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  DIPLOMATICI leontini

Studenti lentinesi da aule del Vittorini ad  Assemblea Generale ONU


di Lia Liggeri  

In una livida alba palermitana il nostro gruppo costituito da dodici studenti del liceo scientifico“ E. Vittorini” di Lentini, a cui sono state aggiunte tre studentesse del liceo classico “Gorgia” è riunito con altri gruppi di varie scuole siciliane e di una scuola napoletana ed è partito pieno di speranze alla volta di una New York. La “grande mela” rutilante di luci e di colori, maliarda, ma bagnata da una pioggia che non ci ha mai abbandonato, ci ha accolto riservandoci un posto d’onore a Manhattan, nella 42esima strada, al Gran Hotel Hyatt, che l’associazione diplomatici UNA USA MUN di Catania nella persona del presidente Claudio Corbino, ha fatto riservare per il periodo dal tredici al ventuno maggio 2008. Partiti come Giasone alla conquista del vello d’oro, memori e forti della nostra plurimillenaria cultura e delle nostre tradizioni, siamo stati conquistati da una metropoli ricca di contrasti, profumi,suoni, in cui ogni emozione si esprime e si deve declinare con il prefisso “mega”. Un pugno nello stomaco che, però, ci ha fatto sentire vivi e vogliosi di progettare il nostro futuro, perché al di là del colore della pelle,del credo,dei natali e dell’appartenenza di genere, New York, o meglio l’America, è il paese delle opportunità e consente a chi lavora con impegno e ha talento di realizzare i propri sogni. Questo pressappoco dovevano sentire i nostri emigranti che approdavano all’isola di Manhattan davanti alla statua della libertà, simbolo della possibilità di ciascuno di essere sé stesso, ma anche della “liberta” di morire per costruire il ponte di Brooklin o la torre dell’Empire State Building; ma eccoci al nostro impegno, essere diplomatici per tre giorni, sospesi tra orgoglio e sacro timore, entrati nei locali del palazzo di vetro dell’ONU, siamo stati accolti dal personale della sicurezza e convogliati verso gli ennesimi metal-detectors per i controlli di rito. Raggiunta l’aula dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, siamo stati accolti e spronati da diverse figure internazionalmente famose, primo fra tutti lo stesso segretario generale dell’ONU , Ban Ki Moon, che ha inaugurato i lavori. Da quel momento in poi ci siamo suddivisi in diverse aule nelle quali ognuno di noi ha rappresentato insieme al proprio compagno di commissione uno stato pre-assegnatoci: l’Uzbekistan, Santa Lucia, la Bulgaria. La cosa che più ci ha divertito è stato il confronto con la parlata yanker degli studenti americani, british di quelli inglesi e corrotta dalle inflessioni nazionali della galassia di giovani di tutti gli altri paesi del mondo. Con il nostro inglese,previa la conoscenza nel dettaglio di tutte le regole di procedura e della struttura politica e socio-economica del paese affidatoci all’interno di un “topic”(argomento trattato dall’assemblea), con disinvoltura e come veri diplomatici abbiamo chiesto la parola e presentato le nostre soluzioni finali al problema. Il lavoro è stato coronato da successo sì da meritare tredici Honorable Mentions, tre per il nostro istituto, Luciano Latina, Giuseppe La Pusata, Jacopo Abramo e Vicky Butera. Se a tutte queste cose così appassionanti aggiungiamo la conoscenza reale e non virtuale di ragazze e ragazzi di tutto il mondo, viene fuori un’esperienza che lascerà il segno nella nostra vita. Ma per la serie “anche i diplomatici fanno shopping”, presi dalla frenesia degli acquisti , come veri Newyorkesi con i bicchieroni in mano, ci riversiamo nella selva di Manhattan percorrendo il famoso sentiero della quinta Avenue, con in tasca gli euro rivalutati dai nostri genitori, andiamo alla ricerca dell’oggetto che ci possa far ricordare quell’esperienza unica. Il giorno 21 vitali,pieni di gloria, con la vela bianca approdiamo a Catania, baciati dal sole della nostra terra e sfiorati da un vento di speranza nuova. Noi i ragazzi del “Vittorini”.

  

 

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