, allo schierarsi contro o dalla parte di qualcuno, a mostrare senza filtri l’arrivismo e l’egoismo più torbido, di contro alla compassione e l’amore verso la vita, un testo scomodo, che costringe il pubblico a fare i conti con la meschinità che contraddistingue l’animo umano. Testo e regia Francesco Maria Attrardi, aiuto regia Marco Arena, scenografia Alessia Zarcone, Produzione Teatro Mobile di Catania in collaborazione con Teatro della Città con Gianmarco Arcadipane, Marco Arena, Giovanni Arezzo, Verdiana Barbagallo, Francesco Bernava, Giovanni Maugeri, Loredana Marino, Viola Lupoi, Mario Opinato, Pasquale Platania, Giovanni Pappalardo, Mariachiara Pappalardo, Damiano Randazzo, Ruggero Rizzuti, Awa Sar, Nicoletta Seminara, Alice Sgroi, Renny Zapato e con Bianca Caliri, Katia Cicardello, Stelvio Onizuka, Alessia Zarcone. Ufficio stampa Elisa Guccione. È  possibile acquistare i carnet a questo link https://www.teatromobilecatania.it/carnet a soli 36 euro per vedere DEADBOOK ed altri 2 Spettacoli a scelta tra quelli della stagione.


CATANIA –   L’uomo invisibile, riflessioni sull’umana miseria.    Il pubblico è accolto nei nuovi locali di Spazio Fluido nel Teatro Argentum Potabile a piccoli gruppi di venti persone per assistere alla pièce dinamica e interattiva. “L’uomo invisibile”, è il primo appuntamento della rassegna “Underground Rivers”, diretta Antonella Caldarella e Steve Cable, in replica fino a domenica 20 ottobre. Lo  spettacolo inedito  è scritto e diretto da Steve Cable il quale  sulle musiche del figlio Andrea ha dato vita ad una forma di “Teatro Itinerante”. L’autore è partito dalle sacre rappresentazioni medievali intese come rito collettivo, dove  undici attori sulla scena protagonisti di diversi quadri e rimandi accompagnano gli spettatori, sono diventati parte integrante della rappresentazione. Lo spettacolo diventa un viaggio onirico a tratti surreale e grottesco dalle molteplici letture e risvolti psicologici. Il pubblico presente anonimamente, attraverso dei bigliettini, a fine spettacolo, ha scritto le proprie emozioni con l’interessante idea avere voce. L’iniziativa crea il dibattito che sarà il 23 ottobre durante l’ultimo incontro finale. L’innovazione è voluta appositamente per dare voce ai protagonisti di questo viaggio avvolti dal fascino dei racconti intimi e talvalta  trasgressivi dedicati a temi importanti come la condizione dell’uomo e l’assetata voglia di costruire diverse realtà distruggendo il vecchio per dare spazio al nuovo. La  messa in scena è sicuramente innovativa e rivoluzionaria per la nostra città. Gli autori rifacendosi al teatro di Grotowski, utilizzano il rapporto tra l’attore ed il pubblico ed in scena è al primo posto.  tutti gli orpelli artificiali sono annullati, come costumi od effetti speciali particolari, tra lucide follie e razionali constatazioni su ciò che siamo stati, siamo e potremo diventare. L’inziativa suscita, inevitabilmente tra i presenti, forti emozioni per l’intensità interpretativa del cast artistico. Gli attori: Clara Baudo, Giulio Belvedere, Andrea Cable, Nicoletta Cancelliere, Marta Chiarello, Alessandra Cosentino, Carlotta La Mela, Carlotta Minissale, Giuditta Nicosia, Simona Nicotra e Maria Riela  spingono alla riflessione sul nostro presente sempre più qualunquista ed anonimo. Il  testo è una rappresentazione, sicuramente da vedere. L’opera artistica stuzzica e sollecita la mente umana sul passaggio dei tempi moderni che annullano la singolarità dell’individuo a favore di una sterile omologazione di massa capace di esprimere il malessere dei nostri tempi pieno di errori e banalità.


CATANIA - Medea: conto alla rovescia per la prima a Musco. Tutto è pronto per l’atteso debutto di “Medea”, tratta dalla tragedia del francese Jean Anouilh del 1946,  pièce diretta dal regista Sebastiano Mancuso ed interpretata da Luana Toscano, Liborio Natali, Antonella Scornavacca, Franco Colaiemma, Sarah Zuccarello e Martina Cassenti, in scena sabato 12 ottobre, ore 20.30 e domenica 13 ottobre, ore 18.30, sul palco del teatro Musco. La  produzione è italo francese della Compagnia Absinthe Teatro e dall’associazione greca Menippos. Il  regista Sebastiano Mancuso è cresciuto sotto la guida di Lamberto Puggelli al Teatro Stabile di Catania ed è reduce dal successo italo francese della tournee di “Che fine ha fatto Baby Jane” e “Piano piano dolce Carlotta” con la compagnia Absinthe Teatro. Mancuso afferma : “Non sarà una Medea classica ma estremamente innovativa che punta all’introspezione psicologica dei personaggi. Le anime dei protagonisti con i loro sentimenti saranno spogliate di ogni orpello per dare spazio ad una visceralità profonda, carnale e soprattutto attuale, per uno spettacolo con una struttura drammaturgica molto forte con caratteristiche specifiche ed originali che rendono questa Medea unica e diversa allo stesso tempo, per una prova attoriale sicuramente non semplice, con il preciso obiettivo di scoprire una complessa umanità di miti antichi vicini alle paure della società di oggi.  Questa è la prima volta per la città di Catania, che vedrà una rappresentazione diversa, inedita e contemporanea dell’opera di Euripide dove le sollecitazioni morali del periodo in cui Jean Anouilh ha scritto la tragedia come l’esilio, l’omicidio e l’avversione indiscriminata nei confronti degli stranieri fino a sfociare nella xenofobia, sentimenti di odio che oggi a distanza di oltre settant’anni sono, purtroppo, estremamente attuali e riusciranno a toccare le corde più profonde dell’anima”.

CATANIA   Musco, presentata attesa pièce “Medea”. La conferenza stampa di presentazione  è stata coordinata dalla giornalista Elisa Guccione, per l’imminente ed atteso debutto di “Medea” in scena sabato 12 ottobre, ore 20.30, e domenica 13 ottobre, ore 18.30 sul palco dello storico teatro Musco. Il regista Sebastiano Mancuso dai microfoni del foyer del teatro Musco ha annunciato, in conferenza stampa: “Per la prima volta a Catania andrà in scena “Medea” di Jean Anouilh, autore francese che nel 1946 scrive una versione inedita e contemporanea dell’opera di Euripide, dal forte impatto psicologico e dalla complessa struttura drammaturgica”. Sebastiano Mancuso è cresciuto sotto la guida di Lamberto Puggelli al Teatro Stabile di Catania è reduce dal successo italo francese della tournee di “Che fine ha fatto Baby Jane” e “Piano piano dolce Carlotta” con la compagnia Absinthe Teatro. Presente all’incontro con la stampa l’attrice Luana Toscano, che vestirà i panni della protagonista Medea, Liborio Natali, l’amato Giasone, Antonella Scornavacca, la fedele nutrice e Sebastiano Mancuso il regista dell’innovativa e sperimentale pièce prodotta dalla compagnia italo francese Absinthe Teatro e dall’associazione greca Menippos. Nel cast saranno presenti anche gli attori Franco Colaiemma, Sarah Zuccarello e Martina Cassenti.  Liborio  Natali dichiara : “Il testo di Jean Anouilh  riflette la contemporaneità dei nostri tempi in quanto racconta in modo crudo e diretto le tante problematiche della nostra società come l’amore malato che costringe a commettere rovinosamente danni irreparabili e ingiustificabili verso la persona oggetto dei nostri desideri più morbosi come nel caso di Medea verso Giasone e punta a sottolineare l’attenzione a temi scottanti come l’avversione indiscriminata nei confronti degli stranieri fino a sfociare nella xenofobia, sentimenti di odio che oggi a distanza di oltre settant’anni dalla pubblicazione del testo di Jean Anouilh sono, purtroppo. estremamente attuali”. Luana Toscano dello stesso parere afferma: “Medea è una barbara, una migrante, una donna diversa dall’enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti e nella sua ribellione alle regole per un’interpretazione a cui si deve dare tutto fisicamente e mentalmente”. Una rappresentazione con caratteristiche uniche ed originali, che metterà alla prova l’intero cast portando in scena le paure tipiche della nostra società. Antonella Scornavacca aggiunge : “Le anime dei protagonisti saranno spogliate di ogni orpello per dare spazio ad una visceralità profonda come il legame tra il mio personaggio la nutrice e Medea, per uno spettacolo che riscopre la complessa umanità dei miti così vicini nonostante lo scorrere dei secoli al nostro quotidiano”.


CATANIA Agamennone, contemporaneità tragedia greca conclude “Mitoff”: applaudita rassegna teatro classico di Guglielmino. Consensi scroscianti e grande coinvolgimento del numeroso pubblico presente hanno concluso con “Agamennone” di Eschilo la rassegna “Mitoff” dedicata al teatro classico. La manifestazione era inserita nel cartellone del Summer Fest patrocinata dal Comune di Catania, con la collaborazione dell’Associazione Esclarmonde per una produzione MediaManagerEvents. L’ottimo adattamento e la regia, arricchiti dai costumi di Concetta Maccarrone, sono  stati firmati da Salvatore Guglielmino il quale sul palco della corte del Castello Ursino ha disegnato con un’accurata interpretazione Agamennone tornato ad Argo dopo dieci anni passati in guerra a Troia. L’eroe ritrova la consorte interpretata dalla brava Elisa Franco. Clitemnestra  che ancora non ha elaborato il lutto della figlia Efigenia uccisa dal marito diventato oggetto di estremo odio e sofferenza tanto da accogliere, senza alcun scrupolo o remora nel proprio letto l’amante Egisto, interpretato da un sempre più convincente Paolo Toti Guagenti.  Alla vicenda di dolore e sofferenza di Agamennone e Clitemnestra si lega quella della profetessa Cassandra, a cui ha prestato il volto e l’anima Martina Minissale coinvolgente nel raccontare la sua terribile morte  e quella del re Agamennone per mano della sua consorte al consigliere, ovvero al coro, un intenso Alessandro Ferrari. Toccante il momento in cui dalle scale della corte dell’imponente maniero scende Clitemnestra con la spada sporca di sangue, senza mostrare nessun segno di pentimento o dolore ma vantando le proprie gesta in nome di una necessaria giustizia finalmente compiuta, che il consigliere, voce del popolo e della coscienza, critica duramente.   In un intenso atto unico amore, vendetta e sangue si mescolano tra loro raccontando la miseria dell’animo umano che ieri come oggi, nonostante i millenni che dividono la nostra società da quella di Eschilo, rapisce l’attenzione del pubblico sapientemente coinvolto dai personaggi del mito ancora vivi e vibranti e simili per debolezze e paure all’uomo moderno, che non può non emozionarsi per una tragedia classica dal sapore contemporaneo.


CATANIA Scuola teatrale “Buio in Sala” al via con festa e curiosità: nuova stagione dedicata a bambini ed adulti. La casa del teatro dove apprendere, confrontarsi e misurare quotidianamente le proprie capacità cercando di dare forma ai propri sogni unendo preparazione e creatività in nome di quel luogo magico che è il palcoscenico a cui gli attori e registi Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi, fondatori e ideatori della “Compagnia Buio in Sala” realtà artistica attiva da oltre dieci anni, hanno dedicato la propria vita decidendo di realizzare una scuola dal respiro europeo. La manifestazione è iniziata col coordinamento della giornalista Elisa Guccione la quale dai microfoni del centro polifunzionale dell’Istituto Leonardo Da Vinci si è espressa davanti ad oltre duecento persone tra giornalisti, allievi, fotografi, colleghi attori ed appassionati di buon teatro. Gli artisti ideatori hanno presentato il programma insieme alla presidente Silvana D’Anca, alla responsabile alle pubbliche relazioni Giovanna Sesto ed alla referente degli spettacoli per le scuole Patricia Raponi. L’amichevole presenza dell’attrice Manuela Ventura, volto noto di cinema, tv e teatro, nelle vesti di madrina della serata, ha fatto da cornice alla presentazione al ricco cartellone della nuova stagione stuzzicando la curiosità del pubblico per l’interessante proposta culturale. La  poliedrica Guia Jelo  ha incoraggiato e sostenuto l’impegno di tutto il gruppo di Buio in Sala.  l’attrice durante il suo intervento accompagnato da fragorosi applausi ha dichiarato: “Ho lavorato per la prima volta con Massimo e Giuseppe in occasione della messa in scena della “Bisbetica Domata, ed ho avuto modo di apprezzare sin da subito la loro serietà e costanza di professionisti innamorati di questo lavoro, capaci di trasmettere a chi li ascolta emozioni che arrivano immediatamente al cuore della gente”.Le proposte per le scolaresche si dividono in due grandi aree: “spettacoli per le scuole primarie” e “spettacoli per le scuole secondarie”. Nella prima fascia, il pubblico dei più piccoli, potrà assistere a ben tre fiabe: “Il Principe Ranocchio” con la voce fuori campo di Lorella Cuccarini, “Il brutto Anatroccolo” e “Note di Natale”. Per le scuole secondarie, tre sono i titoli che Buio in Sala ha scelto: “Storia di una Capinera”, “#Monnalisa” e “Romeo e Giulietta…ever after”. Tutte le regie sono affidate alla “premiata ditta” Bisicchia-Giustolisi.  Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi spiegano : “Dopo anni di sacrifici ed impegno, sempre votati in nome dell’arte del palcoscenico con l’obiettivo di coniugare l’attività di formazione con la produzione teatrale e favorire l’inserimento degli allievi nel mondo del lavoro   siamo felici di poter accogliere tutti coloro che desiderano attraverso la recitazione migliorare le proprie abilità creative ed espressive imparando anche a  conoscersi meglio ed affrontare il rapporto con gli altri con maggiore consapevolezza di sé. Da quest’anno  prenderanno il via i corsi di Danza Bollywood, Canto corale, Teatro/danza Terapia, Tai Chi, Giocoleria, Improvvisazione per dare spazio alle emozioni e alle pulsazioni dell’anima”.Manuela Ventura si è mostrata dello stesso parere  dei due autori, lei prima del taglio augurale del nastro ha dichiarato: “Quando un adolescente, un giovane chiede ai propri genitori di seguire un corso di teatro o in generale è interessato a conoscere qualcosa di nuovo significa che la nostra società può ancora sperare in un futuro diverso dal presente che stiamo vivendo e guai a non assecondare la voglia di  quella sana conoscenza che può portare alla costruzione di una società consapevole fondata su dei sani principi”. Le proposte di Buio in Sala non si riducono solo a spettacoli per le scuole. I laboratori, attivi già da oltre dieci anni, sono divisi per fasce di età: dai piccolissimi “Baby” dai 3 ai 5 anni ai “Junior” dai 6 ai 9, i ragazzini “Kids” dai 10 ai 13, gli adolescenti “Teen” dai 13 ai 17, i giovani “Advanced” dai 18 ai 30 e i “Senior”, per adulti senza limiti di età”.


CATANIA - Trischitta, “Bellini a Puteaux” : in scena mesi finali del musicista. Lo scrittore Domenico Trischitta

 

col dramma debutta in scena al Piccolo Teatro della Città di Catania  gli ultimi mesi francesi di Vincenzo Bellini.  I mesi finali di vita del  musicista Vincenzo Bellini, sono recitati sabato 13 maggio alle ore 21.00 al Piccolo Teatro della Città di Catania con dovizia da Piermarco Venditti, Carlo Caprioli, Ornella Cerro e la regia di Massimiliano Perrotta. Lo spettacolo racconta gli ultimi mesi francesi di Vincenzo Bellini, coinvolto in un enigmatico triangolo psicologico col suo amico Samuel Levys e con la sua attraente consorte... fino alla prematura scomparsa a meno di trentaquattro anni. Lo  spettacolo è prodotto da La Vetrina dell'Arte, “Bellini a Puteaux” si avvale delle scenografie di Giorgia Casali, dei costumi di Cettina Bucca e della sartoria Il Teatrino di Carmen & Carmen, della collaborazione di Sara Nussberger, Marzia Ingitti, Livia Ribichini. Uno spettacolo è pieno di Musica e  passioni, in teatro che in autunno approderanno anche Roma. Una  replica il 14 domenica alle 17,30 è programmata al Piccolo Teatro della Città etnea.


 CATANIA - Prampolini libreria storica etnea rilevata da Angelica e Maria Carmela Sciacca:salvata.  Un sobrio incontro tra amanti di libri, cultura nei locali di via Vittorio Emanuele 333 ha suggellato il passaggio delle consegne dal precedente gestore alle sorelle Angelica e Maria Carmela Sciacca nella gestione della prestigiosa libreria fondata a Catania nel 1894 e che ha compiuto 124 anni.  La nota e storica catanese Prampolini possiede oggi libri introvabili, fuori catalogo, da collezione, antichi, con stampe, prime edizioni.   

Angelica e Maria Carmela Sciacca

(ascolta intervista ad Angelica e Maria Carmela Sciacca)

PRAMPOLINI la storia : la Libreria Prampolini fu fondata  dall’ufficiale di cavalleria Giuseppe Prampolini il 13 dicembre 1894 a Catania, nei locali di via Vittorio Emanuele 333 che tuttora  l’ospitano.   L’azienda fu denominata agli inizi “Tirelli”, poiché al tempo non poteva portare il nome di un ufficiale.  Giuseppe Prampolini   proveniva da un’illustre famiglia emiliana:  Camillo Prampolini(1859-1930), era amico di Filippo Turati e  Giacomo Matteotti, è stato una delle figure più luminose del socialismo italiano; Enrico Prampolini(1894-1956), pittore e scenografo, è considerato come il più autorevole rappresentante del futurismo. Il giovane Romeo Prampolini,  seguì in successione il padre Giuseppe nella gestione della libreria di famiglia, divenendo testimone della vivace vita intellettuale di Catania, alimentata dalla straordinaria fioritura letteraria di fine Ottocento e inizi del Novecento: Verga, Capuana e De Roberto, tra i nomi più celebri.  I personaggi elevatissima statura culturale e morale furono ospitati nei locali della Prampolini, dando vita a una sorta di cenacolo letterario. Romeo Prampolini valutando il momento favorevole volle ampliare l’attività della libreria, trasformandola anche in  società editrice. L’intuito dell’editore Romeo Prampolini permise la pubblicazione in 5 volumi(1933-1939) della monumentale “Storia dei Musulmani di Sicilia” di Michele Amari, opera fondamentale nella storiografia moderna, per la quale si avvalse della revisione del celebre arabista Alfonso Nalino. Molte le opere letterarie edite da Prampolini tra cui le “Cinquanta lettere d’amore alla signorina Dolly Ferretti(1928)” dell’eccentrico poeta futurista Antonio Bruno(Biancavilla 1891-Catania 1932), fondatore della rivista “Pickwick”, il quale aveva tappezzato i muri della città con i versi di un poema dedicato alla stessa Ferretti(Fedora Novelli). Le difficoltà economiche successive alla seconda guerra mondiale costrinsero molti editori a chiudere o modificare la loro attività.  La  Prampolini nonostante fosse colpita dalla crisi e costretta a rallentare la pubblicazione di libri,  non cessò tuttavia di restare al centro della vita culturale catanese, con la presenza di notissimi osservatori della società contemporanea tra cui Vitaliano Brancati e Giuseppe Villaroel. La morte di Romeo Prampolini (1974), senza figli ed eredi naturali, segnò una lunga cesura nell’attività della libreria. L’attività per vent’anni rimase chiusa con delle sporadiche aperture mattutine. L’editore Boemi riaprì nel 1994  la storica libreria di Catania che nel 2005  fu rilevata da una società costituita da amici (professionisti, docenti e imprenditori) ed avente come finalità quella di salvare e rinnovare il prestigio culturale della Prampolini. La  PRAMPOLINI LIBRI s.r.l., è subentrata nel maggio 2014,  a seguito di difficoltà economiche, ed è sostenuta da professionisti di varia estrazione, accomunati tutti dal desiderio di salvaguardare l’illustre tradizione della LIBRERIA PRAMPOLINI, innestandovi nel contempo moderne dinamiche culturali. La Libreria Prampolini nel 2007 libri Iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali dalla Soprintendenza ai Beni Culturali offre, attualmente testi antichi e rari, prime edizioni del Novecento italiano, edizioni musicali, piccola e media editoria selezionata.  Esperti  bibliografi capaci di offrire un servizio di stima, valutazione e restauro di singoli volumi o di fondi librari, nonché della ricerca di testi di difficile reperibilità prestano consulenza presso la prestigiosa libreria catanese.  La Libreria Prampolini svolge anche attività di antiquariato  che si estende al settore musicologico, con riferimento a  commercializzazione di apparecchi radio, giradischi e dischi d’epoca. L’organizzazione tra i suoi compiti ospita e predispone  mostre che favoriscano la circolazione di opere (quadri, sculture) di artisti nuovi o già noti tra il pubblico cittadino. Una  suggestiva saletta nella sede della Libreria, è stata destinata ad incontri culturali, presentazioni di libri, eventi musicali o cineforum. Un  circolo di lettura è attivo da anni per discutere nel suo ambito la letteratura più significativa intorno a tematiche di volta in volta prescelte.  Gli  organizzatori sono aperti sempre a nuove proposte, si augurano che la varietà delle iniziative già promosse possa aiutare gli studiosi, i bibliofili e, più in generale, gli “intellettualmente curiosi” attuali a mantenere un saldo filo con la tradizione, guardando anche alle frontiere della cultura moderna.



CATANIA - Carpe Theater a MUST Musco presentazione per cartellone. La conferenza stampa di presentazione degli spettacoli in programma al Teatro Musco di Catania è stata illuminata da ospiti di primo piano primo tra tutti l’attore Tuccio Musumeci (ascolta intervista) il quale ha ripercorso la storia del Teatro. Il sindaco di Catania Salvo Pogliese (ascolta intervento)  ha presoparte al MUST alla conferenza di presentazione della stagione 2019-2020 Carpe Theater. Il regista Giuseppe Dipasquale (ascolta intervista) che ha presentato la stagione del MUST  2019-2020 denominata Carpe Theater l’ha fatto in buona compagnia con  Valeria Contadino(ascolta intervista)  attrice e deus ex machina del  Teatro.

  

Gli attori ed alcuni dei protagonisti della stagione teatrale hanno raccontato sul palco esperienze e programmi.






Notizie ultimora

SANT'AGATA

VITA E TRADIZIONE


CATANIA POLIZIOTTO SCOMODO SPETTACOLI OFFICINA TEATRO CANZONE SU  PALCOSCENICO IMPEGNO CIVILE E STORIE DIMENTICATE. I  tre spettacoli saranno presentati martedì 7 marzo, alle ore 18,30, al Centro studi laboratorio d’arte di via Caronda, 316. Le opere sono realizzate da “Officina teatro canzone”: “Angelo Mangano, un poliziotto scomodo”, “Marina, il sogno di mio padre” e “L’Asino di San Giuseppe”. Il pubblico potrà ammirare le rappresentazioni l’11 e il 25 marzo, mentre è ancora da stabilire la data del terzo spettacolo, liberamente tratto dall’omonima novella di Giovanni Verga. Angelo Mangano fu un questore della Pubblica sicurezza che in Sicilia indagò sulla mafia e in Sardegna contrasto il banditismo. Il figlio, che ha contribuito con alla realizzazione del testo con la documentazione raccolta negli anni, sarà presente con un contributo video. Il secondo spettacolo è incentrato sulla distruzione di Marina di Melilli e sul trasferimento dei suoi abitanti, sacrificati nel nome dell’industrializzazione, a metà degli anni Sessanta.  Il regista Alfredo Lo Piero, che ospiterà l’Officina teatro canzone, sarà presente assieme a Giuseppe Pastorello, autore, regista e cantante, ed all’attrice Cristina Giarmanà.


CATANIA – Must : Teatro Argentum Potabile in “Dinamico con brio” inaugura   “Presente prossimo”  di  Caldarella e  Cable. La nuova stagione della Compagnia Teatro Argentum Potabile, diretta in tandem dagli attori, registi e drammaturghi Antonella Caldarella e Steve Cable, sabato 24 ottobre, alle ore 21.00, e domenica 25 ottobre, alle 18.00, inaugura sul palco del Must Musco Teatro la rassegna “Presente Prossimo” con l’inedito testo “Dinamico con Brio”. Una prima nazionale che, nel testo di Antonella Caldarella autrice anche della regia, ricrea con leggerezza e senso di gioco la sensazione spiazzante di una vita sospesa, di una nuova quotidianità sterilizzata e felice.  L’autrice Antonella Caldarella spiega: “L’intera storia si svolge in un luogo/non-luogo, in un rifugio al riparo dal pericolo, dai problemi, dall’incertezza del mondo esterno.  In questa bolla felice si trovano tre personaggi bizzarri, ospiti di una mai vista ‘Signora’, esseri strambi, aleatori che vivono ciascuno a suo modo il tempo e lo spazio del sogno prolungato nel quale si trovano bene, ma così bene, che non vorrebbero mai uscire, risvegliarsi e tornare alla Vita di prima. Dinamico con Brioè una pagina di teatro contemporaneo che si pone dei quesiti sull’esistenza umana e sulla difficoltà di realizzare il progetto di una vita felice e senza problemi al punto di crearne una nuova e illusoria”. La pièce, arricchita dalle musiche originali di Andrea Cable, i costumi di Noa Prealoni e interpretata da Alessandro Caruso, Valentina D’amico, Iridiana Petrone, sollecita con ironia le domande sulle piccole utopie degli esseri umani fragili, sul sogno di una vita senza sofferenze e pericoli e su ciò che accade quando i desideri si avverano. 


di Lella Battiato Majorana

CATANIA – ROTONDA SUL MARE. La temperie di un’epoca italiana rivissuta a Senigallia sulla rotonda sul mare, grazie allo spettacolo ideato per presentare ancora su questo lido adriatico il volume “Ercole Patti. Tutte le opere”cronista, romanziere, cineasta, cantore dello struscio in via Etnea a Catania e del jet set di via Veneto a Roma. Nell’elegante cornice della rotonda sul mare di Senigallia, celebrata nella canzone di Valleroni Faleni e Migliacci, signature song di Fred Bongusto, con la sua peculiare forma a conchiglia, ha avuto luogo il fascinoso spettacolo promosso da Fabrizio Marcantoni, titolare della storica libreria, datata 1943, in viale 2 Giugno a Senigallia. A lui si devono molteplici attività culturali finalizzate alla promozione del libro, strumento fondamentale, indispensabile, privilegiato, di crescita etica, sociale e anche turistica. Spettacolo scaturito dalla recente pubblicazione del volume “Ercole Patti. Tutte le opere”, curato da Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla (editore La nave di Teseo): un monumentale, raffinato volume impreziosito da scritti inediti e rari e da un ricco corredo iconografico, frutto della sensibilità culturale di Elisabetta Sgarbi. Protagonisti artisti d’eccezione, Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, splendida coppia del teatro italiano, magistrali interpreti di un repertorio multiforme, che fa registrare i maggiori drammaturghi, dai classici greci agli autori contemporanei, e di cui ci piace ricordare almeno i recenti “Re Lear” di Shakespeare e “Erano tutti miei figli” di Arthur Miller. Insieme a loro, il talentuoso Angelo Cicconi Massi e la colonna sonora di Dario Pescosolido (ginecologo appassionato di musica) hanno felicemente selezionato ed eseguito brani dell’epoca: una scoppiettante carrellata di pagine deliziose che hanno dato voce ai tanti ritratti di Ercole Patti, ora ironici, umoristici, eccentrici, ora spietati, grotteschi, paradossali, di uno scrittore poliedrico, insieme giornalista, narratore, commediografo, sceneggiatore, critico cinematografico. La sua lente d’ingrandimento implacabile non risparmia personaggi mitici quali Elisabeth Taylor e Richard Burton. Gli entusiasti giudizi dei contemporanei sull’opera sua. Valentino Bompiani annotava “la sua prosa è perfetta, non possiede un grammo in più”. Mario Soldati definì il romanzo “La cugina” “un piccolo capolavoro dove come in certe pitture di Matisse e de Pisis tutto un mondo vive appena sfiorato dai pennelli”. Eugenio Montale, che ha recensito tutti i suoi romanzi sul “Corriere della Sera”, gli riconobbe “l’arte di farsi leggere”, “quella facilità difficile che è l’uovo di Colombo”, “quando è ispirato, e lo è quasi sempre, nessuno scrive come lui”. Il ritorno di Ercole Patti in libreria è stato salutato dalla critica come la riscoperta di un autore unanimemente definito “un classico”. Al romanzo suo più famoso, “Un bellissimo novembre”, da cui è stato tratto il film omonimo, regia di Mauro Bolognini, protagonisti Gina Lollobrigida e Gabriele Ferzetti, è stato dedicato ora un vino, denominato appunto “Un bellissimo novembre”, dall’Azienda Al-Cantàra di Pucci Giuffrida.Non a caso. Patti è un cantore, fra il tanto altro, dei riti dell’autunno, la vendemmia, la caccia, la raccolta delle castagne, dei funghi, degli ulivi, dei fichidindia, delle noci. La stagione più amata dallo scrittore l’autunno, allorché, nell’accecante luce della campagna siciliana, si celebra l’estremo trionfo della vita. “Era il 15 novembre 1925” così, con la traumatica scomparsa dell’adolescente Nino, si chiude “Un bellissimo novembre”: una precisa indicazione cronotopica dell’explicit, costante nell’opera di Patti, per singolare gioco del caso coinciderà con la scomparsa dello scrittore, avvenuta a Roma, nell’abitazione sul Lungotevere Flaminio, il 15 novembre 1976. Nella galleria di personaggi che furono di Patti e con Patti nella sua copiosa, straordinaria e variegata opera letteraria, leggiamo e respiriamo di un tempo che fu italiano e del mondo oggi riportato con freschezza nelle pagine del corposo volume e, ancora da Dario Pescosolido, Fabrizio Marcantoni, Anna Teresa Rossini, Sarah Zappulla Muscarà, Angelo Cecconi Massi, Mariano Rigillo, Enzo Zappulla che vediamo nella foto di assieme.


CATANIA -  Eracle ed Edipo Re a teatro classico Mitoff di Guglielmino: rassegna ritorna  scena a Noto e Catania. I due palcoscenici delle attese rappresentazioni ospitano la sempre  applaudita rassegna Mitoff dedicata al teatro classico. La manifestazione è ideata e diretta dal regista ed attore Salvatore Guglielmino. L’estate 2020 post Covid in scena propone la rilettura attenta ed innovativa di “Eracle”, di Euripide, ed “Edipo Re” di Sofocle. Noto e Catania sono i palcoscenici scelti per le rappresentazioni. 3 sono le date in programmazione e 2 i cartelloni in cui sarà ospite la rassegna, per una produzione “Compagnia degli Eventi” supportata dalla collaborazione dell’Associazione Esclarmonde.  Il  cartellone “Effetto Noto”,  è programmato nella splendida cittadina barocca patrimonio dell’Unesco, con la collaborazione dell’assessore alla cultura di Noto Giusi Solerte il 23 agosto alle 21.30, con “Eracle”, mentre il 4 settembre, sempre alle 21.30, è la volta di “Edipo Re”. Il 28 agosto nell’ambito della programmazione del “Summer Fest” grazie al sostegno dell’assessore alla cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella nella corte del Palazzo Platamone è in scena per il pubblico catanese la pièce “Eracle”.   Salvatore Guglielmino, da sempre affascinato dalla cultura del mondo classico in cui rivede la modernità dei nostri giorni, dichiara : “Innumerevoli le difficoltà di realizzare in questo complicato momento storico uno spettacolo, ma sono convinto che dalla crisi non solo nascono le idee migliori ma è doveroso reagire ed andare avanti, ognuno con le proprie armi a disposizione, in modo da diventare padroni degli eventi senza farci sopraffare da essi. Saranno due spettacoli, nati durante il lockdown, molto intensi dal forte impatto emotivo  dove saranno messi in evidenza i messaggi morali e civili delle due opere, interpretati da un cast di attori che daranno vita ai protagonisti con il preciso intento di far arrivare al pubblico, in modo diretto ed immediato, le passioni provate sulla scena con grande verità senza orpelli o artifici inutili che possono attenuare il senso di cruda realtà a cui voglio dare ad entrambe le rappresentazioni”. Amore, morte, suicidio, giochi politici, i rapporti dell’uomo con la divinità e rassegnazione al proprio destino sono i temi di queste due tragedie che raccontano il nostro oggi rivedendo un passato che in apparenza sembra lontano ma in realtà è più vicino di quanto si possa pensare, per un teatro dall’alto valore culturale come quello greco ricreato per comprendere e approfondire i testi classici. I nomi del cast sono resi noti, per volere del regista, a ridosso del debutto per stimolare la curiosità tra gli spettatori.


CATANIA - Teatro Mobile: consensi per “Lupo”  omaggio a   Vassallo diretto da Guglielmo Ferro. Successo per appuntamento in rassegna “Teatro Mobile di Catania” diretta da Francesca Ferro andata in scena venerdì 7 febbraio, ore 21, con replica sabato 8 febbraio, ore 21.00, e domenica 9 febbraio, ore 18.00, in collaborazione con Altre Scene, sul palco del Centro Zo per la regia di Guglielmo Ferro con “Lupo” di Carmelo Vassallo, autore e uomo di teatro prematuramente scomparso e riconosciuto tra i più apprezzati drammaturghi catanesi del novecento per la cruda poetica dei suoi testi. I protagonisti di quest’intenso atto unico a due voci Mario Opinato e Giovanni Arezzo, hanno raccontato l’amicizia tra “Cocimu”, timido adolescente di quartiere, e Lupo affascinante, selvaggio e misterioso vagabondo dal cuore buono.  Guglielmo Ferro dichiara :“Lupo testo segnalato nel 97 al Premio Riccione per il Teatro  è un omaggio ad un autore, sensibile interprete del nostro tempo, che ci ha lasciato in eredità diversi testi teatrali di grande bellezza raccontando quella quotidianità dei nostri giorni con la musicalità e la colorita armonia del nostro dialetto per un teatro contemporaneo che scruta ed indaga tra le pieghe dell’anima, senza inutili e banali orpelli il dramma dei due protagonisti che vivono ai margini di una città che non ha interesse ad ascoltarli”. Una favola metropolitana, che mette in luce uno spaccato di Catania città amata da Vassallo, artista anticonformista scomodo e graffiante, per una storia tenera e violenta in un quartiere popolare tragicamente degradato.


MASCALUCIA CT  - Stabile : torna in scena  amore immortale di Cyrano de Bergerac. L’opera di Edmond Rostand riadattata e diretta da Rita Re, direttore artistico della Compagnia Teatro Stabile Mascalucia fondata dal padre Mario Re, ritorna in scena  domenica 26 gennaio, alle ore 18.00, sul palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti di Mascalucia a grande richiesta dopo il successo di critica e di pubblico. Re  è la  regista della Compagnia vincitrice di ben due edizioni consecutive del concorso nazionale Maschera d’Oro di Vicenza. Rita Re dichiara : “Cyrano  è uno spettacolo a cui siamo molto affezionati che ci ha dato tanto umanamente e professionalmente, poiché il suo intreccio amoroso sempre attuale non sente l’inesorabile scorrere del tempo e riadattarlo in due atti per un pubblico moderno senza sconvolgere e stravolgere il volere dell’autore, che con la sua opera in versi dipinge un delicato e struggente gioco a tre  in cui Cyrano, interpretato da Andrea Zappalà, il bel cristiano, Alessandro Rocca, e Rossana, l’oggetto del desiderio dei due contendenti interpretato da Adriana Cesarotti nella versione giovane del racconto, è stato uno degli spettacoli più amati dal pubblico non solo dai nostri fedelissimi ma anche da chi ha imparato a conoscerci proprio grazie a questa messa in scena rimasta nel cuore di tutti”. L’utilizzo del video mapping e del ligth design arricchiscono la resa della pièce che, insieme all’essenziale scenografia curata da Mario Rocca, Alfio Nicolosi e Massimo Maria Missiato, avvolgono il gioco di luci di Armando Fichera e le struggenti musiche di Giuseppe Palmeri, tratte dall’album “Pictures”, i protagonisti di un’aurea mistica. I numerosi costumi di scena sono realizzati da Graziella Villardita e Cettina Poma, tra pizzi, broccati che impreziosiscono l’impeccabile lavoro di gruppo.  Gli attori  Santi Consoli, Andrea Luca, Fabiano Casella, Giovanni Pulvirenti, Santo Palmeri, Mario Rocca, Marzia Bisicchia, Domenico Cappello, Lucio Gemmellaro, Marina Tirrito, Alessia La Spina, Flavia La Spina, Sergio Spampinato, Silvia La Ferlita, Simona Cullurà, Gregory Dominique, Santo Fragalà e Giuseppe La Rosa insieme a Rita Re, Andrea Zappalà, Alessandro Rocca e Adriana Cesarotti tra sentimenti e poesia sono nuovamente pronti a trasportare il pubblico negli anni cinquanta del 1600 francese per una rappresentazione ricca di intensa passione, carica di grandi emozioni.


CATANIA In scena Rosaspina e  potere pedagogico fiabe per riflettere sul  problematiche   vita. Sul palco di Roots nell’ambito della rassegna “Il Teatro dei Giganti”, diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, la magia delle fiabe senza tempo e l’eterno gioco delle bambole che fantasticamente diventano i protagonisti di “Rosaspina”, la storia scritta e pensata dai Fratelli Grimm interpretata con grande bravura dalla Compagnia Castello di Sancho Panza. Gli attori Monia Alfieri, autrice anche della regia, Manuela Boncaldo e il piccolo Mattia Boncaldo in un teatro fatto di bambole e oggetti di uso quotidiano come candele o ombrelli prendendo spunto dai racconti e leggende tratti dalla tradizione popolare, dalle fiabe di Andersen, Wilde e Afanasjev e dai romanzi di cavalleria hanno realizzato una messa in scena dinamica e coinvolgente che ha conquistato l’attenzione di grandi e piccini, che attraverso il gioco di bambole realizzate a mano con fiocchi di lana cardata, tipiche dell’artigianato legato alla pedagogia steineriana, hanno rievocato momenti rituali, atavici e preziosi che ha visto alternarsi sul palco una piccola perla teatrale a misura di bambino, lontana dal rumore e dal chiasso della televisione e dei giochi di massa a cui spesso i più piccoli sono sottoposti.  In un carosello di luci, musica ed eleganza  lo spettatore anche quello più scettico è trasportato con giocosa meraviglia verso mondi lontani e fantastici  che aiutano, attraverso un’azione pedagogica intelligente e mirata, ad insegnare valori eterni ed immutabili come la vittoria del bene sul male riflettendo sul senso della vita e sull’importanza di comprendere che spesso dietro la novità e la facilità delle cose si nasconde il marcio.


CATANIA - “Rosaspina” viaggio tra racconti, leggende e mondi fatati con  bambole ed attori. Appuntamento con la rassegna “Teatro dei Giganti” diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, che sabato 14 dicembre e domenica 15 dicembre, alle ore 18.00, sul palco di Roots, in via Borrello 73, vedrà in scena “Rosaspina”, spettacolo ospite prodotto da Castello Sancho Panza. Una messa in scena dinamica che prende spunto da racconti e leggende tratti dalla tradizione popolare, dalle fiabe dei fratelli Grimm, Andersen, Wilde e Afanasjev e dai romanzi di cavalleria diretto da Monia Alfieri e interpretato dagli attori Manuela Boncaldo e Monia Alfieri. “Un teatro fatto di bambole e attori- dichiara la regista Monia Alfieri- dove da un grande libro salteranno fuori storie di personaggi leggendari ricreati attraverso il gioco di bambole realizzate a mano con fiocchi di lana cardata, tipiche dell’artigianato legato alla pedagogia steineriana, diventate protagoniste vive, fantasiose e rassicuranti, sempre pronte a vestire i panni di eroi, fate e principesse”.  Il teatro di fiocchi di lana, ideato dalla compagnia il Castello di Sancho Panza, è un’ affascinante modalità per avvicinare i bambini alla poesia di un Teatro che rievoca momenti rituali, atavici e preziosi dove l’azione teatrale, che vede alternarsi in scena bambole e attori, vive attraverso due momenti di ritualità fondamentali per l’infanzia: l’ascolto della fiaba narrata dall’adulto al bambino e il rito del più antico gioco tra i giochi, ovvero quello di bambole.  “Come in un carosello- aggiunge la regista- lo spettatore sarà trasportato, in modo sempre vivo e sorprendente, verso mondi lontani: i mondi della meraviglia e della fantasia”.


MASCALUCIA - Riso amaro del Cappello di Carta memoria di un passato da non dimenticare. Grande umanità, riflessione, battute divertenti e ritmo frenetico per “Il cappello di carta” di Gianni Clementi testo riadattato in siciliano da Rodolfo Torrisi per la regia di Rita Re applaudito spettacolo in cartellone della 31° stagione del Teatro Stabile di Mascalucia, in scena questo fine settimana e in replica domenica 15 dicembre. Sul palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti tra l’estate e l’inizio dell’inverno1943 una famiglia siciliana di muratori, da qui il titolo il cappello di carta, emigrati a Roma in una casa umile ma dignitosa, ricostruita dalle scenografie di Alfio Nicolosi,  narra di Carlo patriarca della famiglia, simpatico e ruspante muratore in pensione, interpretato da un istrionico Maurizio Panasiti, il figlio Leone, un convincente Santo Palmeri, muratore per discendenza e marito di Camilla, interpretata da Rita Re che dirige sapientemente questa commedia dal sapore neorealista, la figlia Anna, vedova in cerca di buon partito, una convincente Anna De Luca, il nipote Candido, un giovane promettente Flavio Palmeri, che non ha molta voglia di lavorare in cantiere con il padre, la nipote Bianca, una delicata Adriana Cesarotti, innamorata del romanissimo Remo, interpretato con la consueta bravura da Andrea Zappalà, i quali vivono le loro vicissitudini familiari in contrapposizione alla guerra che incessantemente li richiama alla realtà con sirene e allarmi di imminenti bombardamenti.  Lo spettacolo viene introdotto da una presentazione del contesto storico con una breve ma ben costruita perfomance degli allievi del laboratorio del Teatro Stabile di Mascalucia, mentre i cambi di scena e i momenti salienti sono scanditi da registrazioni autentiche dell’epoca di bollettini di guerra e radio giornali accompagnati da brani di Ivano Fossati e Francesco De Gregori.  Insieme alle realistiche dinamiche familiari gli echi della guerra e del bombardamento del quartiere San Lorenzo, la borsa nera, la paura dell’occupazione tedesca, il rastrellamento del ghetto ebraico fino alla vita che non si arrende con un’interpretazione sincera e non ostentata regalando alla gremita e partecipe platea giustamente generosa negli applausi momenti di sano divertimento e toccante commozione con le sue piccole storie tra complicità e tensioni, tra desideri e necessità, tra speranze e illusioni, tra gelosie e recriminazioni per uno spettacolo che vale la pena vedere e rivedere.


 

CATANIA “Il cappello di carta” in scena a Teatro Stabile di Mascalucia.  La Compagnia Teatro Stabile di Mascalucia diretta da Rita Re e fondata dal padre Mario, sul palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti sabato 7 dicembre, alle ore 21.00, con replica domenica 8 dicembre, alle ore 18.00, e domenica 15 dicembre, alle 18.00, ritorna in scena con lo spettacolo “Il cappello di carta” di Gianni Clementi. L’adattamento è in un’atmosfera neorealista di Rodolfo Torrisi e la regia di Rita Re, protagonista sulla scena insieme agli attori Maurizio Panasiti, Santo Palmeri, Anna De Luca, Adriana Cesarotti, Flavio Palmeri e Andrea Zappalà, i quali guideranno il pubblico nel popoloso quartiere romano di San Lorenzo, divenuto tristemente famoso per i bombardamenti del 19 luglio 1943. La  regista Rita Re afferma : “Durante la seconda guerra mondiale le maggiori città sono scena di cruenti conflitti a fuoco, gli italiani cominciano a sentire il peso delle perdite strategiche e umane, ma tra tutte le città, annerite dal fumo, si scorge un puntino bianco, libero da sangue, senza il rumore sordo delle bombe: Roma, che ancora a quattro anni dall'inizio del conflitto non è mai stata bombardata ed assistiamo come la famiglia protagonista continui a vivere la sua quotidianità fino al compiersi degli eventi”. La  storia  tra diversi momenti ironici regala numerosi spunti di riflessione e commozione: la guerra non risparmia alcuno.  L'Europa è una grande macchia di sangue, dove l'Italia è protagonista  di una lotta che sembra non avere fine.  Lo spettacolo, con la ricostruzione scenografica di Alfio Nicolosi  con ambienti e  costumi di Cettina Poma e Graziella Villardita, è un’attenta analisi di rapporti familiari e sociali che  conduce nell’intimità di quella casa a San Lorenzo, il giorno prima in cui il quartiere divenne tragicamente famoso. L’abitazione di una famiglia che nonostante la guerra continuava a vivere le sue piccole storie tra complicità e tensioni, tra desideri e necessità, tra speranze e illusioni, tra gelosie e recriminazioni.


 CATANIA –   “Note di Natale”: subito magia, grande festa di Buio in Sala.  Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi fondatori e direttori della Compagnia Buio in Sala, giovedì 19 dicembre, alle ore 20.30, sul palco del teatro Ambasciatori festeggiano il Natale. La festa più magica e bella dell’anno, è segnata con lo spettacolo “Note di Natale”. Bisicchia e Giustolisi autori della regia dichiarano : “La storia si svolge durante la notte più lunga dell’anno e mentre Babbo Natale è impegnato con le numerose consegne Mamma Natale, interpretata da Silvana D’Anca, e la Befana, Giovanna Sesto, storiche nemiche- amiche racconteranno ai piccoli aiutanti di Babbo Natale due storie: “Il Canto di Natale” di Charles Dickens e “Il principe Felice” di Oscar Wilde. In un’atmosfera magica e fatata si materializzeranno i personaggi protagonisti con un finale scoppiettante che vedrà arrivare Babbo Natale, interpretato da Pippo Tomaselli, di ritorno dalle consegne”. Uno spettacolo straordinario che in un rutilante susseguirsi di scene dall’atmosfera sognante e fatata come è il Natale si alterneranno tutti i corsisti di Buio in Sala Acting School.  “Sul palco ci saranno oltre 150 allievi- continuano i due registi nomi noti nella prosa e nelle fiabe musicali per aver interpretato e diretto pièce applaudite da pubblico e critica in giro per l’Italia come l’inedito musical “Il principe ranocchio” con la voce di Lorella Cuccarini o, fra i tanti, “Storia di una capinera”, “Il fu Mattia Pascal” e “Gli innamorati”- i più piccoli seguiti da Lara Torrisi e Daniele Bruno, gli adolescenti che si esibiranno anche in un momento canoro curato da Andrea Cascio, i giovani che metteranno a frutto gli studi in tutte le discipline performative con momenti di canto a cura di Salvo Disca, di danza sotto la guida di Giorgia Torrisi e Martina Caruso e di Musical per la direzione di Marina Puglisi con il gruppo di adulti che porteranno in scena delle performance sempre dal sapore natalizio per uno spettacolo adatto a grandi e piccini”.


CATANIA - Teatro dei Giganti, I cunti de ciancianeddi spettacolo per marionette da tavolo  “I cunti de ciancianeddi”, che va in scena, è scritto diretto da Antonella Caldarella. La  rassegna “Teatro dei Giganti” promossa dall’Associazione “La Casa di Creta” diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, continua con successo sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, alle ore 18.00, sul palco di Roots.   L’autrice Antonella Caldarella spiega : “I cunti de ciancianeddi  è uno spettacolo di narrazione con marionette da tavolo in dialetto siciliano, che mette in scena due fiabe di tradizione per abituare i bambini alla nostra lingua madre e conoscere quelle storie che con il tempo si stanno perdendo. Il fascino delle marionette da tavolo  il buio quasi magico dove si muovono i personaggi, la musicalità innata della nostra lingua e la curiosità di conoscere e vivere uno spettacolo diverso rispetto a quello che di solito è abituato il pubblico”.Le musiche originali dal vivo sono di Steve Cable, i magici cambi di luce sono gli incantevoli strumenti per riscoprire la figura della Contafiabe femminile siciliana e di personaggi popolari sconosciuti ai ragazzi e forse anche agli adulti come la “mamma-draga”. Un atto unico dedicato a tutte le generazioni ideato per risvegliare ricordi assopiti di un tempo, forse, non troppo lontano riscoprendo un modo diverso e alternativo di fare teatro.


CATANIA –   Gelsomina e il Principe Tuttomio” in scena : complicato legame tra genitori e figli.  Lo  spettacolo ironico, allegro ed allo stesso tempo insegnamento importante, adatto a bambini ed adulti, per riflettere sorridendo sull’importanza di ciò che nella vita conta veramente.  La storia di “Gelsomina ed il Principe Tuttomio”, è interpretata sul palcoscenico di “Roots” da 2 strepitosi e convincenti Iridiana Petrone e Giuseppe Brancato. Il  testo è scritto e diretto da Antonella Caldarella.   Le  musiche originali sono di Steve Cable. La  produzione è di “Nave Argo” con il contributo della Regione Siciliana e dell’Assessorato al Turismo ed allo Spettacolo. “Gelsomina e il Principe Tuttomio” mette in luce la triste quotidianità del legame tra figli e genitori. Padri e madri talvolta per compensare i vuoti lasciati dalla loro assenza riempiono i propri piccoli di giochi costosi ed esaudiscono qualunque tipo di desiderio per sopperire alla loro mancanza. I  bambini cercano di superare la carenza genitoriale con fantastici viaggi in luoghi incantati al fianco di amici di spugna, di peluche o amici immaginari. Gelsomina con Nic il compagno di giochi nato dalla fantasia dibimba,  nella sua cameretta costruisce storie ogni volta diverse, in attesa di ricevere un abbraccio ed un bacio fin da troppo tempo voluto e mai arrivato. La regia di Antonella Caldarella crea una scena dinamica capace di ricreare la stanza di Gelsomina o il castello incantato sognato dalla bimba curata da Susanna Messina. I  costumi e le illustrazioni sono di Ivana Parisi e l’organizzazione è di Fabio Navarra.La struttura dello spettacolo è veloce e dinamica con il preciso obiettivo di far comprendere che solamente la condivisione, il saper stare in compagnia ed il supporto dei veri amici può rendere uomini e donne migliori.  L’idea è porre gli adulti  davanti ad un piccolo esame di coscienza su qualità e quantità di tempo da dedicare ai figli  quando i genitori sono in realtà, sopraffatti dagli impegni giornalieri, non  lo attuano. L’intera messa in scena per colori, costumi, interpretazione, scenografia ed atmosfera ricorda i programmi intelligenti : l’insegnamento pedagogico importante come la Melevisione per un teatro fatto a misura di bambini che ha molto da insegnare anche agli adulti.

CATANIA La Casa di Creta: “Gelsomina e il Principe Tuttomio”, appuntamento  in “Teatro dei Giganti”.   La  rassegna Il teatro dei giganti” dell’Associazione “La Casa di Cretadedicata ai più piccoli, diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, sabato 16 novembre e domenica 17 novembre, alle ore 18.00, nell’accogliente “Sala Roots” di via Borrello 73 a Catania continua con successo. “Gelsomina e il Principe Tuttomio”, testo scritto e diretto da Antonella Caldarella, per una produzione “Nave Argo”  è in scena con il contributo della Regione Siciliana e dell’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo. Gli attori Iridiana Petrone e Giuseppe Brancato sulle musiche di Steve Cable raccontano la storia di Gelsomina, una bambina la quale  ha tutto ciò che vuole e tutto e che chiede circondata da tanti, tantissimi amici di …peluche, spugna e plastica ma pochissimi in carne ed ossa ad eccezione di Nic, che però esiste solo nella fervida fantasia della piccola che non le impedirà di vivere un’avventura straordinaria. L’autrice Antonella Caldarella dichiara: “Gelsomina e il Principe Tuttomio è uno spettacolo che con ironica leggerezza aiuta bambini e genitori a compensare, per quieto vivere, le  assenze  accontentando indiscriminatamente i desideri dei propri piccoli e riflettere sull’importanza della condivisione del proprio tempo e sull’esigenza di saper stare in compagnia”.  La frizzante recitazione, le magiche scene di Susanna Messina con i costumi e le illustrazioni di Ivana Parisi e l’organizzazione di Fabio Navarra, contribuiscono a far divertire i bambini spingendo i genitori a riflettere sulla qualità e sulla quantità di tempo da dedicare ai propri figli.


CATANIAIn scena Marika: solitudine ed amori diversi. L’anima ed i sogni di una donna rinchiusa in un corpo da uomo per tutti “Marika”, il travestito, con le sue tante debolezze ed i suoi tormenti vengono raccontati con delicatezza ed ironia dal regista Michelangelo Zanghì e dall’attore Francesco Natoli sul palco di Roots per il secondo applaudito spettacolo della rassegna “Underground rivers”, dedicata agli adulti, diretta da Steve Cable ed Antonella Caldarella. “Marika”, atto unico dal forte impatto emotivo messo in scena per la prima volta a Catania dalla Compagnia “Santina Porcino” di Messina, è il dramma grottesco di uno strampalato travestito che passa le sue giornate in compagnia di radio e telefono, l’unico mezzo che gli permette di avere una comunicazione con il mondo esterno, nella speranza di ricevere la telefonata di Franco, l’amore idealizzato che le consentirà di dimostrare agli altri ma soprattutto a se stessa la possibilità di vivere una vita normale con un uomo perbene. La storia dal finale assolutamente inaspettato, arricchita ed alleggerita da canzoni cult degli anni ottanta come “Stella Stai” di Umberto Tozzi, “Liù” degli Alunnni del Sole, “Cicale Cicale” di Heather Parisi ed anche “È quasi magia Johnny” di “Cristina D’Avena, si svolge in una modesta casa di un quartiere periferico della provincia siciliana mettendo a nudo i dolori e i sogni della protagonista che s’infrangono contro la realtà, nel desiderio spasmodico di ricevere quella telefonata  carica di emozioni per un futuro diverso che, probabilmente, non arriverà mai.  Una pagina teatrale che senza troppi orpelli racconta la triste solitudine di Marika e di molte come lei legate saldamente alla speranza di una tranquillità alla luce del sole accettata dalla gente e non relegata ai margini di una società, che nonostante i piccoli passi avanti trova difficile comprendere il diverso e il suo complicato modo di amare.



CATANIA - “L’uomo invisibile”  primo appuntamento rassegna “Underground rivers” di “La Casa di Creta. La Compagnia “Teatro Argentum Potabile”, diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, inaugura la rassegna teatrale dedicata agli adulti “Underground rivers” con la pièce “L’uomo invisibile- Una festa sacra”, testo inedito  è scritto e diretto da Steve Cable nato in Inghilterra ma cittadino catanese dal 1994. Il debutto in prima nazionale è nella nostra città a Catania nei nuovi locali di “Spazio Fluido”, in via Francesco Laurana 16. Il programma prevede spettacoli sabato 12 ottobre, ore 18.00 con replica alle ore 21.00, domenica 13 ottobre ore 18.00 e 21.00, sabato 19 ottobre, ore 18.00 e 21.00, domenica 20 ottobre ore 18.00 e 21.00, e mercoledì 23 ottobre ore 20.15, (incontro finale). Il cast è composto da 11 attori : Clara Baudo, Giulio Belvedere, Andrea Cable, Nicoletta Cancelliere, Marta Chiarello, Alessandra Cosentino, Carlotta La Mela, Carlotta Minissale, Giuditta Nicosia, Simona Nicotra, Maria Riela. Le musiche originali di Andrea Cable, danno vita ad un “Teatro Itinerante” prendendo spunto dalle rappresentazioni medievali intese come rito collettivo nella forma delle Sacre Rappresentazioni diventando un’espressione di bisogno nella collettività. Steve Cable dichiara: “L’uomo invisibile  è un viaggio sia fisico che emotivo per un gruppo di massimo 25 partecipanti e non spettatori, i quali tra i diversi ambienti che forniscono un cambio di prospettiva differente come se fossero pellegrini  o partecipanti ad una “Festa” con una serie di quadri e rimandi dove, in questo caso specifico, ci si rifà al dramma sacro in una versione moderna e laica in cui ci si muoverà in un grande spazio scenico condiviso. Sarà un viaggio onirico dove due gruppi di persone s’incontrano e nell’incontrarsi qualcosa di magico possibilmente accadrà, perché “L’uomo Invisibile” permette una pluralità di possibili letture e interpretazioni dove alla fine di ogni replica i partecipanti saranno invitati a scrivere in maniera anonima le loro riflessioni su un foglio di carta, in modo che dopo le otto repliche previste con l’incontro finale del 23 ottobre attori e spettatori saranno invitati un’ultima volta per discutere, leggere, scoprire i vari fogli di carta disseminati come testimonianza di una visione personale del viaggio a cui hanno partecipato e allo stesso tempo rappresentato in quel luogo di incontro-confronto ed anche festa che è il teatro”.


CATANIA -   “Giardino delle fate” compie 10 anni : posto felice a misura di bimbo. La scuola dell’infanzia è nata dall’omonimo libro di Mariagrazia Scirè la quale ha un progetto definito : “L’infanzia, le prime scoperte ad occhi aperti ed i primi desideri che prendono forma cercando di sviluppare le proprie capacità e migliorare la propria autostima attraverso il dialogo ed il confronto con gli altri compagnetti, per instaurare un mondo a misura di bambino”. La  fata “capa”, come la chiamano i suoi bambini, direttore didattico e mamma di questo posto felice in occasione dei dieci anni di attività ha regalato ai giovani allievi ed alle loro famiglie una festa speciale con i Pupi dei Fratelli Napoli, le toccanti letture di “Il giardino delle fate”, Minde edizioni, recitate da Lucia Sardo  e l’inaugurazione della libreria dell’asilo per avvicinare i piccoli al mondo dei libri con letture con immagini accattivanti. Il tutto è capace di suscitare interesse e stimolare la naturale curiosità dei bimbi, ed oltre un centinaio di persone hanno sorriso emozionandosi con giochi ed attività drammaturgiche di grande pregio in un luogo dove è concesso esplorare e la didattica è fondata sull’esperienza  per accrescere il pensiero creativo. Mariagrazia Scirè è affiancata da Ermelinda Gulisano coaching motivatore con la quale ha realizzato il progetto sul tema “L’importanza delle parole”. Scirè afferma: “Sono convinta che la vita la guidiamo noi e credo che solo con passione ed amore il lavoro dell’educatrice d’infanzia può essere inteso come la base per costruire il cammino futuro dell’uomo che verrà nel bambino di oggi. Gli educatori diventano guide per far emergere capacità ed accompagnare i bambini al riconoscimento della propria autostima attraverso il dialogo”. Maria Grazia Scirè ha fatto propria la massima di Maria Montessori : “Nulla è nella mente, che prima non sia stato nelle mani”, decidendo all’età di 36 anni, di dedicare le sue energie ed il suo tempo al mondo dei più piccoli. Scirè ha realizzato un libro autobiografico, ha raccontato come uno sfogo le difficoltà affrontate tra lutti importanti e malattie da superare e superate con il solo obiettivo di diffondere sentimenti di uguaglianza, rispetto e condivisione per poter accudire, crescere e coccolare tutti i bambini senza distinzioni.


CATANIA Antigone di Sofocle a Teatro Stabile. Il  presidente  dello Stabile di Catania Carlo Saggio  e  la direttrice Laura Sicignano

 

(ascolta intervista)

, al Teatro Verga, venerdì 11 ottobre 2019, alle ore 11,30, presentano al pubblico ed alla stampa la nuova produzione dell'Antigone di Sofocle, spettacolo inaugurale della stagione di prosa 2019-20. I temi trattati nella rappresentazione sono sempre attuali: ragione di Stato, disobbedienza civile, ribellione femminile, perdita del Sacro. Molti sono i quesiti che  si pongono con la rappresentazione: che cosa significa affrontare il mito di Antigone in un momento storico in cui molti temi trattati nella tragedia sofoclea sembrano tornati di bruciante attualità? Chi ha ragione? Il re Creonte, il cui compito è controllare l’ordine sociale e mantenere la pace dopo la guerra civile? O Antigone, che ha come dovere supremo la sepoltura del consanguineo e viola perciò l’editto reale, in nome di un giustizia umana che precede e supera le leggi? Il dilemma che dilania i personaggi verrà elaborato nell’inedito, asciutto adattamento in scena alla sala Verga dal 15 al 27 ottobre, poi in tournée nazionale fino a fine marzo 2020. Gli artisti impegnati nell'allestimento intervengono alla conferenza stampa. Laura Sicignano, alla guida del Teatro Stabile di Catania da poco meno di due anni, firma la regia. La traduzione e l’adattamento sono a cura della stessa Sicignano e di Alessandra Vannucci. Le musiche sono di Edmondo Romano,  scene e costumi di Guido Fiorato.  Le luci sono di Gaetano La Mela. Il grande attore siciliano di tradizione classica, Sebastiano Lo Monaco è nei panni di Creonte. Barbara Moselli, della Scuola del Teatro Nazionale di Genova interpreta l’eroina della disobbedienza.  Il cast è composto da un gruppo di attori tutti siciliani e con esperienze di rilievo nazionale:  Lucia Cammalleri, Egle Doria, Luca Iacono, Silvio Laviano, Simone Luglio, Franco Mirabella e Pietro Pace. L’ingresso è libero.


MASCALUCIA CT – Rita Re firma nuova stagione allo Teatro Stabile di Mascalucia. Tutto è pronto per la 31° stagione teatrale del Teatro Stabile di Mascalucia fondata dal compianto Mario Re e diretta dalla figlia Rita, una vera festa del teatro presentata alla stampa ed agli amanti del teatro venerdì 20 settembre, alle ore 19.00, all’ auditorium San Nicolò di Mascalucia. Rita Re direttore artistico della compagnia premiata per ben 2 anni consecutivi al premio nazionale Maschera d’oro e Faber Teatro di Vicenza dichiara : “Un ricco e variegato cartellone che tra testi contemporanei, classici e riadattati- si pone l’obiettivo di soddisfare le esigenze di un pubblico diverso ed eterogeno che non vuole rinunciare alla tradizione ma guarda agli autori contemporanei con intelligenza e lungimiranza. La stagione 2019/20prosegue il cammino tracciato durante questi lunghi e proficui trent’anni con la capacità di rinnovarsi senza tradire la nostra storia e il nostro passato”.  Gli  spettacoli in programma sono 8: 4 prodotti dal Teatro Stabile di Mascalucia: “Novecento” di Alessandro Baricco che inaugura la stagione; “Il cappello di carta” di Gianni Clementi; “L’arte di Giufà” di Nino Martoglio; “Sogno di una notte di mezz’estate” di William Shakespeare”. Spettacoli ospiti: “Natale in Famiglia” di Rosario Madaudo per una produzione Teatro Stabile di Acireale; “Il malato immaginario” di Molière messo in scena da la Compagnia Le tre fontane di Presa; “Storia di una Capinera” di Giovanni Verga della Compagnia Buio in Sala; “La signora mezza lira” di Carlo Mangiù per la Compagnia Amici del teatro di Nicolosi. 3 spettacoli sono fuori abbonamento: “Come Orlando acquistò le armi” della Marionettistica dei Fratelli Napoli; “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand del Teatro Stabile di Mascalucia riproposto a grande richiesta dopo il successo del precedente debutto; “Il coro di Babele” di Claudio Zappalà. I dettagli dell’intera stagione sono spiegati durante la conferenza stampa, coordinata dalla giornalista Elisa Guccione, ed animata da Rita ReFiorenzo Napoli portavoce della Marionettistica dei Fratelli Napoli ospiti con uno spettacolo fuori abbonamento, e Alfio Patti, giornalista e scrittore. L’esibizione del M° Giuseppe Palmeri arricchisce l’incontro culturale il quale  impreziosirà la serata con l’esposizione di alcuni costumi di scena e con le note di alcuni brani inedti creati appositamente per lo spettacolo di “Novecento”.


(ascolta intervista)

CATANIA Napoli è 'na parola al MUST con Marco SIMEOLI. Lo spettacolo è in scena al Must Musco Teatro, in appuntamento doppio il 13 aprile alle ore 21,00 e domenica 14 alle ore 17.30, con Marco Simeoli (ascolta intervista)  e testi realizzati in collaborazione assieme a Claudio Pallottini e produzione Agricantus di Palermo. Marco Simeoli compie in scena un percorso fatto di parole per divertire, commuovere e fare riflettere: il lungo cammino è fatto di parole e stati d’animo e dall’800 ad oggi hanno raccontato in versi, prosa e canzoni, le mille facce di una delle città più contraddittorie:  Napoli. La città partenopea è considerata più assurda ed allo stesso tempo, la più umana e più “italiana” al mondo. Miguel De Cervantes disse che Napoli fosse “la città più diabolica d’Europa, la più viziosa”. Lo spettacolo trascina lo spettatore in diverse atmosfere facendolo passare da aree di nostalgia e di romanticismo ad altre più divertenti, buffe ed addirittura tremende. Il  tutto è condito con un gioco di verità-finzione di cui solo il teatro è capace. Napoli…è ‘na parola è il tentativo di affrontare un viaggio che, senza soste, possa restituire alla Napoli migliore la sua creatività, quel suo sano e puro divertimento, dettato dalla genialità dei suoi scrittori e poeti. L’area partenopea è sempre stata culla di alcuni tra i più grandi drammaturghi del Novecento: Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani ed  insigni poeti:  Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo, di Pisano-Cioffi e le loro esilaranti macchiette, di Totò per arrivare ad Annibale Ruccello, Manlio Santanelli, Erri De Luca e Ruggero Cappuccio. Giuseppe Patroni Griffi, in un suo mirabile lavoro, parlando della forza e della pericolosità propria delle parole, chiede perdono per tutte quelle che sono state usate in maniera non appropriata. La pericolosità dell’uso della parola, fuori dal divertimento o dal romanticismo, soprattutto, oggi che molti di quei poeti, autori e scrittori non ci sono più, può essere motivo di reale preoccupazione. Il prossimo appuntamento al Must Musco Teatro è col doppio spettacolo il 18 e 19 maggio con “Aggregazioni” scritto e diretto da Claudio “Greg” Gregori. Mimmo Mignemi e Valeria Contadino sul palco con “Amleto in trattoria”  concluderanno gli spettacoli. Per informazioni sulla campagna abbonamenti: MusT - MUSCO TEATRO Via Umberto 312, Catania - Tel. 0952289426.

MARCO SIMEOLI Attore, regista e autore si è diplomato al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti dopo aver seguito vari seminari di recitazione tra cui quello su L’uomo e l’attore tenuto da Orazio Costa, lo Stage internazionale di Commedia dell’Arte” tenuto da Antonio Fava, su L’attore che canta il musical tenuto da Penny Fuller ed ancora con Ennio Coltorti, Alvaro Piccardi, Elisabetta Pozzi, Yves Lebreton e i fratelli Colombaioni.  L’artista ha seguito corsi di doppiaggio presso la Fonoroma, di musica con Germano Mazzocchetti e canto con Donatella Pandimiglio. Simeoli è cofondatore del gruppo “I Picari” col quale ha realizzato una ventina di spettacoli, un sit-com e ha ricevuto nel 2006 il Premio Petrolini, ha lavorato in teatro, in cinema ed in televisione con Gigi Proietti, Ennio Coltorti, Bruno Corbucci, Vittorio Marsiglia, Luigi Squarzina, Marina Malfatti, Regina Bianchi, Carlo Lizzani, Valter Lupo, Sergio Japino, Gianfranco D’Angelo, Francesco Tavassi, Rosario Galli, Compagnia  “Attori e Tecnici”, Johnny Dorelli, Giancarlo Sammartano, Riccardo Cavallo, Renato Greco, Tommaso Paolucci, Gino Landi, Armando Trovajoli, Giorgio Albertazzi, Daniele Salvo, Pier Francesco Pingitore, Alessandro Capone, Vittorio Sindoni, Luca e Paolo, Luca Manfredi, Giorgio Capitani, Stefano Reali, Pino Quartullo, Ammendola&Pistoia, Ettore Scola, Raffaele Verzillo, Fausto Brizzi, Carlo Vanzina. Tra le sue ultime regie Sweeney Todd il musical, Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2, Il caso Majorana show, Roma I gemelli leggendari, Canterville il musical e Gli uomini preferiscono le tonte. Le sue ultime apparizioni televisive sono state nelle fiction Don Matteo 8 (Rai Uno), Camera cafè (Italia 1), Butta la luna (Rai Uno) e Distretto di polizia 8 (Can.5). Al cinema nel film EX regia di Fausto Brizzi e Un’estate al mare di Carlo Vanzina, Notte prima degli Esami di Fausto Brizzi, Loop di Valentina Tomada. Simeoli nel 2006 è uscito per la Dino Audino editore un suo libro dal titolo Mettere in scena uno spettacolo, dal 2008 è autore regista e interprete dello spettacolo Napoli è ‘na parola che propone in vari teatri e città e nel 2009 è stato “Toto” nell’ultima edizione di Aggiungi un posto a tavola targata G&G.


 

 CATANIA –   Regista Sebastiano Mancuso, definito cast  Medea. L’autore ha impiegato mesi di studio del testo ed  audizioni per scegliere il cast.  Il  regista Sebastiano Mancuso è cresciuto sotto la guida di Lamberto Puggelli al Teatro Stabile di Catania. L’autore è reduce dal successo italo francese della tournee di “Che fine ha fatto Baby Jane” e “Piano piano dolce Carlotta” con la compagnia Absinthe Teatro ed è pronto per una nuova avventura teatrale: “Medea” tratta dalla tragedia del francese Jean Anouilh, per una produzione Menippos e Absinthe Teatro, in scena il 12 e 13 ottobre sul palco del teatro Musco.  Sebastiano Mancuso dichiara : “La Francia vanta una illustre tradizione teatrale di contaminazione mitologica che, dopo la seconda guerra mondiale, ha avuto un glorioso momento di ritorno all’esistenzialismo non a caso la Medea di Jean Anouilh è un’opera nata nel 1946 che riflette delle sollecitazioni morali del periodo come l’esilio, l’omicidio e l’avversione indiscriminata nei confronti degli stranieri fino a sfociare nella xenofobia, sentimenti di odio che oggi a distanza di oltre settant’anni sono, purtroppo. estremamente attuali. Non sarà una Medea classica ma estremamente innovativa che punta all’introspezione psicologica dei personaggi. per questo la scelta del cast non è stata semplice ed ha richiesto un lungo periodo di selezione. In questa messa in scena le anime dei protagonisti con i loro sentimenti saranno spogliate di ogni orpello per dare spazio ad una visceralità profonda, carnale e soprattutto attuale- aggiunge Mancuso coadiuvato alla regia da Davide Toscano- sono felice del risultato raggiunto e di lavorare con Luana Toscano nel ruolo di Medea, Liborio Natali, sarà Giasone, Tony Palazzo, interpreterà Creonte, mentre la nutrice sarà Antonella Scornavacca, affiancati da Martina Cassenti e Sarah Zuccarello, rispettivamente nel ruolo di Creusa e del ragazzo”. Lo  spettacolo ha una struttura drammaturgica molto forte con caratteristiche specifiche ed originali che rendono questa Medea unica e diversa allo stesso tempo, è una prova attoriale sicuramente non semplice con il preciso obiettivo di scoprire una complessa umanità di miti antichi vicini alle paure della società di oggi.


 

CATANIA - Teatro Zo, “Concetto al buio”: dramma di turpi pedofili che sfruttano spettacolo e chiesa. Il Teatro Mobile di Catania firma un nuovo imperdibile appuntamento, in scena sul palco nel Centro Zo venerdì 15 marzo, ore 21.00, sabato 16 marzo, ore 21.00 e domenica 17 marzo, ore 18.00. “Concetto al buio” è tratto dal romanzo di Rosario Palazzolo e ridotto per il teatro da Micaela Miano per la regia di Guglielmo Ferro. Gli attori Agostino Zumbo, Giovanni Arezzo e Francesco Maria Attardi raccontano la vita di un adolescente chiuso in una stanza buia, da sempre e forse per sempre. Guglielmo Ferro firma la sua seconda regia in stagione per il Teatro Mobile di Catania dopo “La Sicilia spiegata agli Eschimesi” e prima de “L’Arte della gioia”  il racconto già  è stato portato in scena nel 2012, il regista spiega  : “La storia si svolge in Sicilia e con “Concetto al buio” l’unico ponte tra la stanza dove è rinchiuso il ragazzo e il mondo esterno è un piccolo quaderno rosso,  un diario segreto che lui trova e che col tempo impara a memoria in ogni sua parte. Ad averlo scritto è Concetto Acquaviva, un ragazzino di tredici anni, che in questo diario come in una grande lettera a Gesù, racconta “le due grandi tragedie” della sua vita. Come mostri, i protagonisti del racconto si animano e riempiono di voci e pensieri le giornate altrimenti sempre identiche, dell’adolescente recluso. Quella che ne viene fuori è una storia di ipocrisie, di abusi e di verità nascoste, filtrate dallo sguardo curioso ingenuo e puro del suo protagonista: un nitido scarabocchio di un mondo in cui c’è sempre “un’altra verità più ragionevole di quella vera”. Le musiche dello spettacolo  sono firmate dal maestro Massimiliano Pace, la scenografia è stata realizzata da Alessia Zarcone. L’ambientazione, la location creano  la giusta atmosfera che permette, senza buonismi e carezze consolatorie, di rappresentare una storia scomoda, che nessuno risparmia, affrontando a viso aperto il dramma degli abusi su minori perpetrati da alcuni soggetti turpi che sfruttano la frequentazione di chiesa e spettacolo, la narrazione non ha paura di tirare, alla fine, anche qualche forte “pugno sullo stomaco”.




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